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Davialfa

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  1. Si, in generale credo sia inammissibile per i Francesi farsi acquisire un'azienda grossa da altri, ancor di più sei dai "cugini" italiani. La Grandeur francese non contempla una cosa del genere, quindi al massimo è permesso che il socio di riferimento dell'entità è italiano, ma almeno nelle forme deve risultare azienda francese colei che acquista. Credo che all'Europa farebbe comodo che la Francia avesse un tantino meno di pensiero Grandeur e l'Italia un tantino di più. Purtroppo l'Europa unita ritengo sempre sia doverosa per poter dire la propria rispetto a Cina e Usa, Ma Francia da una parte e Germania dall'altra non rinunceranno mai alla propria sovranità, a meno che, l'Europa stessa non sarà altro che la loro propagazione Dongfeng faccio fatica a vederla Francese. Hanno sede in Cina, è composta da cinesi, non parlano un H di francese
  2. Non ti sarai mica letto tutte le 372 pagine vero? Potrebbe essere un po’ simile al discorso luxottica essilor? Dove quest’ultima acquista luxottica ma il primo azionista è la Delfin di Del vecchio? Comunque continuo a non capire il discorso di chi acquisisce chi. I fatti principali sono che, il socio più grande rimane exor, ovvero il socio principale di fca. La somma dei soci francesi è piu bassa di quella degli Italiani. Il cda si rinnova, i soci se non vogliono vendere no. Parlare di Cda di psa e fca non ha senso, essendo poi una societa unica. Non ho letto il prospetto, però avevo capito che le due societa’ si univano sotto fca nv che poi si trasformava in stellantis nv. Almeno cosi era scritto nel documento di sintesi quoto inoltre un articolo del sole24 ore Fca-Psa, due anni di contatti e un’offerta sfumata: ecco le tappe del matrimonio Nel prospetto per la quotazione della futura Stellantis tutti gli approcci, i fallimenti e le trattative per la nascita del nuovo big del settore Una storia di corteggiamento lungo quasi due anni. Una trattativa concentrata in Francia, fatta di proposte più volte respinte al mittente e che in alcuni tratti ha visto due gruppi concorrenti, Psa e Renault, sedersi - a loro insaputa - contemporaneamente allo stesso tavolo negoziale con Fca. Un capolavoro finanziario che ha coinvolto prima Mike Manley e Carlos Tavares per poi finire sul tavolo di John Elkann e Robert Peugeot, sotto la regia di una squadra di consulenti arruolati per realizzare il grande matrimonio nel mondo dell’auto da cui nascerà Stellantis. Parte da lontano la storia della fusione tra Fca e Psa, ripercorsa in modo dettagliato nel prospetto di fusione reso pubblico dalle due case automobilistiche e nel filing inviato alla Sec. Un negoziato nel corso del quale sono stati esaminati almeno due progetti alternativi finora inediti rispetto all’operazione poi concordata: un’acquisizione vera e propria di Fca da parte di Psa attraverso una offerta pubblica di acquisto mista, carta e cash, e una fusione alla pari con un maxi dividendo fino a 7 miliardi di euro per i soci di Fca. LA FOTOGRAFIA Il primo approccio Sfogliando i documenti depositati dai due gruppi, si scopre così che il primo timido approccio tra Psa e Fca risale a pochi mesi dopo la scomparsa di Sergio Marchionne. A fine 2018, qualche giorno prima della vigilia di Natale, il numero uno di Psa, Carlos Tavares, contatta il Ceo di Fca, Mike Manley, per organizzare un incontro in occasione del Salone di Ginevra. L’agenda del meeting è preparata da Olivier Bourges, vice presidente di PSA e Doug Ostermann, vice presidente di Fca. Tavares e Manley, come previsto, si incontrano a Ginevra il 4 marzo per discutere concretamente la possibilità di una combinazione tra i due gruppi. Il cantiere si apre. Ad aprile gli incontri e i colloqui si intensificano così come i voli tra Detroit e Parigi della prima linea dei due gruppi. Una tappa chiave è datata 14 maggio: in quella occasione Carlos Tavares e Michael Manley esaminano sinergie e governance di un progetto preparato nelle settimane precedenti dalla società di consulenza McKinsey. Tutto, in teoria, sembra pronto per avviare il matrimonio. La trattativa con Renault Non sarà così: John Elkann, numero uno di Fca, spiazza tutti e il 27 maggio presenta una offerta di fusione alla pari al gruppo concorrente di Psa, Renault. Una doccia fredda per Tavares che, ricordano alcune fonti, in quelle settimane in modo silenzioso ma altrettanto efficace contribuì ad alimentare le tensioni tra Fca e il Governo francese, interlocutore privilegiato di Tavares in quanto azionista anche di Psa. Tensioni che sfociarono il 6 giugno, appena dieci giorni dopo l’annuncio dell’operazione Renault, nel ritiro dell’offerta al gruppo di Dominique Senard. «Quello stesso giorno», si legge nel prospetto Stellantis, Carlos Tavares contatta Manley per riaprire il tavolo delle trattative con Psa. Questa volta, però, i francesi decidono di fare in fretta. Il 19 giugno è Robert Peugeot a prendere in mano personalmente la regia dell’operazione: contatta Elkann per fissare una riunione finalizzata al merger. Robert Peugeot e John Elkann si incontrano il 4 luglio a Parigi per discutere i termini preliminari della combinazione tra Fca e Psa, inclusa la struttura, la governance e le valutazioni. Peugeot e l’offerta rifiutata In quella occasione l’esponente della dinastia francese presenta al numero uno di Fca un piano di acquisizione di Fca da parte di Psa in due tempi: un iniziale dividendo straordinario distribuito da Fca ai suoi soci di 4,25 miliardi seguito da una offerta mista carta e cash da parte di Psa ai soci di Fca. Un’offerta a premio che non convince John Elkann. Secondo il presidente di Fca la struttura dell’accordo penalizza i soci Fca, eccessivamente diluiti dopo l’Opas. La nuova proposta (respinta) Tutto da rifare, quindi. A questo punto entrano in campo i grandi consulenti: il 22 luglio Erik Maris della Messier Maris & Associés, advisor di Psa, incontra Alain Minc, consulente di Fca, a Parigi. Maris presenta una nuova proposta: una fusione alla pari preceduta da una distribuzione di dividendi straordinari ai soci Fca e Psa per equilibrare i valori. Per i soci Psa è prevista una cedola in titoli Faurecia, mentre per i soci Fca il dividendo è cash per un valore equivalente alla partecipazione detenuta da Psa in Faurecia. Il progetto è esaminato a stretto giro dai consulenti di Goldman Sachs, advisor di Fca. Ma i termini finanziari non convincono: la cedola per i soci Fca non può essere pari a quella degli azionisti francesi. Nelle settimane successive Goldman Sachs fa sapere che per riequilibrare i pesi dei due gruppi serve una distribuzione cash di almeno 6-7 miliardi ai soci Fca pre merger. Per la prima volta, il 10 agosto del 2019, Elkann incontra Carlos Tavares, Louis Gallois and Erik Maris in Boulogne-Billancourt, in Francia, per valutare il terzo piano di aggregazione. Ma anche in questa occasione l’accordo non si trova. Ed Elkann decide di abbandonare definitivamente il tavolo della trattativa. L’accordo Manley e Tavares, però, vanno avanti e nel corso dei mesi di settembre e ottobre cercano la quadra. La macchina riparte a metà ottobre e il 23 di quel mese Erik Maris spedisce a Goldman il terzo progetto di aggregazione, condiviso quello stesso giorno dalla banca d’affari con Fca. La proposta è quella poi annunciata al mercato: fusione alla pari e dividendo di 5,5 miliardi per Fca e azioni Faurecia per Psa. Inoltre viene prospettata la struttura al vertice con Carlos Tavares ceo e John Elkann presidente. Si può discutere: il 27 ottobre Carlos Tavares si incontra con John Elkann a Versailles. L’accordo c’è, il cantiere può partire e la notte del 17 dicembre 2019 Psa e Fca firmano il memorandum dell’intesa. Un piano che sarà rivisto nel corso del 2020 a causa dell’impatto Covid. Ma che nelle sue grandi linee è rimasto identico a quello costruito in quasi due anni di negoziati.
  3. non ricordo cosa era stato detto, la grecale si posiziona piu in concorenza con macan, quindi dimensioni similari, oppure va piu verso velar, quindi un po’ sopra il seg D suv
  4. Beh ma il supporto lombare c'è anche nei sedili in tessuto
  5. Sicuramente è un fatto soggettivo, chiaramente parlavo per le mie sensazioni ... non sapevo che ci fosse già il tessuto, nel sito austriaco lo presentavano come nuovo tessuto con possibilità di cuciture a contrasto rosse. Devo anche dire che altro motivo per cui la pelle, oltre a darmi fastidio non andava bene è che ho montato il seggiolino del figlio e pur avendo una cover vedevo già scippatore nella pelle. Il tessuto sicuramente è meno bello da vedere, ma per le mie esigenze e per le mie sensazioni decisamente più comodo
  6. Non so se hai stelvio o giulia e se li hai provati, ma il sedile pelle/tessuto ha la parte in tessuto decisamente troppo rigida, per chi fa ad esempio tragitti lunghi in macchina dopo qualche ora risultano fastidiosi nella seduta proprio a causa di questa rigidezza e mancanza di imbottitura. Inoltre la parte in pelle dava fastidio d'estate perchè si attacca alla pelle nuda ( questo chiaramente vale per tutti i sedili in pelle). Questi nuovi sedili chiamati tessuto premium (almeno nel configuratore austriaco) hanno la stessa struttura di quelli in pelle, ma sono appunto di un tessuto più morbido rispetto al tessuto dei pelle/tessuto, con un imbottitura più comoda e quindi più idonea ad esempio a viaggi lunghi. Non a caso sono di serie sull'allestimento business
  7. No, non avevo postato l'auto... Volevo poi aggiornare la mia recensione della prima stelvio, con questa stelvio my2020. Ho fatto queste foto vicino casa, ma purtroppo è nuvolo e il colore risalta meno. Preciso che 1) si, I cerchi sono piccoli per la stelvio, ma sinceramente ogni volta mi faccio delle remore a ordinare super cerchi in un auto aziendale. 2) Gli interni non li ho fotografati perchè ho optato, qui su precisa richiesta mia e con sorpresa del nostro contatto in fca, per gli interni in tessuto premium. Purtroppo a me la pelle da molto fastidio (anche se la trovo molto bella), mentre i sedili pelle/tessuto che avevo nella prima stelvio li ho odiati e trovati molto scomodi. Questi con il nuovo tessuto molto meglio. 3) L'auto è una Stelvio my20 190cv q4 full optional (pelle e cerchi a parte). 4) La targa non la cancello perchè non ho ancora capito il senso, se però c'è un motivo per cui dovrei magari ditemelo Quando riesco e dopo aver macinato un po' di km (in questo periodo di lockdown non è facile) scriverò recensione e comparazione rispetto alla prima Stelvio. Già posso dire che il pacchetto di guida autonoma livello 2 è comodissimo.
  8. detto che Anche io attualmente non vedo ipotizzabile un acquisto di bmw da parte di Stellantis, il discorsi capitalizzazione non è argomentazione per escluderlo. comunque Stellantis credo sarà molto di piu di utilitarie europee e vecchi truck americani. Su bmw difficile capirne il futuro forse sarebbe suggestiva una fusione con tesla, piu concreta l’acquisizione o l’alleanza di una qualche asiatica... non vedrei male una fusione con hyundai
  9. Ma il my21 è già ordinabile? In cosa differisce Dal my20? Anche io mi chiedo se non sia meglio il benzina. Sugli interni rossi, devo dire che secondo me cozzano un po’ col fatto che tua padre cerchi una vettura elegante... il rosso lo vedo piu sportivo che elegante. Sinceramente il opterei per esterni verde inglese ( è quello che ho io, molto elegante), interni pelle pieno fiore beige. Valuterei tettuccio apribile e non so se è ancora tra gli optional il cruscotto in pelle
  10. più che altro ci sarebbero veramente troppi marchi e sopratutto più o meno negli stessi settori. Quello che manca a stellantis è un marchio affermato in Asia.. Anche se ho letto che Nissan forse potrebbe vendere mitzubishi... Quello potrebbe essere un bell'acchiappo
  11. Si ma lascia stare cosa vendono qua, Nio ad esempio ha annunciato che sbarcherà nel mercato europeo nel 2021. Tutto il mio post non è incentrato su DR (Che tra l'altro non mi pare nemmeno abbia elettriche) o quello che attualmente i cinesi hanno presentato in Europa, ma appunto sul futuro prossimo. Il tuo giudizio, se riguardi i tuoi post, è abbastanza netto ma si basa su una visione a mio parere molto miope :"guardo il mio orticello, vedo cianfrusaglia cinese = i cinesi fanno robaccia, niente a che vedere con europei, Giappone, coreani". Mentre io dico che diverse aziende cinesi, foraggiate da colossi dell'informatica/tecnologia cinese + lo stato stesso, hanno deciso (visto il momento storico e il loro mercato interno) di partire direttamente dall' elettrico, senza quindi dover sostenere nemmeno i costi elevatissimi di un passaggio da produzione di mezzi a combustibile fossile a mezzi elettrici.. Questo gli ha dato un vantaggio competitivo enorme che ora forse non vedi nell'orticello, ma tempo pochi anni lo vedrai eccome . Aziende come Vag devono prevedere investimenti monster per colmare il vantaggio competitivo di cui parlo sopra. Devono ripensare completamente la propria produzione (fabbrica, fornitori, piattaforme etc). Tesla o diverse società cinesi non devono sostenere nessuna conversione, mettici anche che i gusti dei consumatori sono virati da un piacere per la meccanica ad un piacere per l'elettronica e gli schermini ed il gioco è fatto. Lascia perdere le Dr che vedi adesso, lascia stare i giudizi e recensioni di roba effettivamente scadente immessa sul mercato, perchè sto parlando di cose totalmente diverse
  12. Guardati qualche recensioni dei modelli Nio, Tipo L'Es8 e raffronta anche il prezzo ad esempio tra una Es8 e una Tesla X
  13. Beh ti posso dire che ad esempio qui in Austria vedo giornalmente tantissime bev (chiaro in rapporto ad un parco circolante non vasto), cosa che non mi è capitato di vedere recentemente negli states
  14. fixed hai la divisione per stati americani? Sono curioso di vedere il raffronto tra stati centrali e stati sulla costa
  15. beh immagino per evitare che la ice cannibalizzi le vendite e soprattutto che diminuisca la percezione del valore di questa elettrica. Per poter garantire un ritorno alle elettriche attualmente le devi vendere ad un prezzo elevato e fare volumi. Per venderle ad un prezzo medio alto troverei rischioso mettere almeno in questa fase, lo stesso identico modello, ma con un motore a benzina e magari con un prezzo molto piu basso. Un conto per me è fare versioni elettriche di modelli nati ICE, un altro è fare l’inverso. Credo che se una tesla S fosse venduta anche ice la versione elettrica perderebbe molto appeal ed esclusività
  16. nell'esempio che ho fatto dei dispositivi diagnostici per uso medico parlo di macchine che costano dal milione di euro in su e con su non poca tecnologia. Beh parlare di 5 anni nel mercato dell'auto è come parlare di oggi. Nissa sarà anche arrivata con la Primera, ma io ricordo ad esempio le prime kia che arrivarono e mi facevano abbastanza schifo come qualità interna.. tempo pochi anni ed erano totalmente diverse. Poi che alcune cinesi elettriche di oggi siano assolutamente così indietro rispetto alle elettriche europee non ci giurerei. Ah, ho anche esempi, alcuni in famiglia di persone che dicevano io una moto/macchina giapponese nel mio garage non la metterò mai. Ora accanto alla laverda hanno la Honda cbr, e la Toyota Yaris
  17. boh, sia la Mulino Bianco che il comparto suv di audi c'erano arrivati prima. Continuo a non capire questa rincorsa del gruppo bmw a stravolgere gli stilemi, anche abbastanza iconici, dei suoi brand. Secondo me con quello che si fumano in questo periodo comparto stile bmw Si potrebbe coprire il fabbisgno annuale giamaicano
  18. Questo credo sia proprio uno degli errori da non fare. Sai quante cose sono passate da essere considerate cagate made in Cina a ottima qualità e prezzo? Tantissime. Solo in ambito medicale (ambito dove credo le persone debbano riporre per forza di cosa molta attenzione) alcuni degli strumenti diagnostici più sofisticati adesso vengono fatti dai cinesi. Il pensiero che per molti le auto fatte in Cina siano cagate ha una valenza ridottissima. Anche quando i Giappo o i coreani sono entrati negli Stati Uniti e in europa, ti assicuro che il primo pensiero era stato made in Asia : cagata ... il secondo pensiero dopo pochi anni era completamente diverso
  19. ... Tornato IT, Ben venga la fusione Fca-Psa, ben vengano i miliardi di investimenti di Vag.. ma ancora tutto questo non basta. Inoltre nonostante tutto io vedo ancora miopia in altre case, vedi Bmw etc
  20. ho pensato anche a questo, però mi sono sempre detto, che è vero, Nokia si è adagiata sugli allori con Symbian, ma credo che in realtà si fosse meno adagiata sugli allori il risultato sarebbe stato solo che avrebbe resistito qualche anno in più. Poi ripeto, altra cosa che mi inquieta è che gli europei, probabilmente giustamente, stanno incominciando a ripensare alcune loro auto ammiccando molto ai cinesi, non so se in futuro prossimo questo ripagherà
  21. Essendo in possesso di azioni Nio, seguo un po' le vicende di questa casa automobilista Cinese, che tra le altre cose ha annunciato lo sbarco in Europa dei suoi modelli elettrici nel 2021. Premesso che questo avvenga o meno, è chiaro oramai che non mancherà molto al momento in cui diverse azienda automobilistiche Cinesi proveranno ad entrare in sempre più mercati mondiali. L'accellerazione dell'elettrico è sicuramente un bell'assist che è stato fatto alle aziende cinesi, che come sappiamo stanno concentrando oramai da anni tutta la loro attenzione proprio su questo tipo di propulsione e che hanno nel loro enorme mercato interno una buona accoglienza. Un tempo pensavo che l'arrivo dei cinesi in europa avrebbe interessato, almeno in una lunga fase iniziale, i segmenti più economici del mercato automobilistico occidentale... tuttavia ho l'impressione che l'elettrico stia cambiando totalmente il settore e vedo sempre più analogie tra auto e mercato dell'elettronica. In particolare mi viene facile fare un raffronto con quello che è successo nel mercato dei telefoni cellulari. Un tempo in Europa a giganteggiare era sopratutto Nokia (case automobilistiche europee), con l'arrivo degli smartphone Nokia ha incominciato a perdere terreno a favore di Rim e poco dopo il mercato dei telefoni è stato completamente rivoluzionato dall'arrivo dello statunitense iPhone ( es. Tesla). Intanto rapidamente, partendo prima dal basso e poi velocemente a salire in alto, si faceva sempre più strada la coreana samsung (es Hyundai). Passano un po' di anni e prima copiando, poi sempre più aumentando le proprie qualità sono sbarcate le marche cinesi, che in pochissimo tempo hanno incominciato a salire sempre più le classifiche di vendite e a posizionarsi rapidamente anche in settori alti del mercato (es Huawei) . Nel giro di pochissimo tempo il mercato ha cambiato in maniera repentina i principali attori. Ora appunto nel mercato delle auto vedo una grandissima analogia, la meccanica viene sostituita con l'elettronica, favorendo aziende che hanno esperienza, investitori (nio ad esempio ha dietro i grossi player dell'elettronica-online cinese) accesso a materie prime e mano d'opera economica. Se guardo gli interni delle auto elettriche, anche quelle per le quali l'assegno da staccare è elevato, si va sempre più verso soluzioni minimali, rispetto alla ricerca del materiale di qualità si preferisce l'utilizzo massivo di screen, led, plastiche (magari reciclate), meno c'è meglio è. Questo quindi secondo me faciliterà ancora di più le aziende cinesi non solo ad occupare il basso di gamma, ma a salire rapidamente l'alto di gamma. Già diverse case automobilistiche europee stanno pensando a design che ammiccano l'occhio più ai cinesi che agli europei, credo che a breve sarà automatico che non servirà più comprare la copia europea di un auto, anche di lusso, fatta in base ai gusti cinesi ma andare direttamente a comprare l'auto cinese, anche di lusso, fatta direttamente da loro sui loro gusti.
  22. lei sta già pregando inginocchiata per te, cosa vuoi di più
  23. non potresti postare anche qualche nome delle gentil pulzelle?
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