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fonzino1

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  1. Io non credo che siano dei fessi (almeno non nell'accezione più generale di fesso): chi si immola negli attentati è un giovane che ha studiato (spesso laureato in occidente), parla correntemente almeno 2 lingue, ha subito un addestramento degno delle forze speciali, si è privato della libertà personale per mettersi a disposizione completa dell'organizzazione che lo addestra, ha corso pericoli etc... Questo per dire che non ci troviamo davanti a degli sprovveduti, ma a persone che scientemente e in maniera autonoma decidono di sottoporsi a mesi di durissimo lavoro fisico e psicologico con la prospettiva certa della morte: non sono le 1000 vergini a convincerli, bensì una più intima e profonda convinzione di essere nel giusto agendo in quel modo. Ed è questo che, imho, dovrebbe farci tremare...
  2. Insomma...Quando ti sparano urlando "Allah è Grande" (o "più grande" come ho letto da qualche commento sul Corriere.it) io il fanatismo religioso lo vedo tutto. Che poi sia un'interpretazione estremista, malata, folle, fanatica dell'Islam sono d'accordo, ma la radice è e resta religiosa.
  3. Gli attacchi sono immediati nell'esecuzioni e più lo sono, più sono studiati e organizzati: c'è stato sicuramente un sopralluogo interno ed esterno per verificare dove e come disporsi (probabilmente più di uno), come massimizzare la strage (non a caso, al Bataclan, hanno bloccato le uscite e messo le persone in fila per giustiziarle uno alla volta invece che sparare senza senso). Insomma, sono attentati preparati in mesi di organizzazione.
  4. Il caso dell'evaso a Lecce ha mostrato proprio come avesse agganci in Albania/Balcani, lì si fosse procurato armi durante le sue scorrerie e da lì avrebbe, probabilmente, ricevuto supporto per la fuga. Purtroppo la malavita crea alleanze e convergenze di interessi più in fretta di quanto DDA, DIA e forze di polizia riescano a fare nei loro ambiti di intervento.
  5. E' vero e ciò mi "consola", però pensa che Parigi è un Expo continuo (15 milioni di turisti ogni anno): è più difficile mantenere un controllo costante anno dopo anno piuttosto che per i 6 mesi di un evento come Expo (senza contare che da un lato hai una città intera, dall'altro un'area con accessi delimitati e controllati come un aeroporto, tralasciando ovviamente tutti i mezzi e le infrastrutture utilizzate per raggiungerlo, quelle si senza un approfondito controllo). @ TonyH che ha scritto: Non è una ipotesi campata in aria: certo che sarebbe paradossale, in questo scenario, trovarsi a ringraziare di avere camorra e 'ndrangheta perchè tengolo lontano il pericolo di attentati dell'ISIS...
  6. Mi farebbe piacere se fosse vero, però non posso fare a meno di pensare che l'Italia rappresenta una testa di ponte tra Europa e Africa/Medio Oriente (i bacini dell'ISIS): metterci a ferro fuoco troppo presto (con la probabile conseguenza della chiusura delle frontiere) avrebbe compromesso altre azioni terroristiche in giro per l'Europa. Ora, con il Giubileo, le cose si complicano anche per noi. Imho, ovviamente. @ Walker, che ha scritto: I notiziari no, ma su La Stampa c'è un'analisi che fa proprio il confronto tra Parigi e Mumbai http://www.lastampa.it/2015/11/14/cultura/opinioni/editoriali/il-nuovo-fronte-della-guerra-allisis-LpzAYBpCiSK6GaLkYcRHLM/pagina.html
  7. Mi unisco alle condoglianze espresse da stev e faccio un'osservazione: i locali colpiti dai jihadisti, imho, sono simbolici. Hanno colpito lo stadio (simbolo dello svago per eccellenza di noi europei/occidentali), il Bataclan (che rappresentava l'America visto che ci suonavano gli EODM), La Belle Equipe (locale di cucina francese, quindi la Francia), La Casa Nostra (pizzeria, quindi l'Italia), Le petite Cambodge (ristorante cambogiano, forse perchè da poco in cambogia hanno festeggiato l'indipendenza dalla dominazione francese). E' un attacco in grande stile, proprio come lo avevano promesso nei video di pochi giorni fa e sono arrivati a sfiorare la presidenza della Repubblica. Pensavo che i francesi fossero più organizzati nell'affrontare il terrorismo, specie dopo i fatti di Charlie Hebdo: questo mi fa temere fortemente per noi italiani, non il massimo in quanto a organizzazione (specie delle forze dell'ordine e dell'esercito).
  8. Non credo che impoveriscano l'auto in futuro (in genere è il contrario: le dotazioni di modelli più anziani vengono via via arricchite per manterne alto l'interesse da parte dei clienti), quindi Tipo ha, e avrà, un prezzo d'attacco tale da mettere in ombra una futura Punto che abbia un listino paragonabile all'attuale (e che, come detto, non goda di superpromozioni). Inoltre, sempre concettualmente parlando, Rapid è la naturale avversaria di Tipo, sia come concezione che come dimensioni (Octavia è più grande e più "premium").
  9. E allora sei pregato di argomentare meglio il tuo punto di vista, perchè ti assicuro che non sono proprio il tipo da travisare le parole altrui. Stiamo discutendo da non so quante pagine sull'argomento, tu esci con un post con 2-frasi-2 e ti lamenti che io ho travisato le tue parole: fai almeno lo sforzo di elaborare un pensiero più articolato, visto che sono duro di comprendonio...
  10. La gamma Punto attuale parte da 13.200 € (listino ufficiale ovviamente), Tipo parte (Op.Ed. esclusa) da 14.500 €: c'è praticamente la differenza che passa tra una 3V e la relativa station wagon. Imho, il problema cannibalismo per una nuova Punto (che non goda come l'attuale di superpromozioni a partire da 8.500€) c'è tutto.
  11. I figli sono di chi li cresce, non di chi li fa (per quello sono buoni tutti, ma non tutti quelli che fanno figli sono buoni genitori)... PS: mettete sto thread dove vi pare, ma io non ho capito perchè dovrebbe essere considerato alla stregua delle scie chimiche...
  12. Si, ma il figlio non te lo cresce quello là fuori: sei tu che devi dare a tuo figlio gli strumenti per interpretare e capire il mondo e se stesso. Certo che vede i coetanei e le altre personcine, ma, se lo hai educato ad avere la mente aperta, a cercare di capire, a farsi domande, sarà naturale per lui comprendere la sua situazione, come quella degli altri.
  13. Imho, il problema di crescere ed educare i figli in una famiglia omosessuale non si pone, almeno dl punto di vista "interno" ad essa: i bambini vengono al mondo come "tabulae rasae", non hanno pregiudizi e preconcetti (se è per questo, non sanno neanche di avere padre e madre, tra l'altro). Sono i genitori che li crescono, li accudiscono, chiunque essi siano e di qualunque sesso siano: questo ai bambini basta. Se il proprio di dovere di genitore è svolto bene, se il bambino avverte l'amore e l'interesse da parte dei genitori non c'è differenza tra un padre e una madre, due padri o due madri. Il problema, imho, sorge quando il bambino è a contatto con il mondo esterno: sono gli altri a fargli notare che la sua non è una situazione "usuale" (anche se oggi, tra divorzi e separazioni, sono ormai più i figli di famiglie "atipiche" che gli altri). Ma, se correttamente informato e supportato nella conoscenza delle varie situazioni familiari, non vedo perchè il bambino dovrebbe soffrire della sua condizione: perchè sentire la mancanza di qualcosa di cui non si è mai sentito il bisogno? Sono d'accordo sul fatto che un tale bambino potrebbe essere curioso di come sia avere una mamma, ma credo che non sia una curiosità diversa da quella di un qualsiasi bambino cresciuto da madre e padre che si chiede com'è essere cresciuto da una madre single o da un nonno o da entrambi i nonni. Sul fatto, poi, che un bambino che ha due papà, ad esempio, non sperimenti la presenza di un "universo femminile" (e viceversa un bambino con due mamme), i bambini orfani di padre o di madre o cresciuti da madri o padri single sono nella stessa situazione, e nessuno se ne fa un problema (fin tanto, ovviamente, che tale mancanza non porti problemi psicologici, ma non è la norma). Su quest'ultimo punto non capisco l'obiezione di Dannatio.
  14. Se fosse per il bene del bambino, estremizzando, non dovrebbe fare figli mezza Italia e si potrebbe farlo solo in metà della nazione (è una provocazione, ovviamente, ma è per rendere l'idea che, imho, non è il matrimonio a darti il patentino di buon genitore e l'ambiente sociale e culturale in cui cresci è fondamentale al pari della vita familiare).
  15. Lo fanno anche le etero, se è per questo (anzi, il copyright è proprio loro ). PS: se devi mantenere tuo figlio, la legge impone anche che tu abbia il diritto di frequentarlo, nessuno può negartelo.
  16. Ma lo sai quante lesbiche hanno figli e NON VOGLIONO avere a che fare con i padri naturali? Capita molto più spesso di quanto si pensi e non solo nei film. Per una donna che non vuole sposarsi ma non vuole rinunciare ad avere un figlio questa è l'alternativa più veloce: convinci un amico a "donarsi", il resto te la sbighi da sola.
  17. Il fatto che le coppie di lesbiche possano avere figli mentre quelle gay no (almeno in maniera "ufficiosa") comporta la paradossale situazione di una discriminazione nella discriminazione. Inoltre è un non-sense: siccome la donna oggi può avere figli e decidere di tenerli anche in assenza di partner, perchè lo Stato non permette ad una coppia di persone dello stesso sesso di avere figli? Se entrambe accettano l'onere e l'onore di allevare un figlio, in cosa la situazione di una coppia omosessuale è peggiore di quella di una donna sola che cresce un figlio? Tra l'altro, lessi una ricerca (credo nordeuropea) secondo la quale i figli di coppie omosessuali sono più felici di quelli delle coppie etero: forse perchè la scelta di essere di essere genitori è più consapevole e fatta con maggiore responsabilità (laddove negli etero è anche casuale e non voluta)?
  18. Scusa Tony, ma qualcuno ha mai calcolato quanto inciderebbe concedere la reversibilità alle coppie di fatto? Perchè, secondo me, l'aumento di costi da parte dell'INPS non sarebbe tanto grave ed è, comunque, una soluzione che alla fine verrà presa. Mi chiedo, infatti, perchè nessuno faccia causa allo Stato per un diritto riconosciuto in Europa (o almeno nella maggior parte dell'Europa e per il quale l'Italia è già stata più volte strigliata) ma ancora negato nella "culla del diritto": se partissero le class action non sarebbe ancora peggio per le casse statali?
  19. Non c'è solo questo, in realtà: i membri di una coppia di fatto non giuridicamente riconosciuta non possono far visita al partner in ospedale se quest'ultimo versasse in gravi condizioni o decidere per lui il trattamento sanitario da adottare (perchè la legge riconosce solo i coniugi e, in mancanza di questi, i parenti più prossimi); non hanno diritto alla quota legittima testamentaria che spetta al coniuge, percui alla morte di uno dei due, gli averi del deceduto andrebbero ai suoi genitori o ai suoi fratelli o nipoti; non godono del congedo parentale (ma qui andiamo già nel caso di unione civile con riconoscimento dei figli di uno dei 2 partner o addirittura di unione con adozione, praticamente anni luce dalla nostra condizione giuridica). Son tante "piccole" cose per le quali gay e lesbiche, pur essendo cittadini come gli altri e pur avendo occupazioni come gli altri (con il pagamento delle relative tasse e tributi), non godono degli stessi diritti dei cittadini etero, e ciò è profondamente ingiusto. Fermo restando che, dal punto di vista sentimentale, non c'è bisogno di un pezzo di carta che attesti che 2 persone si amano e vogliono stare insieme (e se proprio lo si vuole, in assenza di una vera legislazione in materia, si va da un notaio e si mette nero su bianco il proprio destino di persona e partner).
  20. Un paio di considerazioni sul prezzo. Innanzi tutto, il listino è talmente basso che dubito ci saranno grossi sconti: imho, quelli che vediamo saranno veri e propri street price o comunque prezzi al limite dell'incomprimibile. In secondo luogo, un listino così aggressivo azzoppa qualsiasi cosa sia nel segmento inferiore: se con 12.500 si porta oggi a casa una segmento C 3V, quanto dovrebbe costare una ipotetica erede di Punto per avere speranze di vendere? Imho, tengono l'attuale Punto ancora per qualche anno, poi usciranno con una segmento B con la stessa filosofia della Tipo, quindi con un prezzo di listino uguale a quello di svendita dell'odierna Punto (intorno ai 9.000€ in pratica).
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