-
Numero contenuti pubblicati
4058 -
Iscritto il
-
Ultima visita
-
Giorni Massima Popolarità
13
Tipo di contenuto
Forum
Galleria
Calendario
Download
Articoli del sito
Store
Blog
Tutti i contenuti di Alain
-
ma il tachimetro da miglia a km/h lo cambieranno?
-
belle le nuove foto...
-
boh spero che facciano delle offerte valide per i liberi professionisti, agenti, aziende ecc... tipo leasing al 5%, con anticipo zero o basso, riscatto al 45% - 50% a 48 mesi... ad una ipotetica Thema da 40.000 euro di listino verrebbe una rata mensile di 490 euro... e potrebbe vendere...
- 220 risposte
-
- chrysler 300
- ginevra
-
(e 5 altri in più)
Taggato come:
-
senza sw?
- 181 risposte
-
- chrysler
- chrysler 200
- (e 6 altri in più)
-
in fiat si prende pure la 14esima?
- 7888 risposte
-
- psa
- siti produttivi
-
(e 3 altri in più)
Taggato come:
-
Marchionne: "il Gruppo è internazionale: meno del 30% dei lavoratori sono in Italia" Cremaschi: "E' guerra totale a Marchionne" In generale, Sergio Marchionne ha ribadito la posizione dell'azienda senza lasciare spazio a mediazioni: "Non si può ignorare la realtà internazionale del gruppo - ha detto riferendosi a un'eventuale risposta negativa dei lavoratori di Mirafiori - siamo 240mila persone in tutto il mondo di cui meno di 80mila in Italia. Esiste un problema per tutti gli uomini e le donne che lavorano alla Fiat, non soltanto quelli di Torino. Il nostro è un gruppo enorme. Non voglio costringere nessuno a lavorare, ma se questa è la risposta vera alla proposta vera, c'è un problema più fondamentale. Se la risposta è negativa, l'investimento non si fa". E ancora, commentando la notizia delle 2.500 firme sotto la petizione della Fiom contro la proposta contrattuale Fiat: "Se quelle cifre sono vere vuol dire che non vogliono l'investimento. Sarebbe un enorme peccato". Duro il giudizio di Giorgio Cremaschi, presidente del Comitato Centrale della Fiom: "Quello della signora Marcegaglia è un atto di sudditanza tale che dovrebbe fare indignare non solo i sindacati e i lavoratori, ma anche gli industriali. Ha deciso di sciogliere la Confindustria". "In ogni caso - conclude - per noi comincia la guerra totale a Marchionne". repubblica.it
- 7888 risposte
-
- psa
- siti produttivi
-
(e 3 altri in più)
Taggato come:
-
altro rendering e vaiii!!!
- 585 risposte
-
- bmw
- bmw photoshop
-
(e 6 altri in più)
Taggato come:
-
non vedo l'ora... un serie 3 VI con un motore turbo a benza, con allestimento M e navi con Idrive... se è fico come il renderng do dentro la miata, conguaglio e lo porto a casa
- 585 risposte
-
- bmw
- bmw photoshop
-
(e 6 altri in più)
Taggato come:
-
riporto anche la ricostruzione della coupè su questa pagina
- 585 risposte
-
- bmw
- bmw photoshop
-
(e 6 altri in più)
Taggato come:
-
i listini ufficiali germania quotano a 26.7 mila il 2.0 diesel da 136 cv e 29 mila il 170 cv. (+1350 per la sw). il benzina è scontato a 24.990 per immatricolazioni entro fine anno. la giuly parte da 19.9 con uno sconto extra di 4k è scesa a 14.9 per le immatricolazioni entro il 31.12.2010 insomma devono vendere...
-
è obbiettivamente brutta...
-
se fosse così... subito da concessionario a firmare...
- 585 risposte
-
- bmw
- bmw photoshop
-
(e 6 altri in più)
Taggato come:
-
- 585 risposte
-
- bmw
- bmw photoshop
-
(e 6 altri in più)
Taggato come:
-
Fiat, fallisce il tavolo su Mirafiori - Corriere della Sera Fiat, fallisce il tavolo su Mirafiori L'azienda: non esistono le condizioni per un'intesa sul piano di rilancio dello stabilimento Uno scorcio dello stabilimento Fiat Mirafiori, a Torino (Ansa)MILANO - La trattativa sul piano per Mirafiori è finita. Almeno per ora. Al termine di una riunione ristretta con i sindacati, svoltasi presso l'Unione industriale di Torino, la Fiat «ha preso atto che non esistono le condizioni per raggiungere una intesa sul piano di rilancio dello stabilimento di Mirafiori». Mentre il Fismic ha confermato la sua disponibilità a sottoscrivere l'intesa, così come l'Ugl, la Fiom, Fim e Uil si sono riservate una decisione. L'interruzione è avvenuta su un punto nodale, spiegano le fonti, vale a dire che «la cornice contrattuale della joint venture creata per Mirafiori nell'ultimo passaggio non prevede alcun riferimento all'accordo nazionale», il che ha spinto, non solo la Fiom, ma anche le altre sigle a «dover riconsiderare» la proposta. «Si conferma che il modello Pomigliano, proposto anche per lo stabilimento di Mirafiori, punta a superare il contratto nazionale, a cancellare i diritti dei lavoratori e ad affermare in Italia un modello aziendalistico e neocorporativo» ha detto il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini. IL FRONTE SINDACALE - «Abbiamo provato a sbloccare la situazione - ha commentato a caldo Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic -, ma Fiom, Fim e Uilm si sono riservate di decidere assumendosi una responsabilità gravissima. L'azienda ha detto che non accetta riserve e riferirà a Marchionne che non ci sono le condizioni per concludere il negoziato. La trattativa è chiusa». Spiega invece Bruno Vitali, responsabile nazionale della Fim: «Ci siamo riservati per il contratto nazionale, che noi crediamo vada applicato anche nella joint venture per Mirafiori. Su questo le posizioni si sono irrigidite e la trattativa si è interrotta. Ora siamo sul filo del rasoio ma anche Fiat lo è perchè la partita è troppo importante per farla sfuggire in questo modo. Noi faremo le valutazioni al nostro interno ma anche la Fiat deve pensarci bene». «La prima cosa da fare ora è parlare lunedì con i lavoratori, per questo chiederemo alle altre organizzazioni di convocare subito le assemblee - ha detto invece il segretario generale della Fiom torinese, Federico Bellono -. Già alla luce di quanto emerso ieri sera era chiaro che non c'erano le condizioni, tutte le nostre richieste sono state rigettate e l'unica novità vera di oggi è stato un ulteriore peggioramento sul contratto nazionale. Il nostro giudizio, già critico, non può quindi che essere confermato e rafforzato». CONTRATTO AD HOC - A rendere complicata la trattativa è stato, dunque. il contratto ad hoc proposto dalla Fiat per la joint-venture con Chrysler. Se giovedì sera, infatti, l'azienda aveva fatto sapere che il contratto specifico per Mirafiori avrebbe fatto riferimento al contratto nazionale di categoria per quanto riguarda il fondo pensione Cometa, le ferie, i permessi retribuiti e le festività, oggi, alla ripresa del negoziato l'azienda, a quanto si apprende, avrebbe evitato qualsiasi collegamento con il contratto collettivo. marchionne sta prendendoin giro tutti, governo compreso... da oggi a tre anni in italia rimarranno melfi e cassino ihmo
- 7888 risposte
-
- psa
- siti produttivi
-
(e 3 altri in più)
Taggato come:
-
rinchiudeteli e buttate la chiave
- 24 risposte
-
- great wall
- great wall ufficiale
- (e 4 altri in più)
-
settembre 2011?
- 585 risposte
-
- bmw
- bmw photoshop
-
(e 6 altri in più)
Taggato come:
-
falso... mi sto informando per un mio futuro acquisto... Volkswagen su Golf ed Audi su A3 hanno il riscatto leasing dopo 48 mesi al 25% Bmw dopo le batoste con il select ha stretto la cinghia e non lo propone quasi più, il riscatto del leasing della 52od a 48 mesi è del 41% per porsche il riscatto dopo 18 mesi del 78% mi puzza di inculata alla grande. ha parte che non ha senso cambiare una 911 dopo 18 mesi e cmc questo è l'esempio che pubblicizzano sul sole24ore, e non la regalano di certo, te la riscattano al 78% dopo 18 mesi SOLO se poi acquisti un'altra 911 in leasing (cioè continui a cacciare 1400 euro al mese per 4 anni ancora): Esempio per 911 Carrera: prezzo di vendita: 87.212,00 euro (inclusa IVA, escluse IPT e messa su strada). Leasing Porsche Financial Services Italia: durata 48 mesi. Anticipo comprensivo di spese e bolli: 1.690,80 euro. Rata mensile: 1.414,32 euro. Riscatto finale: 30.524,20 euro. TAN: 4,75 %. Tasso leasing: 4,858 %. Tutti i valori IVA inclusa. L’offerta è valida per le vetture immatricolate entro il 30.06 .2011
- 234 risposte
-
in che film 40.000? mettici il metallizzato, la pelle, il navi, gli xeno e altre 2 cose e sfondi i 50 senza colpo ferire, ma proprio in tranquillità. Ovviamente vale per tutta la triade. A4 sw base base di un amico con i cerchi da 16, 140 cv, Ta... solo con il navi di listino è sui 42... sto vedendo per me una a3 ta 125 cv benza con sline e tettuccio con navi 34/35... questi sono i prezzi della triade, e il bello è che si vendono come il panettone a natale... almeno da me
- 234 risposte
-
beh dai LCdM si è sbattuto, è uscito dal suo ufficio, è andato in pista, ha provato l'auto, ha fatto pac pac sulla spalla del tedesco e arrivederci a tutti. Marchionne avrebbe fatto causa di risarcimento danni di qualche mil di euro per uso improprio non autorizzato del nome Stratos.
- 290 risposte
-
- lancia stratos
- lancia stratos pininfarina
-
(e 2 altri in più)
Taggato come:
-
si sa qualcosa sui motori a benza, seguiranno anche loro la tendenza dei "piccoli" 4 cilindri turbo a benzina, o rimarranno con gli aspirati stile 4 cilindri 2.0 da 170 cv? ovviamente i 6 cilindri non li toccano presumo... è ipotizzabile la data di lancio?
- 585 risposte
-
- bmw
- bmw photoshop
-
(e 6 altri in più)
Taggato come:
-
sul "sole24ore" cartaceo di ogi c'è scritto che ieri Marchionne in un incontro con le banche ha fissato il prezzo per Alfa a 20 miliardi "se arrivano con un assegno da 20 miliardi gliela vendo", mentre per il giornalista del sole il prezzo reale che vuole incassare M. e dove si possono incontrare domanda ed offerta è di due miliardi. sul sito non c'è niente, è in edicola sull'inserto del mercato auto del sole di oggi, va aggiunto che c'è una lunga analisi su i numeri di FGA in UE nel 2010 dove la strategia di contenimento costi ha premiato il bilancio, mentre l'altra faccia della medaglia è la gamma prodotto che sta invecchiando e i giornalisti prevedono che per FGA i primi mesi del 2011 sarà "dura, anzi durissima" in attesa dei nuovi prodotti in arrivo.
- 3705 risposte
-
- alfa romeo
- alfa romeo a volkswagen
- (e 6 altri in più)
-
Marchionne: La nuova Punto introdotta prima negli USA nel 2013 + debiti Chrysler
nella discussione ha aggiunto Alain in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Articolo dal Sole24Ore di oggi 18 novembre. Interessante la parte sui debiti con i governi usa e canadese da rifinanziare e la chicca della Punto in vendita prima in Usa poi nel resto del mondo. IHMO deve essere liquido per ripagare i debiti, monetizza Ferrari (il famoso 35%), vende magneti marelli ed alfa, riduce Fiat in UE con il minimo indispensabile per la sopravvivenza (a+b+c) ed il restosarà CGJ eventualmente rimarchiate Fiat Lancia. In italia resteranno la età degli impianti di oggi, forse mirafiori, melfi e cassino. Chrysler rifinanzia i debiti con le banche per lo sbarco in Borsa Chrysler tornerà in Borsa a fine 2011 dopo aver ristrutturato i debiti per ridurre il peso degli oneri finanziari. Questa la linea tracciata da Sergio Marchionne in occasione dell'inaugurazione del Motor Village, il nuovo maxiconcessionario Chrysler (e Fiat) di Los Angeles. «La cosa importante è definire la struttura finanziaria prima dell'Ipo» ha detto martedì notte ai giornalisti. Chrysler ha ricevuto dai governi americano e canadese prestiti per circa 7 miliardi di dollari, sui quali paga interessi fino al 14% (per quelli Usa) e addirittura 20% nel caso di quelli canadesi; un onere che quest'anno potrebbe portare il bilancio in perdita nonostante i miglioramenti operativi. Per ridurlo, Chrysler «sta già negoziando con le istituzioni finanziarie» quello che ha definito un "cocktail" di misure, che verrà attuato nella seconda metà dell'anno. «Ogni forma di rifinanziamento deve però darci la stessa tranquillità dei prestiti statali» ha detto Marchionne. Chrysler dovrà restituire entro fine 2011 una somma compresa fra i 2 e i 2,5 miliardi di dollari ai Governi americano e canadese, e sta nel frattempo negoziando prestiti agevolati per complessivi 3 miliardi di dollari dal dipartimento Usa dell'Energia. Il numero uno di Chrysler ha aggiunto che prima dello sbarco in Borsa sarebbe opportuno anche aver chiuso i conti del primo semestre 2011; l'operazione, insomma, potrebbe avvenire tra circa un anno. Su questa strada, l'offerta da record della General Motors, che si sta chiudendo in questi giorni, «rappresenta un precedente importante e non poteva andare meglio». Quanto alle possibili nozze tra Chrysler e Fiat (che ne controlla il 20%), Marchionne ha detto di non aver «mai parlato di fusione». «È una delle possibilità, come la possibilità di monetizzare una parte della Ferrari o della Magneti Marelli». Fin da un anno fa, peraltro, quando presentò il piano quinquennale di Chrysler, il manager ha definito le due aziende come «inestricabilmente interconnesse». Un esempio? Marchionne ha detto ieri che la vettura che sostituirà la Punto sarà dapprima introdotta negli Usa, poi negli altri paesi e che «sarà probabilmente in produzione nel 2013»; sarà «la macchina più significativa» per la Fiat per il suo volume di vendite. Nel frattempo, però, «per il mercato dell'auto saranno 12 mesi di inferno fino ai primi tre mesi del 2011». Marchionne è tornato a smentire la cessione di Alfa Romeo. «Non è in vendita, ma se si presentassero con un assegno da 20 miliardi mi siederei al tavolo» (al Salone di Parigi di due mesi fa aveva fatto la stessa battuta, ma i miliardi erano 100). Marchionne ha lodato la «proficua partnership» con il Governo Usa e l'aiuto ricevuto dai sindacati. Chrysler ha ricominciato ad assumere: attualmente ha 52mila dipendenti contro i 47mila all'uscita dal Chapter 11, a metà dell'anno scorso. Il confronto fatto dal manager è ancora una volta con quello che ha definito «un ambiente difficile» in Italia. Del nostro Paese ha stigmatizzato l'instabilità politica che - ha detto - «non aiuta né a livello di clientela né a livello di gestione industriale del paese. Abbiamo bisogno di certezze. La mancanza di chiarezza è quello che innervosisce il mondo intero; non è un problema solo italiano, è europeo». E ancora: «Il gruppo Fiat non ha un problema italiano: non riconosco la Fiat che stiamo gestendo nelle descrizioni né dei giornali né dell'opinione pubblica. Siamo molto più semplici e industriali di quanto pensano gli altri». Marchionne si è definito «uno dalla pelle tosta. Sono italiano sì, ma fesso no. C'è un limite al numero di sberle che si è disposti a prendere». Un discorso simile vale per gli attacchi della Lega alla Ferrari: «in nessun altro Paese sarebbe mai successo». Oggi il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani vedrà i leader sindacali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti sul progetto fabbrica Italia e sulla situazione dello stabilimento di Termini Imerese per il quale è prevista la chiusura a fine 2011. Chrysler rifinanzia i debiti con le banche per lo sbarco in Borsa - Il Sole 24 ORE