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Phoenix

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  1. Ciao a tutti, sono un vecchio utente che vi legge spesso ma che scrive poco. Adesso avrei bisogno di un paio di info. Sto per acquistare una Cherokee limited 2.0 4WD automatica e volevo chiedervi che novità sono state introdotte col MY15, giusto per verificare che non mi diano una vettura in giacenza dall'anno scorso. Altra questione, la vettura è omologata Euro 5 plus, qualcuno sa se a breve è previsto l'aggiornamento ad Euro 6? Grazie in anticipo;)
  2. Ragazzi mi accingo ad acquistare una 500C Volevo chiedere se si sa nulla a riguardo di un mY2014, è prevista qualche novità per il prossimo anno?
  3. Ok grazie, spererei che almeno quella versione avesse un assetto diverso, un pò più sportivo... Ma se non sbaglio potrà avere il controllo elettronico delle sospensioni.
  4. Scusate, probabilmente è già stato detto, ma qualcuno sa quando è prevista l'uscita del 1.8 benzina da 200 cv?
  5. Su Gente motori di marzo si parla del debutto certo a ginevra del coupè con un nuovo V8 da 450 cavalli.
  6. Ahimè temo che la soluzione 3 da te indicata sia la più verosimile. Forse monteranno il 1.4 da 150 cv, opzione a mio avviso deludente perchè non reggerebbe il confronto con le berlinette più pepate della concorrenza. Spero di sbagliarmi..
  7. Io la trovo proprio carina. Immagino che possa diventare di moda nelle vie chic di milano, come peraltro sembra già esserlo la climbing. Sarebbe bello se questa piccola suv montasse i multijet della grande punto, il 75 ed il 90 cavalli. Si sa qualcosa al riguardo?
  8. Ti dico solo che io, per sfizio, mi sono fatto fare un preventivo su una nuova serie 3 stationwagon, come saprai presentata da pochissimo. Ebbene su quella che c'era in pronta consegna mi hanno offerto, senza neanche trattare, il 10% di sconto, che fa ben più di 2000 euro. Alla bmw di milano...
  9. Io la berlina l'avevo vista a Ginevra, dove ha raccolto indubbiamente enormi consensi, e l'ho rivista in questi giorni. In poche parole la trovo di una bellezza mozzafiato. Semmai sono le prestazioni a farmi storcere un pò il naso, soprattutto se paragonate alla serie 3 della bmw. Anche la sportwagon mi pare assai bella. Speriamo che non tardi a debuttare sul mercato.
  10. Mi spiace, ma ho solo dato un'occhiata alla rivista che era in ufficio..
  11. Ad ogni modo in edicola è uscito anche automobilismo che prova la croma 1.9 e i risultati sono assai migliori. I dati rilevati sono vel.max 209,6 e 0/100 in 9.54! Il test rileva cmq una ripresa lenta.
  12. Anch'io sono d'accordo. Tra l'altro quest'anno a Ginevra ho potuto notare veramente una grande attenzione da parte del pubblico sia per la 159 che per la brera. Mi sembravano tutti entusiasti, ad eccezione forse di qualche italiota che probabilmente era arrivato lì con la sua A4 avant tdi da 140 cavalli.....
  13. Phoenix

    Presentazione Croma: ci sarà la fila...?

    Peccato che la 2.4 multijet non sia ancora ordinabile. Il conce mi ha detto che "le griglie" non sono ancora aperte, ci vorranno un paio di settimane.
  14. Se saranno capaci di presentare questo piccolo suv nel modo giusto potrebbe diventare di gran moda e vendere un botto... Del resto già un pò lo è anche la panda 4x4 attuale di cui se ne vedono parecchie in pieno centro a milano
  15. Roma, 11 mag 2005 - 14:46 MARONI: UN'ALFA IN USO AL MINISTERO MA NON L'HO ORDINATA "Ho letto stamattina sui giornali di aver ordinato un'Alfa Romeo". Interpellato alla Camera, il ministro del Welfare, Roberto Maroni, smentisce cio' che aveva affermato ieri il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo. "A me l'Alfa piace, soprattutto spider - spiega Maroni - ma non ho in previsione alcun acquisto, ne' per me ne' per il ministero. Ho telefonato stamattina e mi sono accordato - conclude - sul fatto che me ne daranno una in uso, per il ministero, in modo da poter fare propaganda al made in Italy". () (AGI) Ribadisco, che uomo e che ministro.....
  16. Per la new serie 3 tutto il posteriore è scarso. E' osceno, sembra una giappo degli anni 80...
  17. Il numero uno delle holding di famiglia: per l’Avvocato e Umberto con il gruppo c’era un rapporto quasi genetico, noi manterremo il nostro ruolo Gabetti: gli Agnelli resteranno soci di riferimento Fiat Il presidente dell’Ifil: stabilità del management per il rilancio. Ma quale Cavaliere bianco, non c’è nessuno da salvare «Siamo determinati a mantenere, e a meritarci, il ruolo di azionisti di riferimento Fiat. Anche per il futuro. Con un unico obiettivo: la stabilità e il rilancio dell’azienda». Troppe speculazioni, in Borsa e fuori. Troppe conclusioni affrettate sui giornali: «Gli Agnelli cedono lo scettro, gli Agnelli abdicano, gli Agnelli si disimpegnano, gli Agnelli passano la mano alle banche». Non è così, lo hanno spiegato gli stessi istituti di credito: primi azionisti lo diventerebbero solo tutti insieme (e l’ipotesi di una società comune è esclusa), solo se volessero tenersi stabilmente le quote per gestire il Lingotto (e non vogliono), solo se davvero intendessero prendere posto e ruolo dell’Ifil (e anche martedì, dopo il summit con i vertici Fiat, hanno ripetuto che la stabilità di management e proprietà sono un punto fermo). La prima reazione di Gianluigi Gabetti davanti a certi sbrigativi commenti, dunque, è stata forse una scrollata di spalle. Magari un po’ infastidita. Ma elegante, sorridente, da gentiluomo piemontese di ottima educazione e ancor migliori maniere. E di una sola parola. Per cui il vero fastidio è che quella parola, e l’impegno dato, possano essere messi in dubbio. Soprattutto se questo si traduce in voci, indiscrezioni, speculazioni incontrollate su un gruppo industriale, sui suoi azionisti, sui suoi dipendenti. E sul loro futuro. Così alla fine Gabetti, il top manager che per decenni è stato a fianco dell’Avvocato e di Umberto Agnelli e al quale la famiglia ha riconfermato a tal punto la fiducia da volerlo alla guida di tutto quello che sta a monte di Fiat (è presidente di Ifil, di Ifi e dell’accomandita- cassaforte Giovanni Agnelli &C.), mantiene il sorriso distaccato e ironico che chi lo frequenta conosce bene. Però non c’è più bisogno di andare per interpretazioni. Gli Agnelli — orfani di Giovanni, orfani di Umberto, con John Elkann ancora troppo giovane per esercitare la stessa leadership e rappresentatività — in ritirata dal Lingotto? Lo scandisce pacato ma chiaro: «Noi abbiamo il 30%. Non diamolo per finito. Certo, a settembre entreranno le banche. E certo: vedremo con quali quote effettive, ma una diluizione della partecipazione Ifil ci sarà». Però: preoccupazione, ma perché mai? «Sono le stesse banche che, in tutti questi anni, hanno mostrato verso la Fiat una grande responsabilità. Lo so molto bene: l’ho conosciuta, l’ho vista da vicino». E al di là di questo, al di là dei capitali diluiti e del ruolo che avranno i nuovi partner: «Vede, io sono entrato qui, nel gruppo, una vita fa. Questo legame di Ifi e Ifil con la Fiat l’ho vissuto molto intensamente, prima con l’Avvocato e poi con il dottor Agnelli. È chiaro che il loro rapporto con il Lingotto era forse unico: faceva parte della loro struttura genetica. Ma le cose non sono diverse oggi. L’obiettivo resta garantire stabilità all’azienda e al suo management, nel quale abbiamo piena e totale fiducia. Dunque lo ripeto: noi siamo determinati a mantenere il nostro ruolo di azionisti di riferimento anche in futuro. Continueremo a esercitarlo. E continueremo a cercare di meritarcelo». La domanda è ovvia: come? Con l’aumento di capitale che qualcuno sollecita e qualcun altro si aspetta? Con altre operazioni finanziarie? O magari con quella conversione delle privilegiate Fiat (anche di questa categoria di titoli Ifil ha il 30%), su cui giusto ieri si è ritrasferita la speculazione? La risposta è ferma. Ifil, negli scorsi giorni e settimane, l’aveva già detto e ripetuto. Gabetti ribadisce, marcando però ancora più nettamente le parole: «Oggi allo studio non c’è nulla. Niente. Nessuna operazione ». Dopodiché, certo: «Only the future will tell what is needed», dice in inglese. «Solo il futuro dirà che cosa sarà necessario » per assicurare la stabilità promessa. Ma, ora, i mezzi al Lingotto ci sono. E dunque, di nuovo: «Ora non ci sono operazioni allo studio». Torna a sorridere Gabetti — e qui l’ironia ci sta tutta, anche se mascherata — al ricordo di certe cronache degli ultimi giorni. «Mi sono stupito che qualcuno si attendesse l’arrivo di un cavaliere bianco. Un cavaliere bianco, se non abbiamo imparato male dagli inglesi, è qualcuno che deve salvare qualcun altro dal diventare vittima di un predatore... ». Proviamo il giochino: se è chiaro che la vittima sarebbe stata Fiat, il «predatore» da cui salvarla sarebbe stata la stessa Ifil? Le banche? Qualche misterioso, magari strano, finanziere? «Già, i nomi...». I cavalieri bianchi e i cavalieri neri... «Peccato che qui non ci fosse, e non ci sia, il drago che mangiava la fanciulla nè il San Giorgio arrivato a salvarla. Non ce n’era bisogno». C’era bisogno, invece, del chiarimento Fiat-banche. E dei messaggi di sintonia, e scommessa sul futuro, inviati al mercato. «Ma mi sarei sorpreso del contrario. E proprio perché so quale sia stato l’appoggio delle banche in questi anni». Dunque, ovvio: «Sono molto soddisfatto, mi ha fatto grande piacere » il rinnovato supporto dei creditori, e imminenti azionisti, al piano Fiat per il prossimo triennio. Anche, e soprattutto, «perché ho piena fiducia nella fatica che stanno facendo Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne.Efiducia altrettanto piena nel fatto che i risultati arriveranno». Raffaella Polato 28 aprile 2005
  18. Il design attuale propone anche qualcosa di peggio... ad es. il posteriore della serie 3, osceno, la nuova passat, abbastanza banale etc. E poi le concorrenti naturali di croma, vedi grosse ford o citroen, le varie coreane e giapponesi, le opel etc. non possono certo dirsi "attraenti" dal punto di vista del design...
  19. A me ha fatto esattamente l'impressione inversa. In foto mi sembrava non brutta ma quanto meno anonima, a Ginevra invece l'ho trovata carina,simpatica, senz'altro gradevole.
  20. Ragazzi, ma la presentazione della croma alla stampa è oggi????
  21. Vi riporto un trafiletto presente su gente motori di aprile: "La quattroporte equipaggiata con il V8 4.2 da 400 cv, potrebbe ricevere un V8 4.5 da 450 cv. Sembra caduta l'ipotesi del V12 5.7 di origine ferrari. Kalbfell non ritiene che i volumi di vendita ripaghino l'investimento per il V12. Per quanto riguarda un diesel, si torna a parlare del nuovo V8 Audi da 315 cv che presto debutterà sia sulla A8 sia sulla suv Q7". Speriamo in bene per il V12...
  22. Rispetto a marzo 2004 si è registrata una diminuzione del 4,7% ma quella di Fiat è del 16,7%. Positive solo le cifre della Lancia ROMA - Nuovi dati di crisi nelle settore automobilistico particolarmente negativi per la Fiat. A marzo - secondo i dati dell'Acea - le immatricolazioni sono state 1.709.616, con un calo del 4,7% rispetto a marzo 2004. In Italia la flessione è stata dell'8,6%. Le immatricolazioni di auto del gruppo Fiat (101.843) hanno registrato una diminuzione del 16,7% e la quota di mercato è passata dal 7,2% al 6,2%. In particolare le vendite di auto Fiat sono scese del 20,7% (share da 5,4% a 4,4%), quelle di Alfa Romeo sono calate del 15,1% mentre le immatricolazioni di vetture Lancia sono cresciute del 10,5%. FIAT SCENDE DAL 7,2 AL 6,2% DI MERCATO- Nel mese di marzo con il gruppo Fiat che è sceso al 6,2% di quota sul mercato europeo dal 7,2% di marzo 2004 (101.843 unità contro 122.328 pari ad un -16,7%). Tra i singoli marchi è in miglioramento soltanto la Lancia che è passata allo 0,8% di quota totale dallo 0,7% crescendo in volumi del 10,5% con 13.541 unità contro 12.254 di marzo 2004. 13 aprile 2005 corriere.it
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