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Veramente è un fatto che Wester stia dirigendo Abarth, Alfa e Maserati e la 4C si sta avvalendo di consulenza Abarth e, molto probabilmente, degli stabilimenti Maserati per la produzione. Comunque l'Alfa è storicamente molto lenta nel lanciare i prodotti, basti pensare all'Alfetta GT progettata dal 68 e lanciata nel 74 (tacendo dell'Alfa 6 uccisa anche dalla crisi petrolifera) o alla stessa 159, nata dopo aver tirato il collo per otto anni alla 156 e alla Giulietta dopo 10 anni di 147- L'unico prodotto veloce fu la 156, frutto di una felice congiuntura e dell'insostenibilità della 155 (prodotto tirato fuori in gran fretta dopo l'Alfa-Lancia). il problema di Giulia è centrare precisi target di mercato internazionale e di costi non potendosi permettere il lusso di sbagliare. Dal poco di tecnico che mi hanno riferito (sto preparandomi con la mia Super ai 50 anni della Giulia, l'unica per ora prodotta da Alfa) non si assisterà a carry over da Giulietta. Speriamo, credo occorrerebbe un minimo di sereno sul fronte economia per far decidere definitivamente per un investimento importante.
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sottovaluto sempre l'infiammabilità delle discussioni legale al mondo Alfa ! e sì che avevo, come giustamente da qualcuno osservato, parlato di riflessioni (con qualche indiscrezione dall'ambiente commerciale, non tecnico). Chiarisco alcuni concetti : 1) su 4C ribadisco che è un'auto di svolta in tema d'immagine e di ripresa dei valori del Marchio perché non punta a 500 pezzi da una derivazione Maserati, come la 8C, ma ha un telaio proprio ed unico con un motore nato per Alfa, punta a 18mila pezzi in 5-6 anni ed avrà un prezzo che comunque si punterà a mantenere sotto i 50mila euro: il paragone non era tanto con GT 86 quanto con Toyota rispetto al gruppo Fiat; 2) sulla Large mi hanno riferito le sensazioni avute dal marketing durante il Salone, e personalmente credo che avrà un riscontro superiore a quanto si immagina perché appartiene a quel tipo di auto trasversali(e in questo caso piuttosto economiche) che ultimamente miete molto successo, specie se abbinata, come il sub-brand 500, a concetti near-premium; 3) sulla spider tp mi sembra vi siano conferme illustri da 4R; 4) sulla Giulia, creatura ormai mitologica, riporto, oltre ad una riflessione evidentemente personale ed ispirata alla logica, un mero rumor del commerciale per cui vi sarebbe un apposito team che sta portando avanti l'ipotesi tp in collaborazione Dodge e ciò su un pianale nuovo. La novità l'ha portata Sm (che in passato in veirtà aveva già parlato di altra Giulia di 464 cm) dicendo che la vettura ormai c'è (questo non si sapeva ancora e prefigura una scelta anche tecnica ormai compiuta): la stessa notizia, peraltro, non capisco perché crei scandalo visto che concorda con indiscrezioni simili provenienti da più fonti: e ribadisco che ciò non significa con certezza Giulia TP, cosa che sarà chiara tra non molto.
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vorrei portare alcune riflessioni spinte anche da indiscrezioni raccolte: è noto che SM ha detto che Fiat sbagliò nello snaturare Alfa, anche in quano a trazione; altrettanto noto che abbia detto che senza Chrysler era di fatto impossibile rilanciare l'Alfa stessa. Di fatto, piaccia o meno, gli ultimi (pochi) modelli del Gruppo sono andati benino sul mercato (500, Ypsilon, Giulietta) ed hanno mostrato una qualità ormai pari ai migliori concorrenti: la Panda sembra essere piaciuta e la 500L ha raccolto notevoli consensi e sembra quasi aprire una strada nuova come a suo tempo, in altro ambito, ha fatto il QQ: la chiara idea di SM è spendere (possibilmente poco) al momento giusto col prodotto giusto; non è più il tempo in cui con le vendite di Uno o Punto reggevi tutta la baracca e magari facevi pure una follia come la Thesis. Ogni auto deve essere profittevole o almeno sostenibile. Per Alfa vanno quindi escluse ipotesi tipo 155 (snaturamento marchio) o 159 (economicamente insostenibile), piuttosto chiude. E' vero che la prima Giulia doveva nascere dalla Giulietta: con la 4C però sembra essere scelta la strada di un ritorno a certi valori assolutamente tipici del marchio, un'auto non solo immagine ma incarnazione di valori non destinati a restare confinati in un prototipo. Neanche la grande Toyota, insieme a Subaru, può dire di avvicinarsi alla sportività che vuole incarnare una piccola coupé che fa tanto uso di carbonio come mai prima su auto di fascia non elitaria: piccola coupé che tra 15-18 mesi sarà realtà. Se l'idea era Giulietta-Dart-Giulia è noto, credo a molti nel forum, che non esiste aspettare 24 mesi quando hai ormai tutte le basi se vuoi quel tipo di prodotto: fatta la Dart in 12 mesi avevi la Giulia, che peraltro, anche col mercato moscio, serva a coprire una fascia di mercato totalmente e gravemente sguarnita, anche sul fronte SW. Per cui, ma ciò sarà più chiaro nei mesi a venire, in ambienti non tecnici ma vicini ai vertici commerciali del Biscione, si comincia a vociferare che dall'altra parte dell'Oceano potrebbe effettivamente arrivare qualcosa di molto meglio di una par valida Giulietta rivista e ciò insieme al ritorno di uno spider tp: e questo senza confondere tale D con la ipotizzata E di derivazione Maserati e che potrebbe peraltro essere prodotta anche in Italia. Se le cose andranno come si spera filtrerà di più dall'estate.
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appunto, l'Italia è unita e, quindi, non per polemica, ripeto che l'Adler è di origine campana (Ottaviano, come detto bene da altri), il titolare ha cominciato con l'Alfasud cambiando la tipologia di attività dell'azienda paterna. Oggi è una bella realtà, se non erro se ne occupò anche 4R citando una serie di eccellenze campane dell'automotive: comunque l'impianto che si occuperà della 4C non è in Ottaviano, dove è la sede legale ed anche un impianto (che mi pare si occupi del cruscotto della nuova Panda) ma dovrebbe sorgere al confine tra l'area nolana e quella vesuviana. p.s.: non è che perché oggi il Gruppo Fiat produce in Italia ormai essenzialmente tra Melfi, Pomigliano e Cassino che è definibile meridionale
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vicino, ma parlo del telaio in carbonio
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sì, in effetti la 4C sarà europea, anzi italiana e, più precisamente, molto campana.
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il discorso è chiaro e avrà i suoi fondamenti. Vien da chiedersi però perché nei programmi VW in caso di acquisizione di AR sia presente invece il CS nella vecchia sede di Arese (è una notizia riportata in tutti i report sulle intenzioni di VW e che da ultimo vede interessata direttamente Audi): escludendo che vogliano riavviare anche la produzione il discorso di Trucido, pur comprensibile, resta quindi a metà. Vi è un non detto e quel non detto è che si fosse investito a tempo debito il CS di Arese poteva fare il suo dovere. Temo che i buchi di gamma, che affliggono notoriamente Fiat ancor prima di Alfa (per tacere dei rimarchiamenti Lancia), non siano causati dai CS ma semplicemente dalla crisi economica e dalla congiuntura tecnica nel passaggio dall'accordo con Gm a quello con Chrysler
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Veramente questa del centro Stile trasferito per incapacità strutturale non la capisco: se era vero s'implementava, volendo: ma poi la GT la propose Bertone (che sperava pure di produrla ma poi si preferì saturare Pomigliano), la 159/Brera (e lo stesso rest di 156) Giugiaro mentre solo la 8C e Kamal uscirono all'epoca dal CS. 159 non nacque affatto vecchia, semplicemente monca per i notissimi problemi del gruppo in quel momento.
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veramente la Giulia aveva i fari tondi, come la prima Alfetta (e poi la Q.O.) ed erano cattive, ovviamente secondo il gusto degli anni che furono. il punto è staccare con il design di derivazione 8C e, nel contempo, essendo un'icona dello stile italiano, non fare auto matrjoska: la Mini o l'Audi, o anche BMW vendono ma sono altro: se Alfa rinuncia anche allo stile in nome della familiarità, etcc.. rinuncia ancor più a se stessa: sul punto c'era l'altro mese un condivisibile editoriale di Cavicchi che ricordava come le marche generaliste come VW o Toyota avessero vinto la battaglia imponendo i loro valori alle marche che erano costrette, senza averne le caratteristiche, ad inseguirli rinunciando ai propri.
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sul sito di tgccom c'è la foto di una orribile Ferrari lunga forse otto metri: ma può essere veramente stata prodotta a Maranello una cosa simile ? non credo che, sia pure per molti soldini, abbiano potuto fare una mostruosità del genere Londra, spunta una Ferrari limousine davanti ai magazzini di Harrod's - Magazine - Tgcom24
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no, non è possibile perché il cambio è sempre stato lo stesso, cioè il C56 e qualcosa, max 31 kgm. ho avuto per 85mila km una CW del 2006 euro 4 150 cv e 305 nm dichiarati: andava bene ma non credo peggio della tua, anzi da euro 3 a 4 qualcosa si perse a livello di erogazione
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a questo punto direi che l'ipotesi della vendita diventa piuttosto probabile. rispetto a 15 mesi fa sono fuori produzione GT, Brera, Spider e, di fatto, la 159 (tutte vetture al momento rigorosamente prive di eredi): Mito va avanti da oltre tre anni senza un restyling all'orizzonte. L'unico prodotto nuovo è Giulietta. A questo punto cedere il Marchio tra un annetto significherà cedere solo una Giulietta prossima al fl per cui ti pagano alcuni diritti sui motori per 2-3 anni e poi chiudono. 4C è una bella operazione di marketing che potrà rifluire su Abarth mentre il telaio Giulietta sarà base per tante vetture degli altri marchi. parlare del SUV nel 2013 quando lo stile è congelato significa che è congelato anche l'investimento e, comunque, quel SUV esce in ogni caso come Jeep e quindi il progetto non l'hai perso. Mentre parlare di 2014 per Giulia e berlinona significa parlare del nulla ma veramente del nulla. a questo punto meglio la vendita che l'accanimento terapeutico, peraltro di medici incapaci.
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vi segnalo che sul Corsera di oggi, parlando di Grugliasco e della baby Maserati, la giornalista dà per scontato che la Giulia si faccia sullo stesso pianale rivisitato.
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auguri Italia. Per il tuo compleanno abbiamo al balcone il grande tricolore dei tempi di Roberto Baggio e poi di Germania 2006 e ci fa piacere esporlo per un'occasione non sportiva ma per manifestare un sentimento di amore patrio. al bando la retorica quanto le furbate e buffonate ma se abbiamo una speranza di andare avanti l'abbiamo in quanto uniti e, soprattutto, se impariamo a prendere coscienza di noi stessi e dell'importanza del rispetto dello Stato, dal semaforo alle tasse, dall'attenzione quando si vota al consolidamento del concetto di valori comuni e beni pubblici. bisogna davvero ringraziare chi ha fatto tante polemiche per questa festa ed i suoi simboli perché ha motivato tanti, un poco come quando, andando all'estero, riscopriamo un amor patrio che ignoravamo essere in noi e capiamo che l'altrui disprezzo è solo l'altra faccia dell'invidia per la nostra storia, la nostra cultura, la nostra arte, i nostri geni e per tutti quei valori che, se vorremo avere un futuro, dovremo imparare ad apprezzare noi per primi e a salvaguardarlie e valorizzarli. p.s.: il pezzo di Peppone e la canzone del Piave postato da Nick l'ho sempre ritenuto un vero capolavoro
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l'auto è chiaramente vincolata nelle forme dalla culla Dallara e non potrebbe essere diversamente. Però, di questi tempi va accolta bene per forza perché è comunque un segno di vitalità dell'Alfa anche se lo stile da qualche anno non incanta come in passato.
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l'auto è in puro cash-cow: operai chiamati al lavoro 5-6 giorni al mese ogni 700-800 ordini, tra veri e indotti, per il resto pagati dallo Stato; pubblicità zero; innovazioni zero; per il consumatore va bene il fatto che il prezzo, con uno scono non meno di € 5.000,00, è ormai pari e forse inferiore a quello di una Giulietta con motorizzazione ed accessori identici (parlo del 170 cv); è vero che la tenuta del prezzo non sarà la stessa ma è anche vero che la 159 è un'altra macchina, ancor oggi. Conosco la situazione avendo un ordine in corso e sapevo di questa versione Super che doveva arrivare e che, credo se non ho capito male, sia una sorta di operazione mylife in stile Alfa, rivolta essenzialmente, con la 136 cv, alle aziendali. tanto per sputtanare un poco anche la gloriosa denominazione Super, che non avrei bruciato ed avrei riservato alla Giulia, of course.
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so quanto fosse poco amato: ho solo detto che malgrado fosse un ingegnere (quindi magari ci avrebbe pensato prima di criticare una 159) aveva comunque un Ad Auto: SM è un finanziere e non si capisce bene l'Auto, oggi FGA, con che criterio sia condotta.
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e aggiungerei: 1) lo straparlare di Marchionne ha messo a rischio un referendum rendendo non lontano dalla realtà chi parla di modalità ricattatorie, per cui un valido merito rischia di essere reso vano dalla forma ed in cui i sindacati firmatari sono andati in difficoltà proprio per la "comunicazione" di Marchionne; 2) si è contraddetto un'infinità di volte su vari importantissimi punti (ieri impietosamente citati da Travaglio ad Annozero); 3) Cantarella, con tutti i suoi limiti, era un ingegnere e sapeva tecnicamente ciò che diceva e ciò malgrado aveva un responsabile auto (Testore). p.s.: ha ripetuto negli States con la Jeep Commander (non so come se ne sia venduta qualcuna..) le prodezze fatte qui su Alfa 159: gli americani hanno gradito molto meno
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bravo, quello è il segreto: provare il veicolo. io di figli ne ho tre ma quando ho scelto 159 sw ho usato anche la testa e, soprattutto, ho provato a fondo il veicolo innamorandomi delle sue qualità dinamiche davvero fuori dall'ordinario: anzitutto, BMW anche a km zero ben difficilmente costa meno di una 159 nuova: aggiungi costi di manutenzione davvero straordinari, resta comunque una valida scelta. ho scartato l'ottima Subaru perché davvero poco presente sul territorio e con costi decisamente più elevati di almeno 8000 euro per l'allestimento e gli optionals che avevo in mente, ed è anche meno rivendibile. le altre giap le trovavo goffe ad eccezione di Mazda 6 di cui preferivo la versione pre-rest ma che ha un 2.2. diesel che non arriva ai cv del 2.0 mjet e, comunque, anch'essa è poco presente come peraltro la Saab che ho provato e trovato un poco duretta (Volvo S60 non l'ho ancora vista bene né l'ho guidata). tra le francesi la Laguna non ha mercato ma sarebbe una buona auto, la C5 sw è enorme e proporzionalmente non altrettanto capiente mentre la 508 di fatto ancora non è sul mercato ma non mi piace, specie la sw che vedo idonea per le onoranze funebri. L'Insignia è un'altra categoria anche se per dimensioni e non per prezzo (ottimo) ma ha una guida non paragonabile alla 159, così come la Mondeo. A4 e Mercedes nuove a pari allestimento vai su 7-10mila euro in più e costi di gestione in proporzione senza avere realmente più spazio e con stile di guida che mi sembra piuttosto diverso: la Passat mi dicono essere tanto comoda quanto poco reattiva, genere familiare pura: la Exeo non la considero. Avevo provato anche una Peugeot 5008 che giudico eccellente ma con una visuale laterale pericolosamente deficiente (montante troppo inclinato) e la Scenic, molto plasticosa (in fin dei conti la Regie è la Fiat francese) e con quell'insopportabile cruscotto digitale: comunque mi hanno confermato che la guida alta, anche se capisco che possa gustare a molti per la sensazione di dominio che provi, a me non piace proprio e la sensazione di dominio finisce in genere alla prima curva seria, specie se sei su una Picasso, altra valida auto ma inevitabilmente Citroen. Ottima la Touran che coniuga buona guidabilità a dimensioni ridotte e sette potenziali posti ma è meno guardabile di un'autoambulanza. la 159 SW (post 2008) ha un divano piatto lungo ben 136 cm dove ci si sistema molto meglio che sulla berlina, anche coi seggiolini, mentre la "capata", venendo da modelli 156, non mi spaventa, così come il bagagliaio è a mio avviso più che sufficiente (poi tanto c'ho barre e missile). ma il punto vero è un altro: viaggi molto spesso con la famiglia o spesso guidi da solo per lavoro? nel primo caso ritornerei sull'idea di monovolume, nel secondo non mi priverei del piacere di guida conducendo un furgoncino per poche volte che viaggio a pieno carico comunque sistemabile senza particolari ansie anche sulla 159 sw.
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mmmh, veramente sui forum Alfa si legge l'esatto contrario, almeno sui più quotati che posso serenamente citarti in mp: comunque 05.09 è una primissima serie che ha avuto almeno due aggiornamenti di centralina; quanto al peso credo possa tranquillamente guardarsi il rilevato dalle riviste specializzate se proprio non credi a quello di listino. Azzarderei però un'altra ipotesi e riguarda proprio le qualità del telaio più che i kg: quello di 159 davvero non ti dà l'idea della velocità e progressione per cui a certe impressioni potrebbero corrispondere dati cronometrici migliori di quanto pensi.
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concordo in pieno su tutto, ricordiamo anche che Renault è statale ed ha avuto contributi come PSA, VW ha un 20% regionale, Opel era fallita come Saab, Volvo ai cinesi: l'unico aiuto ricevuto da Fiat (gli ecoincentivi li hanno presi tutti) potrebbe essere la CIG ma neanche è così: in difetto di CIG Fiat licenziava e basta: la CIG (pagata in parte da Fiat stessa quando paga gli stipendi) salva il posto di lavoro nel momento di difficoltà, non il costruttore. aggiungo che, senza essere un pazzo (o forse sì), anche perché nessuno me l'ha regalata, ho ordinato proprio la famosa 159 col 2.0 170 cv: non so Marko che vettura ha provato (a proposito, pesa come le concorrenti, finiamola con questa storia), forse una molto legata, ma posso dire che dopo qualche migliaio di km il 2.0 170 cv è un'altra storia rispetto al 1.9, senza contare i minori problemi di un DPF non aggiunto ma nato col motore: poi sarà forse l'età che avanza ma apprezzo proprio quell'isolamento dalla strada dato dal telaio rigido con carreggiate ampie ed appoggiato su due veri quadrilateri e su un vero multilink. Marchionne, da finanziere non ingegnere, ha cercato di distruggerne l'immagine per via dei costi mostruosi di un prodotto che gode di piattaforma e sospensioni specifiche ma che, a livello tecnico, sarà con tutta probabilità l'ultima Alfa ad avere qualcosa di non condiviso (oltre ad essere l'ultima Alfa napoletana dell'ultima fabbrica nata Alfa e questo a me, tra i pochi nel forum, dispiace, tanto più che leggo di Mito e Giuliette non proprio perfette malgrado non made in Pomigliano). Che poi la fabbrica lavorasse e lavori una settimana al mese è stato di buon aiuto a far passare le condizioni del nuovo contratto: fate caso che è stato imposto alle due fabbriche (Pomigliano e Mirafiori) dove gli operai sono stremati dalla cassa integrazione. Comunque, chi può dia uno sguardo ad una m.y. 2011 distinctive e sarà sorpreso della qualità percepita. Inutile poi dire che, ad oggi, in questa fascia, la strada come la tiene la 159 è per molte concorrenti più che un miraggio.
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Addio all'Alfa Romeo. una vecchia nota del sito julienews che avevo salvato e non postato e che, ripresa, mi sembra ancor oggi interessante e che, sottolienando l'importanza del legame di un marchio con la fabbrica, rende anche indiretto tributo all'interessamento di VW per Arese. 28/12/2009, ore 12:45 - ADDIO ALL’ALFA ROMEO di Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco L’Amministratore Delegato della Fiat, Sergio Marchionne, nel suo incontro con i sindacati ed il ministro Scajola, è stato chiaro, finita la produzione della 159, lo stabilimento di Pomigliano d’Arco, sarà ristrutturato per produrre la nuova panda. I modelli Alfa: la Nuova Giulietta e la 147, saranno prodotti a Cassino. Molti hanno tirato un sospiro di sollievo per l’assegnazione di una nuova missione produttiva allo storico stabilimento automobilistico di Pomigliano. Ma, la vera notizia, quella che dovrebbe fare riflettere tutti, che dovrebbe essere attentamente considerata non è riportata da nessuno. Le scelte del management Fiat avranno, come conseguenza, che dopo oltre 70 anni il marchio Alfa Romeo lascerà Napoli. Dal 2011 in poi, nessuna vettura con il marchio Alfa Romeo sarà prodotta nella nostra Provincia. E’ una prospettiva grave, passata sotto silenzio, come una cosa senza importanza. Era il 1938 quando fu deciso dall’I.R.I., di costruire un grande stabilimento aeronautico a Pomigliano d’Arco. L’impianto doveva essere composto da un grande stabilimento per la costruzione dei motori, un altro per la produzione degli aerei ed un aeroporto. La scelta della pianura che dalle pendici del Monte Somma và sino ad Acerra, era la più adatta per un progetto del genere che venne portato avanti con grande celerità. Il vecchio borgo contadino, povero ed ancora sotto il potere di pochi proprietari latifondisti, fu sconvolto e trasformato da questo progetto. Nuove strade, nuove palazzine per ospitare gli operai, crearono dal nulla un paesaggio industriale fino ad allora sconosciuto. Questa violenta trasformazione, fu pagata a caro prezzo dalla nuova cittadina operaia. Nel 1942, violenti bombardamenti distrussero la fabbrica, il campo di aviazione fu messo fuori uso, i morti si contarono a centinaia. Solo a partire dal 1952, ripresero le attività produttive, nello stabilimento Alfadove si ricominciarono a produrre motori aerei per le case americane. Affianco allo stabilimento Alfa Avio, fu insediata la AerFer. Uno stabilimento che produceva materiale rotabile ferroviario e lavorava per nuovi progetti di aerei a reazione per la NATO, come i caccia G 91, che furono particolarmente innovativi. Nel 1958, iniziò la produzione delle automobili negli stabilimenti di Pomigliano. Un accordo industriale tra le due case europee di produzione automobilistica a prevalente capitale pubblico: la francese Renault e l’italiana Alfa Romeo, consentì la produzione dei modelli di vetture con motore posteriore Ondine, a due porte e Dauphine a quattro porte, che nessuno ricorda più. Erano vetture troppo pesanti per motori troppo lenti, furono un infelice esperimento che si esaurì ben presto. Altri modelli conquistarono il pubblico, la 500 della Fiat e la R 4 della stessa Renault. Quell’insuccesso fu utile per l’Alfa Auto di Pomigliano, che si dedicò alla produzione di furgoni e camion per il trasporto cittadino. In quella realtà produttiva, in cui la qualità era elevata e il lavoro molto specializzato, sembrò naturale costruire, nei terreni del vecchio ed ormai inutilizzato aeroporto un nuovo e moderno stabilimento per la produzione di automobili di cilindrata media . L’impianto dell’Alfasud fu progettato secondo le regole fordiste della catena di montaggio per raggiungere grandi quantità di vetture prodotte. La sfida di quello stabilimento era quella di produrre 300.000 vetture all’anno, con la qualità dell’Alfa Romeo. L’Alfasud, fu costruita in appena 4 anni. I lavori iniziarono nel 1968 e si conclusero nel 1972 con l’entrata in produzione dello stabilimento. Il progetto della fabbrica era vecchio rispetto alla evoluzione dei tempi: i nuovi diritti rivendicati dai lavoratori, e lo scoppio della crisi economica dei primi anni 70, che raggiunse il suo culmine con la guerra del Kippur. In quei mesi tanto difficili il prezzo del petrolio triplicò il suo valore, il costo di un barile passò da 4 a 12 dollari in pochi mesi, innescando una spirale inflativa, che sconvolse le economie occidentali. Tra ristrutturazioni e conflitti sociali, sono state prodotte negli stabilimenti di Pomigliano, fino ad oggi, oltre 6 milioni di automobili, vendute in tutto il mondo e che hanno contribuito alla affermazione del marchio Alfa Romeo. Un “Alfista” era un particolare possessore di auto, sapeva di appartenere ad una categoria privilegiata di automobilista e ne era molto contento. Ogni modello prodotto ebbe grande sucesso: l’Alfasud, la Alfa 33, la 145, la 146, la 147 , la 156 e la 159. La storia dell’automobile deve molto a questi progetti, che hanno rappresentato un modo sportivo e unico di intendere l’automobile. Ora lo stabilimento di Pomigliano d’Arco e intitolato a “Giambattista Vico”. Proprio per dimostrare che le auto possono essere prodotte in qualsiasi parte del mondo e da chiunque. La manodopera non deve avere una particolare specializzazione e non deve essere legata ad un marchio. Non serve più la grande cultura della produzione Alfa Romeo, la qualità delle vetture Alfa era garantita da progettisti, tecnici ed operatori che insieme avevano la stessa mentalità produttiva, lo stesso approccio alla qualità delle vetture prodotte. Una cultura d’impresa che scompare nella nostra regione, per fare posto ad una semplice catena di montaggio. In quello stabilimento verrà prodotto una auto senza identità, buona per tutti, ma che non susciterà passioni e desideri. Questo modo di produrre merci senza particolare storia e qualità, che devono accontentare tutti i clienti possibili in ogni parte del mondo, è una strada senza uscita e senza futuro. Costruire delle alfa Romeo in stabilimenti diversi dai suoi siti storici significa produrre auto uguali con marchi diversi. Questa strategia può dare risultati nel breve tempo, nel pieno di una crisi di mercato tanto grave quanto difficile da superare, ma appena passata questa fase i consumatori si volgeranno verso prodotti di qualità e di particolare bellezza, ed allora mancheranno le radici, la storia e la cultura per adeguarsi al mercato. Napoli perde un modo di essere fabbrica, di essere operai e tecnici, che lavorano alla costruzione di un bel prodotto, ad un bene, forse non necessario, ma il cui possesso rende felice. Nell’immaginario collettivo l’Alfa Rossa di Tazio Nuvolari, vola ancora nelle strade italiane a vincere una “Millemiglia”. L’auto con la quale Enzo Ferrari fece le sue vere esperienze, la vettura campione del mondo, quando non esistevano autodromi e si correva per le strade del mondo. Perdere la produzione delle Alfa significa perdere una parte della cultura napoletane di questi ultimi 50 anni, un vero peccato!
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queste sono foto della TI my 2009: credo che adesso il 19 pollici di queste foto sia optional, così come la pelle visto che di base danno i 18 a turbina e la pelle-alcantara
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credo sia per l'estero: mi sembra una TBI (doppio scarico) con pack TI (cerchi, assetto e pinze freni) e , per di più, color Rosso Competizione che in genere vanno oltre le Alpi (dove costa 2000 cucuzze).
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mah, qualche giorno fa notavo come fosse chiaro che Mirafiori era la chiave di volta per capire qualcosa sui veri progetti: ora Marchionne fa il colpo di teatro, giunge inatteso e promette SUV Jeep-Alfa e berlina Alfa. ora è noto che sicuramente qusta berlina si produrrà in America (Canada, sembra): il punto è se ciò avverrà SOLO o ANCHE in America: è ovvio che col dollaro così ciò che vuoi vendere lì è bene che lì lo si produca (anche se con le valute è sciocco fare programmi a medio-lungo termine). Teniamo presente che su Mirafiori i sindacati non credo avranno l'ostruzionismo di Pomigliano, specie se SM sarà un poco più diplomatico anche nei modi (cioé non voglia umiliare una sigla o non concederle qualche scappatoia terminologica). Poi, ma questo è davero un rumor che potrebbe rimanere tale, ho sentito di un'ipotesi di una Giulia un po' più europea anche nelle dimensioni rispetto a quella che si produrrebbe oltreoceano. piuttosto un chiarimento ACS: che significa meccanica 940 (Giulietta) su base Sebring? la Sebring nuova non era destinata ad avere pianale Giulietta ?
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