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pennellotref

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  1. CR ha parlato.........Augh !!!!!!!!!!!!!! http://www.autonews.com/article/20140211/OEM/140219966/jeep-cherokee-falls-short-in-consumer-reports-testing ""As a small SUV with serious off-road and towing capability, Jeep's small Cherokee could be a contender if it weren't so underdeveloped and unrefined," the magazine said today. "It just doesn't get the fundamentals right for everyday use." Praticamente. NAMMERDA !!!!!!!!!!!! Se dicono questo del Cherokee, che è una Jeep, figuriamoci che diranno della cenerentola Chrysler quando proveranno la 200. Maglione farà bene ad aprire l'ombrello vista la montagna di pupù che pioverà !!!!! EDIT: C'hanno tenuto anche a fare il forum-videozzo, durante il quale oggettivamente fanno una certa fatica a non mostrarsi schifati : Jm5ugZCCHP.S.: il secondo tipo da destra giorni fa ha postato su Twitter la notizia che CR ha acquistato una Ghibli (Q4 credo).........SPEREM !!!!!!!
  2. Io so che l'attesa per Quattroporte e Ghibli è fra 4 e 6 mesi. Mio zio ha ordinato una Ghibli Q4 a fine novembre e la consegna è prevista l'ultima settimana di aprile.
  3. Premesso che sicuramente non sarà un auto perfetta, permettetemi di dubitare della totale buona fede della recensione, in quanto le critiche più cattive (per non parlare di stroncature) sono tutte targate UK. Casualmente è così anche per la 4c.........Sinceramente a 'sto punto me ne sbatto degli inglesi e di tutto quello che dicono.........Tutto IMHO ovviamente.
  4. Articolo dettagliato sul funzionamento e sulle peculiarità del 9 marce ZF della Cherokee: ZF?s 9-Speed 9HP Transmission Puts Dog Clutches On The Leash | The Truth About Cars "When Derek drove the Cherokee at a launch event he complained about the transmission. When I drove a pre-production model for a I was more perplexed than anything. I chalked it up to pre-production programming issues and the fact that the transmission has 50% more speeds than a 6-speed, so I expected 50% more shifting. A month later I was able to sample a different Cherokee with newer software and some of my shifting complaints had been solved but something still felt “wrong.” Now three months later a full production Cherokee landed in my hands and while the shift logic (when and why the transmission would shift up or down) was finally where I thought it should be, the shifts themselves felt different from what I am used to. The reason is all down to clutches, but let’s start at the beginning..................."
  5. Minki@ !!!!!!!! La Ghibli ha già superato il milione di visualizzazione sul tubo !!!!!!
  6. Qui di tragico non c'è nulla......solo comico It Was Too Cold To Sell Cars Last Month Prima la parte seria: "After a strong run of growth for the last few months, the cold weather again hampered car sales as it was too cold for anyone to sell a car in a lot of the country.My favorite explanation of this comes via Bloomberg: "We literally have vehicles frozen to the ground," said Martin, general sales manager of Berlin City Auto Group in Gorham, which sells Ford, Dodge, Chrysler, Honda and Toyota models. "We needed five guys to cut a Corolla out of the ice so that a customer could buy it." Poi quella divertente: "After a strong run of growth for the last few months, the cold weather again hampered car sales as it was too cold for anyone to sell a car in a lot of the country.My favorite explanation of this comes via Bloomberg : "We literally have vehicles frozen to the ground," said Martin, general sales manager of Berlin City Auto Group in Gorham, which sells Ford, Dodge, Chrysler, Honda and Toyota models. "We needed five guys to cut a Corolla out of the ice so that a customer could buy it." ndr: "GOD WAS TRYING TO SEND YOU A MESSAGE. BUY A FOCUS ST INSTEAD." :rotfl:
  7. Magari la dico grossa............non so..........ditemi voi !!!!!!!!!!!!!! Ma imho "l'uscita", per me divertente , della Jaguar su Twitter cela in realtà un timore della stessa che consiste nel rischiare, fra un po' (se il Dio dei motori vuole !!!!!!! ) di ritrovarsi, in particolare in Nord America, con Maserati che spinge dall'alto e Alfa dal basso con il malcapitato giaguaro in mezzo !!!!!
  8. IMHO va tutto bene tenendo conto che, se non sbaglio, la pubblicità comparativa (e cattiva !!!!! ) l'hanno inventata e legalizzata per primi gli yankee
  9. Puntuali come il dott. Befera : http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/03/fiat-ha-comprato-chrysler-super-bowl/867966/ "Il mondo sarà anche globale, ma qualcosa non mi torna. Non ci avevano detto che Fiat aveva comprato Chrysler, che l’azienda torinese guidata da Marchionne era divenuta proprietaria del 100% della fabbrica? Che eravamo diventati tutti più grandi e più globali perchè avevamo salvato anche le fabbriche nordamericane? Poi, domenica sera ho visto il meraviglioso commercial della Chrysler con protagonista Bob Dylan andato in onda durate il Super Bowl e qualcosa non mi torna più. Anche Bob mi ha spiazzato. Lo slogan è «America’s Import» e lo spot è un (legittimo) inno all’orgoglio americano di aver inventato l’automobile moderna e di non voler perdere questa eredità. Come dire americani, comprate americano. Niente di strano. Solo che qui da noi qualcuno ci aveva detto che ora la Fiat aveva rilevato la Chrysler. Dalla pubblicità sembrerebbe il contrario. Certamente il messaggio che si vuol far passare agli americani non è quello di comperare un’auto italiana, prodotta e sostenuta dal lavoro e dal capitale italiano. O forse Marchionne ed Elkann temevano di essere scambiati per italiani. L’altro pensiero ci viene da Bobby. Nel commercial sembra Johnny Cash o in ogni caso il prototipo dell’artista americano, del simbolo della middle class, lui che ha trovato per primo e meglio di chiunque altro le parole e la musica per svelare il lato meno retorico dell’America, lui che è stato l’apostolo delle minoranze, degli oppressi e dei dimenticati. Le due cose non si escludono, ma da Bob Dylan a Dolly Parton il passo è grande…e qui assomiglia molto di più all’autrice di Jolene. Bobby a dire il vero non è nuovo a questi temi. Già nel 1983 nell’album «Infidels» aveva criticato la delocalizzazione produttiva con «Union Sundown» e nello spot Chrysler il tema di fondo è lo stesso, anche se venato di nazionalismo industriale. Industria e arte ancora una volta si incrociano. Il mix non è banale. Anzi fa meditare. Il confine tra l’arte e la menzogna scompare. Dipende dal punto di vista dal quale lo si osserva. Bobby può mentire, come artista (e che artista!) ne ha tutto il diritto. Nella finzione certamente sa calarsi bene, al punto da diventare sincero, convinto (da un ricco contratto, e non solo!) e convincente. Ma la Fiat può continuare a mentire sapendo di mentire? L’arte sublima la menzogna, ma non la cancella. La Fiat con questo commercial ha ufficialmente dichiarato davanti alla più grande platea del mondo, quale è appunto quella del 48° Super Bowl, di essere divenuta un’azienda statunitense. Speriamo che anche in Italia se ne prenda atto." GRANDI !!!!!!!!!!!!!
  10. Anche..........Imho per chi lo sa, ossia per chi sa che Maserati e FCA sono la stessa baracca !!!!!!!!
  11. Udite, udite ?!?!?!??!?!?!?!??!??!?!!? Uno dei tre spot FCA per il Superbowl 2014 è dedicato alla Mase Ghibli !!!!!!!!!!!!!!! P.S.: Ma quanto è coatto-esagerone il franzoso ???????????
  12. Dettagliata spiegazione del funzionamento dei nuovi motori di F1. Per chi è ferrato con l'inglese Still a little confused about 2014 F-1?
  13. Ladies & gentlemen............Il verbo di Sua Maestà Dott. Prof. Furio Colombo: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/02/litalia-senza-fiat-le-favole-e-la-realta/866389/ "Forse ricorderete certi giorni drammatici della crisi greca. Sembrava che non solo l’economia del Paese, ma lo Stato greco come istituzione fosse sul punto del fallimento senza ritorno. Spaventava una temuta analogia con l’Italia. La risposta rassicurante è sempre stata: ma in Grecia non c’è la Fiat. Da più di un un secolo, generazione dopo generazione, ci siamo abituati a essere una grande potenza industriale, perché intorno alla Fiat era cresciuta un fitta distesa di imprese. Non parlo solo dell’immenso indotto (che poi, a sua volta, creava altri indotti in settori simili quanto a materiali e lavorazioni ma per prodotti diversi, lontani dall’automobile). Anche la nostra immagine nel mondo era fatta di Fiat. Non solo perché non ci sarebbe stata Pirelli, senza Fiat, e non sarebbe durata fino ai nostri giorni la Ferrari senza Fiat. Ma perché la presenza, la continuità, l’internazionalizzazione della Fiat era una specie di garanzia vasta e implicita per ogni nuovo imprenditore italiano che debuttava nel mondo. Suggerisco di non cadere nella trappola di immaginare – come consolazione e magari come vendetta – un’Italia che non ha mai avuto la Fiat. Possibilissimo. Forse ci sarebbero più verde, più treni, e meno autostrade. Ma il Paese non apparirebbe, come appare ora, improvvisamente e brutalmente mutilato. E forse, fino a questo momento, sarebbe apparso più piccolo e meno importante. + Si conoscono esodi, anche drammatici, di grandi gruppi imprenditoriali da un Paese all’altro. Credo che il caso Fiat sia il primo che avviene non per cambio di proprietà, ma sotto la guida degli stessi azionisti che hanno deciso di vivere, pagare tasse, incassare dividendi, crescere e curare i loro affari altrove. È bene non dimenticare che la partenza Fiat avviene dopo avere abbandonato l’associazione degli altri imprenditori italiani, la Confindustria, dicendo al mondo che l’altra imprenditoria di questo Paese non è all’altezza. Avviene dopo avere umiliato gli operai in parte cacciandoli, in parte dividendoli, ma lasciandoli quasi tutti in cassa integrazione, facendo sapere che costano troppo e che con loro uno bravo come Marchionne non intende trattare. Nel caso che qualcuno avesse in animo di investire in Italia, avrà il suo peso la lettera di raccomandazione dell’ad di ciò che è stata la Fiat agli imprenditori del mondo. Ci dicono che alcune fabbriche della ex Fiat rimangono in Italia, e appena l’Italia sarà uscita dalla crisi riprenderanno a produrre. Anzi, all’Italia è stato assegnato il settore lusso, che è più remunerativo. Se vende. Ma perché allora portare la Cinquecento torinese nell’America in piena ripresa, e far produrre a Torino Cherokee e Suv di stazza americana, come se stralunati cittadini italiani appena usciti (se, quando ne usciranno) dalla peggiore crisi dopo la guerra, avessero subito il desiderio di caricarsi il costo di macchine americane? Però se il settore, come è prevedibile, langue, sarà inevitabile dire: visto? Abbiamo fatto di tutto, ma gli italiani costano troppo e non vendono. Anno fiscale dopo anno fiscale (che si computa a Londra) le filiali italiane richiederanno, da un management saggio, ridimensionamenti adeguati. Pensosi economisti diranno che è inevitabile e anzi dovuto in base alle leggi del mercato. E sindacalisti prudenti dichiareranno di volta in volta che, ancora una volta, nei limiti del possibile, sono stati salvati (indicare il numero sempre più piccolo) posti di lavoro. Nei limiti del possibile. Si vede a occhio che quel “possibile” si sta restringendo da un pezzo. Niente investimenti, niente progetti, niente nuovo management, al posto di quello in partenza. In un prossimo, prevedibile e non lieto futuro, la “vittoria” dei sindacati sarà di avere salvato due stabilimenti su tre, poi uno su due. Alla fine si leverà un coro di sinceri apprezzamenti per i successi della Chrysler, una fabbrica americana di auto e motori dislocata a Detroit (Stati Uniti) con filiali nel mondo, tra cui l’Italia, con una proprietà coraggiosa (ha saputo sradicarsi dalla provincia costosa, che era una palla al piede) e perciò apprezzata dai mercati. Avete notato? Questo testo, che intendeva far notare la ferita grave di un’Italia senza Fiat, (un Paese amputato della sua massima industria che, di colpo, perde paurosamente valore) è diventato un elogio di questa proprietà. Dopo tutto, potranno dirvi che, quando lo hanno deciso, annunciato e festeggiato non si è presentato neppure uno straccio di sottosegretario per sapere dove andava, e perché e con chi, l’azienda simbolo del Paese, allo stesso tempo garantita e garanzia dell’Italia. Dopo vicende del genere non ci sono mai ritorni. La tenaglia americana ti accetta, ma non molla. E poi quell’infelice nuovo nome, FCA, si legge male e suonerebbe imbarazzante in Italia. Non preoccupatevi. Qui, in terra di colonia, non dovranno mai pronunciarlo. A loro basta che si dimentichi che qui, ai tempi di Gianni Agnelli, c’era la Fiat."
  14. Parziale OT. Gli americani hanno le nostre stesse italiche preoccupazioni: https://twitter.com/RalphGilles/status/428804361095880704 Evidentemente il capo di SRT è stato adeguatamente indottrinato da Maglione !!!!!!
  15. Personalmente al riguardo non so nulla, però so che la gran parte delle corporation americane (Ford inclusa, GM non so) ha la sede legale nel Delaware, che è a tutti gli effetti il paradiso fiscale degli USA. In tale stato sono del tutto legali anche le società anonime. Tanto per dire addirittura la società controllante della maggioranza assoluta delle azioni della AS Roma è domiciliata nel Delaware: AS Roma SPV LLC
  16. Magari è un omaggio al "gearhead" che è in Lui !!!!! Grande Giorgione Moroder !
  17. El grappin m'ha dato alla testa !!!!!!!!! - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Era il capo delle attività sportive Alfa negli anni '90 e quindi capo della spedizione - vincente - del Biscione nel DTM con la "puledra" di cui sopra.
  18. Già postato su 3D 2015 Chrysler 200.........Posto anche qui per completezza e perdonate il parziale OT : Intervista di Allpar al capo ingegnere del progetto 200 Mitch Clauw: 2015 Chrysler 200 Chief Engineer Mitch Clauw at the 2014 DC Auto Show Passaggio interessante: "Q: How does the suspension architecture differentiate between this and the Dart? Mitch: Very. The Dart is a non-isolated rear bi-link suspension. This is a four-link, completely independent, completely isolated rear suspension. There’s no commonality at all. So the Ds, which would be anything that’s above a C like the Cherokee, they get fully independent, fully isolated rear suspensions. Q: How much freedom did you have in engineering with the 200 vis-à-vis the Giulietta? Mitch: I happen to know them very well. Actually, the only commonality when you get all the way up to a 200 really is in the steering system. The dual-pinion electronic steering system is very common with the Giulietta. Because the Giulietta is a very narrow car and this is a wider car because it’s a D, the Giulietta is a very small C so there’s very little that we could use actually the exact same parts. We have really not a lot of commonality with Giulietta, just the basic steering system. Then the front suspension is similar to theirs. It’s MacPherson-based, but the geometry is different for this vehicle because of the powertrains it takes, etc. We have a different roll-center. It had very different . . . the Alfa, it’s like more of a go-kart, extremely biased towards handling and very little towards drive. This vehicle had to balance both, so we had to change the geometry." Ma soprattutto..............leggetevi questa: Q: On the subject of handling the geometry, are you involved at all with the rear-wheel drive platform that’s supposed to be used by both Alfa and Dodge? Kathy: We haven’t talked about Alfa at all as a company, so that would be no. Mitch: You’ll have to talk to them. Kathy: That’s something that until we announce something, we wouldn’t talk about that at all. P.S.: CHE DITE.........................E' UNA CONFERMA ?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!? Legenda: Lisa Barrow, Northeast regional representative; Kathy Graham, C/D communication manager
  19. Intervista di Allpar al capo ingegnere del progetto 200 Mitch Clauw: 2015 Chrysler 200 Chief Engineer Mitch Clauw at the 2014 DC Auto Show Passaggio interessante: "Q: How does the suspension architecture differentiate between this and the Dart? Mitch: Very. The Dart is a non-isolated rear bi-link suspension. This is a four-link, completely independent, completely isolated rear suspension. There’s no commonality at all. So the Ds, which would be anything that’s above a C like the Cherokee, they get fully independent, fully isolated rear suspensions. Q: How much freedom did you have in engineering with the 200 vis-à-vis the Giulietta? Mitch: I happen to know them very well. Actually, the only commonality when you get all the way up to a 200 really is in the steering system. The dual-pinion electronic steering system is very common with the Giulietta. Because the Giulietta is a very narrow car and this is a wider car because it’s a D, the Giulietta is a very small C so there’s very little that we could use actually the exact same parts. We have really not a lot of commonality with Giulietta, just the basic steering system. Then the front suspension is similar to theirs. It’s MacPherson-based, but the geometry is different for this vehicle because of the powertrains it takes, etc. We have a different roll-center. It had very different . . . the Alfa, it’s like more of a go-kart, extremely biased towards handling and very little towards drive. This vehicle had to balance both, so we had to change the geometry." Ma soprattutto..............leggetevi questa: Q: On the subject of handling the geometry, are you involved at all with the rear-wheel drive platform that’s supposed to be used by both Alfa and Dodge? Kathy: We haven’t talked about Alfa at all as a company, so that would be no. Mitch: You’ll have to talk to them. Kathy: That’s something that until we announce something, we wouldn’t talk about that at all. P.S.: CHE DITE.........................E' UNA CONFERMA ?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!? Legenda: Lisa Barrow, Northeast regional representative; Kathy Graham, C/D communication manager
  20. Beh...............questa è ganza !!!!!!!!!! P.S.: che sia un'avvisaglia della possibile, futura "collaborazione" tra le "truppe maglionate" e quelle "nipponiche de-wolkswagenizzate" ? 'Sto spot "puzza" molto di "franzoso"........ - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/hollande-che-scappa-dallamante-su-uno-scooter-piaggio-non-tradisce-solo-la-compagna-ma-70500.htm "5 - SE HOLLANDE TRADISCE LO SCOOTER FRANCESE«Signor ministro, abbiamo scoperto con grande piacere che per i suoi spostamenti privati il presidente della Repubblica utilizza uno scooter a tre ruote. Peccato che si tratti di un prodotto straniero...». Inizia così la lettera, a metà tra il serio e il faceto, inviata al ministro del Rilancio produttivo Arnaud Montebourg (animatore della battaglia per il "made in France") da Wilfried Hemmerle, titolare di una concessionaria parigina di scooter Peugeot. LO SCOOP DI CLOSER SU HOLLANDE E JULIE GAYET Nelle foto pubblicate da Closer sulla relazione con l'attrice Julie Gayet, si vede infatti chiaramente che lo scooter utilizzato dalla guardia del corpo di François Hollande è un Piaggio MP3. Lo stesso Hemmerle riconosce che si tratta del prodotto leader di mercato, ma ricorda come dall'anno scorso Peugeot sia diventata, con il suo Metropolis, concorrente della società italiana. Oltre a tradire la compagna Valérie, Hollande ha insomma tradito anche i prodotti francesi. Montebourg ha seriamente risposto che il problema esiste e verrà rapidamente risolto. (M.Mou.)" :rotfl: Che fa il ministro ? je buca le rote co' 'na zaccagnata (rigorosamente francese ovvio) ?
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