metamorris

se non ricordo male, i servizi di rete si pagano a prescindere (come lo stoccaggio, la quota trasporto, la quota oneri vettoriamento, ecc) I servizi di rete, sempre se non ricordo male, non sono uguali per tutti ma hanno dei valori differenti in base alla categoria di consumo, proprio come tu hai letto. La voce che ti da indicazioni se sei sul mercato libero o meno, è quella della quota energia (CCit se non sbaglio). La variabilità del prezzo unitario dipende anche dal contratto che hai stipulato, se prevede uno sconto rispetto al valore fissato dall'AEEG, allora è normale.

Aggiungo una notizia che riguarda Navistar: U.S. court scraps engine rule that aided Navistar http://www.autonews.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20120612/OEM11/120619957/1424 Una corte federale ha oggi emesso una sentenza che impedisce quanto deciso dall'EPA(Ente per la Protezione Ambientale) a gennaio. A Navistar non sarà permesso di pagare multe per poter continuare vendere i suoi motori per camion e i camion stessi che non rispettano gli standard di emissione. Questa decisione potrebbe impedire a Navistar di consegnare mezzi finchè non ottempererà ai limiti di emissione (EPA's 2010). Navistar ha inoltre comunicato di avere problemi nell'iter omologativo delle emissioni dei suoi motori. La scorsa settimana Navistar ha esposto una perdita di 172milioni di dollari per i già citati costi di riparazioni in garanzia.

Cercando un po' in giro, la notizia dell'interessamento di Marchionne all'ingresso sul mercato nordamericano dei camion, sembra nascere da un articolo del 10/06/2012 de La Tribune, giornale francese, ripreso poi da altre testate: Fiat Industrial voudrait s'ouvrir le marché américain du poids-lourd L'articolo riporta che, durante una conferenza stampa, ad una domanda sull'eventuale interesse al costruttore americano Navistar, Marchionne avrebbe risposto: "Nous sommes intéressés par l'établissement d'une présence sur le marché américain ". Come già scritto in un post precedente, risposta ambigua ed aperta a interpretazioni multiple. Aggiungo un po' di dettagli tratti dalla Reuters. Quest'anno Navistar ha avuto un po' di problemi a causa di massicce spese per interventi in garanzia su motori venduti tra il 2010 e il 2011. Le sue azioni sono scese del 28% dalla fine del 2008. Il mercato americano è diviso principalmente tra Freighliner (posseduto da Daimler), Mack (posseduto da Volvo tramite l'acquisizione di Renault Truck), Navistar appunto, Paccar's Kenworth e Peterbilt Trucks. Sembra che, all'iinterno di Navistar esista una posizione, sostenuta dall'azionista Carl Icahn, che spinga verso una fusione con l'americana Oshkosh Corp (altra produttrice di camion). venerdì questo Icahn ha portato la sua quota al 12%, causando un aumento del titolo del 20%. Il mercato americano è fortemente ciclico ma, in periodo di vacche grasse estremamente remunerativo. Fino al 2010, Iveco Australia assemblava in loco alcuni modelli Navistar.

Argomento oggetto di dibattito in thread sparsi in cui MatteoB si faceva portavoce proprio delle difficoltà che i costruttori giapponesi subirebbero per il tasso di cambio sfavorevole. Honda: U.S. imports losing money: http://www.autonews.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20120611/OEM01/306119947/1117/honda-u-s-imports-losing-moneyi Il CFO della Honda Motor, Ike Fumihiko dichiara che, con un tasso di cambio di 80yen per dollaro, le auto esportate dal Giappone in USA non fanno profitto. Honda allocherà attentamente la spedizione di auto verso il mercato nordamericano riducendo il numero di auto importate (e.g. i modelli Fit, Inshight, CR-Z ibrido). La soluzione a lungo termine sarà spostare negli USA la produzione e l'acquisto di componenti, inclusi quello per il powertrain ibrido. L'articolo prosegue affermando che: - fra le giapponesi che vendono in USA, la Honda è quella che costruisce maggiormente in loco (85% dei veicoli venduti in USA); - la Toyota e la Nissan, che costruiscono in loco solo il 70% stanno spostando, per quanto possibile la produzione in USA; - Nissan ha dichiarato nel gennaio 2011 che mira a dimezzare il valore dei componenti e il numero di veicoli che importa dal Giappone entro il 2014; Honda trasferirà la costruzione della Fit in un impianto messicano nel 2014.

Aggiungo, riportando dall'articolo, che questa presunta contrapposizione su Navistar è basata su una dichiarazione di Marchionne che venerdì: "Siamo interessati a costruire una posizione nel mercato Nordamericano dei veicoli industriali." Frase che decontestualizzata potrebbe voler dire tutto e niente visto che anche il Daily rientra in quella categoria e già sappiamo che sono in corso lavori non solo al centro stile per portare il Daily in USA e Canada. Ricordiamoci che nel mercato nordamericano,i nostri camion con cabina sulle ruote non vanno. L'Iveco vende in Australia (e produce in loco) versioni a cabina arretrata della serie Powerstar. Iveco heavy commercial vehicles: Powerstar Iveco Powerstar - Wikipedia che, nella sua ultima incarnazione, dovrebbe essere stato presentato nel 2005.

Aggiorno con nuove informazioni: http://www.autonews.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20120607/OEM/120609875/1193/ford-revising-5-year-business-outlook-as-europe-woes-mount Ford prevede quest'anno di perdere in Europa tra i 500 e i 600 milioni di dollari; Shanks, CFO di Ford dice chiaramente che, un anno fa, non avrebbero immaginato di trovarsi in questa perdurante situazione di mercato in Europa; Aggiunge che esiste sovracapacità produttiva e che la concorrenza spietata riduce i margini ai minimi; Sostanzialmente una conferma di quanto già affermato precedentemente. DETROIT (Reuters) -- Ford Motor Co. is revamping its internal five-year business plan to take into account the marked deterioration in the European economy over the last year, the automaker's CFO said in an interview on Thursday. "We have to develop a better plan in response to what's going to be a much less favorable external environment," CFO Bob Shanks said. "How do we tack to respond to new realities? That's what we're in the process of doing." Shanks declined to describe the specific changes to Ford's strategy because the updates are confidential. The next update will be presented to top executives in mid-July. Europe's debt crisis has depressed demand for new vehicles in the 19 markets Ford tracks in the region, where automakers had already been contending with over capacity, paper-thin margins and tough price competition. Ford expects to lose between $500 million and $600 million in Europe this year. Concerns about the health of Spain's banks and the prospect of Greece exiting the euro zone after an election on June 17 have unsettled global markets. The U.S. economic recovery increasingly appears at risk and growth in major emerging economies such as Brazil, India and China has slowed sharply. On Thursday, Federal Reserve Chairman Ben Bernanke said the U.S. central bank was gauging the "significant risks" to the U.S. recovery from the debt crisis. "Clearly in Europe, if you go back and look a year ago we didn't [envision] the type of environment that it looks like we're going to be living in for a while," Shanks said. Ford -- helped by deep cost reductions, staff cuts, plant closings, new models and the recovery in U.S. industry sales -- has produced 12 consecutive profitable quarters through the first three months of 2012. The automaker earned $29.5 billion in the last three years after racking up $30.1 billion in losses from 2006 through 2008. The automaker prepares four internal updates on its business every year. Two of those updates are deep, detailed studies of the automaker's business and include five-year projections. Ford will continue to tweak its five-year outlook over the course of the year. In December, Ford will present the plan to its board of directors "to get confirmation," Shanks added.

Sempre nella stessa intervista, Marchionne avrebbe rilasciato il seguente Product Plan: Alfa Romeo MiTo replacement (2013) New four-door hatchback replaces two-door model, based on bigger B-wide platform 4C Coupe (2013) and 4C Spyder (2014) Removable roof panel Mid-engine [*]Small crossover (2014) U.S.-built crossover, related to Fiat crossover and new Jeep Patriot I-4 only [*]Giulietta (2014) Second-generation of Alfa’s compact hatchback [*]Giulia and Giulia Sportwagon (2014) Based on C/D architecture, has potential for coupe spin-off [*]Spider (TBD) Derived from RWD components set provided by Mazda Chrysler 100 (due calendar year 2016) Dodge Dart-sized, probably Giulietta-based, premium entry-level hatchback FWD, I-4 only 200 (2013) Audi A4-size, sedan/coupe/convertible FWD and AWD, I-4 and V-6 No Dodge Avenger model [*]300 (2017) Full-size premium sedan RWD and AWD, V-6 and V-8 [*]Town & Country (2015) Near-full-size high-roof crossover (like Mercedes-Benz R-Class), new platform FWD and AWD, I-4 and V-6 Dodge Dart (2012) New entry, Giulietta-based sedan FWD, I-4 only Sporty Dart SRT4 model Charger (2016) Four-door sedan, same platform as Chrysler 300 RWD and AWD, V-6 and V-8 [*]Challenger (2014) Two-door coupe, same DNA as Chrysler 300 May switch to SRT brand [*]Journey (2013) Sporty five-door crossover, new platform FWD and AWD, I-4 and V-6 Sporty Journey SRT6 model [*]Grand Caravan (2015) Sporty full-size minivan, new platform FWD and AWD, I-4 and V-6 Fiat 500C Abarth (2012) 500L (2013) 500XL (2013) Seven-seat version of the 500L 500X Fouristrada (2013) 500-based crossover, twinned with Jeep Jeepster [*]500 Zagato (2013) 500 coupe based on 2011 Geneva concept car [*]500 Elettra EV (2014) Jeep Jeepster (2014) Italian-built subcompact SUV, twinned with Fiat 500X FWD and AWD, I-4 only Patriot (2014) U.S.-built compact SUV, twinned with Alfa crossover FWD and AWD, I-4 only Previous Jeep Compass and Patriot replaced by one model [*]Liberty (2013) New-generation midsize SUV, to use modified CUSW platform from Dodge Dart RWD and AWD, I-4 and V-6 [*]Grand Cherokee (2016) New-generation full-size SUV RWD and AWD, V-6 and V-8 No Dodge Durango model [*]Grand Wagoneer (2014) Full-size SUV, based on Grand Cherokee (in lieu of Dodge Durango) AWD only, V-6 and V-8 [*]Wrangler (TBD) Iconic hard-core SUV, two- and four-door, short and long wheelbases Maserati Quattroporte (2013) Luxury sedan, based on heavily reworked RWD/AWD architecture V-8 only Maseratina (2013) Smaller sport sedan, same underpinnings as Quattorporte V-6 and V-8 [*]Kubang (2014) Top-notch SUV derived from Jeep Grand Cherokee V-6 and V-8 [*]GranTurismo/GranCabrio (2015/2017) Upmarket sports cars sharing DNA with Quattroporte V-6 and V-8 SRT Viper (2013) Grand Cherokee SRT8 Challenger SRT8 Dart SRT4 Journey SRT6 There have been many changes in Chrysler’s product portfolio since its 2009 bankruptcy, and plenty of news about what’s coming to Chrysler showrooms over the next few years has made headlines in the past few weeks. Lucky for us, our own Georg Kacher got the full low-down from Fiat-Chrysler CEO Sergio Marchionne himself in the July 2012 issue of Automobile Magazine. Expect to see no less than four new products from each of the Alfa Romeo, Chrysler, Dodge, Fiat, Jeep, Maserati, and SRT brands for sale in the U.S. in the next five years. Yes, that’s correct, Marchionne is definitely sure that Alfa will make its triumphant return to North American shores next year and that Maserati will be able to make its 50,000-unit-per-year sales goal. Other notable product changes include the transition of the Chrysler Town & Country from a minivan into a crossover, a six-cylinder Dodge Journey SRT, an all-new Alfa Spider to be twinned with the next Mazda Miata, and the death of the Dodge Durango in 2016 and Avenger in 2014. Take a look below for a peek into Fiat and Chrysler’s crystal ball.

Meeting Sergio Marchionne - Automobile Magazine Intervista a Sergio Marchionne da parte di Georg Kacher. Prima parte descrittiva in cui vengono dette varie cose dette, tra le altre, una che su questo Forum non ho visto passare, limitare a 5 i modelli per ciascun marchio. Seguono 10 domande, nella prima Marchionne risponde che con 50.000€ comprerebbe una Dodge Charger SRT8. Segue Vero o Falso, in cui dice che: - i prossimi Monovolume avranno marchio Dodge, mentre Chrysler farà qualcosa di diverso (si dice qualcosa simile a Mercedes Classe R N.d.R.); - afferma che Alfa non farà auto ecologico-sportive ma auto sportive premium; - Jeep farà mezzi più aderenti alla sua natura e ciascun modello avrà una versione Trail Rated (dettaglio che per i puristi Jeep è importante tanto quanto il quadrilatero per gli alfisti N.d.R.) Seguono domande sparse in cui: - definisce Ferdinand Piech come uno dei grandi di tutti i tempi nel settore Automotive ma che non lo apprezza come persona; - dice e ribadisce che le auto elettriche non funzioneranno e che chi pensa di farne un'attività profittevole è sotto l'effetto di sostanze stupefacenti; - afferma che le Alfa di segmento C e D devono competere con Audi e BMW come auto sportive italiane Premium, e che non ha speranze di venderne se non saranno vere Alfa;f - aferma che la trazione anteriore ha dei limiti, alcuni dei quali sono dovuti allo sbalzo anteriore, afferma che ci si dovrà convivere e che, in termini di performance e distibuzione dei pesi, dovranno essere compensati. Fiat's corporate headquarters, across the road from the historic Lingotto factory with its famous rooftop test loop, is a meticulously restored fortress with endless corridors, tall ceilings, and numerous security checkpoints. Sergio Marchionne's dimly lit office sits halfway up the massive building block on a corner facing the street. It appears to be smaller than the bright, adjoining room where three secretaries reign supreme over a huge desk laden with monitors, keyboards, and paperwork. As I approached the master's inner sanctum, another door opened and lanky John Elkann stepped out, followed by the stooped figure of Sergio Marchionne, smoldering cigarette in hand. Talk about extreme contrasts. Wiry, with wide-awake eyes and a broad smile, Elkann, the young Fiat heir, is dressed immaculately in a blue suit, a light blue shirt, and a brightly striped tie. Slightly pudgy, chortling with laughter in response to a joke told in Italian with only a faint Canadian twang, and displaying a grayish thirty-day beard, Marchionne is a committed supporter of the Italian knitwear industry and a dedicated ambassador for sweet-smelling Muratti Privat filter cigarettes. Marchionne sits down, leans back, extinguishes the cigarette, feels for the pack in a reflex motion, and then reaches instead for his BlackBerry to check e-mail. The CEO of Fiat SpA and Chrysler LLC answers all my questions, but despite the friendly and relaxed atmosphere, it is hard to see through the industry's most controversial mover and shaker. Hearsay is my only source of information when it comes to the private life of the public person. Apparently, Marchionne still drives frequently to Switzerland, where one of his sons attends high school and where he keeps a second or third home. During the week, he stays in an apartment in downtown Turin, but he spends most of his time in the air traveling to or from metro Detroit, where he has just purchased a nice lakefront property with a ten-car garage. Although there is always a black Lancia Thema (a rebadged Chrysler 300) with a chauffeur on standby, the lawyer-by-trade is a keen driver. The other day, he took his Ferrari Enzo to the Balocco test track, where some frantic ad hoc rescheduling was required to make room for the boss and his toy. The morning after our interview, he arrived in a burgundy Ferrari 599 SA Aperta with Swiss plates. There are more Ferraris hiding where Marchionne keeps his other cars, allegedly a mix of European thoroughbreds and American muscle. Does that make Marchionne a hard-core car guy? Or is he perhaps only an armchair engineer, a finance expert, and not at all a visionary like Volkswagen's Ferdinand Piech? The CEO is certainly good at forecasting, with one projection chasing the other, and with almost all predictions being subject to rapid change. "The survival of the fittest" is one of Marchionne's credos. With the help of Chrysler, he is determined to keep production volumes at a profitable level. His favorite promised land is North America, followed by Latin America, then China. Europe ranks a distant fourth, a political nightmare fueled by overcapacity problems, union issues, and quality quandaries. Pomigliano d'Arco near Naples, home of the new Panda, shows what Fiat can achieve when everything falls into place. But if Marchionne fails to find a way to build and sell next-generation Puntos and Bravos at a profit, the European production network might have to be scaled down, although he prefers a pan-European solution to the overcapacity that he sees as an industry-wide problem. The merger with Chrysler has produced a dramatic turnaround for the American subsidiary and gives Fiat all-important economies of scale. But what about an Asian partner? There's a deal with Suzuki that has remained a project-related one-off (Fiat Sedici/Suzuki SX4); Marchionne doesn't rule out further cooperation with Suzuki but says frankly, "I am not interested in Mitsubishi." Mazda, however, clearly interests him. There has been talk of the next Miata being twinned with a new Alfa Romeo Spider, but Mazda's financial straits mean the former Ford ally probably needs a grander rescue scheme to recover, and Fiat could provide it. Honda may also present cooperation opportunities, although Marchionne acknowledges that it would be unlikely to sign up for a full merger. The tech-focused Japanese manufacturer is strong where Fiat is weak -- combining volumes might create significant synergy effects, and combining R&D and purchasing efforts could yield substantial economies of scale. Marchionne has identified Alfa Romeo and Jeep as the Fiat Group's only global brands. It won't take much to prepare Jeep for the world market, but Alfa in its present form is not particularly presentable. That's why the chief ordered a major brand overhaul -- which delays the relaunch from 2012 to 2014. Interestingly, he sees North America as the more fertile ground for the brand's relaunch than Europe. Deleted from the future product program are the MiTo, the large SUV, and the full-size sedan. Still tentative are the rear-wheel-drive Spider and its GTV coupe sidekick. Marchionne insists that the brand can be rebuilt on a foundation of front- and all-wheel-drive sport sedans in the subcompact, compact, and mid-size segments. A story published in Italy's Quattroruote magazine proposes a U.S.-built, small rear-wheel-drive Alfa that shares its architecture with the reborn (SRT?) Barracuda. But which platform would these cars use? Options include a brand-new components set, a variant of the existing large rear-wheel-drive matrix, and an architecture to be shared with a still-nameless competitor. While Alfa, Jeep, and Maserati can draw from strong brand values and an increasingly competitive product portfolio, Fiat and Lancia are much more likely to fight an uphill battle. Right now, Fiat's role seems to be to sell a colorful potpourri of Pandas and Cinquecentos. Above and beyond these two microcars, however, the company that once held a 55 percent share of its domestic market is struggling to deliver. The CEO does not seem to care much about Lancia. At this point, half of Italian-market Lancias are rebadged Chryslers, and this risky strategy continues with the Flavia-badged Chrysler 200 convertible. True, the Delta will be replaced next year with a bespoke model, but the all-new Flavia due in 2014 is again a mildly modified Chrysler 200. What Lancia needs is its own coupe, its own halo car, and a clear-cut brand identity. What Lancia may get instead is a tombstone, a few kind parting words, and a glut of Chrysler models to feed the dealers. At Chrysler and Dodge, Sergio Marchionne will keep the number of offerings low -- no more than five models per brand. Perhaps the biggest challenge is to redefine, re-create, and reposition the minivan. Contrary to earlier reports, Dodge will be home to the minivan going forward, although the new model will be sportier, more emotional, and less utilitarian than the current vehicle. Chrysler will retain the premium Town & Country moniker, but instead of a boxy me-too people mover with even more wood and leather and chrome, product planning is looking for a Mercedes-Benz R-class that works. Think wagon/MPV blend, long-wheelbase sport van, low-roof and less bulky Pacifica, and proportions that would also be accepted by Audi and BMW customers. This approach involves an innovative architecture that could serve front-, rear-, or all-wheel-drive applications and will one day replace the ancient Mercedes E-class underpinnings used for the 300, Charger, and Challenger. At the other end of the scale, Chrysler is readying the all-new entry-level 100, which must not be a Cadillac Cimarron from Auburn Hills but more like Detroit's answer to the Audi A3. Apparently, there is also work afoot on a new Barracuda that could eventually replace the Challenger and may be sold under the SRT banner (sorry, Plymouth fans -- your favorite brand won't make a comeback anytime soon). If this car gets the nod, it might form the basis for a U.S.-built Alfa Romeo Nuova Duetto. Doomed are the Durango, the Avenger, and the Caliber, which is being replaced by the new Dart. Ninety minutes are definitely not enough to get to know a person, to find out what makes him tick, to see through the jokes, and to decipher the casual cross-references. There's no doubt that the man is highly quotable and not afraid to go on record about future products. In addition, Marchionne is surprisingly funny, a very quick thinker, and a highly opinionated manager. If Ferdinand Piech is the auto industry's R&D wizard, then Sergio Marchionne is the mergers-and-acquisitions magician. What unites the two men is a deep understanding of the business they are shaping, an uncanny ability to build empires, and a thinly veiled lust for entrepreneurial success. 10 QUESTIONS 1. You have about [euro] 50,000 to spend on a car. Which one? Dodge Charger SRT8. 2. What talent would you like to have? Playing music. I'd love to be able to do that. 3. Where do you buy your clothes? On the Internet, mostly. Except for leather goods, which I buy in incredibly expensive shops in Europe. 4. On June 17, you turn sixty. Which present would make you really angry? A cake that says 60. I certainly don't want sixty candles! I don't want to see a six or a zero. I don't want to be reminded. I won't even be in the office that day. 5. What film would you have loved to star in? You won't like the answer. Sophie's Choice. With Meryl Streep. She has to choose. I like that movie-triangle thing... 6. Somebody gives you [euro]2500 spending money. On what do you spend it? Either movies or music. Or some type of audio equipment. 7. Name a person you'd rather never have met. Some politicians -- who shall remain nameless. 8. What would you like to be reborn as? A musical conductor. 9. Which drug are you addicted to? Nicotine. (Lights his ninth Muratti Privat in seventy-five minutes) 10. You can time travel. Where to? I would love to go back to the early 1900s and listen to one of Albert Einstein's lectures. True or False 1. Chrysler should reinvent the minivan. False. The owner of the minivan is Dodge. Chrysler needs a different type of vehicle in this segment. 2. Dodge should reinvent the muscle car. False. No need to reinvent. What Dodge needs is the Charger and the Challenger in an evolved state. 3. SRT is the new home for high-performance Detroit iron from the Chrysler Group. True. The Viper needs to be in that category, and the Grand Cherokee SRT8, and more. There is more to come from SRT! 4. Lancia should create affordable premium with a twist of italianita. True. Except that italianita only works outside Italy. Sadly. 5. Alfa Romeo should push eco-friendly sportiness. False.I'll give you eco-friendliness as an option. But Alfa's main mission is to be a premium sports car brand. 6. Ram should be tough and functional and very American. True.Except that Ram is a funny brand because it caters [both] to the buyer who uses his vehicle as a tool and for the person who is more after the light-duty aspect. Guts and glory, that's what Ram is all about. 7. Jeep should fuse adventure and mobility. True. As long as the product is trail rated. That almost killed the brand. In the future, everything Jeep makes will have at least one version that is trail rated. 8. Maserati stands for style, substance, and solidity. Not Quite. Outstanding style with leading-edge performance is a better description. 9 Ferrari is cutting-edge, in every respect. True. Very true. On his own motivations: SM: I don't do things for ego. My ego's not big enough to require that kind of feed. On Alfa Romeo: SM: Our best shot at bringing Alfa back is the U.S. It certainly has the DNA to be respectable. Whether it did everything in the past to be respectable or not is a question mark. It may have been a sinner. But I don't think it was a mortal sin. On Ferdinand Piech: SM: I think he's one of the all-time greats in the car industry. Do I like him as a human being? The answer is no. On Jeep: SM: The Liberty successor that you will see next year in Detroit is a Giulietta offspring. It's trail rated. I told you -- we're not as thick as we appear. It may take us a lot of catching up, but eventually we get it right. And by the way, that's the same architecture that's under the Dodge Dart. It's the same architecture that's going to host the Chrysler 200. On electric mobility: GK: At the Geneva show, it was all electric mobility. But everybody is shy about putting electric cars into production, except Nissan. SM: You're not looking at a guy who's as scared as the rest of them. I'm not scared, I just won't do it. I just will not do it. I think we're smoking illegal materials if we think we're going to make those [profitably]. It just won't work. On alliances: GK: The one area where you could do with an alliance is Japan. So, Mitsubishi? Mazda? Honda? Suzuki? SM: I have no interest in Mitsubishi. Mazda is potentially interesting. You would never do an omnibus solution with Honda; you would do development deals with them on particular things. But what I keep repeating every stupid time I get asked the question, "Who are you talking to?" The answer is, I'm talking to everybody. On this issue I am absolutely promiscuous. More on Alfa: SM: We need to reestablish the credibility of Alfa through cars. I need C- and D-segment [compact and mid-size] cars that will actually compete in their segments as being premium Italian sports cars. I haven't got a hope in hell of selling Alfa against BMW or Audi or any of the premium brands in the United States with something that is not truly Alfa. As you well know, there are limitations associated with front-wheel drive. Part of that has to do with front overhang. We will have to live with slightly longer overhangs, which we need to make up for in terms of performance and weight distribution, but we think we can get there. I'll tell you one thing: I understand that we've been threatening the world with an Alfa comeback now for a long time. So the car needs to be perfect. If it can't be perfect, it can't get launched. And if I can't build the perfect vehicle, I won't make it.

Vista anche io ieri sull'A4 e mi stavo giusto chiedendo se fosse una storica tirata fuori per qualche occasione o se fosse un segno che siamo proprio messi male...

Successo l'altro ieri, rimasto bloccato in autostrada... ma io ho 200.000 km ed è la prima volta. 5 volte in 89.000 fa supporre che il problema sia altrove e che l'alternatore sia l'anello più debole della catena

L'articolo della Reuters sembra contraddirsi in alcuni dei suoi punti. Sembrerebbe confermata la chiusura di Bochum, ma non prima del 2014, ma il detto non detto lascia pensare che le operazioni siano ancora in corso e su più fronti. Le cose ufficiali: GM ha deciso di investire 300mio€ negli impianti polacco ed inglese, sopratutto dopo che i lavoratori di Ellesmere Port hanno convenuto su nuove modalità di lavoro. GM ha confermato che fermerà la produzione dell'Astra nello stabilimento di Ruesselsheim alla fine del suo ciclo produttivo (2014-2015) ma che continuerà a produrre a Bochum la station wagon e la 5 porte finchè la domanda sarà sostenuta. A Ruesselsheim producono anche l'Insigna e Opel dichiara che lo stabilimento continuerà a produrre a piena capacità. LONDON -- General Motors Co.'s European unit, Opel/Vauxhall, will build the next-generation Astra compact in Britain and Poland starting in 2015 after workers at its factory in Ellesmere Port, northwest England, overwhelmingly agreed to a new labor deal, leaving Opel's plant in Bochum, Germany, in danger of closure. Opel/Vauxhall said today it would invest 300 million euros ($381 million) in both plants, where assembly of the new Astra will start in 2015. "It's almost certain that one of GM's German plants will now be closed, probably the plant in Bochum," a source close to the negotiations told Reuters. GM confirmed today that it will halt production of the current Astra, its second-best selling model after the Corsa subcompact, at its Ruesselsheim plant, near Frankfurt, at the end of the car's life cycle, which would be around 2014 to 2015. A company spokesman said Opel did not mention the fate of Astra production in Bochum today because that plant makes an old generation of the car. Today's news focuses on which of the plants making the current Astra will get the next generation in three years. Bochum's production of the so-called "classic" variants of the Astra station wagon and five-door hatchback, which are aimed at eastern Europe, will continue as long as there is strong demand, the spokesman said. The loss of Astra production is a major blow to Ruesselsheim, where Opel is based, possibly threatening the plant's future. Roughly one-third of the factory's capacity is used to build 30,000 Astras annually. The mid-sized Insignia is also built there. The source added that some production of GM's Chevrolet brand could be shifted from Asia to Europe, with Ruesselsheim the likely beneficiary. Opel today said capacity at the plant near Frankfurt will continue to be "fully utilized." This would leave the Opel factory in Bochum as the most likely site to be closed. The plant also builds the Zafira minivan. A total of about 600 Astras and Zafiras are made daily in a three-shift operation at the plant, according to Opel's Web site. The Opel spokesman added that Bochum is protected until 2014 by an labor agreement between the company and its unions. The decision on whether to close Bochum will be one of the most dramatic so far as Europe's carmakers look to restructure or consolidate in response to more than four years of falling demand and profits. Many factories are running at partial capacity -- analysts estimate automakers have to cut some 3 million cars, or 20 percent, from their production lines. The UK deal means an extra third production shift will be added at the Vauxhall factory to ensure 24-hour-a-day operation, as well as the introduction of weekend work to guarantee the factory works at full capacity. Britain's Unite union said 94 percent of those balloted voted in favor of changes to working conditions and that some 700 jobs would be created at the plant, securing its future until 2020. The source added that production at the UK plant, whose sole product is the Astra, would initially rise from 140,000 cars a year to 160,000, with the potential to reach about 220,000. Four-year deal Workers agreed a four-year pay deal including a pay freeze for two years, followed by rises of about 3 percent for the next two years, the source added. "We have been able to develop a responsible labor agreement that secures the plant's future," Vauxhall Chairman Duncan Aldred said in a statement today. Opel is under pressure from GM to cut costs and reduce excess capacity as its vehicle sales fall in Europe. In the first four months, Opel/Vauxhall's sales fell 16 percent to 294,998 in the EU and EFTA countries, according industry body ACEA. Total industry sales fell about 8 percent. GM's operating loss in Europe for the first quarter was $256 million. European sales of the Astra were up 3 percent to 327,458 last year compared with 2010. Opel sold 327,717 Corsas in 2011, an increase of 2 percent from 2010, according to market researchers JATO Dynamics. Reuters, Bloomberg, David Jolley and Douglas A. Bolduc contributed to this report.

O con le nuove elezioni Syriza parte da una posizione di maggioranza assoluta o avrà solo buttato via altri preziosissimi mesi. Partire da una posizione di maggiore forza relativa non cambierebbe le cose. Cosa cambierebbe un 10% di voti in più in parlamento? Poco o nulla. Ho il dubbio che sia una conto di bassa macelleria politica. Spero che non sia così. Ma siamo sicuri che questa "terza via" propugnata da Syriza sia percorribile e porti dove Syriza pensa? Temo che la terza via di Syriza porti sì a rimanere nell'Euro, ma porti anche al default e quindi al caos di uno stato greco insolvente nei confronti dei debitori, impossibilitato a pagare gli stipendi. Mi spiace scriverlo ma temo che qualsiasi impegno meno gravoso di quello sottoscritto porterebbe al default. A questo punto molto meglio l'uscita dall'Euro e la susseguente svalutazione o dentro l'Euro con scelte Draconiane (ironia della storia in questo termine). Prendendo come riferimento un intervallo di tempo sufficientemente lungo, le due opzioni per il greco medio potrebbero essere abbastanza simili come effetti a lungo termine. (termodinamicamente gli stati finali sono equivalenti, cineticamente no) Il default, invece nel breve, potrebbe voler dire confusione (e.g. stipendi non pagati per i dipendenti pubblici) e incertezze sul futuro ed alla fine i greci il debito lo pagherebbero comunque, come comunque lo hanno pagato nei default precedenti in termini di povertà, emigrazione emarginazione. Io non penso che i greci siano "sono tutti degli scansafatiche, imbroglioni e mo' pure c.glioni". Penso che i greci, come gli italiani (una faccia una razza), siano responabili per aver scelto i poilitici che li hanno guidati sino adesso. Che i politici greci, così come quelli italiani (una faccia una razza) non siano altro che l'espressione delle rispettive società. Che i greci, così come gli italiani (una faccia una razza), preferiscano pensare che le cause di quello che accade siano esterne a loro, esogene e non endogene. Che i greci, così come gli italiani (una faccia una razza) hanno dimostrato in 3000 anni di storia di avere le capacità di fare cose che pochi popoli sono riusciti a fare ma che è venuto il tempo di dare un calcio nel sedere ai demagoghi*, prendere coscienza che le grandi conquiste del passato sono nate perchè qualcuno ha preso decisioni forse impopolari ma con una chiara visione dello stato delle cose e del futuro. Alla morte di Pericle (vedi *) dopo il disastro della peste, gli ateniesi ci sono riusciti e i greci ci hanno dato altre centinaia di anni di splendida società. Adesso? Una frase come "preferiamo L'ORGOGLIO di far fallire il nostro stesso paese che farci spolpare da Francia e Germania" mi fa capire che questo orgoglio, sebbene l'autore della frase lo pensi, non è l'orgoglio che portava i greci a difendersi dai persiani ma è l'orgoglio del bambino che dice "allora io non gioco più e mi porto anche via il pallone". * che guarda caso è una parola usata per la prima volta da Tucidide per definire quegli ateniesi che, in seguito alla morte per peste di Pericle nel 429 a.C., cercavano di prendere il suo posto ingannando e seducendo l'assemblea popolare ateniese, tramite false promesse ed istigazione contro gli avversari politici.

Vi porto un po' di dati, alcuni reali, altri fonte di sondaggi personali. Quando ero bambino, fine anni 70 inizio anni 80,durante i lunghi viaggi in auto dal sud al nord e ritorno, si facevano vari giochi. Uno di questi era "scegli un colore e conta quante auto di quel colore vedi". Ebbene le auto bianche erano il colore più numeroso (considerando varie sfumature bianco, panna, crema). Ma anche considerando solo quelle bianche, il loro numero era sempre quello preponderante ed il colore che seguiva era blu/azzurro (Fiat Ritmo Blu e.g.) Ricordo che quattrorotelle, nella metà degli anni 80, segnalava come colore più diffuso il bianco. Negli anni 90, la voglia di riscatto sociale faceva associare il bianco a povero. La diffusione dei metalizzati portò lentamente alla preponderanza dei grigi. I neri erano i pastello più diffusi insieme ai blu/azzurro. Il bianco era ormai riservato a furgoni e macchine da lavoro/ versioni commerciali (e.g. fiorino e versioni panorama/combo ecc). Nel 2005-2006, all'inizio della moda del bianco, pensavo tra me e me che paradossalmente qualsiasi auto commerciale diventava di moda e che il cerchio si chiudeva. La grande diffusione delle 500 bianche fino a un paio di anni fa è dovuto anche al fatto che il bianco fosse gratuito e che bianco fosse di moda.

Questa mossa di BMW potrebbe anche essere letta come una risposta all'accumularsi di auto ri-acquistate: Riassumendo, BMW aprirà una serie di punti vendita in cui commericalizzerà esclusivamente BMW usate. Ho scritto potrebbe perchè non è chiaro se si tratterà di soli modelli commercializzati come nuovi in Cina (e quindi ripetere anche lì i meccanismi visti nei post precedenti) o comprenderà anche modelli in arrivo da altri mercati (per smaltire eventuali accumuli sui piazzali). BEIJING -- BMW will open more used-car centers in China to build the brand and expand its customer base in the world's largest auto market. BMW is considering setting up two to four second-hand car trading centers this year in cities including Shanghai and Chengdu, said Gunther Quest, head of used-car strategy at BMW China Automotive Trading Ltd. The carmaker currently operates one such center in China, in the southern city of Shenzhen. "We see big potential," Quest said in an interview in Shenzhen, where the Chinese unit held a road show for second-hand models. "It's a young market and we have to build trust with our customers." General Motors Co. and BMW are among foreign automakers setting up their own used-car trading units in China, where most second-hand vehicles are sold through dealers not appointed by the carmakers. Annual sales of used passenger vehicles in China are forecast to jump fourfold from 2011 to about 10 million by 2017, according to figures from industry researcher LMC Automotive. "BMW's used-car business in China is developing rapidly," said Quest, who declined to give a sales forecast. The division "helps us to build the brand in China and enlarge our customer base," he said. The brand's 68 authorized dealers and the Shenzhen center sold about 10,000 used models in China under the BMW Premium Selection program last year, according to the company. BMW doesn't provide figures for total sales of second-hand cars in the country. BMW Premium Selection is a global program for used BMW cars that meet certain criteria, including mileage of less than 120,000 kilometers and a vehicle age of less than five years, according to its Web site. Last week, BMW Group reported new-car sales in China, its biggest single market, rose 30.8 percent to 27,197 vehicles in April. Source: Bloomberg and Automotive News Europe

Una concessionaria di Austin, Texas.... si, avete letto bene, TEXAS! ha venduto in aprile 107 FIAT 500. Non riesco a postare limmagine dei venditori, ma sembrano usciti da un film di Ozpetek fonte Autonews. http://www.autonews.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20120507/RETAIL07/305079967/1306/mini-milestone-a-fiat-store-hits-triple-figures In generale 158 concessionari hanno venduto 3849 pezzi, 29,4 pezzi per concessionario.

Però, i vari studi internazionali, Pisa e.g. e i test Invalsi, dimostrerebbero che: per le scuole di primo grado siamo ai primi posti in classifica; per le scuole superiori la situazione media è quella che dici, ma che è il risultato della sovrapposizione di due gaussiane diverse, una paragonabile a quella dei paesi migliori e una al fondo della classifica; Mi piacerebbe tanto che qualcuno mi facesse capire meglio il perchè di tutto ciò, ma qui, come hai già scritto, ci addentriamo nelle solite incrostazioni e sovrastrutture che partono da lontano.

c'è anche Navit. Navit - Download Qualcuno sa come reperire info sul grado di copertura di una data zona in OSM? grazie

Scusatemi, qualcuno potrebbe spiegarmi che ci stanno facendo alla ELASIS con la Viaggio? Elasis dovrebbe fare sviluppo e ricerca, non affinamenti di un veicolo già venduto in USA per renderlo adatto al mercato europeo. Se non erro, infatti, sarebbe la prima volta che vediamo muletti gravitare in quella zona. Muletti pre produzione intendo. Quindi, o stanno provando qualcosa di nuovo oppure le mie informazioni su cosa faccia la Elasis sono errate. Oppure la Elasis non c'entra nulla e Quattrorotelle ha toppato.

Prodotta la prima Dart allo stabilimento Belvidere. Link al Blog ufficiale della Chrysler in cui si parla dell'evento: Chrysler Blog - History-Making Day for 2013 Dodge Dart I toni usati: "It’s ironic that although the pride for the all-new Dodge Dart felt throughout the Belvidere plant is genuine (and not manufactured), it was the manufacturing of the Dart that provides the source of that pride." potrebbero sembrare propagandistici, ma trovano conferma sui vari siti americani da persone che su quelle linee ci lavorano. La situazione mii ha fatto pensare a quel film: "arrivano i Giapponesi" di Ron Howard con Michael Keaton, guest starr Fiat 127, Fiat 128 e Fiat Regata. Gung Ho - Arrivano i giapponesi - Wikipedia Anche qui, come nel film una banda scalcagnata prende consapevolezza, ritrova l'orgoglio perduto e sovverte tutte le previsioni.

Ho trovato un po' di dati che sembrerebbero confermare la storia del 25%. I dati sono riferiti al solo mercato canadese, potrebbe esserne una peculiarità. In marzo 373 500C su 1207 500 vendute. In aprile 287 500C su 1211 500 vendute. La 500C ha iniziato le sue vendite in Canada nel maggio 2011. In questi 12 mesi la 500C ha venduto 1428 pezzi con una percentuale del 19,4% sul totale delle 500 vendute.

Stesso problema con Croma, con l'aggravante che il collega che me l'ha passata era un fumatore... basta una goccia d'acqua per fare delle belle cromatografie...

Posto qui perchè non trovo il topic "I prossimi modelli Lancia", visto che molto probabilmente questi minivan verranno rimarchiati Lancia ma, come l'attuale generazione potrebbero (mia supposizione) avere anche una controparte Fiat (così come attualmente i minivan Chrysler hanno una controparte Dodge). Lunedì Marchionne ha dichiarato che dal 2014 i minivan (Caravan e Town & Country) saranno costruiti su una nuova base. Una voce su Allpar riporta che il riattrezzamento delle linee è previsto per il 2013. Ma altre voci interne (derivate dalle trattative con CAW, Canadian Auto Worker) riportano che i modelli basati sulla nuova piattaforma (adesso sono sulla L) arriveranno solo nel 2017 e che nel 2014 ci sarà solo una pesante rimaneggiamento. La dichiarazione di Marchionne si inserirebbe in una strategia comunicativa dovuta a dei malumori fra i fornitori dell'impianto di Windsor (dove vengono costruiti il Caravan e il Town & Country , 16.695 Caravans e 11.021 Town & Countries prodotti ad aprile) In un'intervista Saad Chehab, presidente Chrysler, ha dichiarato che stanno decidendo se tenere entrambi i modelli o eliminarne uno. Considerate inoltre che nel 2017 finisce la partecipazione di Fiat nella JV Sevel Nord e che quindi da questa famiglia potrebbe (mia supposizione) derivare anche l'erede dello Scudo (sempre che fra nuovo Doblò e Ducato esista ancora dello spazio). Sarkò ha dichiarato che Toyota si sarebbe offerta di sostituire Fiat, ma potrebbe essere una dichiarazione ad uso elettorale. Chrysler Minivan No. 1 for 29 Years Profits Marchionne - Bloomberg

Chrysler de Mexico ha annunciato che Fiat ha avuto un aumento delle vendite del 26% e che la Fiat 500 ha venduto 227 auto, il triplo rispetto ad Aprile 2011 - Fiat sales rose 26% year to year and Fiat 500 sold 227 cars, nearly three times as many as in April 2011 Un'altra delle possibile motivazioni per l'accellerazione delle vendite della 500 e che prima avevo dimenticato di citare è la possibilità di acquistare la 500 con 199$/mese senza anticipo.

Scusate se porto un po' di realismo... Premetto che si tratta di una mia ipotesi. C'è un'altra opzione in ballo e che (allo stao attuale delle conoscenze) prevederebbe anche la condivisione con Alfa Romeo, ..... telaio Viper. Questo dando per scontato che la cosa sia tecnicamente fattibile, cosa che io non so valutare. P.S. vedo che Cosimo ha intrapreso la stessa mia strada.