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Fu comprata per mille miliardi di lire. Anche rivalutando, non credo che valga quei soldi, soprattutto perché allora oltre al marchio compravi un'azienda, oggi no. Queste valutazioni spannometriche secondo me sono veramente aleatorie, per trattare una vendita del genere non a caso ci lavorano consulenti e banche d'affari per un anno. Non è così scontanto che sia un acquisto antieconomico, dipende da chi la compra.
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Chissà, forse proprio per questo gli manca un'Alfa Romeo. Diversa da Lexus proprio perché fatta dagli italiani. Perché immagino che Dodicicilindri, quando auspica Toyota, non intenda che le macchine sono fatte in giappone da uomini giapponesi e poi marchiate Alfa Romeo, immagino che intenda che loro ci mettono soldi e tecnologie "di base" (ibridi, VVT, palle varie) ma gli italiani ci mettono le idee. Lo spirito, l'alfismo.
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Certo, non facile, soprattutto adesso, ma con una storia così e un amore latente e viscerale diffuso in mezzo mondo... Secondo me farebbero bene a investirci
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Forse una soluzione mista. Un pacchetto azionario può anche essere detenuto da più soggetti, oltre ad investitori finanziari "puri" (fondi come dici tu, ma anche più semplicemente, in Italia, grandi banche, tipo Unicredit o Intesa) potrebbero esserci grandi investitori industriali, interessati allo sviluppo di tecnologie automotive come punta di R&D di tecnologie lato sensu energetiche. Eni, Enel, se non ci fossero ostacoli normativi comunitari forse la stessa Finmeccanica (sai che ridere, se ci rimettono soldi pubblici veti anni dopo averla regalata alla Fiat...).
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Non è affatto un marchio stronzo. E' un marchio che vale oro per chi sa costruire le macchine. Altro che!
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Magari la vendessero... Il marchio è ancora appetibile, con la sua immensa storia e il bacino di potenziali utenti talebani come noi. Che poi, i talebani li prendono tutti in giro e i geni del marketing Fiat hanno preferito inseguire altri clienti, ma il talebano alfista è un appassionato e quando gli dai la macchina buona lui se ne innamora e diventa il miglior marketing del mondo. La soddisfazione di clienti affezionati vale molto più delle campagne pubblicitarie. Che tra l'altro fanno schifo da sempre: avevo Lapo Elkann come brand manager, voglio dire... Comunque, rispondendo a chi teme che venga chiusa, mi chiedo: ma non è già chiusa? Non è già soltanto un marchio? La Junior (la Mito:shock:) è la pietra tombale. Una Punto Abarth. Veramente, in tutto e per tutto. Alfa Romeo è già solo un marchio. Che tristezza...
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Possibilissimo, purtroppo, finché Alfa Romeo sarà di Fiat. In fondo, stanno soltanto continuando a fare quello che hanno sempre fatto dall'acquisizione del 1987. Ci siamo illusi con 156 e 147, ma sembra proprio che si sia trattato di una fioritura di febbraio, stroncata da una gelata di marzo. Quoto i pessimisti, purtroppo...
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Leggo 4R dal 1980 (avevo 9 anni!). La rivista è scaduta, come credo fosse inevitabile. Nessuno è attendibile quando parla della sua fonte di sopravvivenza. La credibilità di 4R è inversamente proporzionale all'incidenza percentuale della pubblicità delle case automobilistiche sui ricavi. Tutti leccano la mano che li nutre. Prima, probabilmente, la pubblicità "pesava" meno sui ricavi totali. Questo non vuol dire che 4R sia necessariamente sempre sbilanciato a favore di questa o quella casa costruttrice: magari parla sempre bene un po' di tutti. E non è detto che sia peggio di altre testate (che sinceramente non conosco). Ma è così anche per le moto, le armi, tutto. Ci vorrebbe una rivista fortissima finanziariamente, che non prende un euro di pubblicità e con le spalle larghe per affrontare processi per danni all'immagine. E magari poi non la capirebbe nessuno...
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Auguri! Scusa il ritardo...
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Caro Ferruccio, credo che gli mp3 possano essere causa della scomparsa di molti posti di lavoro nell'industria discografica, ma non degli audiofili. Chi ama la musica e ama la qualità di riproduzione continuerà ad acquistare ed ascoltare musica da supporti adeguati (vinili o cd che siano) con impianti adeguati. Quanto all'ascolto in macchina, proprio un audiofilo come te converrà sul fatto che le condizioni audio sono talmente infami che non è ragionevolmente possibile distinguere un mp3 (magari non troppo compresso) da un cdaudio. E non si tratta tanto di insonorizzazione dai rumori esterni, quanto dall'ineliminabile rombo sommesso che accompagna lo scorrimento della vettura, che mangia le basse frequenze. Gli mp3 traggono gran parte del loro risparmio di bytes dall'eliminazione dell'immagine stereo alle basse frequenze: in macchina è già tanto se si sentono, le basse frequenze, figuriamoci l'immagine stereo. Senza contare che il guidatore non sta in mezzo alle casse, quindi... In fondo, anche il ragazzotto che vi elargisce generoso i sussulti in battere della cassa techno, cerca soltanto di percepirli adeguatamente all'interno della sua macchina. Se uno vuole il rombo sportivo dal motore, poi deve pompare il subwoofer, altrimenti cassa e basso se ne vanno... Per le ingiuste leggi dell'acustica, però, fuori dalla macchina escono solo quelle frequenze lì: bum bum bum bum... Tra il serio e il faceto, comunque, capisco l'esigenza di qualità audio, ma credo che per averla si debba rinunciare del tutto al sound che tanto amano gli appassionati di motori. Insomma, ci vuole il silenzio Lexus, non il ruggito del Busso... (o il grugnito indomabile del multijet:(). A fini di sondaggio, io ascolto un po' di radio (RockFM, una radio toscana di musica classica - Rete Toscana Classica - e l'immancabile Isoradio in autostrada, che ti avverte delle code quando ci sei dentro da un'ora:?) e qualche cd (non legge gli mp3) quando mi ricordo di portarli. Amo molto il rock, quindi il genere più frequente è quello.
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I soldi spesi per la musica sono spesi benissimo. La musica fa bene allo spirito, come pochissime altre cose. Forse ha più senso spendere per la musica che per le auto, oggi come oggi, considerando la "vera" sfruttabilità. Un impianto di elevatissima resa acustica, messo in una stanza dedicata, per le orecchie dell'appassionato è più sfruttabile della Ferrari per strada. Ma per definizione le passioni sono passioni e non vanno misurate con il metro della pura razionalità. Così, fa bene sia chi si compra la Ferrari che chi si compra l'impianto stereo da sessantamila euro. Giusto ieri un amico mi ha fatto vedere, in una rivista, un orologio (Lange & Sohne, mi pare) da oltre trecentomila euro... Io, comunque, per la musica ho una passione probabilmente anche superiore rispetto alle auto e alle moto e ti capisco molto bene.
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Siamo d'accordo che è importante il rispetto delle regole, il buon senso, l'abilità dei conducenti e che quindi la "colpa" non è dei veicoli ma di chi guida. Fermo questo, va detto che i SUV sono una categoria di veicoli un po' particolare, perché a fronte di una capacità lesiva e distruttiva molto elevata in caso di impatto contro altri veicoli (o pedoni, ovviamente), non hanno molta ragion d'essere. Un camion o un autobus sono ovviamente in grado di provocare ancora più danni, ma sono veicoli "da lavoro", le cui dimensioni e peso sono imposte dalla loro funzione. I SUV non servono a molto, diciamo la verità. Non contesto che possano piacere, che possano talvolta essere un esercizio di tecnologia, che il proprietario abbia il diritto di ostentare la sua ricchezza come meglio crede (non sarà elegante, ma non è un male in sé), però non servono a nient'altro. Sono mezzi inutilmente grandi e pesanti, e quindi anche inutilmente assetati di carburante. I fuoristrada veri servono per andar per campi, ma Cayenne e X5 no. E allora, di fronte a questa inutilità, si tende a giustifcare meno l'uso di un veicolo oggettivamente pericoloso. Con questo, se uno vuole il SUV, se lo compra (e sono tanti, a giudicare dai dati di vendita), però in omaggio si compra anche l'antipatia di molti. Nessuna crociata, ma nessuna medaglia. Quanto alle limitazioni in città, secondo me andrebbero vietate pressoché tutte le auto, salve (poche) autorizzazioni a chi ha davvero bisogno di usare la macchina e non può andare con i mezzi pubblici o quantomeno con un veicolo meno ingombrante e pesante. Certo è che nei centi storici medievali, con strade strette e poca possibilità di parcheggiare anche i motorini, non è che i SUV siano proprio simpatici...
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A mio avviso è un sito pessimo. Pesantissimo e intollerabilmente lento, nonostante in studio abbia una connessione a 2Mbit carico tutto troppo lentamente. E' un sito di auto, deve essere fruibile anche se hai pochi minuti, senza l'impegno di tempo e attenzione che richiedono visite "professionali". Se no, viene voglia di chiuderlo subito e tornare a leggersi il giornale. Inoltre ci sono dei bug pessimi, tipo quelli segnalati sopra al configuratore. Ho letto qualche post addietro che mettere on line un sito con i bug segue la filosofia Microsoft, per cui il beta testing lo fanno gli utenti. Ecco, appunto: ne penso lo stesso male che penso di Microsoft e dei suoi sistemi operativi, che funzionano due anni dopo il lancio sul mercato. Mi sembra che l'accostamento con Microsoft, inoltre, sia tragicamente azzeccato: come la Fiat, roba bassamente consumer, per tutti, alla faccia del premiuuummm. Molta fumo e poco arrosto, heritage e macchine lente, pieno fiore e Pomigliano. Il sito, insomma, è coerente con la produzione. Chissà quanto lo hanno pagato. Troppo, immagino.
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Con la Imola (1.3 IE 90 cv) ho visto un paio di volte qualcosa oltre i 200 di tachimetro, ma penso che lo strumento fosse un po' ottimista. 180, comunque, li faceva comodamente, secondo me.
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Io ho avuto una Imola. Tamarrissima, nera con l'alettone, per me era fantastica. La ricordo con tanto affetto. Il 1.3 a iniezione catalizzato ovviamente faceva quello che poteva, ma sinceramente la macchina in autostrada filava come un treno (non c'erano gli autovelox, poi...). Io ci avevo messo la barra antirollio davanti (sulla 1.3 non era prevista) e la macchina stava bene in strada e non consumava male le gomme anteriori (cosa invece diffusa sulle 33). Non frenava un granché, però. La cambiai con la 145 1.6 TS e le differenze non le ho dimenticate. La 145 frenava molto meglio, ma come tenuta io preferivo la 33. La 145 aveva anche 120 cv rispetto ai 90 della 33, ma fra la coppia a 4500 giri di sti cazzo di sedici valvole e il peso maggiore, a me non è mai parso che andasse di più. Poi la 33 era molto più bella, e il ringhio metallico del boxer... Eh, un po' di magone mi è venuto, sì...
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Neanche io so niente di indiani, tranne quel po' che leggo. Però, sembra che le cose siano cambiate, in riva al Gange, e parecchio. Vedi settore informatico, ad esempio. Poi l'auto è un'altra cosa, ma non è detto che chi mette i soldi debba mettere anche i progettisti. Forse i Satta, Hruska, Busso, avrebbero preferito la proprietà indiana a quella torinese. Non so, eh, però io starei a vedere.
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Fresco, soleggiato:D. Io non so a "quanto" riuscirebbero a venderla (e poi, come dice Ax, forse vendono tutta la baracca), dico che però la fumaragia potrebbe servire a tentare di alzare questo prezzo. E' un sospetto, infatti, io che ne so... Quanto all'appetibilità del marchio, io credo che non sia così sottozero, una volta passato di mano. Oggi le "negatività" Alfa sono collegate a Fiat da molte persone, che rimpiangono (magari anche esagerando) i "bei tempi IRI". Se venisse venduta a qualcuno che vuol fare sul serio, penso che a Monaco (e non solo) starebbero un filo meno sereni.
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Quoto Fusi su tutto. Quanto a De Meo, io ho un sospetto (nulla più che un sospetto, perché le auto mi piacciono, ma in fondo non credo di intendermene, soprattutto di industria dell'auto). E' l'uomo giusto per preparare la vendita del marchio. Quotando Fusi (ma anche Ax, Bialbero e altri), ovviamente penso anche io che la direzione torinese continui ad andare fuori fase rispetto all'identità e alla "missione intrinseca" del marchio Alfa Romeo. Ora, va bene la presunzione, l'ottusità,il va bin parej, ma dopo vent'anni ci sono i risultati, i bilanci e le previsioni degli analisti a dire che in questo modo Alfa Romeo, semplicemente, muore. Io credo che questo lo abbiano capito ormai anche a Torino, perlomeno lo hanno capito Marchionne e lo stesso De Meo. Quindi, o vogliono deliberatamente distruggere l'Alfa (ma sul serio, liquidandola e tenendosi il marchio in un cassetto, tipo Autobianchi) oppure stanno facendo fuochi d'artificio, creando le premesse di marketing ad un rilancio, ma sapendo che dopo il prodotto lo farà qualcun altro. E allora De Meo è perfetto, per pompare palliativi tipo Junior e 149, per sostenere quel po' di vendite camuffando che sono una Punto e una Bravo, per tenere in vita 159 (ed ecco perché spendono energie per sistemarla, evidentemente alla sua erede TP non dovranno pensare troppo...), per preparare il terreno commerciale USA (e questo magari è davvero importante). Aspettano il centenario, fumi e raggi laser, un'ultima bottarella alle vendite con eventi, heritage e barche a vela, e per il 2011 vendono l'azienda. Del resto, non c'è nessuna strategia a lungo termine per Alfa: le strategie sono tutte per il gruppo intero, indifferenziato. Questo mi puzza un po': i motori, i pianali, i cambi... saranno tutti uguali, ancora più uguali che negli anni scorsi. Possibile che sia solo miopia? Marchionne, appunto, non è appassionato d'auto, ma sa governare il denaro: sa anche che così non c'è futuro. Quindi ho il sospetto che i prossimi tre anni saranno soltanto "il gran finale" dell'epoca Fiat dell'azienda più amata d'Italia. E chissà che non sia un bene: ciò che per il bruco è la fine, per il mondo è una farfalla... (mamma mia come sono zen oggi pomeriggio:D)
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Scusate arrivo tardi alla discussione, ho letto sommariamente le ultime cinque pagine. In sintesi, mi pare di aver capito che gli HF riveduti e corretti vadano piuttosto bene. Penso che potranno far "da ponte" per 159 e "cugine" fino ai nuovi V6 FPT. Che saranno 2.7 turbo: la cilindrata obbligata per il V6, con la stessa cilindrata unitaria del bicilindrico 900 e L4 1800 (non voglio credere che, con tutti i problemi di soldi che hanno, si mettano a cambiare gli alesaggi o le corse...). Nessun 3.0 né tantomeno 3.5 V6, dunque. Semmai, con i soliti cilindri e pistoni, un V8 3.6 Turbo, perché ormai con le norme antinquinamento, necessità di downsizing e via andare saranno tutti turbo, tranne i supermotori da supercar, dove puoi fregartene dei costi e fare motori performanti e anche senza il "soffione". Mi chiedo solo perché questa strana politica, di tenere gli HF vitaminizzati nell'ombra, come preparazione tipo AMG - Alpina anni '80, invece che metterli a listino. Il rischio confronto che paventa Ax non ci sarebbe, se FPT saranno solo turbo. Nel frattempo, sarebbe una buona iniezione di grinta per una famiglia Alfa che sul piano delle prestazioni ne prende un po' da tutti... Comunque, le prestazioni dei V6 rimangono più che altro un discorso di immagine tecnica, perché poi la stragrande maggioranza del mercato è fatta dalle cilindrate umane a prezzi umani. La partita, secondo me, si gioca sul 1.8 turbobenza e sul 2.0 turbodiesel. A quei motori devono pensare davvero bene, non possono sbagliarli...
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Nessun cinismo, anzi. Dico soltanto che mi pare che la F1 vada in una direzione ben precisa e che quindi è possibile che il marchio McLaren sparisca. Per quanto possa dispiacere (e sinceramente mi dispiace più per altri, se è per quello), è possibile. E certamente Dennis avrà molte responsabilità, se non della fine, quantomeno della sua accelerazione.
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Credo che per adesso manterranno il nome McLaren, ma certamente a Stoccarda vorranno ricostruire l'immagine della scuderia dopo la spy story. Ho sempre pensato che Mercedes non l'avrebbe fatta passare liscia a Dennis, quel casino ha gettato fango anche sulla stella. E poi, dai, i tedeschi che si prendono di imbroglioni e magliari dagli italiani... Quanto al marchio, certamente è storia della F1, ma se sono spariti Lotus, Brabham, Tyrrel e (quasi) Williams, può sparire anche McLaren. Del resto, ormai F1 non è più un campionato di scuderie artigianali, ma di colossi industriali, e nessuno di questi ci mette centinaia di milioni di euro senza collegare i risultati (positivi) al proprio "vero" nome. Prima o poi Mercedes vorrà vincere un titolo come Mercedes, non come motore della McLaren.
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Straquoto ed applaudo Fusi, in entrambi i suoi interventi. Semplicemente la verità, con i dettagli, detta da uno che la conosce. Come Ax, che giustamente ricorda che Alfa come azienda muore nel 1992 (anno in cui infatti chiudono anche la produzione della 75). E che purtroppo non è davvero più rinata. Io ho comprato un'Alfiat, la 145, per amore verso il marchio nonostante sapessi che quella macchina era una Tipo con un motore più sveglio. Per il futuro credo che ..guarderò al passato, agli anni, appunto in cui Alfa c'era ancora. Quello che dispiace è che negli anni '70 Alfa ha iniziato ad affondare, ma poteva essere salvata. Un gran peccato, non solo per gli alfisti, ma per tutta l'Italia.