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ilario

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Tutti i contenuti di ilario

  1. Nessuno ti ha consigliato la Honda Jazz, che qui dentro piace. Ha maggiore volume interno rispetto alle altre pari categoria, maggiore bagagliaio e motori forse più azzeccati rispetto alla citata Toyota Yaris. Quest'ultima col 1.0 a 3 cilindri è poco fluida e poco potente per viaggiare bene in ogni condizione. La 1.3 è fin troppo, senza essere particolarmente elestica e silenziosa. La honda Jazz, invece è molto più silenziosa e va bene sempre col 1.2 e meglio col 1.4, specie se automatica o ibrida. Non costano poco, ma attualmente i listini sono lì perchè sono obbligatori o per divulgazione da catalogo, ecco. La Jazz la trovi, completa, da 11.000 o anche meno se km. 0 già targata, fino a oltre 15.000 per il ibrida automatica completissima, quindi diciamo sconti del 25%, come le altre marche se non di più.
  2. Aggiungo una voce al coro della necessità di tutto l'abbigliamento per la sicurezza e il confort. Cerco di spiegarmi per bene: - aumento sicurezza passiva o, facilmente, protezione a seguito di cadute e incidenti con altri veicoli; ovviamente tutto quello che non è impossibile indossare, è meglio indossarlo, senza arrivare al limite di doversi sentire male davvero per il caldo, arrivando invece volentieri al limite di portarsi il bauletto o una borse rigida laterale per tutto quel che serve, quest'ultima anche se non hai una fighissima R75 col carburatore e lo spinterogeno della Visa; - confort: davvero tutta un'altra cosa, a ogni età (), viaggiare, o anche solo spostarsi in città, coll'abbigliamento che ti protegge dal vento, dalla pioggia sempre in agguato, dalla sudorazione ristagnante e super-accaldante, dallo sporco e dallo smog; esistono addirittura delle mascherine filtranti per respirare sotto al casco in certi tragitti noti). Quindi, in generale, sarebbe opportuno, nel tempo, capire cosa va bene e cosa no e cosa è indispensabile comprare. Dei necessori per la sicurezza passiva hanno detto ampiamente e bene gli altri sopra, dettagliando e facendo esempi concreti. Sarebbe bene avere qualche criterio di scelta anche di base: - i jeans no, davvero da evitare, perché non sono i soli pantaloni abbastanza antistrappo e hanno delle cuciture, specialmente sotto l'inguine sotto, quadruple o più, con tessuto duretto e spesso. Non va bene. Meglio di cotone medio peso, morbido e senza il vavallo cucito alla jeans, meglio alla vaquero, lisci sotto; anche dei vecchi pantaloni di pelle morbida, larghini, vanno bene. Sopra a questi, però, dei pantaloni tecnici appositi, in tessuto traspirante, con le protezioni ginocchia/stinchi a norma (si trovano facilmente, le norme). Solo in caso di pioggia sotto cui viaggiare a lungo e/o per forza, i sovrappantaloni in nylon, soffocanti, o goretex e cloni; - sopra, a strati: (canottiera), maglietta girocollo/ V, camicia morbida maniche lunghe o pile superleggero con collo rialzabile a zip, altro pile o lana, giacca/giubotto; su quest'ultimo conviene forse spendere un po', per i materiali resistenti e traspiranti, il taglio di tanti tipi, le regolazioni di aria e antisventolio, le tasche di varie dimensioni e caratteristiche, anche stagne. Magari di marca, meglio. - casco: importanti, ovviamente, la calzabilità non da urlo, la conformazione interna, soprattutto sulle orecchie, lo spazio-naso, la ventilazione, l'aerodinamicità e il peso; quindi, di marca e versione giusta. Ottimi rapporti qualità prezzo i giapponesi Marushin e gli ex italiani Agv. Anche altri, ma non ho visto tutti i modelli recenti. Personalmente mi vesto da pazzo, ovvio, con uno strano mix di roba molto tecnica e inventata, moderna e passata insieme. Casco italiano in mix di fibre di vetroresina e carbonio, calotta media, molto filante, ben aerato, superleggero (Dainese). Pantaloni vari, dalla pelle riciclata ai Belstaff rossi primi anni '80, a roba da enduro più lavabile, per non arrivare troppo marrone al baretto in montagna, insomma. A parte gli scherzi, l'abbigliamento è davvero importante, forse più del resto del piacere della moto. P.S. Il foulard, morbido, di seta, lino (più traspirante) o pile leggerissimo, non di cotone, che si bagna di sudore e rimane bagnato, dando quella piacevole sensazione di fresco che poi è la cervicaleee. Da usare sempre, anche sotto al sole abbasc' a lu salentu. Quando fa freddo, è possibile indossare un sottocasco in seta leggerissima, bi-elastica, che fa anche da goliera. Oppure la goliera esterna che si applica intorno alla base del casco e si chiude sotto il collo della giacca. In questo caso, si appanna più facilmente la visiera, ovvio.
  3. Posso capire il tuo giudizio: diciamo che dove non funziona, serve almeno per certificare l'eventuale (solita) disoccupazione, perché arrivando a due anni di seguito, hai diritto a sgravi contributivi notevoli e questo può essere un buon incentivo all'assunzione, sempre che qualcuno ti voglia far lavorare in chiaro e pagandoti.
  4. Ottima, molto nordeuropea, in generale: al di là delle Alpi è molto diffusa, per fare di tutto. Robustissima e onesta, solo poco più pesante delle ultimo-grido, meno sportiva. Un classico. Difficile consigliarla in Italia. Bravo flower
  5. Davvero difficile dirlo. Proviamo almeno a dare quale spunto di ragionamento, perché è tutto molto variabile, più che in una normale auto. Forse avrebbe più senso paragonarle, le moto, alle auto speciali, da sfizio. Ma pure questo dipende. Comunque, all'anno: - manutenzione, ricambi frequenti e meno, cura della moto (ovvio che se parliamo di una Xt è un conto, una R6 un altro): tagliando "obbligatorio" annuale o dei 5-7 mila km: olio, filtro olio, filtro aria, regolazioni, controlli base 100-300 euro; gomme (ant. 8.000 km - post 5.000): 150-400 euro; - manutenzione da indicazioni libretto, più pesanti, tipo freni e sospensioni (costo variabilissimo 100-800 euro) gioco valvole (10-25.000 km), cinghia/catena distribuzione e relativi accessorietti originali (80-400 euro). Poi ovviamente certe cose si possono fare in cortile da imbranati oppure no. Altre sicuro no: er' 'na vote ... Bollo dipende dalla putenza, quindi una mono giappa da 30 Kw pagherà boh, 110 euro/anno. Una 3-4 cilindri incazzata il doppio e più. Assicurazione: tutto e il contrario, veramente. Prova a simulare il preventivo su quelle online, mettendo dati tuoi sensati e confrontane almeno tre. Con la sola responsabilità civile minima di legge, oscilli da 250 all'infinito! Poi la moto va tenuta al chiuso o almeno al coperto aperto. E so' soldi ...
  6. Cosa succede in Sbk, sono matti? Ehm, volevo dire .... umani? Leggete qua e poi, mi raccomando, tutti a guardare il rettangolino non pubblicitario su Sette di Nove .... SBK. David Salom rinuncia alla Kawasaki ufficiale La sua eventuale decisione di lasciare il team Pedercini avrebbe potuto creare dei problemi alla squadra italiana e allora Salom ha rinunciato alla Kawasaki ufficiale | C. Baldi, Assen Tutto su: Superbike Notizie correlate SBK. Smrz è il più veloce sotto la pioggia di Assen SBK. Guintoli si aggiudica le qualifiche ad Assen La SBK ad Assen festeggia il trecentesimo round Superbike ad Assen. Gli orari TV del GP d'Olanda In un mondo dove gli interessi economici sembrano dominare incontrastati ci fa piacere sapere che c’è ancora qualcuno che assegna la giusta importanza all’amicizia e alla riconoscenza. Da alcuni giorni il team Kawasaki ufficiale aveva scelto David Salom per sostituire lo sfortunato Joan Lascorz, che come sappiamo è stato vittima ad Imola di un grave incidente. La squadra spagnola aveva contattato il team Pedercini dandogli appuntamento ad Assen per definire i termini dell’accordo. E ad Assen gli incontri tra i responsabili delle due squadre si erano susseguiti, senza però portare ad una soluzione. La squadra che dispone delle Ninja ZX-10R ufficiali chiedeva di potersi avvalere di David a partire da Monza, ma non solo non offriva valide alternative per sostituirlo, ma non era disposta a contribuire a risanare il danno economico che sarebbe derivato alla famiglia Pedercini, la quale avrebbe dovuto rispondere ai propri sponsor della perdita del pilota più importante per la loro squadra, visto che Mercado è al debutto in Superbike e che quest’anno difficilmente potrà ottenere risultati significativi. Donato Pedercini era combattuto tra la necessità di far quadrare i conti e la volontà di permettere a David di sfruttare la possibilità di utilizzare una moto ufficiale. I tentativi di trovare una soluzione fallivano soprattutto a causa del team Kawasaki spagnolo che non solo non cercava di venire incontro ai Pedercini, ma in modo alquanto scorretto contattava direttamente Salom, offrendogli anche un compenso economico. Proprio quando la situazione sembrava senza via d’uscita, il team Pedercini comunicava al proprio pilota che la decisione finale sarebbe spettata a lui. “Noi non ti possiamo certo costringere a restare – ha detto Lucio Pedercini a David a nome di tutto il team – ne vogliamo negarti la possibilità di entrare a far parte di un team ufficiale. Tu sai che senza di te potremmo avere dei problemi, ma in qualche modo cercheremo di risolverli. La cosa più importante è che tu sia sereno e possa scegliere il tuo futuro”. A questo punto Salom chiedeva tempo e si chiudeva sul suo camper per decidere. Il team Pedercini lo aveva lanciato in Superbike nel 2009 assieme a Luca Scassa e anche se l’anno successivo David aveva preferito tornare in Supersport, era rimasta una profonda amicizia tra il pilota di Maiorca e tutto il team italiano. L’hospitality Pedercini è rimasta la casa di David anche negli anni successivi, compreso lo scorso anno quando è arrivato al secondo posto nel mondiale Supersport proprio con la squadra spagnola che da quest’anno è stata promossa dalla Kawasaki in Superbike. Il team spagnolo ha ovviamente abbandonato la classe Supersport e di conseguenza anche Salom, che si è ritrovato a piedi, ma solo per poco tempo, visto che il team Pedercini gli ha teso una mano offrendogli una ZX-10R privata per partecipare al mondiale Superbike. Il pilota spagnolo nel suo camper ha valutato quindi non solo quello che avrebbe potuto essere ma anche quello che è stato ed ha scelto con il cuore. Tornato al box ha comunicato la sua decisione di restare con la squadra italiana, in quell’ambiente dove si sente stimato e circondato di affetto.Ha scelto forse la strada meno facile, quella che lo costringerà a lottare in un team privato con un budget molto inferiore a quello di squadra ufficiale con tutto quanto ne consegue. Ma correre in moto non è solo un lavoro e il budget e i soldi non sono tutto. Bravo David. Sono persone come te che rendono questo sport unico ed affascinante. SBK. David Salom rinuncia alla Kawasaki ufficiale - Superbike - Moto.it Ho sempre portato fortuna alle verdone, sì sì, governo olandese ladro .... bandiera rossa la trionferà, ehm ... fine gara per pioggia, mo' :shock: Comunque è giusto così, intendiamoci, e mica uno si può aspettare l'acqua, in aprile da quelle parti ...., senza esperienza, la prima volta .... Davvero bravi, già detto, 'sti qua della tv Sette: al tipo nei box Bmw: "meno male che da quest'anno c'è accensione elettronica per regolamento, eh ..., altrimenti ...". Il tipo Bmw diventa subito brizzolatissimo, gli si appannano gli occhiali e ... E portano pure sfiga al bravo Badovini, loro e il superenalotto ... e poi Giuggliano grande
  7. Ah sì, fanno così quel "giornalino" tedesco? Facciamolo pure noi, allora. Come cominciamo? A parte questo 'sta Fiat piace. Oggi ho fatto vedere le foto a mio fratello e ad amici, tutti a dire carina, simpatica, sì. Tranne un tipaccio che era venuto con una Coupè ...
  8. ma Trucido sa sempre tutto prima di tutti! da motoblog, piccolo stralcio di servizio lungo e interessante (link più sotto) Spazzate via così tutte le voci che vedevano un rapido avvicendamento al vertice dell’azienda, con la possibilità di sostituire Gabriele Del Torchio con Luca De Meo (attuale Marketing Director del gruppo Volkswagen). Ipotesi per certi versi affascinante ma come si dice in questi casi “priva di fondamento”: Del Torchio resterà al suo posto così come i vertici dell’azienda che hanno ben operato negli ultimi anni. AMG prende le distanze da Ducati ed Audi pensa al futuro: il commento di Autoblog
  9. sulle condizioni di Lascorz: “Al momento la cosa più importante é che le condizioni di Joan si stabilizzino, in modo da poter iniziare il recupero. Andrà rimossa la tracheotomia, in modo che possa parlare fluidamente, così potremo pianificare insieme a lui il programma di recupero e di comunicazione. Per quanto riguarda le ragioni che hanno causato l’incidente e l’infortunio, passeranno almeno un paio di mesi prima che le prime informazioni precise verranno rilasciate.” intero articolo-intervista Joan Lascorz: nuovo aggiornamento da Assen
  10. Lo metto qua, perché credo possa interessare davvero a parecchi .... Moto Morini cerca personale qualificato: Assunzioni in Moto Morini 'sti ca..o di ingegneri, oh E il collaudatore? Parte la sfida 46enni contro pischelli ...
  11. Invece le Corolla 3 e 5p allestimento Luxissimo, quelle tonde, penultima serie da noi, avevano un bellissimo finto granito, anche azzurro ...
  12. Certo, caro, era una scusa in più per una passeggiata in spiaggia e du' rustell' o du' sard' ... La scansione, solo di alcune prove belle a tua scelta, in quel decennio '85-95, è il massimo che ti chiedo, naturalmente, mica il cartaceo da conservare. Grazie. (il m.p. l'hai letto? si possono postare anche i file di excel come le foto? ché ovviamente lo saprei fare ...)
  13. Chissà se sarebbe utile davvero, qualche esperienza cinese per la sinistra italiana, non saprei, sul serio. Giusta sicuramente la questione Piech e complimenti ad altri ..., e mi fido della Trucidità
  14. Naturalmente quanto appena detto sopra vale e varrebbe se i referenti politici locali e i "loro" dirigenti pubblici la smettessero di dire alla preselezione e all'orientamento dei CpI di non pubblicare le richieste delle aziende, prima di aver fatto vagliare loro qualche eventuale o certo interesse raccomandatorio, a fin di bene, ovvio, fine elettorale. Dal blog di corriere.it, si può pure andare agli antipodi, quasi: “Io bocconiano che per sopravvivere sono scappato in Australia e ora faccio il cameriere” di Benedetta Argentieri Una laurea in Discipline Economiche e Sociali alla Bocconi chiusa in un cassetto. Così come i sogni e le speranze di “trovare un lavoro”. Davide Papalini, 28 anni, dopo una serie di stage, tutti in banca, ha deciso di non guardarsi più indietro. A febbraio ha comprato un biglietto di solo andata, direzione: Sydney, Australia. La sua storia è una storia come tante altre. Perché sono in tanti ad aver deciso di lasciare l’Italia per cercare “fortuna” all’estero. Secondo una ricerca nel 2010 sono partiti 65mila giovani, una città del calibro di Viareggio. Eppure Davide è una persona che ha studiato. Il suo è un curriculum ricco di esperienze. Prima di andare in Bocconi ha lavorato in una banca, come cassiere. “Un contratto a tempo indeterminato, ma mi sentivo sprecato”. Quindi mette i soldi da parte per entrare nell’ateneo meneghino. Con una precisazione: “Non vengo da una famiglia di industriali. Mia madre è nata in Sardegna, si è sposata con mio padre (toscano) che è andato a fare la guardia forestale ad Alghero. Lui è morto nel 1992 di tumore (io avevo 8 anni) e mia madre ha sempre fatto la casalinga”. Così la grande scommessa. Frequente l’università, fonda un’associazione di studenti. E si laurea con un buon voto, 96, ad aprile 2011. E comincia subito a lavorare, uno stage. Poi un altro e un altro ancora. “Fino a quando sono arrivato in un posto dove non mi insegnavano nulla. E non aveva senso continuare così”. Durante le vacanze ha organizzato la partenza. ”Ho messo da parte le mance delle feste, comprato il visto (costa 200 dollari) e preso il volo super scontato con Singapore Airlines da Milano (560 euro solo andata)”. Il 14 febbraio è partito. “Il primo periodo è stato veramente difficile e duro. La cosa più urgente per me era trovare lavoro, perché avevo i soldi contati e tornare indietro con la coda tra le gambe facendomi pagare il biglietto dai miei genitori sarebbe stato troppo imbarazzante, dopo avevo detto a tutti tra amici e parenti che sarei partito. Per cui mi sono messo sotto e da un mese e mezzo circa lavoro per due ristoranti come cameriere, a nord di Sydney. La più grande soddisfazione è che qui non devo chiedere nulla a mia madre. Ho 28 anni e mi sento indipendente, finalmente, guadagno anche 700 dollari a settimana (lavorando massimo 40 ore, e non come in ufficio a Milano che l’uscita non arriva mai…), posso comprarmi dei vestiti nuovi, togliermi qualche sfizio, che so”. Il futuro però è incerto. “Non so che farò. Per ora, per sopravvivere, mi sono trasferito qui e mi sono improvvisato cameriere. Penso che il capo (di qui) abbia capito che sono uno sveglio che lavora sodo, forse vuole farmi lo sponsor (serve per rimanere più di un anno), ma non è la mia strada. Mi sembra di buttare tutte le conoscenze che ho acquisito e gli anni di sacrifici. Ma ora come ora non c’è spazio per l’onesta e la schiettezza in Italia.Mi sembra di essere l’esempio, anche se non penso di essere un genio (né tantomeno un cervello in fuga) di come l’Italia formi i suoi giovani e poi faccia tutto il possibile per fargli scappare. Non voglio lamentarmi, ho fatto il possibile, ma con quei soldi non era vita e non c’era futuro” “Io bocconiano che per sopravvivere sono scappato in Australia e ora faccio il cameriere” | Solferino 28 anni Edit: aggiungo su Sevel e rappresentanza sindacale, da primadanoi.it [h=1]Elezioni Rsa Sevel, vince Fim. Bonanni contro Fiom: «ha perso chi fa politica»[/h][h=2]1.052 le schede nulle come aveva chiesto il sindacato di Landini[/h] ATESSA. La Fim Cisl ha ottenuto la maggioranza dei voti alle elezioni delle RSA della Sevel di Atessa, azienda partecipata dal gruppo Fiat. Al voto hanno partecipato 5.139 dipendenti sui 6.171 aventi diritto: le schede nulle superano il migliaio, mentre le bianche si sono attestate intorno alle 92 unità. La Fim Cisl ha ottenuto 1.987 voti e 25 rappresentanti sindacali aziendali, in sensibile aumento rispetto alla precedente elezione, nel novembre 2009, quando ottenne 1.607 voti e 16 rappresentanti. Seconda posizione per la Uilm-Uil con 1.016 voti e 13 rsa (nel 2009, 702 voti e 7 rsu). A seguire Fismic con 712 e 9 rsa (elezioni precedenti 494 voti e 5 rsu) e Ugl 278 voti e 4 rsa (nel 2009 366 voti e 3 rsu). Elevato il numero di schede nulle, 1.054, rispetto alla precedente consultazione del 2009 quando furono 52. La Fiom Cgil, non ammessa alle elezioni in quanto non firmataria del nuovo contratto Fiat entrato in vigore il 1 gennaio 2012, nel 2009 ottenne 1.469 voti. La Fiom per questa elezione ha invitato i proprio isritti ad annullare la scheda con un bollino adesivo con sopra scritto «io sto con la Fiom». Non hanno partecipato alle elezioni, invitando i propri iscritti a disertare le urne, anche la Failms Cisal, che nel 2009 ottenne 414 voti, Sdl (168 voti) e Cobas (141 voti). Per il segretario provinciale FimCisl, Domenico Bologna «è un risultato storico per noi, nessun sindacato si era spinto così vicino ai 2000 voti prima d'ora - commenta all'Agi Bologna - da tre anni siamo il primo sindacato in Sevel e questo vuol dire che stiamo dalla parte dei lavoratori. Avremo 25 rsa su 51, quasi la maggioranza assoluta, e già da domani ci metteremo al lavoro per centrare l'obiettivo del 2012, il rinnovo del contratto Fiat. Entro giugno sarà pronta la piattaforma con le nostre richieste - continua Bologna - tra le prime c'è sicuramente l'aumento del salario dei lavoratori». «E' un successo straordinario», ha commentato anche il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. «E' stata premiata la linea responsabile e concreta della Cisl. I lavoratori non si fanno ingannare dalle chiacchiere ideologizzate di chi insegue nelle fabbriche obiettivi politici. Chiedono solo risposte ai loro problemi come fa un sindacato come la Cisl che da anni persegue una linea riformatrice chiara, salvaguardando il lavoro ed i salari con accordi innovativi e partecipativi». «Un importante segnale di democrazia e partecipazione si è avuta in Sevel all'indomani delle elezioni per le nuove Rappresentanze Sindacali Aziendali», commenta il segretario Leonardo De Gregorio. «La Ugl Metalmeccanici è riuscita, tra notevoli difficoltà, a conquistare ben quattro seggi, uno in più rispetto a tre anni or sono facendo eleggere una donna nella persona della lavoratrice Claudina Mattoscio che, insieme ai riconfermati Antonio D'Alonzo, uno dei più votati tra i lavoratori, Roberto Chiavelli e Nino Carozza, sarà la pattuglie della UGL in seno al più grande stabilimento del centro Italia. Nei prossimi mesi avremo importanti appuntamenti per iniziare a parlare di rinnovo del Contratto Nazionale e di proseguire quel percorso già intrapreso per rendere le Commissioni paritetiche che operano più efficienti e risoluitive per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori». RC: «PER LA FIOM UN SUCCESSO» «Le oltre 1300 schede nulle contate (erano solo 123 nelle elezioni 2009, comprese le schede bianche) dimostrano che l’invito di Fiom ai lavoratori di recarsi alle urne ed annullare la scheda è stato largamente accolto», commentano il segretario regionale Prc Abruzzo Marco Fars e il segretario provinciale PRC Chieti Riccardo Di Gregorio. «E’ evidente quindi che i lavoratori vogliono poter scegliere da chi essere rappresentati e perciò confermano la loro opposizione alla logica contenuta nel contratto Fiat, che vorrebbe restringere la rappresentanza sindacale alle sole organizzazioni d’accordo con l’azienda e che appongono la loro firma su accordi che aumentano i ritmi di lavoro e diminuiscono i diritti per i lavoratori». http://www.primadanoi.it/news/526436/Elezioni-Rsa-Sevel-vince-Fim-Bonanni-contro-Fiom-«ha-perso-chi-fa-politica».html
  15. Tutto vero, posso confermare, da ex-insider . La questione "passaparola", "sindaci e parroci" o "zio", o come vogliamo chiamarla: negli ultimi vent'anni la composizione dei canali "distributivi di lavoro" non è variata granché in Italia e in altri grandi Paesi europei, come Francia e Germania: le percentuali che dite tutti, sopra, altissime, sono dovute a una questione culturale generale, mix di fiducia personale e di tanti piccoli potentati locali o iper-specifici. Succede quindi che sia il 16enne con le medie o i tre anni di scuola tecnica, sia il brillante neolaureato, vengono presi su segnalazione fidata o imposta. L'effetto è lo stesso anche se la motivazione è diversa. Qui putroppo c'entra anche la questione della fiducia nella p.a.: se è vero che il Centro per l'Impiego non è efficace lato lavoratori, non è vero che non potrebbe esserlo, e in qualche raro caso lo è davvero, lato aziende. Cioè se una impresa cerca un gestionale o un progettista di 29 anni, ad esempio, il CpI provinciale è assolutamente in grado di trovarne diversi e di preselezionarli pure, secondo competenze, prossimità al profilo cercato, preferenze e caratteristiche personali, anche precise, senza sconfinare a livello di privacy e decenza. Il problema è che l'impresa, al 95% circa, non va al CpI, ovviamente gratuito (o già pagato da chi paga le tasse), per diversi motivi: non sa e non sospetta che ci sia un servizio che funziona, pure veloce, e non si fida, perché si pensa che così ti metti nelle mani di chi controlla la regolarità delle assunzioni e collaborazioni varie. Il che non è. Ma tant'è.
  16. scusate la lunghità, pure del video , giusto per non dimenticare, anche per chi lo conosce già Alfa 75 Superstar (1985) on Vimeo
  17. Scusate, tanto è presto: anche a me ha sempre stupito il prezzo della serie G, e mi è pure piaciuta per tanto tempo. Ma questo perché, cosa vuol dire? Che costruire un'auto pesante e duratura costa davvero così tanto? O ci sono altri motivi. Ve lo chiedo prima di darmi la solita risposta da markettaro sull'esclusività, il mito ...
  18. Louis Armstrong - La Vie En Rose ( HD - LIVE 1959 Belgium ) - YouTube
  19. Face-librettaro che non sei altro . . ... un attimo, scusate, un messaggino telefonico, ... ma cosa? Ultimi allarmi da parte di gruppo di ducatisti abruzzesi, si stanno dirigendo, per il fine settimana, intorno a casa di Dann ..... aaahhh, ca..o mal....to Maggiolino di merda 1:24 scolorito ... Herbieeee col 46 giallo nuovo-nuovo aaahhhhh, in testa a me, Yamahista, aaahh Invece, sul serio (che bott'n cocce), la Vw-Audi farà bene, non temiamo. Ducati non è mica uno stabilimento produttivo o un marchietto insignificante se non per qualche mercato ristretto: non è come per l'operazione Seat o, diversa ancora, Skoda. Forse in questo potrebbe aiutarmi Trucido. Ci credo sulla base di quanto hanno fatto finora. Non dobbiamo mica guardare al futuro Ducati come un ossesso che tira le staccate in palindromo dalla mattina alla sera!
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