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GTVeloce 71

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  1. Affermazione inutilmente provocatoria. Credi forse che chi critica Fiat non ami l'Italia? Forse chi si indigna per un modo così "basso" di fare industria automotive dimostra proprio di avere un'idea dell'industria, del lavoro, e magari anche della vita, che all'Italia servirebbe molto, e che all'Italia ridarebbe onore. O forse chiunque critica un'azienda italiana è antitaliano? Quanto è antitaliano chi plaude ancora al regalo di Alfa Romeo a Fiat nel 1986, patrimonio pubblico svenduto a un privato? Siamo credo l'unico paese al mondo in cui dire "fare le cose all'italiana" ha un'accezione negativa. Non solo i francesi non direbbero mai "fare le cose alla francese" con accezione negativa, ma credo nemmeno i pakistani (con tutto il rispetto per il Pakistan). Io vorrei che in Italia le cose, a tutti i livelli, cambiassero a tal punto per cui "fare le cose all'italiana" significasse farle benissimo. Forse morirò con questa speranza, ma intanto nel mio piccolo cerco di vivere e comportarmi in quel senso. Chi ama di più l'Italia: chi italianamente fotte i suoi concittadini, o chi si indigna per questo e invoca un modo di fare meno "all'italiana"?
  2. Attenzione, la 2000 di cui parla Fusi non è l'Alfetta 2000. E' una berlina su meccanica Giulia, la cui carrozzeria pure ricorda la Giulia (un po' più "tesa" nel disegno), ma meccanicamente molto diversa, tanto che aveva appunto il cambio in blocco col motore, come la Giulia. Il motore di quella macchina era il bialbero 1962 cc, come quello dell'Alfetta 2000, ma quando uscì nel 1971 (e venne montato oltre che sulla 2000 anche sulla GT Veloce che vedi nel mio avatar e sulla Spider Veloce) aveva appunto 150 cv SAE (Senza Accessori Esterni, insomma senza alternatore e non so cos'altro). La conversione da 150 cv SAE dava 132 cv DIN. Ora, io non so se quei 132 cv DIN "convertiti" fossero davvero più dei 130 cv DIN dell'Alfetta 2000 L di fine anni Settanta. Tieni conto però che i motori "ante 1973" cioè ante crisi petrolifera erano votati, anche come diagrammi di accensione e distribuzione, a camminare di brutto. Quelli dopo erano un filo più garbati, per consumare meno. Più che dalle differenze di cavalli, lo vedi dai differenti regimi di coppia massima. In quelli "vecchio stile" la coppia arrivava tutta prima dei tremila giri, segno che i carburatori buttavano secchiate di benzina quando spalancavi il gas
  3. Già. E aggiungo una cosa. Non si tratta soltanto di una ragione "positiva": VAG potrebbe fare bene ad Alfa. Si tratta anche di una ragione "negativa": Fiat può soltanto (continuare a) fare male ad Alfa. Non sapevo della storia dei ricambi distrutti da Fiat, sono rimasto di sale perché non credevo che potessero arrivare a tanto. Sono disgustato. Sto raccontando la storia di Alfa Romeo in Fiat a tutte le persone che conosco, è bene che le idee circolino e si smetta di pensare che Fiat "è italiana e fa gli interessi dell'Italia". Un italiano che tradisce altri italiani, che danneggia altri italiani, che rovina persino un'idea dell'Italia buona, coraggiosa, fattiva, creativa, non è un italiano da "tenere vicino". Meglio un tedesco, un giapponese, un francese onesto. Ecco perchè spero nella vendita a VAG. Non solo perché VAG farebbe bene. Ma anche e soprattutto perché spero nella vendita "a prescindere" come diceva Totò. Mai più in Fiat, senza se e senza ma. Nel frattempo, a proposito di Ferrari e Lamborghini, smetterò di tifare Ferrari in Formula Uno. Mi dispiace per Alonso, che ritengo bravo, ma per quel che vale la goccia nell'oceano, non farà il tifo per una casa che è stata irrigata con il sangue dell'Alfa Romeo, secondo il volere di Montezemolo. E sì che io ero uno che esponeva la bandiera con il cavallino rampante alla finestra, eh... Adesso la chiudo nell'armadio. Se vendono la Fiat e fanno il beau geste, allora la ritirerò fuori. Sempre che VAG non metta Alfa in F1...
  4. A prezzo della sua identità? La Murcielago monta il V12 storico erede di quello della Miura, sono le Mito che montano il motore della Punto. La Audi ha lasciato in piedi lo stabilimento di Sant'Agata Bolognese, è la Fiat che ha chiuso Arese. E comunque, almeno la Lamborghini è stata appunto risanata e viene venduta come il pane (nei limiti in cui si può vendere il pane a duemila euro al chilo). E' Alfa Romeo che sta per essere chiusa da Fiat.
  5. Ho letto con attenzione tutto quanto, in religioso silenzio perché l'argomento mi sta a cuore assai. Come noto, io sono vicino a Fusi, ACS e Bialbero (che in questo topic mi pare non si sia fatto vedere), lo premetto così disinnesco la facile critica “eh ma tu sei di parte come tutti gli alfisti del Giurassico”. Sì, sono un alfista del Giurassico (e però la 145 me l'ero accattata, curioso di vedere come fosse un'Alfa fatta da Fiat; bene, adesso lo so) e rispondo intanto a chi si chiede “ma a chi la vendono quest'Alfa”. Ti rispondo subito: a me, se la fanno per bene. E a molti clienti, non solo italiani, che oggi comprano Bmw e Audi, se la fanno per bene. A livello concettuale, è facile: basta prendere quello che ha fatto Fiat in 25 anni, farne il “negativo” integrale ed ecco che hai una strategia consona per Alfa. Ragione logica, prima che tecnica: Fiat ha fatto di tutto per distruggere Alfa Romeo e c'è riuscita; se fai l'esatto contrario la risollevi. Se dai un buon prodotto e rispetti il marchio, quel marchio ti fa vendere davvero. Il marchio Alfa Romeo, fuori dalla “nassa” Fiat, ha una potenzialità (anche fuori d'Italia) che soltanto in Fiat non hanno capito; o hanno capito benissimo e per questo si sono impegnati ad infangarlo. Qualcuno dirà che non è vero, che Fiat non ci ha messo del dolo. Beh, in tal caso forse è peggio: come si dice nel mio ambiente, a volte la colpa è peggio del dolo, perché a volte l'idiozia è peggio della malafede (nella misura in cui, tra l'altro, è assai meno prevedibile e prevenibile). Infatti, se non lo ha fatto apposta, mi chiedo io chi siano questi formidabili imprenditori torinesi. Hanno avuto in regalo un'azienda favolosa, con un livello tecnologico che si sognavano (aveva debiti, sì, ma per l'appunto il bel contrattone che gli hanno fatto firmare i nostri fulgidi governanti di fatto glieli ha detratti dal valore dell'azienda, dunque i debiti li abbiamo pagati noi contribuenti, non la Fiat) e hanno fatto un disastro tale che oggi Marchionne si chiede se Alfa possa sopravvivere. “Varo Varo, che ne hai fatto delle mie legioni?” Alfa Romeo, cento anni, praticamente tutti i titoli sportivi vinti, la tecnologia vincente e sopraffina portata alla borghesia negli anni del boom automobilistico, la “miglior fabbrica di auto del mondo” come diceva chi ci lavorava (e questo la dice lunga sulla pasta di cui erano fatti gli uomini Alfa) e come è realmente stata fino agli anni Settanta (oh, all'expo di Montreal l'espressione della “massima aspirazione dell'uomo in fatto di automobili” la realizzò l'Alfa Romeo, non Mercedes o Ferrari). Poi la politica l'ha piegata a fabbricare posti di lavoro invece che auto (e sia pure con un signor progetto, come era Alfasud, ma io la vedo come ACS, era meglio non farla) e a metà anni Ottanta, con una gestione onerosa (come lo è stata la Fiat in altri momenti intendiamoci) per ragioni extraproduttive (la storia delle macchine vendute in perdita non è dovuta la fatto che il prodotto non remunerasse i costi stretti di produzione, ma certo se aggiungi costi fissi fatti di dipendenti e stabilimenti inutili, solo per prendere voti, è ovvio che il bilancio va in rosso: se io assumo cinque segretarie stai sicuro che vado sotto anche se ho clienti e i ricorsi me li faccio pagare) hanno trovato la scusa per fare un regalo agli amici ovini. “Vieni che ti do l'Alfa così te la mangi con le olive, poi ovviamente quando ci sono le elezioni mi dai una mano, muovi le pedine che contano”. Venticinque anni dopo Alfa Romeo non esiste, è un marchio sulla Punto Veloce (comunque meno veloce della Abarth) e Marchionne dice “mi sono rotto le palle, la chiudo”. Bene: chi l'ha gestita in questi venticinque anni? Grazie, signor Presidente, non ho altre domande. La Fiat non la vuole più? Ok, che la vendano. A chiunque, perché chiunque se la prenda oggi dimostra amore per il marchio, cosa che la Fiat ha provato di non avere. Volesse il cielo (si fa per dire, io sono ateo) che la comprasse VAG. Cosa ci fa? Una cosa semplicissima: rispetta il marchio. Il marchio è niente, se lo tradisci, è tutto invece se lo rispetti. Il marchio Alfa Romeo è una bandiera: significa il modo migliore di essere italiani, così come la sua distruzione è frutto del modo peggiore di essere italiani. Alfa Romeo per 75 anni è stata un'idea luminosa: il sogno possibile, l'eccellenza tecnologica accessibile, magari con qualche sforzo economico, al ceto medio. Qualcuno qui (penso a Brothersfan) ha in qualche modo preso in giro la passione degli Alfisti. Gli è stato risposto a tono e non aggiungo niente, se non una domanda: chi prende in giro l'alfismo, definendolo “tragicomico”, si è mai chiesto perché non esiste al mondo una categoria paragonabile di appassionati di auto? Non esistono i bmwuisti, nel senso che diventano audisti o mercedessisti senza problemi. Esistevano i lancisti (e sono solidale con loro, Fiat ha divorato anche Lancia), esistono i ferraristi che sono i tifosi del Cavallino in televisione, ma che per intuibili ragioni non possiedono le vetture. Ecco, forse qualcosa di analogo agli alfisti sonno i porschisti, gente che ha la Porsche e resta fedele al marchio perché è fedele all'idea di auto sottostante. E guarda caso, i porschisti restano fedeli soprattutto al Carrerone, insomma al Maggiolone coupé con lo stesso assurdo schema tecnico da oltre quarant'anni. Perché sarebbero così buffi gli alfisti affezionati allo schema della Giulia o dell'Alfetta? Qualcuno dice: l'acquirente medio se ne frega della trazione posteriore, dei quadrilateri, dell'alluminio. Forse, e immagino che per coerenza non frequenti un forum di appassionati come questo (non vedo perché dovrebbe perdere tempo con tutte queste cazzate). Ma forse l'acquirente medio – come dissi già in altre occasioni – compra i prodotti con una buona immagine. I prodotti con una buona immagine sono quelli comprati da gente che può spendere e può scegliere. La gente che può spendere e può scegliere, o se ne intende perché ha già speso e scelto altre volte, oppure comunque osserva e ascolta il giudizio di chi se ne intende. Quindi alla fine, conta il prodotto: se è valido, chi se ne intende lo compra e avvia la catena che, alla fine della fiera, farà vendere molte macchine. O qualcuno pensa davvero che chi compra Bmw, Audi, Jaguar, Mercedes e anche Porsche, Ferrari o Lamborghini sia soltanto un coglione pieno di soldi al quale si può vendere anche un Ape Poker con su il Toro infuriato? La Triade viaggia solo di immagine? E allora perché si rompono tanto le palle a tirare fuori motori nuovi, cambi nuovi, sospensioni nuove, telai nuovi? Sono degli idioti che buttano soldi? Sicuri? E com'è che loro vanno bene mentre quei geni della Fiat – loro sì che sono furbi, loro mica spendono in queste cazzate tecnologiche, tanto al cliente “non gliene frega niente dei quadrilateri”, gli basta che Valentino metta il marchio Fiat, anche quando vince con una Yamaha – hanno perso totalmente il mercato premium? Mistero, eppure sono dei furbacchioni italiani, com'è che non sono riusciti a fregare i clienti? Colpa del destino, cinico e baro. Colpa degli italiani esterofili. Beh, sono italiani anche gli acquirenti, quindi per definizione non meno furbacchioni dei dirigenti Fiat. E come tali, i soldi li spendono con chi vende un prodotto migliore e soprattutto non amano sentirsi presi per il culo da un'azienda che del “va bin parej” ha fatto una mission aziendale: “sai che c'è? mi compro una Bmw, mica te la prendi, tanto per te “va bin parej”, no?” Allora, io spero che Fiat venda Alfa Romeo. E ho firmato la lettera di Salvetti. Volkswagen, se non altro, ha dimostrato che per loro non va bin parej. E a me, oggi, tanto basta. “Egregio Dottor Marchionne, Glielo anticipo sin d'ora e in questa sede, nell'eventualità che qualcuno dei Suoi collaboratori Le riporti gli umori da Internet: venda Alfa Romeo, e non tema di mettersi un concorrente in casa. Se Alfa Romeo torna a fare le Alfa Romeo, come avverrebbe se fosse gestita da un altro gruppo, non farà più concorrenza a Fiat. Farà le macchine che Fiat non fa e non farà mai, per radicale divergenza di mission aziendale. Quindi la venda, senza rimpianti. Ve la pagheranno, i soldi possono esserVi utili. Faccia un regalo alla Fiat, che tanto bene ha condotto fino ad oggi. E faccia un regalo anche a noi. Gliene saremo grati e, come dice Salvetti, magari compreremo una Cinquecento. Come seconda macchina, o anche come unica, sognando una Giulia degna di questo nome.” Com'è che è stata definita la lettera di Salvetti? Ah, sì: “ridicola”. Ecco, ridete, fate bene, ho letto che ridere fa bene alle arterie.
  6. Due righe di commento, visto il mestiere che faccio. Il mio penale si gioca sui conti bancari, non sulle macchie di sangue, ma qualche anno fa - agli inizi si fa un po' di tutto - ho avuto una difesa per omicidio volontario. Una rondine non fa primavera e un omicidio non rende "esperti in omicidi", però quell'esperienza, unita al confronto quotidiano con colleghi che fanno il penale da Corte d'Assise (con gli omicidi, insomma), mi ha permesso di farmi una mezza idea. Il livello medio dei nostri inquirenti è basso, soprattutto per quanto riguarda la prova scientifica. Soprattutto fuori dalle grandi città, è abbastanza facile che i primi ad arrivare siano investigatori del tutto impreparati alla corretta conservazione della scena del delitto. Entrano, muovono, toccano, pestano e insomma alterano gli indizi. Mentre è fondamentale avere tutto "congelato" per fare i rilievi di scientifica. E questo è un primo problema, in questo il delitto di Garlasco mi pare non abbia fatto eccezione. Poi c'è un secondo problema: anche quando si riesce ad accedere a fonti di prova ancora "vergini", spesso manca la cultura e la professionalità necessaria a rilevarle correttamente. Spiace dirlo, ma si vede che gli Italiani sono un popolo che da centocinquant'anni considera cultura soltanto Lettere e Filosofia e mai le Scienze Naturali, Fisiche e Matematiche. Si vede anche dal livello medio della nostra "scientifica": insomma non siamo alla barzelletta che per copiare un disco rigido lo si piazza sulla fotocopiatrice, ma poco ci manca... Infine, il terzo è più grave problema: la cultura inquisitoria della nostra polizia. Da noi indagini vuol dire: avere una soffiata da qualche confidente su un tipo "sospetto", metterlo "sotto torchio" e farlo confessare. C'è poco da fare, dopo cinquecento anni di Inquisizione cattolica... Ma se fate caso, in Italia o si trova qualcuno che "canta" o non si cava un ragno da un buco. Ripeto, è un retaggio cattolico, la verità non viene fuori dalle analisi scientifiche, ma dalla parola. Di un testimone o, meglio ancora, da chi confessa. Quante volte avete sentito dire: "ma quando è certo chi è l'assassino, perché ha confessato..." Appunto, qua è vero soltanto ciò che viene confessato, come dal prete. Questo cocktail è micidiale. Con questo, non è che la nostra polizia sia poi peggio di altre, perché nelle sue attività tradizionali (appunto la "rete" di confidenti, relazioni, informazioni) funziona magari meglio che altrove. Però è una polizia un po' "sbirra" (senza offesa, eh, io rispetto poliziotti, carabinieri, finanzieri... ho fatto il militare nell'Arma), un po' "servizio segreto", un po' KGB. Insomma, il prototipo è il modo di lavorare alla DIGOS, alla ROS. Va bene per antimafia, antiterrorismo, ma per le indagini scientifiche come queste, secondo me siamo indietro. Poi c'è la magistratura, ma preferisco non esprimere le mie opinioni8-). Comunque, se non altro nel caso Stasi si può dire "c'è ancora un giudice a Berlino". Di quella storia ho letto poco, ma da quel poco che ho capito, se lo avessero condannato mi sarebbero venuti i brividi...
  7. Secondo me ci sono cose che o le stai già facendo o non puoi arrivare secondo, terzo, "esimo" a farle. Alfa oggi non può "fare la Bmw" perché arriva con venti anni di ritardo, quei venti anni che la Fiat ha impiegato a rendere Alfa Romeo quello che è adesso. Quindi secondo me occorre reinventarsi. Oggi come oggi, se è vero - come pare che sia vero - che il marchio Alfa Romeo ha ancora un grande fascino, perlomeno potenziale, dovrebbe tornare a fare auto appunto "pre 1900" o comunque molto elitarie (anche come prezzo) a prescindere dai segmenti di appartenenza. Voglio dire: non è che devi fare per forza macchine di cinque metri, puoi anche fare berline compatte, ma dai contenuti tecnici di assoluta eccellenza. Credo che abbia ragione ACS quando dice qualcosa tipo la Jaguar di oggi. La Fiat non è la proprietà giusta, per questo. Non c'era bisogno delle affermazioni di Marchionne, per saperlo, ma certo oggi qualunque dubbio è fugato. Io speravo ancora che la fusione con Chrysler aprisse qualche prospettiva di fare qualcosa di serio a trazione posteriore, ma sembra che sia tutto fortemente in discussione. Se non lo fanno, e sinceramente nutro poche speranze, spero anche io ardentemente che il comparto auto sia venduto. Il nuovo acquirente saprebbe bene che cosa fare dei marchi Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Abarth... Non perché sia per forza un genio, ma semplicemente perché verrebbe quantomeno a cadere l'odio che la Fiat ha sempre dimostrato contro Alfa Romeo. Leggevo, non ricordo se su Ruoteclassiche o Automobilisimo D'Epoca, che Fiat non sta facendo praticamente niente per il centenario Alfa. E' vergognoso, è la dimostrazione di quanto dicevo. Non so se il regista di tutto questo sia Montezemolo o chi altro, ma mi sembra evidente che Alfa Romeo dentro Fiat non ha futuro. Forse lo avrà se Fiat passerà di mano e smetterà di essere Fiat-centrica. Magari un giapponese chiuderebbe Fiat, come marchio, e con gli impianti e le tecnologie ci farebbe una bella Alfa Romeo. Almeno, quella la vende in tutto il mondo.
  8. Mah. Da alfista, preferisco non commentare. Credo che il ragionamento di Marchionne e il commento di ACS siano ampiamente sufficienti. Fiat ha ucciso Alfa Romeo, la ha avvelenata ininterrottamente in questi 25 anni, forse era una cosa premeditata già nel 1987: acquisirla al solo fine di cancellare l'unico concorrente interno (non dimentichiamoci che l'Europa, il mercato e la concorrenza negli anni '80 non erano quelli di adesso: a quei tempi gli italiani compravano macchine italiane molto più di adesso). Bene, c'è riuscita e adesso stanno per dare il colpo di grazia. Se non altro, Marchionne sembra avere il pregio della sincerità: Alfa Romeo non mi fa fare quattrini subito, quindi 'affanculo. Che cosa significhi, poi, "affanculo" lo vedremo tra un po'. E qui l'alfista lascia il posto, per quanto possibile, all'uomo che ragiona (perché gli alfisti, si sa, non ragionano;)) Fare una fusione di queste dimensioni, portare Fiat a buoni risultati economici, tenere su il titolo in borsa... e fare tutto questo soltanto con i commercialisti e non con gli ingegneri (nel senso che R&D mi sembra sia una voce totalmente negletta, in questo momento)... sembra proprio la strategia di chi, a medio termine, offrirà la baracca sul mercato. Non ricordo i dettagli dell'intervento di sarge, ma alla fine "vendere le spigole d'allevameto a 18 euro al chilo" potrebbe essere il vero traguardo di Sergione. In fondo, che altro ci sta a fare a capo di Fiat uno che di auto capisce poco e si interessa ancora meno? Poi, boh, vedremo. Certo che ipotizzare di congelare Alfa Romeo con Mito e Giulietta (Giulietta... vabbè) e non sviluppare progetti futuri, beh... qualcuno spera ancora in un rilancio del marchio con questa proprietà? Io non so cosa sperare. Ma se non vendono, secondo me in questa vita farò in tempo a vedere chiudere per sempre Alfa Romeo. Certo, trovarsi a dire questo alla vigilia del centenario...
  9. Vista ora, discussione assai interessante. Intanto, per quanto riguarda le "filosofie" (Matteo ultralight e altri "ti ci diverti in strada") credo che si tratti di questioni terminologiche. Matteo considera sportive auto che io, ad esempio, definirei "da corsa" nonostante la targa. Macchine votate alla pista che possono circolare in strada, ma solo per trasferirsi dal garage alla pista. In quel senso, la leggerezza è tutto o quasi. Però se per "sportiva" si intende divertente da mandare allegra anche sulle strade e senza farsi arrestare, credo che il discorso cambi. E le macchine americane, che putroppo non ho mai avuto occasione di provare, secondo me hanno la filosofia giusta. In un forum di batteristi (che ovviamente frequento a causa di un'altra delle mie tante passioni improduttive), c'è uno che in firma ha "pochi cazzi e tanta botta". Ecco, penso che una Camaro, una Mustang (magari la Shelby Cobra con 500 cv), una Charger SRT8 siano un po' così. Pochi cazzi e tanta "birra". Me le immagino davvero divertenti, pronte a driftare subito, con il loro bro bro bro, ignoranti, cafone, selvagge... Per chi ama il rock: bravi i Dream Theater, grandi armonie, composizioni, cambi di tempo, virtuosismi... Poi dopo tre canzoni metti gli Ac/Dc. Io sono affascinato dalle "old school american muscle", e se poi guardo ai prezzi, beh... Se fossi ricco, magari andrei comunque a Sant'Agata o a Maranello, per prendermi Stradivari o Guarnieri. Ma se avessi un po' di soldi ma non esagerati, insomma se fossi nel budget "911 o quasi" penserei seriamente ad un bombardiere yankee. Resta il fatto incontrovertibile che "prendo la RS4, con il cane che ti abbaia dal lunotto mentre ti svernicio" è probabilmente la frase dell'anno. Sto ancora ridendo.
  10. Auguri ACS!
  11. Penso anche io che una Giulia TP, quadrilateri, bella linea e fatta bene (se di tutto questo sono capaci in Fiat) e buoni motori (forse questa è la cosa attualmente più realistica, perché gli FPT sono molto buoni, a quanto pare) possono venderla tranquillamente ad un prezzo superiore alla 3er corrispondente. Anche molto superiore, se se la giocano bene con il marketing (made in Italy, patria del design e cazzi vari, soprattutto negli Stati Uniti). Ci sono settori (lampade, arredi, divani) nei quali certe cose italiane sono sì superiori alle straniere, ma non in maniera lunare, eppure vengono vendute a prezzi terrificanti (divani Frau, lampade Artemide e via dicendo). Alfa Romeo dovrebbe fare in quel modo: roba superiore a prezzo anche molto superiore. Certo, sarebbe meglio abbandonare "poverate" tipo segmento B (continuo a ripetere che la Mito non andava fatta) o segmento C che siano poco differenziate dalle altre prodotte da marchi generalisti. Se si tratta di spalmare un pianale, a quel punto si potrebbe fare anche una C a TP, pantografando esattamente come Bmw. Perché sono anche convinto di questo: è vero che Bmw, nella sua nicchia, non ha concorrenti. Andiamo a rompergli le palle, come sta provando a fare - nelle moto - Ducati con la nuova Multistrada. Andiamo a fare macchine di "livello Bmw" a prezzo superiore. Secondo me, si vendono, e come. Io credo che questo, oggi con la fusione Chrysler, si potrebbe fare, in teoria. In pratica no, perché manca la mentalità, "le palle" per farlo. E infatti continua a girare la scusa: ma non la comprerebbe nessuno, tutti vogliono la triade, il marchio tedesco eccetera. Scuse da perdenti, da chi non ha le capacità per pensare "alto" e "lungo". Il problema resta nelle teste di Torino. Gli ultimi 25 anni ne sono una prova schiacciante.
  12. Ducati può temere un confronto affidabilità con Honda e qualche altra giapponese, ma con Bmw no. Le Bmw si rompono come e più di Ducati, dico per esperienza (conosco quattro persone con il GS e io ho una Ducati e comunque parlo approfonditamente con l'assistenza). La storia delle Bmw affidabili è finita da anni, da quando hanno iniziato a fare moto che camminano, invece dei vecchi cancelli. Perché diciamolo: il vecchio GS, mitico e indistruttibile, per carità, però era fermo e, soprattutto, non riusciva neanche ad andare dritto. Secondo me oggi, se sei un motociclista che va in moto e non solo al bar, le scelte top sono questa nuova Multistrada e il nuovo VFR.
  13. Mumble mumble... Pensa e ripensa, guarda e riguarda, in effetti non è così brutta come mi sembrava di primo acchito. Però mi ci vuole ancora tempo. Sull'efficacia sinceramente non nutro dubbi e certamente ai miei occhi il confronto con GS lascia l'elefante bavarese a terra. Ma i miei sono occhi di un ducatista, un ducatista all-day-all-weather (ho una ST3), ma pur sempre un ducatista per il quale il più grave ed insuperabile difetto di una moto è quello di non essere provvista di bicilindrico a L desmodromico, telaio (almeno parzialmente) a traliccio in tubi e assemblata a Borgo Panigale:mrgreen:. Premesso questo e tornando in modalità pseudo-obiettiva, la nuova Multistrada - se piace esteticamente - ha i numeri per avere successo. D'accordissimo che molte sue caratteristiche servono solo per i discorsi da bar (a cominciare dai centocinquanta cavalli). Ma altre cose sono quel che ci voleva. Io potrei essere un acquirente (venendo appunto già da una sport-touring Ducati), ma a parte il fatto che adesso proprio non avrei denaro da spendere, il problema è la posizione di guida da endurona. Endurona Ducati, eh, il che vuol dire comunque abbastanza "ingrifata" (almeno, se è simile alla Multistrada 1000), però comunque troppo eretta per i miei gusti. Insomma, io preferivo se rifacevano il VFR di Borgo Panigale... Come dici Matteo? Perché non un Vufero? Perché non è di Borgo Panigale.. Comunque, gran moto la VFR, altro che balle. Anche quella, però, non mi convince ancora di estetica. Comunque, la Multistrada e la nuova VFR sono a mio avviso "le" moto dell'anno.
  14. Serve un consulente legale? Da dicembre poi arrivo in un'ora e mezza. Non potrò mai permettermi la nuova 8C 2900 che costruiremo, ma mi farò bastare il suo modellino accanto al letto...
  15. Mah, da ducatista potenzialmente interessato (ho una ST3), non so... Il becco è strano forte... Boh, la devo metabolizzare.
  16. Senza quotare cento passaggi né ripetere concetti assodati: ovvio che è necessario un cambio di mentalità (spero che a Torino importino qualcosa di buono dagli USA, se qualcosa di buono c'è laggiù in fatto di automobili) e che comunque a fine anno il bilancio deve più o meno tornare. Detto questo, ripeto un concetto che espressi tempo fa e che qualcuno (non ricordo chi, non me ne voglia) prese addirittura a "controfirma". Alfa Romeo se deve sbattere i coglioni del fatto che il 98% della gente non sa dove sta la trazione. Non sono quelli a fare il mercato. No, non sono ubriaco. Il fatto è che il 2% che se intende apprezza la meccanica raffinata e il comportamento stradale realmente superiore, anche di pochissimo, alla concorrenza. A quel punto il più è fatto. Perché i fighetti danarosi e modaioli inizieranno a comprare Alfa perché quei pochi che se intendono dicono che "è meglio di Audi e Bmw". A quel punto il famoso e dannato 98% seguirà i fighetti modaioli. Secondo me, è questo che a Torino non capiscono: ogni risparmio di 10 oggi, è un mancato incasso di 15 domani. Alla fine dei conti, pensano di guadagnare 10 e invece perdono 5. Fanno così da 25 anni, e il fatto che non l'abbiano ancora capito non è un problema di ingegneri, è un problema di management, di economisti. Ora, Napoleone finora passa per essere un gran manager. Bene. Adesso è la prova vera: vediamo quanto pensa lungo. I libri in Tribunale non li rischiano più, è il momento di vedere se lui e la sua truppa hanno vista lunga oppure no. Se continuano a pensare di risparmiare su Alfa, con sinergie del cazzo e "va bin parej" secondo me proseguono sulla strada di questo ultimo quarto di secolo e alla fine il marchio lo chiuderanno. Se si danno una svegliata e fanno UNA MACCHINA MIGLIORE DELLE CONCORRENTI ANCHE SE COSTA DI PIU' hanno qualche chance di raddrizzare una barca già paurosamente sbandata. Tradotto in progetti: Trazione Posteriore subito, senza se e senza ma, sulla segmento D. Devono accorciare il pianale della 300C? Bene, che lo facciano: non si danno un gran daffare a "personalizzare" la Bravo per fare 149/Milano e Giulia? Beh, questo gran daffare possono darselo ad accorciare il bestione americano. Io sono un dinosauro e non sono ingegnere. Però ho imparato a guidare su Giulia (quella vera) e 75. Dopo ho guidato tante macchine, comprese Z4 da 231 cv e palle varie. Bene, non mi sono mai divertito come con le "auto-create-da-dio" (bellissima 'sta definizione:D) di cui sopra. Se mi fanno una TP, ci penso seriamente. Se la TP resta confinata alla 8C, vabbè, mi sento preso per le natiche. Mito, secondo me, è proprio l'emblema della filosofia sbagliata. A parte che non mi piace esteticamente (ma questo è soggettivo), non dico che vada male: dico che un'Alfa segmento B non si doveva fare. Fine. Già una C sta stretta, quella passi che sia una Bravo (ma allora doveva avere ben altre finezze tecniche a differenziarla dalla Bravo e magari costare un bel botto di più, sti cazzi, ne vendevi di più, mica di meno). Ma il cuore della produzione deve essere una D, con coupé e spider derivate, come la Giulia (quella vera). Trazione posteriore, sospensioni fantastiche, su strada a mangiarsi 3er, A4 cazzi e barattoli. Quanto costa costa, anche la Giulia costava più della Bmw, anche l'Alfetta. Per forza, erano meglio, e la gente le comprava. Anche quelli che non capivano una mazza di meccanica. Ancora con sta storia della progettazione razionale? Non è razionale progettare Alfa Romeo razionali: razionale è andare in aereo a Parigi, col TGV a Lione e in taxi all'albergo. Alfa Romeo è farsi le Alpi guidando, davvero.
  17. Lancia a trazione posteriore dopo vent'anni di Alfa Romeo a trazione anteriore? Maseratina da 60 mila euros? Prima dello sbarco in Normandia, gli Alleati inondarono l'etere con migliaia di messaggi falsi per confondere i Tedeschi... Forse sono notizie diffuse per non togliere l'effetto che dovrà avere (sulle borse, soprattutto) il "keynote" del 4 novembre. Marchionne in dolcevita nero come Steve Jobs ?
  18. Problema da prendere con le molle... Da un lato è vero che il vizio totale o parziale di mente (quale che ne sia la causa) nel nostro ordinamento (e in tutti quelli civili) ha effetti sull'imputabilità e che più in generale si deve tenere conto di eventuali "difetti" neurologici e psichiatrici nella punizione del responsabile. Però, è anche vero che se il reo ha commesso il fatto per vizio di mente e in virtù di questo viene assolto (parlo in generale, non di questo caso in particolare) o comunque vede la pena ridotta, bisogna anche considerare la sua pericolosità sociale e, se del caso, applicargli una misura di sicurezza. Cioè una restrizione della libertà aggiuntiva, dopo che ha scontato la pena. Altrimenti i conti tornano fino a un certo punto. Nel nostro codice la cosa è prevista, si chiama sistema del "doppio binario" (punizione per dove sei colpevole, restrizione "di sicurezza" per dove sei pericoloso, anche se non colpevole). Ma certo le applicazioni pratiche sono difficili. Comunque, andrebbe letta la motivazione della sentenza, perché spesso sui giornali si legge una cosa, poi la storia vera è diversa. Infine, io personalmente ho un po' di sospetto verso le aggravanti o le attenuanti "genetiche", perché appunto discriminare (in bene o in male) basandosi su questo, alla fine, è razzismo. Vi ricordate la sentenza del Tribunale tedesco che qualche anno fa ridusse la pena ad uno che aveva ammazzato la fidanzata? Dissero che in quanto "sardo" l'uomo aveva schemi mentali selvaggi, condizionati dal suo retroterra culturale primitivo nei confronti delle donne. Beh, a me un'attenuante del genere non è che piaccia molto. Credo che un ordinamento civile debba postulare (e quindi pretendere dai cittadini) la possibilità del controllo sui propri impulsi e sulle proprie tradizioni. Cioè: non importa se il tuo "cuore" ti spinge a fare atti antisociali, il tuo cervello deve prevalere. Se non ci riesci, l'indulgenza deve arrivare fino ad un certo punto, altrimenti finiamo per dare ragione a chi qualificava alcuni gruppi etnici e sociali come "untermenschen". Io non intendo farlo.
  19. Bene bene, parliamo di sport tourer Ducati... Io ho una Sport Touring (st3) prima serie, con la frizione a secco. Premetto subito che, da motociclista in mezzo a motociclisti, ho sempre riscontrato il pregiudizio "Ducati non fa moto da turismo". Quando poi provano la mia il commento unanime è "ah però, non l'avrei detto". Però la Ducati cancellò la Sport Touring perché "brutta". Mah, a me piace moltissimo e ogni giorno che la prendo ne sono contento. Però i gusti sono come dice ACS/Eastwood. Ora fanno un'endurona da viaggio. Secondo me fanno bene in ottica mercato (piacciono tanto, ste endurone della minchia), fanno male per i miei gusti perché io detesto la posizione di guida da enduro. Anche sui tornanti, dove mi diverto proprio bene coi semimanubri. Qualcuno va più forte col manubrio largo? Buon per lui. Comunque, se sfondano con l'estetica e il "nome" Ducati, per me può funzionare. Le Ducati non sono più quelle degli anni Settanta, non vibrano più di una qualsiasi altra bicilindrica, non si guastano più di qualsiasi altra non-Honda (non dico non-giapponese, sottolineo non-Honda, perché soltanto l'ala d'oro mantiene un reale gap di affidabilità, imho), non prendi l'acqua, né il vento. E, fino ad oggi, quando ti metti ad andare svelto, beh sono Ducati;). Io ci vado anche lontano, con freddo acqua e tutto. Non faccio gli sterri - o meglio, l'ultima volta che ci ho provato ho lasciato là mezza carena - e non credo che ne farei con un'endurona. Cioè, hai voglia a manubrio largo, quando tra moto, bagagli e compagna muovi mezza tonnellata (compresa la tua trippa), auguri sul terriccio... GS, non GS, bah, a me sta un po' sulle palle. Niente di razionale. Ne ho guidate un paio, vecchie e nuove, ma non sopporto il telelever/paralever o come si chiama, non mi sembra neache di andare in moto. Ma anche lì, sono gusti. Conosco diverse persone che ce l'hanno e sono contenti. Ma credo che lo spirito di questa nuova Ducati resti comunque un po' diverso, un po' più "sport" e un po' meno "touring". Almeno spero. Comunque, se ci mettono il 1098, anche un po' ammorbidito, le intenzioni mi sembrano abbastanza chiare... Per l'estetica aspettiamo di vedere quella vera. Dei muli non mi fido.
  20. Beh, se fanno qualcosa di sportivo (GT/Spider) sul pianalone TP della 941, spero che non sia un barcone di cinque metri con motori entry level da 300 cv... Insomma, qualcosa di più corto, più agile, qualcosa con cui mordere le chiappe alle Z4, alle 3er coupé, alle A5, non di più. Spero... Però quando ACS dice che la prossima GT sarà segmento D non capisco se intende come dimensioni e pesi o se significa che sarà derivata dalla "segmento D Alfa berlina", cioè da piattaforma C/D-Evo, "tragicamente" a TA... Il punto è che la storia del marchio dice che la coupé e la spider "mainstream" derivano dalla berlina media (Giulia/GT bertone - Alfetta/Alfetta GT e via dicendo). Questo significherebbe coupé e spider a TA per altri dieci anni. L'enigma si complica...
  21. E se invece di una Vette col Biscione pensassimo ad una Charger? Non so che cosa intendeva Napoleone con il parallelismo Dodge-Alfa, ma se prendessimo un buon pianale ammeregano a TP (perdio!), ci mettessimo delle sospensioni giuste e il TBI, beh... Se fanno una macchina così, io poi me ne frego anche dei bulloni da 10 a vista: pragmatismo americano e finezze tecniche nostrali (sotto la carrozza: multiair, turbobenza, sospensionissime...) e il Biscione trova finalmente una degna collocazione. Poi non so, forse la gente vuole anche le finiture da Audi, ma io preferirei le finezze sotto il ferro, non sopra. Sono in minoranza, eh?
  22. Ho letto di corsa: ma qual'è il problema del 1800 TBI? Non allunga oltre i 6000 giri? Sinceramente mi sembra una critica lunare. Io non sono un tecnico, ma direi che i giri in più servono se vuoi un livello di potenza ulteriore e non riesci ad aumentare la coppia: in Formula 1, dove hai un tetto di cilindrata e non è ammesso il turbo. Trent'anni fa, quando le fasce di cilindrata erano importanti (per bollo, assicurazione, redditometro), i turbo erano inaffidabili, non c'erano limiti ai diagrammi di aspirazione, allora con un 1.3 che girava a 6000 giri andavi effettivamente più forte di quello che girava a 5000, proprio per l'allungo e i cavalli "trovati" lassù. Concetti anni '70. Idonei a macchine anni '70. Ma oggi paghi il bollo in base ai cavalli massimi, semmai hai interesse a tenere bassa la potenza massima ma ad averla, possibilmente ..."sempre". Mi pare che "frullare in alto" sia un mezzo, non un fine. Se la potenza arriva prima, tanto meglio, no? Non dico avere una coppia mostruosa a 1000 giri e finisce lì, tipo Caterpillar, ma se un motore ha schiena, cioè bella coppia da abbastanza presto, e abbastanza piatta per un bel range di rotazione, è perfetto, no? Il sound? Beh, un bel benzina in immissione piena a 4000 giri non suona mica male, no? E se suona male, non suona meglio a 7000, secondo me, è solo frullìo di punterie. Inoltre, con le norme antinquinamento i motori non possono salire di giri tanto velocemente: a che serve girare a 7000 se ci metti un quarto d'ora a raggiungerli? Il TBI FPT mi pare sia un gran bel motore. Ho letto la prova di quattrozampe, e sinceramente i secondi in più o meno nello 0/100... Per me la questione è un'altra: avesse la trazione posteriore, 'sta macchina... ma questo è totalmente OT. Comunque, il problema di 159 non è il motore, adesso.
  23. Nessuna blasfemia, uno deve prendere la moto che gli piace. Se la Ducati ti sta sull'anima, fai bene a non prenderla, non le perdoneresti niente e non apprezzeresti nessuno dei suoi pregi. La Kawa ER 6 non la conosco se non "di vista", ma "sulla carta" sembra una moto adatta alle tue esigenze. 200 Kg pesano più o meno tutte le moto di quel tipo. Concordo con chi ti consiglia di far passare l'estate. A ottobre le moto costano molto meno.
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