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  1. Le prime ripercussioni sulle vendite Volkswagen nei principali mercati mondiali dopo il #dieselgate: #FCA vs #Volkswagen: www.carsitaly.net
  2. Fca: impianto Termoli produrrà 2 nuovi motori per Alfa Romeo LONDRA (MF-DJ)--Fiat Chrysler Automobiles ha scelto lo stabilimento di Termoli, in provincia di Campobasso, per produrre due nuovi motori destinati ad essere montati sui prossimi modelli del marchio Alfa Romeo. Ad annunciarlo, si legge in una nota, e' stato l'amministratore delegato Sergio Marchionne, nel corso di un incontro con i dipendenti della fabbrica molisana. I due nuovi propulsori, che Fca descrive come fondamentali per il rilancio del brand del Biscione a livello internazionale, saranno "un 4 cilindri a benzina con tecnologie avanzate e potenza elevata, sviluppato in modo specifico per l'Alfa Romeo" e un "6 cilindri di derivazione Ferrari, anch'esso sviluppato appositamente" per il marchio milanese. La capacità produttiva installata sarà di oltre 200 mila motori, livello in grado di soddisfare circa la metà dei volumi previsti nel piano Alfa Romeo al 2018, precisa Fca nella nota, spiegando che i lavori di allestimento dei nuovi impianti sono già stati effettuati e nel corso dell'incontro odierno e' stato anche posato il primo macchinario di una delle future linee di produzione, un dispositivo Comau per la lavorazione meccanica della testa dei cilindri. Nel complesso, tra costi di progettazione, sviluppo e ingegneria dei motori e costruzione delle nuove linee, il gruppo italo-americano ha investito oltre mezzo miliardo di euro. Fca prevede di ultimare i lavori nel giro dei prossimi mesi e di avviare parallelamente corsi di formazione per tutti gli addetti. Per il gruppo "l'avvio produttivo dei due nuovi motori permetterà di azzerare la cassa integrazione a Termoli dove attualmente lavorano 240 persone. Come primo importante segnale, nei prossimi mesi verranno assunti 50 giovani per ruoli strategici, legati anche alla necessità di avviare i terzi turni su alcune aree dei cambi.
  3. Se fossi in Marchionne (e non è detto che non ci si stia lavorando) proporrei a VW di scambiare il 20% di Suzuki (con la quale i rapporti sono deteriorati) con l'Alfa Romeo. Aprirebbe al Gruppo Fiat le porte in India e Paesi limitrofi e toglierebbe una perdita certa dal bilancio.
  4. Fiat: Marchionne, la 1* volta che stabilimento Fiat Italia produce auto per azienda estera Dowjones TORINO (MF-DJ)--I modelli che verranno prodotti a Mirafiori "saranno vetture di punta di Jeep e Alfa Romeo, i marchi piu' internazionali che abbiamo nei nostri due gruppi e che hanno grandi potenzialita' di sviluppo sul mercato globale". Lo ha spiegato il numero 1 del Lingotto, Sergio Marchionne, nel suo intervento all'incontro con le organizzazioni sindacali in atto a Torino, durante cui la Fiat svelera' i piani di rilancio per lo stabilimento di Mirafiori. "Questa sarebbe la 1* volta che uno stabilimento Fiat in Italia produce automobili per un'azienda straniera", ha rimarcato ancora Marchionne, ricordando che "finora l'unica JV di questo genere riguardava i veicoli commerciali. Sarebbe il 1* esempio concreto, nel nostro Paese, di un impegno condiviso da un costruttore di automobili estero". L'a.d. di Fiat ha anche spiegato che l'investimento previsto e' superiore a 1 mld euro, e che sara' suddiviso tra Fiat e Chrysler in maniera proporzionale ai volumi destinati ai rispettivi marchi. "Portare la nuova piattaforma americana a Mirafiori vuol dire garantire allo stabilimento la possibilita' di produrre fino a 250.000-280.000 vetture all'anno. Piu' di mille auto al giorno", ha concluso Marchionne, sottolineando come, per Mirafiori, il 2010 si chiudera' con poco piu' di 120.000 auto prodotte.
  5. -"Mirafiori e' stato il 1* stabilimento di cui mi sono occupato quando sono arrivato in Fiat. Ricordo bene la realta' che mi sono trovato di fronte. Era quella di uno stabilimento rassegnato, che aveva macchinari vecchi, aree dismesse e ambienti di lavoro mal tenuti". E' iniziato cosi' l'intervento dell'ad di Fiat, Sergio Marchionne, all'incontro con le organizzazioni sindacali in atto all'Unione Industriale, a Torino. "Era un impianto senza futuro", ha spiegato ancora Marchionne, "non poteva esserci orgoglio in quella fabbrica. Non si trattava solo di una questione di piattaforme o di nuovi modelli. Erano i reparti stessi, era l'assenza di attenzione verso le persone che davano l'idea di abbandono e disinteresse". Nel giro di un anno abbiamo avviato e completato il "Progetto Benessere, facendo tutti gli ambienti di Mirafiori, ristrutturando mense, spogliatoi, corridoi, aree di lavoro e di relax, e aprendo un asilo nido per i figli dei dipendenti e un supermercato interno". Marchionne ha anche rimarcato che sono state iniziative che "nessuno dei sindacati ci ha chiesto e non rientrano in nessun obbligo contrattuale. Lo abbiamo fatto perche' pensiamo che la responsabilita' di Fiat verso le proprie persone vada oltre il rispetto della legge e dei cotratti. Sentiamo di avere un dovere, principalmente morale, nei loro confronti", ha detto ancora Marchionne. "Non ho ricordato queste cose per vantarci. Non e' nel nostro stile. Guardare al passato non serve a cambiare il presente. L'ho fatto solo perche' vorrei fosse chiaro che l'attenzione e l'impegno che abbiamo dimostrato sei anni fa per Mirafiori sono gli stessi che abbiamo oggi". ofb (END) Dow Jones Newswires November 26, 2010 04:52 ET (09:52 GMT) © 2010 MF-Dow Jones News Srl.
  6. -Oggi, nel corso di un incontro presso l'Unione Industriale di Torino l'a.d. della Fiat, Sergio Marchionne, ha presentato alle organizzazioni sindacali il piano predisposto per il rilancio produttivo dello Stabilimento di Mirafiori. Il piano prevede la creazione di una joint venture tra Chrysler e Fiat per portare a Torino una nuova piattaforma dagli Stati Uniti, che servira' per produrre automobili e SUV di classe superiore per i marchi Jeep e Alfa Romeo. Si tratta, si legge in una nota, dell'architettura piu' avanzata oggi disponibile, nata come base per la Giulietta e in seguito sviluppata e perfezionata in Chrysler. Oggi e' diventata la piattaforma universale comune ai due Gruppi, da cui nasceranno tutte le future vetture dei segmenti C e D, automobili e Suv. I modelli che verranno prodotti a Mirafiori dalla nuova societa' saranno venduti non solo nell'Unione Europea. Piu' della meta' e' destinata a raggiungere i mercati di tutto il mondo, specialmente l'America. Saranno vetture di punta di Jeep e di Alfa Romeo, i marchi piu' internazionali dei due Gruppi con grandi potenzialita' di sviluppo sul mercato globale. L'investimento previsto supera il miliardo di euro, suddiviso tra Fiat e Chrysler in misura proporzionale ai volumi destinati ai rispettivi marchi. Portare la nuova piattaforma a Mirafiori vuol dire garantire allo stabilimento la possibilita' di produrre fino a piu' di mille auto al giorno per un totale di 250-280.000 vetture l'anno, saturando gli attuali addetti e aprendo anche la strada ad una possibile crescita occupazionale. Per realizzare il progetto e' indispensabile, oltre all'impegno dell'azienda, il consenso di sindacati e dipendenti per assicurare allo stabilimento il necessario livello di competitivita' in termini di utilizzo degli impianti, di flessibilita', di produttivita' e di governabilita'. L'a.d. della Fiat ha dato la propria disponibilita' ad avviare immediatamente il progetto, la cui finalizzazione rapida consentirebbe di adeguare l'impianto alle nuove produzioni in tempi coerenti con il lancio commerciale dei futuri modelli Jeep e Alfa Romeo, previsto nel corso del terzo/quarto trimestre del 2012. Si tratta, conclude la nota, di cogliere la straordinaria opportunita' di valorizzare la rete industriale italiana per costruire automobili di qualita' e prestigio. Mirafiori ha tutte le caratteristiche per poter compiere il salto di qualita' e diventare una fabbrica internazionale che produce auto per l'Europa, per il Nord-America e tutti gli altri mercati del mondo. Questo progetto e' il primo esempio tangibile dell'impatto positivo sulle attivita' italiane dell'accordo con Chrysler ed e' significativo che avvenga a Mirafiori, l'emblema della cultura industriale e automobilistica di questo Paese. com/mcn (END) Dow Jones Newswires November 26, 2010 04:57 ET (09:57 GMT) © 2010 MF-Dow Jones News Srl.
  7. Fiat: Marchionne, Alfa Romeo non e' in vendita. A meno che... MILANO (MF-DJ)--"Alfa Romeo non e' in vendita, ma se si presentassero con un assegno di 20 miliardi, allora mi siederei al tavolo...". Con queste parole, l'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne ha ribadito, dopo la precisazione trasmessa ieri sera da Fiat su richiesta di Consob, che il Lingotto non e' intenzionato a cedere il marchio del Biscione. A meno che che non arrivi un'offerta a forte premio sul valore dello storico marchio di Arese.
  8. Sì, l'ha appena affermato alla conference call successiva alla presentazione dei dati del terzo trimestre FIAT. Anch'io l'ho letta più possibilista rispetto alle ultime dichiarazioni. Il 30 settembre aveva affermato: Ho sentito che la Volkswagen è disposta ad aspettare anche due anni per l'Alfa Romeo. Che aspetti. Nel nostro radar di opzioni la vendita di Alfa non c'è. L'impegno che abbiamo con Chrysler è di renderlo un marchio forte e tecnico. Certo se si presentano con 100 miliardi... sto scherzando. Non ho nessuna intenzione di vendere. L'11 gennaio invece: L'Alfa Romeo non è in vendita anche se dobbiamo essere realisti su quello che Alfa può e dovrebbe fare.
  9. Forse proprio per questo: Fiat: Marchionne; split debito netto ind. 60% Industrial, 40% Fiat Spa MILANO (MF-DJ)--La ripartizione del debito netto industriale di Fiat post demerger sara' verosimilmente "60% Industrial, 40% Fiat Spa". Lo ha dichiarato Sergio Marchionne, a.d. di Fiat, nel corso della conference call di presentazione dei conti trimestrali del gruppo.
  10. Fiat: Marchionne ribadisce Alfa non in vendita, nessuna offerta MILANO (MF-DJ)--Alfa Romeo non e' in vendita e Fiat non ha ricevuto offerte per il brand. E' quanto ribadito da Sergio Marchionne, a.d. di Fiat, che ha precisato come se dovesse arrivare un'offerta sufficientemente consistente "Fiat dovrebbe logicamente guardarla con attenzione".
  11. Ho aggiornato la pagina sulle trimestrali FIAT, per un confronto dal 2005... Fiat finance - I dati di bilancio Fiat Risultati del 3° trimestre e stime 2010 superiori alle attese degli analisti spiegano il +4% del titolo Fiat in Borsa oggi.
  12. Fiat, all’Alfa Romeo servono 2 miliardi di Pierluigi Bonora Al padiglione 1 della Fiera parigina dedicata all’auto, Sergio Marchionne ribadisce che «l’Alfa Romeo non è in vendita» e, rispondendo alle avances di Ferdinand Piëch, numero uno del gruppo Volkswagen («siamo interessati, ne riparliamo tra un paio d’anni»), dice che a Wolfsburg «possono aspettare...». Nel padiglione 4, poco distante, l’ex designer dell’Alfa Romeo, Walter de’ Silva, e Giorgetto Giugiaro, rispettivamente responsabile dello stile del gruppo tedesco e capo dell’azienda torinese entrata da poco nell’orbita Volkswagen, si lasciano andare: «Se Piëch riesce a prendere l’Alfa Romeo faremo uno spettacolo, un gruppo come quello tedesco è in grado di fare esplodere il marchio italiano». Entrambi hanno nel cuore il Biscione e non vedono l’ora - Marchionne permettendo - di realizzare il loro sogno: rimetterci le mani sopra. A Torino, però, la pensano diversamente e i segnali lanciati al Mondial di Parigi da Marchionne sono chiari: l’Alfa resta parte di Fiat Group Automobiles e i suoi nuovi modelli sbarcheranno negli Stati Uniti. Gli analisti, però, restano sospettosi. Basta sondarne alcuni per sentirsi rispondere che, alla fine, il Lingotto cederà alle lusinghe di Piëch, anzi «sarà costretto». Per quale motivo? «Il rilancio di Alfa Romeo è costoso - concordano alcuni esperti che incontriamo al Salone -: per portare la produzione a 500mila unità come prevedono i piani, occorrono almeno 2 miliardi. La Giulia e la futura offerta di gamma alta richiedono, a testa, investimenti per almeno 800 milioni». E poi c’è il nodo piattaforma. «Per il top di gamma - precisa un osservatore - la piattaforma della Chrysler 300C (da cui originano le imponenti berline e wagon della casa americana, ndr) non va bene. Per competere a quei livelli bisogna ricorrere all’alluminio, che significa partire da zero oppure chiedere aiuto alla Jaguar. A parte Ferrari che però fa storia a sé, la Fiat al suo interno non vanta questa tecnologia, punto di forza invece in casa Audi». Perplessità vengono espresse anche sulla gamma motori: «Sempre a quei livelli, cioè nell’alto di gamma - aggiunge un altro osservatore - occorrono propulsori che all’efficienza uniscono la potenza, come richiede il mercato. Insomma, ci vogliono tanti soldi e quelli a disposizione di Marchionne serviranno a sviluppare i segmenti che assicurano un ritorno maggiore al gruppo, cioè quelli più bassi, nonché la crescita della Chrysler. Il rilancio del marchio milanese è sicuramente ad alto rischio e con tanti punti interrogativi». L’analista di una banca d’affari disegna il possibile assetto del gruppo Volkswagen con incorporata l’Alfa Romeo: «Una volta realizzata la Giulia - afferma - l’Alfa potrà contrapporre una vera concorrente alla Serie 3 di Bmw. Non vedo sovrapposizioni tra Audi e Alfa Romeo. La casa dei quattro anelli è più orientata a insidiare Mercedes, mentre il marchio italiano è il naturale concorrente di Bmw. Sono anche da considerare le ricadute positive di un cambio di maglia per l’Alfa Romeo: i tedeschi difficilmente sposterebbero la produzione in Germania; la rinascita in Italia di Lamborghini, da parte di Vw, è una case history da considerare; anche la Italdesign di Giugiaro mantiene il suo cuore in Piemonte. Mi chiede a che cosa servirà a questo punto la Seat? Il gruppo Volkswagen è stato chiaro: se Skoda è un gradino sotto rispetto a Volkswagen, Seat sarà altrettanto rispetto a un ipotetico arrivo di Alfa Romeo alla corte di Wolfsburg». Non manca la battuta: «Piëch ha avuto dodici figli da quattro mogli, non c’è da stupirsi se vuole aggiungere un altro marchio alla già numerosa famiglia».
  13. Ho inserito i dati del secondo trimestre 2010 sul sito, per un raffronto con i trimestri e gli anni precedenti: http://www.carsitaly.net/fiat_finance.htm
  14. Design gruppo Fiat REITZ SI DIMETTE DALL'ALFA ROMEO Pubblicata il 01/02/2010 Dopo meno di due anni dalla nomina di capo dello stile dell'Alfa Romeo, Chistoper Reitz si è dimesso dalla Casa del Biscione, secondo le indiscrezioni raccolte da "Quattoruote" negli ambienti torinesi. Il suo posto sarà occupato ad interim da Marco Tencone, già responsabile del design Lancia e Maserati. Austriaco, classe 1968, Reitz vanta un'illustre parentela, con Wolfgang Porsche. Inizia la carriera nel gruppo Volkswagen lavorando soprattutto per Audi (firma progetti importanti come la A4 e la A2). Nel 1999 passa alla Nissan, dove lavora a molte realizzazioni, tra cui la Micra C+C e la concept Evalia. Sei anni dopo approda a Torino per occuparsi del marchio Fiat e nel 2008 succede a Frank Stephenson alla direzione del centro stile Alfa, oggi trasferito a Torino dopo lo smantellamento di Arese. Altra novità nell'organigramma Fiat riguarda la creazione di in gruppo di designer con il compito di sviluppare trasversalmente ai marchi tutto ciò che interessa le componenti comuni. Questo nuovo team si chiama Cross-design e fa capo a Roberto Giolito, già responsabile dello stile dei marchi Fiat e Abarth. (R.L.V- D.S.)
  15. Ho inserito i principali dati della trimestrale FIAT confrontati con tutti i trimestri dal 2005, quadro ottimale per eventuali analisi dei trend di bilancio: Fiat finance
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