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e comunque se hanno fatto questa: questa M2 non è così tanto "strana" , fossi in BMW ci farei un pensierino6 punti
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Spettacolare! Io ho una più barbona 2.2 160cv AT8 RWD ma concordo a pieno sembra di guidare un auto più piccola con trasferimenti di carico insistenti, come dico io danza tra le curve come una farfalla. Magari sarà un paragone un po' forzato 😅 ma come auto per tutti i giorni ho una Panda 1.2 del 2007 la Giulia mi da a momenti la stessa sensazione di compattezza, tipo la Panda che si rigira su se stessa, mi accorgo della differenza di grandezza solo quando la parcheggio il che è fantastico! Una foto della mia Giulia domenica scorsa davanti lo stabilimento di Cassino, dove nasce questa opera d'arte 😬😬6 punti
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Da quel che leggo tra le righe, la Small sarebbe dovuta essere solo elettrica: essendo l'ultima ad arrivare sul mercato, probabilmente non si aspettavano di dover ancora lanciare una multienergia per il 2026. L'Argus sostiene anche che le future medie saranno invece su Small allungata e multienergia: forse il progetto delle segmento B era troppo avanti per tornare indietro, mentre il ripensamento di Small in chiave segmento C è più recente e potrebbe aver "abilitato" l'integrazione del motore termico. Ma c'è anche un'altra chiave di lettura che suggerirei: visto che in base alle ultime indicazioni la transizione all'elettrico dovrà continuare, ma si potrà al contempo continuare a proporre anche motorizzazioni ibride per un altro po', forse ha senso, almeno per questo segmento prettamente europeo, "uscire" dalla logica della piattaforma multienergia. Prolungare la vita dei modelli ibridi attuali consentirebbe di coprire il segmento contenendo costi e prezzi, tanto la CMP va benone per questo tipo di motorizzazioni ed è ancora piuttosto moderna. Invece fare una Small EV-only permetterebbe di ottimizzarla come si deve per rendere l'elettrico più appetibile. Al contrario, facendola nuovamente multienergia rischiamo di avere l'ennesima piattaforma pesante, che scenda a compromessi con entrambe le tipologie di propulsione. Direi che non è quello di cui abbiamo bisogno...5 punti
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L'Argus ha rilasciato diverse informazioni che dichiara attendibili sulla nuova 208, nome in codice P1H. L'auto sarà presentata a fine 26 per essere commercializzata all'inizio del 27. Sarà un modello solo elettrico perché l'attuale continuerà ad essere prodotta in Marocco con la motorizzazione MHEV. La nuova 208 sarà quindi solo EV, con batterie LFP che verranno prodotte, come l'auto, a Saragozza. L'autonomia massima sarà di circa 500km e il prezzo d'attacco è fissato sotto i 25.000€. Stilisticamente dovrebbero esserci diversi richiami alla 205. Dentro avrà un'architettura software di nuova generazione associata a un i-Cockpit riprogettato che comprende il volante rettangolare Hypersquare con sterzo steer-by-wire. Prevista anche la versione ad alte prestazioni GTi con richiami estetici rossi che andranno a richiamare la 205 GTi. https://www.largus.fr/actualite-automobile/scoop-peugeot-208-3-2027-tout-ce-qu-il-faut-savoir-sur-la-future-citadine-electrique-30039714.html4 punti
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Snapins.ai_video_AQNfgU0Hw7yYFJjKI-VsX3CHNo4-6T75zY4tZj36TXAHyX9VWZvbjvOgCaeegYKeXPYgxZYJtLKM5vx-GHyJraR7OEm-1z-ctWVppUk.mp44 punti
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Non capisco il senso di queste foto: o microdettagli o sfocature, in entrambi i casi, tutto piuttosto incomprensibile, almeno per me 😑 Mi auguro per Melfi che non riescano a stare dietro agli ordini di tutti i modelli che produrranno.4 punti
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ad una determinata velocità attivava il reattore turbo-spazio-temporale che la proiettava alla modalità "velocità smodata"4 punti
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Comunque tutta sta voglia di restomod la dice lunga su quello che offre ultimamente il mercato dell'auto..........4 punti
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Possibile che le info siano di qualche tempo fa? Assurdo pensare che un modello così sia solo elettrico....4 punti
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Volante completamente scollegato fisicamente dalle ruote. Il volante è collegato ad un sensore angolare che comunica con una centralina. La centralina in base alle condizioni di guida stabilisce l'angolo di sterzata da dare alle ruote e questo viene raggiunto per mezzo di attuatori. PRO: -Rapporto di sterzo variabile all'infinito e in funzione di parametri diversi -Packaging che non deve prevedere la presenza del piantone ( vantaggi anche nella meccanica per le versioni con guida a destra) -Integrazione ADAS e guida autonoma CONTRO: -Sistema estremamente critico per quanto riguarda la sicurezza, servono ridondanze per sensori, ECU, attuatori, verifiche SW3 punti
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All Polestar markets now offer a 70 kWh battery from CATL, in contrast to the previous 69 kWh LG Chem battery🔥 Eh.3 punti
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La prima è un teaser ufficiale, la seconda un'elaborazione con proporzioni sballate3 punti
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Se è così, per me molto bello, pur ricordando molto Land Rover (ma le forme delle auto dei due marchi sono quasi sempre state simili). Forse si meriterebbe qualcosa di più del 1.2 3 cilindri nell'unica versione che sarà probabilmente comprabile in Italia.3 punti
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Beh, a naso, considerando l'aria che tira in EU, per più di qualcuno potrebbe anche essere l'unica auto in famiglia...3 punti
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Su Tonale torna a listino il 1.5 Hybrid 130cv sulla Sprint e con lo stesso prezzo del diesel, € 40.600.3 punti
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Dipende dalle strade: se fai over 25mila km autostradali ok il Diesel. Ma se invece sei in tutte le altre situazioni, vai facile di FHEV. (Considera che con lo Sportage 1-6 FHEV ho un consumo medio di 18 al litro a benzina e faccio 20mila km annui tra statale e città).2 punti
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Non è il mio campo, ma credo (e soprattutto spero) che il ragionamento da farsi in questi casi sia il seguente: tramite un opportuno sistema di ridondanze elettroniche, quindi sistemi segregati tra di loro tali che la rottura dell'uno non possa impattare l'altro, il rischio di cedimento di tutto il sistema, pur non azzerandosi mai, si abbatte talmente tanto da diventare paragonabile a quello del cedimento meccanico di un pezzo di piantone tradizionale.2 punti
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Nel senso, a vedere la classifica di marzo, il C-SUV "che parte da 40k" più venduto è X1, mi pare ventesimo con poco più di 2.000 pezzi. Non so questa come la vorranno posizionare ma il modello attuale che parte da quasi 39k non credo sia nemmeno più in classifica. Il grosso delle Compass da noi le hanno vendute quando costava tra i 30 e i 35k, messa a 40k base i volumi secondo me scenderanno inevitabilmente (almeno da noi). Nella quarta immagine dall'alto si può già notare la prima innovazione: per fare benzina va bucata la carrozzeria.2 punti
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stessa strategia della 500: vecchio modello ibrido + nuovo elettrico, contenti loro... 🤨2 punti
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Ma mi pare più che ovvio che per loro è poco più di una caffettiera, non ci vuole un luminare nel marketing ma in Stellantis davvero ci hanno messo gli istrici a fare le indagini di mercato. Ma se fino all'altro giorno l'offrivi con il motore HEMI 6.4 V8 nella sua versione più ignorante la SRT DEMON 170, che già solo il nome del motore ti metteva paura, poi ti calava il terrore leggendo il resto una macchina davvero di un ignoranza in imparagonabile che fa impressione solo a guardarla nei video, cosa si aspettavano proponendogli sto aspiratore a batteria? Gli applausi?2 punti
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Arrivato a quota 800km, quindi tempo di impressioni su questa auto su cui si è detto di tutto. - posto guida finalmente come si deve, bello basso con volante verticale. Sedili contenitivi con supporto della coscia. È così cucita addosso che mi sono scoperto più grasso, quindi uso l’easy entry (sposta il sedile indietro per facilitare salita e discesa). Bellissima la pelle, spero non soffra a lungo il fianchetto lato porta - finalmente un rotellone per l’infotrainement, ma perché li abbiamo abbandonati per i touch che sono meno pratici? Comandi vocali ok. Comoda la ricarica wireless. Con il porta occhiali sul cielo sarebbe stato il top - il virtual cockpit con la strumentazione tipo Giulia del 1962 è una figata assurda. Non tantissime configurazioni, magari la visione perfomance nel centrale sarebbe bello, smanetterò. - nonostante i 19” è comodissima. Anche mia moglie se ne è accorta - devo ricordarmi che davanti non ha sbalzo - chi ha deciso che l’allarme per i cartelli stradali si riattivasse a ogni accensione è un cretino. Scusate. Specie quando legge i 10km/h di limite. - devo regolare meglio il climatizzatore. - consumo per ora non valutabile ma siamo già meglio della Giulietta - esteticamente, mi spiace, ma non ce ne è per nessuna - il famoso raggio di sterzata non è così drammatico Passando alle doti dinamiche….. Avendo provato in passato la 200cv il carattere del motore è quello che temevo di più. Per fortuna il 280 è meglio. Non è maleducato, non dà calci nella schiena. Ma quando schiacci è come se sentissi una grossa mano che ti spinge e vedi il tachimetro salire come qualche contagiri. Borbotta al minimo e ha un buon ringhia. Qualche Db sarebbe il top. Ai freni bisogna fare la mano per la modulabilità. Sterzo, nonostante la correzione dell’ackermann, ancora chirurgico. Carico volante mai troppo pesante, direttissimo come piace a me. Come handling. Beh, qua chiunque dica “eh ma il peso non conta” “eh ma la ripartizione cosa vuoi che sia” “eh ma le sospensioni no” andrebbe percosso. Tra le curve sembra di avere una macchina molto piccola. Praticamente zero inerzia di avantreno. Ti dà subito confidenza e tieni ritmi altissimi con anche margine di sicurezza. con l’lsd meccanico in uscita dalle curve strette le chiudi bene. Me ne sono andato su per il Col del Lys, e tante cose non si possono raccontare. Come riassunto prendere tutti gli “eh, ma…” e metteteli nella raccolta differenziata. Se potete, prendetevela. Perché una berlina che viaggia così, mi sa che difficilmente la vedremo di nuovo.2 punti
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Sì, esistono alcune immagini delle maquettes di Zafira A, ma non sono ancora in digitale, quindi... arriveranno Nel frattempo, qualcosa su Corsa C. La speranza è sempre quella di non fare doppioni, di non caricare cose già viste, ma onestamente è difficile fare una lista del "già visto" andando ogni volta a ritroso per pagine e pagine, quindi... speriamo che la maggior parte del materiale sia "mai visto". Iniziamo con alcune proposte per la plancia, inclusa quella andata in produzione. La plancia di Corsa C non era un granchè in quanto ad originalità, e nemmeno fra le varianti scartate vedo particolari exploit. Mainstream per mainstream, debbo dire, io avrei mandato in produzione la prima in alto a sinistra... mi piace di più. Chissà, forse avran pensato che avrebbe potuto sembrare quella di una VW. Poi abbiamo quattro scotches .... ehm sketches, sempre riguardo la plancia, con il primo e l'ultimo (che mi piace molto) che "osano" un po' di più, mentre il secondo e soprattutto il terzo sono molto vicini al risultato finale. Come ci dice la firma dell'ultimo, siamo nel 1995. Sì, esistono alcune immagini delle maquettes di Zafira A, ma non sono ancora in digitale, quindi... arriveranno Nel frattempo, qualcosa su Corsa C. La speranza è sempre quella di non fare doppioni, di non caricare cose già viste, ma onestamente è difficile fare una lista del "già visto" andando ogni volta a ritroso per pagine e pagine, quindi... speriamo che la maggior parte del materiale sia "mai visto". Iniziamo con alcune proposte per la plancia, inclusa quella andata in produzione. La plancia di Corsa C non era un granchè in quanto ad originalità, e nemmeno fra le varianti scartate vedo particolari exploit. Mainstream per mainstream, debbo dire, io avrei mandato in produzione la prima in alto a sinistra... mi piace di più. Chissà, forse avran pensato che avrebbe potuto sembrare quella di una VW. Poi abbiamo quattro scotches .... ehm sketches, sempre riguardo la plancia, con il primo e l'ultimo (che mi piace molto) che "osano" un po' di più, mentre il secondo e soprattutto il terzo sono molto vicini al risultato finale. Come ci dice la firma dell'ultimo, siamo nel 1995. Un po' di esterni, alcuni vicini alla versione definitiva, altri un po' più fantasiosi. Le proposte arrivate alla fase tridimensionale in scala reale.2 punti
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L'avrebbero benissimo potuta adattare all'EP6, essendo il DT2 MHEV e PHEV praticamente uguale...1 punto
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Oggettivamente è un buon SUV con un motore eccellente, è un successo meritato1 punto
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Sul tuo ragionamento non ti nego che hai ragione: quando ho visto il vano "motore" della Grande Panda elettrica mi ha quasi preso un colpo1 punto
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Simon Loasby Senior Vice President e Head of Hyundai Design Center. Più di una semplice auto, INSTEROID rappresenta una visione illimitata dell'innovazione e dell'immaginazione automobilistica, ed è in grado di coinvolgere le persone in nuovi livelli di interazione attraverso la forma, la luce e il suono. Eduardo Ramírez Chief Designer di Hyundai Design Europe Un concept ispirato al mondo del gaming INSTEROID porta INSTER a un nuovo livello, con elementi ispirati ai videogiochi e un’estetica sportiva che include una larghezza incredibile, ruote che sembrano pensate per la pista, un spoiler posteriore ad ala dalle dimensioni incredibili, un diffusore e sfoghi d’aria nei passaruota per migliorare l’aerodinamica. L’abitacolo si presenta essenziale e ispirato al mondo del gaming, con sedili a guscio, roll cage e un volante dedicato per creare un’esperienza coinvolgente. Ogni elemento è completamente personalizzabile, riflettendo lo spirito incentrato sull'utente di una macchina fedele alla filosofia: “Build it, play it, break it, repeat”. All’interno dell'esperienza multisensoriale, INSTEROID produce una firma sonora unica, che lascia un'impressione indimenticabile. Basandosi sul design user-friendly di INSTER, INSTEROID punta a trasformare l’esperienza di guida grazie alla modalità Drift, che unisce l’emozione della competizione alla leggerezza del divertimento. Dettagli giocosi come l'impianto audio Beat House integrato e la Message Grid consentono interazioni personalizzate, aumentando ulteriormente il coinvolgimento del conducente. L'icona Boost, presente in diversi punti del design, parla a diverse personalità rafforzando il profondo legame emotivo tra l'auto e il guidatore. Per ottimizzare le prestazioni e ridurne il peso complessivo, sono state integrate strutture reticolari leggere. Gli esterni sono rifiniti in una morbida tonalità di bianco, in netto contrasto con l’acceso arancione di alcuni dettagli: uno statement visivo inconfondibile. Abbinata al veicolo, una tuta da corsa traslucida con una scritta INSTEROID in evidenza esprime il mix tra cultura automobilistica ed espressione giovanile. INSTEROID riflette inoltre l’impegno di Hyundai verso la sostenibilità, grazie all’utilizzo di materiali eco-consapevoli. L’abitacolo è rivestito in tessuto a maglia 3D, realizzato con filati riciclati attraverso un processo su misura in pezzo unico. INSTEROID al Seoul Mobility Show Hyundai ha svelato INSTEROID in occasione di un evento esclusivo presso Peaches D8NE (“Dowon”), uno spazio culturale e retail nel quartiere Seongsu di Seoul. Nella sede dell'evento è stato allestito uno spazio dedicato che ha permesso ai visitatori di sperimentare una serie di videogame con INSTEROID. Uno di queste, sviluppato da Hyundai, è una sfida a tempo in cui i giocatori raccolgono alcuni “steroidi”, permettendo ad INSTER di evolversi in INSTEROID. Collegato al modello INSTER, sarà accessibile da qualsiasi dispositivo tramite un semplice link, senza necessità di scaricare app, offrendo un’esperienza di gioco immediata e coinvolgente. Inoltre, Hyundai ha rivelato l'INSTEROID Kart, che sarà rilasciato successivamente nel gioco “Kartrider Rush+”. Questa collaborazione si inserisce tra le crescenti partnership di Hyundai nel settore dei videogiochi. Dopo le iniziative di successo con piattaforme come Roblox e ZEPETO, questa iniziativa mira a entrare in contatto con il pubblico più giovane attraverso un coinvolgimento autentico. La concept car sarà esposta dal 3 al 13 aprile al Seoul Mobility Show, offrendo al pubblico la possibilità di scoprire da vicino questo progetto innovativo. Strettamente collegata alla gamma INSTER, INSTEROID si prepara a lasciare il segno. Hyundai INSTER ha registrato una forte domanda a livello globale sin dal suo lancio, e continua a riscuotere successo tra i clienti di tutto il mondo, Italia inclusa. Introdotta inizialmente in Corea e in Europa, Hyundai espanderà ulteriormente il lancio nel 2025 in mercati selezionati dell'Asia-Pacifico, del Medio Oriente e dell'America centrale e meridionale.1 punto
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In effetti su un auto così piccola soprattutto con batteria lfp non è poco. Però 500 km a velocità autostradale sono poco più di 300. Rimane un po' di ansia da ricarica. Magari con un batteria nmc si arriverebbe a 600 che comincia a essere + più confortevole. Ma allora il prezzo salirebbe. La coperta è sempre un po' corta.1 punto
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Immagino comunque abbia subito almeno una riverniciatura durante la sua carriera, il cofano posteriore proviene infatti da un modello Personal o FSM data la presenza del portatarga rettangolare. Il paraurti anteriore mi sembra un po' storto, secondo me è la stessa.1 punto
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Ah una storia che avrei quasi dimenticato: Due anni fa ho portato la mia Giulia da un tuner nelle mie vicinanze per fare il lavaggio al cambio. Quando la sono andata a prendere il tizio e' rimasto sorpreso perche gli interni non gli sembravano per niente che avevano piu di 90.000km. Ha detto: "e' proprio perfetta, se non guardavo sul contachilometri avrei detto che ne ha un 14.000km". E qui si parla di un tuner in Germania, che ha visto stramigliaia di M, RS, AMG e Porsche. Certo che ci vuole la cura, ma senza la qualita' dalla base certe cose non sono possibili.1 punto
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Avete presente la Lotus Omega? Domanda retorica, ovvio che sì. Altrimenti... ...fuori dal Forum! Bannati a vita, là dove sarà pianto e stridore di denti. Tornando alla Lotus Omega... ecco, non è sempre stata un'Omega! L'altro giorno mi sono imbattuto in un disegno che mi ha spiazzato e non conoscevo. Da qui sono andato a ricercare notizie e ho individuato che il disegno viene dal libro "Lotus Carlton" di Ian Adcock, mentre altre informazioni le ho riprese dal sito lotusomega.info Bene, la storia racconta che nel lontano 1986, quando GM prese le redini di Lotus, subito si rumoreggiò di possibili Lotus Kadett o Lotus Ascona, i due modelli con aspirazioni o storie sportive più affermate, forse un po' alla stregua di precedenti come la Lotus Sunbeam... ma no, non erano loro le elette! Poco dopo, nel 1987, si incontrarono a Zurigo i vertici di Lotus e GM Europe per stabilire i piani di possibili sinergie, ed effettivamente si parlò per la prima volta di una Lotus... Senator! L'ammiraglia Opel era proprio in uscita quell'anno con la nuova serie derivata dall'Omega e quindi poteva aver senso pensare ad una versione di punta con tale blasone. Nel frattempo, già dentro Opel c'erano programmi di sviluppo di nuove motorizzazioni potenziate per le ammiraglie del marchio, cioè Omega e Senator, appunto. E quando nel 1988 Bob Eaton divenne presidente di GME, subito dette a Wayne Cherry, il capo del design Opel, l'incarico per lo sviluppo di una "super-ammiraglia", una versione ad alte prestazioni e dallo stile molto caratterizzato. Cosa su cui si misero a lavorare subito, ma ancora senza alcun coinvolgimento di Lotus. Ecco alcuni schizzi di queste idee, chiaramente basate su Senator: Lotus però aveva preso sul serio la proposta fatta al vertice dell'anno prima e nel 1988 stava anch'essa lavorando sulla proposta per una Lotus Senator e i disegni che ho postato per primi in alto, sono probabilmente tra quelli presentati da Mike Kimberley (capo di Lotus) durante una prima esposizione ai vertici GM. Come si intuisce, l'idea del designer Lotus Julian Thomson (oggi responsabile del Design Centre GM Europa...) era piuttosto contenuta dal punto di vista della caratterizzazione estetica, di sicuro molto più discreta delle idee che stavano pensando in Opel. Assai più profondo era il lavoro che Lotus stava pensando per la meccanica invece... un progetto da 2 anni per una produzione di 2000 pezzi. I vertici di entrambe le organizzazioni - GM e Lotus - avevano piani diversi però: l'idea era uscire molto prima! Quindi misero insieme le teste dell'Engineering Opel e Lotus per collaborare, sempre pensando alla ammiraglia. Opel pensava ad un modello di immagine, Lotus non poteva uscire dalla sua cultura fatta di sportività, tecnica, guidabilità. A cavallo fra '88 e '89 arrivò la decisione chiave: non più Senator, bensì Omega. In sostanza si realizzò che lo spirito con cui nasceva questa vettura ad alte prestazioni, non era tanto nelle corde di un modello formale come Senator, quanto piuttosto in quelle di Omega, che già aveva la sua versione sportiva e soprattutto sembrava essere assai più rappresentativa e di successo nella gamma Opel. Un modello Lotus di Omega, avrebbe avuto un impatto sull'immagine dell'intera gamma Opel assai più significativo della semi-sconosciuta Senator. E così fu.1 punto
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