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E' stata girata specularmente. Lo si capisce dal fatto che se non fosse girata il volante risulterebbe posizionato troppo in alto, se ne dovrebbe vedere solo metà (confronta le due foto)
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Ford Fiesta Ghia Prototype '1975 (according to Google images search)
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Ma è stupenda! Ho googleato l'immagine, trattasi di 1975 Renault 14 coupe Ligier prototype. Sarebbe da organizzare un crowfunding perché venga prodotta
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Sì, è quello che volevo scrivere ma mi sono incasinato
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Ti rispondo d'impulso, anche se in linea di massima la penso come te. Forse dal '90 in poi, tra le eccezione al piattume generalizzato, metterei: 1) MCC Smart (concetto generale, guscio protettivo) 2) Fiat Multipla (pianale spaceframe pensato per varie alimentazioni, design iper-funzionale con tre file di posti) 3) Audi A2 (scocca ultra leggera per utilizzo esteso di alluminio) 4) Toyota Prius (primo esempio di auto ibrida mainstream)
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Doppia nostalgia automobilistica per questa magnifica e quasi onirica scena di inseguimento acrobatico di "Un uomo, una donna oggi" (Un homme et une femme: vingt ans déjà - 1986, Calude Lelouch"). Primo perché il protagonista lavorava al reparto sportivo Lancia (altri tempi!), secondo perché vediamo schierate quasi tutte le ammiraglie europee di metà anni '80, molte delle quali oggi scomparse.
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Avendo avuto tra le mani circa un anno fa le linee guida del marketing FCA per il lancio del MY20 (non lavorando più per quel cliente posso raccontare ciò), mi ricordo che quello su cui si voleva puntare era proprio il valore dell'italianità. E qui nel documento partivano pagine di analisi e dati su come il valore del made in italy fosse un trend in crescita e tutti i conseguenti spippolament markettari. Questo spiega il richiamo alla bandiera italiana e le location delle foto di presentazione. (e mi ricordo anche pagine in cui comparivano le critiche mosse dalle testate ad alcuni aspetti come qualità materiali, Adas, infotainment, etc, che poi sono stati appunto oggetto di modifiche)
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In questo video di Vox si ricorda che quando la Sierra uscì nel 1982 fu la prima auto per il mercato di massa ad abbracciare forme curve rispetto a quelle spigolose che andavano di moda fino ad allora. Ma questo design a opera di Uwe Bahnsen non fu molto apprezzato dai contemporanei, tanto che la Sierra fu soprannominata "lo stampo per la gelatina".
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...che estremizza l'idea del lunotto a inclinazione negativa della Ford Anglia 105e uscita due anni prima (1959)
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C'è anche da dire che i vecchi motori diesel (senza turbina) tendevano a salire di giri molto lentamente, oltre ad avere la coppia massima in basso (quindi non aveva molto senso portarli a un regime di rotazione vicino al limite), rendendo questo strumento non essenziale.
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Purtroppo questa cosa rimarrà per una semplice questione di costi. Costa meno avere un unico schermo dove gestire via software ennemila informazioni con ennemila stili diversi piuttosto che avere quattro strumenti che non puoi cambiare e che sono composti da svariati pezzi (quadrante*, lancetta, perno di questa, e tutte le parti che non si vedono). E purtroppo questo risparmio non riguarda solo la strumentazione. Pensa quanto risparmia una casa sostituendo con una grafica su schermo tutte le manopole di un climatizzatore... con buona pace dell'ergonomia. Poi spero di venire smentito, perché anch'io come molti qui dentro preferisco il reale al virtuale. * senza dimenticare il costo aggiuntivo di prevedere una versione del quadrante con la scala in miglia e una con la scala in km
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Lo so, c'è il lockdown, la quarantena, il brutto virus e non si può uscire a fare foto. Ma mi dispiaceva che questo thread languisse, e così, per il bene della comunità di AP, ho deciso di prendere il mio smartphone e andare in un posto dove ero sicuro ci fosse un bel po' di roba d'altri tempi tenuta col la pignoleria e la cura che solo gli autentici amatori riservano ai loro gioielli. Non è propriamente un posto dietro l'angolo, quindi spero che apprezziate lo sforzo. Visto che c'è veramente molta carne al fuoco, al momento presento solo modernariato italiano. Cominciamo con una city car molto chic, che "piace alla gente che piace". Il cofano di un colore diverso sarà dovuto a uno specifico allestimento ellenico? La classe e l'eleganza Lancia (1) La classe e l'eleganza Lancia (2) La classe e l'eleganza Lancia (3) Questa probabilmente è la famosa Alfa 155 GTA (Gran Turismo Alleggerita) Anche questo immagino sia un allestimento specifico per il mercato locale, dagli abbinamenti cromatici molto particolari. Per vostra fortuna, per questioni di limiti di peso delle foto, al momento non posso caricare altro, ma ho trovato veramente tanta roba per i nostalgici degli anni '80-90... ?
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Anvedi 'sti polacchi! Ma il design è concepito in Polonia o c'è la consulenza di designer italiani? In alcune proposte mi pare di cogliere richiami agli stilemi Italdesign...
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Secondo me a cavallo tra gli 80 e i 90 si raggiunsero gli effetti peggiori, perché cominciarono ad uscire modelli dalla linea che prevedeva i paraurti integrati nella carrozzeria (o almeno a filo con) e si cominciarono a togliere i raccordi paracolpi di plastica sulle fiancate, fino allora molto in voga. Il problema è che alcune case si ostinavano a proporre questi paraurti integrati di plastica grezza che a questo punto erano un vero e proprio pugno in un occhio, un qualcosa che sapeva di "incompiuto". Un esempio per tutti
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Sempre nel 1969 dalla Primula derivò strettamente* anche questa: Secondo me una delle vetture più moderne e sottovalutate di quel periodo, che preferisco a tutte le Fiat coeve. * tanto che si potrebbe considerare una Primula ricarrozzata
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Si sa se per caso è opera di Cressoni, "l'uomo che non conosceva l'esistenza dei compassi"?
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Del famoso volante quadrato dell'Austin Allegro qualcuno ha già parlato? (di per sé i volanti un po' squadrati hanno senso su auto sportive, per dar meglio l'idea della direzionalità. Su una tranquilla berlina come l'Allegro è un nonsense) Altre stranezze inglesi. Aston Martin Lagonda degli anni '70/80, questo strano oggetto per intenderci: Ecco, anche gli interni sono sopra le righe. Tutti gli indicatori sono gestiti da monitor CRT che presentano una grafica da videogioco 8bit: Ma di stranezze ce ne sarebbero a bizzeffe. Una per tutte, il contachilometri che per un qualche motivo (limiti tecnologici?) non è all'interno dei display, ma letteralmente dentro il motore. Molto comodo! ?
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Qui si dice che banalmente è per la necessità di contenere gli ingombri in larghezza sulle grosse berline, problema sentito in Europa, dove spesso le strade sono strette. Questa soluzione, oltre a proteggere la carrozzeria, era anche a beneficio della sicurezza di pedoni e ciclisti: https://jalopnik.com/here-is-why-90s-german-cars-had-stubby-passenger-side-m-1820368153 Il fatto che poi questa soluzione sia stata abbandonata è dovuto (sempre secondo l'autore dell'articolo) alla diffusione degli specchietti ripiegabili elettricamente che ha fatto venire meno questa necessità di contenere gli ingombri.
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Ho nostalgia per tutti quei tastini e quadranti di certe auto fighe anni '80, che prendevano spunto dagli hi-fi coevi, allora prodotto tecnologico feticcio. Adesso invece si prende spunto da smartphone e tablet, col risultato che un interno hi-tech è una cosa triste così:
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Grande stima per Fumia, che ha disegnato quelle che io reputo una tra le migliori Alfa e la migliore Lancia degli ultimi decenni. Però, proprio leggendo il suo libro, mi sembra che negli ultimi anni sia diventato sempre più dogmatico, se non talebano, nel proporre le sue idee molto concettuali di design. Idee spesso cerebrali, puri esercizi di stile cervellotici che avevano perso di vista concetti di armonia (di bellezza universalmente riconoscibile da chiunque) prima presenti nei suoi lavori. La sua ricerca della simmetria a tutti i costi ne è un esempio. Gli ultimi lavori presenti nel suo libro sono oggetti "strani", che sacrificano la bellezza in nome di un'idea forte. Ecco, mi pare che per lui, a un certo punto, fosse diventata più importante l'ideologia che riteneva ci dovesse essere alla base del suo design, rispetto al design vero proprio. In pratica Fumia aveva cominciato a fare solo cose pensate per piacere a Fumia.
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Un po' di curiosità relativi al design, partendo da dettagli estetici fino ad arrivare ad aspetti di vero e proprio design progettuale. Partiamo con la striscia sfumata che si collega agli specchietti retrovisori esterni della Renault 14 seconda serie (mi pare solo per l'allestimento TS, ma chiedo lumi a chi è più esperto di me). E' uno dei primi esempi di integrazione con la carrozzeria di questi componenti, che prima erano considerati un qualcosa di posticcio (ricordiamo che ad esempio in italia sono diventati obbligatori solo dal 1977). Altra scelta di design particolare, l'alloggiamento targa posteriore in posizione decentrata dell'ultima Land Rover Discovery, una soluzione che io trovo che conferisca un che di "picassiano" al posteriore di questo SUV. Sempre in ambito di assimmentria, come non citare le due fiancate diverse della Nissan Cube? Prime serie dell'Alfetta GTV, la strumentazione con il solo contagiri davanti al guidatore e il resto degli strumenti in posizione centrale (magari qualcuno ha già segnalato questo esempio). OK, qui passiamo a elementi di desing in senso lato, dato che si tratta di design relativo a un certo layout progettuale. Ma sono cose curiose che mi piace ricordare. Ad esempio l'unico (penso) monovolume a motore centrale, la Toyota Previa degli anni '90. Così particolare che si accedeva al motore dal sedile guidatore: Infine, per la serie "non c'è limite alle stranezze", sapevate che c'è stato anche chi ha provato a complicare all'inverosimile le cose, realizzando un auto con motore posteriore e trazione anteriore? Si tratta della Gregory 1947, prototipo di un piccolo costruttore USA, del quale potete leggere di più qui: http://clunkbucket.com/rear-engine-front-driver/
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Sempre per quanto riguarda la 75, segnalo la posizione per niente ergonomica dei pulsanti degli alzacristalli anteriori (mi pare condivisa con altre Alfa coeve) Invece un dettaglio di design molto raffinato sono le feritoie che circondano lo scudetto della 156, richiamo a un'analoga soluzione presente su Alfa da corsa d'epoca.