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Mazinga76

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  1. Anche io le 500 Lombardi me le ricordo sempre col tetto rigido con quella specie di piccolo spoiler integrato sopra il lunotto. Non saprei se erano disponibili anche col tetto normale delle 500.
  2. Per fortuna poi le cose per Lamborghini si sono messe bene e possiamo dire oggi di avere un marchio vivo e vegeto. Quanto alle croci, virtualmente possiamo apporne un'altra: Lancia. Ormai è questione davvero di poco.
  3. Spero anch'io che la proposta venga approvata, ma soltanto relativamente alla possibilità di re-immatricolare con la targa di prima immatricolazione nel formato originale. Qualsiasi altro tipo di "antichizzazione" di targhe più recenti o rifatte con colori, formato e caratteri di altro tipo o di altre nazioni spero vengano messe definitivamente al bando, perchè quella delle targhe storiche pare diventata una delle tante barzellette all'italiana: praticamente ognuno fa un po' come cavolo gli pare e piace e circola infischiandosene beatamente delle regole.
  4. Tranne BMW, le altre lo sono state anche se in tempi remoti. Precisamente Audi è stata insignita due volte, nel '73 e nell''83, rispettivamente con la 80 e la 100; Mercedes nel '74 con la 450 SE. Ad ogni modo concordo sul fatto che il Premio non sia un indicatore di una bontà superiore di un'auto rispetto a un'altra, soprattutto oggigiorno. Piuttosto è un'ottima vetrina commerciale per le case automobilistiche che possono strombazzare il simbolo del concorso nelle campagne pubblicitarie e appiccicare l'adesivo sul lunotto del modello.
  5. La provincia sembrerebbe AN (Ancona); il primo numero direi quasi certamente un 5; il secondo potrebbe essere un 8 o un 9, se così fosse si troverebbe più o meno con l'esordio della II serie avvenuto a maggio '93. L'allestimento, estremamente basico, intuibile dai paraurti neri, dai copricerchi non integrali, dall'assenza di modanature sulle fiancate, dalle maniglie e dagli specchi neri, credo fosse il CLXi, molto probabilmente abbinato al vecchio 1043 cc a benzina di origine Volkswagen. Al di là delle condizioni di inesorabile abbandono e del pasticciamento inguardabile, ciò che ha destato la mia attenzione è l'assenza dei fanalini/frecce che la 127 I serie montava al di sotto dei fari, segno tangibile che quando furono montati i paraurti della II serie, che li ha nel paraurti, furono chiusi gli alloggiamenti dei fanalini originari. Una cosa un po' cervellotica, di dubbio gusto e utilità.
  6. Il motore era il classico e infaticabile 1.9 diesel aspirato di origine Peugeot: un mulo. Stava messa abbastanza bene, direi nel complesso in ordine e piuttosto curata. I listelli in gomma (adesivi) erano palesemente after market, tra l'altro applicati senza badare troppo alla precisione. I copricerchi sono della Stilo. Sono gli unici due pugni nell'occhio di un esemplare per il resto ben messo.
  7. E' da molto tempo che sono assente da questi lidi nella veste di "contribuente". Oggi vi propongo qualcosa di molto variegato, beccato al volo o da lontano essendo sempre di fretta, pertanto vorrete scusare la qualità non eccezionale delle immagini. Qualche tempo fa lessi di questo pick-up di marchio orientale ma di nascita est-europea; forse lo postò @Renault ma non ricordo bene. Ecco dunque il Daewoo-FSO Truck ST 1.9 D (versione standard con cabina corta). La visura del bollo non è possibile, ma l'anno di immatricolazione è sicuramente il '98. Alcuni già l'hanno vista ieri sul mio profilo fb; ieri mattina, di buonora, la mia domenica è iniziata col botto: ecco a voi una FIAT 130 3200 Automatic coupè dell'aprile '73. Condizioni stupende, neanche a dirlo. FIAT Tipo 1.4 i.e. SX del settembre '93. Una pasticciata Ford Fiesta del luglio '77, con reimmatricolazione del 2011. Condizioni trascurate. Un trasandato e molto trascurato Ford Transit autocaravan, di cui non saprei dirvi nulla circa l'allestitore, del maggio '80. Infine chiudo con un'ottima Volkswagen Vento GL del marzo '95.
  8. Secondo Ruoteclassiche di gennaio: 170 mila € per un esemplare in ottime condizioni, che diventerebbero 215 mila nel caso si trattasse di una "flat floor".
  9. Se il colore della Ritmo è un dorato metallizzato credo sia una delle tinte originali della "S".
  10. Evidentemente era molto meno insolito di quanto possa sembrare: la Gamma è stata già citata, ma c'era anche la CX...
  11. In realtà credo che la My Car avesse più di qualche dettaglio diverso dalla 500 di base: a parte la mascherina, che era più che altro decorativa, il lamierato del muso era completamente diverso. Come era diverso anche il lamierato del tetto nella parte posteriore, almeno nella versione con tetto rigido, con una sorta di accenno di spoiler. Gli interni, poi, mi pare avessero delle finiture dedicate.
  12. Seee....vabbè, buonanotte... Diciamo che le Dangel erano delle 504 o 505 pro forma, ma sotto erano trasformate in veri e propri fuoristrada duri e puri. E anche in questo caso nutro tutti i miei dubbi che possano essere più efficaci di una Land Rover in certe situazioni ai limiti dell'impossibile. Ora, mi spiace dirtelo, ma se mi porti a corredo delle tue convinzioni argomenti del genere, le cose sono due: o non ne sai e le spari a casaccio, o la tua è più che altro sete un po' presuntuosa di ragione a tutti i costi; e la seconda ipotesi mi sembrerebbe avvalorata dal fatto che ancora vai a rivangare su un argomento dibattuto due settimane fa. Per quel che possono valere i miei due cents: hai intrapreso un excursus storico/cronologico sulle autovetture che nel corso degli anni si sono avvicendate nel titolo di Auto dell'Anno; un'iniziativa lodevole che seguo di volta in volta con piacere e interesse. Non sminuirla con posizioni precostituite e puntigliose che rischiano di scadere nell'ilarità
  13. Dico la mia, a titolo prettamente personale: trovo orrendi i cerchi di diametro monstre con spalla talmente esigua che il bordo tocca quasi terra. Tra l'altro di utilità più che dubbia quando l'uso è prevalentemente cittadino, visto e considerato quanti ne vedo in giro coi bordi letteralmente martoriati e spesso con le bozze sui bordi dello pneumatico. Da un punto di vista prettamente estetico, a me un bel cerchio sportivo di diametro regolare, con uno pneumatico dalla spalla alta, mi ha sempre fatto molto più sangue.
  14. Che colpo la 125 Automatic! 😮 Sarei curioso di sapere quante ne possano essere rimaste oggi circolanti
  15. Esatto, avevo completamente rimosso il titolo del programma: era proprio Estate 5. L'unico anno in cui andò in onda fu il 1991; anch'io lo vedevo in vacanza, giusto in tempo quando tornavo dal mare per il pranzo. Spesso correvo ad accendere la TV proprio per seguire il gioco della pressa, che era verso la fine del programma. A tal proposito ho trovato qualcosa sul web (fonte: davidemaggio.it la TV dietro le quinte) Iva Zanicchi esordisce con Estate 5, una “quasi diretta” dallo studio 14 di Cologno Monzese: si tratta di un esperimento poichè il programma va in onda con una differita di soli 15 minuti. Estate 5 andò in onda per tutta l’estate alle 12,30 su Canale 5 per terminare il 7 settembre 1991. Come per il più classico dei contenitori, la formula è sempre la stessa: interviste, musica e giochi. Tra questi ultimi ricordiamo quello della “pressa”: ogni giorno un concorrente mette in palio la sua auto e se supera una delle 5 prove proposte vince il doppio del valore dell’auto; in caso contrario torna a casa in bicicletta perchè la macchina viene schiacciata da una pressa. Accanto a Iva Zanicchi, Enrico Beruschi. Sull'eventuale vincita ricordavo bene io: il concorrente intascava il doppio della valutazione della sua auto. In particolare mi ricordo di un concorrente che portò la sua SEAT Ibiza in condizioni ancora più che decorose, la quale gli venne valutata 3 milioni e mezzo. Lui si cimentò nella prova in cui, con un certo numero di tiri a disposizione con una pallina o qualcosa del genere e da una certa distanza, doveva far cadere un castello di barattoli, nel senso che nessun barattolo doveva rimanere in piedi. Il concorrente ci riuscì e se ne andò a casa con la sua Ibiza e ben 7 milioni in tasca.
  16. Altrochè se me lo ricordo quel gioco; andava in onda su una delle reti Mediaset e mi pare di ricordare, ma potrei sbagliarmi, che lo presentasse Iva Zanicchi. Non ricordo il nome del quiz ma, in pratica, il concorrente portava la sua macchina in trasmissione, un esperto la valutava e ne indicava il valore. Se il concorrente superava le prove a cui veniva sottoposto vinceva il doppio del valore della sua auto ( e l'auto era salva ovviamente...). Se perdeva... a volte non volevo guardare 😥. L'auto veniva ragnata e poi pressata; e se ne tornava a casa col cubo.
  17. A quei tempi i rally africani di Peugeot erano soprattutto una strategia di marketing per mettere in evidenza le doti di robustezza proverbiale che queste vetture avevano, che si rivelò fondamentale per favorirne la diffusione in quei paesi dalle condizioni ambientali e climatiche difficili e, di riflesso, si rivelò un'ottima propaganda di solidità anche per quell'utenza che viveva in posti più ospitali. Ma parliamo di rally, eventi creati ad hoc, con macchine certamente preparate ed equipaggiate per affrontare quel tipo di stress. Ma stai pur certo che per andare nella savana, per attraversare i guadi con l'acqua fino alla linea di cintura o con le ruote sprofondate in mezzo metro di fango, per cavalcare le dune, per camminare sulle pietraie, non ci andavano nè con la 404 nè con la 504, ci andavano con Sua Maestà la Land Rover... Credo non ci sia da aggiungere altro. No, non lo era affatto. Le Peugeot, soprattutto quelle nate tra gli anni '60 e '70 erano muli da soma. Direi che ci sia anche più di un fondo di verità sul mito di robustezza delle Peugeot dell'epoca. Quello che contesto è soprattutto questo passaggio: "Le Peugeot 504 erano in grado di raggiungere luoghi che nessuna Land Rover avrebbe potuto raggiungere o sarebbe potuta semplicemente cadere a pezzi .." Questa è una scemenza incommentabile ...
  18. Su questo passaggio, in tutta onestà, mi permetto di sollevare dubbi grossi quanto una casa...🤔 Che la Peugeot 504 fosse un mulo indistruttibile, e che si fosse ben presto guadagnata la sua fama di "Nave del deserto", non ci piove. Tutto il resto mi sembra un po' gonfiato all'inverosimile. La 504 raggiungeva luoghi che nessuna Land Rover avrebbe mai raggiunto... Ma vi prego, siamo seri...🤐
  19. Anche a me la berlina mi ha sempre lasciato un po' tiepido; però non si può disconoscere che, per essere stata lanciata alla fine degli anni '60, aveva una linea di una certa originalità e modernità.
  20. Se l'occasione fosse di quelle irripetibili, la prenderei. Fermo restando che lasciare una storica, segnatamente un'A112, che rientra tra quelle vetture tendenzialmente aggredibili con facilità dalla corrosione, non sarebbe una buona idea.
  21. E' una Super, ma i cerchi sono della CL della serie precedente. Anche lo specchio destro credo sia robaccia after market.
  22. Giusto una decina di giorni fa ce n'era uno parcheggiato sotto casa, di colore bianco. Era sicuramente di una ditta di lavori in ferro o in legno, oppure vetri, queste cose qui. Sicuramente era lì per qualche lavoro in qualche appartamento nel condominio affianco. Le condizioni, però, apparivano curiosamente discrete.
  23. Credo che fosse la potenza espressa in Kw.
  24. ... e anche alle 126, ovviamente.
  25. Ci ho fatto la scuola guida ( su 750 Young sia a 4 marce che a 5 marce) e poi l'esame di pratica. Era spartana, ma la praticità era imbattibile. Dal febbraio 2012 è entrata in famiglia la 1.2 lounge di mio padre, equipaggiata di tutto punto: cerchi in lega, vernice metallizzata, 5° posto, ruotino di scorta, sensori di parcheggio, antifurto meccanico ed elettronico ecc.. Uso prevalentemente urbano, con frequenti spostamenti extra-urbani a breve raggio e rari spostamenti autostradali di prossimità. Oggi ha 73 mila km, ne siamo ampiamente soddisfatti.
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