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johnpollame

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  1. Intendevo facendo una Viaggio di caratura europea e non una vetturetta dozzinale , certo comunque in grave ritardo...
  2. In un nuovo mercato con potere d'acquisto sempre crescente è buona strategia entrare con modelli validi, di alta qualità percepibile, altrimenti in un prossimo futuro, col raffinarsi dei gusti del mercato, un marchio volgarmente riconosciuto medio-generalista verrà relegato ai bassi margini che comporta questa definizione, anche qualora alzasse sensibilmente la qualità effettiva della propria offerta. Importare obsolescenti avanzi da un mercato più maturo, è economico e pagante nel breve termine, ma una condanna capitale nel medio-lungo. Qui, e in Brasile, il sabaudo gruppo mi pare essersi mosso con una certa dovizia.
  3. Se un'auto (o un Marchio) non piace "di pelle", allora ogni dettaglio, illazione, minuzia è foraggio per corroborare l' impressione iniziale. E vale il viceversa, ovviamente. Per quanto concerne il Sottoscritto, quasi trent'anni fa, da implume appassionato in erba, notai che il devioluci della Testarossa era lo stesso della Croma. Cio'tuttora non m'impedisce salivazione pavloviana ogniqualvolta intravveda, pur distante, una v12 boxer pininfarinamente grigliata a latere. PS Ad ogni modo la nuova plancia è ai miei occhi un salto quanticamente epocale rispetto a quella che va a sostituire, nella quale, indovino, a vole metter naso si troverebbe un pullulare d'elementi, vari ricicli dell'ormai passata produzione Fiat/Alfa/Lancia. A dirla tutta la minuteria 300 mi pare addirittura una base di lignaggio ancor più alto...
  4. Cari Autopareristi, mi rivolgo qui specie ai possessori passati e presenti dell' esafaro trilobata. Poniamo che uno abbia in parco macchine attuale tre vetturette a due porte e due volumi -di varia foggia, stile ed indirizzo- ed una berlinona ormai anzianotta (ma motorizzata Busso). Quest'ultima, per ragioni d'età e -soprattutto- consumi, sarà sempre più relegata a guisa di futura auto d'epoca, da guidarsi come chicca saltuaria. Costui tra qualche mese si troverà nella condizione di sostituire la meno utilitaria dueporte (quella equipaggiata di "barra 45"), con una più comoda vettura famigliare, per caricare spensieratamente un medio quantitativo d'armi & bagagli, ma soprattutto tirar dentroefuori passeggino, ovetto, e varia accessoristica di prammatica per rosea frugoletta. Ecco: l'avverbio spensieratamente credo centri precisamente il tipo d'aspettativa. Sono in preventivo annuale almeno 4-5 viaggi longitudinali per l'intera lunghezza peninsulare a medio/pieno carico (medio all'andata, pieno di leccornie al ritorno...), quindi si necessiterebbe d'una certa ariosità d'abitacolo ed una discreta comodità. Primi pensieri per monovolumetti vari, o addirittura grossi ibridi amerindi setteposti. Poi un giorno passando ad annusare l'aria in concessionaria per il Brucomela... allo stesso prezzo d'un bicilindrico mi s'offrono sei faretti nuovinuovi e 170CV. Ecco. Poniamo anche che alla signora moglie del Soggetto in questione non piacciano le giardinette in quanto associabili ai carri da morto. Ora, aiutereste voi questo povero individuo a togliersi dalla testa la vettura in oggetto, confermandogli che trattasi d'automobil troppo sportiva, rigida, piccina dentro, tale da confacersi poco o punto alle aspettative di cui sopra? Se invece intendete alimentare il dubbio ch'ora arde nei pensieri del Soggetto (minandone oltretutto la serenità del rapporto di coppia), è question di pura vostra coscienza. Anticipatamente ringrazio per la consulenza.
  5. La targa è farlocca ma suggestiva: QP 530 HP... Da vedere assolutamente dal vivo che dalle foto appena sol s'intuisce il prepotente impatto scenografico, il quale farà verosimilmente andare in sfocato secondo piano alcuni dettagli che non mi convincono, specialmente le luci di coda. Ecco una cosa che si riesce a vedere solo nella foto più risoluta http://images.cdn.autocar.co.uk/sites/autocar.co.uk/files/1_3.jpg è la luce che si viene a creare tra cofano e paraurti nella zona del lavafaro cromato: una raccordatura davvero mal risolta. (o magari è forse solo malo fotoscioppaggio)
  6. Chi a tutti i costi esige minuteria dedicata, punzonature uniche anche nel dettaglio, e valuta essenziale questi aspetti tanto da soverchiare l'emozione che questa sportivetta è in grado di suscitare nell'appassionato, probabilmente non ne considererà l' acquisto. Saranno diciassette in tutto, stimo. PS Una lancia la spezzo per lo sterzo della Tapirottola: una volta messo in "D" trovo sia difficile chiedere di più, almeno fuor da una pista. E quello della Tapirona è ancora meglio!
  7. M'inquieta, mala traduzione a parte, la prospettiva per lo scudo blu. Se ben capisco, sol la Y godrà d'italico ingegno focalizzato sui bisogni continentali, mentre l'altre saranno nel bene o nel male comunque progettate per la sola america, e solo in caso di provata profittabilità importate in Europa. Il che era tutto sommato prevedibile, anche perchè molto sottopelle delle Chrysler sotto i 5 metri sarà torinese, e prima o poi non vi sarà più comunque distinzione tecnica tra le due sponde d'Atlantico, rendendo la questione puramente stilistica o comunque di dettaglio, come già accade in altri Gruppen. Quello che speravo, viste le indubbie diversità dei due mercati, è che le future versioni Lancia avrebbero avuto una caratterizzazione ben definita, in modo da preservare quell'eleganza misurata che è uno dei valori del marchio. Ora è vero che le ultime Chrysler non sono poi troppo distanti da quest'idea, ma -poniamo- se in patria si richiedesse un linguaggio stilistico più muscolare, vicino -per intenderci- ai vecchi stilemi 300, in questo caso non avrebbero alcun senso come Lancia. Ergo marchio morto, che comunque, in questo scenario, un'ipotetica Ypsilon di tra dieci anni, non avrebbe più senso d'essere. Mi fa tremare i polsi il fatto che in Iuessei ci sia una cultura stilistica più improntata alla rottura che alla coerenza, e che quindi, pur trovandomi a sopportare le attuali Lancysler con una certa benevolenza (non foss'altro per la coda flaminiosa della Thema), è verosimile che presto Chrysler decida autonomamente senza pensare alla vecchia Europa. E che, presto o tardi, i gusti non vadano più a collimare con i valori Lancia. Quindi addio Lancia. Magari le prossime vetture per l'Europa avranno almeno dettagli "fuori lamiera" dedicati? In questo caso rimane un flebile lumicino, ma francamente la dichiarazione non sembra andare in questo senso. Si sperava in una Lancia in rinascita, e i segnali sembravano andare in questa direzione. Ma forse quello era lo scenario in caso di vendita del Biscione, per rimanere con un blasone semilusso in Europa. E invece ancora il tricolore avvolge rabbioso il biscione, che spalanca vorace la bocca come cuculo usurpatore mentre spinge l'altro pulcino fuor dal suo nido. Parole alla rinfusa dette masticando un po' amaro: non ci si badi troppo. Attendo smentite, ma dispero.
  8. Ho come la sensazione che il peso da dichiarare in cartella stampa sarà qualcosa del tipo "1099 Kg". E che il peso in ordine di marcia e accessoriata come da acquirente tipo, sarà intermedio tra quello effettivo dell' Elise e della TT, spererei più spostato verso la prima. Ed ho anche la sensazione che in pista non sarà micidiale come altre vetturette da "una giornata alle corse", ma che, con tutti i suoi inevitabili difetti, farà battere il cuore come potrebbero solo quattro o cinque altre vetture oggi a listino.
  9. Ebbene, prima presa di contatto dallo spacciatore di vetture. Pericolosamente positiva. La sola assenza del millessei a placare (momentaneamente) compulsività.
  10. Fugace spezzo una lancia in favore della defunta 159, con le sue varianti coupettona e cabriolona, a mio parere non poi così malvagia come il Maglionico la fa intendere. Credo che più che il peso in sè e per sè, mal poterono i primi propulsori a listino, fiacchi in basso. (eppure ricordo, specie nella versione riveduta e corretta, specie col 1750, una gran bel -tardivo- guidare...). Credo che il più grande difetto di questa vettura sia stato il non averla finita in tempo: finiti i soldi e buttata allo sbaraglio. Credo comunque che per il maglionato valga assai più la valenza finanziaria: in quello sì l'esafaro trilobata è stata una grossa zappa. Credo anche che con queste uscite voglia far digerire la "svolta generalista" iniziata con Giulietta...
  11. Ecco: seguendo nipponico dettame, nell'azienda dove residente per altri lavoro s'è appena allestita una novella sala per riunioni con tavolo alto proprio all'uopo di cui sopra. Inutile riportare che nonostante la penuria di sale attrezzate e il conseguente, continuo affastellarsi di prenotazioni conflittuali, la summenzionata sala -per altro attrezzata con i più alla moda ritrovati multimediali da multinazionale- è costantemente libera...
  12. Ahinoi, Caravaggio, magari le cose fossero così semplici e definite... Ma i mali attuali del sabaudo Costruttore, che ora il Maglionico tenta d'affrontare coi suoi pervicaci metodi da finanziere, vengono da lontano. E son gli stessi dei migliori concorrenti, i quali però son più esposti avendo investimenti scoperti, con l'eccezion dei Wolfsburgici, che però, come i teutonici di blasone, con l'anellato marchio ben spillano denari a chi di Madama Crisi si fa beffe (e metton tutto nello stesso bilancio...). Troppo prudente il Maglionico, nel puntellarsi alla bell'e meglio su quel ch'ora si trova in casa, in attesa di chissà che svolta? Sarei portato anch'io a sospettarlo, ma penso che il mio sentire sia influenzato dal mio desiderare teorie di italiche ciliegine a listino, e visto quel che combina chi invece s'è spremuto per il rinnovo (ch'ora si ritrova solo aspro citronico succo, senza i margini sul venduto per addolcirlo) potrebbe invece aver azzeccato tutto. Ma il redde rationem è -in tempi industriali- dietro l'angolo: personalmente aspetto con un filo di speranza. E'ahimè scenario possibile, ma... Se l'alternativa fosse far la fine di Saab? C'è chi decaduto dopo un tempo glorioso preferisce farla finita, io son tra quelli che finchè vedono una scintilla sotto la cenere ancora sperano.
  13. Ecco, credo che se i vari giornalettari cataceo/televisivi, "vorreiesser CEO" mediatici e sindacalisti in carriera, avessero ragionato un minimo in questa prospettiva -magari pur non condividendola appieno- si sarebbe evitata una gran cagnara, e magari indirizzata l'analisi sulle cause profonde che intridono il tessuto del nostro sistema-paese. Ma d'altra parte pare che in Italia senza cagnara non si riesca a fare (dis)informazione. Annoso è l'italico malcostume acritico, semplificante e autoconsolatorio, di alienare le male responsabilità della Società, facendole impersonare da un singolo soggetto esposto al facile pubblico vituperio.
  14. Per carità mi aspetto una scheda tecnica abbacinante, ma la linea mi sembra degna di un videogioco anni Novanta...
  15. Se son davvero "virgolettati", quelli del sig. Della Valle denotano un'acrimonia che si spiega solo con una frustrazione emozionale del prorio nazionalismo, aldilà del merito, condivisibile o meno. Quelle di Romiti... beh, sempre siano frasi riportate esattamente e sempre prese con il dovuto rispetto, son parole di un novantenne che si gode la bella vita da qualche lustro, dopo aver gettato la sua ultima vangata di terra sul tumulo di Fiat Auto. Che, inopinatamente, gli è invece sopravvissuta...
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