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Thomas M.

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  1. Il problema - a livello UE - è che le auto elettriche non hanno ancora prezzi da classe media. Sopratutto in un paese in continuo declino come l'Italia dove alcune aree fanno fatica anche a comprare una Panda da 10000€ o hanno il parco circolante tra i più vecchi d'Europa. Alcune amministrazione pensano di vivere nel centro di Oslo ma con redditi da Est Europa.
  2. Io non ne vedo in giro. E hanno già calato le braghe con le mini rate e i pacchetti M-Sport dopo nemmeno un anno ...
  3. Pieno regime è una parola grossa. A pieno regime lavoravano su tre turni anche nel weekend.
  4. L'immagine del brand è ancora forte e si può permettere diversi passaggi a vuoto. Purtroppo le persone comprano a prescindere, vivono di riflesso dei brand che acquistano, sopratutto in quei mercati ove è in crescita una classe media in cerca di affermazione sociale.
  5. Sostanzialmente non ci sono ordini su Panda, con uno stock consistente di auto ancora da smaltire nella rete di vendita. Gli ordini per le prossime settimane ai fornitori sono pressoché nulli. Idem gli altri stabilimenti. Stanno andando al rilento solo con i vari progetti elettrici di 500 e Jeep.
  6. Ha lo stesso problema della Serie 8: auto mastodontica ma con un'abitabilità posteriore risicata (per non dire inesistente). Difatti io non ne vedo tra UE e Asia. In quel segmento quasi sempre la clientela opta per la Classe S Coupé. Anche in Lombardia zero. In passato Serie 6 Coupé e Cabrio ne vedevi abbastanza ...
  7. Io mi domanderei: posso avere dei buoni profitti in quella nicchia di mercato? Quanti capitali devo tirar fuori per ottenere dei buoni rendimenti? Se invece devo ridurre tutta la mia produzione a segmenti di mercato minori per arrivare, se va bene, al pareggio di bilancio.... Per me equivale a dire che non si ha più un futuro. Per Lancia vale la stessa cosa. Troppi capitali necessari (e che non si hanno) al solo pensare di trovare un buon profitto. Ergo il brand è morto.
  8. Alfa Romeo non è mai stata premium negli ultimi 40 anni. Non ci si inventa in un settore, non di propria competenza, dall'oggi al domani, senza capitali e mezzi. Ed i risultati parlano chiaro. Poi possiamo credere alle favole che vogliamo, e seguire la passione anziché il razionale. Anche a me piacerebbe Alfa Romeo come una volta, con tanti modelli ed un brand forte. Purtroppo, OGGI, non è così. Allora è evidente che qualcuno ha sbagliato. Non credi? E a casa mia, in ambito manageriale, chi sbaglia va a casa oppure viceversa si era ben consapevoli di raccontare frottole. Io propendo per la seconda ipotesi. Ma ripeto: la cosa più importante era che mancavano i quattrini. Senza quattrini non si fa niente. I soldi investiti sono stati "due lire" rispetto a quelli dei concorrenti. Hanno fatto tanto con poco, cosa tipicamente italiana.
  9. Più che avere un senso io (azionista) mi preoccuperei di portare soldi a casa. E Alfa Romeo non riesce a farlo da decenni. Vi state ponendo le domande sbagliate.
  10. In questo senso solo con Maserati ci può essere una complementarietà, non con altri brand. Viceversa, come sottolineato da un'utente, ricambiare totalmente il business plan di questo brand e focalizzarsi solo su piccole produzioni. Inutile insistere in un settore non di propria competenza (quello premium) quando non si ha know-how e capitali. Inoltre non basta indicare solo un volume di arrivo quando si gestiscono stabilimenti e supply chain. Cassino è ampiamente sovra-dimensionato per le attuali produzioni e temo sia tra i primi a saltare, in Italia, con la futura fusione. Non a caso le ore lavoro per ogni dipendente sono bassissime (come tanti altri colleghi in FCA di altri stabilimenti).
  11. In Audi hanno investito 20 anni e miliardi di marchi prima di arrivare alla posizione dominante di oggi. Hanno avuto un piano di lunga visione, come da tradizione industriale tedesca. Era impensabile che Alfa Romeo potesse fare i numeri sbandierati in così poco tempo, senza più un'immagine nel Mondo, e sopratutto senza quattrini per ricerca e sviluppo. Oggi la ruota nel Mondo Automotive rigira ancora, e non è detto che i marchi dominanti oggi lo potranno essere anche domani. Purtroppo temo che il destino Alfa Romeo sia segnato a prescindere, proprio in virtù della mancanza più importante (quella dei quattrini). Insomma, la stessa fine che ha fatto Lancia.
  12. A leggere i soliti "nuovi progetti" è evidente come oramai abbiano ammainato la bandiera in favore di altri segmenti di mercato non premium. Segmenti ove per altro mi sorge il dubbio tra volumi e profittabilità visto all'imminente crisi del settore e segmento di mercato a cui si rivolge (classe media). Peccato perché Giulia/Stelvio sono ottimi prodotti nei loro segmenti, migliori di tante altre rivali blasonate. A vedere le nuove proposte è uno svuotamento totale del brand e dei valori Alfa Romeo. Per me (opinione personale), dopo l'ennesimo rilancio fallito, il destino del marchio è oramai segnato.
  13. Confermo i miei giudizi iniziali: un'auto davvero brutta e senza la personalità di BMW. Non ispira né sportività e né eleganza ma forme estetiche artificiali per comunicare il nulla. La brutta copia della Lexus RC, almeno questo' ultima (piaccia o meno) rimane un prodotto originale. Per quanto riguarda il target pubblicitario è risaputo che si riferisce ad un determinato cliente, oramai differente rispetto a 20 anni fa. Curioso inserire sempre giovani persone quando nella realtà nessuno si potrebbe permettere un auto del genere (con le solite eccezioni). Anche da questo punto di vista non ci sono innovazioni particolari: pubblicità brutte, noiose e senza inventiva.
  14. E' l'ennesimo prodotto-elettrodomestico made in VW. Non è bella, non è brutta, è molto plasticosa. Francamente mi passa indifferente, come oramai il 80% delle automobili di recente produzione.
  15. A pensarci diventa un controsenso guardando le politiche attuali dei diversi paesi europei che, in tutti i modi, stanno ostracizzando l'automobile, ed in particolare l'automobile diesel di recente generazione. E' impossibile far collimare l'obiettivo di produrre e vendere più auto in un mercato oramai saturo ed in contrazione, con l'aggravante di una classe media in continuo impoverimento, e la generazione millenials/Z senza un quattrino in tasca. A chi vendere le vetture? Tolto la fascia premium, è evidente che gli altri paesi siano oramai autosufficienti nella produzione Automotive. E se rubi quote di mercato dei concorrenti, visti i margini delle fasce basse, sono solamente vittorie di Pirro nel mercato europeo.
  16. Quando Umberto Agnelli mise nelle mani di Marchionne l'allora Fiat, il comparto di Fiat Auto era tecnicamente fallito. Cosa perdurata nel 2009 nella valutazione Fiat-Chrysler, over Fiat Auto venne giudicata dagli analisti "junk bond". Il CEO non è un'entità sovrannaturale. E' un dipendente come gli altri che segue le direttive del CdA. Per cui De Meo seguirà le direttive che Renault aveva già deciso da tempo.
  17. Secondo te De Meo è cosi ingenuo da non conoscere la reale situazione del Mondo Automotive in Europa? Sono dieci anni che ci sono troppi stabilimenti nel Continente ma nessuno Stato si vuol prendere la briga di affrontare la realtà. Anche alla luce della folle rincorsa ecologista europea.
  18. A difesa di Renault e delle altre case francesi va detto che nessuno è mai riuscito ad imporsi nel mercato premium oltre ai produttori tedeschi. E sono 40 anni, non 5, in cui macinano numeri spaventosi ed un export assoluto. E vale anche per chi ha, nella propria gamma, prodotti che non riesce a vendere (FCA) oppure chi li ha, li vende ma ha i conti messi male (JLR). Le exotic car (fatta eccezione per i leader di settore come Ferrari o Lamborghini), pur belle ed apprezzabili, non portano cassa e soldi come un'azionista si aspetterebbe.
  19. Premesso che quelle auto le devi sempre mantenere e se non si hanno mezzi finanziari le gambe sono corte per tutti, non è Renault a fare brutti prodotti ma i marchi premium ad essersi dovuti abbassare in fasce un tempo "popolari" pur di aumentare i volumi e spalmare i costi di industrializzazione. Fino a qualche anno fa i prodotti meritavano la cifra richiesta poiché effettivamente migliori dei generalisti, ora non più. E prima o poi si semina ciò che si raccoglie. Vale anche per i tedeschi.
  20. Anche se la E65 non risultava gradevole, aveva una sua ragione tecnica. La E63 invece a me piaceva. Qua invece presentano un auto finta, con un design che non ha minimamente la bellezza, l'eleganza e la filosofia del design BMW by Gandini. Da BMW ci si aspetta l'eccellenza, non un prodotto del genere.
  21. L'auto non è brutta ma non ti fa pensare ad una BMW. Piuttosto ad un qualsiasi crossover coreano. Non conosco i numeri ma ne ho viste con il contagocce qua in Italia, mentre in Asia era più diffusa della X1. Internamente, come la X1, non fa gridare al lusso, sopratutto se guardo il listino. Quando ritirai la mia Sr1, una X2 18d X-Drive M-Sport, era in pronta consegna alla modica cifra di 52000€.
  22. La serie 3 Coupè (ora 4) è sempre stata una delle mie BMW preferite a listino (assieme a Z4 e Serie 5). Qua abbiamo toccato il punto più basso della storia e del design BMW. Non la vorrei nemmeno regalata.
  23. Un restyling che non migliora ma né peggiora un modello complessivamente riuscito ma non da far rientrare questa Serie 5 tra le più belle della storia BMW. Abbastanza fastidiosi i dettagli satinati e lucidi della versione luxury: l'effetto plastica è assicurato. I fanali posteriori continuano a non piacermi. Questa Serie 5, fin dall'uscita, ha dei dettagli che non le si addicono particolarmente: è e deve rimanere un auto che guarda all'eleganza e all'austerità tedesca, non alla pacchianeria asiatica (Giappone escluso) ed americana. A suo favore va detto che i concorrenti fanno perfino peggio, sopratutto quella che consideravo il benchmark del segmento (Audi A6). Noto inoltre un sensibile aumento dei prezzi. Per una 530d M-Sport Steptronic (il sei cilindri rimane il suo motore secondo me), calcolatrice alla mano, mi risultano +4000€ rispetto alla versione in uscita. Tra pacchetto, colore carrozzeria, pelle e qualche altra diavoleria si arriva a 80000€ senza fatica. D'accordo che il nostro oramai sta diventando un mercato povero ma, francamente mi sembra un listino elevato anche per quei mercati che trainano il segmento. Se si ha la pazienza di aspettare diversi mesi, tra pronta consegna e km0, gli sconti arrivano tranquillamente al 20/30% in BMW. Risulta urticante una politica del genere. O sbagli a prezzare le auto, o non hai capito che i soldi dei clienti sono sempre quelli (e i risultati operativi di BMW fan capire tante cose). Inutile girarci attorno e vendere le auto pubblicizzando solo la rata del leasing/finanziamento e non quella del prezzo finale. Al Nord Italia oramai si vedono solamente 520d in diverse salse. Qualche 530d e nient'altro. M550d le vedo solo con targa svizzera, M5 quasi non pervenute. Un andamento generale che si è rafforzato già dal modello precedente, dopo la crisi del 2008-2012.
  24. Renault è sulla stessa barca di tanti altri gruppi. Chi prima, chi dopo, chi ha chiesto aiuti per la propria consociata.
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