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fonzino1

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  1. Sono ricominciate le prove in offroad: ho avvistato nuovamente una carovana di Renegade semicamuffate di ritorno dal Partenio e tutte inzaccherate...
  2. Scusa Wil, non ho capito bene cosa indica il cartogramma della popolazione (quello dell'Italia cicciona): la densità abitativa? La percentuale di abitanti del mondo "contenuti" in una nazione (anche se l'Italia è troppo grossa, in questo caso)?
  3. Sto guardando meglio gli interni: ma il nostro Doblò li ha così? Cacchio, sono fighissimi! Io me li ricordavo grigi, in plasticume indefinito, simili a quelli del Ducato vecchia generazione.
  4. Diciamo pure che è un cazzotto su tutte e due gli occhi... PS: quali sono i suoi concorrenti in USA?
  5. Imho il problema è "Così tanto da offrire, così poco per valorizzarlo", nel senso che, si che abbiamo l'80% del patrimonio culturale mondiale e rivaleggiamo con i CONTINENTI quanto a varietà di paesaggi, ma per valorizzarli a dovere c'è bisogno di grossi sforzi economici, anche solo per la semplice manutenzione. Io ho sempre visto positivamente la mano del privato nel restauro/recupero del patrimonio artistico e architettonico, ma da noi sembra che sia un tabù: a Madrid il nome delle stazioni della metro è preceduto da Vodafone, che si è impegnata a contribuire alle spese di gestione; quando da noi è successo lo stesso in una stazione della metro di Roma (o di Milano, non ricordo) sembra che Napolitano stesse cedendo il posto di presidente alla regine Elisabetta...
  6. Secondo me 2 cose giocano a favore dei tedeschi: il fatto che, essendo ultrarifinite, se c'è un difetto, anche grave, come la portiera che prende acqua, si è più indulgenti e si tende a pensare di avere un esemplare sfortunato, la classica "mosca bianca", proprio in virtù dell'elevata cura dedicata a ciò che è sotto gli occhi tutti i giorni; in secondo luogo, di tedesche premium se ne producono centinaia di migliaia, quindi globalmente ci saranno più esemplari con difetti rispetto ad una Maserati che, bene che vada, verrà fuori in poche decine di migliaia di pezzi. E' proprio questo il momento di vigilare sugli standard, per impedire di bruciare sul nascere il successo commerciale che sta vivendo Maserati.
  7. Non sono un grande esperto di calcio, ma mi sento di dire 2 cose: - Essere espulsi dal mondiale dopo aver giocato 2 partite così era d'obbligo: una nazionale che si pregia di essere tra le migliori al mondo e avendo vinto l'ultimo titolo neanche tanto tempo fa, ha il dovere di essere all'altezza della sua fama, e quest'Italia non lo è stata quasi da subito. - Spero che le dimissioni a catena che si sono avute servano davvero a far ritrovare l'onestà e la voglia di lavorare nei calciatori: hanno ragione Buffon e De Rossi (indipendentemente dal loro rendimento in campo) a dire che ci sono troppe prime donne, troppe figurine e uomini interessati più allo spettacolo in sè che alla palla in campo. E' vergognoso che presunti talenti osannati e strapagati in patria (con i tempi che corrono) all'estero e durante una competizione mondiale facciano figure di merda a ripetizione: diamo del nostro calcio una visione di pressapochismo, sperpero e malaffare che ci danneggia. Senza contare, poi, che i nostri calciatori avevano gli alloggi più lussuosi e costosi tra le europee, mentre la Francia quelli più economici e la Germania, addirittura, ha utilizzato i fondi della Lega per investire nel resort che li ha ospitati: questa è lungimiranza...
  8. Si, la MS260 era della serie professionale, prestazioni eccezionali, peso ridotto, incredibilmente maneggevole: è la motosega Stihl più venduta della storia.
  9. Tutte le motoseghe Sthil hanno prefisso MS (sta per motorsäge, motosega in tedesco), così come i decespugliatori hanno il prefisso FS, i tagliasiepi HS etc... Se hanno barre intorno ai 40cm potrebbero essere MS230, MS250, MS260, 270 o 280.
  10. Non ti nascondo che qualche cm in meno in altezza a Giulietta farebbe bene... Ho sempre imputato questo "eccesso", comune alle auto FCA (ma non solo), ad una progettazione che facilitasse l'installazione dei componenti dell'impianto a gas, ma è solo una mia supposizione. Il fatto che Golf risulti bassa e larga, imho, è fin troppo evidente, e infatti il muso mi da proprio l'impressione di becco di papera perchè è molto rastremato davanti e piatto. Dietro, invece, la sensazione è molto positiva, grazie al portellone che sembra quasi uno scudo e alle linee di raccordo molto morbide del paraurti (lo trovo ben integrato). La fiancata è ugualmente molto bella, anche se io noto una certa dissonanza tra il profilo del muso, piatto e basso, e il corpo vettura che è invece compatto e massiccio, pur se sufficientemente filante e proporzionato. Il richiamo tra perimetro del portellone e perimetro porta posteriore (oltre all'inclinazione dello sportello serbatoio) mi piace molto, anche se a volte lo trovo un po' lezioso. In genere, preferisco un design più articolato, più "sinuoso" perchè amplifica la snsazione di movimento, dinamicità, nchee se riconosco che sono poche le vetture con queste caratteristiche che invecchiano bene, quindi non sembrano sorpassate dopo 2/3 anni.
  11. Bravo: l'evento è lo Stihl Timbersport. Di seguito la comunicazione che mi è arrivata da Stihl:
  12. Non voglio aprire un filone su Alfa, ma il design di Giulietta, fari a parte, è, imhissimo, un capolavoro: specie il portellone lo trovo riuscitissimo, equilibrato, sportivo e "seducente", così come la fiancata. I tedeschi in genere, e VW in particolare, sono maestri nello stile pulito e lineare, però, alla lunga, sa di piatto e noioso, pur se studiatissimo: attualizzare un design così è un'impresa ardua e, sempre imho, già in Audi iniziano un po' a pasticciare e appensantire certe proporzioni e dettagli quando devono lanciare un modello nuovo o un restyling (penso ad A3 SB), mentre rimangono fin troppo tradizionali quando non vogliono osare (A3 sedan, molto bella e proporzionata, ma nata già vecchia, come se fosse di qualche anno fa). Quando poi si mette mano ad un mito come Golf il risultato è sempre contraddittorio: c'è chi le preferiva quella prima, chi grida al miracolo e chi, come me, apprezza l'evoluzione pur notando alcuni difetti (come il muso troppo schiacciato rispetto al corpo vettura, e simile ad un becco d'anatra, complice anche la nuova mascherina a sviluppo orizzontale). E' insieme un compito arduo e improbo...
  13. Per curiosità: che modelli?
  14. 0,325 pollici, anche quelli. Se opti per quella elettrica, assicurati che la prolunga che usi sia adatta per trasferire 2000W di potenza. Non è raro che si usino prolunghe non adatte e che il motore surriscaldi perchè il cavo disperde e non riesce ad alimentarlo correttamente, con il risultato di bruciare il motore. Inutile dire che sostituire il motore elettrico equivale, praticamente, a ricomprare l'elettrosega.
  15. Come potenza si, la barra è però 3/8 per la GS200 e .325 per la GS410CX. Diciamo che è paragonabile alla GS410, che monta la stessa barra dell'elettrica. Uso il "diciamo" perchè, comunque, un motore elettrico e uno a scoppio, pur avendo la stessa potenza massima, non lavorano alllo stesso modo, in termini di velocità: il motore a scoppio ti permette di calibrare la velocità di lavoro in base al tronco che devi tagliare (se è più sottile, inutile accelerare al massimo per un tempo prolungato, magari basta solo un colpo di acceleratore) mentre il motore elettrico è come una lampadina, ovvero o acceso, con tutta la potenza disponibile, o spento, e al massimo dei giri è comunque più lento di un motore a scoppio. Sono 2 modi diversi di lavorare e con quello a scoppio, una volta fatta la mano all'acceleratore, ti accorgerai che sono poche le occasioni in cui affonderai la barra al massimo del gas, nel tipo di lavoro che devi fare tu. @nubironaSW: Non sbagli consigliando Stihl ed è vero che chi lavora, di norma, preferisce acquistare una Stihl: è la marca che ha inventato la motosega così come oggi la conosciamo (le prime motoseghe erano pesantissime e fatte per essere utilizzate da 2 operatori insieme, i quali reggevano la macchina su due lati opposti del tronco da abbattere). Inoltre è l'unica Casa al mondo a produrre da sè barre e catene: un po' come se una Casa automobilistica producesse le ruote e le coperture per i propri modelli. Il perchè di tale scelta è ovvio: se io produco un motore con prestazioni molto elevate e poi davanti monto una barra e una catena non all'altezza, il cliente si troverà una motosega che non lo soddisfa (e non per colpa di Stihl) ma darà comunque colpa al produttore della macchina se non ne è soddisfatto. Ragion percui, Stihl ha uno stabilimento in Svizzera interamente dedicato alla produzione di barre e catene. Grazie al fatto di poter progettare e produrre da sè barre e catene, buona parte del catalogo Stihl è dedicata a questi accessori, dei quali esistono molte versioni, lunghezze e passi per potersi adattare a vari lavori e modelli. Si giustifica così il sovrapprezzo che comporta l'acquisto di una Stihl, oltre alla progettazione che, in genere, consente ai tedeschi di avere macchine più leggere a parità di prestazioni o più prestanti a parità di cilindrata del motore o di peso. Tale divario qualitativo è tanto più marcato quanto più è professionale la motosega, percui, sul segmento hobbistico le differenze, in proporzione, saranno meno marcate che su quello professionale.
  16. Anche: costa, a parità di prestazioni, qualcosa in più e si può dire di avere in casa la "Mercedes delle motoseghe"
  17. Devi valutare la potenza sicuramente: da 2 a 3 hp dovresti essere coperto per il tuo lavoro. Considera che non è che se è più piccola non ce la fa, ma semplicemente che ci mette più tempo per tagliare, specie se il diametro del tronco si fa grosso. Visto che il tuo lavoro va dalla sramatura (cioè taglio e spezzetatura di rami) fino all'abbattimento leggero, passando per rami di circa 50cm, per stare tranquillo, opterei per qualcosa sui 45cm di lama, se vuoi andare svelto, comunque non meno di 40. Il passo della catena è anche conseguenza della potenza: più è potente il motore, più la catena ha un dente massiccio, più adatto per lavori gravosi e prolungati, mentre motoseghe piccole hanno denti più fini, adatti anche alla potatura (che è un lavoro da eseguire "pulito", ovvero senza sbavature nel contorno del taglio). Tieni anche presente che il legno secco è più duro da tagliare e potresti essere avvantaggiato da un catena più massiccia o, in alternativa, da catene con riporto in metallo duro (in gergo le chiamano "diamantate"), ma è questione soprattutto di chi taglia legno sporco di terra, come quello delle radici (che, per inciso, non andrebbe segato, ma spaccato) o di legna ricoverata a terra all'addiaccio. Ulteriori scrematura nella scelta, la fanno il peso, la rumorosità (anche se grosse differenze non ci sono, in quanto i produttori si allineano al massimo consentito per legge), le vibrazioni (che è un aspetto da valutare se lavori in maniera prolungata) ed eventuali dispositivi di avviamento facilitato (grazie ai quali non devi strattonare la fune per avviare la motosega, ma solo tirarla in maniera continuata, caricando così una molla che darà lo strattone di avviamento per te)
  18. Ti rispondo volentieri: la scelta è fatta in base all'uso che fai dell'attrezzo e alla tua possibilità/propensione alla manutenzione. Per piccoli lavori, possibilmente vicino casa o comunque in punti in cui hai una presa di corrente a portata di mano, scegli l'elettrosega, che è più facile anche da avviare, non fa fumo, non vibra molto durante il lavoro. Ovviamente sarai svantaggiato nel momento in cui sarai a corto di rete elettrica o di generatore sufficientemente potente. La motosega ha, invece, il vantaggio di poter essere usata dove e quando vuoi, con l'unica limitazione del rumore (se lavori nei pressi di condomini, edifici pubblici, in orari di riposino etc.), del fumo che purtroppo viene comunque emesso dal motore e della manutenzione (che comunque, se ti attieni alle prescrizioni del libretto utente, non è particolarmente complicata od onerosa). Fatta questa premessa, dal momento che posso consigliarti nello specifico, e che hai già attrezzi di questa marca, opterei per Oleo Mac: buon rapporto prezzo/qualità, facilità di assistenza, reperimento ricambi e, cosa che non guasta, si tratta di una multinazionale italiana con sede a Reggio Emilia, quindi paga le tasse in Italia . Potresti dare un'occhiata alla base di gamma, visto che non hai grosse esigenze, qualcosa come GS350 con barra da 35cm e circa 2hp di potenza o, se non vuoi proprio la più piccole della gamma, la GS370 o la GS410 (più veloci e potenti, con barra da 35 o 40cm e peso molto contenuto). Se ti capita l'abbattimento di alberi, potresti optare o per la GS410CX (identica alla GS410 per potenza e prestazioni, sempre barra da 40cm, ma con catena passo .325, quindi un dente di taglio più massiccio e di maggior durata di taglio) o direttamente per la GS44 (barra da 45cm e catena .325). Per le elettroseghe, della stessa Casa, potresti optare per la GS180 o la GS200, con barra da 35 o 40cm e catena 3/8", di potenza rispettivamente 1800 e 2000W.
  19. Infatti, io mi aspettavo di vedere a breve l'inizio della parabola discendente, che però non sifa vedere... Credo che aspetterò i 160 e se non saranno raggiunti, entro l'anno venderò comunque: sto avendo belle soddisfazioni da alcuni ETF e vorrei osare un po' di più nei miei investimenti (tra l'altro, se non lo faccio ora che ho quasi 40 anni, in futuro sarà sempre meno consigliabile).
  20. Scusa, intendevo il prezzo attuale. Questo è il caso: BTP cedola 9%, acquistati a 111, quotano ora 150. Vendendoli adesso, "perderei" circa 400 euro (tassazione esclusa) che se li tenessi fino alla scadenza (differenza "ridicola", ma su un investimento molto piccolo, circa 2000 non sono pochi). Sono pochi anni che li ho, percui sto cercando di capire il momento adatto per venderli: l'ipotesi che ti ho illustrato mi farebbe vendere avendo la ragionevole certezza di non poter sperare in un rendimento migliore.
  21. Globalmente si, ma quello che mi chiedo è se è possibile che il nominale arrivi al punto che venderlo in QUEL momento renda più delle cedole residue, non dall'inizio. Se la risposta fosse si, in quel momento avrei la certezza "matematica" che tenere il BTP non conviene più, e secondo me non dovrebbe essere possibile.
  22. Ok, ora è chiaro, grazie. E' quello che ho pensato anche io negli ultimi 3 anni, ma sono stato smentito dai fatti: vero è che non potranno salire all'infinito, ma io un'uscita attorno a 160 la tenterei (considera che quello che quota 150 scade nel 2023, quindi tempo per crescere, corna facendo, ne ha ancora). Secondo te verificherò mai l'eventualità che uscire dal BTP prima della scadenza mi permetta un guadagno superiore alla somma di tutti i rendimenti annui fino alla sua naturale scadenza (quindi si parla di cedola costante)? Perchè, secondo me, non dovrebbe essere possibile, però non ne sono sicuro...
  23. Scusa Tony, credo di non aver afferrato il caso di pagamento "anticipato" della tassazione sul capital gain: perchè dovrei voler pagare se non ho ancora venduto? E' obbligatorio o facoltativo? Nel secondo caso, quale sarebbe il motivo? La cosa mi interessa perchè ho diversi BTP in portafoglio tra 130 e 152 di valore nominale e stavo già pensando di venderli da un po': magari è tempo di farlo.
  24. Ma da noi è già in vendita? Comunque non pensate che siccome è uno scempio di macchina non venderà: molti diranno "E' la BMW che aspettavo!"
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