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Mah, io penso che qua non ci siano buoni o cattivi. Air France voleva sacrificare Malpensa a vantaggio di Fiumicino perché a loro conveniva spostare l'offerta Alitalia verso il Mediterraneo e Roma è piazzata meglio e assai più lontana da Roissy Charles de Gaulle;) Al governo Prodi andava bene perché da un lato sono "vicini" ad Aeroporti di Roma, dall'altro Air France aveva il progetto probabilmente più "leggero" sotto il profilo dei tagli occupazionali. Il che è un "plus" per un'idea "di sinistra". Senonché, come sempre, una sinistra radicale ha mandato tutto all'aria, rompendo le uova nel paniere a Prodi: i sindacati, confermando il loro DNA irrimediabilmente legato al Novecento (che è finito, qualcuno dovrà dirglielo;)), hanno detto niet e Air France, a mio avviso giustamente, ha detto "sapete cosa? Ma tenetevela!". A Berlusconi invece ovviamente sta a cuore una soluzione più attenta agli interessi degli imprenditori che dei lavoratori, e più vicina a SEA che non ad Aeroporti di Roma. E dunque, adieu Air France, wilkommen Lufthansa o commissariamento: queste due soluzioni hanno ricadute molto più pesanti (soprattutto la seconda) sul piano occupazionale (ma questo è un problema minore, dal punto di vista ideologico, per un governo di destra), ma semplificano la vita agli imprenditori (italiani, ma non è detto) che se la comprano dal commissario a quattro palanche e risollevano le sorti di Malpensa, nuovamente hub (credo che, mentre Air France mantiene la politica di "una compagnia un hub", Lufthansa spalmi su più aeroporti: oltre a Francoforte credo siano "mezzi hub" anche Monaco e forse un altro flughafen). A questo punto, non resta che vedere come va a finire: io penso commissariamento e poi in ordine di probabilità, Lufthansa + Intesa, cordata italiana + Intesa e poi, mah, Aeroflot non so. E poi 25, 34 e 77 sulla ruota di Bari:D Beh, a ben vedere qualcuno dietro la lavagna ce l'ho messo...
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Scusate, eh, ma poi gli italiani si lamentano dei loro politici che non riescono ad approvare una legge... Ma qua stiamo complicando il fatto che l'acqua va in discesa. Voglio dire: è un gioco a somma zero per la finanza pubblica, almeno all'inizio. Se si calcola l'attuale gettito del bollo e al netto dei costi di gestione della tassa, lo si spalma per il fabbisogno medio di carburante per autotrazione, in litri, si ottiene l'aumento al litro. Fine. Tanto? Poco? Né tanto né poco, perché per la collettività e la stessa somma, lo stesso gettito, soltanto percepito differentemente. Significa che quel prelievo fiscale viene diversamente redistribuito: è un concetto relativo, non assoluto, per qualcuno andrà meglio per qualcun'altro andrà peggio. Nel caso di specie, andrà peggio per chi brucia tanto carburante (cioè tendenzialmente chi fa molti chilometri, ma non è così scontato, peché dipende appunto dall'efficienza del veicolo), andrà meglio per chi ha auto molto potenti, visto che il bollo è commisurato alla potenza massima del motore. Secondo me, è meglio che paghi chi fa tanti chilometri: 1) perché questa sarebbe una vera tassa ecologica, commisurata al petrolio bruciato e gettato nei polmoni di tutti; 2) perché in buona parte sarebbe correlato anche alle percorrenze e quindi al consumo delle strade, pagate con i soldi di tutti; 3) perché, come sottolineato da molti, quel gettito verrebbe anche dagli stranieri che vengono nella bella Italia a riempirci di CO2 e altre amenità (penso ai soliti camionisti romeni); 4) perché per l'effetto delle ragioni di cui sopra, probabilmente l'uso complessivo delle auto si ridurrebbe, con beneficio di tutti talmente elevato da compensare la diminuzione del gettito erariale (meno tumori, meno incidenti, meno spesa pubblica, meno bisogno di accise sulla benzina); 5) perché da un punto di vista strettamente giuridico, a livello di principio è più sensato tassare la manifestazione di capacità contributiva "in atto" (l'uso effettivo della macchina e il consumo relativo di carburante), piuttosto che la capacità contributiva "in potenza" (la potenza, appunto, del motore). E poi, ragazzi miei, non è che tutto è un diritto, eh? Cioè non possiamo ogni volta fermare un progetto di riforma perché forse una famiglia con quattro figli costretta a comprare l'Ulysse (mi piacerebbe avere statistiche sull'incidenza percentuale di questa tipologia di automobilisti, sui 33 milioni circolanti) per andare da Monculi di Sopra a Cattivopoli e portare pargoli a scuola e genitori a lavoro (i quali, nonostante siano dipendenti che non possono dedurre i costi dell'Ulysse, però hanno chiaramente orari di lavoro inconciliabili con qualsiasi mezzo pubblico che colleghi la predetta Monculi di Sopra a Cattivopoli:pz vabbé...), insomma questo caso umano si ritrova a pagare cento euro l'anno di più rispetto a quando pagava l'amato bollo. Sfiga, succede, amen. Per il bene collettivo c'è sempre qualche sacrificio del singolo. IL bene collettivo unito alla massimizzazione del bene del singolo è impossibile, è una contraddizione in termini. Vorrà dire che la suddetta famiglia sta un giorno (un giorno!) meno in ferie. Se no con questa mentalità non si fa più neanche una legge, perché qualcuno potrebbe aver da lagnarsi. Il trionfo del NIMBY.
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Anche io sono favorevole all'abolizione totale del bollo e al recupero del gettito attraverso l'aumento delle imposte sui carburanti. Non solo per le buone ragioni già espresse da altri (tassazione effettivamente connessa alla produzione di CO2, eliminazione delle spese pubbliche di gestione dell'imposta, eliminazione delle morosità - si paga alla pompa e via dicendo), ma anche per ragioni più strettamente attinenti ai principi del diritto tributario e della scienza delle finanze. In primo luogo, è sempre bene ancorare le imposte ad effettive manifestazioni di ricchezza: chi può permettersi di viaggiare a lungo su una macchina che consuma molto mostra più "capacità contributiva" di chi non lo fa. Se questo poi induce a ridurre l'uso dell'auto, tanto meglio: oggi le nostre strade sono già abbondantemente intasate da gente che potrebbe benissimo lasciare l'auto a casa e usare i mezzi pubblici o la bicicletta. In secondo luogo, la disincentivazione dei consumi di carburante ha effetti benefici sulla bilancia dei pagamenti (visto che il petrolio lo importiamo) ed è in linea con un generale contenimento della domanda, e quindi dei prezzi, del greggio. Infine, per chi è costretto per lavoro ad usare carburanti (camionisti, tassisti, rappresentanti o comunque imprenditori e professionisti che devono usare la macchina per lavoro), basta ripristinare e garantire la completa deducibilità del costo e detraibilità dell'IVA. L'incidenza economica sulla produzione è riequilibrata. Inoltre, come c'è il "gasolio agricolo" agevolato, si può fare il "gasolio da trasporti" agevolato, basta cambiargli colore e bocchettone alla pompa;) Se si vuole, si fa tutto. L'importante è capire quali sono gli interessi che presiedono l'esistenza e la gestione di un bollo auto come quello attualmente vigente.
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Tutto giustissimo. Come dice Lanciaboxer, alla fine di fronte alla ragione che dice: "Giulia e Alfetta (e derivate) pari sono con pregi e difetti", è la passione per la macchina "amata" che fa compiere la scelta finale. Io sono già molto rasserenato dal fatto che tutti voi, che già vi godete una storica, alla fine mi avete detto che l'uso che ho prospettato è ragionevole. Poi, io ho già il mio piccolo sogno, ed è la Giulia GT (cui magari affiancare, in un secondo momento, un Duetto Veloce 2000 coda tronca:redd). Anzi, a dir la verità, dopo un annetto di studio, avrei in mente un GT 1750 Veloce 2° serie (sedili impunturati a righe orizzontali con i poggiatesta anteriori), cui piazzare i cerchi con i dadi in vista, come quelli del GTV2000 del mio avatar. So che non è filologicamente corretto, perché a quanto ho capito quei cerchi stavano appunto solo sul 2000, però... Perché non direttamente un GTV 2000? Perché mi piace più la strumentazione con i due palpebroni tondi del 1750. Semmai, c'è da dire che il 2000 aveva l'autobloccante, eehhh...Ecco, da questo mi pare ovvio che si tratta alla fine di attrazione emotiva, per cui capisco benissimo Bialbero con la sua Alfetta, ma per adesso sogno "quel" GT. A trovarlo Blu o Verde Oliva metallizzato, poi... Io ho avuto una Giulia berlina e una 75 (e se potessi allestire una vera collezione certamente le riprenderei), ma fin da bambino rimanevo incantato dalla Giulia GT, mi sembra l'auto più bella di tutti i tempi. Vabbè, esagero, ma insomma... Quanto alla fruibilità, tra 75 e Giulia non ho poi trovato quei quindici anni: la 75 teneva forse meglio sul bagnato, ma il cambio della Giulia era molto meglio. Quindi, penso che anche oggi non è detto che con una Giulia GT farei più fatica che con un'Alfetta GT. Quanto alla comodità, è chiaro per tutti che nessuno si aspetta (né cerca8-)) le sensazioni di un ML 320 CDI. Comunque, con i nubifragi di questi giorni io, sempre in moto, imperterrito, avrei sinceramente invidiato il conforto e la sicurezza di marcia di chiunque seduto dentro una Giulia GT A questo punto è soltanto una questione economica. Questione non da poco, visto che di questi tempi le mie finanze personali consigliano di rimandare gli "sfizi" da ventimila euro:( Mi sa che dovrò attendere ancora, con pazienza, e intanto imparare altra storia e altri segreti del leggendario coupè di Bertone (che poi l'ha disegnato praticamente Giugiaro, se non sbaglio). Intanto, brindo alla passione di chiunque guidi un'auto d'epoca, Alfa Romeo e non:b35
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Cari ragazzi, a parte le polemiche, la disaffezione, la voglia di mandare questo o quello in posti particolari, mi sento di dire che andare al seggio e far verbalizzare il rifiuto della scheda può appagare il proprio ego, ma non lascia alcun messaggio politico. Perlomeno, nessun messaggio politico diverso da: 1) non recarsi al seggio; 2) votare scheda bianca; 3) annullare il voto scrivendo amenità di qualche tipo. E' bene ricordare che i seggi vengono assegnati in base ai voti validi espressi come previsto chiaramente dalla legge elettorale. Chi non vota, vota "bianco" o annulla la scheda non aggiunge alcunché al "mazzo" dei voti validi espressi. La scheda bianca non va "alla maggioranza" o alla minoranza, semplicemente, abbassa, se così si può dire, il "quorum" elettorale di seggio. Se quaranta milioni di italiani non esprimessero alcun voto valido, e soltanto tre lo facessero, due per la scheda X e uno per la scheda Y, il partito X prenderebbe il 66,66% di voti. Capisco la voglia di espimere rabbia e proteste, ma non fatevi ingannare da sirene varie. Un'ultima notazione. Secondo i politologi, una certa valenza sociale e politica viene attribuita anche al voto "negativo" (astensioni, bianche, nulle). E i politici e i loro analisti considerano le astensioni manifestazioni di disinteresse verso la politica e la cosa pubblica (quelli che "non me ne frega niente"), le schede nulle espressione di errori (persone anziane, ignoranti, con deficit intellettivi), le schede bianche come effettiva manifestazione di giudizio negativo verso l'intera classe politica. Bisogna tener presente che alla fine sono milioni di schede e contano soltanto i numeri aggregati. Quello che si scrive sulla scheda annullata è assolutamente irrilevante e divorato tra le altre millemila. Si viene messi nel mazzo di quelli che non sanno fare una croce al posto giusto. In effetti, la vera protesta è andare al seggio, fare la fatica di prendere la scheda, andare in cabina e piazzarla, immacolata, nell'urna, con un bel sorriso agli scrutatori che si stanno rompendo l'anima. Il resto, a mio avviso, è folclore;) Buone elezioni a tutti
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Davvero bella, bianca poi... Per l'appunto l'altro giorno ne ho vista una, praticamente identica, a parte i cerchi con la borchia da "unificato". Però non era un'unificato, aveva due fari. Non sono neanche riuscito a capire se era uno scalino (mi pare) perché le sono passato accanto in moto e non potevo fermarmi a guardare. Bellissima, però. E io sinceramente ho un debole per i cerchi con la borchietta in mezzo, anni '70 (come quelli del tuo Duetto;)), mi piacciono molto di più di quelli con il coprimozzo grande. Comunque, auto splendide.
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E poi per me il bialbero è un vecchio amico, perché dopo Giulia è stato mio compagno d'avventure per centomila chilometri sulla 75. Ed era il 1779 cc carburatori, voglio dire, sostanzialmente il motore del GT Veloce 1750 o dello Spider Veloce 1750... a parte l'accensione elettronica, è lo stesso "ferro" ben noto alle mie orecchie;)
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Non ne dubito, ma il mio è proprio un "trasporto affettivo" verso le Alfa e in particolare la famiglia Giulia... Sono salito sulla prima che avevo quattro anni..Happy
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Veramente! Comunque mi piace pensare che queste cose nascano piano piano, uno coltiva l'idea, poi comincia a vederne tante e tante, poi... Insomma, penso che la ricerca del "pezzo" giusto faccia parte del gioco e che il tempo faccia parte del piacere...
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Ho capito, grazie. Ehm... al compressorino? Quindi un piccolo elettrocompressore e un grande turbocompressore. E la corrente per il piccolo non è un problema, viene fornita dall'alternatore principale. Giusto?
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La mia compagna è abbastanza d'accordo con l'idea dell'Alfa Storica. Non è particolarmente appassionata di macchine, ma dal punto di vista estetico trova bellissima la Giulia GT. E in effetti, è bellissima. Anche io la adoro (del resto, non ho scelto un avatar a caso), anche se con il sole un Duetto aperto... Comunque, sull'Alfa storica siamo abbastanza d'accordo e non è poco;) Mah, ci devo pensare, anche perché è una cosa da preparare con calma, sia dal punto di vista finanziario che proprio di reperimento della macchina, dei professionisti giusti per il restauro... Però, anche solo l'idea mi rende già contento come un bambino...
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Penso anch'io....
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Dico una stupidata, visto che non sono ingegnere. Da un lato mi pare un'idea interessante l'elettrocompressore, con cui si può avere spinta ai bassi regimi indipendentemente, appunto, dalla pressione dei gas di scarico. Però è anche vero come dice ToniH ,che questo è un sistema che di energia (elettrica) ne ruba tanta, soprattutto se si voglio correnti talmente elevate da far girare in fretta una girante (scusate il gioco di parole) grande e pesante (visto che non può raggiungere regimi di rotazione molto elevati, dovrà essere grande). Allora: accanto all'elettrocompressore si potrebbe piazzare ...il turboalternatore, nel senso della tradizionale turbina azionata dai gas di scarico che muove un alternatore, che a sua volte fornirà l'energia per il motore dell'elettrocompressore. Insomma, si divide il tradizionale turbocompressore in due unità distinte e collegate dal sistema elettrico, in modo da rendere più flessibile la catena di produzione-erogazione di energia: si prende tanta energia quando il motore gira ad alti regini (turboalternatore al massimo, tanta corrente ad un accumulatore) e si dà tanta energia quando il motore gira a bassi regimi (elettrocompressore al massimo, tanta corrente dall'accumulatore). Forse il fatto di dividere le cose e collegarle con un filo di rame, semplifica la progettazione dei motori, nel senso che si mette la turbina nel punto ottimale dello scarico e il compressore nel punto ottimale dell'aspirazione, senza tubazioni incredibili che girano intorno al monoblocco. E poi si allontana il calore della turbina dall'aria aspirata, forse si può fare a meno dell'intercooler. Certo, c'è da chiedersi quanto costa questo sistema...
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Rieccomi, buongiorno a tutti e soprattutto grazie per le tante risposte esaustive ...e confortanti. Specifico meglio la mia condizione: vivo a Firenze, che quanto a casino di traffico ha poco da invidiare alle città più grandi (ultimamente mi è capitato di guidare a Milano, Napoli e Roma e sinceramente non sono peggio di Firenze). Detto questo, la macchina la uso comunque poco e ho comunque una moderna (una Musa diesel). In città praticamente non vado mai in macchina, uso quasi sempre la moto o i mezzi pubblici o ancora, se ho tempo, le gambe. Ovviamente, se dovessi andare all'IKEA a caricare lo scaffale vluungggaaar, nel comodo imballo di due metri per quaranta chili, ci andrei con la Musa e non con la Giulia:D. Quanto alla scomodità, non ne dubito ma va anche detto che giro d'inverno (pioggia, freddo) in città, sul porfido e le buche, con una moto da duecentoventi chili: credo che troverei comunque più confortevole la Giulia. Che poi me la ricordo, da ragazzo, la mia Giulia: forse perché ero giovane, ma non mi sembrava difficile né scomoda e la usavo con disinvoltura (tanto che l'ho distrutta in un frontale:(). Il vero problema, che tutti sottolineate, è il coglione di turno che mi tampona o che mi piazza una riga sulla fiancata. E questo purtroppo è un rischio reale, di cui tener conto. C'è poi il discorso sicurezza. Non entro neanche nel discorso sicurezza passiva, perché ovviamente da un'auto d'epoca ne esci macellato: lo so e penso che vada messo in conto. D'altro canto, ripeto: giro sempre in moto, se dovessi pensare alla sicurezza passiva... Quanto alla sicurezza attiva, c'è il discorso freni e gomme, che ovviamente non consentono le inchiodate di una odierna D con cerchi da 19'' e dischi da 330 mm. In città, insomma, il bambino che ti scappa in mezzo alla strada può diventare un dramma. Però forse l'aumento della prudenza alla guida della storica compensa un po'. E dunque, l'idea di utilizzo che avrei io diventa possibile: oltre alle gite del fine settimana, che credo siano veramente impagabili con una macchina storica, forse potrei prenderla anche per andare a cena al ristorante o anche ad un appuntamento di lavoro, magari dal cliente o dal collega che sta un po' "fuori porta". Senza temere che al rientro serale, in coda sui viali, si incrostino le valvole o si fonda una bronzina. Su questo mi conforta il parere di Duetto, che mi dice che la meccanica Giulia sopporta anche qualche ingorgo del terzo millennio...
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Da qualche tempo ho iniziato a pensare - per adesso ancora molto vagamente - all'acquisto di un'Alfa Romeo d'epoca, in particolare a una Giulia GT o a un Duetto. Al di là delle ovvie considerazioni (il restauro verrà a costare più del valore commerciale dell'auto, la manutenzione ordinaria è onerosa e via dicendo), che naturalmente sono superabili per chi ama quelle macchine (anche per ricordi d'infanzia, oltre che per passione "idelogica"), mi chiedo se però sia possibile usarle ...davvero. Mi spiego: non intendo fare il collezionista puro, nel senso di raccogliere cimeli del passato e allestire una sorta di museo. Per questa ragione, se il possesso di un'auto d'epoca significasse doverla tenere in garage quasi sempre "se no si rovina", non farebbe per me. Ho la speranza che le macchine che mi interessano, se sistemate alla perfezione ("pari al nuovo", come si dice), possano essere usate normalmente. Perchè in effetti mi piacerebbe proprio poter usare un GTV o un Duetto normalmente, come la "mia macchina", per lo scopo per cui sono state create. Io in realtà la macchina la uso comunque poco, nuova o antica che sia, tanto che non raggiungo facilmente i diecimila Km/anno. E mi chiedo se non sia possibile farli con una macchina dei primi anni Settanta. Comprese le code in città, le partenze d'inverno, i viaggi in autostrada. Pensate che il traffico moderno sia incompatibile con un'auto d'epoca? Grazie sin d'ora per le risposte
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Giusto per chiarezza: le sportivette, a quanto ho capito, non dovrebbero essere tutte mc/tp. Rileggendo il post di Ax, mi pare che ci sia allo studio una X1/9 (mc/tp) probabile per Fiat/Abarth (Lancia?) e, separata, una spider/coupé (progetto 947) Alfa Romeo su base GM/Solstice (Opel GT) che ha motore anteriore e TP. Quindi non credo che ci saranno AR a motore centrale. Del resto, se vogliono fare il Duetto/GiuliaGT del centenario, penso che omaggeranno la tradizione: motore anteriore longitudinale e trazione posteriore. Il motore centrale trasversale non credo sia mai stato messo su nessuna Alfa Romeo e certo non sulle spider degli anni d'oro. Ancora meno sinergie, quindi, ma su questo tipo di macchina non dovrebbe essere un problema, anche perché il pianale Solstice lo ...comprano. Il vero punto dolente sono le sinergie necessarie per sviluppare un pianale TP per la futura D/E Alfa. In questo, credo che la partita si giochi con Tata/Jaguar: se va in porto, finalmente avremo nuovamente una D TP, altrimenti temo che resteremo con la media a trazione anteriore e forse l'Alfa grande (941-169) non si farà (o si farà su pianale Maserati, con prezzi alti e pochi esemplari).
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Io uso molto spesso la Musa della mia compagna, che di fatto è ormai la macchina "di famiglia". E' un 1.9 diesel. La macchina cammina, anche se è la versione più tranquilla dei diesel 1.9, perché 100 cavalli (101 per la precisione) sono sufficienti per il tipo di macchina. Che, penso sia scontato, invita a tutto tranne che andare forte. Non perché tenga male la strada o non freni, anzi, ma perchè è una monovolume pacifica e paciosa, seduta alta, comodona. Il difetto, secondo me, è la rumorosità, eccessiva per una macchina così leziosa: insomma, è tutta un confetto, rifinita bene, tetti trasparenti, Carla Bruni... e poi quando dai gas ruggisce e vibra come un gozzo che sale l'onda:? Turbo lag evidente attorno ai 2000 giri: soprattutto in terza marica, passato quel regime arriva la spinta, sotto è ferma. Cambio un po' contrastato negli innesti. Ben rifinita e molto pratica nell'uso "familiare". Non ho il navigatore, quindi su quello non so dirti. Nel complesso, siamo contenti. Se però arriva il 1.6 diesel o il 1.4 Tjet, aspetta e provali, magari sono davvero i motori giusti.