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Dino 2.4

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  1. A me fa impazzire questa, basta osservare il sei cilindri in linea della Honda di una bellezza senza pari, una scultura di arte moderna e intramontabile.....
  2. Ho girato in lungo ed in largo con uno scooterone a ruote basse che ritengo molto più comodo rispetto ad un ruote alte dove spesso la posizione di guida risulta più eretta, con il viso che quasi sbatte contro il parabrezza, a differenza del ruote basse dove la posizione di guida è più distesa. Se il tuo limite è il 125cc allora non aggiungo altro.....diversamente ti consiglio un usato Honda di cilindrata elevata. Personalmente ho un Silver Wing 600 acquistato 20 anni addietro e in condizioni ancora pari al nuovo, anche se con oltre 65.000 Km nelle ruote che però non rappresentano nulla per un mezzo simile. Il mio consuma a dismisura poichè, anche se dotato di iniezione, è uno dei primi bicilindrici ma tira anche come una bestia e non fa rimpiangere troppo la moto. Fossi in te cercherei un usato Honda SW-T400, si tratta dell'evoluzione del mio SW, quindi più recente, meno prestazionale per la cilindrata inferiore ma anche molto meno assetato (24/25Km/L), acquistabile nel mercato dell'usato al costo di un paio di migliaia di euro e la cui durata, se si effettua una normale manutenzione, è al livello automobilistico (150.000 Km, almeno) grazie al raffinato bicilindrico di cui è dotato. La manutenzione, se hai un minimo di manualità e di attrezzatura, non è per nulla impegnativa, grazie anche ad un sito (SWCI) dove puoi condividere tutte le informazioni ed i consigli che ti occorrono.
  3. Considerando che sognare non costa nulla, queste le mie preferite: Ghibli spyder: 3500 Spyder Vignale:
  4. Avevo anche io una mia idea ben precisa in proposito ma mi era sembrata troppo arcaica per esprimerla. Quanto scritto da altri utenti però mi ha spinto a farlo. Premetto che per me un'auto emozionale sarebbe una spider classica di quelle che da giovane mi facevano sognare. Ovviamente non posso riferirmi alle splendide spider degli anni 60/70 di Ferrari e Maserati poichè costi e rarità sono a livelli stratosferici. Mi riferisco invece alle più piccole spider di Fiat e Alfa, ad es. le 124 Sport Spider dell'epoca (meglio il 1600 o il 1800) e alle coeve Duetto (anche qui almeno 1750) ma anche alla più piccola 850 Sport Spider di Bertone che, se può sembrare piccola e inadeguata per le prestazioni, in realtà era una splendida macchinina dalla linea bellissima, anche se dalle prestazioni contenute ma globalmente divertente da guidare e molto godibile. I prezzi per queste auto, anche se in salita come tutte le classiche, restano ancora entro limiti che possono essere accettabili, ovviamente è d'obbligo trovare degli esemplari in ordine e ben curati. Salendo di prezzo troviamo la spider per eccellenza degli anni 60/65, ovvero la Giulietta spider, da preferire gli esemplari più recenti con il 1600 della Giulia. Questa a mio parere sarebbe già la spider definitiva da conservare orgogliosamente come esempio di design italiano intramontabile. Però...però...se la Giulietta non basta, a mio parere esiste un'auto ancora più bella, più esclusiva, più intrigante, molto più prestazionale e prestigiosa, estremamente rara anche se porta un marchio generalista: una splendida Fiat Dino spider, possibilmente 2400! È molto difficile trovarla, ne hanno prodotte pochissime, è costosa da mantenere, il prezzo poi è schizzato alle stelle ma a mio parere rappresenta la più bella e la più intrigante spider italiana dopo le spider di Ferrari e Maserati di quegli stessi anni. Con quanto scritto sopra non mi permetto di darti dei consigli su quale auto acquistare, si tratta solo di alcune mie personalissime idee sulle mie preferenze.
  5. Vorrei raccontare un episodio e delle mie vicissitudini che forse non daranno la risposta che cerchi ma che possono aiutare a capire cos'è che ci spinge nella ricerca di un'auto e nel soddisfare una certa passione. Dunque....quasi quarant'anni addietro ero ancora un giovanotto con meno di trent'anni, da poco rientrato nella mia città dopo un periodo vissuto lontano e con una gran voglia di avere un'auto diversa dalla solita Fiat 128 Sport che guidavo, vecchia di oltre 10 anni. Cercavo un'auto potente e gratificante, un'Alfa ovviamente, ma non simile a quella Giulia 1300 che aveva acquistato mio padre nel '65, davvero poco Alfa rispetto a quelle vere (4 sole marce, scarse prestazioni, coppia inesistente, finiture scadenti, ecc). Non cercavo un'auto recente, mi sarebbe piaciuta anche un'auto anzianotta degli anni '70/'75 ed anche berlina ma che fosse una "vera" Alfa (cioè 5 marce, 4 carburatori, motore potente e con tanta coppia, ecc. ecc.). In quest'ottica un'Alfa GT soprattutto se 1750 o 2000, sarebbe stato davvero il massimo! Ma con i pochi soldi a disposizione, non potevo permettermi di andare alla ricerca di auto in buone condizioni, così cominciai a girare piccoli venditori di periferia e/o demolitori, che forse potevano avere qualcosa di accettabile per i pochi soldi che potevo offrire! In questo mio girovagare, che non durò qualche giorno ma qualche anno, cominciai a fare esperienza e a mettere a fuoco quali erano in realtà i miei veri desideri...che mutarono rispetto a quelli che erano all'inizio! In effetti il ricordo delle letture di quattroruote degli anni '67-'68 in cui se ne parlò moltissimo e dove poi fu presentata e provata, l'aver incontrato per strada in quegli anni alcuni dei pochi esemplari e poi, soprattutto nei primi '80, osservare un bellissimo esemplare azzurro che di tanto in tanto si vedeva girare nella mia città, riaccese la mia passione e cominciai a riflettere e pensare che si, erano bellissimi i GT dell'Alfa ma io cercavo qualcosa di più, un'auto che fosse poco diffusa e più esclusiva, oltre che avere alle spalle una storia famosa ed intrigante...una Fiat Dino!! Ed in particolare una Dino 2400 Coupè! Ovviamente la ricerca della Dino fu ancora più difficile di quella per il GT Alfa, non soltanto per i pochi soldi che avevo a disposizione e che quindi escludevano già in partenza l'eventuale ricerca di un buon esemplare, come quello che di tanto in tanto incontravo qui in città, ma anche per la oggettiva rarità dell'auto. Gli unici posti in cui in quegli anni riuscì a vedere qualche esemplare furono alcuni demolitori, sia in città che in provincia, ma di auto spesso prive di motore e di documenti. Dopo tanto girovagare (parlo dei primi anni '80) alla fine riuscii a trovare un esemplare da un demolitore, ovviamente malmesso e con parti mancanti ma completo e con documentazione...e che tristemente sarebbe stato avviato alla demolizione! Per farla breve, complessivamente mi piacque e lo acquistai ad una buon prezzo, me lo feci portare con il carro attrezzi e a poco a poco cominciai a restaurarlo, in parte con piccoli lavori eseguiti da me ed in parte da officine meccaniche di mia conoscenza. In breve tempo però mi trovai di fronte ad un problema che non avevo messo pienamente in conto...la penuria di pezzi di ricambio, soprattutto di carrozzeria! Però nel giro di alcuni mesi, grazie all'esperienza che ormai avevo acquisito con il mio girovagare, riuscii a trovare presso un un altro demolitore un esemplare privo di meccanica e documentazione ma abbastanza completo di carrozzeria, che acquistai e utilizzai per completare la mia auto. E così, a metà anni '80, la mia Fiat Dino 2400 Coupè era stata perfettamente ripristinata in tutto il suo splendore, come quando nel Dicembre del 1970 era uscita dal concessionario, con il suo primo fortunato proprietario. Ovviamente il costo totale di tutta l'operazione fu notevole, anche se diluito negli anni. La utilizzai (di tanto in tanto) per ca, 10 anni, poi la fermai e non mi interessai più di lei per decenni! Adesso a poco a poco sto tentando di ri-ripristinarla e rimetterla in strada...ma questa è una storia recente!!
  6. Ragazzi, vorrei dire la mia....il primo anno di Hamilton in F1 con la McLaren fu sicuramente straordinario. (...ma a mio parere lo è stato anche il primo anno di Leclerc in Ferrari, quando cioè passò in un top team, anche se per lui era il secondo in F1). Fin dall'inizio Hamilton però godeva di una fiducia direi incondizionata da parte di Ron Dennis che lo aveva allevato nel suo "vivaio" fin quasi da bambino, era in sostanza il "cocco" di Dennis. E questo, in una struttura estremamente piramidale come la McLaren, risultava fondamentale per dare una enorme carica e grandissime motivazioni ad un pilota che, pur essendo debuttante, nelle formule minori aveva fatto vedere di che pasta era fatto. Se poi aggiungiamo che guidava un'auto ai vertici come la McLaren (copia della Ferrari!), dire che il raffronto con Alonso fu vincente non ha molto senso! Essere il prediletto del grande boss significava avere l'auto perfettamente calibrata su se stesso, avere in anteprima il materiale migliore, essere oggetto di consigli e attenzioni da parte del team che il "povero" Alonso sicuramente non ebbe, quell'anno in McLaren! E dobbiamo ricordare anche il 2016, quando Rosberg gli soffiò il titolo....ricordate all'ultimo come Lewis sembrava disgustato da quello che lui riteneva un presunto trattamento di favore che il team aveva riservato al suo compagno di squadra e minacciò di fare delle "rivelazioni" scottanti, dicendo che avrebbe scritto un libro in proposito?? Lo ricordate?? Io però questo libro ancora non l'ho nè visto nè letto!!
  7. Bella, nulla da dire, ma piuttosto che spendere 500.000 euro, che mi sembra una cifra esagerata, preferirei andare alla ricerca direttamente di una 308 GTB/GTS in buone/ottime condizioni. Magari non sarebbe prestazionale come questa ma verrebbe a costare moolto meno e si avrebbe l'originale Ferrari!
  8. Guarda, non conosco il tuo mezzo per cui non so risponderti con cognizione, conosco però bene il SW e posso dirti che un problema al regolatore di tensione, come mi è sembrato di leggere nei post precedenti, è un evento (..nel SW beninteso) che raramente si verifica. È invece più probabile un danno allo statore. Sempre nel SW, lo statore è raffreddato dall'olio che circola in un'apposita canalizzazione e nel caso di ostruzione anche parziale di quest'ultima, ostruzione che può verificarsi sia per l'olio vecchio, o per non eccelsa qualità di quest'ultimo, o a causa dell'o-ring invecchiato che dovrebbe evitare perdita di pressione fra il circuito principale di lubrificazione e questa canalizzazione di raffreddamento, insomma per una di queste causa è probabile procurare un danno allo statore che, se non è immediatamente verificabile, dopo qualche giorno produce i suoi effetti...si rimane per strada!! Aggiungo che per monitorare le condizioni dello statore, sarebbe opportuno istallare un volmetro (io ne ho recentemente preso uno di quelli volanti, tipo accendino per intenderci, che di volta in volta attacco alla presa a 12V) così da verificare la tensione della batteria che, con il motore acceso, dovrebbe attestarsi intorno a 14,5V
  9. Spesso non conviene fare direttamente un preventivo. Se non si ha fretta è preferibile attendere una loro offerta, che spesso risulta vantaggiosa e che è probabile prima o poi arrivi, se navighi nel loro sito o su facile.it o segugio ecc. Sull'onda dell' entusiasmo per il prezzo interessante della mia polizza, anche mio nipote, per un mezzo analogo al mio ma di cilindrata più piccola (400cc), provò a fare un preventivo, addirittura tramite un link che mi era stato girato da prima.it per i miei amici che desideravano stipulare vantaggiosamente una loro polizza. Il risultato fu che il costo triplicò rispetto al mio....e ovviamente non ne fece nulla!
  10. Ti comunico una mia esperienza non dissimile dalla tua. Dal 2002 possiedo uno scooterone Honda Silver Wing 600 con il quale, soprattutto negli anni passati, ho spesso effettuato dei viaggi di centinaia di Km, anche lontano da casa. Da circa tre anni l'ho lasciato fermo in garage (avviandolo ogni 3-4 mesi e portando il motore in temperatura) ma questa estate, grazie ad una favorevole combinazione assicurativa, l'ho rimesso in strada. Sostituito olio e filtro, montata una batteria nuova, ho avuto l'amara sorpresa di rimanere dopo alcuni giorni per strada, senza più impianto elettrico!! Cosa mai successa in 18 anni e 65.000Km!! Ovviamente nel SW non esiste la pedivella, non è possibile avviare a spinta per via del CVT ma sono riuscito ad avviare il motore facendo ponte con la batteria di un gentile automobilista, (porto sempre con me, per scaramanzia, i cavetti di ricarica) e sono riuscito a percorrere i pochi km che mi separavano da casa con le spie del quadro strumenti che sembravano un albero di natale (continuavano ad accendersi e spegnersi in continuazione) e con le lancette del tachimetro e del contagiri che oscillavano paurosamente, scendendo in continuazione a zero. Per farla breve, una volta a casa ho esaminato con calma la situazione e in sostanza lo statore, che nelle moto sostituisce l'alternatore delle auto, si era bruciato e non caricava più (era ancora quello originale). Sostituito lo statore, cosa di non immediata attuazione poichè è situato all'interno del carter motore ed è in bagno d'olio, i problemi sono totalmente cessati e il mezzo è ritornato affidabile come lo è sempre stato nei sui 18 anni di vita!
  11. A mio parere circolare con poco olio nella scatola del cambio, difficilmente provoca un indurimento del comando. È invece possibile, soprattutto se capita di procedere a velocità elevata, di provocare un'usura anomala degli ingranaggi sempre in presa, come ad es. il differenziale oppure gli ingranaggi della marcia utilizzata (di solito la 5°). Infatti l'usura precoce causata dalla mancanza di lubrificante, asporta in parte la cementazione dell'ingranaggio, con il risultato che si sente il cambio "fischiare". Se non senti rumori particolari o fischi provenire dal cambio, quest'ultimo dovrebbe essere ancora ok e l'indurimento del comando potrebbe essere causato da altri fattori.
  12. La mia esperienza con prima.it. Ho stipulato questa estate una polizza RC con la suddetta assicurazione per il mio scooterone Honda Silver Wing 600. Lo scooter non era utilizzato da alcuni anni, anche se di tanto in tanto mi capitava di girare nel web alla ricerca di una polizza RC che mi consentisse di metterlo in strada spendendo il meno. Poi, quasi inaspettatamente, a fine giugno o ai primi di luglio di quest'anno, tramite facile.it mi arrivò per email l'offerta di prima.it per la stipula di una polizza per il SW a soli 153€, prezzo che per me, in base ai costi precedenti, era davvero interessante. Provai nel loro sito a spostare la data di scadenza comunicatami ma il costo variava e risultava enormemente maggiore, allora provai a telefonare....ma inutilmente. In sostanza per telefono non sono mai riuscito ad entrare in contatto con loro! Ovviamente il mio entusiasmo iniziale si raffreddò, provai però a contattarli per email....e con mia sorpresa nel giro di poche ore ottenni risposta. Continuai con numerose altre domande a cui seguivano numerose email e puntualmente arrivava sempre una esauriente risposta. In breve decisi di stipulare il contratto, pagare la polizza e rimettere in strada il mio fidato scooterone. E da fine luglio finalmente sono di nuovo in sella! Ovviamente, essendo su due ruote e con tutte le possibili conseguenze fisiche, per quanto mi riguarda tendo ad escludere totalmente di causare il benchè minimo incidente...e pertanto ritengo che non verificherò mai l'efficacia della copertura assicurativa o nell'eventualità di problemi, mi basta sapere di avere la RCA per poter circolare legalmente. Alla stessa maniera, mi guardo con "mille" occhi da chi potrebbe causare danni a me!!
  13. Per completezza d'informazione c'è da dire che in alcuni casi l'utilizzo di un olio specifico risulta importante, o quantomeno vantaggioso, per la durata di un motore. Non mi riferisco al dubbio sollevato dall'autore della discussione ma ad altre tipologie di propulsori, in particolare in campo agricolo/industriale e giardinaggio. Utilizziamo di tanto in tanto un trattorino rasaerba per la pulizia di un prato rustico di notevole estensione (alcuni ha), prato occasionalmente impiegato come superficie di decollo e atterraggio per aerei ultraleggeri e per aeromodelli. Quando acquistammo questo trattorino, che monta un bicilindrico Briggs&Stratton raffredato ad aria da 650cc 22HP (nominali), pensavo di impiegare per il cambio olio un normalissimo 10W40 per automotive da 4/5€ al litro. Parlando poi con operatori del settore, con altri utilizzatori e leggendo anche alcuni forum specifici, mi accorsi che in realtà era straconsigliato l'utilizzo del Briggs&Stratton SAE 30. Olio che peraltro ha un costo notevole (oltre 10€/L) e caratteristiche API (SJ) e di viscosità (SAE30) nettamente inferiori ad un comune olio automobilistico. Mi è stato riferito che, anche se il regime di rotazione non risulta mai alto (intorno a 3000g/min), l'utilizzo per ore e ore a regime costante sempre sotto sforzo e per via del fatto che si tratta di motori raffreddati ad aria, le specifiche termiche risultano la componente più importante per determinare l'olio esatto e non la viscosità o il grado API o JASO. In conclusione il Briggs&Stratton SAE 30, che sulla carta è un olio meno pregiato e che non avrei mai voluto usare per via del prezzo praticamente doppio dei normali oli automobilistici, è quello più adatto in questo genere di utilizzi. Scusate l'OT, si tratta ovviamente di situazioni limite, però mi è sembrato opportuno riportare questa mia esperienza......
  14. Ho un'auto vecchia più della tua (Punto 55 del '98 con meno di 130K km) e dopo 18 mesi di utilizzo, indipendentemente dal kilometraggio cambio sempre l'olio (uso poco l'auto e in quel lasso di tempo i km non sono mai troppi). Utilizzo un normale olio commerciale 10W40 benzina (Shell Helix HX7) il cui prezzo si aggira sui 24/25€ per un bidoncino da 4L e posso dire che, dopo averne provati diversi, per la mia auto quell'olio mi è sembrato il migliore come rapporto costo/qualità. In definitiva con circa 30/32€ compresi i filtri vado avanti senza problemi per almeno un anno e mezzo, fino al prossimo cambio. Effettuo personalmente il lavoro sostituendo anche i filtri olio e aria, appoggiandomi poi all'officina per smaltire adeguatamente il materiale sostituito.
  15. ...si...ricordo la Dolomite sprint con la testa a 16V che, quantomeno per le caratteristiche riportate sulla carta, se la giocava con i bialberi Alfa. Nella 128 Sport, come ho riportato prima, il cavo della frizione si rompeva con una certa frequenza e lo faceva improvvisamente e senza preavviso. Per fortuna mi capitò sempre in città.....ma portare l'auto in quelle condizioni all'assistenza Fiat, di cui in quel periodo ero cliente, significava attraversare tutta la città, fra code e semafori. Personalmente in quelle situazioni spegnevo il motore, salvo alla ripartenza inserire la seconda ed riavviare con la chiave di accensione e la marcia già inserita. A volte tentavo anche di effettuare il cambio marcia in movimento per non farmi km di strada tutti in seconda, cercando ad orecchio di sincronizzare giri motore e velocità....ma erano più le sonore grattate che i cambi marcia....
  16. Sicuramente non ci riuscirò ad essere conciso, ci provo: La mia attuale auto, che è una vecchia Punto 55 con oltre 20 anni sulle spalle e con poco meno di 130K km praticamente.....non mi ha mai lasciato per strada! Solo una volta, e mi trovavo lontano da casa, dopo averla spenta per pochi minuti, poi non si riavviò. Il motorino di avviamento girava allegramente ma il motore non partiva. Perplesso e sorpreso, aspetto, giro intorno, apro il cofano motore.....riprovo dopo alcune decine di minuti e parte! Ritornato a casa, il giorno dopo spiegando l'accaduto al meccanico, afferma che dovrebbe trattarsi del sensore di giri, un particolare di alcune decine di euro. Sostituito, l'auto non ha presentato più alcun problema (saranno passati 7/8 anni da allora) Delle auto precedenti, soprattutto di quando ero giovane e abitavo con i miei, auto mie o che utilizzavo come se lo fossero, avrei un lungo (...e divertente, per certi aspetti) elenco. Quelle che al momento mi sovvengono sono la mia, si fa per dire, 850 coupè (era stata acquistata per mia madre) che da giovane utilizzavo di continuo. Tante volte mi lasciò per strada per......mancanza di benzina!Speravo sempre di riuscire a rientrare a casa, pur nel profondo rosso della spia, speranze però che a volte cessavano a poche centinaia di metri, altre volte invece a qualche km da casa! A parte ciò, ma l'auto aveva ormai 10/12 anni, una volta si ruppe in marcia il manicotto superiore del radiatore, inondando il vano motore e bagnando la bobina, per cui il motore si spense con un gran fumo che fuoriusciva dal cofano posteriore (era vapore acqueo). Un'altra volta, tornando da un percorso di alcune centinaia di km, a 300m da casa si ruppe, per la prima ed unica volta, il cavo della frizione! E ricordo anche quando (ancora non avevo l'età per guidare) i miei genitori lasciavano la coupè ferma per diverse settimane, sotto la pioggia e con il freno a mano tirato (non c'era necessità di prendere giornalmente l'auto) per cui si bloccavano le ganasce contro i tamburi e non c'era verso di muoverla. Allora chiamavano un probabile meccanico il quale, con il motore su di giri, la frizione che gemeva e i semiassi che si torcevano (...io soffrivo in quei momenti), riusciva a sbloccare i tamburi posteriori (davanti c'erano i dischi) della povera 850 coupè!! Ne avrei tante altre, come la successiva 128 sport coupè 1300, alla quale spesso si dissaldava il collettore di scarico cadendo sul semiasse, e l'intenso fragore degli scoppi che si udiva perchè il motore rimaneva praticamente senza alcun silenziatore...oppure sui cavi della frizione, che sistematicamente si rompevano, obbligandomi, per quanto possibile, a procedere in emergenza senza utilizzare appunto la frizione..... .....per adesso mi fermo qui!
  17. Andremo in OT...ma eccole.. ...in lento ma continuo restauro.....(anche se da diversi mesi fermo) ovviamente non da solo, ma con meccanico e, a breve, carrozziere. Il mio ruolo, oltre a procurare ricambi, manualistica ecc, è dedicato ai piccoli lavori di contorno che solo un appassionato può fare...... P.S. Alcune foto le avevo postate in altra discussione....... L'anno scorso, appena uscita dal locale che l'aveva custodita per 25 anni, trainata dal trattore: Motore staccato dall'autotelaio: Smontaggio e riassemblaggio delle delle teste con smerigliatura valvole e accessori nuovi (pompa acqua, termostato, coperchietti vari): Motore praticamente pronto per l'istallazione sull'autotelaio: L'auto come si presenta attualmente: Alcuni dei piccoli lavori effettuati da me. Verniciatura marmitte centrali (sono in acciaio inox e riutilizzabili): Verniciatura coperchi e coperchietti laterali alberi a cammes. Bocchettoni per l'olio:
  18. Però a mio parere la qualità di una gomma, se di marca, la vedi anche nel tempo... Mi spiego: quelle Michelin XWX che nel'83 mi costarono un occhio, quasi un milione di lire, e descritte nel mio post precedente, le ho tutt'ora! Nel senso che sono ancora montate sull'auto, auto che è ferma dalla metà degli anni '90...e che ovviamente mai mi sognerei di utilizzare, quando finalmente riuscirò (..e se ci riuscirò) a mettere in strada di nuovo la Dino. Eppure osservandole, non presentano la minima traccia di screpolature nei fianchi e, se le posteriori non fossero totalmente usurate (sembrano slick), ad un'occhiata superficiale non sembrerebbe che siano gomme montate oltre 35 anni addietro......
  19. Anche io mantengo le gomme sempre ben gonfie! L'auto che utilizzo è una modesta Punto 55 con oltre 20 anni sulle spalle, utilizzata a 360° per cui cerco di mantenerla in efficienza e le gomme che monto sono sempre pneumatici di qualità (Michelin). Ultimamente ho avuto qualche difficoltà nel reperirle, poichè sembrerebbe che i migliori produttori di pneumatici, come ad es Michelin, abbiano abbandonato la produzione di queste misure, demandando ai marchi cinesi e koreani la fornitura di gomme di piccole dimensioni. Non so se corrisponde al vero, ma questo mi dicevano alcuni gommisti interpellati (..forse per vendere prodotti in cui avevano più margine? ) Nella mia Punto, priva di servosterzo, normalmente gonfio le gomme 2.8 avanti e 2.5 dietro. È vero, l'auto risulta un po' rigida sullo sconnesso, anche per via degli ammortizzatori che non sono più quelli originali, però così lo sterzo risulta sufficientemente leggero anche in manovra e riscontro esattamente quanto riporta Tonyx. Nei limiti delle sue possibilità, l'auto risulta più precisa nei cambi di traiettoria, molto scorrevole soprattutto in autostrada, dove ad es. è possibile raggiungere (....insistendo nelle lunghe discese) velocità inconsuete per una simile auto! Forse per la piccola superficie di appoggio delle mie gomme (155/70-13 - Michelin Energy E3B1) o forse per il tipo di mescola, ho notato che su strada bagnata o umida e su asfalti "lucidi" e poco drenanti, con le pressioni utilizzate (2.8-2.5) la gomma tende a scivolare maggiormente, soprattutto in trazione ed in frenata . In genere ho sempre rifiutato di montare marchi poco conosciuti ma ho utilizzato sempre gomme di qualità, anche a costo di spendere di più. Ricordo bene, ad es, quando nel'83 montai per la prima volta le 205/70-VR14 Michelin XWX sulla Dino...e restai impressionato, allora, per quanto mi costarono (circa 1 milione di lire!) ma anche estremamente soddisfatto per le caratteristiche (...le posteriori però, si consumarono in poco più di 10K Km). Ma qualche volta sono stato preso anche in "contropiede" dai gommisti. Non avevo un gommista di fiducia ma spesso, nel momento della sostituzione, giravo tra le officine per trovare chi mi facesse il miglior prezzo, per la gomma che ritenevo migliore. E ricordo da ragazzo (tanti, tanti anni fa) nella 850 coupè che utilizzavo, per la mia giovanile inesperienza mi montarono delle gomme orribili, che ancora ricordo, a marchio Atlas mi pare, le quali mortificarono la vivacità dell'auto. Scadente era la tenuta e la circonferenza di rotolamento, pur essendo nominalmente a misura, sicuramente doveva essere maggiore poichè l'auto era "morta" in accelerazione, cosa che cessò quando finalmente cambiai le gomme......
  20. Come fai?....abbandonando i luoghi comuni di chi considera le Fiat necessariamente inaffidabili..... Abbi pazienza, non ti offendere è stata la prima risposta, così...di getto, che mi è venuta in mente..... Per quanto riguarda le auto che hai proposto, fra le tre sceglierei senza ombra di dubbio la Mercedes SLK, questa in foto, i modelli precedenti e successivi non li considero altrettanto validi sul piano estetico
  21. Credo però che le diesel, anche la base, forse per il maggior prezzo di acquisto rispetto al benzina, avessero dotazioni di serie maggiori: sulla mia, che ricordo era una delle prime D, l'appoggiatesta e la 5° marcia erano di serie e soprattutto la 5° non era una marcia di riposo ma era a tutti gli effetti una vera marcia con la quale si raggiungeva la velocità max
  22. ...manometro olio che per me era utilissimo, come lo era nella Dino, che di tanto in tanto utilizzavo in quel periodo.... C'è da dire che sulle Uno diesel, anche sulla base, la strumentazione consentiva un buon controllo del motore, grazie a termometro acqua e manometro olio.....poi va be' la mancanza del contagiri era accettata, in fondo allora era soprattutto una prerogativa delle auto sportive. Per inciso, la mia Uno D era bianca...... A proposito del contagiri, se posso andare un attimo OT, nel '67 la mia famiglia acquistò nuova una 850 coupè (la due fari) che inizialmente utilizzò mia madre e poi anni dopo, quando presi la patente, la usai quasi sempre io. Mi piaceva tantissimo quella macchinetta, sotto tutti gli aspetti e bellissimo era quel cruscotto con l'inserto in legno e meravigliosa era quella strumentazione con i due quadranti circolari....ma la ns aveva un grosso "buco" nella strumentazione: non aveva il contagiri e il quadrante che avrebbe dovuto ospitarlo aveva solo il termometro dell'acqua e l'indicatore della benzina. Il contagiri era solo un optional che a casa mia non ritennero assolutamente di richiedere! (C'è da dire che quella coupè era una degli ultimi esemplari della 1° serie e forse difficilmente sarebbe stato possibile ottenere l'optional del contagiri). Per tanti anni utilizzai quella straordinaria macchinetta con grandi soddisfazioni, ma sempre con un cruccio, la mancanza del contagiri, fino a quando, una volta diventata vecchia, trovai un'altra auto simile rottamata ma dotata del contagiri, ed acquistai tutta la strumentazione. Feci fare una bella messa a punto dal mio meccanico, montai io stesso la strumentazione acquistata e grande fu la soddisfazione nel sentire il motore salire di giri e soprattutto nel vedere finalmente schizzare in alto l'aghetto del contagiri..... Scusate ancora per le mie divagazioni, ma quelle (poche) auto che ho avuto, posso dire di averle vissute......
  23. Si, nella Uno D erano montati dei semplici coprimozzi in plastica, che personalmente preferivo di gran lunga alla borchia tradizionale... Confermo la mancanza di accendisigari (..e relativa presa che avrebbe potuto far comodo) ma il portacenere, (quello famoso che scorreva lungo il bordo della plancia come nelle Panda prima serie) era in dotazione, piuttosto se non erro mancava lo sportellino del vano portaoggetti della plancia (la mia, che era uno dei primi esemplari della Uno D non lo aveva) e ricordo che lo feci montare al momento dell'acquisto. Non mi sembra che la DS avesse il contagiri, quello era una prerogativa della più prestante TurboD. Credo che la differenza fra la D e la DS fosse solo nel contakilometri parziale, la mia D non lo aveva, e non mi sembra ci fossero altre grosse differenze nella strumentazione, a parte forse qualche spia. La strumentazione però comprendeva per entrambe le versioni anche il termometro dell'acqua, utilissimo in tante situazioni e soprattutto il manometro dell'olio. Grazie al quale una volta salvai il motore da sicuri grossi danni poichè, per uno strano ed incomprensibile cedimento della guarnizione in gomma del filtro olio, durante un percorso autostradale buona parte del lubrificante fuoriuscì. Osservando il manometro dell'olio, mi sorpresi per la diminuzione di pressione e immediatamente mi resi conto che doveva esserci un problema! Misi subito in folle e mi fermai sulla corsia di emergenza per non causare danni; fu quella l'unica volta in cui la mia Uno D salì sul carro attrezzi..... ...ecco, l'orologio, dimenticavo. Era assente sulla sulla mia, a differenza invece della DS.....
  24. Io non penso sia possibile staccare l'alimentazione alla scatoletta senza inconvenienti che, considerando il brevissimo lasso di tempo, nel mio caso sono stati minimi quando cambiai la batteria. A rigor di logica, se fosse possibile fare ciò senza problemi, si potrebbe staccare il dispositivo, utilizzare l'auto per grandi percorrenze e far risultare un kilometraggio inferiore. Percorrenza che, almeno per quanto mi riguarda, è uno dei motivi grazie al quale si attua una scontistica sul premio da pagare l'anno successivo
  25. altri tempi, altre epoche...e soprattutto tanti anni in meno sulle spalle...
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