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el Nino

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  1. Oddio...davanti i fari sembrano quelli della IQ e dietro c'è un misto di Pixo e parafanghi/paraurti piallati come nella Peugeot 207. A me piaceva questa: comoda, elegante e grintosa, con un muso particolare e tridimensionale nella zona dei fari. Il restyling è stato osceno sia su 3 che 5 porte. Un mio amico ce l'ha 1.1 e ne è contentissimo, al punto che la frega alla moglie appena può... el Nino
  2. Ciao, giusto per sdrammatizzare...io sono un architetto, e mi sto chiedendo da un buon quarto d'ora a cosa diavolo serva quell'aggeggio che sembra una rampa di carico con incastrate le bici gialle. Se è un dissuasore è l'inno al sadismo, se delimita la piazza è un'oscenità, se è un'aiuola fa cagare, se è una pista per fare skateboard non è nel posto giusto e NON è un parcheggio per bici...sicuramente è dovuto all'estro di qualche addetto dell'ufficio viabilità o urbanistica, perchè un architetto MAI lo avrebbe pensato (almeno spero, che ergonomia e sicurezza dovrebbero essere tenute presente negli spazi pubblici). Il fatto stesso che sia stato delimitato con un panettone (la conoscete la genesi di questo affare? E' opera di Enzo Mari, un designer piemontese...) e rinforzato con quella piastra metallica sta proprio a significare che è...una cagata pazzesca, ma che nessuno ha avuto il coraggio di ammetterlo e di demolire il tutto...ma almeno tua mamma è in buona compagnia, visto che altri devono aver cozzato contro sto obrobrio! Mi spiace per la Classe A, ma ha fatto ciò per cui è stata progettata: demolirsi e spaccarsi per assorbire energia cinetica che sarebbe stata trasmessa agli occupanti. Ovvio che qui non c'era pericolo alcuno, ma l'auto è studiata per lavorare al meglio in caso di urti seri e così ha fatto. Certo, girano le balle soprattutto per l'entità del danno, ma è il prezzo da pagare per la tecnologia. Dico lo stesso a mio papà quando per cambiare una lampadina anteriore della sua Stilo la deve portare in officina visto che bisogna togliere il paraurti, quando sulla Panda Young di mia madre bastano 5 minuti in garage e una lampadina da 50 centesimi comprata in un negozio di ricambi qualsiasi... el Nino
  3. Chiedo scuso per l'assenza, cui spero di rimediare a breve, per annunciare che un concessionario di Varese vende una Fiat 600 Fanalona, una 500 Giardiniera bordeaux come quella poco sopra, una Maserati Indy, una Fiat 124 spider, alcune Alfa tra cui una Giulietta e altro ancora. Purtroppo sono in austerity e non posso comprare la 600...ecco uno smiley climax che rappresenta il mio stato d'animo... el Nino
  4. Mumble mumble...io continuo sulla 600, più che altro perchè vorrei vedere un'operazione più "nuovo Maggiolino" (ripresa di alcuni stilemi, ma non remake totale), che Fiat 500. D'altronde "qualche suv Fiat/Alfa" dovrebbe arrivare, mentre nel contest mi piacerebbe vedere auto meno probabili. Eventualmente propongo una rivisitazione Lancia su pianale 500 (tipo A112 o Bianchina per intenderci), una nuova 126 con spirito "low cost" oppure una berlina 2 volumi Lancia seg. C con la possibilità di ricavare anche una berlina 3 volumi (qualcosa tipo Delta-Prisma, ma attualizzato), in modo da pensare anche ai mercati orientali dove le 2 volumi stentano un po'. el Nino
  5. Spero proprio che non partano dalla Lexus, che a me personalmente non piace. Ne ho vista una sola e lo sbalzo sotto al lunotto, unito al disegno del vetro stesso, non mi entusiasma. E poi, non so perchè, mi sembra "schiacciata", forse per il rapporto vetro/lamiera a favore di quest'ultima. Sarò fuori dal coro, ma a me la Auris attuale, soprattutto se con la caratterizzazione estetica della versione ibrida, piace tantissimo. Certo, fantasia quasi zero, ma se avessi i soldi per una seg. C non avrei dubbi, Bravo o Auris. Spero che la nuova Auris non sia una Grande Yaris, anche se il nuovo corso stilistico Toyota (del frontale) me gusta. el Nino
  6. Eh eh caro vanny...quando passi 15 anni della tua vita su una macchina, ti rimangono impresse per bene. A onor del vero, il Pandino ci ha messo del suo (e quando proseguirò il racconto capirai il motivo...). Già...figa lo era dai tempi della Ottoemezzo, è diventata ancor più figa col 131, ma ha toccato il punto più alto col Pandino30. A me piacciono le auto in generale, eppure il rapporto che c'era con "lui" (sì, so di apparire ridicolo ad umanizzare un'auto), non l'ho più avuto con nessuna auto. Forse solo con la mia attuale Ypsilon, ma perchè è la MIA prima auto. Le macchine degli anni '80 erano davvero un'altra cosa, forse non erano perfette e davano rogne in continuazione, però era ancora possibile "metterci le mani". Oggi a parte cambiare lampadine e tergicristalli, cosa puoi toccare su un'auto?? el Nino
  7. Ciao ragazzi, dopo qualche giorno di assenza, mi dedico di nuovo a questo thread. Credo che sia arrivato il momento di dare il giusto tributo alla macchina che più di tutte mi è rimata nel cuore. Il mio Pandino30 bordeaux. E' entrato in casa nel 1984 e ci ha accompagnato ovunque per 15 anni, chiedendo in cambio (poca) benzina, alcuni kg di olio (solo rabbocchi e qualche sparuto caso di cambio completo) e una spruzzata di acqua nella vaschetta dei tergicristalli. Ovviamente perchè del radiatore non c'era traccia...come vi ho accennato poco fa, il Pandino doveva essere l'auto di papà, ma mamma ci mise così poco ad innamorarsene, per la serie "se non ci fosse bisognerebbe inventarla". In realtà in 15 anni aveva percorso solo 70000 km, molti dei quali negli ultimi anni, quando divenne la mia prima auto. Come d'abitudine per le auto "da mamma", il fidato Pandino scarrozzava me, mio fratello e mamma un po' dappertutto: scuola, piscina, supermercato, nonni, ecc...e richiedeva pochissime cure. Durante la sua lunga carriera, gli unici fatti di rilievo furono una riverniciatura totale causa ingiallimento della carrozzeria e l'installazione aftermarket delle cinture di sicurezza (non ricordo in base a quale legge, so solo che la soluzione adottata, ovvero il taglio dei pannelli posteriori per l'inserimento degli arrotolatori e della tela Pirelli della panchetta per i fermi, era inguardabile). Mi spiace dover ammettere di essere stato il carnefice del mio macinino, quando decisi di lasciare il semiasse anteriore per strada dopo essermi scontrato con un mezzo in sosta ...a mia parziale discolpa posso dire che l'asfalto era viscido per la pioggia, che le gomme erano abbastanza consumate e che in quel periodo il Comune aveva avviato una sperimentazione con le strisce pedonali applicate all'asfalto invece che dipinte. La dinamica dell'incidente è alquanto banale: sono in rettilineo, mi accorgo che l'asfalto è bagnato e che devo rallentare più del previsto, freno in curva arrivando sulle strisce "plasticose" rese viscide dalla pioggia e il Pandino inizia un pendolo che non riesco a controllare. Il bello è che se avessi lasciato il volante, dopo un giro di 360 gradi mi sarei fermato esattamente nella direzione in cui stavo procedendo, ma lo Jarno Trulli che c'è in me non ha resistito alla tentazione di controllare la macchina e, finite le strisce, le gomme hanno ripreso aderenza, portandomi verso l'esterno della curva e contro l'altro veicolo. L'ultimo ricordo che ho del Pandino è il viaggio dietro al carro attrezzi che lo porta dal demolitore, il ragno che lo prende con violenza frantumendo i suoi vetri piatti, lo mette sulla catasta di macchine in attesa della rottamazione e un fiume di lacrime che mi scende sul viso mentre me ne torno a casa (e non mi vergogno a dire he ancora oggi, scrivendo di...lui, un po' mi si velano gli occhi). Ma torniamo a cose più allegre, perchè son sicuro che ben comprenderete il mio stato d'animo, se almeno una volta nella vita avete perso una ammasso di ferraglia che vi stava assai caro...vi dico solo che ho pregato e scongiurato i miei genitori di aiutarmi economicamente per rimetterlo in sesto nonostante la folle cifra necessaria per il meccanico e il carrozziere. Invano. Prima di tutto, è doveroso parlare della configurazione a bordo. Non esistevano seggiolini nè cinture e io e mio fratello, rigorosamente sul sedile posteriore, eravamo liberi di analizzare ogni più piccolo anfratto della macchina. In particolare, scoprimmo che ai lati del sedile posteriore, vicino all'attacco inferiore della seduta, erano presenti due aperture ovali chiuse da pannellini semirigidi, che noi trasformammo in cestino dei rifiuti, visto che mamma non ci permetteva di buttare le carte nel posacenere. Per parecchio tempo abbiamo riempito quei buchi con le carte dell'ovetto Kinder o delle caramelle Rossana, perchè quando si andava a fare la spesa (alla bottega), passavamo a prendere anche mia nonna e lei ci dava sempre le caramelle (nota a margine, a me hanno sempre fatto schifo le Rossana), mentre la mamma ci comprava un ovetto Kinder se durante la spesa non ci appoggiavamo al banco dei salumi e formaggi e non "rognavamo" (termine gergale per dire che facevamo i bravi). Per me e mio fratello la cappelliera del Pandino era il posto ideale per assemblare le sorprese dell'ovetto, anche se poi ci veniva il vomito perchè andavamo all'indietro...ma torniamo all'amaca: io ho provato a realizzare quella configurazione e pure tutte le altre inserite sul libretto di uso e menutenzione, come a togliere la tela perchè "ufficialmente" si poteva lavare. Però francamente si faceva prima ad abbattere il sedile per avere più spazio e a passare una spugna che non a smontare il tutto. La mia mamma poi, che era un genio (oltre ad essere una figa), visto che il Pandino restava all'aperto e d'inverno i sedili erano veramente freddi (oltre che bollenti d'estate), aveva preso 4 cuscini per sedie a scacchi marroni, intonati con il beige degli interni e li aveva messi sui sedili e sulla panchetta, utilizzando il classico elastico "delle mutande" che si trovava in merceria per vincolarli ai sedili stessi, così quando salivamo dietro, non c'era bisogno di tenerli fermi. Parliamo ora dell'unico difetto che sono riuscito a trovare al Pandino. Lo sblocco dei sedili anteriori. Posto che io e mio fratello ormai eravamo abituati a sbloccare il sedile con il tocco laterale del piede, ammetto che avrò detto interi rosari di Ave Maria quando nella fretta di scendere, mi massacravo la caviglia sull'aggancio dentato dei sedili. Infatti ho benedetto il movimento telescopico dei sedili del Pandino Young...ovvio, erano altri tempi e la Panda originaria puntava al risparmio, ma progettare qualcosa di meno pericoloso costava tanto al signor Giugiaro?? Se non erro, sulla Panda Super poi venne adottata la levetta a metà del sedile, che oltretutto era pure imbottito. L'unico altro peccato veniale del mio macinino era la ruggine. Niente di preoccupante, ma era impossibile sconfiggerla...anche riverniciando la macchina, si riformava esattamente negli stessi punti: intorno agli ugelli dei tergicristalli, vicino al pulsante delle portiere e sulla giunzione tra la cornice della porta e la fiancata. Il bello è che non "camminava", restava sempre così, ma prima delle revisioni andava verniciata per evitare problemi (tanto poi la riverniciatura si sfadava poco dopo). Tra gli aneddoti del Pandino, ricordo con affetto una gara con una Volvo station, le innumerevoli forature e...il cofano volante. La prima è quasi surreale. Mamma al volante, strada extraurbana in mezzo ai boschi (ah..quando ancora esistevano e potevi goderti il sole tra gli alberi lungo la strada) e un Volvo station che sfanala e strombazza per sorpassare anche se non c'è spazio. Mamma cerca di farlo passare avvicinandosi al ciglio della strada, ma mica può fermarsi di punto in bianco. Dopo qualche tempo la station scandinava ci supera, sgasa e rientra in corsia tagliando la strada a mia mamma che, per tutta risposta, decide di far valere i suoi 30 puledri, con fare intrepido. Niente di eccezionale, ma la leggerezza dell'utilitaria torinese e il traffico le consentono di stare dietro al Volvone. L'epilogo di tutto ciò è il Pandino che si ammutolisce lungo il percorso, a causa del "filo dell'acceleratore rotto". Ma mia madre, che oltre ad essere figa e genio, ha pure più culo che anima, è fortunata e vede a pochi passi un'autofficina dove il Pandino torna in breve tempo a ruggire. Consentitemi una parentesi: quando dico "filo dell'acceleratore rotto", intendo dire che nei racconti di mia madre, questa è la frase esatta...se poi ci fosse un collegamento di quel tipo tra il pedale e il motore, sta a chi ne sa più di me di meccanica Pandesca svelare l'arcano. La medesima dose di fortuna capitò anche con le numerose forature successe nei 15 anni di carriera della macchina. Mia madre giudava molto bene (ora un po' meno) ed è sempre stata una donna risoluta in caso di difficoltà, ma in vita sua ha sempre preferito trovare qualcuno che le cambiasse una gomma, piuttosto che sporcarsi le mani. E così è avvenuto SEMPRE. Una volta non esitò a sbracciarsi per attirare l'attenzione di un ciclista impegnato in una corsa, convincendolo a fare una breve sosta per...cambiarle la gomma. Secondo me ancora oggi quel buon samaritano si ricorda di una bella sciura col Panda30 bordeaux ferma lungo la strada insieme a due bambocci con l'ovetto Kinder! L'ultimo episodio riguarda invece una piccola disavventura con il cofano motore. Eravamo appena stati in un negozio dove ci avevano regalato un paio di palloncini da gonfiare (quelli con stampata la pubblicità per intenderci) e mia mamma si stava dirigendo verso casa, quando all'improvviso cedette il fermo del cofano, che per la velocità e l'azione dell'aria si aprì contro il parabrezza. "Con scatto felino e abile mossa", la mia intrepida genitrice riuscì nell'ordine a: 1) guardare nello specchietto retrovisore per assicurarsi di poter frenare in modo deciso senza farsi tamponare 2) frenare, abbassando con una mano il finestrino e cercando di intuire dove fosse la strada attraverso le feritoie sul cofano (Dio benedica chi le aveva messe...) 3) sporgersi dal finestrino per vedere la strada e accostare in tutta sicurezza, mettendo a repentaglio la generosa cotonatura dei capelli. Dopo essersi fermata, probabilmente ispirata da qualche puntata di McGyver, chiuse il cofano utilizzando i nostri palloncini per fermare il gancio del vano motore, in modo da proseguire in sicurezza fino a casa...e poi dicono che la televisione non insegna niente di buono!! Lo dicevo io che serviva guardare tutte quelle puntate di Chips, Magnum PI, Hazzard, McGyver, A-team e tutta la programmazione di Italia1! Più avanti vi racconterò altre disavventure con il Pandino... el Nino
  8. Grazie Vanny, più sotto vedrai le foto della Uno e mi dirai se c'ho azzeccato con la versione. Il colore però sembra grigio perchè la foto è un po' scolorita, ma era davvero verdino-dorata... Mazi...questa volta dico no al colesterolo...ehm, alla Tipino. La Uno è la prima serie, meglio se FAIR o TURBO. Pare che ci sia un tizio di Casoria che mi bacchetta sulle serie della Fiesta...meglio non farlo arrabbiare o mi tira le pietre. Scherzi a parte, è giusta la denominazione della serie speciale? Chiedo scusa per l'assenza prolungata ma è un periodo infelice per il tempo libero... E mi scuso pure per aver detto la mia solita cazzata sul CHT, spero non mi tiriate le solite pietre perchè non so più dove metterle... Per farmi perdonare vi allego una bella foto d'epoca con un trittico Fiat di tutto rispetto: Uno, Regata a Ritmo. Ho ovviamente sfumato il parentume per la privacy, comunque non vi siete persi nulla, a parte vestiti improbabili e capelli cotonati ai limiti della fisica... Potete notare la Rimmu dello zio che più classic non si può e la Uno dello zio R5. A lato la ES con i deflettori d'ordinanza, perchè papà all'epoca fumava e servivano a cambiare l'aria quando pioveva senza bagnarsi. Arriviamo così al capitolo "aneddoti sulla Regata ES". Il più bello riguarda le vacanze. Come vi ho detto, papà vendette la roulotte insieme al 131, perchè ormai eravamo "grandi". Per qualche periodo venni iscritto al "Parco Robinson", una sorta di oratorio estivo gestito dal comune (non ricordo il perchè mamma non mi avesse mandto direttamente all'oratorio, forse ero troppo piccolo o per incompatibilità con gli orari di lavoro) dove, a parte qualche partita a calcio e qualche gavettone, l'attività principale era disegnare e cantare canzoncine tipo "stendi panni, stendi panni, bobombobom, stendi panni, stendi panni, bobombobom, asciuga, il sole asciugaaaaa, asciuga, il sole asciugaaaaa...chi la mangia la bella verdura, chi la mangia la bella verdura, ba, ba, babau fido, ba, ba, babau fido..." da ripetere rigorosamente 5 volte sostituendo a turno a tutte le vocali della canzone, la A, la E, la I, la O e la U...ottenendo standa panna, stende penne, stindi pinni, ecc... No, non sono rincoglionito...chi è stato bambino negli anni '80 la conosce (orsù, fatevi avanti!) e ho scoperto che ne hanno fatto anche il remake, come da video allegato, anche se le parole sono un po' diverse... Ma torniamo a noi, dopo un paio di estati così anche il più tranquillo dei bambini sclera, e io e mio fratello non eravamo da meno. Se aggiungete che io sono pure asmatico, capirete l'apprensione dei miei genitori che decisero di portarmi al mare "a respirare lo iodio" (se volessi dirlo alla "grillo parlante" l'avrei scritto con la J...ovvero la ILOTA). I primi tentativi furono fatti con la Liguria, a Pietra Ligure ed Arma di Taggia. a me quei nomi sembravano...violenti. PIETRA ed ARMA. Anche perchè la zia che aveva l'altra R5 (quella bordeaux), aveva una casa al mare proprio lì. Ad Arma. E quando mia madre diceva alle sue amiche che andava al mare, loro chiedevano...dove? "Ad ARMA"...e io ridevo. Fatto sta che ho girato un po' la Liguria, regione con la quale ho un rapporto particolare. A parte le 5 visite 5 all'acquario di Genova, compresa visita nel 1992 per la commemorazione della scoperta dell'America, ci sono tornato 17enne con 12 amici per passare una delle estati più belle della mia vita (a Ceriale Doc, vicino al parco acquatico le Caravelle) e molte altre volte (pure ad Arenzano). Mi piace come regione, sia per le strade tortuose, che per i profumi e per quel mare che diventa profondo molto velocemente. Ovviamente da bambino mi arrabbiavo perchè c'era poca sabbia e molti sassi...e i castelli di sassi non funzionano granchè. Ciò detto, la Liguria è in buona compagnia, perchè i miei trovarono sull'Adriatico una pensioncina stupenda, con sala giochi dalla parte opposta della strada. Ma prima di parlarvi della sala giochi, vi parlerò dei viaggi con la Regata. Il motivo è presto detto: non c'era l'autoradio e io, con la tipica intraprendenza che mi contraddistingue, convinsi papà a metter in macchina lo stereo di casa, che funzionava con 6 pile "torcia" o "maxi torcia", per ascoltare la musica durante il viaggio (l'idea mi venne guardando Stefania, una bambina che abitava nel condomio e che fece lo stesso sull'auto di suo papà). Purtroppo non avevo considerato che le scelte musicali di papà erano LEGGERMENTE lontane dalle mie. Morale della favola, 4 ore di viaggio sentendo una cassetta di musica da ballo, il cosiddetto liscio, la cui hit era: "e sei la mia...simpatia...simpatia...simpatia...e sei felice, anche con poco, con quel musetto, acqua e saponeeeeeeee...io ti darei, tutto quello che vuoi, ma tu non chiedi mai, un solo dai...". Se me la ricordo a memoria, ora conoscete il motivo. Per dare un po' di vita al viaggio, papà si portava dietro anche una cassetta di Julio Iglesias, una roba orribile con la sua faccia stampata in bella mostra e la sua HIT del momento (vi prego, condividete questo momento con me e mettetela come sottofondo): http://www.youtube.com/watch?v=dkNo2L2WgWg Insomma, uno sclero. Però ho tanti bei ricordi di questi viaggi con la Regata ES e il buon Julio...o per lo meno, di quei momenti in cui ero sveglio, che di solito mamma si metteva dietro con me e io me la dormivo beatamente, mentre mio fratello faceva il navigatore a papà... el Nino PS: nella sala giochi mi piaceva da matti un videogame con una Ferrari rossa che doveva fare il percorso nel tempo stabilito superando le altre auto ed evitando gli incidenti, pena vistosi scuotimenti del volante e perdita di tempo. A me quel videogioco sembrava pazzesco...anche perchè papà diluiva molto i gettoni durante la vacanza (costavano 200 lire l'uno), ma spesso l'ultima sera cambiava 8000 lire in gettoni e dava 20 gettoni a me e 20 a mio fratello. Per paura di consumarli troppo in fretta riflettevo a lungo su ogni videogame e alla fine le scelte erano la Ferrari tremolante, una macchina del deserto con 3 schermi e una platform dove si impersonificava un omino delle caverne su uno skateboard. Pacman invece non mi ha mai attirato molto, anche perchè morivo subito...
  9. ALORAAAAA...basta OT!! Altrimenti mi arrabbio come il buon Nico per la velocità. Dopo aver capito che non avevo capito il discorso Beta (ma ora l'ho capito), andiamo avanti. Stavamo parlando degli zii (sullo zio Lancia torneremo tra poco) e quindi ora parleremo dello zio R5, che dopo aver folleggiato con la zia Francis ed essere convolato a giuste nozze (a 21 o 23 anni...che folle!), decide di comprare un'auto che tutti noi "ciovani" ricordiamo benissimo. Forse per il mega lancio pubblicitario in USA (Cape Canaveral per la precisione) o per gli adesivi "comodosa", "scattosa", ecc...già, sto parlando proprio di lei, della mitica Fiat Uno! Io ho fatto fatica a capire la campagna pubblicitaria. Che c'azzecca un elefante a forma di poltrona a fiori con le ruote...lo sanno solo Forattini e il suo pusher! Per non parlare dell'elefante che sembra un pinguino...vabbè, lasciamo perdere. Lo zio comprò una 5 porte, ma il motore proprio non me lo ricordo. E' probabile che fosse una 45 o una 55. Ciò che mi ricordo è un colore particolare: era un grigio metallizzato, quasi dorato, ma con riflessi verdini. Purtroppo non ho trovato nè la cartella colori nè un'immagine col colore corretto, però con un piccolo sforzo, diciamo che è quasi come questa (sì, è una 70 del '90, ma ho guardato praticamente mille mila pagine di google immagini e questa è l'unica che ci si avvicina...): Oppure all'incirca come questa: A distanza di anni, continuo a preferire la Uno prima serie, la "Tipino" non mi è mai piaciuta, nonostante le evidenti migliorie. O forse perchè la mia prof. di inglese alle medie ne aveva una base rossa che mi faceva tanto tristezza (ma sempre meglio della prof. di matematica che aveva una Fiesta prima serie restyling bianca, mi pare allestimento LASER con copricerchi bianchi). Per me la Uno rimane quella con i comandi a satellite, le coppe ruota barbon con il marchio Fiat in nero e l'inconfondibile rumore delle porte quando le chiudi. Altrettanto caratteristico è il rumore della Uno 45 e del suo FIRE, che chiunque può riconoscere a chilometri di distanza. La Uno apparve pure nel cortile della ditta, perchè l'architetto non resistette e vendette la Panda (SACRILEGIOOO) per una Uno. E io mi chiedo, ma tra tutti i colori e le versioni disponibili, e provenendo da un gioiello qual è la Panda, perchè cavolo vai a comprare la ultra barbon Uno 45 base 3 porte (pure senza poggiatesta) verde militare opaco?? Faceva una tristezza a vederla nel cortile, anche perchè vicino aveva una Y10, mica una Austin Metro! L'architetto comunque era in buona compagnia, che il verde era lo stesso della Ritmo dello zio Lancia... Dopo aver aggiornato l'auto di papà e quelle degli zii (Uno, Ritmo/Beta e Ritmo mk1), completiamo le auto del cortile della ditta. Cosa potrà mai sostituire il 131 dei signori che avevano la casa a fianco? Ovvio, a fianco della Y10 arriva lei, l'ultima vera ammiraglia Fiat. La Croma. Ma mica una Croma qualsiasi, una CHT. Spero di non ricevere una badilata di pietre, ma io ci ho messo una buona decade a capire che cavolo fosse sto CHT. Se ho capito bene, è una specie di fasatura variabile. Ma tralasciando i tecnicismi, devo dire che io sbavavo per la Croma. Certo, il 131 aveva il suo fascino, ma vedere sto barcone di auto, per di più col portellone QUASI invisibile e tutto quello spazio all'interno...insomma, a me la Regata di papà faceva ancora più tristezza perchè era più piccola. A mamma la Croma piaceva parecchio, forse perchè le parve la discndente diretta del suo amato 131, al punto che quando i proprietari la vendettero da lì a poco per...ve lo dico più avanti...ci rimase quasi male. La cosa divertente è che considerando il parentado e le auto della ditta...avevamo tutta la gamma Fiat al completo: Panda, Uno, Ritmo 1 e 2, Regata e Croma (con la Y10 a fare da cugina chic!). Devo dire che il posteriore della prima serie, con le frecce arancioni e il portatarga nero, è il mio preferito. Anche l'anteriore "cicciottoso" mi piace, sebbene io abbia un debole per il muso "restyling" che le dava un'aria molto moderna. Difetti?? Uno solo...PERCHE' CAVOLO LA TARGHETTA CHT ERA BLU E TUTTO IL NOME MODELLO NERO?? Lo so che era lo stesso per tutte le Fiat, ma non potevano fare tutto uguale?? Così era omogeneo quando la targhetta col nome scoloriva...;) el Nino PS: so che sono stato un po' di sintetico, ma devo sfidare mio fratello col Tricky Traps...scherzia a parte, stasera devo uscire, vi darò qualche aneddoto domani e magari anche una fotina d'epoca.
  10. Dannatio ti straquoto (e non è la prima volta che lo faccio) e aggiungo pure un triplo :idol: Francamente non saprei scegliere tra questa (nera o grigia) o la versione normale (rossa o bianca). E' inconfondibilmente Vespa, ma da l'impressione di essere ben piantata a terra e di poter affrontare qualche viaggetto senza problemi. Inolte ha dimensioni ancora umane per la città. Sul T-max, pur trovandolo molto bello esteticamente, ho solo un appunto. DETESTO i proprietari che gli mettono marmitte permissive ai limiti della legge e che si fanno sentire da chilometri sgasando. Per carità, la personalizzazione fa parte della "cultura T-max", ma se vuoi una moto...compratela! el Nino
  11. Io, erroneamente, ho scritto prima serie restyling, intendendo che non era una prima serie "cruscotto giallo". Comunque adesso sappiamo che è una seconda serie con qualche dettaglio fuoriposto (i tergi cromati), forse dovuto all'intervento di mio zio che voleva uniformarli al resto del pacchetto cromo. Riguardo al retronebbia, in rete ho visto foto dove è posizionato al centro del paraurti, sotto la targa. Anche qui credo che lo zio ci abbia messo del proprio. A me non sono mai piaciuti molto i retronebbia appicciccati alla bell'e meglio, ma so che fanno parte anch'essi...di un'epoca. Evidentemente mio zio ritenne opportuno metterne uno per adeguarsi al codice della strada. Riguardo alla cintura e al mio commento, tieni presente che io parlo sempre di sensazioni, opinioni e pareri riferiti a quando ero piccolo. Io salivo sulla Beta e lo trovavo brutto. OGGI so benissimo che per ragioni di sicurezza non si poteva fare altrimenti. E' un po' come quando non capivo perchè si chiamasse Beta e sulla targhetta ci fosse solo la lettera greca. Provarono a spiegarmi che si leggeva così ma, per me, bambino piuttosto rompiballe, era sbagliato. Come detto sopra, abbiamo capito che era una seconda serie. Grande Mazi. el Nino
  12. Maxtor le foto del bagagliaio sono a pagina 21. el Nino
  13. Concordo con Cosimo. Pare che abbiano fatto la...liposuzione ai fianchi! E sembra pure più stretta, ma forse è un'illusione ottica. Aspetto tuttavia di vederla dal vivo per dare un giudizio. Sono d'accordo anche sull'inutilità del sistema multimediale di serie (mia madre, ad esempio, non saprebbe che farsene), ma qui appare evidente la volontà di dare un tono premium alla vettura, viste anche le onnipresenti cromature di bocchette e quadro strumenti (da verificare se ci saranno sulla base). Nota a margine: non mi piace la Ypsilon 5 porte e so che è di un'altra categoria (più o meno), però ricordo le menate sulla levetta del ricircolo manuale che erano poco premium...e qui nessuno dice nulla, visto il target ultramegasuperpremium? Ah già, la levetta sarà morbidissima da azionare e ha il bordino cromato... el Nino
  14. el Nino

    Fiat Panda 2011

    Ciao a tutti, riporto il link di una pagina di alVolante.it, dove si vedono alcuni schizzi riguardo alla nuova Panda. Non so se sul portale della nuova Panda sia riportato, ma è veramente ben fatto e se visualizzato a tutto schermo permette di capire alcune caratteristiche interne ed esterne. A mio giudizio alcune cose sono un po' tirate per i capelli (tipo la cappelliera con i riquadri stondati per far giocare un bambino con le macchinine), ma è davvero simpatico. Gallery - | alVolante Spero di essere stato utile e di non aver violato il regolamento (ho citato la fonte) el Nino
  15. Ciao, come potete vedere dal mio avatar, io ho una passione illimitata per la 600 e vorrei proporre per il prossimo contest una sua "riedizione". Ci sono varie possibilità: 1) semplice remake della progenitrice 2) una specie di 500 a 5 porte (non la cinquecentona di Quattroruote) 3) ipotetico studio per inserirla in gamma al posto della Palio come dimensioni (tra Panda e Punto) Se possibile, manterrei la formula di berlina 4/5 posti. Niente monovolume o crossover. el Nino
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