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Mazinga76

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  1. Anche in famiglia avemmo un paio di casi di tinte più o meno imposte. Nel 1972, mia zia, sorella di mia madre, ordinò una 127 rossa verso la metà dell'anno. A dicembre, stanca di un'attesa infinita per la quale non era dato sapere il termine di consegna, la 127 rossa diventò bianca. Ma ancora nel 1990, quando mio padre ordinò la Delta LX color grigio quarzo, le cose presero una piega un po' per le lunghe. Dopo un mese ci chiamarono dalla concessionaria e ci avvertirono che per la Delta grigio quarzo c'era da attendere ancora un bel po'; in alternativa ci dissero che potevano consegnarci nel giro di qualche giorno una rosso bordeaux. Alla fine prendemmo quella.
  2. Mmmm... Escludendo a priori che si tratti di una Special per i motivi estetici che giustamente elencava Abarth03 (che sia una primissima serie è testimoniato anche dalle gemme laterali più piatte; solo le frecce anteriori arancio non sarebbero coerenti), perchè il grigio metallizzato non dovrebbe essere originale? Premesso che ai tempi era un optional pochissimo gettonato, quindi una rarità assoluta da incontrare all'epoca, figurarsi oggi, io nel corso degli anni ne ho vista qualcuna in questa stessa identica tinta. E una la immortalai e postai su questo topic almeno una dozzina d'anni fa. Purtroppo non ho più la foto. Comunque in rete qualcosa ho trovato: Queste sono le foto di un annuncio di vendita... Tornando alla 127 della foto postata da Roy de Rome, sporca com'è, temo che sia ferma lì da molto tempo; le mancano pure i tergicristalli... Temo purtroppo che non abbia un buon destino davanti a sè.
  3. Avvistamento notevole, questo. A ben aguzzare la vista pare che la fioritura di ruggine sia conseguenza di una piccola ammaccatura presa in tempi remoti e mai riparata. I paraurti: Non so se è un inganno della foto o delle particolari condizioni di luce, ma a me sembrano stranamente lucidi. Come se gli avessero dato una velatura di qualcosa, così alla meno peggio, nel tentativo maldestro di ravvivarli un po'. E poi la portiera vistosamente disallineata; lo specchietto cadente... Un vero peccato; una rarità del genere meriterebbe più rispetto.
  4. Le "Alfa nord", in riferimento alle carrozzerie, eccezioni non lo erano di sicuro, in quanto marcivano mediamente (se non più) come tutte le coeve del periodo.
  5. I cerchi la fanno un po' tamarra. Ma in ogni caso, come avvistamento, questa qui vale da sola più di tutti gli altri messi insieme.
  6. Credo sia adibito unicamente a ricovero per tutte le macchine che ha. Non credo lo lasci visitare, nè dica dove si trovi, se non a persone di assoluta fiducia, per ovvi motivi di sicurezza. Io non l'ho mai visto, nè so dove sta; me lo disse il mio meccanico/radiatorista di fiducia, nell'officina del quale anche lui porta tutte le sue auto quando sono in fase di restauro o per riparazioni. Infatti, proprio fuori quest'officina, nel corso degli anni ho fotografato numerose storiche appartenenti a questa persona, che poi ho pubblicato qui. Ah ok, allora è lei. L'anno scorso, o un paio d'anni fa al massimo, Per molti mesi stette ferma in strada, proprio sotto l'abitazione del proprietario. Era parcheggiata sotto un pino, piena zeppa di resina e di aghi di pino, e con le gomme semisgonfie. Tanto è vero che temevo fosse il preludio alla demolizione. Invece vedo con piacere che è ancora tra noi. Io la fotografai pressapoco in quel periodo, o forse un po' prima. Era nel parcheggio di cui dicevo prima, ed era in movimento perchè stava andando via. Ebbi modo di vederla da tutti i lati mentre faceva manovra per uscire ed era in condizioni perfette! A guardarla oggi fa venire il magone.
  7. Questa è uno dei miei incontri pressochè quotidiani, in quanto tutte le mattine mi servo presso l'edicola davanti alla quale è parcheggiata. Conosco anche il proprietario, che è uno dei titolari del bar-tabacchi-ricevitoria che è lì a pochi passi. Tra l'altro, il fratello del proprietario di questa Corsa è un grande appassionato di auto d'epoca, ne possiede a decine in un capannone appositamente affittato. E' uno che gira un po' tutte le regioni del centro-sud a caccia di esemplari da restaurare; poi alcune le tiene per sè, altre le rivende. E' stato anche l'organizzatore di raduni di auto storiche che negli anni passati si sono tenuti a Casoria. Per la cronaca: La Corsa è in discreto stato ma presenta numerose ammaccature , di cui qualcuna visibile anche in foto. Questa 33 invece non mi sblocca nessun ricordo in particolare. Potrebbe essere che la conosca, ma non sono sicuro che sia proprio questa. Questa, a suo tempo, la immortalai anche io nel parcheggio del magazzino dei cinesi, alle spalle del Lidl, sulla circumvallazione. Ma parliamo di parecchi anni fa. Ogni tanto mi capitava di rivederla di tanto in tanto per le vie di Casoria, poi per lungo tempo non si è più vista. Giusto qualche giorno fa è invece riapparsa proprio sotto casa mia; mentre ero affacciato al balcone vidi passare la rediviva Modena 77, anche se in condizioni assai deperite a come me la ricordavo. L'ipotesi è che possa essere stata inutilizzata per molto tempo, poi probabilmente è stata rimessa in strada. Ma non credo sia stata tenuta al coperto viste le ampie chiazze scolorite sulla vernice del padiglione e dei cofani. Ci sono anche piccoli danni sparsi un po' su tutta la carrozzeria, segno che chi la sta usando oggi la tiene come auto da battaglia, senza nessuna delle cure che assolutamente meriterebbe.
  8. Insomma, evitare di oltraggiare il pudore con le FIAT impallinandosi con le inglesi del tempo... Evidentemente il signore coi baffi aveva un gusto perverso per l'autolesionismo, altrimenti non si spiega.
  9. Ha un foglio attaccato sul parabrezza... Che sia sotto sequestro? Comunque il colore mi pare assai improbabile che sia di serie; forse una ex Polizia dismessa e civilizzata.
  10. Nel basso di gamma, coi motori bicilindrici, sicuramente. Diciamo che doveva svolgere un ruolo un po' trasversale in casa Citroen, ma è evidente che nascesse calibrata per competere nel segmento B dell'epoca. Questo è vero. Tra l'altro all'epoca, intorno alle utilitarie a 4/5 porte, era abbastanza diffusa la convinzione che le scocche con più aperture fossero meno solide, torcessero di più ecc.. Non so quanto potesse esserci di vero, e fino a che punto, e quanto fossero leggende metropolitane. Fatto sta che discorsi di questo tipo li faceva anche mio padre all'epoca dell'acquisto della 127, nell'ottobre del 79. Tanto è vero che la scelse a 2 porte e non a 4.
  11. Nacque nel '72 a 4 porte. Ma il mio riferimento era alle 5 porte, soluzione che fu esclusa da un accordo con Renault affinchè Peugeot non producesse la 104 col portellone per non infastidire la 5, e Renault non producesse la 5 con più di 3 porte per non infastidire Peugeot. Precisamente tale accordo fu sciolto credo proprio nel '75 per dare vita alla 104 5 porte nel '76 e alla 5 a 5 porte nel '79. Quest'ultima, in particolar modo, rivale molto insidiosa della 127 anche sul mercato italiano. Ecco perchè, probabilmente, in FIAT dovettero valutare, anche se senza troppa voglia e convinzione, che forse sarebbe stato prudente cautelarsi con una 127 5 porte per non restare del tutto sguarniti rispetto a una concorrenza nelle cui gamme questo tipo di carrozzeria andava prendendo piede. Infatti, oltre la 104 e la 5, dal '78 anche Citroen esordì nel segmento B con la Visa, dotata di carrozzeria a 5 porte.
  12. L'anno prima, il 1979, scaduto il patto di non belligeranza tra la Peugeot e la Renault che sanciva la non produzione della 104 a 5 porte e la non produzione della 5 a più di 3 porte, FIAT si trovò due concorrenti nel segmento B che offrivano questa soluzione. Probabilmente l'introduzione della 127 5 porte, un po' in sordina e un po' in fretta e furia, nacque da questa esigenza, giusto per non lasciare del tutto campo libero alla concorrenza. Anche se, va detto, in casa FIAT la 127 con più di 3 porte non fu spinta mai, tanto nella I, tanto nella II e tanto nella III serie, tanto da essere sempre più o meno marginale in tutte e tre le serie, fino a sparire del tutto con l'avvento dell'unificata. E' una Honda Prelude di prima generazione. La Triumph Acclaim che ricordi era molto somigliante, soprattutto nel frontale, ma derivava dalla Honda Ballade, di un segmento inferiore alla Prelude; che invece era imparentata con la Accord. Le avevano già allora. Rossa così neanche io la ricordo. Ma in arancio e in azzurro, con cappotta coordinata, ne ricordo tante.
  13. Fu introdotta nel 1980, appena un anno prima dell'uscita della III serie. Curiosamente, anche la 4 porte I serie fu introdotta sul filo di lana: Nel 1976, appena un anno prima dell'uscita della II serie.
  14. L'ho pensato anche io: Mi sembra fin troppo ben conservata per essere stata 35 anni in fondo a un fiume. Lo stato somiglia più a una vettura sommersa da un'alluvione, magari trascinata dalla furia dell'acqua.
  15. Spero che qualcuno che leggerà il post ti possa aiutare. Buon lavoro.
  16. Ma Bis o Personal 650? Le due versioni sono due cose distinte e separate.
  17. Peccato che il proprietario della Bis abbia fatto un downgrade agli specchietti. Direi che stonano. La Bis, come già la precedente FSM, montava quelli grandi con regolazione dall'interno. Nel 1982 tutti i marchi industriali appartenenti a FIAT erano già confluiti da anni in IVECO. Mi sentirei di escludere che si tratti di un OM, il cui marchio credo stesse già progressivamente sparendo dalle calandre. La mascherina in plastica nera a listelli orizzontali, il cui disegno è ripreso anche dai fanalini/frecce laterali, mi fa pensare ad un FIAT/IVECO, con tutti e due i marchi riportati contemporaneamente sulla calandra. Successivamente sparirà anche il marchio FIAT lasciando campo libero al solo IVECO. Le decalcomanie con la scritta 40 frontale non saprei dire se siano originali o meno; forse potrebbero essere apparse sugli esemplari degli ultimi anni di produzione (fine anni '80), non credo nell''82.
  18. Concordo. In un'epoca in cui le tre porte avevano ancora una significativa fetta di mercato forse non sarebbe stata un'idea peregrina proporla. Anzi, mi viene quasi il sospetto che la tre porte avrebbe avuto più seguito sulla Delta, vista l'immagine più ricercata, che non sulla Ritmo, dove invece fu alquanto marginale.
  19. Sul beige sono concorde anch'io. Non ne ho memoria alcuna, verosimilmente non è mai andato in produzione. Quanto al blu lord, oltre alle più visibili dei CC per il servizio territoriale, era diffusa presso gli stessi CC e tutti gli altri corpi militari quali EI, AM, MM, CP, non so se anche GdiF, come auto di servizio per sottufficiali/ufficiali presso i comandi generali/provinciali e caserme. Credo che alcune civili possano aver fatto parte del parco auto di enti religiosi quali curie, vescovadi, ordini religiosi ecc.. Alcune di queste Tipo, perlomeno qui al Sud, hanno trovato dei proprietari privati dopo la dismissione dagli enti di provenienza. Io qualcuna me la ricordo, in blu lord, con immatricolazione molto più recente rispetto agli anni reali della vettura.
  20. Se ho individuato bene il luogo, quell'Autobianchi A112 è una mia conoscenza abituale. E' parcheggiata spesso in quel punto o poco più in là. Appartiene senz'altro a qualcuno che abita lì vicino o che va a fare abitualmente la spesa all'Eurospin poco più avanti. Ripeto, sempre che abbia indovinato il posto e che non sia da tutt'altra parte. Altra mia conoscenza non proprio abituale, ma che ogni tanto salta fuori, è quella SAAB 900 guidata da un uomo che con ogni probabilità dev'essere un amatore del modello, e forse anche uniproprietario fin da nuovo viste le targhe Napoletane originali. Le condizioni di conservazione non sembrano proprio maniacali; si vede che la macchina è usata con una certa regolarità, spesso anche piuttosto sporca. Però è sana e nel complesso direi messa bene.
  21. Non sono un esperto del modello, ma di Campagnola I serie con quei fanaloni e con quelle ghiere così voluminose è la prima volta in assoluto che la vedo.
  22. Che io sappia, "L"; "CL" ed "S" erano i tre allestimenti disponibili all'esordio.
  23. In realtà erano 12 cm: 323 cm contro 311 cm.. Meno di quanto si potesse immaginare. Più sensibili ed evidenti erano gli 11 cm in larghezza, 149 cm contro 138 cm, e i 9 cm in altezza, 144 cm contro 135 cm.
  24. Onestamente, tutta 'sta qualità superiore di Cinquecento io non me la ricordo. Sul discorso Cinquecento "auto" e Seicento "trappola" poi non capisco in base a quale ragionamento.
  25. Magari non sarei così draconiano nel giudicarla il punto più basso. Era un'utilitarietta onesta e poco più, concepita per fare quello che era il suo lavoro d'elezione: La citycar, nulla di più. Mi associo in pieno invece al discorso stilistico. Vedo che molti hanno una percezione negativa nel passaggio da Cinquecento a Seicento: Per me la percezione fu esattamente opposta. Credo che si sia riusciti a movimentare un po' e a rendere un filo più sbarazzino, vivace e meno triste un design nato "stanco" e abbastanza fuori tempo. Il musetto arrotondato; il taglio dei fari; gli spigoli un po' ammorbiditi; l'andamento all'insù del finestrino posteriore; il lunotto arrotondato, sono tutti elementi che mi piacquero subito dal primo momento. Certo, la base restava sostanzialmente quella. Ma considerando che in fin dei conti c'era da friggere il pesce con l'acqua il risultato alla fine non fu così male.
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