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LiF

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  1. Per me per il chilometraggio di cui parli anche Qashqai mild va più che bene. Se invece sei particolarmente sensibile ai consumi e spese di carburante, allora confermo anche io di puntare su ibrido full o GPL. Per GPL, devi guardare nel gruppo Renault, che comprende Dacia, magari aspettando un po' per vedere a quali modelli verrà esteso il nuovo 1.2 GPL. Per ibrido full c'è più scelta, comunque il Renault/Dacia (ed in particolare nell'ultimo aggiornamento che ha portato la cilindrata del motore termico da 1.6 a 1.8) mi pare che eccella in particolare come consumi in ambito urbano puro.
  2. Io mi riferisco a problemi di progettazione/costruzione del DSG con frizioni a secco che subentravano molto presto. Kodiaq diesel ha il DSG a bagno d'olio che non mi pare soffrisse dei problemi del DSG con frizioni a secco, anzi mi pareva fosse rinomato per la sua robustezza, per lo meno nella versione a 6 marce. A 140.000 km può trattarsi di usura o di qualche altra magagna subentrata per via di chilometraggio e/o tempo. In generale conosco persone che hanno avuto problemi con cambi automatici in generale, anche di altra tipologia (a convertitore di coppia), a chilometraggi simili (160-180.000 km). Ovvio che la trasmissione Toyota sia più affidabile, visto come è fatta, ma magari il DSG7 con frizioni a secco attuale non è più tragico come un tempo come difettosità. Viceversa, come prestazioni resta uno dei migliori ed offre un piacere di guida decisamente superiore all'eCVT Toyota. Sta poi a chi compra decidere su quale aspetto puntare maggiormente. Mi pare che l'opener si sia lamentato delle limitate prestazioni del TCe da 103 CV.
  3. Semplicemente perché la sua preferita è la Seat
  4. Il cambio dsg con frizioni a secco (forse ci sono dsg 7 marce con frizioni in bagno d'olio abbinati a motori con coppia più elevata) dava noie più di 10 anni fa. Non è che ormai hanno risolto? Magari sbaglio ma io su un'auto nuova andrei tranquillo
  5. Credo che differenze di prezzo dell'ordine di 50-100€, a seconda dell'impiantista a cui ci si rivolge, siano normali. L'ordine di grandezza è quello che ti è stato detto
  6. Allora te lo dico io, CX30 è un'ottima scelta ed ha forse il migliore rapporto qualità prezzo tra le auto del tuo elenco, per lo meno come prezzo di listino. Probabilmente quella con la migliore dinamica di guida. Motore aspirato, quindi da provare se ti piace la sua particolare erogazione. Volvo XC40, viceversa, ha la migliore abitabilità e bagagliaio, comfort e finiture di livello superiore. Probabilmente tra tutte e quella con i consumi più alti, seguita a poca distanza dalla Mazda. Anche io consiglio di guardare anche a Peugeot 3008 e le cugine Citroen C4 Aircross, presentata recentemente, e la futura/nuova Jeep Compass. Altra auto interessanti, a mio parere e gusto, Nissan Qashqai, Renault Symbioz e Austral
  7. Già. Purtroppo queste auto cinesi economiche, di mille fatture diverse, stanno attirando un sacco di nuovi acquirenti sottratti a costruttori europei già in affanno. E quando ormai emergeranno questi problemi sarà forse troppo tardi per alcuni costruttori nostrani, e magari pure gli stessi proprietari si ritroveranno con auto di poco o nullo valore già dopo pochi anni. Almeno per le auto ICE o ibride, personalmente ritengo che sia meglio fare uno sforzo economico o rinunciare a qualche cosa come specifiche per avere comunque un'auto europea, coreana o giapponese.
  8. Prova a cercare una Arkana tenuta meglio e con migliori garanzie di quella che hai già visto. Avuta a noleggio qualche anno fa, non mi è sembrata male e se hai bisogno di spazio è sicuramente più generosa di CH-R. Se il prezzo è più competitivo può valerne la pena.
  9. Se il trattore stava svoltando in una strada privata allora doveva dare la precedenza anche a chi arrivava da dietro.
  10. Non avrei mai detto, ho scritto evidentemente un corbelleria. Io a senso intendevo gli impianti con turbine assiali lungo i fiumi che sfruttano l'energia cinetica del flusso invece cercando ho capito che sono comprese anche centrali con piccoli bacini e derivazioni dove si sfrutta il dislivello, che effettivamente si vedono spesso nell'arco alpino. Buono a sapersi
  11. Interessante quel dato, mi chiedo tuttavia se non sia solo una parte della questione, ovvero che si riferisca solo alla quota parte dovuta al pompaggio. In generale è già sufficiente avere un bacino per modulare la potenza generata a seconda del bisogno (quindi senza ricorrere al pompaggio che peraltro non so se è stato predisposto in tutti gli impianti), ovviamente entro certi limiti legati alla capacità del bacino, al livello attuale, all'afflusso di acqua ecc (dove sono comprese anche le altre esigenze citate da @A.Masera, tra cui mi vengono in mente principalmente le esigenze di approvvigionamento idrico a valle). Per quanto riguarda gli impianti fluenti, se ho ben capito ciò a cui ti riferisci credo che in Italia siano marginali. Comunque ben venga la sperimentazione su idrogeno ed altri sistemi di accumulo, vedremo se alla fine si affermerà in determinati settori e zone. La diversificazione è uno dei principi base in ambito energetico
  12. Solitamente l'idroelettrico si regola eccome. Anzi, anni fa era alla base del sistema di modulazione della potenza di generazione di energia elettrica in Italia, al contrario delle altre centrali dell'epoca (principalmente termoelettriche) che erano meno flessibili e venivano usate a carico più costante. Magari lo è ancora ma non sono più aggiornato, suppongo di sì anche se forse con criteri diversi per via della crescente penetrazione delle altre rinnovabili che, invece, sono molto meno regolabili e programmabili. Se ci pensi, un bacino idroelettrico è un grosso buffer di energia che ti permette di regolare facilmente quanto produci sapendo di contare su un serbatoio di accumulo quando produci meno di quanto potresti o viceversa di sfruttare acqua accumulata quando hai bisogno di produrre di più di quanto sarebbe l'afflusso di acqua verso il bacino. Poi magari nel caso che citi c'è comunque un eccesso di produzione rispetto la domanda e gli conviene così, purtroppo mediamente non siamo in quella situazione
  13. Comunque se la mettessi in vendita da privato la venderesti ad una cifra ben superiore a quanto te l'hanno valutata che, a mio parere, è quasi una presa in giro. E lo dico senza neanche averla vista e senza sapere come è tenuta e mantenuta
  14. Il motivo è che non devi ricaricare un pacco batterie bensì riempire un serbatoio di idrogeno, operazione allo stato attuale più veloce, soprattutto per mezzi pesanti che altrimenti richiedono pacchi batteria importanti e potenze di ricarica notevoli. Inoltre, penso che complessivamente su un mezzo pesante il sistema sia un po' meno ingombrante e pesante rispetto alla soluzione con batterie. Di contro, tutto il processo di trasformazione dell'energia elettrica in un diverso vettore energetico (idrogeno) e poi di nuovo la sua conversione in energia elettrica è meno efficente e lo stoccaggio dell'idrogeno è tecnicamente un aspetto molto critico. C'è chi ha scommesso che questa tecnologia possa risultare vincente rispetto l'elettrico a batteria per i mezzi di trasporto di dimensioni maggiori (dai bus/camion a salire), vedremo.
  15. Appunto, ne riparliamo tra 10 anni, quando non si potranno più comprare auto ICE (forse) e la tecnologia e le infrastrutture saranno diverse da ora. Nel frattempo, oltre a provare la tecnologia ev in prima persona (ma come seconda auto) seguo con interesse questo thread aperto da un utente che utilizza l'auto elettrica per lavoro, con chilometraggi superiori alla media
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