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Prismone

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  1. Ma allora la Mitsubishi e la Hyundai si rifanno i motori da loro ?? oppure devono acquistare i Gema sino a una certa data ???
  2. ma anche nel 1998 l'Avvocato temeva che produrre in Italia le Toyota Yaris e Avensis avrebbe danneggiato le sue Punto e Marea... Ben vengano i cinesi a dare lavoro in Italia allora....
  3. il Denso modificato per la Renault costa 33 euro+iva in renault... prezzi di 2 anni fa...
  4. tieni conto che nel 2000 provai la Punto 2, con radio a nastri di serie... bene la musica era così distorta e le casse ragliavano così tanto che fu un motivo per non prenderla, visto che mio padre mi voleva comprare la macchina a patto che ci fosse la radio di serie coi comandi al volante... posso dire che la radio di serie ci mette molto di suo con la poca potenza che ha a distorcere il tutto ???
  5. quindi in pratica il 1750 tbi deriva come basamento dal 2000 Multijet con 83mm di alesaggio. ha componenti in comune col 2000mj e 1600mj e 800 multi air tuttavia nel breve periodo (3-4 anni) verranno sviluppati i nuovi GEMA , che sono una famiglia in comune coi Mitsubishi e Hyundai e Chrysler, i quali hanno basamento in alluminio, distribuzione a catena; Fiat porterà dentro le sue tecnologie, ( multiair, geometria variabile, multiscaving...) quindi si presuppone che i nuovi modelli come 4c, tutte le derivate Dodge, Chrysler su base Giulietta che dovranno uscire nei prossimi 3-4 anni saranno equipaggiabili sia con motori 1750 ftp che i Gema di prossima generazione.. Ricordiamo che la Lancer X evo è basata su un motore GEMA per dire che razza di resa possa avere questo motore 'mondiale'...
  6. Una umile domanda senza che mi sciroppi tutta la discussione.. ma ho letto che il basamento del 1750 è in ghisa ed è vecchio . da che motore precedente deriva ?? l'architettura è simile ai precedenti pratola serra ???
  7. Se ti comperi un'Audi dall'A4 in su o una Passat i costi dei braccetti e dei semiassi va sempre comunque tenuto in conto, sono una spesa da affrontare attorno ai 150.000km... e anche a comperare una Mercedes usata , anche quelle hanno sospensioni cazzute piene di braccetti, silent block, che si sotituiscono... le auto coi quadrilateri anteriori hanno mediamente 10 braccetti e 2 testine sterzo... quindi hai voglia a sostituire... le uniche auto su cui non devi cambiare i braccetti, giunti, silent block sono quelle derivate dal 128, col mcperson davanti e con il ponte semindipendente posteriore... e pure sui Bmw che hanno il mc person anteriore si sostituiscono i silent block... sulle Alfa i braccetti si sboccolano sia con l'uso che con l'invecchiamento dei materiali, nella media della categoria delle auto coi braccetti... comunque si trovano non originali ... tieni conto che mantenere un'auto di livello medio alto non è come mantenere una Punto o una 207....
  8. a naso per spendere poco e sentire meglio di quello che si sente con la roba(ccia) originale metterei dei sony explode e insonorizzerei meglio la portiera... dietro metterei dei coax 10' di marca ma quelli che costano meno.. e una sorgente da 100 euro, da 80-100 euro le qualità sonore si equivalgono sia sony che kenwood che alpine... ma con 100 euro totali non ci prendi che una sorgente base...
  9. il futuro dello stabilimento Termini Imerese e il dopo Fiat In pole Di Risio e la Dr Motor Il progetto prevede la costruzione di 60mila unità a regime nel 2016 e il riassorbimento di 1300 dipendenti PALERMO – Potrebbe essere sciolto già domani il nodo sul futuro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. In pole position per rilevare la struttura secondo indiscrezioni ci sarebbe la Dr Motor di Massimiliano di Risio. La Dr dovrebbe produrre, in quelle che furono le catene di montaggio di auto come la Lancia Y o la Fiat Panda, le city car Dr1 e Dr2 e probabilmente anche il suv Dr5. Auto che l'azienda molisana, assembla fino ad oggi a Macchia d'Isernia, mettendo insieme le componenti provenienti dalla partner cinese Chery. Il progetto prevede la costruzione di 60 mila unità a regime nel 2016 e il riassorbimento di 1300 dipendenti in quattro anni. La strategia del gruppo ha programmato l'affiancamento di una sezione dedicata al manufacturing, che dovrebbe portare alla costruzione in Sicilia della Dr3, che grazie a prezzi competitivi potrebbe rappresentare una valida alternativa ad automobili del segmento di Ford Fiesta e Fiat Punto. Progetti che tuttavia non convincono i sindacati. LE PERPLESSITA' DEI SINDACATI - Come spiega all'Italpress Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil: «Non ci sta bene di non essere stati convocati insieme alle parti istituzionali a questo tavolo. Poi sul progetto Dr abbiamo notevoli perplessità e preoccupazioni, in prima battuta preoccupazioni legate al mantenimento dei livelli occupazionali. L'azienda molisana dovrebbe assorbire 1200-1300 dipendenti, noi tra indotto e azienda siamo 2200. Ma ci lascia perplessa anche la realizzazione degli obiettivi che si propone la Dr – continua Mastrosimone - tra cui la vendita di 60 mila auto in Italia. Per far questo occorre una filiera ben chiara, non basta produrre, bisogna anche venderle le auto, creare le strutture di assistenza, le officine. Ecco vorremmo conoscere le risposte a quelle che noi riteniamo essere lacune non solo del progetto Dr Motor ma anche di quello di Gian Mario Rossignolo. E alla Fiat diciamo di non andar via fino a quando non ci saranno risposte certe e sicure sull'argomento». «Preoccupata», si dice anche la Uilm. Vincenzo Comella conferma le perplessità sul progetto: «La vera trattativa inizia adesso», sottolinea, «come si può pensare di chiudere la vicenda se non ci vengono date risposte sull'assorbimento dei lavoratori? La disponibilità fino a questo momento è per 1.300 lavoratori e non si capisce se verranno assunti tutti insieme o man mano, a seconda delle esigenze produttive dell'azienda. Se sarà così, che strumenti verranno utilizzati nel periodo transitorio che può durare anche anni? Inoltre quella della Dr ad oggi rappresenta una scommessa, in quanto fino a questo momento vengono prodotte pochissime auto. L'entrata a regime di 60 mila vetture è prevista per il 2016. E se non dovessero raggiungersi questi traguardi chi garantisce? Insomma», ha concluso Comella, «se non si hanno risposte non si può ritenere chiusa una vicenda che non deve lasciare sul terreno orfani di lavoro». Fonte Italpress 06 settembre 2011
  10. alur.. i 170s anteriori non sono adatti a essere amplificati da un amplificatore esterno, se metti solo la radio amplificata non hai problemi. gli explode della sony danno maggiori bassi ma in compenso negli acuti si perdono... quindi compra gli alpine davanti per i coassiali posteriori cerca di spendere il meno possibile tra quelli di marca.. se metti alpine sei meglio di kenwood però le radio base sono piuttosto limitate come funzioni.... devi prima parlare con chi monterà il tutto se quei tweter entreranno nei triangolini...
  11. ni, è il famoso suv alfa-jeep che sarà basato sul nuovo pianale globale FIAT per suv derivante anche esso dalla GIULIETTA in pratica... pianale STILO, Bravo Delta; in disuso sui nuovi modelli in progettazione Giulietta : pianale 940 SUV Alfa- Jeep : pianale 940 modificato e rinforzato per i suv Nuova Caliber e Avenger, Nuova Bravo, Marea e sw: Pianale 940 wide C,(o C EVO) 3 auto da vendere in tutto il mondo scambiando marchi Fiat-Dodge Nuova Lancia-Crysler DELTA: auto unificata seg. C su pianale 940 o C-Evo
  12. Prismone

    Processo alla 911

    Però non conosco nessun'altra auto che dopo 60 anni, sempre uguale a se stessa, riesca ad avere sempre maggiori ammiratori e che comunque sia si svaluti così tanto da poter essere accessibile a molti... per me una sportiva da tutti i giorni come la 911 se non ci fosse sarebbe da inventare.. che poi le Porsche De Dion 928 e 968 fossero un concetto superiore alle 911 che non hanno però potuto soppiantarao dimostra che chi compra una Porsche vuole la 911 per quello che è...
  13. so per certo di non avere visto quel filo a spasso sulla 500 e sulla Punto abarth con elettrocromatico... spero sia una put...nata di preserie vah.. . questo è di una Bravo e non ha il filo a spasso...
  14. 24/08/2011 - novecento lavoratori con il fiato sospeso La De Tomaso va verso l'India Una manifestazione degli operai della De Tomaso Il socio straniero dovrebbe entrare con la maggioranza e potrebbe decidere di spostare altrove la produzione Appello di Rossignolo alla Regione: vogliamo restare qui, ma il Piemonte dimostri di volere nuovi investimenti marina cassi torino La lunga estate della De Tomaso pare complicarsi proprio sul finire, anche se la famiglia Rossignolo mantiene una fiducia totale nel proprio piano industriale e manda messaggi rassicuranti ai novecento dipendenti: a settembre inizieranno i corsi di formazione. Ma potrebbe non avere più la maggioranza nella società che costituirà con l’investitore indiano. Sabato potrebbe concludersi la partita della partnership con l’azienda, probabilmente thailandese, che consentirà di avviare attività industriali e commerciali in quel Paese, fulcro di un emergente mercato automobilistico. Un colpo importante in una strategia di internazionalizzazione. Ma è a Torino che le cose vanno a rilento: il termine per la presentazione del socio - un fondo sovrano di uno stato indiano, il Maharashtra o il Gujarat - e del relativo piano industriale è slittato alla metà di settembre, forse addirittura alla fine. I Rossignolo assicurano che «i termini dell’accordo sono già definiti da entrambe le parti». Ma forse cambieranno rispetto a quanto detto finora: è assai probabile che la famiglia non deterrà più - come invece era stato sempre ipotizzato - la maggioranza. Si era ragionato di una società da costituire a Londra - dove spesso sono stati i manager della De Tomaso nelle ultime settimane - della quale l’investitore indiano avrebbe posseduto il 30%. Invece ora si parla di maggioranza. Questo cambia le cose, ovviamente. Perché se, come dice Gianluca Rossignolo, «mio padre Gianmario è un sentimentale che si è sempre battuto per far partire a Torino le sue produzioni», l’investitore indiano altrettanto sentimentale non è. E potrebbe - come dice Gianluca Rossignolo - anche valutare la possibilità di produrre altrove. Dove più conviene. In India - dove secondo Gianluca agli investitori stranieri il governo fa ponti d’oro - pare improbabile, più possibile un altro luogo in Italia. I Rossignolo hanno sempre detto che a Livorno lo stabilimento ex Delphi - dove realizzeranno le produzioni meccaniche del loro progetto - è stato dato dalla Regione Toscana in comodato per nove anni. E a Termini Imerese - per la cui aggiudicazione la De Tomaso era in pole position - il governo ha chiesto alla Fiat, che a fine anno chiude, di consegnare lo stabilimento alla simbolica cifra di un euro. Gianluca Rossignolo assicura: «Stiamo facendo di tutto per proseguire qui a Torino quello che abbiamo iniziato, è questo che noi desideriamo», ma «chi ha la maggioranza vuole decidere le strategie». Ricorda che «abbiamo dovuto cercare finanziamenti visto che ci sono mancati i fondi promessi dalla Regione». Assicura che il socio indiano «apprezza molto l’azienda e la professionalità dei nostri dipendenti e noi facciamo di tutto per preservarli». Ma potrebbe non bastare. Vorrebbe di più. E qui torna in ballo la polemica con la Regione e anche la vecchia storia della lettera di sfratto che la Sit ha inviato alla De Tomaso dopo che questa non ha pagato due trimestri dell’affitto di 650 mila euro l’anno. Della questione si era discusso anche negli incontri in Regione di giugno. La Sit aveva detto che la lettera era atto dovuto in caso di morosità, ma che da questo allo sfratto a fine anno il passo era lungo. Adesso pare che l’investitore indiano trovi intollerabile sia, ovviamente, lo sfratto, sia il dover pagare un affitto. Dice Rossignolo: «Quando ci hanno chiesto di salvare dal fallimento la Pininfarina abbiamo pagato 2 milioni per liberare l’immobile dalle ipoteche. Pagando l’affitto finanziamo la Regione che diventa proprietaria di un immobile. Il socio indiano ci domanda: è normale finanziare un ente che fa l’immobiliarista?». In sostanza par di capire che - malgrado il progetto industriale proceda - si sia arrivati a uno show down: al socio indiano bisognerebbe dimostrare che «Torino è un luogo dove si vogliono attrarre e non cacciare gli investimenti». Aggiunge Gianluca Rossignolo: «Qui c’è sempre un clima di sospetto e diffidenza verso il nuovo, verso chi fa le cose. E noi siamo gli unici che nella crisi abbiano preso 900 persone. La Regione dia un segnale che è interessata a mantenere qui la De Tomaso».
  15. se vuoi una Punto al costo prendi la 150° se vuoi una Punto più bella aspetta la my 2012 la corsa 5 porte per me sulla parte posteriore è troppo toccia, meglio la Punto 2012...
  16. la luce posteriore che veniva messa al centro sull'imperiale era disponibile già sulle GPunto Dynamic nel '06... poi è scomparsa con il my 2008, quello con l'esp di serie. Il fatto di unificare l'imperiale bucato su tutti e 4 i posti avrebbe fatto costare gratis un portaocchiali... il cavo che esce dalla plafoniera e va al fotocromatico imho dimostra che è una fiat...
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