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ilario

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  1. - 'sera, signori, and, ... sir ...., ahehm - I Know - I was always thinking of you more ... reistrettou ...
  2. Ahehm, se quest'state t'è avanzato qualcosa e passi dai parenti abruzzesi, due a scelta tua, anni 85-95, ... sì? Baci
  3. Troppo buono, Signor Teto. (ho avuto un caro amico con quel nome, del '76 forse , chissà ... mi illudo che possa anche essere tu ) Molto volentieri, già detto. Più tardi, c'ho amici dillà in cucina, per cena (cit.).
  4. auto Das! Vero, Loric, mancava a tutti, pure al negoziante dei giocattoli. Ne vuole subito una il gestore del bar fighissimo sotto casa mia, per fare pubblicità prima e dopo una gara di burlesque , che poi sarebbe una gara di inettitudine. Anche come percorso progettuale, stanno indietro di quattro decenni, se questo è il concept, almeno a giudicare dalle immagini. Se poi dichiarassero qualche contenuto, si potrebbe parlare di concept. Così cos'è? Un prototipo di che? Per fare cosa, per quale utilizzatore. Non si capisce, o non lo capisco io. Mi pare pure molti altri, sopra. Se siamo messi così, buon per l'Italia e i rimanenti prodotti italiani. Oh cazzo, quelle moto .....
  5. Ok, rileggendo bene Jeby, mi sa che hai ragione. Io sopporto più facilmente i difetti, o le caratteristiche distintive imprescindibili, di una moto o di un'auto gustosa assai, rispetto a storture su veicoli generalisti di costruttori generalisti. Che poi Opel, ad esempio, era così generalista quando aveva a listino anche le Speedster/Gt? Difficile rispondersi. Alcuni esempi personali, non avendo mai posseduto una Ducati, avendone guidate diverse di varie epoche, epiche: a parte la Pantah 500-600, anche le 900 (MHr e famiglia) erano fantastiche per molte caratteristiche. Certo non erano comode per andarci in giro quotidianamente: posizione di guida, raggio di sterzata, frizione ... La situazione migliora di parecchio già con le Paso, che non erano mica supersportive, di assetto e tutto. Anche la St2 944 mista acqua/aria era fruibile, pure per turismo serio e per andare in ufficio, mentre la St4 scalciava sotto i 4.000 giri, però in gita era fantastica. Ducati ci credeva e fece bene, con l'ultima St3 favolosa, desmo a 3 valvole monoalbero, acqua, fluida e potente. Una cocca col vecchio vestito della cugina ricca, fuorimoda, come diceva quello slogan anni '80? Elegante, nervoso, un po' blasé, se serve per capire, così, tanto per scimmiottare il grande Paolino e i suoi ricordi/archivi.
  6. Veramente, pure la sfiga ci si mette ... Mi sono accorto che non ho completato quella rottura due commenti sopra. Chiedo scusa, se mai interessasse, continuo volentieri, forse stasera. Solo se sono utili prose, magari.
  7. Probabilmente sono state prese in considerazione tutte le opzioni di settaggio, in sede di progettazione e sviluppo: magari una versione più guidabile, sportivamente, e più potente arriverà, proprio col 2L. Mi permetto di immaginare qualcosa di non proprio sportivo, vista la linea e l'altezza dell'auto. Diversa era la Y Elefantino Rosso (a proposito, ma ne hanno fatte poche? Non si trova mica. Ho visto tante Blu: erano anche col 16v?).
  8. Sì, e forse per le moto vale anche più che per le auto, almeno per me è così. Alcune delle moto più belle che ho avuto, poche italiane piccole, molte giapponesi anche medio-grandi (750), avevano alcuni difetti insanabili, ma ci si fa volentieri il callo. Giusto anche il riferimento alla tua Miata. Certo diverso sarebbe se si trattasse dell'auto di segmento B, C o D da lavoro e uso intenso, magari. Credo.
  9. Forse può interessare questo articolo sulle flotte e relative capacità gestionali, da motori.it Company car drive, premiati i fleet manager - All'autodromo di Vallelunga, in occasione di Company Car Drive, sono stati premiati i migliori gestori di flotte auto aziendali. I migliori fleet manager di flotte auto aziendali sono stati premiati a Vallelunga in occasione di Company Car Drive, l'evento dedicato agli operatori del settore del noleggio a lungo termineorganizzato da GL Events col patrocinio di AIAGA - Associazione Italiana di Acquirenti e Gestori di Auto aziendali. In questa occasione, i fleet manager hanno seguito seminari e hanno provato e confrontato le auto di diverse marche presenti alla manifestazione che meglio si adattavano a essere adottate all'interno delle aziende. I seminari, organizzati in collaborazione con la facoltà di Economia aziendale dell'Università degli Studi di Bologna, hanno approfondito il tema del noleggio a lungo termine, analizzando i dettagli del Total Cost of Ownership (TCO) e valutando le aree dove è possibile tagliare i costi delle auto aziendali riuscendo al contempo a diminuire l'impatto sull'ambiente. La giuria, presieduta dal presidente AIAGA Giovanni Tortorici e composta da Gian Primo Quagliano, direttore responsabile di Auto Aziendali Magazine, da Stewart Whyte, direttore di Fleet Audits Ltd, da Angelo Paletta, professore di Economia Aziendale alla Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Bologna, ha attribuito il riconoscimento di Fleet Italy Manager dell'anno 2011 a Robert Satiri, responsabile dei servizi generali di Colacem Spa, azienda umbra da 1.100 dipendenti che produce il 13,7% della quota nazionale di cemento. Il premio Fleet Italy SQE (Safety Quality Environment) dell'anno 2011 è andato invece a Tiberio Tesi, Organization & HR Director & Chief Sustainability Officer di Sap Italia Spa, mentre il riconoscimento di Fleet Italy Mobility Award è stato attribuito ex equo al team Enel Servizi(composto da Giovanni Soldatich, responsabile servizi generali, Laura Gazzani, responsabile servizi alla persona, Angelo Riccardi, responsabile gestione automezzi ed altri servizi e Michele Ricco, responsabile dei progetti di sviluppo e gestione dell'auto elettrica nella flotta), a Laura Gobbis, fleet procurement manager di Luxottica Srl e a Gianfranco Martorelli, general services Fleet & Mobility Manager di Wind Telecomunicazioni Spa. Gli altri finalisti dei Fleet Italy Awards erano Marco Claudio Agazzi, direttore servizi generali di Alcatel Lucent Italia Spa, Giovanni Panzeri, direttore Facility Management di Arnoldo Mondadori Editore Spa, Rocco Femia, direttore acquisti di Alliance Medical Srl, Roberto Natini, buyer indirect spending and corporate cost analyst di Birra Peroni Spa, Mauro Altissimo, responsabile gestione auto aziendaali di Banco Popolare Soc. Coop., Simone Boeretto, responsabile servizi generali di Eismann Group Srl, Marco Onorati, responsabile acquisti flotta aziendale di Ericsson Telecomunicazioni Spa, Umberto Ruggeri, fleet manager di Frigomeccanica Spa, Barbara Cottini, direttore human resources di Gi Group Spa, Marco Cantini, car fleet, drivers coordinator & switchboard di Guccio Gucci Spa, Cesare Bernardoni, facility manager di Novo Nordisk Spa e Riccardo Vitelli, mobility manager diTerna Spa http://www.motori.it/aziende-e-flotte/12918/my-company-car-drive-premiati-i-fleet-manager.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter:+Motori.it&utm_content=2012-04-20+Company+car+drive%2c+premiati+i+fleet+manager
  10. Dirigista forse, neanche tanto grave, direi. In teoria, alcune riforme prevedono quello che dici, da parte del servizio pubblico dell'impiego o delle agenzie private per il lavoro, o di altri soggetti ancora, misti. Pare che la preselezione non debba funzionare, citofonare ad alcuni commissari europei/ministri/assessori. Vuoi gli indirizzi precisi dei citofoni precisi? Me li so' persi per strada, sono nomade in camper (grazie Cosimo!) .
  11. (Ma mi pare che anche un paio di scalzacani c'hanno vinto la 8 ore di Suzuka, o no? Qualche Mondiale SBK a caso. Qualche anno fa vendevano le ultimissime rimanenze a meno di 10.000 euro, contro i 15-16.000 di listino. Una delle moto più belle di sempre, imho.) Se l'Audi riuscirà a non stravolgere Ducati nel meglio, è ovvio, sul resto potrà sfruttare Marchio (e 46, se si ripiglia) per tutti gli scooteroni del mondo, che problemi ci sono? Ma le converrebbe così, credo. Perché dovrebbe voler fare diversamente? Dannatio, ripigliatiiiii
  12. Alla Nissan sono pazzi proprio: una miglioria sostanziale, dopo sei anni? Apprezzo molto questa macchina, sempre stata caruccia ma fatta bene e comoda. Ce n'hanno una diesel i miei cognati ed è ottima e consuma poco. Però una vera rinnovata? A già .. c'é il Juke Box ...
  13. Senti caro, non hai detto se quella Civic è in vendita e a quanto, come mai? E' lì solo in riparazione? Non lo sai? Confessa tutto! La stai già comprando senza dirlo ? Ho fatto una tabellina in excel per te, ma come la metto in un parere? Non è un emoticon-excel, sia chiaro . Una tabellina.
  14. Buono il tartarughing, chissà . Allora: 1. stile/limite di guida - 2. assetto moto - mica facile, come cazzo mi viene in mente? 1. Dicevamo già qua o di là, di stili attuali o del recente presente-passato, cioè Rossi, e stili ancora più classici. 1.a Anzi partiamo da quest'ultimo: (Max) Massimiliano Biaggi (o Freddie Spencer, prima, o EddieLawson) guida preciso, molto preciso, non tira staccatoni, entra medio, gira veloce, esce medio. Medio. Naturalmente le sue traiettorie sono quanto di più lineare sia possibile. Serve una moto neutra e fluida. Di recente l'ho visto sbacchettare con l'Apriliona, incredibile o, almeno, raro. 1.b Valentino Rossi, intermedio con extra: forza maggiormente la moto (in realtà la vuole alta, non cortissima) sia in staccata che in bagarre, o per recuperare dal 10° a davanti, lo sappiamo. 1.c Daniel Pedrosa, medio pure lui ma diverso, per il corpo e per la mente. Valentino Rossi temeva più lui di Casey Stoner, al loro passaggio dalle 2emmezzo. Niente bagarre, non è per lui. Moto? Bene se piccola, leggera e maneggevole, fluida e all'occorrenza cattiva, ché il manico c'è pure. Abbiamo presente quando esce di curva che raddrizza la moto e si bulla giù lui e manovra colle braccia semistese: lì guadagna parecchio, e in accelerazione a velocità medio basse, quel tempo è comunque prezioso. Insomma ... Honda (o Yamaha, forse). 1.d Casey Stoner, appunto. In effetti, non gli importava granché di rolling, figuriamo quando ha imparato a non rolling troppo. Cazzi per tutti, insider, outsider, meteoriti ... La moto? Ormai per lui va bene qualsiasi moto, forse. Certo una Honda è meglio! Quindi? 2. Le moto 2.a Honda: nuova scommessa, apparentemente non male proprio, il V4 grosso. Va via alla Yamaha fuori dalle curve. Meno precisa tra staccata e inserimento di quest'ultima. Pare che ci siano tre chili di zavorra da disporre a piacere. 2.b Yamaha: verrebbe da dire niente di speciale, invece no, anzi, ha un equilibrio eccellente, senza essere strapotente. Non credo che eventualmente non ci sia una versione di motore più potente in alto. Ricordiamoci dell'albero-motore controrotante e di un alberino del cambio in più. 2.c DuCRauti (cit. qua oggi non so chi): un casino, sperando che sappiano loro di che si tratti. Avete fatto tante ipotesi, alcune suffragate da interviste, più o meno sensate tutte, non tutte, no. Attualmente l'organigramma di quella squadra corse è indecifrabile, in realtà già da qualche anno. Parlano quasi tutti, solo qualcuno in modo almeno un po' neutro, gli altri si sparlano addosso. Da pazzi. Davvero non sanno manco loro chi decide, sul serio. Ho due casi concreti recenti scritti nei particolari. E poi si vede, no? Lasciamo perdere l'altro giorno che ho sbagliato a nominare Vittoriano Guareschi qui. Bene, le situazione ora la conoscete tutti (e non sappiamo se c'è o meno il panico-Audi). Tecnica della moto: non facile, come sappiamo, perché il motore non è dei più corti. mentre Yamaha è cortissimo ma non estremo e Honda è molto compatto, al limite della capienza degli organi con gli attuali materiali sperimentali, anche se poco (15-18mm) più alto di Ducati, sopra. Il resti in Ducati tende più alla snellezza del motore che altro, quindi è lunghino, come detto, e anche alto, dal sottocoppa a sopra la testa posteriore. Altri problemi di motore non ce ne sono. La potenza è tanta e si modula, non proprio alla giappo, ma si modula. Ecco, un problemino: il peso è quasi al limite, innalzato pure. 3. Telai/assetti (so' stanco, continuo dopo ...
  15. Le moto Aprilia, moto dico, non scooterini o maxiscooter, hanno motori Aprilia da ben poco tempo. Una delle più belle di sempre, la RS250, aveva il motore Suzuki del "Gammino", con pochissimi pezzetti diversi. La RSV bicilindrica aveva motore Rotax, così come le monocilindriche ETX-Pegaso-Motò (P. Stark). Mi sembra che gli unici motori proprio Aprilia siano il bicilindrico compatto da cross/enduro/motard 450 e 550, da gara, e l'RSV4 1000. Il bicilindrico 850 della automatica e dello scooterone sono progetti Piaggio-Gilera (Ferro-Fuoco). Non ho capito, invece il 750 e il 1200 di Shiver-Dorsoduro. Ma è probabile che sia la base del Gilera con le termiche degli scooter mono grossi (400-460). A parte Piaggio-Gilera-Aprilia-MotoGuzzi, gruppo con delle strategie molto diverse e non facili da comprendere (Gilera? .... ), non vedo che parallelismi potremmo fare, pur volendo. Giusto quanto detto sopra a proposito di Bmw e degli esempi da seguire o meno, come i mono e bicilindrici Rotax e poi, cosa, Kimco? Peccato siano arrivati tardissimo rispetto a Morini. Quello poteva essere il marchio giusto per cilindrate fino a 650, moto semplici e non troppo costose. Oppure, un marchio storico tedesco da riportare su: Sachs, Zundapp o, appunto NSU, DKV. Boh.
  16. Bene, noto che si ragiona a tutto campo e senza troppa pazzia. Ne aggiungo un pochino io: più tardi, a pomeriggio o stasera, se volete, cerchiamo di approfondire la questione della ciclistica della Desmo16 e delle preferenze dei piloti, con l'aiuto libresco di Gaetano Cocco e Vittore Cossalter.
  17. In effetti qualche imbecille aveva immaginato e proposto che il Vitto ... o ricordo male in questo momento? (scappo, mi sto citando sotto)
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