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el Nino

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  1. Grazie, hai mai pensato di farti pagare un tot per ogni info?? Beh, c'è anche da dire che al pari del Vw Transporter dell'epoca, aveva alcuni limiti. Ad esempio la versione cassonata aveva la zona di carico altissima, quella furgonata aveva l'ingombro del motore e comunque con Ducato trovarono la quadratura del cerchio: era più grande del 900E e più piccolo del 242. A me piace pensare che il 900E fosse il papà del Nissan Serena, vista la forma a salsicciotto e il motore che rompe le balle...tra le altre cose a me il Nissan faceva impazzire nella versione con i paraurti "satinati" e la barra portatarga premium. E ora tiratemi le pietre... Già...sono stati decimati dalle norme per il trasporto delle merci deperibili. Che se vi raccontassi cosa succede dietro ad alcuni supermercati... Riprendiamo il racconto, orsù. Vi ho lasciato la settimana scorsa nel famigerato cortile della ditta. Segue lista della spesa per rapido controllo: 1) papà: 131 stescion e 242 2) zio Lancia: 900E e/o Ritmo verdina 3) architetto: Panda30 bordeaux 4) altra famiglia: Y10 e 131 berlina Gli anni passano e papà, stuzzicato dalle nuove auto del gruppozzo Fiat si autoconvince che lil 131 sia ormai superato e decide di venderlo. Mamma non glielo perdonerà mai, nel senso che ancora oggi gli rinfaccia di aver venduto la SUA macchina, quella che la faceva sentire tanto figa e sicura. Anche perchè mamma rispecchia in pieno il clima dell'epoca: era la tipica mamma con occhiali da sole a fanalone, cofana ipercotonata, smalto laccato rosso e bigiotteria varia al volante di una familiare imponente qual è (senza apostrofo, mi raccomando) il 131. Fatto sta che una macchina del genere inizia ad essere inutile perchè ormai noi bambini stavamo crescendo e d'estate si andava in riviera invece che al campeggio e la domenica si andava all'oratorio. Visto che la roulotte restava sempre più spesso sulla piazzola a fare la muffa, papà decise di venderla insieme al 131. E che auto poteva sostituirla se non la sua erede (teorica)? E voilà, ecco che in famiglia arriva la Regata. Papà, forse nel tentativo di dare a mamma un'auto altrettanto "figa" o forse perchè il venditore fu davvero bravo a descriverne le qualità, prese non una comune berlina, ma una Regata 70 ES. Il colore? Ovviamente grigio metallizzato, pari pari al depliant. Francamente devo dire che Fiat fu troppo avanti con questa tecnologia. Non tanto per le indubbie qualità del sistema che anticipò di vent'anni lo Start&stop, quanto perchè il funzionamento era così poco intuitivo e soggetto a guasti, che papà lo usò pochissimo. Non so voi, ma io, al pari idi mio papà al semaforo o ad un passaggio a livello, tendo a mettere la prima marcia e a tenere premuta la frizione (a meno di soste prolungate), per essere pronto alla ripartenza. Il Citymatic invece, richiedeva di mettere il cambio in folle e di sollevare la frizione. La riaccensione poi, non era così immediata e a volte proprio non funzionava, e per porvi rimedio bisognava disinserire il tasto del Citymatic, girare la chiave del quadro su STOP, riaccendere la macchina, premere la frizione, mettere in prima e ripartire. Ecco, immaginate di farlo in coda al semaforo...è questione di pochi secondi, ma i clacson avrebbero già iniziato a suonare. Per questo motivo la Regata ES di papà fu usata come una normalissima 1300cc 70 cv...A me tuttavia piaceva molto per il disegno dei passaruota posteriori e per quello spoilerino nero in coda che la faceva riconoscere anche da distanza, all'interno invece mi piaceva il bordino cromato con la scritta Fiat, i tasti sul piantone dello sterzo vicino alle levette (da piccolo cercavo sempre di premerli senza staccare le mani dal volante, che pirla) e il raccordo tra la plancia e le porte. Quello che non capivo era perchè ci fossero tante spie "spente" con i puntini (vedi foto, purtroppo non ho trovato foto del cruscotto giusto) e il clima così "piccolo"...sembrava quello della Panda! Ricordo pure che mi divertivo a cercare le Regata con le maniglie azzurre invece che cromate (se non erro per la presenza di qualche adesivo di protezione)... La ES rimase da sola per poco tempo, perchè ormai per le esigenze familiari una sola auto non bastava più. C'erano i bimbi da portare a scuola, in piscina, al catechismo, all'oratorio...e poi la spesa e la visita ai nonni e ai parenti, oltre al consueto tragitto mattutino casa-lavoro-casa per accompagnare papà al lavoro. Così mio padre decise di lasciare la Regata a mia madre e di comprarsi una meravigliosa Panda30. Identica per colore e allestimento a quella dell'architetto. Oddio, identica proprio no perchè noi avevamo l'interruttore a bilancere sulla plancia per il tergilavalunotto (mai richiesto come optional, ma era prassi dell'epoca) invece della pompetta manuale alla base della colonna sterzo. Però avevamo la spia per le frecce d'emergenza! Peccato che non ci fosse l'interruttore, ma all'epoca non era obbligatorio. Per il colore, bordeaux pastello, mi sono già pronunciato poco sopra, fatto sta che io non lo trovo da nessuna parte nelle cartelle colori ufficiali...Ma torniamo alla Panda30. Mia madre all'inizio la "schifava" proprio. A lei piaceva la Y10. Mio padre aveva comprato la sorella "spartana" (QUESTA...E'...SPARTAAAAA...scusate l'OT). E le aveva lasciato la Regata ES. L'auto che aveva fatto fuori la sua amata 131. I periodi brevi sono voluti per creare la suspence perchè mia madre, dopo un paio di giri sul Pandino se ne innamorò e non se ne separò per 14 splendidi anni. Io ricordo ancora il giorno in cui andai a ritirarla insieme a mio padre: mi ritrovai nell'enorme capannone della concessionaria e vidi da lontano un musetto simpatico e squadrato...poi all'improvviso udii l'inconfondibile GNEEEeeEEeeEEeeEEee...BRUM BRUM del bicilindrico che si accendeva inondando l'ambiente del classico odore di benzina super, accentuato dalla manetta dell'aria tirata. A bordo del Pandino mi sentivo un figo: io avevo la macchina col marsupio e i sedili configurabili ad amaca. Che poi manco sapevo cosa fosse un'amaca. Ma vuoi mettere quella sensazione di spaziosità, i sedili in plastica con l'odore di nuovo (in realtà era una tela Pirelli lavabile) e il posacenere scorrevole?? Io in particolare ero attratto dal quadro strumenti, con il reticolo verde e la spia degli abbaglianti di un bellissimo blu/indaco, e dai sostegni laterali per il sedile posteriore, proprio quelli che permettevano di creare l'amaca. Per chi non se li ricordasse, da una parte c'era una specie di "girella" e dall'altra un elemento che a me ricordava un viso deformato. E io rimanevo estasiato davanti a tanto ingegno. A dire il vero poi scoprii pure altri anfratti di cui parlerò più avanti in dettaglio, perchè vorrei dedicare al Pandino30 un post tutto per sè, visto che è l'auto che più di tutte mi è rimasta nel cuore. Fatto sta che il mio papino dopo aver comprato la Panda per sè, dovette ripiegare sulla Regata. Sia chiaro, non che non gli piacesse o che abbia avuto problemi di affidabilità. Quando si andava in giro tutti insieme si usava l'ammiraglia, però tra le due auto, quella a cui eravamo affezionati era il Pandino, anche perchè io, mia madre e mio fratello in pratica ci vivevamo... Tra l'altro ricordo un episodio che la dice lunga sul rapporto Regata-mamma. Primavera. Dovevamo andare in chiesa per non so quale occasione e mio padre aveva preso la Panda per andare non mi ricordo dove. Mia madre è precisina e iper-puntuale per natura e ricordo che quel giorno ci fece alzare di buon mattino per mettere il vestito bello. Lei indossava un completo bianco panna con bordini rosa qua e là e occhiali a fanalone d'ordinanza. Usciamo di casa, aggiriamo il condominio (il condominio non aveva box di numero pari agli appartamenti e mio papà aveva comprato un box nel condominio vicino, mentre la Panda stava in cortile), apre la serranda del garage, entriamo, accende la macchina e...niente, non parte. Forse papà si era dimenticato di togliere l'antifurto, che a quell'epoca andava per la maggiore, cioè l'interruttore che tagliava l'afflusso di carburante al motore. Peccato che il box stretto, la gonna di mamma, la difficoltà di trovare a tastoni nel sottoplancia un interruttore che non si sapeva come fosse fatto nè dove fosse e mamma che iniziava a incazzarsi di brutto per timore di fare tardi fossero gli ingredienti giusti per un mix esplosivo...per farla breve, alla fine mia madre mette in folle il cambio, spinge la Regata fuori dal box e si mette semisdraiata per cercare il benedetto interruttore, sporcandosi il vestito della festa, sudando come un muratore e suscitando la curiosità di chi passava di là. Alla fine l'odiata berlina ipertecnologica finisce in garage, mamma corre in casa a sistemarsi e convince un vicino ad accompagnarci in chiesa. Credo non abbia parlato con papà per una settimana. Ma la cosa bella è che la Panda30 era dotata dello stesso interruttore nella stessa posizione e mamma non ha mai avuto difficoltà a trovarlo...potere della suggestione! el Nino
  2. Bene! 3.88 m è una misura perfetta per una segmento B imho. So che a molti piacciono le B sui 4 metri perchè offrono QUASI lo spazio di una C a un prezzo inferiore, ma poi neanche tanto. Io ho comprato una Ypsilon 2010 proprio perchè era sui 3.80 m ed è perfetta per andare in vacanza (in 4 con una valigia in mezzo ai due passeggeri posteriori ovviamente) ma anche per la città. In questo modo tra Panda e Palio ci sono circa 20 cm e tra Palio e Punto altri 20 cm. el Nino PS: avete notato le bocchette laterali del clima? Sono uguali a quelle di Mito, con le feritoie per inviare l'aria sui vetri laterali.
  3. A mio fratello è successo sulla sua Grande Punto su stemma esterno e su quello del volante. Per il primo mi pare che lo cambino, quello del volante no perchè non c'è il pezzo singolo. el Nino
  4. Bene, dopo questo BREVE off topic, continuo il racconto. Eravamo rimasti all'850T e a mia zia che testò personalmente la (scarsa) resistenza del muso in un incidente...infatti si ruppe il bacino! E meno male che ebbe la prontezza di spostare le gambe, altrimenti non si sa come ne sarebbe uscita. Il naturale sostituto del mitico furgoncino Fiat, non poteva che essere...un 900E furgone tetto normale rosso! Non a caso ho postato la seconda immagine perchè mio zio, che come ricorderete era pure meccanico, aveva fatto una modifica simile al 900E, per migliorare la visibilità posteriore...gli specchi PREMIUM! Ho sempre pensato che il detto "dietro a un grande uomo c'è sempre una grande donna" fosse vero perchè anche mia zia, come mia madre, faceva le consegne per l'attività del marito...e io ero felice come una Pasqua quando andavo in giro per le ferramenta con mia zia e..."il Ferrarino", anche perchè magari ci scappava una fermata al negozio di giocattoli per un Lego o una Majorette, che poi dovevo "imboscare" alla vista di mamma, pena sculacciata selvaggia per aver "costretto" la zia a farmi un regalino... Di questo 900E ho anche ricordi meno felici...in quegli anni mamma si alzava all'alba, portava papà al lavoro lasciandoci "in custodia" alla vicina, poi tornava a casa, ci faceva fare colazione, ci vestiva e ci portava a scuola, per poi andare in ditta. Il ritorno da scuola era, ovviamente, a piedi, a parte il sabato quando papà veniva a prenderci col 131 gibboso. A volte però arrivava un ordine improvviso e mamma non poteva portarci a scuola così toccava a mia zia il "carico e scarico" nipoti. Come detto in precedenza, mio zio "Lancia" veniva al lavoro con il furgone e poi mia zia lo raggiungeva in macchina. Ma anche questa regola aveva le sue eccezioni e se capitava l'ordine improvviso a mamma quando la zia era venuta direttamente al lavoro con zio e furgone...si andava a scuola in furgone. Vi chiederete...EMBE'?? Semplice, avendo il 900E due soli posti ed avendo io un fratello, quando capitava questa congiunzione astrale avversa il sottoscritto arrivava a scuola nel vano di carico...e per la vita sociale di un bimbo delle elementari ciò equivale a prese per il culo megatroniche. Io, nel buio del cassone (visto che era un cosiddetto "lastrato"), addirittura pregavo che non ci fosse posto davanti a scuola e che mia zia fosse costretta a parcheggiare un po' più avanti, per evitare lo sguardo degli altri bambini. Per non parlare poi della sensazione di "puzzare di ferro"...e chi ha frequentato un'officina meccanica sa di cosa parlo. Questo furgoncino accompagnerà la mia fanciullezza anche in un'altra livrea, questa volta grigia: Apparteneva allo zio della 500 bianca rottamata. Paradossalmente tenne il 900E, come la Ritmo, per tantissimi anni, rottamandolo solo quando andò in pensione nel 2000. Purtroppo i decenni alle intemperie e l'uso gravoso (lavorava anche lui nel settore meccanico) generarono corrosione passante intorno ai passaruota e alle giunzioni dei lamierati, per non parlare della necessità di sostituire il motore. Mio zio lo ricorda ancora con affetto perchè era indistruttibile e partiva sempre al primo colpo. Io mi ricordo in particolare il rumore dello scarico, con la marmitta perennemente arrugginita. Mi viene da sorridere pensando alla 500, al 900E e alla Ritmo, tenuti per tantissimo tempo e poi, col sopraggiungere della "patentabilità" di mia cugina e della "vecchiaia" di mio zio, rottamati senza tanti complimenti, seppur ormai antieconomici da ripristinare. Ma andiamo oltre. Il 900E rosso dello zio Lancia era in buona compagnia nel cortile della ditta di papà e pure nel garage. Partiamo con le auto nel cortile della ditta, che meritano una bella descrizione. Alla 131 seconda serie di cui vi ho parlato poco fa, si aggiungono 2 macchine che hanno fatto la storia di Fiat e Lancia. L'architetto che abitava lì non potè infatti resistere al fascino della mitica, intramontabile, eterna ed indistruttibile...PANDA30! Credo che il mio amore per questa piccola vettura sia iniziato quando la vidi per la prima volta nel cortile, con i suoi cerchi a 8 fori, i sedili a sdraio e le sottili balestre al posteriore. Allego un'immagine trovata in rete. Chiedo scusa per la qualità dell'immagine, ma è l'unica che ho trovato del colore esatto e con il corretto posizionamento dello specchietto retrovisore, in corrispondenza del deflettore. il colore è Bordeaux pastello, che non ho trovato su nessuna cartella colori ufficiale. Ho dei dubbi sulla correttezza della versione perchè non ricordo se la 30 aveva la griglia a destra o a sinistra. A fianco del Pandino, anche lui al maschile e su cui torneremo a breve (quando entrerà in famiglia), arrivò la sorellina dallo stesso pianale, la Y10 fire, comprata dal possessore della 131 per la moglie. Il colore mi colpì subito perchè era un verde chiaro, che faceva la sua porca figura con il nero del portellone. Ho trovato una sola immagine, riferita ad una più accessoriata versione Touring, ma spero mi perdonerete. Ricordo che le "donne del cortile", cioè mia mamma e mia zia, l'apprezzarono da subito per la classe e l'eleganza. Io invece avevo pareri contrastanti, mi colpiva la ricchezza dei dettagli, sorattutto paragonata alla Panda30, ma la forma mi sembrava da...ferro da stiro. Mi fermo qui, perchè i miei giudizi sulla Autobianchi ritorneranno più avanti. Anche perchè è giunto il momento di parlarvi di lei, la "verdina". Già, l'auto che lo zio Lancia usava come auto da battaglia. Una Ritmo seconda serie diesel verde, colore che a quei tempi doveva piacere molto in Fiat. Ricordo il rumore da trattore del motore, che mio zio elogiava per la robustezza, e il lungo tempo per far riscaldare le candelette. Però non capivo perchè avessero cambiato la mia bellissima Rimmu, mettendole quel muso che non sorrideva più. E ai miei occhi inesperti sembrava pure che l'avessero ristretta e allungata! Potere dell'estetica. A posteriori devo dire che invece fu fatto un ottimo lavoro e che oggi sarei in difficoltà a scegliere una Rimmu storica. Forse prenderei una prima serie Targa Oro e una seconda serie Cabrio. Penso di avervi dato parecchi spunti e di essermi fatto perdonare per l'attesa, se riesco oggi pomeriggio aggiungo qualche altra riga a questa sommaria infarinatura delle auto nel cortile della ditta. el Nino
  5. Ciao, quello che ti hanno detto è corretto. Anche gli iscritti all'Ypsilonclub si lamentano di questa cavolata, ma purtroppo se non hai il twinair o il clima automatico non hai l'indicazione della temperatura esterna, ANCHE se hai il sensore nello specchietto. C'è chi ha smontato la portiera e ha fatto delle connessioni caserecce, ma io te lo sconsiglio. Per quanto riguarda il display nel cruscotto, se non erro (perchè io sono iscritto al club, ma ho una Ypsilon 2010), sulla Silver e sulla Gold c'è quello "base", sulla Platinum c'è quello a matrice di punti suddiviso in più settori. el Nino
  6. Panda al momento del lancio nel 2003 costava 7950 euro, poi ovviamente tra maggiori dotazioni e adeguementi è salita, ma credo che la base non potrà partire oltre gli 8900 euro con una coppia di airbag e poco più. Se Punto continua a stare nel range di 10000 euro, Palio dovrà stare a metà, con una dotazione leggermente superiore a Panda base, ma non troppo rispetto a Punto, per non infastidirla. Dubito che nel 2012 Punto partirà ancora da questi prezzi, per cui il problema si porrà alla fine della carriera di questa Punto. Certo che per essere una "base" ha buone dotazioni di sicurezza e pure il gadget tecnologico che piace ai ccciofani. el Nino
  7. Beh, spot a parte, se uno si accontenta del motore base e delle tre porte, è un affare. Al prezzo di una Panda ti porti a casa una Punto con tutto il necessario e pure il superfluo (i cerchi in lega). Mettendo le cinque porte e un motore diesel potrebbe essere una buona auto "unica" ad un prezzo ragionevole. Oppure, col motore benzina, una perfetta auto per i neopatentati. el Nino
  8. Ma che senso ha?? Aggiunge ulteriore confusione nella gamma, considerando che a Bologna dovrebbero presentare la Punto...e basta. Mi fa piacere che non vogliano abbandonare a sè stessa l'auto, ma che svalutazione potrà avere quest'auto se rimane a listino per così poco tempo?? Mi sembra di rivedere la situazione surreale di Grande Punto Natural Power, uscita giusto un paio di mesi prima di Punto evo, solo ed esclusivamente per sfruttare gli incentivi se non erro. el Nino
  9. Accipicchia!! Apro il thread e trovo un messaggio da parte dei fantatici 4: Nick, Mazi, Roy e Doc...vi lovvo ragazzi! Scusami Nick, hai ragione. Prometto di restare maggiormente in topic. Ma è difficile quando entrano in ballo i ricordi. Brutte notizie, il rivenditore dice che quella serie potrebbe essere una delle tante fugaci apparizioni cinesi e quindi non ha lasciato tracce significative. Ma io non mollo. Anche tu sognavi di avere una concessionaria di auto da piccolo?? E comunque il mio commento era ironico. Nuooooooo...Roy se ti posto una bella Innocenti facciamo pace?? ;) Troppo forte Doc...come detto prima, era un commento ironico. Chi sono io per giudicare, visto che ho una collezione di 250 omini della Lego tutti diversi?? E in riferimento al tuo commento, io non sono mai riuscito a vincere una partita di Monopoli in vita mia...tengo le mani bucate! el Nino
  10. Certo, il problema è il posizionamento dei prezzi. Quando uscì Palio in Italia, o la si comprava nuda e cruda o il prezzo saliva ben oltre Punto. Infatti vendette bene la station wagon, che non aveva concorrenza in casa. La berlina invece fu un flop totale, anche perchè all'epoca sulle seg. B non c'era molto oltre allo stretto necessario (mio fratello ad esempio prese una Punto Star td60 3 porte e ci aggiunse come optional pure l'airbag lato giuda...), a differenza di oggi dove ci sono almeno 4 airbag fino dalla base, spesso l'esp e l'aria condizionata di serie già dall'allestimento intermedio. Se mettono un prezzo troppo alto a Panda in molti potebbero scegliere una Palio, se mettono un prezzo troppo alto a Palio per differenziarla da Panda, vanno nel territorio di Punto, se mettono troppo in alto Punto, rischiano che venda meno del previsto (e consideriamo che deve durare ancora un paio di anni buoni). Insomma, non vorrei essere al posto di quelli del marketing, ma credo che faranno Panda e Punto ampiamente personalizzabili e Palio, che è comunque una macchina piacevole, come alternativa "vista e piaciuta" e ben poco personalizzabile, se non a caro prezzo. Una Dacia Sandero di Fiat. el Nino
  11. Non è affatto male, anzi. Ha una sua "dignità" anche nella versione non sportiva, baffo a parte...errare è umano, perseverare è diabolico. Mi fa tenerezza vedere la versione Sporting (come la Punto mk1) e noto una discreta cura nei particolari come il marchio, con la P che diventa grigia o rossa a seconda della versione, oppure nel quadro strumenti. Non capisco però una cosa. In Brasile vendono la nuova Uno, la Mille (che è la vecchia Uno), la Palio m.y. 2011 e 2012 (non sono due versioni, ma m.y. diversi e succede anche per Siena e Linea) e pure la Punto (che sarebbe la nostra Grande Punto, se non erro costruita sul pianale della Punto mk2). Tutta questa offerta di auto fondamentalmente simili come dimensioni a che serve? Non si cannibalizzano? Oppure sono posizionate diversamente come allestimenti e prezzi, tipo la Mille come low cost, poi Uno, Palio e a finire la Punto? el Nino
  12. Ho provato a cercarla in soffitta, ma non ho trovato nulla. Sarà stata anche lei vittima del trasloco '92. Però ho contattato su ebay un grande rivenditore di modellini e spero possa aiutarci. Su GUGOL mettendo "modellino mercedes sl gialla con luci e suoni", anche in inglese, compare di tutto, ma niente che si avvicini lontanamente... Mazi...averne un paio, o tre, ancora ancora...ma sette è da croce verde ;) Più che altro mi chiedo perchè far sormontare appena il bordo esterno del faro alla lamiera, invece di inserirla all'interno...mah, saranno logiche di produzione a noi sconosciute. Comunque anche la terza serie era una bella macchina, a prova del fatto che un buon design invecchia bene e rimane sempre attuale. Riprendo la narrazione (ma il Nick si è auto-bannato??). A spanne siamo in un periodo che va dal 1983 al 1985, ma chiedo venia per gli eventuali errori perchè è davvero difficile stare dietro al parco auto familiare. Come detto sopra, nel cortile della ditta di papà c'era pure mio zio, che era perito meccanico. Ma oltre a quello, era un meccanico vero con la passione per le Lancia. Tutto quel poco che conosco sulla casa di Chivasso, me l'ha insegnato lui. Era un uomo burbero e francamente non ci sapeva fare molto con i bambini, ma tra me e lui c'è sempre stato un rapporto particolare, e non so spiegarlo bene a parole. Ora che ho 31 anni suonati posso confessare che, se da un lato impazzivo per le sue spiegazioni tecniche e tutti i macchinari che aveva in officina (trapani verticali, tornio, gru, ecc..), dall'altro mi ha sempre terrorizzato il deposito della limatura di ferro, la cosiddetta "limaia", dove diceva che mi avrebbe messo in castigo se ne avessi combinata qualcuna. Io ero affascinato soprattutto da tre cose: le schegge roventi di metallo che formavano lunghi trucioli grigo-violacei sul tornio, i pezzi di metallo incandescenti che "sfrigolavano" quando venivano buttati nell'acqua a raffreddare e il latte. Il LATTE? Sì, io chiamavo latte quella soluzione acquosa che si butta vicino alla punta del trapano durante le lavorazioni per raffreddare il pezzo di metallo ed evitare che la punta vi si incastri. Ecco, io passavo i pomeriggi a rompere le balle a mio zio affichè mi facesse spruzzare il latte. Ovviamente, visto il luogo di lavoro, mio zio si guardava bene dal farmelo fare. O meglio, me lo fece fare a un'età consona e solo sul trapano verticale (quello che molti hanno in garage per intenderci), giusto per darmi il contentino. Anche perchè io ero attratto maggiormente dalla gru, dove giocavo con mio fratello a chi resisteva più a lungo attaccato al gancio o a chi arrivava più in alto. Ma torniamo allo zio "Lancia", di nome e di fatto, visto che ne ebbe molte, a partire dalla Fulvia berlina prima e seconda serie. Non agevolo alcuna foto perchè mio zio ora non c'è più e non mi ha mai dato notizie più aggiornate su quest'auto e anche perchè, francamente, la Fulvia berlina non mi è mai piaciuta. Imho era una saponetta a quattro ruote o, se preferite, la concretizzazione di un mio fanciullesco disegno di auto, vista di profilo. So che questa mia affermazione scatenerà furibonde reazioni, ma altre vetture tipo la 128 o la Giulia, che erano delle normalissime tre volumi, avevano un'estetica quantomeno gradevole. Vabbè, dai...agevolo qualche foto. NB: a me la Giulia non piace e poi capirete il perchè... Lo zio Lancia poi, aveva uno strana filosofia di pensiero. Se fossi un buon narratore come sostiene il Doc (guarda che sto portando avanti il nostro discorso...), vi ubriacherei con frasi ad effetto tipo "per lui Lancia significava granturismo, inteso come il potersi permettere di andare forte, se voleva, e con una buona dose di stile, e per questo usava una Fiat, da lui considerata un gradino più in basso, per andare in officina". In realtà mio zio voleva solamente evitare di sporcare gli interni e quindi effettivamente usava auto e furgoni Fiat per andare al lavoro, lasciando le sue Lancia (perchè ne aveva più di una) nel garage durante la settimana. Allo stesso modo, lui aveva una moto Guzzi, perchè "le altre non sono moto". Per esperienza personale, posso dire che lo zio non aveva torto, perchè io immancabilmente mi sporcavo di nero in officina e la macchia non veniva via a meno di lunghe sessioni in ammollo con acqua e "Ariel bucato a mano, fredda lo sporco, accarezza i colori". Io ovviamente ero felice che la mia maglia non scolorisse come quella del buon Paolo... Ma torniamo a noi per l'ennesima volta. Il 242 di papà dunque, era in buona compagnia. E cosa poteva affiancarlo se non un bluastro 850T con pianale e interni del vano di carico in truciolare?? Ricordo in particolare la ruota di scorta in mezzo alle gambe del passeggero e i gruppi ottici posteriori a...ogiva. Io li adoravo. E mi piaceva tanto anche il muso con i fanali tondi e grossi, che davano al frontale una faccia da ebete...per chi come me è stato giovane in quegli anni, il rumore del motore è qualcosa di indelebile. Una specia di scoreggia che usciva da un tubo di scappamento striminzito e spesso arrugginito. Non ho trovato il modello e colore esatto, quindi posto una errata versione tetto alto con guida a destra, ma di colore corretto, e una versione tetto normale come quella di mio zio, ma di colore sbagliato... Il cruscotto mi ha sempre fatto tenerezza...è di una povertà sconcertante, ma la concorrenza non offriva molto di più. E poi a quei tempi si badava alla sostanza e non a inutili fronzoli. Certo che a me OGGI ripensare al piantone dello sterzo che girava tra le gambe del guidatore e quell'esile lamiera che separava la cabina dall'esterno, fa una certa impressione. E lo fece anche a mia zia quando una macchina bruciò un semaforo rosso e le entrò in cabina... el Nino
  13. Rieccomi a voi, oggi ho un po' più di tempo e inserirò qualche foto in più. Partiamo da una errata corrige: papà ha fatto da autista al cumenda non su una Lancia, ma su una Mercedes-Benz "Due e venti automatica, quella con le pinne". Da queste scarne informazioni sono risalito all'auto in questione, una W111 con cambio automatico a tre rapporti. So che papà si è sempre lamentato di questo cambio, ma probabilmente perchè non era avvezzo alla guida...automatica (difatti non c'è mai stata un'automatica in casa). Pur non essendo un amante delle Mercedes, devo dire che pensare a mio papà su questo barcone tutto cromato...mi fa sorridere. Ancora oggi, mi dice che prima o poi si comprerà IL Mercedes, forse perchè per lui ha sempre rappresentato una sorta di status symbol o di affermazione di sè, come se questa tipologia di auto costituisse la prova "di essere arrivato". Paradossalmente, con l'avanzare dell'età si sta sempre più orientando verso auto-contenitore. Gli piace da matti il Qubo (e qui concordo), ha fatto un pensiero al nuovo Doblò (che disgusto), ma quando ha visto il Freemont ha esclamato: "macchè Mercedes, mi compro questo!". Se vi state chiedendo che se ne fa un sessantenne abbondante che gira al massimo in coppia in paese, di un barcone sette posti di cinque metri...la risposta è...non lo so. Ma tanto cercherò di fargli cambiare la Stilo GEITIDI con la nuova Panda. Oltre a questo, due notizie bomba! La prima è che il mio viscerale ed eterno amore per la 600 e i suoi "paraurti a coscetta" (questo è un mio copyright) è di famiglia, nel senso che papà ne comprò una PRIMA della famosa 500. Purtoppo non sono riuscito ad ottenere altre info, ma non dubitate perchè non si può mica lasciare el Nino a bocca asciutta sulla sua adorata 600. La seconda notizia è che prima del famoso 128 verde palude, papà si dilettò per pochi mesi pure con una Autobianchi A112, unica divagazione alla duratura e granitica fede paterna nella casa torinese. Purtroppo la mia fonte è restia a rilasciare ulteriori dichiarazioni, ma vale quanto detto a proposito della 600 di cui sopra. Ora è stato chiarito anche il motivo per cui la mia prima macchina è una Lancia Ypsilon...per quanto alla lontana, la A112 e la mia Ypsilon, sono cugine... Dopo questo breve preambolo, facciamo il punto della situazione. A casa il 131 Panorama, al lavoro il 238, al campeggio la roulotte. Come detto, papà lavora nel settore alimentare, che in quegli anni andava a gonfie vele. Servendogli qualcosa di più grande, decise di comprare il fratello maggiore del 238, il mitico e grigio, ovviamente, 242. E' una prima serie, riconoscibile per l'assenza della mega mascherina posticcia nera che gira sul fianco inglobando le frecce. Nel thread sugli avvistamenti delle auto storiche ho già postato alcune foto, che qui ripropongo. Ricordo con particolare affetto il "grigione", soprattutto perchè era enorme per un bambino come me. Mi ha sempre colpito il suo muso...bonaccione, quasi da cagnolone, e anche per i suoi fari posteriori cosi piccoli in proporzione al resto. Mi ricordo in particolare di un dettaglio: il cavetto che usciva dal lato posteriore e rientrava nel portellone per portare corrente alla luce della targa. Mi sono sempre chiesto perchè non l'avessero fatto entrare lateralmente, ma qui forse entrano in gioco processi produttivi a me sconosciuti e le mie solite seghe mentali per i dettagli. Ho due piccoli aneddoti: il primo riguarda il motore, che se non erro era di origini Citroen CX. Che fosse letargico era un dato di fatto, ma era estremamente robusto, sebbene facesse i capricci col brutto tempo. Infatti il mitico 131 era usato come carro attrezzi in caso di avaria e ho stampata nella mente l'immagine di mia madre (sempre più figa ai miei occhi di bimbo) al volante della gobbuta station di famiglia che traina papà sul grigione verso l'officina del meccanico, in un tripudio di rumore diesel a iniezione indiretta...il secondo aneddoto riguarda un furto ai danni del 242. Papà ne ha sempre lodato la capacità di carico e la bassa soglia di carico...beh, anche ai ladri queste caratterisctiche dovevano essere note perchè per rubare la merce non esitarono a fracassare i due vetri posteriori. Peccato che essendo un camion refrigerato, essi fossero rivestiti internamente con uno spesso strato di isolante. Morale della favola: un triplice danno (merce, vetri e rivestimento). Eppure bastava vedere che sul tetto c'era il frigo...altro piccolo dettaglio, l'immancabile striscia rossa per il trasporto merci conto proprio. Vorrei condividere con voi anche una chicca: fino agli anni '90 io e la mia famiglia abbiamo abitato nell'appartamento a piano terra di un piccolo condominio, che non aveva un cancello a delimitare il cortile (quello della 128 coupè per intenderci). Il sabato mattina passava sempre un 242 grigio stracarico di stendibiancheria, battipanni in midollino e mastelli di plastica blu (il classico mercataro ambulante) che all'altoparlante annunciava con voce nasale: "detersivi, bucato a mano, tutto a metà prezzooo!". Ecco, in quei momenti, il 242 mi stava proprio sulle balle, al pari del piccolo 850T e del suo proprietario che gridava: "è arrivato l'ombrellaiooo...sciure, qui per voi l'arrotinooo". Dopo questo breve flash sonoro (e so bene che voi, ad esclusione della nostra mascotte Nick, ricordate bene questi annunci), torniamo a noi. Come anticipato tempo addietro, i mezzi di lavoro di papà erano in buona compagnia nel cortile della ditta, visto che su di esso si affacciava l'edificio con l'attività di papà, al piano inferiore c'era l'officina meccanica di mio zio (è una new entry, ma lo adorerete), a lato lo studio di un architetto e l'abitazione della famiglia di suo fratello. Partiamo con l'auto di quest'ultimo, perchè l'auto dell'architetto sarà oggetto di discussione più avanti (e capirete il motivo). L'auto in questione è una 131 seconda serie grigio metallizzato. Devo dire che tra le varie serie, la seconda è la mia preferita, seguita dalla "francescana" prima serie e in ultima posizione dalla terza serie. Il motivo è presto detto: come la Rimmu, questa macchina sorride... M sembra il viso di una nonnetta sorridente, con gli occhi un po' socchiusi... Il 131 è imho un'auto eccezionale, capace di rinnovarsi profondamente per ben tre volte senza dare l'idea di un restyling razzaffonato in qualche maniera. Per non parlare dei piccoli dettagli, tra cui le targhette laterali con l'indicazione della cilindrata e quella, stupenda, con l'indicazione del modello che divide il faro stesso, i bellissimi cerchi in lega o i paraurti che lasciano in vista la parte bassa del passaruota. La terza serie, invece, non mi faceva impazzire. Vuoi che ormai c'erano sul mercato auto meno conservative in fatto di design, vuoi che la disposizione delle luci mi dava l'impressione di uno sguardo strabico, vuoi che noi avevamo la Supermirafiori con la gobba... el Nino
  14. Ragazzi non posso lasciarvi da soli per un weekend che mi scatenate l'inferno nel thread??
  15. Mai avrei pensato di dirlo, perchè l'ultima Peugeot che mi piaceva da matti è stata la 106 prima serie, però questo mi garba parecchio. Più della versione Citroen, stranamente. Al punto che se avessi le possibilità comprerei subito una DS4, ma non una C4 Aircross...trovo poco omogenee le linee del muso, mentre nella coda c'è molto della DS4. Il Peugeot a mio avviso ha quel certo non so che...di Evoque. Saranno le linee più squadrate, sarà che la calandra è riuscita meglio di quella della 508, ma mi dà l'impressione di solidità e compattezza. Il posteriore non è molto caratterizzato, ma nel complesso tra ASX, C4 aircross e questa...scelgo questa. el Nino
  16. Bingo! Doc, hai vinto un piatto di polenta e gorgonzola... Non ricordo di chi fosse l'auto, perchè ai tempi di questa foto (1979-80) probabilmente o ero appena nato, o avevo circa un anno e papà non ha ricordi a riguardo. Se non erro la 128 coupè uscì di produzione nel '75, quindi questa dovrebbe avere da 5 a 10 anni buoni. Francamente devo dire che ho rivalutato quest'auto solo di recente, perchè quando ero piccolo non mi piaceva il posteriore così rialzato e piatto. Inoltre, come d'abitudine, attirbuivo al posteriore dell'auto un viso e questo mi ricordava in tutto e per tutto il burbero marito della mia vicina...insomma, un accigliato e cicciotto signore di mezza età che mi sgridava sempre perchè urlavo come un disperato TANA LIBERA TUTTI quando si giocava a nascondino. Ma torniamo a noi. Sono affezionato a questa foto perchè la 128 occupa esattamente il posto condominiale demandato al lavaggio auto. Quanti pomeriggi ho passato con papà a lavare le macchine di famiglia all'ombra di quel pino, perchè "altrimenti col sole si formavano gli aloni". Io di solito reggevo la canna dell'acqua o correvo in cantina ad aprire e chiudere il rubinetto (due palle...non c'era un rubinetto più vicino e quindi si attaccava il tubo a quello del lavatoio condominiale). Ricordo pure che papà aveva un grande guanto di pelo per lavare la macchina e un'enorme pelle di daino. A me quel guanto sembrava una pecora fradicia e ingenuamente, mi rattristavo pensando che il mio papà poteva usare qualcos'altro per lavare la macchina di casa...Come potete notare, il cortile è in ghiaia (da architetto dovrei dire "stabilizzato"), al contrario di quello del nonno, e io facevo a gara con gli amichetti del circondario a chi sgommava di più con la bici... el Nino
  17. Ciao a tutti, ho preferito dividere il messaggio da quello precedente per questioni di lunghezza, spero che i moderatori non mi richiamino... Come detto ieri, ho trovato alcune foto dell'epoca che vorrei condividere con voi. Inserisco per motivi di privacy (io non metto mia mamma online come il buon Nicketto ;)) ma soprattutto per esigenze tecniche, solo le parti attinenti al mio racconto (cioè ho scansionato a millemila pixel quello che riguarda il thread). La prima immagine riguarda il "culo" della Otto e mezzo a casa dei nonni, nell'unica foto che ho trovato a riguardo. Provvederò a rompere le scatole a mia zia, quella della 500 bianca rottamata, che è appassionata di foto e magari ne ha qualcuna che può interessarci. Potete notare la casa di ringhiera dei miei nonni, il cortile di sassolini a me tanto caro e la Otto e mezzo in tutto il suo splendore. Non ho mai fatto caso a quante cromature avessero le auto di quei tempi (gocciolatoi, profili dei vetri, modanature, fari e cerchi, per non parlare dei paraurti, qui con i rostri d'ordinanza) e capisco la rottura di balle di passare l'olio su tutte, come ricorda sempre mia madre. La targa è VA27...qualcosa, se qualcuno vuole fare il solito giochino di controllare. Noto anche con stupore il numero di adesivi sui vetri...è probabile che fossero i vari santini "proteggimi tu" o il ricordo di qualche gita fuoriporta. Io sulla mia Ypsilon ho tolto addirittura quello della concessionaria e ho solo il portabollo perchè non sopporto nulla di appiccicato sul vetro (tant'è che il mio disco orario è di quelli che si appoggiano sulla plancia...). Forse qualcuno ricorderà anche le sdraio da cortile dei tempi, fatte con la struttura in metallo e le corde di gomma. A me ricordano mio nonno perchè d'estate quando eravamo piccoli e giocavamo nel cortile, lui si sedeva su una di quelle sdraio a prendere il fresco e ci guardava giocare...forse controllava che rimettessimo a posto i sassolini o che non rovinassimo la sua pianta di rosmarino! Questa invece è la foto della nostra roulotte parcheggiata in cortile, non ricordo se in attesa di partire per il Veneto o il Lago Maggiore. La disposizione interna prevedeva la dinette nella parte anteriore che si trasformava in letto matrimoniale, letto a castello posteriore e wc/cucina nella parte centrale. Tuttavia, visto che papà aveva costruito una veranda sopraelevata nella nostra piazzola sul Lago Maggiore, dotata di un angolo cottura vero e proprio, non c'era bisogno di usare la cucina interna nè tantomeno il wc, dato che si usavano quelli del campeggio, in modo da evitare di dover scaricare il serbatoio...Quando i miei genitori venderanno il 131, la roulotte farà la stessa fine, perchè ormai i tempi erano cambiati e avevamo scoperto una pensioncina niente male sul mar Adriatico. Mentre "ravanavo" tra le vecchie foto, è comparsa pure questa, con un particolare che non avevo notatoad una prima occhiata...il mio adorato CAMPER Majorette! Se non erro siamo nel periodo natalizio, perchè la foto da cui ho preso questo ritaglio è del salotto dell'appartamento dove abitavamo quando ero piccolo, e mamma ci concedeva di sparpagliare tutti i giochi in salotto solo durante le feste per mostrare ai cugini quello che ci aveva portato Babbo Natale. Si vedono pure la Peugeot marrone e la Datsun gialla postate poco fa e sotto alla pensilina l'avversaria della Rimmu, la Golf rossa! Inoltre potete ammirare gli elementi in plastica di cui ho parlato in precedenza, che servivano a costruire strade e parcheggi. Nessuno li aveva o li ha mai visti?? C'erano molti dettagli tra cui sbarre, caselli, distributori e cartelli stradali...io ci giocavo per ore ogni giorno. Il camion sullo sfondo invece non mi fa accendere nessuna lampadina. el Nino
  18. Da possessore di Panda30 e Panda Young 899cc, mi permetto di precisare che il rumore delle sospensioni della Panda è BILONG BILONG...LONG o al massimo RATTATANG...TANG, visto che c'era sempre il saltello. La Uno45 era discreta come motore e faceva brem, brem, breeeeem... Tra poco continuo il racconto con le scansioni d'epoca! el Nino
  19. Ecco, ho imparato una cosa nuova! E grazie anche a te per l'apprezzamento, fa piacere conoscere persone capaci di costruire frasi di senso compiuto, nel mare dei ragazzi di oggi pieni di "kiamami" e "ttt". Per carità, pure io uso le abbreviazioni negli sms, ma è sconfortante assistere all'imbarbarimento della nostra povera lingua... E poi vuoi mettere? L'odore di pulito misto all'odore del metallo?? Ho visto le tue Majorette nell'altra sezione...il mondo è piccolo! Certo che eri fortunato ad avere così tante Rimmu...per non parlare del Cherochicii con il cane dentro, che mi son sempre meravigliato della genialità di chi lo ha pensato... Mumble mumble...4 piani...ora mi fai venire i dubbi. Ricordo che le rampe erano di colore diverso, la sbarra alla fine delle rampe e il lavaggio o qualcosa del genere al piano terra, ma il numero dei piani...mistero! Tramite Google ho trovato questa immagine tratta da un thread si AP (a proposito, ma che fine ha fatto Paolo GTC?) e non ricordo quell'aggeggio verde nè la vite senza fine, ma la postazione del meccanico mi ha fatto accendere la lampadina...che poi si parla di quasi trent'anni fa e la memoria potrebbe fare cilecca... Grazie Roy, è una foto bellissima, anche se è pure una mazzata in pieno viso (nel senso dei ricordi, ovviamente). Sembra ieri quando giocavo con la mia Rimmu col gancio e il baule apribile, per non parlare delle sospensioni che rendevano realistico come pochi un gioco quasi banale come le macchinine. Ma poi vogliamo parlare dei dettagli delle maniglie, della presa d'aria o della targhetta con la versione?? O della straordinaria possibilità di lavare le macchinine nel lavandino dopo aver giocato in giardino? Tanto al massimo si formava un pelo di ruggine solo sul mozzo delle ruote... Sarebbe bello avere di nuovo la Rimmu, la Cherochicii, il camper e magari pure la Acadyane gialla o la Capri blu. Giusto per chiudere questo splendido OT, io ero così avanti (o scemo, dipende dai punti di vista), che quando giocavo con la furgonette francese imitavo il rumore del motore facendo con la bocca un'interminabile RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR...che il bicilindrico e le auto francesi fino alla AX/205/Clio, le riconoscevi pure dal suono del motore... PS: tra le altre avevo anche queste. Auto particolari, come vedete, peccato che io volessi la R11 (se ne avete una...). el Nino
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