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Yakamoz

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  1. Per una frazione di secondo il mio cervello ha associato quest'immagine a un terminale di scarico cromato, lucente, di importante diametro. Poi mi sono ricordato della cruda realtà.
  2. A dire il vero, Fumia non è proprio l'unico designer dal grilletto facile. Su Youtube si può ammirare un video del buon De Silva a un incontro a tema Alfa 156, dove ne dice di cotte e di crude senza eccessivi riguardi ("Pininfarina propose [come stile per la 156] la solita Peugeot...", una delle cose più gentili che dice). Quando ebbi l'onore di incontrare il grande Leonardo Fioravanti, anche lì non vi dico le bordate a certi colleghi (così come non mancavano gli elogi certi altri). A me questo stile da corrida piace e diverte molto, quando proviene da personalità del loro calibro. Nel campo automotive, difficilmente ho sentito parlare di qualche geniaccio, che non avesse anche un carattere di m. Tornando al libro (letto diversi anni fa, per cui la memoria può ingannarmi), è chiaro che non è un semplice parlare diretto, ma è proprio un regolamento di conti, fatto peraltro senza giri di parole, facendo nomi e cognomi e citando circostanze precise. Cosa che gli fa onore, dal momento che ci ha messo la firma e se ne assume ça va sans dire la responsabilità. Mettere alla berlina le sconcezze politiche e stilistiche perpetrate nel gruppo Fiat e specialmente in Lancia in quel periodo è giusto: le orrende proposte di stile di I.de.A. per la Lybra, per la K, per la Y, gridano vendetta agli occhi di Dio. Così come i ritardi, i pasticci, le faide (vedi la 916 già pronta a fine '88 e messa in commercio cinque anni dopo, la K coupè su pianale accorciato e con gli stessi sbalzi della berlina...). Un sistema che è costato all'azienda il quasi fallimento, e che è giusto che i fatti siano stati messi a conoscenza di tutti. Poi c'è la parte in cui si concentra sul suo lavoro, e lì indubbiamente si va a simpatia/antipatia. Io, come dicevo, sono molto affine alla sua filosofia, ben sintetizzata in alcuni "slogan". "Innovare e non R-Innovare", il "ciclo di riconoscibilità" ecc. ecc... mi piace molto. Questo però non annebbia la mia obiettività. Il famoso quadrifrontale... quando ha provato a metterlo su un modello di serie (la Y, su cui - ipse dixit - nessuno gli tarpò le ali) si è ridotto un "monofrontale e mezzo" (timidamente riprodotto al posteriore), anche se a detta dei suoi seguaci: "aaaaaah la Y, unico veicolo al mondo dotato di quadrifrontaleeeh!!". Lo "sguscio" sulla fiancata della 164, lui ne rivendica la paternità, mentre era una soluzione già vista e conosciuta su vari modelli. O la sua Ferrari F90. Affascinantissima la sua genesi clandestina, ma credo onestamente che non aggiunga nulla alla Testarossa da cui deriva, anzi... In sintesi, non condivido tutto quello che dice ma mi diverte il modo in cui lo dice. Molto meno il fondamentalismo di alcuni suoi estimatori.
  3. Il suo libro l’ho divorato in poche sere. Con la prosa ci sa fare, poco da dire, e la quantità di curiosità, retroscena e maldicenze assortite è oggettivamente irresistibile. A me ha fatto sicuramente velo anche la comune avversione per le Lancia degli anni ‘90, per cui mi ritrovavo nelle sue opinioni. Poi ho avuto modo di conoscerlo personalmente, ed è stato un incontro edificante, perché è un gentiluomo piemontese dotato di grande eleganza e abilità affabulatorie. Parlando del suo lavoro, io sono un estimatore della 164, delle 916, della Y, per cui mi colloco nella schiera dei suoi estimatori, pur non apprezzando certe sue cose che per fortuna sono rimaste sulla carta, tipo quella orrenda Lancia tutta ondulata di cui mi sfugge il nome. A proposito, giorni fa ho visto la foto di un’auto nuova che è praticamente identica, se qualcuno me la ritrova vince la mia stima perenne. Quello che a mio modesto avviso non va (e che difatti perculavo bonariamente nel mio precedente post) è l’alone di santità che si è saputo creare attorno e che gli hanno creato attorno in molti, sulla spinta dei suoi giudizi tranchant. Faccio un esempio pratico: io ho una Y restyling che amo molto e che volevo esattamente così com’è. Purtroppo lui nel suo libro ha bocciato esplicitamente il restyling (perché non l’ha fatto lui), per cui adesso io mi ritrovo (solo nel web, per fortuna) a discutere con vari collezionisti di Y (che per il 95% sono suoi seguaci) per i quali la restyling è poco più che un escremento, o peggio un reato di lesa maestà. Abbastanza antipatico che tra estimatori di uno stesso modello si facciano tali osservazioni, sulla base poi non di convinzioni personali, ma solo perché l’ha detto il Maestro. In generale, vedo un discreto numero di “esperti”, tra giornalisti e appassionati, che nel parlare delle sue creature non fanno altro che ripetere a pappagallo quello che ha detto lui, e talvolta perfino quello che pensano lui abbia detto, con lo stesso tono apodittico.
  4. Sublime ing. Fumia, insuperato creatore del Sacro quadrifrontale e del Divino sguscio, unico depositario del design Lancia di tutti i tempi passati presenti e futuri, irrora i tuoi seguaci con altri capolavori come questo! Nei secoli dei secoli. P.S.: si scherza, ovviamente. Di capolavori ne ha fatti sul serio
  5. Vette di giornalismo sempre più alte...
  6. Il perché chiedano la sua opinione lo abbiamo già detto: perché nella F1 degli ultimi trent'anni ha avuto il suo peso, oltre e 4 mondiali vinti con Benetton e Renault, quando c'è chi non riesce a vincerli nemmeno con la Ferrari. Sulla supposta banalità delle domande, la colpa semmai è di chi gliele fa. Se poi tu ribadisci che è intrinsecamente sbagliato fare domande a lui, per via del crashgate, io mantengo i miei fieri dubbi sulle epurazioni (volevo scrivere "purghe", ma poco più sopra avevo già scritto "supposta", e il discorso sarebbe degenerato) vita natural durante in stile sovietico. Tutto qui, poi ognuno si tiene le sue opinioni. Anzi, per restare in tema di bisogni fisiologici: le opinioni sono come il buco del c**o, ognuno ha le sue
  7. Hai detto bene. E' stato cacciato con ignominia, quindi ha pagato per le sue colpe. La damnatio memoriae anche no, grazie. Qualche titolo per parlare di Formula 1 ce l'ha, malgrado tutto. Entrando nel merito, io condivido ciò che ha detto in questa intervista (un po' meno altre cose che ha detto nel corso degli anni), e onestamente se leggo qualcosa che condivido non cambio parere perché mi sta antipatico l'intervistato. Se Ron Dennis rilasciasse un'intervista e dicesse cose convincenti, io non rinnegherei la bontà di ciò che ha detto solo perché lui è quello della spy story, anche se la cosa mi fece incazzare non poco ai tempi. Per capirci: non paragono a Schettino uno che era a capo della McLaren ai tempi di Senna e Prost, perché farei un torto soltanto alla mia reputazione di appassionato di Formula 1.
  8. E perché no? Mi pare che qualche coppetta l'abbia vinta in F1. Sono semplici pareri di un ex, valgono quello che valgono. Così come le interviste a Fiorio o a Minardi o a qualche altra vecchia gloria. Sempre meglio i loro pareri che le certezze di qualche giornalista/commentatore da strapazzo. Tra l'altro, in questa intervista ha detto, sulla Ferrari, le stesse critiche che leggo decine di volte al giorno qui dentro. Se lo dice lui non va più bene?
  9. Confermo. E da fuori è anche peggio. Neanche la vicinanza con altri saloni concorrenti nettamente più curati sembra suggerire provvedimenti.
  10. Io trovo assolutamente non paragonabili le due fattispecie che hai citato (Alonso ieri e Perez in qualifica a Monaco). Lì non solo si è barato per alterare l'ordine di partenza, ma Perez ha causato una collisione di tre vetture, ai danni soprattutto di Sainz che arrivava da dietro la curva e lo ha centrato in pieno. Scusa se è poco. Russell è stato comunque un signore, perché poteva tacere e godersi il podio, ma di sicuro, di un collega che si è comportato scorrettamente con lui, non avrebbe mai detto "meritava il mio posto". Detto questo, chiunque di noi vorrebbe piloti-eroi senza macchia e senza paura che stravincono sui colleghi solo perché frenano più tardi, accelerano prima e fanno il punta-tacco in frenata. La realtà è fatta anche di tanti episodi meno commendevoli: mossette, ondeggiamenti, traiettorie allargate ecc. ecc. La memorabile vittoria di Leclerc a Monza 2019 non sarebbe mai arrivata se non avesse fatto quella paraculata in qualifica (ecco, a proposito di scorrettezze...). E nemmeno se non avesse chiuso Hamilton alla Roggia quando lo aveva quasi superato. Ma che gli vuoi dire? Preferivamo vincesse Hamilton? Tutto qui. Poi sulle antipatie personali non giudico, hai tutto il diritto di farti stare sul cavolo a priori qualunque pilota. Io pure ho le mie.
  11. Eppure il diretto interessato (Russell) non sembra dello stesso avviso: Onestà Russell: “Il podio lo meritava Alonso” Boh, io ai piloti verginelle non ci credo. Non lo è Leclerc, non lo è Hamilton, Verstappen figuriamoci. Non lo era Senna, non lo era Schumacher... posso continuare. Questo non vuol dire che è tutto concesso. Credo che il limite tra l'aggressività e la scorrettezza sia il distruggere la gara dell'avversario: sia con un contatto intenzionale o comunque pericoloso, sia - ad esempio - causando bandiere gialle in qualifica per alterare il risultato sportivo. Tutto il resto fa media. Chi è un fenomeno verrà ricordato come un fenomeno, chi è scorretto verrà ricordato come uno scorretto.
  12. Lo sarei anch’io al suo posto. Soltanto vedendo le gare dalla tv. Figurati stando dentro il team e sapendo tutto quello che noi non sappiamo: potenziale reale della macchina, sviluppi in arrivo…
  13. Interessante il guasto a Verstappen, considerando che viaggiava pure con una trasmissione nuova. Interessante pure la prestazione di Sainz. Se è vero che per capire una monoposto bisogna guardare quello che fa il secondo pilota, c’è da mettersi le mani nei capelli. Non so quali miracoli ci si possa aspettare da un motore sulla carta leggermente più potente, quando manca tutto il resto. Non mi citate il 2019. Lì - mi dispiace - c’era il barbatrucco. Interessante, per certi versi, anche la prestazione delle Mercedes. Se in due settimane non ce la fanno loro a progredire, figuriamoci gli altri. Ergo: buone notizie per chi spera ancora che la Ferrari possa alzare la testa. Io, per quest’anno, ho già dato. Mi concentrerò sulla prima vittoria stagionale di Alonso, ché mi diverto di più.
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