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Sinceramente ho perso un po' la successione degli eventi: sono circa 2 settimane che è scoppiato il caso, 3/4 giorni dopo VW erano stati annunciati controlli su altri costruttori (a partire dal famoso X3 2.0 che aveva mostrato valori fuori dalla norma), ora escono questi articoli che fanno nomi di modelli specifici e non, come sarebbe corretto dire, che tutte le gamme diesel sono sotto sorveglianza. La confusione regna sovrana, a me poco cale che la marca X piuttosto che la Y o la Z siano in regola o meno: il risultato sarebbe sempre lo stesso, ovvero caduta della fiducia di clienti e possibili ricadute su produzione e occupazione (specie da noi).
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Da come ho capito, ai primi test sono venute fuori delle incongruenze e quindi stanno rifacendo i test per questi 28 modelli: non ti va bene accusa, vogliamo dire esame? Tanto il risultato è che, se non sono in regola, sempre condanne saranno... - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - @ loric che ha scritto: Da quanto avevo capito, i test su altri modelli erano già stati fatti subito dopo lo scoppio del Dieselgate. Questi dovrebbero essere test su modelli che hanno manifestato incongruenze. Altrimenti, fondamentalmente, l'articolo non direbbe niente di nuovo (e non capisco perchè citare solo alcuni modelli in particolare, piuttosto che dire che tutti i modelli diesel sono soggetti a controlli).
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Altri 28 modelli sotto accusa negli USA (c'è anche il GCherokee): Dieselgate, Antitrust indaga in Italia In Usa controlli anche su altri marchi - Corriere.it
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Grazie per aver fatto i conti. Comunque 11 milioni sono tanti: rimango curioso di conoscere la distribuzione sugli altri mercati.
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Il tuo intervento è condivisibile, però vorrei sottolineare che anche i motori per macchine agricole (decespugliatori compresi) sono soggetti alle norme Eurox (oggi mi sembra che il minimo sia Euro2, ma ci sono già macchine in regola con norme più restrittive). Ovviamente si parla di quelle di provenienza certa, non cinesate importate illegalmente o a cui hanno appiccicato il marchio CE (tra l'altro ormai superato) giusto per dar loro una parvenza di vendibilità sul nostro mercato (e sui quali si dovrebbe indagare più a fondo). Detto questo, dubito comunque che l'inquinamento da macchine agricole sia comparabile a quello da trasporto di cose e persone su gomma: ordini di grandezza molto differenti, imho.
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A me da l'impressione di cinesata pazzesca: il pataccone anteriore, i loghi posteriori, i colori improponibili... Bah: è tutto quello che mi viene da dire, esteticamente parlando...
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Visto così nel video, ricorda i bauli Volvo: a me non dispiace, ma aspetto di vedrela dal vivo per confermare l'impressione.
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Ma il vaporetto è un aspirapolvere?
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Scusate, ma i test di emissione NOx non erano già stati fatti e FCA era risultata in regola? O ricordo male io? Diventa sempre più difficile seguire tutti gli aggiornamenti che arrivano da ogniddove ormai...
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Si, ma tedeschi premium a parte, non mi sembra che in Europa girino tutti questi motori da migliaia e migliaia di cc... Inoltre poteva anche essere un un ottima arma di marketing, del tipo "Scegli anche tu la gamma a minori emissioni d'Europa": lo fanno gli altri per primati artefatti, Fiat l'avrebbe fatto su un primato reale (anche se magari non voluto perchè vorrebbero vendere qualcosa sopra il 1.6 cc diesel ).
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La (tragicomica) rassegna stampa di Autopareri
fonzino1 ha risposto a nella discussione in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Più che altro sembrano gli strafalcioni che ottieni con i software di OCR su testi stampati ma un po' sbiaditi, congiuntivi latitanti a parte...- 505 risposte
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A proposito di Fiat, ricordo che fino a qualche anno fa i torinesi puntavano molto sul fatto di avere una gamma tra le più ecologiche sul mercato e mi sembra che ,a parte Toyota che annoverava già le ibride a bassissime emissioni, nel complesso la sua offerta era globalmente la meno inquinante tra le Case presenti in Europa. E' da un po' che non sottolineano questo "primato", imho importante, perchè hanno lasciato che altri se ne appropriassero, puntando più sulle offerte e gli sconti. Sono contento che, anche se non direttamente, sia emersa la serietà con cui vengono prese in considerazione le norme sulle emissioni in FCA. Constato, invece, con amarezza che i primi effetti negativi dello scandalo sull'occupazione si sono affacciati nel gruppo VW.
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Mi unisco agli auguri, alle felicitazioni e alle raccomandazioni sull'accumulo di sonno per compensare futuri arretrati...
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Vedo molta Mini in questo concept e, in generale, una mano molto europea, sbaglio?
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Per il problema doppiaggio ci sarebbe da puntualizzare che siamo tra i pochi Paesi che l'adottano: il resto del mondo usa i sottotitoli, ragion per cui la distribuzione dei nostri film è più costosa, ergo cercano di risparmiare utilizzando interpreti scadenti e doppiatori senza talento. Il problema è sempre quello: il prodotto buono costa e, visto che una sempre minore percentuale di clienti puó permetterselo, chi produce risparmia come può o cerca di reperire soldi dove puó.
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No, infatti non devono lamentarsi ma accettare serenamente di essere diventati "uno tra i tanti". E forse è meglio così: preferisco la videorecensione di un giovane che sale su un'auto e, guidandola, ti dice cosa prova, se gli piace etc... Sempre tenendo presente che non dirà mai "Quest'auto fa schifo" anche se fosse così, allo stesso modo in cui un commerciante non direbbe mai al suo cliente che fa schifo anche se lo pensa per pura convenienza commerciale.
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Dal basso della mia competenza in materia, non vedo la soluzione semplice come "bisogna essere professionali": volendo limitarsi a 4R, la professionalità ce l'avevano sicuramente all'inizio, e l'hanno conservata per anni. Il problema è stato, imho, l'arrivo di internet e la crisi generalizzata, che, da un lato, hanno ridotto la base lettori, dall'altro hanno azzoppato anche le Case, permettendo solo a quelle più forti (VW in testa) di acquisire maggiore spazio pubblicitario. Vero è che che non si è saputo gestire questo passaggio epocale, però ricordiamo che, in questo, Quattroruote è in buona compagnia, dal momento che testate giornalistiche di caratura mondiale hanno avuto (ed hanno) gli stessi problemi: WSJ e FT solo per fare gli esempi più eclatanti, che o sono passati di mano a gruppi editoriali più forti (e quindi con maggior potere di controllo, ma anche di sostegno delle spese della testata), o hanno rinunciato alla versione cartacea, in favore di quella online. Inoltre, la vendita di spazi pubblicitari è soggetta alla valutazione della base dei lettori di una pubblicazione: inutile mettere la pubblicità di una Mercedes sulle classiche riviste da gossip da 50 centesimi, perchè pur avendo una tiratura vastissima, non annoverano una % di clienti in grado di comprare Mercedes. Così, su Quattroruote non troverai la pubblicità del vibratore perchè la sua utenza non è ritenuta target per questo genere di articoli. E' il mercato che decide chi sei e cosa fai bene, non tu, paradossalmente. Personalmente, non mi stupisco che 4R esca con articoli o "dossier" "addomesticati" a seconda di chi ha versato l'obolo: un lettore attento (qui ce ne sono molti) capisce quando la valutazione, la stella, il pallino, l'aggettivo sono piazzati "ad arte": basta fare la tara. In fondo, anche i quotidiani (Corriere e Repubblica in testa, per nominare i più diffusi) non sono esenti da faziosità più o meno palesi: a me insegnarono alle medie che non dovevo prendere per oro colato quello che c'era scritto sul primo che compro, ma consigliarono di acquistare almeno 2 giornali, possibilmente agli antipodi, per farmi un'idea più reale di una notizia (specie se politica). Forse avremmo dovuto fare anche noi così: avremmo evitato la "polarizzazione" su Quattroruote, che si è trovata ad essere l'unica rivista veramente specializzata del settore (per come la vedo io), condizionando le scelte delle aziende di settore che si sono rivolte in massa alla sua base clienti e trasfermondola in uno strumento dell'ufficio stampa di questo o quel costruttore. Scusate il mio solito papiello.
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Lo trovo un atteggiamento strano, poco comprensibile: BMW è negli USA da decenni, non sono di primo pelo su quel mercato, come è possibile che con un warning così importante non provvedano con adeguata sollecitudine? Non si rendono conto delle conseguenze, oppure le modifiche da fare sarebbero troppo onerose?
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Capisco che le campagne pubblicitarie vengono schedulate con notevole anticipo per riservarsi gli opportuni spazi nei siti, ma leggere nella stessa pagina 3/4 articoli sulla truffa VW e poco sotto lo spot di A1 e cugine varie ha un effetto a metá tra incredulo e stridente. Imho farebbero bene a riempire i banner con le loro scuse piü sentite verso clienti, dipendenti e fornitori: farebbero una figura migliore.
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Pretesa assolutamente legittima, che imho configura la truffa al cliente finale, a differenza di ipotesi di frode solo verso Stato. Perchè è difficile pensare che un'auto taroccata nelle emissioni conserverá potenza e coppia dopo la rimappatura della centralina o altro intervento volto al rispetto dell'omologazione Euro5.