Ma la parola fine
non è ancora scritta
di CARLO MARINCOVICH
Cento milioni di dollari di multa alla McLaren e perdita del titolo mondiale costruttori della Formula Uno. Questa la stangata della federazione internazionle dopo una lunga e convulsa udienza davanti al Consiglio mondiale riunito a Parigi. Soddisfatta ma solo in parte la Ferrari che avrebbe preferito veder condannare anche i piloti della scuderia inglese, Alonso e Hamilton, che invece non hanno, almeno per ora, ricevuto alcuna sanzione.
Cento milioni di dollari sono una multa senza precedenti anche nel ricco e fantasmagorico mondo della Formula Uno.
Una cifra che non lascerà impassibili gli azionisti e gli sponsor della scuderia inglese anche se l'assegno da firmare sarà in realtà inferiore visto che la Fia ha ritenuto di depurarla del beneficio economico che la vittoria del titolo costruttori avrebbe comportato per la McLaren: circa 70 milioni che ora invece finiranno (giustamente) nelle tasche della Ferrari.
Ma una stangata di questa portata finirà per avere inevitabili conseguenze dentro la stessa McLaren di cui Ron Dennis, responsabile di questo pasticcio, detiene solo una minoranza di azioni e la sua presenza futura in Formula Uno sembra ormai piuttosto compromessa. La cancellazione dei punti nella classifica costruttori era scontata. Come dire: hai barato, non hai diritto alla vittoria. Giusto. Il titolo passa così alla Ferrari e non per questo è meno meritato.
Fin qui una sentenza dura ma giusta nella cui stesura ha certamente pesato il senso di presa in giro avvertito dalla stessa federazione dopo che per lungo tempo aveva ricevuto dalla McLaren solo dinieghi anche davanti alla evidenza dei fatti. La prima sentenza era stata piuttosto equivoca perché mancavano prove certe che la McLaren si fosse
avvantaggiata dal possesso dei segreti Ferrari.
Sembrava quasi una marachella di qualche suo ingegnere. Invece ora le prove sono saltate fuori. Tutti sapevano dentro la McLaren, anche i piloti. Ed è qui la parte più impasticciata della sentena che non mette la parola fine alla vicenda. I piloti sono stati assolti in quanto trattati come collaboratori di giustizia. Hanno confessato e rivelato; e dunque si aspettavano clemenza. L'hanno puntualmente avuta. Ma con una riserva. Se si scoprirà che non hanno detto tutto, rischiano di perdere anche i punti del mondiale piloti. Insomma per la Ferrari resta una porta aperta che potrebbe portare (chissà quando) alla vittoria di un altro titolo.
Secondo la migliore tradizione manca insomma la parola fine. Il campionato 2008 comincerà nel peggiore dei modi. Con i piloti ancora sotto sospetto e soprattutto con altri forti sospetti sulla McLaren: se si dimostrerà che oltre a copiare la macchina del 2007 avrà fatto scorta di segreti Ferrari anche per quella del 2008, potrebbero scattare altre sanzioni. Di questo passo non si finirà mai. Era la cosa peggiore che la F.1 poteva augurarsi. Perché va bene un imbroglio seguito da una bella punizione, ma continuare a guardarsi in cagnesco per tutti i prossimi gran premi non farà piacere a nessuno.
(14 settembre 2007)