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PaoloGTC

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HALL OF FAME

HALL OF FAME (8/8)

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Reputazione Forum

  1. Anzitutto grazie per la foto da te aggiunta, perchè mi giunge nuova (poi sarà la mente che me lo fa immaginare, ma a me pare di scorgere una parziale sagoma umana anche qui, attraverso il parabrezza ) La maquette (o quel che era ) dovrebbe essere questa, magari leggermente modificata, perchè una cosa non combacia, a meno che oltre alla foto di 4R (palesemente pasticciata) pure quella da te postata sia stata in qualche modo ritoccata: quelle che immagino siano maniglie di apertura - e non ho idea di come funzionassero... se fossero state funzionanti, ovviamente... - posizionate lì, alla base del finestrino, non sono nello stesso posto. Nella foto da te postata, e in quella pasticciata da 4R, si vede solo quella della porta anteriore, ed è praticamente attaccata al montante. Nella maquette all'interno del CS Alfa se ne vedono due, e l'anteriore è un po' più avanti. Comunque questo accrocchio (brutto, meno male che il destino ci ha salvati) aveva aveva le ruote che sterzavano (cosa mica scontata, molte maquettes le avevano fisse e le spostavano con i transpallet eh....) e che giravano (e come le hanno sterzate, e perchè, se 'sta cosa da sola non cammina? "Vediamo come sta con le ruote sterzate a destra, ora vediamo con le ruote sterzate a sinistra? Le muovevano da fuori, con le manine? Oppure davvero si poteva entrare, sedersi, girare il volante? Allora un omino ci potrebbe essere davvero! ) Osservando meglio le valvole dei pneumatici, tra la foto con le ruote sterzate a destra da te postata e quella di 4R pasticciata in realtà pare che un minimo di movimento ci sia, perchè se noti la valvola posteriore rispetto al bordo nero del paraurti nella foto di 4R è un filino più in su... e anche quella anteriore: se noti, nella foto da te postata è più verso il paraurti anteriore, mentre in quella di 4R sta già andando verso la minigonna. Oh... ditemi quello che volete, per me quella cosa si sta muovendo (e nella foto da te postata mi gioco un ghiacciolo che il parabrezza è stato oscurato - anche se continuo a vederci qualcuno lo stesso, ma sarò ubriaco - perchè attraverso i finestrini si vedono il lunotto e il montante posteriore sinistro, mentre attraverso il parabrezza si vede una cippa... una maquette coi laterali e il posteriore trasparenti e il parabrezza pellicolato?? )
  2. But if you think about how much had to be the photographer while taking these pics with a half ton camera Lehmann style, that man had to walk yards to take all these different angles if the car was not moving, and the background would be different, because it had to change too. To me the car looks moving, making a large U-turn and at the end the wheels are almost straight. And the man behind the wheel? You can see him in some pics, was a dummy, or they added later? To me the car looks running... Then... who knows
  3. Ti rispondo attraverso il mio topic nella sezione modellismo, così non andiamo OT
  4. Ma infatti Enrico le aveva pensate come due sorelle piuttosto simili fra di loro, nel 1981 (forse gliel'aveva chiesto Alfa, non so...) differenti però per diverse soluzioni che rendevano più classica la grande (la scanalatura a livello del paraurti anzichè su parafanghi e portiere, che veniva dalla sua Quartz; la fanaleria posteriore di 164 la vediamo sulla piccola mentre la grande aveva dei gruppi ottici molto più comuni; il frontale un po' meno aggressivo sulla grande) e più sfrontata, coraggiosa la media. La vettura delle foto, credo mostri l'idea che Cressoni aveva in mente quando iniziò a pensare alle TP 154/156, rivista per andar d'accordo con il pianale della Thema e la TA. Lo dico perchè mi sento di escludere, in base alle memorie di Chirico, che abbiano avuto tempo e modo di costruire qualcosa di nuovo e marciante a TP. Secondo quanto raccontò al ventennale della 75, le 154/156 erano: - due vetture in grande sinergia tra di loro (portando quindi avanti la filosofia delle 116) - a trazione posteriore - col cambio ANTERIORE a 6 marce (quello completamente disegnato e costruito) come Alfa 6, quindi niente più cambio posteriore come era sulle 116 - in grado di accogliere tutti i motori di cui Alfa disponeva ai tempi, e anche quelli che sarebbero arrivati dopo ma già erano sulla carta (ad es. il boxer 1700, che nel 1981 non esisteva ma il progetto c'era già): i boxer, i bialbero, il V6 Busso e il VM diesel Poi, ad un certo punto, Chirico diceva "però...." e raccontava di quando l'ordine "venuto dall'alto" era di togliersi dalla testa l'idea di progettare nuove vetture di gamma medio/alta DA SOLI e di andare a Torino a prendere visione di un capitolato che Fiat chiamava Tipo 4. Quindi... che abbiano avuto la possibilità di costruire qualcosa a TP che abbia girato, provato, e sia stato fotografato... ho dei dubbi.
  5. La foto di 4R riguardava la 156, che è quella cui fa riferimento la maquette completa che ho postato per confronto. In pista e.... "in studio" le due si somigliano abbastanza e... che dire, è sempre rimasto il mistero riguardo il "camminare" o meno di una di queste vetture, perchè le foto comparvero un po' alla volta, le prime su 4R nell'autunno del 1983, poi altre in seguito su altre testate, ma mettendole tutte insieme dopo anni sembrava proprio che facessero parte della stessa sequenza, e in qualche modo davano un'idea di movimento. Sembrava che la vettura fosse stata colta nel compiere un'inversione a U. In più, in una immagine un po' più chiara pareva proprio di vedere un omino al volante. La striscia nera non compare in tutte le foto, e altri dettagli anneriti o meno non combaciano, ma questo secondo me non fa testo: probabilmente per qualche ragione si decise di cancellare e/o modifcare col ritocco (accadeva spesso quando le foto prese col "tele" facevano un po' schifo...), sono troppi i dettagli che combaciano. Per me si trattava di tanti scatti presi nello stesso momento, e la vettura era in movimento. Ovviamente stiamo però parlando di 156, o meglio, dell'ammiraglia Alfa su pianale Thema con la carrozzeria di Cressoni. Citando il codice di progetto, mi riferivo all'estetica che grossomodo dovrebbe derivare da ciò che Alfa stava studiando per un'ammiraglia TP. Non so, non ho mai avuto notizie di un'effettiva costruzione di prototipi TP, nemmeno per la grossa. La mia opinione.... quella macchina qui ha il pianale della Thema, la TA e monta la carrozzeria di Cressoni (che poi uscirà anche su strada) perchè è stata costruita in un momento in cui la sfida per il design era ancora in corso ricordiamoci che la 164 di Fumia viene approvata da Alfa il 29 settembre del 1983, Quattroruote pubblica queste foto a novembre.. questa l'avevano già fatta. 154 queste fasi non le ha viste manco col binocolo: di lei ci resta... la 164 dato che alla fine l'Alfa di Fumia è una versione ingrandita di ciò che lui aveva ipotizzato per la media. Usando la fantasia, se Alfa avesse potuto costruire le sue medie/grandi a TP e la sfida per il design l'avesse comunque vinta Pininfarina, avremmo avuto una grossa TP di linea un filino più classica (così come la stava studiando Enrico) e una media che sarebbe stata... una 164 delle dimensioni di una 155. Ammiraglia Media Poi alla fine lui ha preso qualcosa da qui, qualcosa da là, ma è indubbio che la piccola somigliasse di più alla 164 che abbiamo conosciuto.
  6. A quanto ne so, la piccola rimase sulla carta. La precedenza era per la grossa, i cui studi furono interrotti dall'accordo che portò la TA. Unico pezzo in comune realizzato e testato fu il cambio a sei marce (così ricordava Chirico).
  7. Qui siamo nel periodo in cui stava buttando giù tutto quel che gli veniva in mente e lo proponeva in tutte le salse. Ci sono maquette Thema assai simili in diversi dettagli, anche se così a memoria la soluzione con tre finistrini laterali per la Lancia rimase sulla carta.
  8. Ah ok... beh se non ricordo male era stata fatta un'asta (Bolaffi?) aperta a tutti. Un amico me l'aveva segnalata suggerendomi di andare a curiosare... ma di reni ne ho solo due e mi servono Facile che LP non abbia portato a casa tutto tutto tutto....
  9. Io credo sia legata alla coppia di berline strettamente imparentate che stavano nascendo prima dell'accordo con Fiat, quindi si, o è lei oppure la sorella grande in una fase iniziale... queste foto sono più o meno del periodo di altre in cui, all'interno di reparti limitrofi, si stanno realizzando i master per i lamierati che renderanno la 75 diversa dalla Giulietta. Potrebbero essere un pochino più vecchie, e quindi mostrare quel che stavano pensando di fare prima. La foto non aiuta a capire le dimensioni del modello in lavorazione, potrebbe anche essere una fase primordiale di questa eh.... c'è comunque una certa somiglianza... Il modello in scala ridotta comunque lo trovo molto simile al famoso bozzetto blu, e la scocca all'interno del passaruota anteriore mi sembra quella delle 116...
  10. Mi quoto perchè l'ho trovata Immagini molto belle! Mai viste prima, grazie! Essendo chiaramente materiale Bertone, credo sia LP che ogni tanto si diverta a lasciar scappare fuori qualcosa da tutto quello che ha portato a casa
  11. Così "a naso" direi che dovrebbero essere le proposte per le due sorelline (Panda e nuova Y10 appunto) che avrebbero dovuto affiancare la "Punto mancata" quando il progetto per l'erede della Uno era denominato Trino, e che come Fiat aveva queste sembianze: Poi come sappiamo il progetto da "Trino" divenne "Bino" dopo aver lasciato la Panda a fare... la Panda, e ciò che rimase di quell'idea (anche dopo che la Punto era diventata... la Punto) fu la Lancetta di Fumia basata sulla nuova Fiat, fatto che ricordiamo oggi attraverso quest'immagine simbolica Il titolo che ricordi era quello di un articolo di QR (fine estate/inizio autunno 1987) composto da una serie di interviste fatte in giro per l'Italia subito dopo l'uscita di quelle tre immagini ufficiali, e stava a sottolineare che molte persone erano piuttosto perplesse riguardo la sconcertante forma della coda. Il modello mostrato in quelle tre foto credo fosse (dopo alcune modifiche) questo, visibile nella design story della Tipo. La stampa dei tempi, con tutte le tonalità di colore che venivano fuori passando da una rivista all'altra, non aiuta, ma così, sempre "a naso", secondo me potrebbe essere lui. Dopo una profonda analisi, tempo fa venne infatti fuori che quella delle tre foto dell'estate 1987 non era una vettura vera, bensì il cosiddetto "prototipo 0" (del 1986, terminato da I.De.A mentre in strada giravano gli "Unone") come in gergo veniva definito il carrozzato e - magari parzialmente - meccanizzato con alcuni dettagli ancora finti, come ad esempio i fari posteriori che qui erano semplici blocchi colorati o le frecce anteriori che in una delle foto del 1987 apparivano palesemente farlocche. Questo modello poteva essere soltanto uno, rimaneggiato più volte, oppure potevano essere due molto simili: la prima cosa che potrebbe farci dubitare che sia lo stesso è la tipologia di poggiatesta. Potrebbero aver cambiato sedili, oppure le "auto" potrebbero esser due, ma il fatto è che anche nelle tre foto del 1987 il modello non è sempre uguale (cosa di cui mi sono accorto dopo anni). Se osserviamo infatti il laterale, notiamo che i poggiatesta che sporgono dalla sagoma del montante centrale sono quelli della Digit (presenti anche sul modello "0") mentre le due immagini di tre quarti mostrano questi poggiatesta finestrati che sembran presi dalla Croma (perchè non sono quelli che avrà la Tipo base). Si nota chiaramente che non sono gli stessi sedili, anche perchè, oltre a mostrar bene la sagoma di quelli in velluto della versione ricca, sono più in alto rispetto quelli finestrati delle altre foto, come se fossero completamente sollevati. Se non ricordo male i fari posteriori con la parte centrale bianca vennero scartati nelle fasi finali per motivi di percezione delle luci di svolta (che erano posizionate in quella parte insieme a quelle di retromarcia): la freccia lampeggiante, immersa nel bianco della sezione, si notava meno. Molti prototipi furono costruiti con quei fari, e probabilmente si resero conto in quel momento del problema. Onestamente non saprei dire se avessero visto giusto o meno, a me in questa foto (che casca a pennello) pare che la freccia si noti bene. Magari fu solo un capriccio estetico a far cambiare i colori, chissà... sicuramente una cosa che accadde proprio all'ultimo, perchè in tutta la design story non vi è una sola immagine di una maquette Tipo con i fari posteriori scuri (anzi, erano bianchi/rossi pure quelli della Tempra, a quei tempi... scusate la foto "strizzata" ma non è colpa mia, la stamparono così ) Dispiace anche a me che alla fine quel colore mostrato nell'estate del 1987 poi non sia andato in produzione così come era, per me era una bella tinta e le donava. Questo non mi ha affatto aiutato quando ho deciso di customizzare la Tipo Bburago per riprodurre il momento in precedenza mi era successo di mettercela tutta nel riprodurre in scala una particolare vettura, andando a cercare il colore giusto con l'aiuto del codice della Casa... ma in quel caso non sapevo proprio cosa andare a pescare e cercai qualcosa di simile, andandoci forse molto vicino, ma sicuramente senza prenderci al 100%.
  12. In effetti la Uno Turbo ha preceduto la Tipo! Dettaglio che si tende a ricordare meno perchè Fiat nel 1985 non lo enfatizzò tanto quanto fece tre anni dopo con l'erede della Ritmo. Forse perchè si presentava la variante sportiva di un modello già conosciuto e non una vettura di nuova generazione, sulla quale c'erano da dire tante cose. Per la Tipo la motivazione era data dalle dimensioni (e dal conseguente peso) del portellone.... che comunque pesa un botto lo stesso. Lo so perchè lo apro spesso e non è affatto leggero, quando chiude fa un bel botto che fa sedere tutta l'auto... mi chiedo che peso avrebbe avuto se fosse stato in lamiera. Il materiale plastico con cui era realizzato avrà sicuramente avuto un peso specifico inferiore alla latta ma la costruzione era bella tosta comunque, composta da due elementi sovrapposti. Sulla Uno Turbo penso che il desiderio sia stato quello di realizzare un portellone con lo spoiler integrato, anzichè aggiungere al lamierato standard il solito spoilerino nero.... una soluzione piuttosto innovativa per l'epoca. Così a memoria non me ne vengono in mente altri, risalenti a quel periodo. La nervatura del portellone "Uno" in lamiera era sicuramente una soluzione studiata per irrobustire un lamierato altrimenti assai facile da ammaccare, ma era anche un vezzo stilistico del Giugi (visibile anche sulla Thema per diversi anni) messo lì a collegare idealmente le due luci posteriori ed allargare otticamente la vista posteriore. In verità Giugiaro aveva ipotizzato anche una soluzione un po' più "mossa" per la parte bassa del portellone... c'era una maquette (di cui ora, mannaggia, non trovo la foto) che nella vista posteriore mostrava dei gruppi ottici leggermente diversi: la dimensione era più o meno quella ma essi erano tagliati in diagonale nella zona dell'angolo superiore interno (dove c'è la luce di retromarcia per intenderci... che infatti diventava un po' un triangolino come quello della Golf II) e all'altezza di quella diagonale, sul lamierato, correva una scanalatura molto simile a quella che ha la 164 sulla fiancata, per rendere l'idea. Tornando alla Tipo, aggiungo stasera questi bozzetti che trovo molto interessanti per diversi motivi: la Tipo in generale la vediamo già, ma molte cose che si vedono qui rimasero sulla carta. Prima di tutto, il frontale con fari e calandra più inclinati, oltre che privo del cofano a tetto, ricorda la soluzione adottata per la Tempra. Poi abbiamo il divisorio del vetro porta posteriore che segue maggiormente il taglio diagonale della porta stessa, e proseguendo verso la fine della fiancata troviamo due diverse soluzioni che lasciarono entrambe qualcosa sulla vettura definitiva. Sulla prima troviamo il terzo vetro il cui bordo inferiore curva verso l'alto ed è abbinato al taglio obliquo del paraurti, che lo segue con la stessa angolazione. Sulla seconda è tutto orizzontale: un paraurti classico, e un terzo vetro che prosegue orizzontale verso il portellone. Il paraurti col taglio obliquo venne scartato in fase di industrializzazione, se non ricordo male per problemi legati al montaggio ad elevata automazione (così dicevano....), ma la vettura uscì con un mix di queste due proposte: terzo vetro dal profilo inferiore che "svirgolava" verso l'alto (molto bello, secondo me) e paraurti "classico". Inoltre, da notare la soluzione proposta per la fanaleria, più "quadrata", che non arrivava a toccare il paraurti ed era abbinata ad una fascia nera portatarga che univa i due gruppi, una soluzione simile a quella adottata sulla Croma. Devo dire che mi sarebbe piaciuta molto: anni fa, dopo averla scoperta, ho cominciato a guardare il posteriore della Tipo in modo diverso, e a pensare che le manchi qualcosa. Sarebbe stata più "ricca".
  13. Però... una certa somiglianza (che non avevo notato... lei è tutto'altro che arrugginito sior Abarth!) tra la VSS e la maquette 144 c'è, e se ci fosse stata una "contaminazione" sarebbe interessante scoprire se nacque prima l'uovo o la gallina. Ricordiamoci che il VSS viene presentato nel 1981, ma non dimentichiamo neppure che è un parto I.De.A (coinvolti Renzo Piano e il Uolter). Cosa poi abbia realmente influenzato il VSS a livello progettuale e costruttivo è noto a tutti, non serve dirlo... anche se il profilo della station in quest'immagine che mostra cosa si poteva fare coi Lego mi ha sempre fatto sorridere... perchè se pensiamo ad una certa wagon nata all'inizio degli anni '90.... Uno degli articoli pubblicati nel 1981 (e precisamente quello di Auto & Design) chiudeva così, con le parole dell'Ing. Scolari. "... comunque entro 3-4 anni avremo una vettura Fiat con 'sottosistemi", anche in materiale plastico, ad esempio il portellone..." Dettaglio che credo di aver già riportato anni fa da qualche parte, il caratteristico terzo vetro laterale della Tipo non era soltanto un elemento estetico o funzionale (superficie vetrata-->visibilità): aveva un senso anche a livello progettuale perchè la struttura della 2v così concepita, senza un grosso montante C pieno sostituito dal lamierato tetto (e relativo supporto) che incontrava l'esile montante finale su cui poggiava il portellone era la struttura più semplice su cui aggiungere, togliere, sostituire sul carry-over per creare altri modelli. La base-base la vediamo qui, priva di struttura superiore ma evidententemente costruita con i pezzi per fare una Tipo: Si erano organizzati per poter fare, dal retrotreno in poi, tutto quello che volevano... e il VSS sta tutto qui. (ovviamente le staffe oblique che vanno dalla zona cerniere porta al longherone non facevano parte della scocca... credo servissero per tenerla in bolla, dato che le mancava "la testa" )
  14. Giugiaro ha raccontato mille volte la genesi della Panda, di quando De Benedetti gliela commissionò durante i suoi 100 giorni alla Fiat, mentre lui aveva già le valigie pronte per le vacanze in Sardegna, del suo cambio di programma che lo portò a lavorare mezza giornata alla cosiddetta "Rustica" (di cui in archivio c'è un dossier) e l'altra giornata godersi il mare... di quando pensò che aveva lavorato per nulla perchè al suo ritorno a Torino gli dissero che ormai DB non c'era più... e di quando lo rincuorarono perchè il progetto era interessantissimo e sarebbe andato avanti. Era l'estate del 1976... la Panda nacque in riva al mare e venne accettata così com'era, a parte alcune piccole modifiche. Per cui... non credo che la Yugo sia in qualche modo a lei legata. Personalmente ho sempre pensato che fosse in origine una qualche idea (di quelle che magari restano sulla carta) di pesante aggiornamento della 127, prima di cambiare rotta e decidere di impostare un'auto del tutto nuova (i Progg. 143-144 poi scartati in favore del 146) Taanto tempo fa, un caro amico che ai tempi lavorava per RC mi chiese se avevo voglia di buttar giù un dossier sulla Yugo, perchè in redazione c'era la voglia di realizzarlo e quella poteva essere la mia prima occasione per collaborare con la rivista. Lo feci, ma rimase nel mio pc a livello di bozza, perchè poi i venti cambiarono e non se ne fece nulla... onestamente non ricordo nemmeno se lo consegnai o meno (era a livello di bozza perchè fatto di tante parti e - come di consueto, quando si parla della differenza che sta fra il mio essere prolisso quando parlo di queste storie e la necessità di essere stringati, sommari e un po' superficiali tipica delle nostre riviste, che sull'auto in questione di pagine ne pubblicano tre perchè ne devono mettere tante diverse su ogni numero - troppo lungo, per cui se lo girai a loro lo feci dicendo "qui c'è tutto quello che ho trovato, diviso in sezioni, usate un po' quel che vi pare, tanto lo so che è troppo") ma non credo di sbagliare nel dire che alla fine un dossier sulla Yugo non sia mai stato realizzato. Se non ricordo male la questione a quei tempi era che non riuscivano a recuperare degli esemplari decenti per allestire un servizio fotografico (a parte forse rintracciare qualche Koral che poteva ancora esserci in giro). Non avevo comunque trovato molto riguardo la genesi stilistica, se non che il primo esemplare definitivo di Zastava Yugo era stato costruito praticamente a mano nel 1978. p.s. Gente Motori nel 1981 fece una bella figura battezzando "Uno" la nuova piccola Fiat con due anni di anticipo, ma si trattò di una soffiata da parte di qualcuno che già conosceva il nome definitivo. Come tutti sappiamo, dopo la "Zero" che era stata la Panda (dopo esser stata "Rustica" per un po') e la "Quattro" che sarebbe stata la Croma, Fiat aveva battezzato "Tipo Uno" il progetto della Uno e seguendo questa corrente di pensiero avrebbe poi chiamato Tipo Due e Tipo Tre... vabbè non serve dirlo. Quindi, Marin aveva semplicemente tolto il "Tipo", lasciandolo sottinteso. Il caso volle che poi Fiat decise di fare la stessa cosa. Riguardo invece il prototipo bianco postato ieri, sinceramente non ho elementi per affermare su qualche pianale fosse. Non ci sono notizie certe (almeno che io sappia) su un possibile cambio di pianale nel momento in cui vennero gettati alle ortiche i 143-144 per passare al 146 "Uno-Lancia"... però c'è una cosa da dire: nel passaggio da "Uno-Lancia" a "Uno-Fiat" la vettura s'allunga, cresce (la Lancetta era più piccina) e questo mi ha sempre fatto pensare che Giugi abbia lavorato sullo stile da lui impostato per la Lancetta per adattarlo ad un qualcosa che era già pronto. Un po' come fece Fumia andando a riportare lo stile della 164 su un pianale più grande, perchè lui l'aveva creato per la media "154", l'ipotetica erede della Giulietta.
  15. Infatti.... l'ho notato in seguito riguardandola dal telefono, ma ormai avevo già abbandonato il pc. Vista la lunghezza della portiera anteriore, dovrebbe trattarsi della 3p, di cui forse abbiamo delle immagini in strada.... ah, eccole:
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