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Edolo

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  1. Considerato che per BMW la 75 CV Essential e la 136 CV Classic avranno circa lo stesso costo, i 6000 euro di differenza prezzo sono tutto gross margin in più. Ricalca l'operazione fatta con la Mini Ray nel 2010 circa, solo che lì in Italia avevano fatto anche casino proponendo la variante GPL.
  2. No, quella era la Mini Cooper S R53. Questa è la Serie 2 Cabrio benzina (ho preso sia 218 che 220), che sarebbe quindi intorno agli 8,5 l/100km con la stessa logica del considerare la mediana alta della distribuzione.
  3. Stando ai dati su Spritmonitor, pensavo peggio. Il piede degli utenti mediamente è leggero, quindi considererei più la parte destra (bassa) della Gaussiana: 11-12 l/km. Per un'auto da poco più di una tonnellata è tantissimo, ma per una cabrio a benzina non è terrificante. Dipende quanti km/anno percorri: su 10mila km ti balleranno 300-350 euro di delta rispetto ad una Serie 2 benzina.
  4. Benvenuto nel mondo del lavoro! Scherzi a parte, due anni di lavoro non sono niente per togliersi uno sfizio automobilistico come si deve. Hai la laurea giusta, ma per aumentare il budget devi metterti nelle condizioni di cambiare lavoro e/o farti fare offerte di retention almeno un paio volte nei prossimi 5 anni. E' brutto ma è così. ... poi magari compri casa e devi rimandare di altri 5 anni. 😅 Tornando all'auto, non ho capito perché vuoi prenderti una Giulietta a GPL se nel quotidiano usi mezzi pubblici o bici. Io punterei a qualcosa che puoi permetterti cash o quasi (max 18 mesi di rata/accantonamento) e che non sia una mazzata di mantenimento (ma nessuna delle citate lo è). Non è da escludere che tra un anno ti cambiano priorità, stile di vita o anche solo banalmente chilometraggio e finisci per trovarti sul groppone un costoso giocattolo.
  5. Mi unisco anch'io al coro di chi ti consiglia di aspettare di capire dove andrai a finire. Non entro neanche in merito della questione diesel e blocchi. Mi limito ad osservare che, se in alcune città possedere un'auto privata è una esigenza assoluta, in altre è una costosa tassa di lusso: a Milano ad esempio, se lavori in centro o semi-centro, rischi di fare la maggior parte dei chilometri spostando l'auto da un posteggio ad un altro in base ai giorni in cui fanno la pulizia delle strade. 🤦‍♂️ Di sola assicurazione, bollo, pass parcheggio, due switch gomme e un paio di multe di quelle cospirazionali, spendi quanto 200 noleggi al car sharing. Poi, per carità, a lungo andare è utile, ma magari quando inizi a lavorare, proprio non ti avanzano quei 200 euro/mese (più eventuale rata) per tenerla ferma. Piuttosto prendi uno scooter.
  6. Infatti secondo me vi state "scannando" su un ben più ampio e antico tema di etica della globalizzazione. Quella di sicuro non l'ha inventata Musk e nessuno glie ne attribuisce il merito o la colpa.
  7. Articolo interessante in quanto documentario sul percorso di Elon Musk. Non concordo pienamente nell'etichettare come bolla finanziaria tutto ciò in cui Musk mette il naso, per due motivi: E' vero che la maggior parte delle aziende che gli fanno capo finora non hanno prodotto un dollaro di contribuzione, ma è anche vero che quelle che lo hanno fatto sono diventate leader nel vero senso della parola, ovvero nel senso di trascinatrici di trend tecnologici e business model. Quando Tesla ha eliminato il rosso dall'ultima riga del P&L, tutta l'industria automotive ha sciolto le riserve sull'elettrificazione della mobilità, concentrando investimenti su un mercato che Tesla ha creato. Nel suo ruolo di "troll" Musk riesce a fare qualcosa che diversamente sarebbe impensabile, ossia attrarre una montagna di capitali verso progetti con ROI a lungo termine. Tipicamente quasi nessun investitore privato ti dà soldi con promesse di rientro superiori ai 3 anni e questo è estremamente limitante per la crescita tecnologica. Tant'è che negli ultimi 20 anni, l'unica economia in grado di correre in maniera continuativa è stata quella cinese, annegata dai finanziamenti del regime con interessi ben diversi. Elon Musk sì, ha "crackato" il sistema finanziario occidentale portando quantomeno in fase di prototipazione tutta una serie di progetti che si sarebbero diversamente fermati al blocco appunti di un ingegnere incompreso. E' il solo? No, fortunatamente: questo sta innescando una sorta di sfida a chi ce l'ha più lungo con i vari Bezos, Page, Brin, Branson e molto più timidamente Zuckerberg, che ovviamente si porta in cascata una buona fetta del mondo imprenditoriale non-star. E' la svolta per un mondo migliore? Neanche, ma è un elettro-shock a cuore degli investimenti nell'innovazione tecnologica, rimasti troppo a lungo insicuri dai tempi della bolla di internet.
  8. Mi unisco ai complimenti! Auto che sarebbe in cima alla lista dei miei desideri se non fosse per il bagagliaio mignon. Per quanto riguarda il finanziamento, se capisco bene, su 36 mesi il tutto ti verrebbe a costare 3100 euro (1900 euro di interessi + 1200 di assicurazione), quindi poco più di 1000 euro l'anno. Il tuo saving sarebbe la differenza tra questi 1000 euro ed il costo annuo di un'altra RCA. A quanto puoi scendere? 600-700? Se queste sono le cifre, io farei il finanziamento.
  9. Io ho la 135 CV TCT ma credo cambi poco con la QV. Dipende molto dai percorsi. Sulla base della mia esperienza, sui percorsi a velocità costante va da un minimo di 17 km/l in statale a 70 km/h a circa 11 km/l a 130 km/h. Col mio mix attuale (85% autostrada, 15% città) sono sulla parte alta della forbice. Quando avevo percorrenze più alte ed un mix più vario (45% statali, 40% autostrada, 15% città) ero intorno ai 13-14 km/l.
  10. Sul lasciare l'auto all'aperto non mi preoccuperei di una MX5 più che di altre auto onestamente. A Bologna ho notato che un percentuale elevatissima di auto ha bozzi da grandine, evento che negli ultimi due anni si è verificato in maniera estremamente violenta più di una volta. Invece in alcune zone di Milano, da un po' di tempo a questa parte, va di moda il furto di volanti ed intere plance, nella quasi totalità dei casi auto tedesche, non necessariamente premium, ma più spesso BMW. Paradossalmente il danneggiamento da grandinata su una spider col tetto in tela è meno dannoso perché c'è meno carrozzeria da ripianare. Se poi non utilizzi l'auto per settimane, puoi anche pensare di utilizzare un telo impermeabile che protegge dalle infiltrazioni e attutisce gli urti della grandine. Se invece proprio non ce la fai a pensare di tenere una spider all'aperto, potresti pensare ad una Toyota GT86: è l'alternativa più simile che puoi trovare a tetto chiuso. Perdi il piacere di viaggiare a cielo aperto, ma guadagni due mini-posti posteriori ed il motore boxer. Ancora, come alternativa meno sportiva ma più gran turismo, tra le seg-B pompate ti consiglio anche la MiTo QV. Io della mia faccio più o meno il tuo stesso utilizzo: per me che viaggio pesante in termini di bagagli è preferibile ad una spider, ma col tetto apribile recupero una piccola parte del godimento. In termini di piacere di guida, caschi bene su tutte le auto citate finora nel topic.
  11. Dal punto di vista sociale, che l'auto privata possa trasformarsi un un bene quasi di lusso, è qualcosa che in linea teoria può avere senso. Se ci fosse una transizione generale verso forme di mobilità alternativa, sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale, sarebbe triste da appassionato, ma accettabile. Il problema è che l'automotive ha un ruolo ancora irrinunciabile nell'industria nella maggior parte delle economie mondiali, e la transizione ambientale e tecnologica nel business dell'auto privata fatica ad essere di massa, finendo per aumentare le diseguaglianze sociali. Aggiungo: una transizione ambientale, se non è di massa, fallisce. Il problema del potere di acquisto ovviamente è complesso e - ovviamente - va ben al di là del discorso auto in sé. Limito il mio OT a tre punti che secondo me sono i cardini del sistema inceppato, un po' ovunque ma in Italia un po' di più: la perdita di peso del reddito da lavoro rispetto alla rendita da patrimoni la lentezza di adattamento del sistema di istruzione (sia scuola che università) alle competenze richieste dalle aziende l'incapacità di concepire politiche welfare in ottica di investimento (es. asili nido, piano casa per lavoratori/studenti fuorisede, ...) anziché in ottica di puro assistenzialismo
  12. Concordo. Se valutiamo in rapporto alla tecnologia e all'equipaggiamento, i prezzi sono cresciuti meno delle esigenze del consumatore. 20 anni fa chi comprava una generalista, senza neanche porsi il problema, prendeva il benzina aspirato base e l'allestimento entry level, purché avesse due air bag, il clima e l'autoradio; il massimo della vita erano i vetri elettrici posteriori. Oggi una generalista con un motore base, in allestimento base, guadagna un segmento in dimensioni rispetto alla sua antenata ed ha un costo confrontabile, ma è percepita come una poverata epocale. Oggi l'esigenza di contenuti tecnologici è aumentata a dismisura e praticamente qualunque auto viene venduta con allestimenti che 10 anni fa sarebbero stati super-premium, con prezzi, ma anche sopratutto margini più elevati. La differenza principale è nell'allargamento della forbice tra un prodotto mass-market ed un prodotto esclusivo, con la conseguente scomparsa della fascia in mezzo. Questo riflette molto la scomparsa della classe media borghese. Se negli anni '90 un professionista con un ottimo reddito da lavoro poteva aspirare a guidare una 911, oggi conta più quante case ti hanno lasciato i nonni.
  13. Condivido la mia recente esperienza, avendo comprato la prima casa a Milano a metà dello scorso anno. Fino ad allora sono stato in affitto in un bilocale, lasciando sul piatto quasi 50mila euro in 4 anni (1000 euro/mese), negli stessi anni in cui il prezzo di vendita di un immobile confrontabile è passato da circa 5000 euro/mq a circa 6500, scoraggiandomi dall'acquisto. Poi mi si è presentata l'opportunità di comprare una casa più grande delle mie esigenze, più o meno al prezzo dei bilocali di mio interesse, arredata e senza costi di intermediazione. L'ho presa, svenandomi, ma sicuro di aver fatto un'ottima operazione. Poi è arrivato il covid, che ha svuotato la città e frenato improvvisamente la crescita dei prezzi: oggi probabilmente la stessa casa costerebbe un po' meno della cifra che a me sembrava un affare. Mi è convenuto economicamente? Forse no. Tralasciando la spesa per l'anticipo, di soli costi vivi non recuperabili (notaio, lavoretti, manutenzioni, qualche mobile ed elettrodomestico) il giorno prima di entrare in casa avevo già speso circa l'equivalente di due anni di affitto e la casa valeva probabilmente un paio di decine di migliaia di euro in meno. Mi sono pentito? La risposta è sempre "no". Ho preso una casa che mi piace, che mi posso permettere, nella città in cui voglio vivere, che sto rifinendo a mio gusto. Secondo me sono questi gli elementi da considerare: (1) è dove voglio vivere? (2) mi piace? (3) me la posso permettere? Tutti i ragionamenti su break even, rivalutazione, svalutazione, investimento, cazzi e mazzi, competono ad un altro tipo di operazioni. La casa è una scelta di vita e le scelte di vita non si fanno in base al valore di mercato.
  14. Sarebbe interessante conoscere la valutazione dello stesso venditore per una 1.4 benzina... "Ormai chi compra benzina vuole l'ibrido oppure motori super-performanti..." 😂 In un modo o nell'altro hai sempre l'auto sbagliata da dare indietro. Alla fine vai dal concessionario che, pur dandoti due spicci, almeno ti tratta bene. Mie esperienze più recenti: concessionario multi-marca di Milano per l'acquisto di una Mini JCW, mi butta m**da sulla MiTo per tutta la trattativa e poi mi offre 7600 euro (io ne chiedevo realisticamnte 8000-8500). Valutazione che sarebbe stata accettabile, ma non ho concluso l'affare perché mi aveva fatto innervosire il suo atteggiamento. 2014, concessionario Audi per l'acquisto di una A5 SB in pronta consegna da 52k si rifiuta di ritirare una 159 2.0 JTD full optional perché, cito testualmente, "neanche i rumeni oggi vogliono un'Alfa". --> Concessionaria oggi fallita poco tempo dopo, concessionario franchising BMW, commentando la stessa 159, "bellissimo allestimento, gran motore, non facilissima da piazzare, ma la ritiriamo sicuramente e la instradiamo verso l'Est Europa". Permutata comunque a poco, sui 5000 euro (ma non ci aspettavamo di più) + discreto sconto su Serie 3, poi comprata. --> Quella concessionaria oggi ha preso anche il deal Audi, di cui sopra. 🙂
  15. Di fatti, questo è il succo della storia. A sua parziale discolpa, erano gli anni in cui Quattroruote metteva a confronto la 159 con la Exeo, e la Seat ne usciva vincitrice indiscussa. Quella era la percezione del brand nell'immaginario collettivo.
  16. Quando iniziarono le prevendite della 8C, il concessionario Alfa Romeo della mia città ne aveva una da proporre ai clienti storici, tra cui mio padre e un amico di famiglia. Mio padre non aveva neanche lontanamente intenzione di spendere quel genere di cifre su un'automobile. Viceversa tale amico di famiglia fu tentato dall'acquisto per ragioni di cuore, ma alla fine decise di spendere la stessa cifra su una Carrera 4S Cabrio perché "almeno quando la rivendi ci recuperi qualcosa". Oggi la 8C vale il doppio del prezzo del nuovo. Nella storia recente ci sono un numero veramente limitato di auto (non milionarie) che sono rivalutate oltre il prezzo del nuovo (mi viene in mente anche la BMW Z8). Non mi risulta ci sia nessuna Ferrari o Lamborghini in questa lista.
  17. Dipende dai percorsi prevalentemente. Ieri per curiosità ho azzerato il CdB per misurare un consumo di pura statale + tangenziale di BO: rispettando sempre i limiti, ho fatto una media di 6.5 l/100km su circa 70 km di percorso. Mi sembra che in autostrada, a 120 km/h stia tra 7.5 e 8 l/100km, mentre io viaggio su una media di 8.3-8.5 a 130 km/h, che poi è anche circa il mio consumo combinato dal momento che il 90% dei miei percorsi è autostradale. Vado sempre a memoria, mi pare che sul cittadino puro avessi un combinato di 10-11 l/100km.
  18. Certamente. Ne ho linkate un paio di verificare io stesso che fossero in budget.
  19. Mi riferisco alla versione meno maialosa post-restyling. Una cosa del genere: 118d Advantage 2016 116d Urban 2015 @Napoli
  20. Se provo ad immaginare un parallelo su mio padre, capisco bene il discorso della percezione. Secondo me proporre ad una persona più o meno anziana un dowgrade di 3 segmenti non è fattibile. Credo altresì che un suvvino del seg. B modificherebbe più il prezzo che la percezione. Sempre pensando al parallelo con mio padre, mi immaginerei più fattibile un downgrade a parità di brand, rinunciando all'ibrido ad esempio andando su una 116i/116d F20 automatica. Meno banale trovarne una con telecamera posteriore.
  21. In teoria i MultiAir problematici sono quelli fino al 2011. La mia è di inizio 2012 ed ha avuto un problema diverso, meno grave, ma ugualmente costoso da risolvere (i.e. sostituzione di tutta la testata, un migliaio d'euro fuori rete ufficiale). Secondo me basta fare un controllo profondo per verificare cosa sia stato fatto o meno, ed eventualmente provvedere alle mancanze. Un eventuale problema al MultiAir è diagnosticabile con un test della centralina, ma tipicamente dovrebbe già segnalato dalla spia del motore. Non è detto comunque che non possa manifestarsi tra qualche anno. Altri interventi di ordinaria manutenzione (cinghia, distribuzione, freni, ammortizzatori) possono essere costosi se fatti tutti insieme, ma una volta risolti l'auto dovrebbe essere ok. Riguardo i consumi, la MiTo con quel motore consuma il giusto, ma di sicuro non annovererei il consumo tra i pregi. Io sul lungo periodo ho un combinato di circa 11-12 km/l, con prevalenza autostradale. Quando facevo tanti km, con prevalenza statali e piede leggero ero sui 14-15 km/l. Puoi arrivare ad un massimo di 17 km/l su statali a 70 km/h, ma alla fine vuoi goderti anche la cavalleria e mandi tutto a putt***.
  22. A me il concetto di coupé 4-5 porte piace, e concordo che incarni (benché soggettivamente) un mix tra eleganza sinuosa e sportività moderna. Tuttavia tale concetto si porta dietro un grosso problema di proporzioni che sotto una certa lunghezza non regge. Mentre trovo di grande presenza scenica le vetture sopra i 5 metri (CLS e A7), ho l'impressione che facciano fatica ad apparire del tutto armoniche già le segmento D intorno ai 4,80m (Sr4 Gran Coupè e A5). Le seg. C semplicemente non hanno abbastanza centimetri per mantenere un profilo laterale sinuoso con un'abitabilità interna accettabile. Ad aggravare la situazione il fatto che sia CLA che Sr2 GC siano a trazione anteriore e quindi abbiano anche un passo corto. Il risultato finale è che per quanto si possa lavorare sui dettagli, il colpo d'occhio rimane quello da C-sedan, segmento che in Europa è scomparso negli anni '90 e che la mia mente associa in tempi moderni al rampollo asiatico (indiano/cinese). Insomma, tutto quello che Nieto vuole evitare.
  23. Un mio collega norvegese proprietario di Model 3 invece esaltava particolarmente questa funzione, raccontandomi di riuscire a fare viaggi verso l'Europa continentale proprio grazie alla possibilità di massimizzare la percorrenza col ricorso alle soste brevi. Non saprei se ci sono anche altre vetture elettriche con la stessa funzione: la Zoe della mia ragazza non ha niente di simile. Tesla ha un'attenzione e un interesse diretto nei confronti della rete di ricarica che le case automobilistiche tradizionali non hanno.
  24. Ho pensato la stessa cosa. Scherzi a parte, a me non dispiace la CLA, ma non arriverei mai impiegarci quel budget, sia per le ragioni citate da stev66, sia perché è una tipologia d'auto "di moda" che invecchia rapidamente. In casa Mercedes-Benz personalmente guarderei con interesse ad una Classe C Coupé. Se parliamo in assoluto di "coolness" e puoi permetterti i due posti secchi, guarderei tra l'usato una Porsche 718 Boxster/Cayman o una Jaguar F-Type. Viceversa sul nuovo, l'ultima BMW Z4. In generale dipende molto da quello che cerchi. Se punti sul colpo d'occhio, non butterei soldi per una versione pompata di una compatta con una meccanica standard. Se vuoi qualcosa di aggressivo e da divertimento, potresti persino pensare a qualcosa come una Lotus Evora.
  25. Non ricordo tutte le differenze tra pre e post restyling, ma le più evidenti sono la cornice della presa d'aria anteriore (aka trilobo) cromata e l'interno dei fari scuro, come in origine la QV. A livello di interni cambia l'infotainment, che credo sia già l'U-Connect, a mio parere più brutto ma più funzionale del precedente impianto. A me la MiTo piace un po' in tutti i colori: ne possiedo una rosso metallizzato, che inizialmente avevo ordinato bianca (poi ho cambiato idea). Dal mio personalissimo punto di vista la differenza la fanno i dettagli, tra cui: paraurti posteriore sportivo, importantissimo per evitare l' "effetto pannolone" sulla bianca e l' "effetto giocadormi" sulla rossa sul bianco da evitare le cornici dei fari scure per evitare l' "effetto panda" in tutti i casi, la MiTo fatica ad essere snella senza dei cerchi da 17" o più. Riguardo le valutazioni di Autoscout, no, non ritengo siano generose, anzi. Mediamente le valutazioni su altri portali sono più gonfiate per via della presenza di meno esemplari. Ritengo altresì Autoscout il miglior benchmark sul valore reale dell'usato. Sono sconvolto dalle valutazioni della Audi A1 perché quando la valutai proprio in alternativa alla MiTo rimasi molto negativamente colpito dalla qualità dei materiali, non in senso assoluto, ma il relazione al premium price. Ma a differenza mia, il mercato non sembra percepire queste lacune.
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