Considerazioni sparse da persona appassionata di calcio e da ex-tifoso di club con all'attivo almeno una trentina di trasferte, di cui tante accanto a ultras di vario genere:
- in Italia non c'è la certezza della pena per nessuno e comunque anche quando ti condannano per reati gravi dopo la metà degli anni sei fuori. In questo scenario, che cosa ci si può aspettare da un DASPO?
- A proposito di DASPO, ma perché il caro Genny era dentro uno stadio visto che si sa benissimo chi è?
- A proposito dell' ex-capo ultrà della Roma, nessuno ha pensato di mettere un poliziotto davanti al suo chiosco?
- A proposito della tessera del tifoso, accidenti come funziona bene, infatti i capi della curva del Napoli sono tutti tesserati
- A proposito delle tifoserie e delle curve, come mai quelle che fanno più casino sono sempre le solite? E poi, al Viminale si sono resi conto che le curve più sono grosse e più sono in mano ai delinquenti, perché ci si spaccia più droga dentro?
- A proposito di curve, è normale togliere i tappi alle bottigliette e poi da quella del Napoli piovono decine di bombe carta?
- A proposito, ancora di DASPO, perché non viene mai applicato quello a vita?
- A proposito di FDO, perché non viene messo il numero di matricola sui caschi?
Infine, vi invito a riflettere sui collegamenti che ci sono tra stato-criminalità-curve-droga, in un paese in cui gli stessi partiti politici che hanno prima voluto l'inasprimento sulle droghe leggere e poi si sono lamentati per la depenalizzazione, sono gli stessi che intrattengono o hanno intrattenuto rapporti più o meno chiari con la criminalità organizzata.