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lantanio

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  1. Si conferma l'ipotesi che mi ero fatto, purtroppo come detto la cosa non sarà economicamente indolore, mi dispiace perchè la vecchia Clio, con qualche lavoretto potrebbe durarmi ancora molto tempo. Io mi trovo nella situazione che non vorrei smobilizzare più di 5-6 k€ di capitale, ma potrei tranquillamente gestire una rata di 250/300€ mensili. Credo che percorrerò due strade al momento: 1- Vedere cosa riesco a recuperare vendendo l'auto a privato (credo poco) e cercare qualche usato magari non proprio deprimente quindi se tutto andasse bene (vendere la clio a 2.000€) tengo conto su 8.000 Euro di budget. 2- Iniziare a capire dove si va a parare con un nuovo+rottamazione, impegnando un piccolo anticipo (es. 5.000) e poi rateizzando il resto e qui si apre un mondo, se da un lato ora (fine anno) potrebbe essere il momento buono per strappare qualche affare, perderei la possibilità di accedere al contributo regionale (nel 2018 solo per auto fino a Euro 3). Nel primo caso avrei il tempo di valutare abbastanza con calma qualche buon usato focalizzandomi sul segmento B con un benzina abbastanza moderno; non ho necessità di avere lo spazio di una C e preferirei avere costi di mantenimento più bassi. Nel secondo caso inizierei a girare qualche conce per valutare la sostituta, magari ibrida, per vedere dove andare a parare.
  2. Ciao a tutti, in questo ultimo periodo sono stato molto assente dal forum per vari motivi. Rientro a gamba tesa dato che devo iniziare a capire cosa fare della Clio..... la macchina è di inizio 2010, 185.000 km percorsi Euro4 senza filtro. La macchina percorre molta meno strada rispetto agli anni scorsi, siamo passati dai 25.000 km/anno a forse 10k. Per i viaggi c'è la Scenic, che è arrivata a 40k della quale sono molto soddisfatto. La Clio è sempre andata benone ma l'anno prossimo dovrei mettere in conto alcuni lavori ormai necessari viste l'età e la percorrenza, dovrei rifare la distribuzione (seconda volta) sostituire dischi freno e magari anche gli ammortizzatori, spesa che affronterei se avessi davanti ancora 5-6 anni di utilizzo ma il problema è che con con i chiari di luna sul diesel non so se mi valga la pena spendere dei soldi per poi vedermela bloccata. Dalle notizie che ho raccolto sembra che dal 2020 anche la mia città (in provincia di Vicenza) si adeguerà al divieto di circolazione imposto in val padana, quindi risulterebbe impossibilitata alla circolazione. Non so quindi se valga la pena: 1- Cercare di (s)vendere la Clio a breve e prendere una segmento B benzina usato da pochi soldi (3-4k €) da usare come sostituta per i prossimi anni. 2- Tenere la Clio, fare i lavori più urgenti (dischi e distribuzione) sperare che il blocco venga posticipato e/o annullato e portarla a fine vita (altri 5-6 anni), e vedere cosa offre a quel punto il mercato. 3- Sfruttare gli ecoincentivi per l'acquisto di una segmento B nuova. A corollario di ciò non vorrei impiegare più di 5.000€ di liquidità (potrebbero andare bene delle rate poi) e devo tenere in conto che nel 2020 dovrò decidere cosa fare della Scenic (pagare maxirata, riconsegnarla, cambiarla). Cosa fareste nel mio caso?
  3. il 330 è l'aereo su cui viaggio dormo meglio. Quante volte le sante assistenti di volo della Emirates mi hanno svegliato dopo che l'aereo era atterrato a Venezia e i passeggeri l'avevano già lasciato....
  4. La casa della nonna di Barrichello [cit.]
  5. Mi dispiace non vedere più la livrea Martini....
  6. C'è qualcosa in questa auto che mi piace e solletica. Non so cosa sia, un po' come la liceale ordinaria che a prima vista non dice nulla ma poi ha qualcosa che attizza..... Boh. Ho dormito poco.
  7. Parli con uno che è assolutamente acalcistico e che, nonostante sia arrivato quasi ai 40, non capisce perchè tanta gente segua questo ex-sport (cit.)
  8. Certo che se mantenessero questa livrea a me proprio schifo non fa!
  9. Dissimula bene infradito e pinnarella.... Riusciranno i nostri eroi a risolvere l'annoso problema dei freni?
  10. Io non so dove vediate la tipo... (queste tipo vengono fuori dalle pareti! semicit.) io ci vedo un po' di Volvo e un po' di Mazda, sicuramente ha perso la connotazione "focus". Da quel che vedo mi piace.....
  11. Hai fatto bene!! Comunque oramai il porno sponsorizza tutto! Questa è vera, un microbirrificio dalle mie parti è uscito con questa birra sponsorizzata.....
  12. Gran lavoro, certo che con i tempi che corrono la livrea alitalia porta un po' di sfortuna....
  13. L'ultima pagina è qualcosa di spettacolare. Non saprei quale prendere e quale lasciare.
  14. Molto interessante questa discussione! Ricordo il 370 FTV lo prendevo per andare dai nonni, mi ricordo che rabbia quel motore in salita sulla strada del costo. Negli anni 2000 divennero sempre più rari, credo che gli ultimi 2 carrozzati Dalla Via siano in via di dismissione quest'anno. Sono stati sostituiti anonimi Integro e Setra a tre assi che comunque continuano a circolare da inizio anni 2000. Esteticamente però i miei preferiti restano i De Simon. Il 570 lo trovai all'università a Padova, linea "AT" dell'APAC era un servizio "suburbano" dato che il mio appartamento era più vicino ad Abano che a Padova. Poi presi un appartamento a distanze più umane dalla facoltà e il bus fu solo un ricordo.
  15. Io come al solito spezzo una Lancia in favore di Tagora. Correva il 1984, mio padre cambiò lavoro e prestò i suoi servigi presso un'importante azienda di acque minerali del centro Italia. Come auto aziendale gli fu assegnata una Tagora 2.3 TD con un allestimento "lusso" credo una delle ultime importate in Italia. Ricordo ancora che, un po' per la rarità dell'automezzo in questione, un po' per la targa NA (l'azienda aveva la sede legale in quella provincia, per la cassa del mezzogiorno suppongo) suscitava la curiosità del paese.... Nei miei ricordi di bambino quattrenne occhialuto era un salotto viaggiante, comoda e sicura. Mio padre diceva sempre che con quella macchina poteva arrivare a Parigi in un fiato tanto era comoda. Poi nel 1986 ricambiò azienda ed arrivò per un breve periodo l'Alfa 90, poi la 75 e quindiThema. Ma questa sono altre storie...
  16. Prefazione obbligatoria: Queste sono mie opinioni personali, per cui metto un IMHO grande come una casa. Concordo con Auditore e Gianlu96 ed è proprio quel delicato equilibrio che a mio avviso dopo Dedra si è perso. Visto il mio attaccamento a quello che fu Lancia mi sento in dovere di scrivere un “pippone” di cose trite e ritrite. Senza tornare indietro alla B24 credo che la famosa “aria Lancia” si respirasse molto bene in tutta la gamma anni 80’ primissimi 90’ e, se non fosse per Y e Dedra, a mio modesto avviso negli anni ‘90 si perse del tutto. Delta II non la considero neanche, l’unica scusante per quella macchina è stata la pesante eredità che doveva portarsi appresso. Dedra da questo punto di vista fu un successo perché oltre ad essere un’ottima auto (a parte qualche pecca di affidabilità e di odore) sostituì egregiamente la Prisma. Altrettando non si può dire per DeltaSud. Altra auto che fece disperdere molta aria Lancia fu K, però almeno in certe versioni e motorizzazioni il “granturismo” e l’eleganza era ancora ben presente. Fuori però era anonima all’inverosimile. Con Lybra venne meno la caratterizzazione “Granturistica” per lasciare spazio ad eleganza e a stile retrò, a mio avviso non proprio azzeccato. Lybra fu un’auto confortevole e mangiachilometri, ma non ebbe nessuna versione “aggressiva”; e una fetta, seppure esigua, di clientela se ne andò. Y2003 continuò a pendere di più verso l’eleganza e quella connotazione “chic” anche se non mancarono gli esempi un po’ più sportivi a cercare di tenere vivo un po’ di granturismo. Delta 2008 resta per me il più grosso mistero e cruccio. Ho già detto che quando andammo a vederla (In casa c’era un po’ di nostalgia per il marchio dopo 5 anni senza), mio padre rimase molto deluso, la linea poteva piacere o meno, ma dentro a nostro avviso, quell’aria Lancia si era persa, peccato perché come offerta motori, poteva far rinascere l’interesse. Io Delta la vedo come la versione chic di Bravo e, forse esagero, la vedo esattamente come Musa rispetto a Idea. Di Thesis abbiamo detto, si calcò la mano sull’eleganza, ma allo stesso tempo con una linea “audace” per certi aspetti. Fu un insuccesso di proporzioni galattiche, non si riuscì a riconquistare la clientela che fu di Thema e nel frattempo passata ad altri lidi. Nello stesso tempo non si riuscì a conquistare nuovi clienti dato che la credibilità doveva essere ancora recuperata. I meri rimarchiamenti non li considero neanche Lancia, l’aria Lancia era stata sostituita dall’aria Yankee. Chi comprava Lancia, le faceva a mio avviso anche per la famosa “Aria Lancia”; è inutile stracciarsi le vesti o chiedere dove fossero i lancisti quando quest’aria se ne andò. Semplicemente essi cambiarono aria e, come già detto quella più affine, avendo i soldi, era l’aria di Ingolstadt. Ora la sfida sarà reinventarsi “l’aria Lancia” che spero con tutto me stesso non sia aria “Ecochic” o solo quella della “citycar di classe”.
  17. @nubironaSW Mi hai fatto andare di traverso il pasto! Per l'A6 C5 non l'avevo inserita in quanto prossima alla pensione, la successiva a mio avviso perdeva moltissimo in quanto ad estetica.
  18. Io sono uno di quelli a cui la Thesis piaceva.... E secondo me incarnava lo spirito Lancia anni '60/70 ossia eleganza, soluzioni tecniche di pregio e estetica originale. Ricordiamoci che si arrivava da K ma con i fasti di Thema ancora ben presenti nei ricordi. Si era persa per strada però la connotazione forte che la marca si era meritata negli anni '80: ossia auto eleganti, buone/ottime su strada, con trazione integrale per arrivare a Cortina/Curmayeur/Cervinia in tutta sicurezza con la neve, con una lieve connotazione Chic e di moda (perfino l'umile Prisma aveva il suo perché in questo frangente). Con Thesis è iniziata la virata verso la Lancia "lusso" mettendo in secondo piano il fattore granturismo e, le prime reazioni di molta gente tra cui mio padre, è stata: è un'auto da vecchi. Uniamoci poi l'affidabilità non all'altezza delle aspettative il fascino del marchio in caduta libera e il patatrac è fatto. Negli anni 80-90 dalle mie parti chi aveva iniziato a fare i soldi girava in Thema, chi ne aveva di più si prendeva il Mercedes. Poi, complice l'anonima K, molti hanno iniziato a guardare verso Audi (che in qualche modo poteva richiamare la lancia anni 80) e poi BMW. Le mosche bianche che avevano il coraggio di prendere una Thesis erano visti come persone "anziane dentro" almeno qui da me. Ammesso di avere "i sghei" nel 2003 cosa avrei comprato tra queste? Abbiamo un marchio in ascesa (dopo la stupenda E34) uno che, nonostante qualche grossa magagna era una certezza, e una scommessa in tutti i sensi (ma già con pesanti problemi di affidabilità)? Io sinceramente sarei andato verso Monaco....
  19. @LucioFirePosso dire una cosa? Sostenere il marchio non vuol dire accattarsi qualsiasi cosa il marchio propone solo perché è Lancia. E, non me ne volere ma il discorso che uno acquista prodotti per sola fede verso il marchio non sta in piedi. Mio padre è sempre stato un fervido lancista, partendo da Appia terza serie fino ad arrivare a Thema (quella originale). Dopo l'ultima Delta (la 1600 HF con cui ho preso la patente), ad inizio anni 2000 non è più riuscito a trovare un'auto che incontrasse i suoi gusti e che portasse il marchio Lancia, poi con l'età, qualche acciacco di troppo e la voglia di comodità terminò la sua carriera di guidatore con una Picasso prima serie. Mi ricordo quando andammo a vedere e provare la Delta 2008, ottima macchina per carità ma esteticamente a nostro avviso inguardabile; mio padre disse semplicemente: "qui termina la mia carriera di Lancista". Con questo voglio solo dire che la potenzialità del marchio costruita negli anni è andata persa per scelte sbagliate, abbandono dei modelli oppure "cretinate" assurde. Non si può però dare la colpa all'acquirente che non trovando più anche solo lo spirito di prima, si sia rivolto presso altri lidi. E' un discorso che va oltre all'estetica che non era peggio delle avversarie.
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