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Fatbastard78

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  1. Secondo me fanno confusione con la CO2. Che per il calcolo delle emissioni di CO2 su banchi a rulli utilizzino tutti i "trucchi" possibili, dai laboratori in alta montagna, gomme gonfiate ben oltre i valori normali, olii superfluidi e sicuramente una mappa dedicata, lo sapevano pure i bambini. Altra cosa è avere una mappa che in condizioni di guida non test se ne strafotte delle emissioni, arrivando a disattivare l'SCR o a non rigenerare quello ad accumulo.
  2. "Sempre secondo «Die Welt» il dispositivo che consente di ridurre le emissioni durante i test era conosciuto al Governo tedesco e il dispositivo non sarebbe specificamente legato ai motori a benzina o diesel." Volkswagen, 11 milioni auto ‘truccate’Ombre sul governo: «Sapeva tutto»L’ad: «Non mi dimetto»|Giù le Borse - Corriere.it Non è che pure il tsi...
  3. Comunque, come prevedevo, la venderanno e la prezzeranno come low cost. Astutamente, aggiungerei. Perchè, al netto degli spernacchiamenti sul "secondo te solo perchè è una fiat deve costare poco?", bisogna guardare in faccia la realtà la realtà dice che oggi chi può/vuole spendere prende un suv o, al più, una Golf (anche in versione morto di fame). Già un'ottima vettura come la 308 vende a forza di sconti. E una C fiat, pur ottima, soccomberebbe e sarebbe antieconomica. Invece una 2 volumi o una SW a buon prezzo, di sostanza, evitando optionals che tanto comprano in 2 può essere un'ottima soluzione per chi bada alla sostanza. Non dimentichiamoci che la Golf certe cose se le può permettere causa vendite in patria dove è l'equivalente della Punto.
  4. Ferrari, "se salari aumenteranno troppo dovremo lasciare Maranello" - Il Fatto Quotidiano Ferrari, “se salari aumenteranno troppo dovremo lasciare Maranello” A scriverlo è Fiat Chrysler nei documenti forniti alle autorità Usa in vista della quotazione a New York del Cavallino rampante. In caso di "inflazione salariale", la società potrebbe dover "cercare luoghi di produzione alternativi". Gli azionisti sono anche avvertiti del fatto che "non c'è garanzia di successo" delle Rosse in Formula 1 e che i dividendi potrebbero essere "limitati" Se in Italia i salari aumenteranno troppo, rendendo antieconomico produrre a Maranello e Modena, Ferrari potrebbe dover “cercare luoghi di produzione alternativi“. A metterlo nero su bianco è il gruppo Fiat Chrysler, nei documenti forniti all’autorità di regolamentazione dei mercati Sec in vista della quotazione a New York del Cavallino rampante. Tra i fattori di rischio di cui gli investitori sono invitati a tener conto, perché potrebbero compromettere le performance future della casa delle Rosse e impedire alla società di ottenere i risultati attesi, è elencata appunto anche l’eventualità che debbano essere abbandonati gli storici impianti “dove montiamo tutte le vetture che vendiamo e dove produciamo tutti i motori che usiamo nelle nostre auto”. Le possibili cause? Non solo disastri naturali – “terremoti, incendi, inondazioni e uragani“, “guerre“, “attacchi terroristici” – e “pandemie“, ma anche “agitazioni sindacali“, “cambiamenti nella legge e nei regolamenti su esportazioni, fisco, occupazione” e “inflazione salariale“. Anche perché, si legge, “tutti i nostri dipendenti sono rappresentati da sindacati, coperti da contratti collettivi e/o protetti da da leggi sui rapporti di lavoro che potrebbero ridurre la nostra capacità di ridurre rapidamente i costi”. Eventualità a fronte delle quali Ferrari dovrebbe “cercare luoghi di produzione alternativi, cosa che richiederebbe tempo e ridurrebbe la nostra capacità di produrre abbastanza auto da soddisfare la domanda”, avverte il gruppo guidato da Sergio Marchionne, che oggi ha il 90% del Cavallino rampante. Una scelta del genere, peraltro, potrebbe anche “influenzare la percezione del nostro marchio e della qualità delle auto tra i nostri clienti”, “ridurre i ricavi e richiedere investimenti significativi. Di conseguenza potrebbe avere un effetto negativo sul nostro business, i risultati operativi e le condizioni finanziarie”. Tra gli altri fattori di rischio è citata poi la dipendenza da un certo numero di manager e dirigenti chiave. Per tutelarsi dal possibile venir meno dell’apporto di figure come “l’amministratore delegato (di Ferrari, ndr), Amedeo Felisa, che vanta oltre 40 anni di esperienza tecnica automobilistica”, e Marchionne, “che ha progettato il turnaround operativo e finanziario di Fiat e Chrysler e l’espansione globale di Fca”, il gruppo ha sviluppato “piani di successione che riteniamo adeguati alle circostanze, anche se è difficile prevedere con certezza che sostituiremo questi individui con persone di esperienza e capacità equivalente“. Anche i risultati del team di Formula 1 del Cavallino sono tra gli aspetti che potrebbero influenzare i risultati dell’azienda. “Il prestigio, l’identità, e il fascino del marchio Ferrari dipendono dal continuo successo della squadra corse della scuderia Ferrari nel Mondiale di Formula 1″, spiega il documento. Ma “anche se siamo in grado di attrarre talenti e finanziare adeguatamente le nostre attività nelle corse, non vi è alcuna garanzia che questo porterà al successo competitivo per la nostra squadra”. In più “le attività di Formula 1 dipendono principalmente dal ricavato dei nostri accordi di sponsorizzazione e dai ricavi da trasmissioni radiotelevisive e da altre fonti”. Se Ferrari non fosse in grado di “rinnovare gli accordi di sponsorizzazione esistenti”, o ne stringesse di nuovi “a condizioni meno favorevoli, i ricavi diminuirebbero”. Inoltre, la quota degli introiti dai diritti potrebbe diminuire se le prestazioni peggiorassero rispetto ad altre squadre in gara o in generale se il business F1 nel suo complesso diventasse meno florido. Nel primo trimestre 2015, il team di Formula 1 della caasa di Maranello ha ricavato da sponsorizzazioni, accordi commerciali e attività di gestione del marchio 109 milioni di euro, 8 in più rispetto allo stesso periodo del 2014 grazie soprattutto a un aumento dei ricavi dalla partecipazione al campionato mondiale. Anche sul fronte finanziario i rischi evidenziati nel documento sono numerosi. Per prima cosa, “l’abilità di distribuire dividendi potrebbe essere limitata” sia per i paletti della legge olandese sia perché “potremmo non avere sufficiente cash“. Poi, ricorda il file, dopo la separazione da Fca la holding Exor della famiglia Agnelli “avrà approssimativamente il 24% delle azioni e oltre il 30% dei diritti di voto“, dato che nella veste di azionista stabile ha intenzione di chiedere l’attribuzione di titoli con voto maggiorato. Ne deriva che “Exor avrà un’influenza significativa su questioni soggette al voto dei soci, come l’approvazione del bilancio, le decisioni sui dividendi, l’elezione e la rimozione di membri del cda, gli aumenti di capitale”. E i suoi interessi “potranno in alcuni casi differire da quelli degli altri azionisti”. Ancora più chiaro l’avvertimento che si legge al punto successivo: “Exor e Piero Ferrari“, erede di Enzo che dopo la separazione avrà il 10% delle azioni e il 14,9% dei diritti di voto, “avranno il potere di prevenire o ritardare il cambio di controllo o altre transazioni che potrebbero invece beneficiare i nostri azionisti”.
  5. Quindi svendendo le infrastrutture strategiche ci tirano su 330 miliardi di €? E se non le svendessero quanto ci tirerebbero su?
  6. Il pil se non in $ in cosa lo guardi, in conchiglie? Ma che ciclo Frenkel (che è una sonora boiata), spiegami chi è che ha investito in Grecia? Han semplicemente preso soldi in prestito a tassi bassi dalle banche usuraie e li hanno usati per foraggiare clientele varie con pensioni e stipendi, drogando il pil. Tra l'altro apprendo che tassi bassi è un male, ma forse hai ragione, il razzismo verso i meridionali d'Europa non è mai abbastanza.
  7. Falsissimo. Diamo dei dati corretti: 1990: 98,25 miliardi di $ di pil 1995: 137,4 2000: 130,6 NB anno di entrata nell'€, vediamo cosa capita: 2002: 152,7 2003: 201,5 2004: 239,7 2005: 247,7 2006: 273,3 2007: 318,7 2008: 354,7 Il pil greco è TRIPLICATO dal 2000 al 2008, purtroppo in buona percentuale a causa di denari presi in prestito e usati in spesa primaria, pensioni e stipendi pubblici dati a pioggia per scopi clientelari, creando una gigantesca bolla. Ora la cosiddetta "austerity" sarebbe semplicemente il ridimensionarsi di questa di un pochetto. E dire che "poverini, han perso il 30% di pil, si stava meglio con la dracma" è una boiata colossale perchè, per tornare a quei livelli, dovrebbero ridimensionarselo di 2/3, altro che Mekel katifa.
  8. Semmai che figata i monopoli. Sempre ad usare "privatizzazioni" a capocchia.
  9. In parte. Il grosso problema è che i bar (e la ristorazione in generale) medialmente oggi hanno pochissima marginalità, tradotto spese sempre maggiori (tasse e adempimenti burocratici su tutti) e incassi sempre più magri (la crisi ha colpito duro, d'altronde è la prima cosa che si taglia). Ergo si tagliano i costi (personale, quando c'è, spesso sottopagato e privo di professionalità, materie prime sempre più scadenti). Una volta questo succedeva solo nelle località ad alto flusso turistico (le trappole per stranieri, per capirci), ora è abbastanza diffuso. In parte però è anche colpa dell'utenza. Mi scuso per l'OT.
  10. Peso. Lavoro certosino sulla distribuzione dei pesi, anche quel poco delle pinze è messo nella posizione più favorevole possibile, sia per quelle anteriori che per quelle posteriori. E se han modificato l'impianto frenante per relativamente poco peso, mi sa che la cura dei dettagli è stata maniacale....
  11. C'è il rischio che quattroruote ci abbia preso parecchio, forma del faro e presa d'aria sotto il parabrezza compresi. Si intravede pure qualche cromatura.
  12. Magari sbaglierò, ma il paraurti del mulo lascia intravvedere parecchio. Mi sembra la versione moderna del muso della vecchia Giulia, con molti particolari ripresi. Forse è molto molto più vicino il rendering di quattroruote rispetto a quello di Masera.
  13. Dipende. Non son pochi che comprano una B come prima e unica auto di famiglia, potrebbe convincere quelli che con poca spesa in più per l'acquisto si ritroverebbero con molto più spazio per figli, passeggini,... Mica tanto. La Logan parte da meno di 9000 e arriva a 12, la Lodgy da 11 a 15 (circa). Tra Panda e 500 ci ballano 1000 eurozzi, imho pure tra 500L e questa ne balleranno altrettanti (forse pure 1500). e questa parte da 16000 e arriva a 23500 (mettiamo da parte le versioni trekking): i conti son presto fatti, si partirà da circa 14500 e si arriverà ai 22000. 800 in più per la SW.
  14. Imho, e mi ripeto, a Golf, 308, Focus, Astra,... non può fare concorrenza manco morta e, penso, non sia manco questo il suo scopo. Ma se, come credo, gli metteranno un listino aggressivo, può far concorrenza alle seg B, offrendo più spazio a un costo poco superiore. Se la mettessero la 2 volumi tra i 14 e i 20/21mila € a seconda delle motorizzazioni e degli allestimenti, è vendibile si. E non vedo perchè si dovrebbe ricorrere a marchi strani tipo Innocenti, mica vai a far concorrenza a Dacia, è solo la linea pratica e razionale, per quella emozionale ci son le varie 500. Pure la 308 access non è che abbia interni in oro... Lo schermo manco c'è. Con il 1.6 da 90cv sta a circa 20000€. La Fiat con il 1.3 da 95cv ipotizzo tra i 17 e i 19 a seconda degli allestimenti (e vediamo se ci prendo) - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Appunto, e in questo caso si lanceranno con il 1.6 a nafta in luogo del 1.3. Il 2.0 non lo prenderebbe nessuno.
  15. Diesel da 95 a 120cv vuol dire 1.3 e 1.6 mtj, cilindrate paragonabili alla 208 perchè sia Golf che 308 al più puoi avere il 2.0 ma non un 1.3. Giustamente, visto che son vetture progettate per una clientela diversa. Ok, è una C e nessuno lo discute, ma la 2 volumi e la SW (lasciamo da parte la 3 che in Italia è di nicchia) IMHO andranno a cercare clienti negli utenti del seg B dove a fronte di un costo di gestione uguale e una differenza di acquisto minima si ritroverebbero un'auto più spaziosa, comoda per chi ha famiglia. Dal seg C potrà cercare qualche acquirente giusto tra quelli che prendevano la versione di accesso. Ora è palese che se venisse prezzata come Golf non ne venderebbero una, ma pure se il costo fosse vicinissimo a quella della 500L verrebbe inevitabilmente cannibalizzata. Ergo mi aspetto un bel prezzo aggressivo, tipo 14/14.5 per l'aspirata a benzina, per arrivare intorno ai 20 per il 1.6 a nafta nell'allestimento più ricco. 7/800 € in più per la SW. Vediamo se mi sbaglio di molto
  16. Ah, ovviamente dei prezzi non ne ho idea, comunque, parlando della 2 volumi, imho andrà a prendere clienti dal seg b. Bene o male, costi di gestione praticamente uguali (1.3 mjt o twinair sulla 2v imho van benissimo), con però una capacità di carico superiore che soprattutto a chi la usa da prima e unica macchina da famiglia fan comodo a fronte di una differenza di costo d'acquisto alla fine (sempre ipotizzo) non elevatissima . Chi va su Golf/Leon/308, sempre imho, ovviamente, cerca già altro.
  17. Sbaglierò, ma imho la SW farà concorrenza alla Clio Sporter o Skoda Rapid Spaceback per questioni di prezzo, piuttosto che da 308 o Golf. Pure la 2 volumi rischia di trovare clienti dal seg B.
  18. Il design, soprattutto del muso, mi garba parecchio. Aspetto di vedere la SW, potrebbe interessarmi molto. Gli interni a naso siamo a livello di Clio o Rapid. Aspetto il listino che mi aspetto molto d'attacco.
  19. No, ma non ho mai detto questo, solo che immagino sia un progetto più low cost rispetto a Golf o 308. Poi, magari, mi sbaglio. Quoto.
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