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Will

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Tutti i contenuti di Will

  1. Mamma mia la Stelvio!!! E santo cielo la ragazza ... Ah, poi c'è la nuova Lancia.
  2. Un giorno - in privato, così da non tediare gli altri forumisti - dovremmo discorrere della rivisitazione cui fai cenno, perché a mia volta - nonostante l'effetto D.K. sia un accattivante strumento di misurazione dell'intorno "gorgogliante - nutro serie perplessità sulla sua completezza e profondità di applicazione😄
  3. Direi che il topic si stia concentrando per il momento sul segmento D berline, che per elezione, dovendo forzatamente scegliere, è l'essenza Alfa Romeo degli ultimi 40 anni. Giulietta 77 - 380.000 auto prodotte 75 -- 355.000 auto prodotte 155 -- 195.000 auto prodotte 156 -- 675.000 auto 159 -- 247.000 auto Giulia -- 130.000 auto finora Le prime 4 si confrontano su uno scenario/paradigma temporale simile. Ancora non abbiamo la globalizzazione spinta, l'esplosione della Cina, la moneta unica (tranne ultima fase 156), i social (tranne 156 da metà carriera in poi), il mercato italiano è ancora di forte orientamento nazionalista, i SUV sono al di là dal venire (forse qualche vagito ma non nel D), l'elettrico tanto quanto, la politica green è meno pervasiva di oggi, le enormi concentrazioni di marchi di oggi non sono del tutto immaginabili. Cosa ci dice il mercato della filosofia Alfa: che una trazione anteriore con forte condivisione Fiat/Lancia, e dalla linea tutt'altro che leggendaria, non permette ad Alfa Romeo di distinguersi. Meccanicamente la 155 è forte, ma evolve all'estremo una tecnologia degli anni 70. Già la 75 inizialmente non era un enorme successo, finché non giunse la tecnologia della doppia accensione che diede una rinfrescata al bialbero. 156 cambia i paradigmi del design, è un salto temporale. Ha il primo common rail della storia (insieme a Mercedes) e il suo successo poggia su una "filosofia" diversa da quelle di Giulietta/75 (modelli in successione ma sostanzialmente gemelli). E' di gran lunga più bella, è parimenti leggera e contenuta nelle dimensioni, poggia il suo appeal sul turbo diesel e meno sui benzina. 159 entra già in un mondo dove le tedesche non pagano più lo scotto del marco forte, dove in casa Fiat non si ha ancora una precisa idea di cosa debba essere la filosofia di una vettura Alfa Romeo nel suo segmento principe e in uno scenario globale automobilistico in mutamento. Il mondo (come elencato sopra) è cambiato e Alfa Romeo deve reinterpretarsi nei nuovi parametri di riferimento, e capire qual è la sua identità - e distinguersi in modo univoco è più difficile oggi che allora. Giulia riprende motivi del passato, li porta all'estremo apice di perfezione. Ogni volta che la incontro per strada o leggo qualche nuovo test/recensione mi coglie un motto di dispiacere: sei una perfetta ellenista arrivata quando il mondo ellenico è ormai finito. Avessero dato anche un seguito, seguendo la stessa filosofia, affinandone ancora di più la tecnologia, rendendole ancora più accattivante nella linea, avrebbe parlato a persone con non hanno più l'udito per ascoltare quel sound... per rimanere alla metafora dell'auto "voluta da Dio", per Giulia dovremmo dire: una Dea che parla a persone che non sentono più la voce degli dei. Se analizziamo le auto elencate sopra in senso assoluto secondo quello che penso sia Alfa Romeo come filosofia, per me Giulia è al primo posto. Eppure rischia di essere quella con il più basso numero di vendite degli ultimi 40/50 anni. Ci dice qualcosa questo su quale debba essere la filosofia Alfa Romeo di oggi? Ora, ditemi, che cosa deve fare un CEO in questo contesto?
  4. Quindi, ricapitolando - il programma del modello abbraccia un corso di un 2/3 d'anni, avvalendosi delle sinergie del gruppo. Che circolano anticipazioni sul modello sono mesi e mesi e almeno da 5/6 mesi è ufficiale il nome Milano. A tale riguardo il CEO ci fa sapere anche il perché della scelta: "...Pochi elementi caratterizzano l’identità di una casa automobilistica come il logo che la identifica. Dal 1910 lo stemma di Alfa Romeo racchiude in sé due simboli che identificano Milano: La croce, simbolo storico del capoluogo lombardo, ed il biscione, ... Per oltre 60 anni (1910 - 1972) Il nome stesso Milano fu presente nel logo occupandone la parte inferiore. ...Da sempre simbolo di avanguardia, Milano è oggi un manifesto internazionale di modernità, innovazione e sostenibilità. Considerata una dei simboli dell’arte e del Made in Italy nel mondo, Milano ha da sempre ricoperto un ruolo culturale nevralgico nel campo della moda, del design e della musica. Alfa Romeo sceglie dunque proprio lei..." Quindi: legame Alfa Romeo/città di origine; simboli condivisi di marchio/città; utilizzo del nome città nel logo del marchio per 60 anni; Milano simbolo del Made in Italy. Oggi, dopo poche ore dalla presentazione si rilascia un'intervista da parte di rappresentanti delle istituzioni italiane in cui viene richiamata una legge del 2002 di tutela del Made in Italy. Perché ho la sensazione che l'Italia abbia un particolare gusto atavico e storicamente comprovato per le figure di palta?? Mi vengono in mente le parole di Jean Cocteau: il dramma della nostra epoca è che la stupidità si è messa a pensare (e io aggiungo: ...pure a parlare e scrivere!!) Facendo un po' il punto della situazione, pensiamo oltre let's move forward: - Spero si eviti di rendere questa figura di palta, un epocale autolesionismo, anche se le dichiarazioni del CEO con sotteso intento volto alla ritorsione (dopo Giulia e Stelvio pianificate in Italia vedremo che fare) non lasciano presagire nulla di buono - Junior non mi dispiace, ma mi ero già affezionato a Milano. - Non tutto il male vien per nuocere forse: magare questo pasticcio genera una risonanza mediatica che offre a questo modello una visibilità maggiore rispetto alle abituali promozioni utilizzate dal marketing, sperando di aver fatto involontariamente una genialata migliore di una macchina che sprofonda in un corso d'acqua in Francia - Più guardo le immagini (video e foto) della "Junior" e più mi convinco che abbiano fatto davvero un gran bel lavoro di rottura e che possa piacere al mercato.
  5. Dell'impossibilità di mettere d'accordo gli alfisti... chi interni ok ma esterni orrendi, chi esterni bene ma interni assolutamente no; posteriore originale e al contempo anonimo. Per me, davvero molto meglio di quanto trapelato nei giorni scorsi, soprattutto nella vista laterale. Il posteriore è sempre un casino da indovinare; un po' temo l'effetto Delta 2, un po' spero che lo spoiler ma faccia tornare alla mente la sprint (quella su base Alfasud). Infine, il frontale! D'accordo, le sinapsi non riescono ad afferrare il tutto con un unico colpo d'occhio; a volte mi soffermo su una visuale (soprattutto quello con la scritta per intero) e mi sembra ok, altre volte una linea indipendente di design mi porta via l'armonia e non capisco se mi piace o no. Se fosse che introduce uno stile stilistico che potrebbe essere metabolizzato più lentamente e dunque meno soggetto ad apparire datato? In fondo, quando incontro Tonale per le strade, mi pare già dannatamente datata. Mi permetto una digressione sulla questione "non è un Alfa Romeo". Boh!? Ma esattamente lo stile Alfa Romeo quale filone univoco seguirebbe? Faccio un esempio, io ho iniziato a innamorarmi dell'Alfa con Giulietta 77 e Alfetta. Poniamo esse siano a pieno titolo ALFA ROMEO. Ma la 155 arrivata qualche anno dopo aveva una qualche minima affinità elettiva con loro? Il duo 145/146 erano Alfa Romeo? La Mito si richiamava al concetto stilistico 147/156/GT? La Giulietta 2010 (che possiedo), fa urlare al bel design unico come fece la 156 (e anche la "sotto il vestito niente" 159)? Alfa Romeo deve trovare il modo di sfornare un modello di successo. Ci è riuscita la Nissan con la Juke, che al debutto era più tormentata di un capo di vestiario dopo la centrifuga. Il gruppo VAG si è inventata di sana piante un brand come Cupra che stravende, con linee perlomeno di rottura (e ahimè, non male). Siamo in un segmento B Suv, e la ripetizione di scimmiottamenti 8c/Mito non era il caso di ripeterla. Tonale è stato un passo indietro a mio parere rispetto a Stelvio. Qui, hanno provato uno stile a se stante. E' brutto? Forse. Ma ripeto, a me non dispiace dalle foto. E' uno stile che si differenzia dalle concorrenti? Mi pare di si. Noi forumisti alfisti e non la bocciamo in gran parte? Pare di si. Sarà allora un flop? No, proprio perché ha generato reazioni viscerali sul banco di prova Autopareri
  6. Ragazzi che malinconico malessere... sembra di vedere una di quelle scene di "C'era una volta il West", con le musiche di Ennio Morricone. Alcune volte il personaggio Marchionne è stato contestato, è risultato nei dibattiti controverso, ma questo enorme dirigente aveva nel profondo una parte irrazionale (un po' come in quella vecchia pubblicità dell'Alfa in cui si richiamava l'elogio alla pazzia di Erasmo da Rotterdam). Ci ha consegnato una breve stagione di passione e di sogni che oggi appare del tutto anacronistica e irripetibile. Parliamo di siti produttivi, di lavoro, di prodotto interno lordo, ma ci sono pure le attese, gli occhi sognanti che percorrono la linee sinuose di un design, lo scorrere i dati di coppia, quando è possibile l'assaporare la guidabilità sulle strade, il prestigio rinnovato di una tradizione antica della nostra storia automobilistica, la scritta in corsivo dell'Alfa Romeo, il tridente Maserati. Non vorrei lasciarmi andare ad un eccesso apologetico ma "Tarderà molto a nascere, se nasce, un manager così illustre e ricco d’avventura"😃
  7. Ma guarda Alain, io la nota sulla vacillante attendibilità dei piani, l'ho inserita nella sezione di Melfi non a caso, perchè nutro le tue stesse perplessità
  8. Provo a fare un riassunto per vedere se siamo "on the same page" Mirafiori Fiat 500e Abarth 500e Maserati Ghibli, Levante, Quattroporte, Granturismo, Grancabrio 500e (al netto degli incentivi) è in forte calo. Maserati ha modelli che stanno uscendo di produzione e modelli nuovi (GT) che sembrano aver toppato il posizionamento di prezzo e che comunque non erano da grandi numeri. Lo stabilimento pare destinato a chiudere a meno di miracoli fatti dagli incentivi, ma che mi appaiono surreali Cassino Alfa Giulia e Stelvio Maserati Grecale Alfa mostra il solito ritardo nel ciclo di cambiamento dei modelli (e che rabbia considerato Giulia e Stelvio) facendo girare l'impianto a regimi ridotti. I sostituti programmati per 25 e 26, potrebbero essere solo BEV e questo - da un punto di vista delle immatricolazioni - non è ben augurante. Se le due auto verranno affiancate da versioni ibride, si potrebbe ripetere il discreto successo di vendite Grecale credo non abbia fatto i numeri che ci si aspettava La condizione "solo elettrificato" o BEV/Ibride è quella che ci dirà se lo stabilimento ha perlomeno un altro giro di giostra davanti a se non troppo travagliato Pomigliano Alfa Tonale Dodge Hornet Fiat Panda Non vorrei sbagliare ma le prime due (Tonale/Hornet) sono già state sfornate in un numero doppio del venduto. Pertanto, a meno di un improvviso innamorarsi del mercato di queste auto, la produzione quest'anno sarà inferiore al 23. A Panda è stata prolungata la vita di due/tre ulteriori anni e questo dovrebbe rappresentare anche l'orizzonte certo dello stabilimento. Il dopo dipenderà dalla scelta di inserire un modello forte nel piano dello stabilimento Melfi Fiat 500X Jeep Compass e Renegade Lo stabilimento ha aperto nel lontano 1994. I primi 20 anni sono stati una storia di successo. Di qui è passata la Punto (dove ne hanno prodotte oltre 5 milioni). Oggi ha un modello che sarà dismesso a breve (500X), uno che ha oltre 10 anni e verrà dismesso il prossimo anno (Renegade) e l'altro che dovrebbe uscire nel 2025 con un modello nuovo solo elettrico (Compass) Verranno integrate poi nelle linee un'auto DS, la Lancia Gamma, e un modello Opel, sempre che i piani abbiano una garantita attendibilità di realizzazione. Quindi se non faccio male i conti 1 auto DS elettrica: finora DS non si è contraddistinta per essere un best seller, ma facendola elettrica magari si inverte il mondo 1 auto Opel: non so di quale modello si tratti, ma a meno che non sia una riedizione della Corsa dei vecchi tempi, non avremo 500/600 auto al giorno Lancia Gamma: facciamo 20/25000 anno? Jeep Compass solo a batterie: 30/35.000 auto anno? Ora capisco che i tempi in cui si producevano 4/500.000 auto nello stabilimento appartengono a un'era geologica che si perde nel mito, ma quanti altri giri di giostra può durare un impianto che produce sempre meno a ogni cambio di piano industriale? Per paradosso la varietà di modelli offerti da Ferrari è più vasta delle nostre generaliste (o premium wannabe) del Gruppo, e anche il gruppo DR appare più ricco numericamente nella offerta di prodotti (considerando anche il marchio EVO). Qualche tempo fa pensavo che ci saremmo "ridotti" a produrre sul territorio italico soltanto Ferrari, Lamborghini, Pagani e Maserati (intimamente speravo anche Alfa ma non osavo pensarlo in maniera manifesta). Oggi temo che presto perderemo anche Maserati
  9. Se ho letto bene, è ordinabile in versione elettrica dal 14 Febbraio scorso. Sarei curioso di sapere se hanno già coperto gran parte delle 1906 unità. Non credo però che un eventuale andamento deludente di questi ordini sia la ragione di affiancare alla versione Cassina bev anche la ICE
  10. Non so se Drivalia è un buon esempio. La scorsa estate ho cercato di noleggiare con loro l'auto, ma non mi è riuscito. Dal sito indicavano una branch nella mia zona. Sono andato e l'ufficio era "abbandonato" da mesi (così mi hanno riferito gli altri uffici presenti nella zona). Il centro assistenza non ha saputo darmi ulteriori informazioni al riguardo. Ho poi contattato la filiale nell'aeroporto più vicino. Sempre lunghe attese, promesse di richiamarmi disattese. Bisogna fare un abbonamento e magari è un ottimo sistema flessibile, ma essendo una formula nuova che deve essere digerita avrei voluto più supporto e assistenza nel comprendere come funziona. Ho scelto di optare per altre formule alla fine
  11. Mi trovo in vacanza in Vietnam e ho notato tantissime Vinfast (che non conoscevo). Per lo più mi è caduto l'occhio su dei Suv davvero gradevoli esteticamente, con linee moderne, armoniose e che danno idea di solidità. Poi ho notato delle colonnine dedicate Vinfast Ho fatto qualche ricerca e risulta che stanno investendo 2 miliardi per uno stabilimento in India, oltre a uno stabilimento simile negli USA e futuri piani per installare impianti anche in Indonesia. A quanto pare una delle tigri asiatiche sta facendo sul serio. La buonanima di Marchionne aveva ipotizzato che presto il mondo dell'auto si sarebbe ridotto a 5/6 grandi gruppi. Chissà se ce ne saranno anche un paio europei lì in mezzo...
  12. Grazie a tutti per le risposte Mi sembra di capire che car cloud di amazon sia la scelta piú indicata. AlexMi, ho provato a fare un giro su internet, e comprendo che é necessario fare un'iscrizione (200 Euro) che dá poi accesso a svariate possibilitá ci auto a noleggio. Non capisco se Drivalia sia un'alternativa o é complementare
  13. Buon pomeriggio a tutti. Come riportato nel titolo mi trovo nella necessitá di avere la disponibilitá di un'auto per circa 6 mesi (presumibilmente da settembre a gennaio). Solitamente usufruisco di auto aziendale e quindi non sono molto al corrente delle opzioni migliori tra acquisto/nolo o altre forme ibride Sto valutando varie opzioni come il noleggio a breve termine, acquisto di un usato (poi da rivendere) Non ho particolari necessitá, tranne quella di avere la libertá di spostarmi dal punto A al punto B senza problemi di sorta (un mezzo al mio servizio insomma) Negli anni ho usato come auto aziendali quasi sempre suv (Tiguan, Qashquai, Sportage, etc) o segmento C (Giulietta, 147) Per questo interludio, mi andrebbe bene anche una B. Il chilometraggio che faró non saprei quantificarlo, perché saró dedito ad attivitá burocratiche e ludiche. Immagino 1200/1500 K/mese. Assicurazione: non sotoscrivo un contratto di assicurazione per auto da tantissimi anni e quindi credo di rientrare in una classe di rischio molto alta. Budget: considerando che non si tratta dell'auto per la vita, non si tratta di un acquisto emozionale, vorrei contenere il piú possibile la spesa. Se fosse un acquisto usato, vorrei non superare i 7/8.000 Euro (é vero che poi ci sará un valore residuo di rivendita da tenere conto, ma non vorrei comunque superare l'esposizione finanziaria menzionata) Non ho particolari esigenze di entrare in zone dove é richiesto l'Euro 6/7 e all'occorrenza mi arrangerei con mezzi alternativi. Vi ringrazio per le eventuali dritte.
  14. Non ci sono dubbi. La tecnologia - per quanto qualcuno qui abbia giustamente sottolineato che concettualmente ha natali molto remoti - gode di ampi e rapidi margini di evoluzione e dunque miglioramento. Al tempo stesso, non si può eludere l'effetto collaterale della veloce obsolescenza dei modelli attuali e prossimi e dunque una loro rapida svalutazione. Ultimamente ha un po' perso di appeal l'argomento della tenuta del valore dell'usato, ma in un tempo lontano, uno di motivi per non comprare un'Alfa (tra i tanti) era appunto la rapida svalutazione dell'usato. Può essere che oggi il parametro non sia più tanto interessante, alla stregua del rapporto debito pubblico/PIL, meno in voga come argomento di apprensione di massa
  15. Il grafico con le emissioni, sembra un marketing da pubblicità per dentifricio con riduzione di placca e tartaro. Mi sembra che ci vogli ben altro per un autoparerista... Tra qualche settimana cerco di darvi qualche dato certo sul progetto autostradale con ricarica delle auto elettriche. Siamo davvero dentro una rivoluzione
  16. Beh, che la produzione industriale in Italia sia in costante calo è stato pubblicato di più fonti (anfia, unraee, ansa, sole24ore) Brevemente ho trovato questa notizia su Internet Nel 1989 in Italia furono prodotte1.971.969 autovetture contro le 442.432 del 2021, con una tendenza al calo che è proseguita negli ultimi anni: 542.007 (-19,5%) nel 2019, 451.718 (-16,7%) nel 2020, fino al -2,1% del 2021. Da quel mi ricordo io, nel 2012 (o 13) la produzione Jeep e poi 500X ha dato una ripresa alla produzione di auto del nostro paese... ma è mancata la continuità
  17. Poni un esempio parziale e in parte ingiusto verso il nostro paese Rotterdam è tra i più grandi porti al mondo per volume di scambi, superato solo dai giganti cinesi e da Dubai. Mentre sta sopra a tutti i porti USA, Sud America e mediterraneo tutto . E' un leader di storicità, efficienza e ... vantaggio strategico. Tutte le merci che provengono dal mediterraneo, africa e altri parti del mondo che sono destinate al centro Europa e individuano una logistica efficiente nel non passare per le strade dei Pirenei, delle Alpi, approdano a Rotterdam, Anversa, Amburgo e poi scendono in Europa nord-centro 1) L'Italia, non ha saputo approfittare in pieno dell'incremento merci provenienti dall'oceano indiano e dal raddoppio di Suez del 2015. Vero!! Ma, nel mediterraneo, a livello geopolitico ed economico iniziano ad aggirarsi pesci molto grossi e affamati. Turchia, Algeria, Spagna. Il mediterraneo è più parcellizzato rispetto alla lega anseatica di antica memoria. Bisogna dividersi la torta tra più protagonisti 2) Altro fatto imputabile all'Italia, ma che richiederebbe investimenti enormi: i nostri porti sono piccoli come scali e non sono idonei al crescente gigantismo navale (dovevamo pensarci per tempo d'accordo, ma ci sono tante cose da pensare in Italia. Se avessimo da gestire un'area grande come una regione sarebbe più semplice) 3) Limite non del tutto imputabile all'indolenza italiana o ad una sua presunta affinità elettiva con le banane: i fondali delle nostre coste sono tendenzialmente poco profondi. Bisognerebbe attivare opere di dragaggio spaventose, con impatto ambientale ben peggiore della CO2. Ho lavorato nelle infrastrutture per opere marittime e conosco bene cosa significhi il dragaggio di fondali. 4) Vi è poi il problema dei collegamenti infrastrutturali tra i porti e i luoghi di destino. Come è difficile mettere insieme quel puzzle che è l'Italia che si è sviluppata per secoli ognuno per conto suo e poi di botto è stata messa insieme. Se prendessimo la classifica del numero di turisti che visitano Italia e paesi bassi, avremmo 65 milioni contro 10 milioni. E questo non significa che i paesi bassi siano un paese brutto, poco attraente e che non sa investire sul turismo Abbiamo il più grande patrimonio artistico archeologico al mondo. Siamo il più grande produttore di vino al mondo Questo non per ribattere infantilmente al primato olandese che tu rappresenti, ma solo per sottolineare che certe peculiarità di un paese ne determinano la morfologia strutturale, economia e culturale e gli indirizzano il profilo economico e logistico... e come distribuire gli investimenti. Senza nulla togliere alla efficienza, lungimiranza e praticità (e arroganza) dei pirati olandesi
  18. Coraggiosa...parliamo dello stato con il Fondo Sovrano più grande al mondo con un valore di circa 1200/1300 miliardi di euro, che è vero che è alimentato dai proventi del petrolio (i paesi arabi dovrebbero prendere maggiormente spunto), ma è anche vero che le entrate pubbliche norvegesi (sostanzialmente le tasse) ammontano a circa 70 miliardi di euro all'anno, e viene dunque da pensare che i suoi rischi sono più calcolati che coraggiosi I proventi dal petrolio hanno permesso alla norvegia di entrare il possesso di un mercato azionario enorme (se mi ricordo bene si parla dell'1,2/2% dell'intero pianeta), immobili nella varie capitali del mondo e soprattutto concentrare le sue azioni nei colossi dell'alta tecnologia (Microsoft, Google). Non lo seguo da un po' ma non mi sorprenderebbe che dentro il pacchetto azionario oggi ci sia una ottima quota dei colossi che governano la sostenibilità, e l'innovazione della mobilità. E l'immagine (appunto sostenibilità, responsabilità sociale, capitale umano), oggi entra di fatto nei bilanci societari e genera benevolenza. Non ci vedo dunque ne' coraggio né masochismo Benedetti loro che sono pochi, nel 1969 hanno scoperto una fonte di ricchezza perlomeno considerevole e hanno saputo dal 1990 non farsi la guerra e investire questi proventi per il benessere della nazione. L'Italia sarà anche dura di comprendonio, ma vive una realtà e una storicità un po' più complessa
  19. Delude un po' in tutte le foto. Guardandola mi suscita le stesse sensazioni che negli anni mi hanno suscitato la Opel Adam, Renault Twingo, Nissan Micra, Ford Ka...vorrebbero in qualche modo fare il verso alla 500, ma si avverte chiaramente che sono tentativi di imitazione Questa vorrebbe cantare in coro con la 500e, ma è stonata e fuori tempo rispetto alla sorella nobile
  20. Queste sono cose che fanno emozionare... già la Stelvio attuale è una delle macchine più intriganti, nella sua specifica categoria si intende. Leggere il tuo messaggio crea aspettativa e il 2025, con anticipazioni, fughe di notizie, foto trafugate non è così lontano Una cosa che non mi è chiara, ma rischio il fuori topic: ma esiste un modo di "pesare" i 1000 CV Bev e i 510CV della quadrifoglio. Una serie di parametri per metterli a confronto in modo da avere una situazione "apples to apples"? Perchè mi è chiaro che il mero confronto su numero assoluto non dia la risposta. Autonomia, stato della batteria sopra l'X%, erogazione, etc. Ma così è un dibattito di chi mette giù più carte sul tavolo (le variabili in gioco) senza che si riesca a darvi una ponderazione per giungere ad una conclusione non opinabile
  21. Che epoca quella della UNO. Arrivò trasportata da elicotteri., le linee eleganti, la robotizzazione, le mille versioni, la funzionalità, il fire. Come ha detto qualcuno qualche post dietro, è stata davvero un salto quantico E che battaglie sul mercato con le bombe commerciali Supercinque, 206, e più indietro la Polo. Credo che alla fine l'abbia spuntata proprio la UNO, con oltre 9 milioni di auto vendute. C'erano mesi che in Italia superava le 40.000 auto/mese
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