Condivido in tutto e per tutto quanto postato da stev66.
Aggiungo una mia considerazione personale: nessuno mette in dubbio le capacità tecniche degli italiani, nessuno mette in dubbio le invenzioni di Rubbia... ma mi permetto di dire che spesso ho letto espressioni e frasi dello stesso Rubbia che non mi son trovato a condividere.
Mi sembra che si faccia l'errore di considerare il nucleare esclusivamente una scelta tecnica: abbiamo le competenze e le capacità quindi costruiamo centrali e risolviamo il problema. Si perde di vista il peso politico di certe scelte e la vacuità delle parole del nostro Presidente del Consiglio. Trovo ridicolo che da un giorno all'altro si possa permettere delle uscite di questo tipo, sanno veramente di trappole per allocchi. Non è stato capace a mettere a posto la situazione di Scanzano, figuriamoci se in Italia abbiamo la capacità politica di
a) trovare un luogo adatto allo smaltimento delle scorie radioattive
trovare il luoghi adatti alla costruzione delle centrali nucleari
questo per l'ennesima volta non è solo un problema di ordine tecnico, è ormai un problema di livello sociale, è un problema che coinvolge immediatamente la popolazione di un paese come l'Italia che si trova con una classe ridicola penosa e una densità di abitanti molto alta. Non abbiamo un posto per stoccare le scorie sparse "temporaneamente" per l'Italia, quanti anni ci vorrebbero secondo voi per risolvere tutta la serie di problematiche sociali e politiche che certe scelte comporterebbero ancor prima di avere la fantomatica energia nucleare che gira nei cavi di alta tensione?
Oggi come oggi direi "no" al nucleare in Italia non perchè non ci siano le competenze, ma perchè IMHO non ci sarebbe la capacità di gestirlo. Prima costruiamo la discarica, poi cominciamo a riempirla; lo sviluppo sostenibile, in campo nucleare, comincia da questo.