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Mazinga76

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  1. Tutti e tre i diesel erano sovralimentati. In ogni caso, con tutte le motorizzazioni disponibili in Italia, le prestazioni erano pesantemente influenzate dalla massa, che superava di gran lunga le due tonnellate con tutte le motorizzazioni (si oscillava tra i 22 e i 23 quintali). Di conseguenza anche i consumi non erano granchè, a parte i benzina che erano proibitivi.
  2. A partire dal 1976 anche in versione 4 porte. Dalla targa con provincia arancione si deduce che questa 127 dovrebbe risalire al biennio 1976/'77 Pezzo notevole, degno di nota. Che tuttavia va annoverato come una berlina 2 porte più che una coupè, tra l'altro configurazione di carrozzeria abbastanza usuale negli anni '60 e '70 anche su berline di grosse dimensioni, soprattutto nei mercati nord-europei. Molto meno alle nostre latitudini. Il ruolo di coupè sportiva vera e propria nella gamma Volvo dei tempi era delegato alle P1800 in versione coupè e shooting brake.
  3. Come già riassunto nello specchietto postato precedentemente, i motori italiani sono stati il 4L FIAT bialbero 2 litri volumetrico da 138 cv e 155 km/h, e il V6 Alfa Romeo da 2,5 litri da 160 cv e 168 Km/h. I motori diesel, tutti sovralimentati, erano il 4L SOFIM 2,4 litri da 92 cv e 145 Km/h; il 4L VM 2,4 litri da 110 cv e 150 Km/h, e il 4L VM 2,5 litri da 120 cv e 156 Km/h.
  4. Precisamente i motori americani furono: V8 Ford da 5 litri in versione aspirata e sovralimentata, e il V8 aspirato da 5,8 litri. V8 GM da 6 litri in versione aspirata e sovralimentata. Le potenze spaziavano dai "soli" 187 cv del 5 litri Ford aspirato ai 455 cv del 6 litri GM supercharged. Le velocità erano limitate a 180 Km/h per tutte le motorizzazioni.
  5. Sì, certo. Infatti sono a sei dadi. La strettissima parentela è ancor più evidente nell'allestimento per la PS, dove pure i cerchi sono pari pari quelli del Daily I serie.
  6. Con quelle forme da simil Uno anabolizzata bella credo non lo fosse mai stata. Restava lontana anni luce dalla regalità di una coeva Range Rover, anche se l'obiettivo più o meno malcelato e fin troppo velleitario era quello di proporsi come una sorta di alternativa all'italiana. Però da ragazzino mi piaceva, e tanto. La mia preferita era la prima serie in assoluto; con scritte Magnum 4x4 sulle fiancate poi era il top. Tutte le successive varianti di frontale mi hanno via via spento l'entusiasmo su quest'auto. La versione americana per me è orrenda.
  7. Dopo tempo immemore, causa poco tempo e sempre meno voglia di mettermi a fare ricerche e cancellazioni di targhe, posto anch'io qualcosa di accumulato in parecchi mesi. Col permesso di @Renault, ormai titolare quasi incontrastato di questa discussione. Alfa Romeo 75 T. Spark dell'aprile '89 Alfa Romeo 145 1.6 Twin Spark del '99 Audi 80 1.8 S dell'agosto '90 FIAT Tipo del giugno '88 FIAT Cinquecento del luglio '93 FIAT Tempra 1.4 i.e. S del luglio '93
  8. Ecco un'altra mia vecchia conoscenza, la Modena 77, più volte avvistata nel corso degli anni, immortalata anche da me a suo tempo e postata su questo topic. Vedo che le condizioni non cambiano di una virgola nel corso del tempo, segno che il proprietario la cura parecchio. Solo che, per come la vedo io, una storica così ben tenuta, tra l'altro in un allestimento non così facile oggi, andrebbe tenuta tassativamente originale. Anche quegli specchi verniciati - non ricordo se li avesse già quando la avvistai io - non si possono vedere. Dipende dalla provincia di provenienza. Ad esempio a Napoli le bianche scattarono il 9 maggio 1985; non è da escludere - anzi, è pressochè certo - che in province più piccole si sia andati avanti ancora per mesi a smaltire le scorte di arancio/nere, quindi in luglio sicuramente si immatricolava ancora con le vecchie in talune parti d'Italia. In teoria questa Corsa potrebbe averle avute se la sua provenienza fosse in qualcuna di quelle zone.
  9. Ti ho scritto in privato su Messenger...
  10. C'è sempre stato fin dall'esordio: Inizialmente 1237 cc a carburatore, poi sostituito un paio d'anni dopo dal 1171 cc a iniezione.
  11. Ma credo non sia nemmeno propriamente un rottame, almeno a quanto si vede...
  12. Ah, ecco la "Salerno 66", un'altra mia vecchia conoscenza che vedo in giro da tempo immemore. Sicuramente immortalata anche da me parecchi anni fa e postata in questo topic. Devo dire che le condizioni, pur non molto buone, non sono affatto cambiate nel corso degli anni, nonostante la veda quasi sempre parcheggiata in strada, il che mi fa presupporre che dorma all'aperto. Il faro destro è stato sicuramente sostituito in seguito a un urto, perchè ha la parabola differente da quello sinistro che è parzialmente nero. Forse anche le plastiche delle frecce sono state cambiate, si notano infatti le vitine con le teste arancioni che vanno sulle plastiche del medesimo colore. Come già avemmo modo di parlarne nella tua precedente tornata di avvistamenti, questo non è ancora ufficialmente uno Zeta ma la serie immediatamente precedente, quella numerica, riconoscibile fondamentalmente dai fari, che erano ancora circolari rispetto ai rettangolari dello Zeta. Quest'ultimo montava anche un paraurti, più grande e avvolgente, in resina; quello della foto ha ancora il vecchio paraurti in lamiera e credo appartenga alla serie che va dall''82. Un tempo non così poco diffusi: Io ne ricordo parecchi nei mercati, e anche in uso alle Poste. Erano i sostituti del vecchio FIAT 625 in versione furgone e degli OM della serie zoologica sempre in versione furgone. All'epoca della mia infanzia ancora ne ricordo qualcuno in giro di questi vecchi furgoni di grandi dimensioni basati su meccanica da autocarro. Che sia una primissima serie lo si evince dal fatto che ha il lunotto piccolo, cioè inframmezzato da una striscia di lamiera che lo separa dal cofano bagagli. Credo proprio nel '74, o al più tardi nel '75, tale striscia di lamiera fu eliminata per fare posto ad un lunotto più ampio che scendeva fino in corrispondenza della linea di apertura del cofano. Belle condizioni generali, anche se non proprio esenti da qualche incongruenza: La luce di retromarcia, ad esempio, non ricordo fosse disponibile sulla I serie; credo fece il suo debutto sulla Special. I profili cromati sui gocciolatoi non facevano parte dell'allestimento della prima serie, come pure le maniglie con cornice cromata e la parte sollevabile nera; in realtà sulla I serie era il contrario. Piuttosto bruttini gli specchietti in plastica nera degli anni '80; sarebbe stato preferibile montare degli specchietti cromati - se ne vendono after market di adatti alle auto d'epoca - più coerenti con gli anni '70 a cui la macchina appartiene. Le spazzole tergi andrebbero anch'esse cromate, anche se a trovarle oggi credo sia un'impresa ardua e non so a che prezzo; infine, le frecce laterali non sono della prima serie, che le aveva più piatte; queste più sporgenti debuttarono con la Special a partire dal '74 insieme agli altri ritocchi estetici, tra cui il lunotto maggiorato di cui sopra. Si tratta comunque di dettagli che non pregiudicano nell'insieme la bellezza dell'esemplare.
  13. Sì, mi ricordo anche quell'Ascona. Mi pare fosse azzurrina o qualcosa del genere; gli ultimi tempi era ormai malandata. Ma parliamo veramente di preistoria; ormai è tantissimo tempo che non c'è più e non credo di averla mai fotografata. Non mi meraviglia. Mio padre la prende ogni 2/3 mesi per non più di un paio di giorni, poi sta sempre in box. C'è anche il fatto che abitiamo in due parti della città completamente opposte, e la tua zona è fuori dai nostri percorsi abituali. Comunque, tornando a quella Delta, anche questa la postai anni fa su questa sezione; all'epoca la beccai al parcheggio multipiano a "Le Porte di Napoli".
  14. Sarà. Ma la cosa mi lascia più di un dubbio: Anche la Gemini, a ben guardare, ha la guida a destra; basta osservare l'orientamento dei tergicristalli.
  15. Questa la conosco benissimo, sono anni che la vedo posteggiata sempre lì. Purtroppo è in uso quotidiano e dorme in strada, e le condizioni generali lo testimoniano benissimo. Anni fa la postai anch'io in questa sezione quando ancora versava in condizioni più che buone. Il proprietario di questa Delta è un giovane appassionato della Delta di prima generazione. Da tempo era alla ricerca di un esemplare, fin quando si imbattè nell'annuncio di vendita di questa Delta a Roma e la acquistò. Qualche anno fa ci fermammo a scambiare quattro chiacchiere io e mio padre con questo giovane esattamente nel parcheggio del centro commerciale in cui l'hai avvistata; stavamo anche noi con la Delta LX di mio padre, e vedendo questa bella Delta ci parcheggiammo affianco e mio padre cominciò ad attaccare bottone... Non può che essere del novembre '85. Febbraio '86 è da escludere altrimenti sarebbe stata già una NA-N. Probabilmente un errore di trascrizione.
  16. A me sa tanto di fotomontaggi, sia per quanto riguarda le targhe sia per le location. Le targhe romane sembrano autentiche, ma non è detto che siano appartenute mai a quella macchina. Anche perchè, se vedete bene la foto del posteriore, l'alloggiamento della targa è di dimensioni americane, quindi piccolo. La targa romana è visibile solo nella seconda parte ma non nella prima, perchè per intero non ci potrebbe mai stare. Tra l'altro sembra un po' improbabile un'auto "italiana" con la guida a destra. La targa della Gemini è invece palesemente non autentica; forse anche qui si tratta di un fotomontaggio. Come probabilmente è un fotomontaggio tutta la scena.
  17. Lo Zeta era l'ultima serie (la quarta) di questo camion leggero/medio di IVECO e si caratterizzava per i fari rettangolari e la scritta Zeta/TurboZeta sul frontale. Questo qui è un terza serie, ancora con fari tondi e con maschera a listelli a tutta larghezza che ingloba i fari stessi, e i fanalini/frecce laterali seguono la stessa conformazione dei listelli della mascherina anzichè essere lisci. La denominazione era ancora semplicemente numerica a seconda della portata e della potenza. Questo qui, a occhio e croce potrebbe essere un 50-10 oppure un 65-10. Più difficile che si tratti di un 79-13 o 14, anche se la sola vista frontale non aiuta molto a capire. E' un lupetto 25, dove il numero sta a indicare la portata massima di 25 quintali. Non è un riferimento alla cilindrata 2.5 che invece era di 4,4 litri, poi portata a 4,6 litri.
  18. Non solo la 315, anche la 318 e tutte le E21 di cilindrata inferiore ai 2 litri. La maschera a quattro fari era appannaggio delle 320 e 323. Non sono pertanto originali in quella configurazione, ma era un upgrade gettonatissimo all'epoca. Un po' come i proprietari di Alfetta 1.6 due fari che montavano i quattro fari della 1.8.
  19. Alla faccia del "sine ira et studio". Posto che nella qualità dei rapporti molto dipende innanzitutto da che persona sei, i contenuti, inaccettabili e irricevibili, del tuo intervento non mi pare mirassero a una comparazione degli standard di vita, ma a qualcosa di ben più insopportabile e odioso. E detto per inciso, quelli sì, andavano bannati ipso facto.
  20. Esulando dalle argomentazioni di Mariano che non condivido in più punti, adesso stai scadendo anche tu nei soliti beceri luoghi comuni da stadio; e sinceramente eri l'ultima persona da cui avrei potuto mai immaginare di leggere argomentazioni tanto discriminatorie e volgari (tra l'altro da un Campano di Nocera Inferiore, se ben ricordo). La zona in cui vive Mariano e la stessa in cui vivo io, anzi abitiamo nella stessa città, e come in tutte le parti del mondo c'è gente brava, c'è gente cattiva e c'è gente stupida. Le tue affermazioni sono la dimostrazione del fatto che tutto il mondo è paese. VERGOGNA!
  21. Ok, questo lo posso capire e anche condividere. Solo non penso che questi si alzino una mattina e gli giri di fare discriminazioni ai genitori che hanno bimbi in quella fascia d'età. Io non ne ho la più pallida idea, in tutta sincerità, ma quel non motivo apparente a cui ti riferisci potrebbe in realtà celare qualche motivazione plausibile che non conosciamo. Forse non sarebbe una cattiva idea, a questo punto, chiedere spiegazioni sul perchè non siano accetti i bambini fino a 6 anni, e magari esprimere le proprie rimostranze in merito a questa regola. Può darsi che se gliene arrivano parecchie di proteste, forse ci ripensano.
  22. Sì, ma tutti coloro che hanno mostrato un'opinione diversa dalla tua hanno parlato, in linea generale, di situazioni che esistono e che si incontrano nel quotidiano piuttosto frequentemente. Tutto qui. Mi pare tu la stia prendendo un po' troppo accaloratamente, quasi sul personale, e non mi pare ve ne sia il motivo. Quanto a dare dello squallido a idee e persone che non la pensano come te... Beh, non depone bene a tuo favore, lasciamelo dire. E' un po' come se io considerassi te un genitore incivile e maleducato per il solo fatto di avere idee diverse dalle mie. Si possono avere idee opposte, completamente divergenti, che magari non si condivideranno mai. Ma si rispettano. Non so a te, a me hanno insegnato così. Detto ciò mi sfilo definitivamente dalla polemica perchè non mi pare il caso andare oltre.
  23. Questo non lo so; non so che valutazioni abbiano fatto all'Heritage. Non sposta nulla però sul discorso di fondo: Non ho detto che Tizio e Caio qua dentro siano cattivi genitori e non sappiano badare ai propri pargoli, non mi permetterei. Ho detto che in mezzo a tanti bravi genitori ce ne sono tanti altri che sono strafottenti e scostumati, e il comportamento fastidioso e importuno di certi bambini (che in quanto bambini non hanno colpe) in certi luoghi ne è lo specchio.
  24. Naturalmente non va fatta di tutta l'erba un fascio, ci mancherebbe altro. Però ci sono tante, troppe persone in giro che ignorano cosa voglia dire comportarsi con un minimo di civiltà e di rispetto per il prossimo e per le cose altrui. Naturalmente i bambini c'entrano poco; il discorso vale per certi genitori, che di fare i genitori al giorno d'oggi ne hanno sempre meno voglia, presi come sono dai social, dai selfie, dalle storie e cazzate varie annesse e connesse. Se hanno preso questa decisione vuol dire che di noie ne hanno avute abbastanza, e hanno ragione.
  25. Anche perchè oggi, restaurare quelle auto come Dio comanda, costa un occhio dalla testa. Bisogna vedere realmente quanta voglia, passione e budget si hanno di imbarcarsi in un'impresa certamente non da poco. Anzi, molto probabilmente un vero e proprio bagno di sangue.
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