si bravo..però non riesco a trovare il tuo contributo alla discussione ..dove sarebbe il tuo di contributo? mah..Comunque nella vita... basterebbe avere un pochino di pazienza...
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la saga della Famiglia Panhard inizia nel 1800, quando il Brettone François-René Panhart si trasferì a Parigi per lavorare come sellaio. Suo figlio Adrien Panhard entrò nel business del noleggio di carrozze trainate da cavalli, diventando uno dei più rispettati nel settore.
Il figlio di Adrien, l’ing. René Panhard (Louis François René Panhard) ed il suo amico Emile Levassor nel 1886, fondarono la società costruttrice di automobili con denominazione di Panhard et Levassor. Intanto Edouard Sarazin (un ingegnere Belga che aveva lavorato in passato sia con Levassor che con Gottlieb Daimler), grazie all'amicizia che lo legava a Gottlieb Daimler, cercò di ottenere l'esclusiva per la Francia dei brevetti per la fabbricazione del motore Daimler. La malattia e la morte che ne seguì a breve impedì a Sarazin di concludere la trattativa. Poco dopo la morte di Sarazin, la vedova, Louise, si fidanzò con Emile Levassor e, assieme al nuovo compagno, entrarono finalmente in possesso degli agognati brevetti.
Nel 1890, Armand Peugeot chiese a Panhard di fabbricare alcuni quadricicli muniti del motore Daimler (da sostitute con quelli a vapore). Nel 1889 René Panhard ed Emile Levassor decisero di produrre un nuovo veicolo 'automobile'. Dopo una serie di esperimenti, nel 1891 uscirono dalla fabbrica ben 6 esemplari di vettura (di cui 4 con motore sistemato anteriormente), tutte ovviamente munite del bicilindrico a V di Daimler di 1.060 cm³ (alesaggio mm 75 e corsa mm 120). Anche nel triennio 1892-1894 le Panhard & Levassor monteranno lo stesso motore, anche se perfezionato.
Anche nel triennio 1892-1894 dunque le Panhard & Levassor monteranno lo stesso motore e dal 1895 il Daimler Phoenix a due cilindri paralleli di 1206 cm³. Anche i ritmi produttivi saranno in crescendo: dalle 6 unità nel 1891 si passerà a 19 nel’92 e si raddoppierà nel’94, anno in cui Panhard & Levassor costruiranno 38 veicoli.
Nel Giugno del 1895 venne organizzata in Francia la prima corsa automobilistica di velocità in Europa la Parigi-Bordeaux (e ritorno) vinta da Emile Levassor con la media di 24,6 Km/h.
Il 13 Aprile 1897 muore Emile Levassor, con la morte di Levassor cambiò anche l'organizzazione della società e con essa anche la dirigenza, tra questi ricordiamo l'ing. Arthur Constantin Krebs e l'ing Charles de Fréminville.
Nel 1898 fu la volta della "B1", un'autovettura che presentava l'innovazione, per un'auto da turismo, di un motore a 4 cilindri, costituito dall'accoppiamento di due motori di derivazione Daimler costruiti su licenza e dalla cilindrata di 2412 cm³.
Nel 1900, P. Diventò il primo costruttore in Europa, nel 1902 Krebs creò una scuola di apprendisti riservata ai figli dei lavoratori della società. Grazie alla formazione dei dipendenti la produzione aumentò in maniera esponenziale anche se i metodi di produzione rimanevano sostanzialmente di tipo artigianale, nel frattempo Krebs cominciò a collezionare brevetti su brevetti (molti dei quali portavano la sua firma) grazie anche alle sue grandi doti di inventore e alle sue grandi doti manageriali, tra questi ricordiamo i suoi motori avalve (senza valvole), la cui distribuzione avveniva mediante foderi che che scorrevano attorno alle camicie dei cilindri (sistema Knight), la barra Panhard ecc.
Dopo più di un ventennio targato Krebs fatto di record e innovazioni alla fine del 1920 la gamma Panhard cominciò a diventare 'sorpassata' poco competitiva, con modelli che si facevano concorrenza tra loro, per giunta la costruzione delle vetture era rimasta sostanzialmente artigianale mentre la 'concorrenza' cominciava a produrre con metodi di produzione più 'moderni' (Fordismo). Agli inizi degli anni trenta la Panhard si avviò verso un processo di razionalizzazione e 'modernizzazione' della gamma con la successiva messa in produzione di 2 nuovi modelli, la 6CS e la 6DS
Nel 1936 la Panhard cominciò a esplorare le innovazioni dell'aerodinamica che stava progressivamente diffondendosi tra i costruttori Europei e Americani e propose la Dynamic.
L'arrivo della guerra provocò ulteriori problemi economici alla Casa francese, la quale all'indomani dell'armistizio dovette convertire in parte la sua produzione di tipo artigianale o semi-artigianale a una produzione di vetture più 'popolari' (oppure di tipo bellico) rispetto al passato.
Nell'immediato dopoguerra, il pronipote di René Panhard, Jean, prese l'azienda e nel 1946 costruirono la Dyna-P, un prototipo dotato di buone soluzioni tecniche quali la trazione anteriore e il raffreddamento ad aria facendo conoscere la Panhard quale casa automobilistica di prim'ordine. Tali soluzione tecniche furono proposte anche nel primo modello di serie del dopoguerra, la Dyna X, realizzata con lamierati in alluminio. A questo modello seguì poi nel 1954 la Dyna Z, erede della Dyna X. La Dyna Z mantenne intatta l'impostazione tecnica della Dyna X, ma propose un motore da 750 cm³, poi lievitato ad 850 cm³. L'accoglienza del pubblico per queste vetture fu calorosa, ed i primi modelli ottennero un gran successo di vendite.
(Diverse fonti)
CONTINUA...