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Arci79

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  1. Guardate che gli interni come li fà lancia non li fà nessuno, e questo lo dico avendo mio padre lancista a tutti gli effetti
  2. Da notare come fiat stia facendo con panda quello che fà bmw con mini, ovvero una serie di prototipi in modo da rndere l'auto simpatica e sempre al centro dell'attenzione
  3. E che cavolo! Fino a poco tempo fà si diceva che la fiat non vendeva auto costose, ora che le vende e ci guadagna neanche và bene, si potrà mai trovare un punto di incontro?
  4. Effettivamente è stato fatto un lavoro che ne ha peggiorato il design
  5. Il rosso le dona maledettamentee, ormai una foto della 159 rossa è saldamente sul mio desktop da una settimana
  6. Credo che una versione luxury della panda spopolerebbe e potrebbe porsi come vera icona dell'automobilismo italiano
  7. Su infomotori c'è il video di presentazione della 159, è bellissimo perchè basato tutto sul parallelismo tra l'auto e lo sci http://www.infomotori.com/a_4_IT_16500_1.html
  8. Si crede di essere il padre venuto sulla terra, tende sempre ad accavallarsi ed a sormontare (che odio) al suo ospite.Io se fossi in loro mi alzerei e me ne andrei
  9. Arci79

    Fiat-Striscia: ancora scaramucce

    Beh la fiat poteva comportarsi da signora e lasciar fare a l'inviato il suo servizio
  10. Sopratutto immagine Ax sopratutto immagine
  11. Da profano del marchio pensavo erroneamente di si, ed invece.......
  12. Visto che ha una reputazione nel campo dei piccoli fuoristrada io pensavo che avesse soluzioni tecnologiche almeno alla portata dei tempi attuali, ed invece ha soluzioni vecchie anni luce rispetto alla concorrenza
  13. Conferamta la data di settembre?
  14. Questa è solo la prova che anche loro possono sbagliare, forse meno di noi però sbagliano
  15. E chi stà dicendo che ho a disposizione tale cifra e posso spenderla senza remore? Io sto solo dicendo che il premium vero è un'altro non quello fatto di numeri di vetture vendute.
  16. Certo però vedere un'auto come la 159 con le borchie è uno scandalo
  17. Arci79

    Intervista a Baravalle

    Alfa Romeo riparte dal 2006: la gamma 159 al completo da una parte, la disponibilità di prodotti di nicchia dall'altra (Gt, Brera e Spider), insieme all'apporto della 147, dovrebbero far gradualmente riguadagnare terreno al marchio. «Duecentomila unità - afferma Antonio Baravalle, da meno di un anno responsabile del brand - sono alla nostra portata. Gli ordini della 159 hanno superato quota 26mila. Nel 2005 abbiamo sofferto il cambio generazionale della gamma medio-alta, il passaggio dalla 156 alla 159». In questa intervista al Giornale, il quarantunenne manager di Fiat Auto, già alla guida della Lancia, fa il punto della situazione nel giorno del battesimo della 159 Sportwagon. «Per noi - afferma - si aprono anche nuovi mercati. Tra 7/8 mesi sbarcheremo negli Emirati Arabi (Abu Dhabi è azionista della Ferrari, ndr) e da un mese siamo presenti con un importatore a Mosca. In Australia e Giappone siamo da tempo una realtà». Intanto dovete finire di sistemare la rete commerciale. «Il 2006 vedrà il massimo sforzo riorganizzativo su Regno Unito e Germania, Per l'Italia, dove la nostra quota salirà dal 2,77 al 3-3,4%, l'impegno è di tornare a guadagnare». I primi dati del 2006 danno segnali di risveglio per Alfa Romeo... «Nel 2005 la 159 era rappresentata da solo il 30% del mix previsto. E ora, con l'introduzione di nuove motorizzazioni e l'arrivo della Sportwagon, possiamo contare su un'offerta quasi completa. A gennaio abbiamo raggiunto l'11% di quota mercato nelle berline medio-alte, facendo meglio di un concorrente tedesco». Quali obiettivi vi siete posti? «In Italia il 14% nel segmento della 159. Siamo fiduciosi: ad aprile lanceremo i nuovi cambi automatici e a fine anno la trazione integrale». Secondo gli analisti, per essere profittevole, il Biscione deve vendere almeno 200mila vetture. Nel 2005 vi siete fermati a 141mila. «L'obiettivo di quest'anno è arrivare a 182mila vetture, di cui 80/85mila “159”. Quota 200mila pensiamo di toccarla nel 2007». Sempre gli osservatori vedono in 300mila unità la produzione ideale di Alfa Romeo. Obiettivo che potrebbe essere centrato una volta rientrati negli Stati Uniti. «In passato si sono azzardate troppe previsioni. È vero che puntiamo a questo risultato, ma è giusto procedere per gradi». E gli Stati Uniti? «Nulla di nuovo, anche se l'attesa e le discussioni non mancano. La Brera, secondo quanto sentito al Salone di Detroit, è il tipo di vettura che quel mercato sente particolarmente. Ma prima di pensare agli Usa dobbiamo guardare ai Paesi più vicini». Cosa le ha detto l'amministratore delegato Marchionne quando l'ha scelta per guidare l'Alfa Romeo? «Sono sicuro che lei ce la farà». E la sua risposta? «Ho garantito il totale impegno, essendo abituato a battere il mercato giorno dopo giorno». Avete chiuso con le vendite poco redditizie? «Adottiamo una politica di sconti e in maniera corretta, quindi uguale per tutti e non a macchia di leopardo. Dev'essere il mercato a spingere e non le fabbriche». Quando si toccheranno con mano le prime sinergie con Maserati? «Con Karl-Heinz Kalbfell il confronto continua. Le valutazioni riguardano l'alto di gamma e le nicchie». La fabbrica di Pomigliano d'Arco resterà il cuore della produzione Alfa Romeo? «L'interesse del gruppo è di investire su Pomigliano affinché abbia tutte le caratteristiche di eccellenza per supportare una marca come Alfa Romeo. I piani di sviluppo non mancano». Se la Grande Punto è l'esemplare core di Fiat, il vostro si chiama 147. Quando lancerete il nuovo modello? «Nel 2008». Fonte: 147 virtual club
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