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Akula

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Tutti i contenuti di Akula

  1. Fiat: in 2013 a Mirafiori versione crossover 500 (Autonews) MILANO (MF-DJ)--Fiat ha in programma di avviare nel 2013 a Mirafiori la produzione di una variante crossover della 500. Il nuovo modello, secondo quanto riferito da fonti del Lingotto ad Automotive News, sara' chiamato 500X e andra' a sostituire la Sedici nella gamma Fiat. La 500X sara' la quinta variante e il modello piu' lungo della 500 grazie ai suoi 4,2 metri e come la 500L sara' prodotta utilizzando la piattaforma allargata alla base della Punto. Le 500X sara' prodotta a Mirafiori e pertanto sara' la prima variante della gamma 500 ad essere assemblata in Italia. Fiat prevede di avviarne la produzione nel mese di dicembre del 2013 nell'ambito del programma da 1 mld euro volto ad ampliare la capacita' dello stabilimento torinese in modo da produrre 280.000 crossover di piccole dimensioni l'anno. La 500X sara' infatti prodotta a fianco di un nuovo piccolo Suv Jeep (nome in codice B-SUV), che andra' in produzione nel secondo trimestre del 2014. Il B-SUV sara' piu' piccolo del Jeep Compass e del Jeep Patriot e sara' venduto negli Stati Uniti, in Europa e in altri mercati. Per l'Europa, la 500X e il Jeep B-SUV saranno offerti con un motore due cilindri TwinAir da 900cc, un quattro cilindri a benzina da 1,4 litri e l'ultima evoluzione del diesel MultiJet II da 1,3 litri. red/mur rosario.murgida@mfdowjones.it (fine) MF-DJ NEWS
  2. certo che è una sagoma nel dire le cose a meta', dato che la sede è una cosa non importante e non gli interessa l'indirizzo fisico del gruppo per fare gli affari la lasci in quel di Torino, dato che ha cosi poca importanza...
  3. è pazzesco dover fare trattative continue per poter costruire un modello e dare lavoro a + di 1000 persone, è una cosa fuori dal mondo, la fiom deve svegliarsi sono rimasti indietro di 30 anni, hanno ancora la logica di difendere il loro piccolo orticello di voti quando nel frattempo la fuori è cambiato tutto, desolante.
  4. e questo è un bene che il gruppo stia in piedi senza contributi statali mascherati, è palese che il gruppo non è piu' italocentrico (nelle decisioni intendo) e quando si fanno scelte di siti di produzione, progettazione, industrializzazione, finanziamenti molto spesso si guarda fuori dall'Italia, li si trovano condizioni piu' favorevoli nei rapporti sociali e in termini finanziari. La tendenza aumentera' ancora di piu' dopo il 2014 quando le redini del gruppone saranno negli usa, perche' è stato fatto capire questo e non ho dubbi che sara' cosi, la questione basilare (e qui non faccio provincialismo facile come qualcuno ha detto) è che fiat stia diventando una filiale europea del futuro gruppo e come tale la sua importanza decisionale nelle scelte strategiche, (produzione, mantenimenti di posti di lavoro nel paese) diminuira' a favore degli states, quando ci sara' da tagliare i primi saranno gli stabilimenti italiani, non in casa loro, negli usa. E' per questo motivo che puo' sembrare una formalita' dove piazzano sede legale e testa del gruppo, ("per i lavoratori non cambia nulla", ha detto qualcuno, questo lo dice lui ma non ci credo per nulla, anche perche' non avra' molto voce quando si dovranno prendere le decisioni) ma nel pratico è molto importante per il paese che il gruppo rimanga con la testa qui e non negli states, accusatemi pure di provincialismo, ma la realta' che si prospetta non è favorevole. Putroppo alcune parti sociali, non capiscono che c'e' un countdown in corso, 2 anni, è cambiato tutto ma non se ne rendono conto.
  5. figuriamoci se un ente statale (quale poi?) deve dare soldi alla fiat per produrre a mirafiori in questi momenti poi, ma dai, verrebbe fuori un casino totale di proteste, gia' immagino i titoloni sui giornali, è molto meglio che i soldi e le agevolazioni non ce ne siano (non siamo in serbia eh) o sta in piedi con la sua forza o morta li.
  6. anche per RS6plus, io sto parlando della futura fiat, quella del 2014 fusa con Chrysler, voglio proprio vedere dove sara' la testa del gruppo e dove verranno prese le decisioni, in usa.
  7. quando magna voleva prendersi opel, i tedeschi con gli austriaci si sono fatti da soli i loro film in testa, vendiamo a magna, non a fiat eccc, facciamo noi da soli........ poi l'ultima parola e la decisione di che fine doveva fare opel è arrivata dagli usa (ovviamente), la cosa potrebbe succedere alla nuova fiat, quando per esempio ci sara' di riorganizzare di nuovo in futuro, a torino si faranno i loro film poi alla fine gli americani decideranno anche per torino.... questo in soldoni se fiat va a finire negli usa con sede legale e HQ....la penso cosi'.
  8. non sono mai stato un grande fan di quel motore, comunque solo per omologarlo euro5 e riuscire a mantenere i 200cv (sulla carta) dovrebbero lavorarci non poco, certo se hanno voglia di spendere dei soldi... ma non so se convenga farlo a questo punto, hanno in casa il 2 litri turbo della megane mi pare ormai la soluzione piu' logica.
  9. Fiat: Maruti-Suzuki vuole acquistare motori diesel Una decisione attesa entro 2-3 mesi (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Mumbai, 19 ago - L'indiana Maruti-Suzuki ha in corso colloqui con Fiat India per acquistare motori diesel. "Attualmente stiamo valutando la possibilita' di acquistare motori diesel da qualcun altro perche' abbiamo deciso di non investire per ora per ampliare la nostra capacita'", ha detto il presidente R.C. Bhargava parlando ai giornalisti. Alla domanda se intendesse acquistare motori diesel da Fiat, Bhargava ha risposto di si'. "C'e' stato un aumento senza precedenti della domanda per vetture alimentate a diesel, soprattutto a causa dei prezzi del carburante. Dal momento che Fiat ha capacita' non utilizzate, stiamo valutando di comprare motori da loro. Questo processo dovrebbe risolversi tra 2-3 mesi", ha precisato Bhargava. Maruti Suzuki costruisce motori diesel 1.3 litri basati su tecnologia Fiat. Nell'esercizio terminato a fine marzo ne ha prodotti 240mila e ne stima 300mila nel 2011/12. Red-pal-Y- (RADIOCOR) 19-08-11 12:00:02 (0109) 3 NNNN fonte: Il Sole 24 Ore: notizie di finanza, economia, cronaca italiana, esteri, borsa e fisco
  10. ahh saputelli.... se è in quel posto vuol dire che è stato addestrato e il suo lavoro lo sa fare.
  11. Marchionne: Italia cambi atteggiamento, quartier generale Fiat resterà a Torino. 4 giugno 2011 Marchionne: quartier generale Fiat resterà a Torino, offerti 125 milioni per quota Canada in Chrysler. «Non abbiamo alcuna intenzione di spostare il quartier generale del gruppo Fiat da Torino a Detroit». Dal workshop del Consiglio per le relazioni tra Italia e Stati Uniti a Venezia, l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha ribadito che il cuore del Lingotto resterà italiano. Al nostro Paese il manager italo-canadese ha mandato però un messaggio molto preciso. «Quanto è avvenuto negli Usa deve essere letto in Italia in modo positivo. Se è possibile farlo là è possibile farlo anche qui. Deve cambiare però l'atteggiamento». Ieri negli Usa, ha proseguito Marchionne alludendo alla visita, con il presidente Usa Barack Obama, nello stabilimento Chrysler di Toledo, in Ohio, «la gente ringraziava per quello che è stato fatto, invece di insultare». E con Confindustria, ha assicurato l'ad del Lingotto, «non c'è alcuna ostilità, capisco le ragioni storiche ma la Fiat viene prima di tutto». Elkann: presenza in Italia uscirà rafforzata All'Italia si è rivolto anche il presidente di Fiat, John Elkann. «Il messaggio per l'Italia non può che essere positivo. La presenza Fiat è importante e non si ridimensionerà, anzi uscirà rafforzata. L'investimento di Mirafiori non si sarebbe potuto fare se non ci fosse la prospettiva dei mercati nei quali oggi riusciamo ad essere presenti». Parlando con i giornalisti al termine del consiglio per le relazioni Italia-Usa, Elkann ha poi ribadito che Exor, la finanziaria del gruppo Agnelli, rimarrà, in tutti i casi, «il primo azionista della casa torinese». Marchionne: se accordo con fondo Veba no a Ipo su Chrysler Per quanto riguarda invece la sede legale dell'azienda, Marchionne, incalzato dai giornalisti, si è limitato ad aggiungere che «non è cambiato niente» e che «il problema non è sulla mia scrivania». Il manager italo-canadese è poi tornato sull'ipotesi di una Ipo sul gruppo Chrysler e ha chiarito che, se sarà raggiunto un accordo con il fondo Veba, l'operazione potrebbe non essere più necessaria. Pronti 125 milioni per quota canadese. Quotazione Ferrari? Possibile ma serve volontà Marchionne ha quindi aggiunto che la Fiat ha offerto giovedì scorso 125 milioni di dollari per la quota detenuta dal governo canadese in Chrysler, pari all'1,7%. «Abbiamo fatto l'offerta giovedì sera, con gli stessi termini di quella fatta al governo americano (al quale il Lingotto verserà 500 milioni di dollari per rilevare 98.461 azioni, ndr)», ha spiegato il manager. Quanto alla possibilità di una quotazione della Ferrari, Marchione ha aggiunto che l'operazione «è possibile», ma per farla «ci vuole anche la volontà». Al Lingotto, ha aggiunto il manager, «non servono soldi per il momento». «Quando? Non lo so. Bisogna trovare le condizioni giuste per farla». Su mercato dell'auto c'è un'inversione di tendenza L'amministratore delegato di Fiat si è poi soffermato sui dati del mercato italiano dell'auto, che a maggio sono tornati a registrare un segno positivo. Non è un turnaround, ha detto il manager italo-canadese, ma un'inversione di tendenza. Il mercato non è sano, c'è una svolta tecnica, il sistema non poteva reggere. Il tubo degli incentivi si è svuotato e la domanda è arrivata a livelli naturali: 1,75/1,8 mln di auto. E siamo ritornati ai livelli del 1996. Lo dico da anni, - ha continuato Machionne - abbiamo smesso finalmente di drogare il sistema e abbiamo visto dove siamo arrivat». Parlando poi del del mercato statunitense e in particolare della "Cinquecento", l'ad di Fiat ha spiegato che «la Cinquecento va bene ma dobbiamo raggiungere i 160 dealers negli Stati Uniti entro la fine dell'estate, ci riusciremo, sono già stati identificati, stiamo solo aspettando le licenze. Al momento siamo a 50». In Russia proposta di investimento da 1,1 miliardi di dollari L'amministratore delegato del Lingotto ha quindi chiarito i termini del confronto con il governo russo. «Abbiamo fatto la proposta industriale di 1,1 miliardi di dollari di investimento e non abbiamo chiesto una lira a nessuno. Lo abbiamo fatto alla luce dei cambiamenti del mercato russo e della possibilità di investire di meno e di entrare con un investimento più basso avendo aspettative più basse. Mi sembra positivo partire con la produzione di 120 mila vetture iniziali con la possibilità di allargarci». Per quanto riguarda il mercato asiatico, Marchionne ha sottolineato: «Abbiamo già cominciato con i cinesi - ha concluso - e lo stabilimento aprirà l'anno prossimo». fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-06-04/marchionne-quartier-generale-fiat-115022.shtml?uuid=AaHhg8cD
  12. potrebbe ? se maglioncino e john nicchiano sull'argomento, "non e' in agenda" "non è stata presa una decisione" o "per i lavoratori non cambierebbe nulla" e in pratica non hanno mai smentito questa ipotesi che si andra' di la, a me fa pensare che la cosa sia certa, semplicemente non lo dichiarano adesso, cmq non vorrei andare OT
  13. sarebbe tutto bello ma resta un peccato perche' tra pochi anni fabbrica italia automobili torino diventera' una societa' americana del tutto e l'Italia perdera' la piu' grande azienda manifatturiera del paese....
  14. è la fiom che non vuole perdere il proprio status all'interno delle fabbriche, come detto in precedenza, non avevano firmato per pomigliano e non potevano perdere la faccia firmando a mirafiori, tutto molto semplice....
  15. Fiat: Ruggeri, Marchionne si gioca tutto (Mi.Fi.) MILANO (MF-DJ)--"Il 30 marzo 2009, dopo aver assistito in diretta televisiva all'insediamento di Sergio Marchionne a capo della Chrysler direttamente dal presidente Barack Obama, ho deciso di scommettere sull'avventura americana del Lingotto, investendo in titoli Fiat ed Exor. Ma ho fissato il 2011 come data topica. L'anno prossimo sara' il momento in cui decidero' se disinvestire o meno". Lo afferma in una intervista rilasciata a Milano Finanza, Riccardo Ruggieri, ex manager della Fiat e attuale fondatore della casa editrice Grantorino Libri. "Era evidente, continua Ruggeri, stante che Fiat e Chrysler oggi producono poco piu' della meta' dell'obiettivo dei 6 mln, che tutti gli stabilimenti Fiat, salvo Termini, sarebbero stati necessari per raggiungere quei volumi. Ed era anche evidente che occorreva ristrutturarli per la bisogna, e che l'efficienza e la produttivita' delle maestranze avrebbero dovuto essere portate ai livelli della miglior concorrenza, in primis a quelli della Chrysler, che ha pagato un prezzo altissimo in termini di rinunce a diritti consolidati". Su Fabbrica Italia, Ruggieri afferma "mi sono domandato se non fosse un modo per prendere tempo non investendo e magari migliorando i bilanci con opzioni industriali extra Italia. Non so, vedremo". "Ragionando da investitore, penso che lo scorporo delle attivita' non auto sia solo il primo passo, il secondo sara' l'incorporazione in Chrysler di quel che resta, il terzo la quotazione a Wall Street della nuova Chrysler-Fiat. Questo e' l'obiettivo strategico prioritario sul quale Marchionne e' focalizzato, perche' solo cosi' potra' dire agli azionisti di aver creato valore. Questa priorita' vale anche per gli altri due azionisti di Chrysler, il sindacato Uaw e il governo americano. Tutti, spiega Ruggeri, hanno interesse che la valutazione della nuova societa' sia la piu' alta possibile, avendo Fiat il 20% a salire di Chrysler in carico a zero, Uaw l'obiettivo di recuperare le perdite sulle pensioni e Obama quello di essere rieletto. Ô nell'ottica della quotazione nel 2011 che devono essere lette le orgogliose parole del presidente americano pronunciate a Jefferson North: si complimentava con Marchionne ma soprattutto, da politico scaltro, si complimentava con se stesso. In questo grande disegno finanziario, e' chiaro che Fabbrica Italia e' solo un tassello del piano, che per ora e' giocato in chiave comunicazionale". Marchionne, conclude l'ex manager di Fiat, "in questo momento ha una necessita' vitale: fondere al piu' presto Fiat Auto in Chrysler, nella cui cassa ci sono i quattrini prima per sopravvivere e poi per svilupparsi, visto che gli azionisti Fiat di capitale non ne mettono. Deve, come ovvio, convincere Obama e il sindacato Uaw che gli stabilimenti italiani di Fiat Auto sono altrettanto efficienti di quelli Chrysler post ristrutturazione, oppure che verranno sterilizzati puntando tutto sullo stabilimento mito di Torino Mirafiori per poter poi convincere, nel 2011, i futuri sottoscrittori dell'ipo Chrysler-Fiat e farla diventare una vera public company". red/lab (fine) MF-DJ NEWS PS: Akula che ne ha prese una tonnellata a 9 euro!
  16. Sul fronte sindacale Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic, chiede un accordo in tempi rapidi, per dare certezze e prospettive occupazionali ai lavoratori. Per Claudio Chiarle, segretario torinse della Fim, si tratta di un piano che consentirà a «Fabbrica Italia di diventare Fabbrica Internazionale Mirafiori». Prudente Giorgio Airaudo, responsabile nazionale del settore auto della Fiom, che guarda con favore all'apertura, ma rifiuta l'idea di una «Pomigliano ritinteggiata». Lo scoglio potrebbe essere quello della riorganizzazione dei turni, per cui l'azienda ha proposto tre moduli: 15 settimanali, tre giornalieri per cinque giorni; 18 settimanali, tre per sei giorni; 12 settimanali, due di dieci ore per quattro giorni. Inoltre: mensa a fine turno, riduzione delle pause a trenta minuti e 120 ore di straordinario a disposizione senza contrattazione. L'Ugl chiede alle altre sigle un incontro, per andare avanti compatti sulla trattativa. Il prossimo appuntamento è fissato per lunedì pomeriggio. fonte: lastampa.it
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