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stev66

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  1. In realta' la sfiducia e' un'arma a doppio taglio: infatti basterebbe che una parte della coalizione vincente votasse contro, per fare cadere Camera e premier insieme. Cosi' anche la piu' piccola parte ha un'enorme potere di ricatto.
  2. I numeri e gli anni della 155 non li sa nessuno ? Unendoli agli altri potremmo fare realmente la storia della passione, morte e resurrezione dell'AR....
  3. stev66

    Vendite 155 e 156

    In un suo post precedente, bialbero ha indicato il numero di AR 75 vendute dal 1985 al 1992 circa 386.000 (cioe' circa 55.000/anno ) Qualcuno puo' per favore postare i numeri, se li ha, del totale di 155 e 156 vendute ?
  4. Anche questo molto interessante: http://dobc.unipv.it/SETH/qumran50.htm#14
  5. Testo molto interessante su Qumran www.unimib.it/nangeroni/Docpdf/laraguglielmo.pdf
  6. Veramente sul matrimonio di Cristo io non ho trovato nulla di definitivo. Chiederei anch'io ad ax, se possibile, di mandarmi i riferimenti. L'uica prova di cui ero a conoscenza era il fatto che nell'Israele del I secolo a. C. per poter parlare in sinagoga e spiegare le Scritture bisognava essere sposati ( e la tesi e' contestata da alcuni storici ) Sui manoscritti di Qumran, essi appartengono ad una setta essenica, cioe' ebraica non cristiana. Si suppone ( il famoso frammento 47 della grotta 5 ) che essi avessero in custodia anche i Vangeli, o per lo meno i "logia", cioe' raccolta dei fatti notevoli, da cui i Vangeli piu' primitivi ( Marco ) sarebbero tratti. Cio' retrodaterebbe i Vangeli di almeno 30 anni, portandoli al 40 d. C. invece che il 70 d. C. che si crede attualmente. Il libro di Brown manco lo commento: un'accozzaglia di affermazioni vecchie come il cucco ( La tesi Maddalena - moglie di Gesu' e' addirittura nel "Pendolo di Foucault" di Eco ) cucite malamente, piu' la solita malevolenza tipicamente anglosassone verso la Chiesa Cattolica. Comunque mi piace pensare che il fatto che le ipotesi su Gesu' possano essere varie e tutte parimenti dimostrabili od indimostrabili sia comunque un dono, che porta a quella scelta di Fede che e' per tutti un fatto che deve andare al di la' del razionale. Se per assurdo avessimo una foto della Resurrezione, che senso avrebbe tale scelta ?
  7. I giovani d'oggi ? Diciamo i giovani di qualsiasi generazione. L'unica differenza e' che noi gli scemi lo facevamo con le nostre 127/128/A112 strausate ( l'unica auto che potevamo permetterci ) o con la macchina di papa' ( 33, Golf, Ritmo ). Chi lavorando si comprava la macchina nuova dopo 12/18 mesi di sudatissimi risparmi, in genere smetteva immediatamente di farlo, ricordando quanto gli era costata....
  8. Era abbastanza cara, ed in gara era considerata meno efficiente del Supercinque GT Turbo, che costava anche meno. Gia' dimenticavo: anche il Supercinque Turbo era abbastanza diffuso.
  9. Io ero giovane a quei tempi, e non mi ricordo un solo amico con il Golf II 1300. Piuttosto un Golf GTD o GTI I serie. Chi amava correre in macchina comprava o il Peugeot 205 GTI o l'Opel Kadett/Corsa GSI. Chi voleva apparire con pochi soldi comprava il Peugeot 205 XS. I fighetti, quelli si', compravano il Golf II GTI/GTD. Glia altri: o la macchina di papa', o una 127/Fiesta strausata ( studenti universitari ) oppure chi lavorava, la Uno o la 205.
  10. Qua a Genova ,non so che dirti, no. L'unica un po' mitologica era la GTD ed in parte la GTI. Le versioni a benzina fino a 1800 carburatori erano cosi' letargiche da essere considerate adatte solo ai pensionati.
  11. Golf non era premium all'epoca, solo molto robusta. Le versioni GTI erano mitiche, ma tendevano un po' al "truzzo". Chi voleva correre nei rallye, comprava l'Opel Kadett GSI.
  12. Si parlavo delle motorizzazioni della 33. Stesso discorso per il 1490 ( 95 Cv Q.O. 105 Q. V. ) La Q.O. l'ho guidata parecchio, ( l'aveva un mio amico ) ed era proprio un ble "peperino" ( con consumi da Porsche, ma a 18 anni who cares ? )
  13. FUSI Mode ON il 1350 cc aveva due livelli di potenza: 79 Cv e 86 Cv FUSI Mode OFF
  14. stev66

    Daniele Bandiera e l'Alfa

    E' ovvio da questi prezzi che AR non punta piu' sull'Italia.
  15. 75 era abbastanza cara, costava come BMW serie 3, ed a a parita' da accessori in certe motorizzazioni anche di piu'.
  16. 33 vendeva bene in Italia perche' offriva, ad un prezzo di poco superiore di Ritmo, in 4 metri 4 comodi posto ed un bel bagagliaio ( circa 380 cm3 ) e prestazioni nettamente superiori. Moltissimi la compravano come "auto da famiglia", cosa che non possono piu' fare con 147.
  17. Io credo che il confronto s2000 - Brera 3.2 Q4 sia abbastanza improponibile. Infatti bisognerebbe partire da 1) Auto con gommatura, assetti, sospensioni e motori strettamente di serie. 1.1) se esistono piu' versioni che differiscono per gommatura ed assetti sceglierne una intermedia, o, in alternativa, effettuare la prova con tutte le versioni e calcolare la media. 2) condizioni atmosferiche paragonabili 3) Stesso pilota 4) Piu' prove ripetute 4.1) Prove su circuiti diversi. Infatti, ben difficile e' la scelta del circuito, in quanto alcuni favoriscono le vetture agili come l'S2000 altre esaltano la motricita' data dalla TI di Brera . soddisfatte tutte queste condizioni, potremo dire quale auto nell'applicazione in pista e' superiore.
  18. La mia impressione e' che con Nuova Passat VAG abbia deciso di puntare piu' sui contenuti "appariscenti" ( finitire, qualita' apparente accessori ) che sulle qualita' meccaniche ( abbandono del pianale Audi A4 in favore del Golf modificato ). Questo ha portato ad una vettura che probabilmente costa meno da produrre e che quindi a parita' di prezzo, consente una piu' alta redditivita'. Io, che sono un cultore nell'auto prima di ogni altra cosa della meccanica e delle qualita' strdali, lo considero un regresso. Se poi il mercato la premiera', avra' avuto ragione VAG.
  19. Credo che il diritto di voto ce l'abbiamo ancora, no ? Quindi votiamo per chi pensiamo ci tuteli meglio. ( N.B. Non e' propaganda politica, in quanto ciascuno decidera' liberamente chi fa questo )
  20. stev66

    Daniele Bandiera e l'Alfa

    Ok, derivati alla lontana, allora. ciononstante voi, avendo il Premium, dubito che spenderete piu' soldi per far evolvere auto con una struttura che abbandonerete presto.
  21. stev66

    Daniele Bandiera e l'Alfa

    Thesis e' basata su un'evoluzione del pianale "tipo 4" che e' destinato a morire con Thesis e 166. Dubito che si spenderanno ulteriori soldi in essa.
  22. stev66

    Bio attrezzi per le vetture? Naaaa!

    Nel momento che il liberalismo vero si applichera' all'agricoltura europea, vedete che il terreno per il biodiesel spuntera' fuori. Perche se si eliminassero i sussidi domani, dopodomani tutto il comparto agricolo europeo potrebbe chiudere baracca e burattini.
  23. Riporto dal sito www.lavoce.info Un fantasma si aggira per l’Italia: l’imposta patrimoniale. Il Sole-24Ore del 3 febbraio auspica caldamente che i leader del centrosinistra dissipino l’ombra bertinottiana. Ma di cosa si tratta? Imposte ordinarie e straordinarie Chiarisco subito che le imposte patrimoniali possono essere straordinarie oppure ordinarie. Quelle straordinarie sono un prelievo sul patrimonio di rilevante entità e vengono effettuate in condizioni di emergenza (con la promessa di non applicarle più). Sono quelle auspicate da David Ricardo quando si opponeva all’emissione di debito pubblico. In Italia l’imposta straordinaria è stata applicata nel 1947, abolendo al contempo quella ordinaria che era stata introdotta nel 1940. Ma anche il fascismo, tra il 1936 ed il 1938, vi aveva fatto ricorso. Vi sono poi prelievi una tantum, come quello sui depositi del 1992, o l’imposta sul capitale sociale, introdotta con la Finanziaria 1993 (la madre di tutte le manovre risanatrici) che doveva durare tre anni e durò cinque, assorbita dall’Irap. Le imposte ordinarie sul patrimonio sono invece imposte che si pagano con il reddito, anno dopo anno. La loro base imponibile è una qualche definizione di valore patrimoniale, e si differenziano, in parte, dalle imposte sul reddito da patrimonio. Per intenderci, l’Ici invece dell’Ilor. L’imposta patrimoniale è "di sinistra"? Cesare Cosciani, il padre della riforma del 1973, era favorevole all’imposta patrimoniale, che in effetti aveva proposto, e che fu poi sostituita dall’Ilor. Maurice Allais (francese) e James Meade (inglese), entrambi premi Nobel, erano anch’essi favorevoli. Nessuno di questi tre economisti può essere sospettato di simpatie marxiste; sostenevano l’imposta patrimoniale (ordinaria) per ragioni di efficienza, piuttosto che di equità. Il compianto Franco Romani, che di liberalismo se ne intendeva, diceva che l’imposta patrimoniale è una tipica imposta liberale. Conosceva il lavoro di Eugenio Rignano "Di un socialismo in accordo colla dottrina economica liberale" (1901), dove veniva proposta una drastica redistribuzione patrimoniale tramite le imposte di successione. Questo libro ebbe una notevole eco all’estero (sia nel Regno Unito che in Francia) e in particolare fu discusso nell’ambito del partito liberale inglese negli anni Venti. Anche il partito liberale tedesco ha elaborato in passato proposte simili. (1) Ovviamente, lo scopo del partito era quello di tassare i trasferimenti di ricchezza per poter diminuire le imposte sul reddito. Le imposte patrimoniali nei paesi Ocse Vediamo come si presenta la situazione nei paesi dell’Ocse, dove abbiamo sufficienti dati. (2) Ho raggruppato le imposte in due grandi gruppi: quelle di natura reale, cioè che gravano su singoli cespiti, in generale sugli immobili (tipo Ici), e quelle sui trasferimenti (tra vivi o mortis causa) o personali che colpiscono l’intero patrimonio sia delle persone fisiche che, più spesso, di quelle giuridiche. Come si può vedere dalla tabella, le imposte reali sono nettamente dominanti rispetto alle altre; e comunque solo in tre paesi la percentuale sul totale delle imposte dirette assume valori rilevanti: Giappone, Polonia e Usa (sorpresa?). Che le imposte reali siano preponderanti si spiega col fatto che si tratta prevalentemente di imposte sugli immobili, che costituiscono una tipica, e spesso significativa, voce delle entrate degli enti locali.Come è il caso, per esempio, della property tax delle contee statunitensi, con la quale vengono finanziate le scuole pubbliche. La patrimoniale di Bertinotti Fausto Bertinotti minaccia dunque di usare l’Ici come una clava? È più probabile che pensi a un’imposta personale come la "impot de solidarieté sur la fortune" francese. Istituita da François Mitterand nel 1981, si applicava sul patrimonio mobiliare e immobiliare, con un abbattimento di 300mila franchi, elevato a 500mila franchi nel caso di proprietà di imprese. Teneva conto dei carichi familiari, ed era blandamente progressiva a scaglioni (la massima aliquota era 1,5 per cento oltre i dieci milioni di franchi). L’imposta è stata eliminata e ripristinata al mutare del colore politico dell’esecutivo, ma ora il governo di destra ha deciso di farla rimanere. La soglia è stata portata a 720mila euro: un contribuente con moglie e figlio con 820mila euro versa cento euro, cioè lo 0,1 per cento sui 100mila addizionali. Se il patrimonio aumenta di 200mila euro, l’imposta su tale aumento sale allo 0,3 per cento, e così via. Il gettito dell’imposta non arriva all’1 per cento delle entrate; l’effetto redistributivo è pertanto minimo, ma serve ad aggiungere un pizzico di progressività a un sistema che non ne ha molta, dato il basso peso delle imposte sul reddito (la Francia è l’unico paese europeo dove l’imposizione indiretta è prevalente). Vale la pena di riportare un curioso fenomeno che accadde al momento dell’introduzione dell’imposta: gli efficienti uffici francesi avevano stimato il numero dei contribuenti e il gettito dell’imposta. Ma sui primi si sbagliarono, perché furono molto più numerosi. Molti dei contribuenti versarono pochi franchi, perché il patrimonio dichiarato superava appena la soglia esente. Insomma, fu il piacere di poter dire "ho pagato l’imposta". Chissà come reagirebbero i contribuenti italiani. Tanto rumore per nulla? Come avrebbe detto Shakespeare "tanto rumore per nulla?" Vero che nel Manifesto dei Comunisti, alla fine Marx ed Engels concedono che un’imposta al 100 per cento sull’eredità e un’imposta progressiva sui redditi potevano essere delle decenti proposte di breve periodo (in attesa della palingenesi), ma è passato più di un secolo e mezzo. Si racconta che il portoghese Otelo de Carvalo, leader della rivoluzione dei garofani, andò da Olav Palme e gli chiese: "insegnaci a combattere i ricchi". Palme rispose "veramente, noi combattiamo la povertà, non i ricchi". (1) Vedi A. Oberhauser, Death Duties and Property Taxation as a Means of More Even Distribution of the Stock of Wealth, The German Economic Review, 1975. (2) Oecd, General Government Accounts 1992-2003, Paris 2004. I dati si riferiscono al 2003, salvo qualche dato del 2002. Imposte patrimoniali sul totale delle imposte dirette (in %) 2003 Paesi Imposte reali Imposte personali e sui trasferimenti Totale Australia 7,3 0 7,3 Austria 1,6 0,5 2,1 Belgio 8,6 3,1 11,7 Canada 16,7 0 16,7 Rep. Ceca 4,1 0,3 4,4 Danimarca 4,2 0,7 4,9 Finlandia 1 0,7 1,7 Francia 2,2 5,1 7,3 Germania 14,3 1,3 15,6 Grecia 1,8 3,1 4,9 Islanda 0 0 0 Irlanda 4,8 0 4,8 Italia 6,6 0,4 7 Giappone 32,8 3,8 36,6 Lussemburgo 9,2 1,3 10,5 Messico 0 0 0 Norvegia 5 0,4 5,4 Nuova Zelanda 10,2 0 10,2 Olanda 4,9 3,2 8,1 Polonia 22,6 0,4 23 Portogallo 4,6 0,8 5,4 Regno Unito 9,4 1,5 10,9 Rep. Slovacca 6 0,3 6,3 Spagna 6,1 3,5 9,6 Svezia 5,9 0,6 6,5 Ungheria 1,5 0,5 2 USA 20,1 2,5 22,6
  24. Se vogliamo tornare agli anni '50 basta dirlo..( che io mi chiamo fuori ) A parte gli scherzi nella storia c'e' una sola legge: "Indietro non si torna!!!" ( e meno male!! )
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