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Roby

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  1. Bella, ma preferico ancora la serie 3 , mi sembra più moderna e filante.
  2. Beh , ma se il problema è solo questo, leggilo !! Male non ti farà ...., poi potrai ricrederti o infamare quelli che te l'hanno suggerito, ma se non ci sono controindicazioni...
  3. Come tutte le parti meccaniche, il cambi è soggetto a usura, ch epuò essere drasticamente ridotta con semplici accorgimenti, che sono poi quelli validi per tutte le componenti mecaniche dell'auto. Quindi, non tirare a freddo, evitare cambiate o scalate al limite specialmente a freddo, non "strapazzare" il cambio con manovre brusche. I cambi moderni offrono tutti la modalità sequenziale, che è un gran bel giochino, ma che bisogna usare per bene. "Imporre" al cambio cambiate o scalate brusche, per quanto sia divertente o appagante dal punto di vista della guida, ne pregiudicherà senz'altro l'affidabilità a lungo termine. Senza contare che , secondo me, lasciare lavorare il cambi oin automatico è il modo milgiore per goderselo. La buona manutenzione, è semplicemente quella prevista dalla Casa, quindi principalmente sostituzione dell'olio e del filtro olio del cambio. Mai dimenticarlo !! Il cambio automatico, o tutte le sue varianti, sono secondo me utili sempre, a prescindere dalle prestazioni della macchina. Un'enorma contributo alla riduzione dello stress, specialmente per chi viaggi ain città , ma non solo.
  4. Lo comprerei a occhi chiusi. Un buon "trattamento", e una corretta manutenzione, ti mettera al riparo (al 99%) da sgadite sorprese sull'affidabilità. I Vantaggi che ne trarrai sono molto maggiori rispetto all'esborso che chiede.
  5. Se hai già segnalato il difetto per scritto , (basta che sia stato scritto sul foglio di accettazione officina una delle volte che l'hai fatta controllare), allora puoi rivendicare la garanzia. Mi è già successo più volte con la rete assistenza Mercedes.
  6. E' vero! Anche se forse all'epoca della stipula dei contratti, lo erano ancora...
  7. Mi soffermo più sulla parte "motoristica" del film , che sulla trama. Alla faccia dello sponsor !! Non c'è un veicolo che non sia (o sia stato) del gruppo Ford ! Si è vero, c'è la 159 dell'inseguimento, ma me la chiami macchina quella ??? Oltre all'Aston Martin Di Bond ( ma quello è scontato ) , i già citati Ford Edge compaiono sempre con marchio ben in primo piano. La Bond girl usa una Ford Ka, che secondo me ci stona anche, la vedo poco "americana". Quando Bond non vuole farsi notare si sposta su una Volvo S40 , e il cattivo ovviamente su una jaguar XJ. Perfino lo scuolabus giallo americano, quello classico squadrati, è Ford !!
  8. Eccoci qua !! Non è molto diversa da come ormai ce l'aspettavamo, dato che gli ultimi spies erano quasi senza veli. Io la trovo gradevole anche in coda, soprattutto di tre quarti, dove da una bella sensazoione di "impronta a terra", e di possenza. POtrei muovere un appunto ai gruppi ottici posteriori, ma so anche che, secondo tradizione, saranno il primo obiettivo del primo MY. Avrebbero potuto essere un pò più sfuggenti, per sfinare un pò la coda, ma così sono passabili. Anche il taglio dell aporta posteriore avrebbe potuto essere più obliquo, per un maggior senso di sportività, ma lì si sarebbe compromessa troppo l'accessibilità. In complesso mi sembra un ottimo lavoro. Due cenni su alcuni commenti : A mio modo di vedere, questa macchina non c'entra prio una pippa con la Quattroporte, o la CLS , o altre. L'unica che le si può per ora accostare, è la Rapide. Per quanto riguarda la scritta Posche allungata, per capire il motivo basta guardare la coda di un 928 o 944, o anche una 911 degli anni 70. E' un omaagio al vecchio "carattere". Per quanto riguard agli accessori strani, se vi fate un giro in u Centro Porsche ne vedrete delle belle : portapacchi, portasci, e chi più ne ha più ne metta. Rientra nella filosofia Porsche : usare la tua Porsche SEMPRE, qualsiasi cosa tu faccia, e non solo nelle "occasioni" , o per uscire la sera, o per fare il figo. Usa questa macchina non come una supercar, ma come la "tua" macchina, senza per questo dover rinunciare aniente.Questo modo di vivere la porsche è molto più sentito in germania che da noi.
  9. Ribadisco, rilassati ! Non devo dimostrare nessuna tesi, come hai scritto, ho solo espresso un parere , hai presente autoPARERI ? Qualcuno è concorde e qualcuno no, è normale.
  10. Mi sembra che tu stai scaldando per niente, quando siamo tutti tranquilli, e non vedo la ragione. Poi tra un pò dirai che si degenera e chiudi il topic... Non è un processo penale, dove mancano delle aprti di testo ci sono i puntini di sospensione, e in ogni caso, non era il centro del problema. Comunque, se questo ti rovina la giornata, puoi lasciar perdere, non c'è problema. La prendiamo tutti sul ridere, primo per tutti ECUkoyote.
  11. Io non traviso niente, non ho scritto neanche una parola, e chiunque può leggere quei messaggi , in tutti i contesti che vuole... Comunque, che tu si ad'accordo o meno, spero tu abbia capito quello che volevo dire. E' un discorso in generale, di cui questo è solo un caso. Prendi 10 topic di consigli di acquisto, magari con più opzioni, (ce ne sono tantissimi), e guarda in che direzione vanno in maggior parte... Meglio così ? E' un dato di fatto, non c'è niente di male. Non è un'accusa da cui difendersi, e per cui ci si debba scaldare tanto.
  12. Non discuto il merito delle opinioni che , come tali, sono personali e rispettabili.
  13. .. mi aspettavo che da un momento all'altro qualcuno gli dicesse : "...ma perchè non ti prebdi una Brera ?? ":lol: Giusto, però non bisogna farsi troppo condizionare.
  14. C'era solo ironia, non ti preoccupare. Solo che, a volte, leggendo i topic di consigli, mi viene un pò da sorridere leggendo le risposte. Non è un segreto, e neanche un grosso difetto, che questo forum attragga pù sostenitori dell'auto italiana che non estera, basta vedere la quantità di topic e interventi dell'uno e dell'altro caso. Ma quando c'è qualcuno che vuol comprare una Golf, una Mini, o qualunque altro prodotto estero che "tira" , non c'è occasione che qualcuno lo sconsigli caldamente da compiere l'efferato gesto ; ma è un discorso in generale, di cui questo è solo l'ultimo caso. Il povero ECUKoyote ancora non aveva comprato la macchina, che gli doveva essere già sbriciolato il cambio (chissà perchè poi...) , e dilapidate le finanze nella manutenzione ! Insomma, se voleva comprarsi una Mito, o una 500, eravamo già lì a tesserne le lodi e coprirlo di complimenti e felicitazioni !! Poi, sia chiaro, se uno chiede consigli, è giusto che si aspetti pareri di tutti i tipi, altrimenti non chiedeva consiglio.
  15. Povero ECUkoyote ! Per fortuna la prendi sul ridere, ma avrai capito che questo non è esattamente il posto adatto per chiedere consigli sull'acquisto di una Mini !! :lol: Fumo negli occhi !!! Fra tutte le macumbe che ti hanno fatto, è grassa se quella Cooper S andrà in moto !! A parte gli scherzi, secondo me fai bene a cercarne una con qualche km in meno, visto che, dato il tipo di macchina, dovresti trovarne. Per il resto, se ne trovi una a un prezzo decente, che non ti sembri messa troppo male, io non mi farei tante pippe mentali, e prederei quella che ti piace !! Tienici informati !!
  16. Esatto. Solo che. al di fuori dell'Italia, anche se all'interno della Cominità Europea, hai comunque bisogno di un Carta d'Identità
  17. Per guidare un autobus , ti serve la patente D , che si consegue con un' esame a parte , sia teorico che pratico ( quindi quiz e guida). Attenzione però, perchè fino a un pò di tempo fà, si poteva conseguire direttamente avendo la patente B , e almeno 21 anni di età . Adesso credo siano cambiate le cose, e credo, ma di questo non sono sicuro, che prima tu debba conseguire la C. Inoltre , per poter trasportare delle persone su quest'autobus ( lo so che pare una banalità, ma non è così...) ti serve la "Carta di Qualificazione del Conducente" (CQC) , che ha da poco sostituito il vecchio CAP (Certificato di Abilitazione Professionale) che si abbrreviava in KD. Per conseguire questo documento, devi rivolgerti a un' autoscuola, dove dovrai seguire un corso di 280 ore :shock:, e che per questo motivo costa un botto ( amici che si sono informati mi parlano di cifre intorno ai 5000 euro ). Questo documento ti abilita alla Professione di conducente di autobus , quindi si trattano norme sulla sicurezza, sul comportamento alla guida, norme di primo soccorso e toponomastica ( carte stradali e viabilità) . Diverso è il discorso per chi già aveva il CAP, ( che in verità era molto più facile da conseguire) , perchè il CQC gli viene assegnato di diritto.
  18. Fra le du aopzioni proposte da davnev, anch'io sceglierei la seconda, anche se non esiste una regola generale. Il tempo consuma meno una macchine ripsetto ai km , questo è vero. Vedo comunque in molti commenti, che permane ancora la fatidica soglia psicologica dei 100mila km. Tenete presente che il progresso e le nuove tecnologie, non hanno migliorato solo le prestazioni e i consumi, ma anche i processi costruttivi, i materiali, la qualità generale. Un'auto moderna con 100k km è tutt'altro che finita (ovviamente se ha seguito una manutenzione regolare) , e può avere ancora moltissima strada davanti a sè. La mia Classe E del 2006 ha "compiuto" 100k km in questi giorni, e non riesco , obiettivamente, a rilevare un decadimento di qualsiasi aspetto dell'auto rispetto a quando era nuova (prestazioni, consumi, rumori, preservazione degli interni, ecc ) . In passato , ho acquistato anche grosse berline diesel con ben più di 100k km , a volte anche 200k ( quelle che si dice riservate solo ai commercianti), ricavandone sempre grosse soddisfazioni, con spese esigue.
  19. Opinabile, visto il grande successo di pubblico. Io ancora , questa storia che gli acquirenti di marchi di lusso son tutti fighetti che comprano qualsiasi cosa tu gli proponga, e chi gli intelligenti comprino tutti l'alfa romeo , beh , ancora la devo capire. Diciamo che TI faceva cagare quando è nata e TI continua a far cagare... Chissà che per qualcuno non fosse anche gradevole all'occhio, è una possibilità che potremmo comunque considerare. Ha ragione drucker;criticare i successi diventa sempre più spesso un hobby. A parte le opinioni, credo di capire quello che voleva dire VuOtto. Spesso per alcune soluzioni stilistiche si grida allo scandalo ancora prima di vederle, poi quando le vedi dal vivo, inserite nel contesto di tutta la macchina, magari si può cambiare idea.
  20. Questo commento è stato scritto milioni di volte, da diverse persone, comincia un pò a stancare... Propongo ai moderatori di scrivere nel titolo "Porsche Panamera spy - presentazione 2009", visto che si sa ormai da molto tempo. Così eviteremo pagine e pagine di spam, di messaggi che dicono "ma quando la presentano...??" "e quant'è brutta, chissa quante ne vendono!" Se apro un topic con l'indicazione nuovi messaggi, mi aspetto qualcosa di nuovo. Grazie.
  21. Davvero ci sarà una versione LWB ???, Farebbe la felicità dei noleggiatori, o comunque di tutti quelli (tanti) cher utilizzano la Classe E per il suo scopo principale, cioè la rappresentanza.
  22. Riporto questo articolo davvero ben fatto da omniauto. Consiglio davvero a tutti di impegare qualche minuto per leggerlo, anche aquelli che credono di sapere già tutto... Dedicato principalmente a chi tiene il clima a 18°C con 36 gradi fuori.... IL CLIMATIZZATORE Vi sveliamo i segreti dell'accessorio più gettonato di sempre Siamo un manipolo di pigri, riconosciamolo. Il benessere che la società occidentale ogni giorno velatamente ci regala ha modificato profondamente il nostro approccio ai problemi di ogni giorno. Come quello del caldo. Cinquant'anni fa, in estate, si andava in giro in 500, con il tettino e i cristalli spalancati. E ci si sentiva liberi, anche se si sudava come dannati all'infermo, su quei simpatici sedili rivestiti in similpelle. Poi i raffinati impianti di ventilazione degli anni Settanta, di fatto, pensionarono il vecchio deflettore che si apriva a compasso. Era inaffidabile, anche se chiuso l'acqua vi filtrava come in una spugna ed era la strada preferita dai ladri d'auto per raggiungere i loro scopi; eppure ha evitato migliaia di torcicollo e garantiva quel minimo ricambio d'aria tale da evitare l'appannamento dei cristalli. Ma noi ci eravamo evoluti, e girare con quello spicchio di vetro aperto a mo' di presa d'aria, anche se di indubbia utilità non era più di moda. Insomma, dalla fine del deflettore, all'aria condizionata anche sulle utilitarie il percorso è stato breve. E dalla larga diffusione, alla totale dipendenza il passo è ancora più piccolo. Oggi nessuno rinuncerebbe più al "clima", eppure, nonostante tutto, sono pochi gli automobilisti che conoscono il funzionamento di questo magico accessorio che "fa il freddo" e che, oltre a coccolarci, è anche importante per la sicurezza: migliora lo stato psico-fisico del guidatore. Dicevamo che spesso il condizionatore è usato impropriamente. Come buona parte delle diavolerie che riempie le nostre auto. Così anche noi di OmniAuto.it, tra la marea di libelli, vademecum e articoletti dedicati all'argomento, vogliamo dire la nostra. IL CONDIZIONATORE Il condizionatore è un dispositivo che usa la capacità dei gas di riscaldarsi o raffreddarsi se sono sottoposti a stress fisici. Gli esempi più banali, per capire il comportamento dei gas sono quello della "pompa da bicicletta" e quello della "bomboletta spry". Primo esempio: prendiamo una comunissima pompa da bicicletta, otturiamone l'ugello con un dito lasciando un piccolissimo spiraglio e esercitiamo una pressione sullo stantuffo. Noteremo che l'aria che fuoriesce dalla fessura a contatto con la pelle risulterà quasi bollente. Abbiamo capito che un gas (l'aria è una miscela di gas), se compresso si riscalda. Secondo esempio: muniamoci di una comunissima bomboletta di quelle utili per spolverare in profondità il pc. Premiamo sulla valvola e lasciamo uscire liberamente l'aria contenuta all'interno. In pochi secondi la bomboletta diventerà sempre più fredda, fino a divenire gelida. E' accaduto che la pressione dell'aria contenuta nella bomboletta, in stato di quiete, una volta azionato l'erogatore e lasciatone uscire il contenuto, ha subito una drastica riduzione. Questo ha causato la rapida rarefazione (detta laminazione) e quindi il raffreddamento del gas. Combinando i processi alla base di questi due comunissimi esempi, otteniamo il condizionatore: ovvero un dispositivo che sfrutta la termodinamica per "spostare il calore da dove da fastidio a dove fastidio non da", come diceva il pioniere della climatizzazione industriale, Willis Carrier. Schematicamente, quindi, il condizionatore è composto da un circuito al cui interno e posto un particolare gas, un compressore, un condensatore, una valvola di espansione e un evaporatore. I gas utilizzati sono dei fluidi termovettori, sintetizzati chimicamente, la cui miscela è ottimizzata per la funzione che devono assolvere. Il compressore, quindi, provvede a spingere il gas attraverso il condensatore verso la valvola di espansione. Durante il percorso che, di fatto, obbliga il gas attraverso canali stretti e tortuosi (avete presente la "serpentina" che è dietro il frigorifero?) inizia il riscaldamento del fluido. Superata la valvola di espensione, il gas, sempre messo in pressione dal compressore, subisce una la laminazione, dovuta all'aumento della sezione dei condotti che costituiscono l'evaporatore. La temperatura del fluido, quindi, cala drasticamente fino quasi a "gelare" l'evaporatore ed essere poi risucchiata dal compressore per un nuovo ciclo. Condensatore ed evaporatore, in un impianto automobilistico, sono due semplici scambiatori di calore. Il primo cerca di smaltire il calore in eccesso del gas compresso contenuto al suo interno, e di norma si trova a ridosso del radiatore di raffreddamento del motore (ecco perchè quando il climatizzatore è accesso, anche la ventola di raffreddamento del motore si attiva con maggior frequenza), mentre il secondo serve a sottrarre calore all'aria dirette all'abitacolo medieante il raffreddamento dal gas in espansione. L'evaporatore è posto all'inizio dell'impianto di ventilazione, a valle del filtro antipolline a del ventilatore: l'aria che l'attraversa mentre viene raffreddata, cede parte del proprio calore all'evaporatore stesso, e quindi al gas contenuto all'interno che evita di gelarsi. Ecco spiegata anche una funzione tipo del condizionatore da auto, ovvero l'impossibilità di spegnere il ventilatore e di attivare il compressore con temperature esterne troppo rigide: il tutto è neccessario ad assicurare all'evaporatore un minimo scambio termico onde evitare il congelamento del gas contenuto all'interno e il blocco del circuito. IL CLIMATIZZATORE Questo è il funzionamento di base, al massimo della semplificazione, di un condizionatore automobilistico. Di fatto, fuziona un po' come un frigorifero. Dal condizionatore al climatizzatore il automobilistico passo è breve. Per condizionatore si intende un dispositivo capace solo di raffreddare, mentre il climatizzatore è in grado sia di raffreddare, sia di riscaldare l'aria. Se i climatizzatori domestici usano il processo della pompa di calore (ovvero l'inversione, mediante opportuni meccanismi, del ciclo di funzionamento), i climatizzatori automobilistici sono molto più semplici e di fatto accoppiano un condizionatore con un comune riscaldatore. Quest'ultimo è costituito da un ulteriore scambiatore di calore, questa volta costituito da una diramazione regolata da un rubinetto del circuito di raffreddamento del motore (ormai universalmente a liquido). Il liquido di raffreddamento, riscaldato dal motore, passa attraverso questo piccolo radiatore e riscalda l'aria diretta all'abitacolo. Così con un ventilatore a più velocità, un un dispositivo che l'aria la fredda ed un altro, successivo, che l'aria la scalda riusciamo a regolare la temperatura dell'abitacolo a piacimento. Questo è lo schema di base. Quanto costa, di fatto, raffreddare l'aria? Attualmente, in media, non più di 2 - 3 kW per gli impianti meno raffinati. Ci sono infatti particolari compressori che richiedono, per il funzionamento a regime, anche meno, fino a 0.8 kW. Va da sè che minore sarà la riserva di cavalli, più si sentirà il peso del compressore del clima, con i consumi che aumentano di conseguenza. Dal punto di vista della funzionalità, un impianto moderno si può arricchire a piacimento. Abbiamo, in virtù della gestione dell'impianto, climatizzatori manuali (con tutte le regolazioni a discrezione dell'utente), semiautomatici (con regolazioni automatiche limitate alla temperatura desiderata e alla velocità della ventola) e automatici (con flussi, temperatura e velocità dell'aria gestiti da una centralina e vari servomeccanismi). Poi, a seconda delle varie zone impostabili, avremo climatizzatori monozona, bizona, trizona e quadrizona. Il tripudio (o il delirio) della complessità sono attualmente i climatizzatori automatici mutlizona disponibili per le berline di lusso e alcune superiori "premium". Qualcuno di questi prevede addirittura la gestione, per ogni zona climatica, anche della velocità e della direzione dei flussi. ISTRUZIONI PER L'USO Partiamo dai principi di base che, in Estate, consigliano di tenere all'interno impostata (dove possibile) una temperatura di massimo 6°C. inferiore rispetto all'esterno, che sconsigliano di investire direttamente le parti del corpo con il flusso gelido dell'aria, che suggeriscono di spegnere il clima qualche minuto prima di scendere. Sono principi legati al buon senso e, soprattutto, alla nostra salute, sui quali non interveniamo. Vediamo, invece, come utilizzare il climatizzatore con maggior efficienza. Per raffreddare rapidamente la nostra auto, è importante facilitare l'uscita dell'aria calda contenuta all'interno. Quindi accendiamo il climatizzatore alla temperatura desiderata e contestualmente abbassiamo i finestrini. Dopo i un paio di minuti sarà già possibile chiudere i finestrini e godere del fresco. Per migliorare le prestazioni dell'impianto è importante imparare ad usare il ricircolo, attivandolo per facilitare il raffreddamento, ricordandoci poi di disattivarlo appena il clima all'interno diventa accettabile e questo per favorire il ricambio d'aria. Analogamente al ricircolo, bisogna imparare a "convivere" con la manopola della temperatura e con quella della velocità della ventola. Sono i due comandi con cui si gioca più frequentemente: è inutile all'inizio spararsi aria gelida con il ventilatore al massimo, onde poi andare a ricercare via via il miglior compromesso. Meglio impostare la temperatura ad un valore ragionevole, dando per scontato che il "troppo freddo" costituisce un inutile spreco di energia e trovare un valore medio-basso per la ventola. In questo modo si avrà un graduale abbassamento della temperatura che sarà percepito con naturalezza dall'organismo. I flussi, poi, dovrebbero essere diretti verso l'alto, così da favorire il mescolamento dell'aria fredda (più pesante) con quella calda (più leggera) ancora presente all'interno dell'abitacolo e favorire il raffreddamento della zona attorno alla testa degli occupanti. Allo scopo sono utilissime quelle grandi bocchette supplementari che alcune auto ancora prevedono a centro plancia, che dirigono il flusso verso l'alto, ed è comunque consigliabile orientare adeguatamente le bocchette centrali. Dirigere l'aria verso il parabrezza o in altre direzioni è inutile e, a tratti, anche dannoso. Quanto appena descritto vale per un semplice climatizzatore automatico. Per gli impianti più sofisticati sarebbe bene entrare nell'ottica che, da qualche anno, le logiche di gestione hanno raggiunto una precisione e un "intelligenza" di buon livello. Sarebbe sufficiente, con un clima automatico, impostare il giusto livello di temperature e lasciar fare tutto all'impianto: se si ha la calma e la tranquillità di "lasciarsi gestire", in poco tempo si otterrà il clima ideale. Nelle mezze stagioni, come in inverno, il climatizzatore mantiene inalterata la sua importanza "strategica" per la sicurezza in auto. Grazie, infatti, alla capacità di deumidificare l'aria, attivare il compressore del clima, pur impostando una temperatura relativamente alta, significa azzerare il problema dell'appannamento dei cristalli - particolarmente fastidioso soprattutto durante le piogge autunnali - e migliorare il benessere a bordo, diminuendo il senso di "soffocamento" che affligge i più sensibili. La manutenzione di un moderno climatizzatore automobilistico (e per moderno intendiamo gli impianti da una decina d'anni a questa parte), non è particolarmente complessa. Ad esclusione di particolari difetti di progettazione - come in alcuni casi anche recenti - è sufficiente per mantenere il climatizzatore in forma, usarlo di frequente (almeno per qualche minuto ogni settimana), ed avere l'accortezza, soprattutto nelle giornate più umide e alla fine di un lungo percorso, di lasciar "svanire" l'umidità condensatasi sul filtro dell'evaporatore, disattivando il compressore, lasciando attiva la sola ventilazione per qualche minuto. In questo modo si limiterà la formazione di muffe nei condotti, che sono poi la causa di cattivi odori e, a volte di reazioni allergiche. Bisogna poi ricordarsi di sostituire il filtro antipolline alle cadenze prescritte e, almeno ogni due - tre anni, far effettuare da un'officina il lavaggio dei condotti e del filtro dell'evaporatore. Con queste semplici mosse saremo in grado di migliorare la qualità della vita a bordo, di ridurre i fastidi e, magari, di far fruttare i soldini che abbiamo sborsato per quello scenografico clima automatico bizona che ci fa dannare. Ricordando che l'uso improprio del climatizzatore significa spreco di energia e quindi di carburante, evitiamo di utilizzarlo per tragitti brevissimi: accendere il climatizzatore per un tempo inferiore ai quindici minuti, magari a bassa velocità, praticamente non ha utilità ed è meglio, in questi casi, ritornare al passasto e abbassare il finestrino. A proposito di passato, vi regaliamo una chicca storica: la prima "piccola" ad offrire il climatizzatore a pagamento fu la Innocenti Small 990 del 1986. Come i tempi in cui si viaggiava a finestrini aperti... ve la ricordate?
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