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Due capolavori di un mito italiano (anche se romanista... ). http://youtu.be/EQd2HAIE3Ts
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Penso che si debba anche valutare tra la soluzione di montare l'impianto dopo l'acquisto, e l'alternativa di prendere l'auto già con l'impianto GPL. Se l'obiettivo è ridurre al minimo i costi, far montare l'impianto successivamente potrebbe mangiarsi almeno 1/3 o la metà della spesa totale. E per diventare conveniente, si rischia di dover puntare ad esemplari meno costosi, ossia più vecchi, più chilometrati e meno in salute. D'altra parte, acquistando un usato con impianto già montato, ci può essere il rischio di ritrovarsi con un impianto non perfettamente performante. I costi però sarebbero inferiori, e ci sarebbe una certa garanzia in caso di disponibilità dei tagliandi.
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Secondo me contribuiscono a snellire parecchio il posteriore. D'altra parte, con un blocco così obliquo ma uniforme, troverei arduo integrare bene dei fari più grossi e larghi.
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Quindi in pratica le due traiettorie divise a Colonia si "incrociano" (anche se geograficamente, non materialmente)? E sono... Sulla domanda... ovviamente non ho un minimo di dati, ma penso che quotidianamente sia più richiesto posto per andare da Roma/Napoli al Nord e viceversa, che dalla Sicilia. Magari in estate la faccenda si rovescia, ma auto e aereo dovrebbero fare concorrenza spietata... Così, a naso.
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C'è una somiglianza molto vaga e fumosa nella forma e nel posizionamento dei fari, oblunghi, obliqui e "in pendenza" a seguire l'andamento del cofano. Sulla Viaggio però sono meno bombati e secondo me meglio risolti, più filanti. Anche la calandra aiuta. Comunque il frontale è la parte più gradevole di questa Renault. Il peggio sta decisamente nel posteriore e nella fiancata con ipertrofia dei finestrini.
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Ecco, questo è un aspetto che non conoscevo. Di solito dov'è che si dividono (o uniscono)? A Colonia, Düsseldorf o già più su, tipo a Münster? Tra l'altro, una cosa simile accadeva (e in certa misura accade) in Italia con gli Espressi Torino/Milano/Venezia - Sicilia, che a Messina venivano divisi: un blocco di carrozze verso Palermo e uno verso Siracusa. Di fatto l'operazione è invariata oggi, con la differenza che i treni si fermano a Roma (mi pare tutti...). Anche se la domanda di posti probabilmente è minore.
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Anche il signor Wolfe non si presenta troppo bene (specie per quelle scarpe che ricordano un po' le espadrillas... ). Rassegnatevi, l'emblema dell'eleganza è lui:
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Per caso si dice di che locale si tratta?
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Riprendo anch'io il quesito di Infallibile, osservando: ho visto vari video delle ferrovie tedesche con ICE doppi, come nella foto postata da Wil qui sotto. Non mi risulta invece che lo si faccia con i treni AV italiani, almeno io non l'ho mai visto né ne ho sentito parlare... C'è qualche motivo tecnico o logistico per questo?
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Qua nel veneziano e dintorni (Treviso, Padova, San Donà): - abbastanza diffusa la nuova Lancia Ypsilon, che più vedo... meno mi piace! - presenti varie Lancia Delta, che invece ho rivalutato abbastanza - alcune, ma non moltissime, Giuletta, che ho rivalutato quasi completamente; più diffusa la MiTo - parecchie Golf VI (già da un bel po') - qualche Panda 2012 (viste al massimo 4-5) - stenta un po' la BMW F20, ma ci sono esemplari in giro - BMW F30 e F10 diffuse quasi equamente (un po' di vantaggio per la 3er) Invece in Sicilia: - anche qui diffusa non poco la Lancia Ypsilon 5 porte - Giulietta più diffusa che nel veneziano (almeno in proporzione agli abitanti delle due zone che conosco) - Panda 2012 che si piazza bene, più che nel veneziano - non poche VW Touran - tante tante Opel Astra H SW - pochissime Audi e Mercedes-Benz degli ultimi 3-4 anni In entrambe le location, onnipresenti Bravo e soprattutto Fiesta (diffusissima), mentre ancora zoppicanti Punto 2012.
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Di fatto, consumi di meno a 1.600 rpm, a patto appunto che parliamo di velocità costante e in generale di un regime sopportabile senza sforzi dal motore. Il punto è che il regime in cui viene erogata la coppia massima non coincide necessariamente col regime di minor consumo reale. In coppia massima il motore offre il massimo rendimento (e quindi il miglior consumo specifico per ogni unità di potenza "richiesta"), ma di fatto per far andare l'auto a quel regime l'auto eroga più potenza, quindi consuma più carburante. Ovviamente a 2.000 rpm avrai, in caso di bisogno, una risposta più pronta, ma a 1.600 rpm il motore ha un regime di rotazione minore <- produce meno potenza <- chiede meno carburante.
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Ho idea che per adesso siano uniformi di rappresentanza più che divise operative. Comunque ne ho viste un paio all'aeroporto Marco Polo qualche tempo fa...
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Quelle erano le vecchie divise. Dal 2011 sono state diffuse divise più scure. Come questa qui:
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Uffi... pignolo! Tiè, per punizione al posto del Biscione di becchi un'Audi... Comunque, per tornare agli abiti, avete presente le recenti uniformi della GdF? Ecco, grigio antracite. Ora immaginatevi le giacche senza controspalline, gradi e decorazioni...
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Esatto!
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Dovrebbe trattarsi di un'area autostradale, come pare suggerire il cartello di direzione obbligatoria dritta in alto a sinistra, tipico delle corsie di accelerazione. Comunque prezzi stra-folli! Certo, piuttosto che percorrere 30 km in riserva col sudore in fronte, mi rifornisco lì... ma se proprio necessariamente necessario.
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OK, questa è la goccia che fa traboccare il vaso. Mexes non si può vedere... Scusate l'OT.
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Enzo Miccio, una persona che non vale la pena sapere chi è.
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... - non lavori come autista su questa:
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Eh già... ha dimenticato Wankel! Il mio podio personale: 1) Leon 2) Busso 3) Wankel
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Peraltro, oramai, il fatto di essere anticonformisti (anche nel vestire) è diventata una sorta di conformismo a tutti gli effetti. Vestirsi "alternativi", con colori e/o immagini estremamente vistose è una cosa che fanno talmente tante persone oggi, da non essere più una risposta a una moda, ma proprio una moda in tutto e per tutto. Opinione a margine, non necessariamente riferita a Gimmo.
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La procedura di per sè è corretta, ma non necessariamente è la migliore per ogni situazione. Dipende. Per esempio, se so di dover fare un lungo tratto extraurbano, oppure urbano scorrevole, è una buona idea quella di raggiungere in breve tempo la velocità costante e quindi cambiare marce a un regime medio-alto (quindi grossomodo a 2.500 rpm); così non faccio sforzare il motore a causa del basso rapporto giri/marcia innestata e ho materialmente più spazio per sfruttare il consumo minimo dato dalla velocità costante. Chiaramente, l'aumento delle marce varierà in funzione della strada da percorrere, del traffico, dei limiti, ecc. Se invece si è in ambiente urbano, soggetto a molteplici interruzioni di traffico (semafori, rotonde e svolte), il meccanismo di cui sopra rischia di "annaspare" un po'. Dipende molto dal motore che si ha sotto al cofano, ma generalmente cambiare oltre i 2500 rpm equivale a un consumo istantaneo, nella fase di cambiata, piuttosto alto. Questo viene compensato dal lungo tratto a velocità costante in un ambiente come quello descritto in precedenza, ma in città è difficile percorrere lunghi tratti a velocità costante: l'accelerazione rapida e decisa rischia quindi di trasformarsi in un'arma a doppio taglio, consumando troppo e non offrendo un vantaggio significativo. Pertanto io in città (conoscendo i percorsi) tendo a cambiare marcia con un regime bassino (certo, non 1.000-1.200 rpm, ma comunque sotto i 2.000), accelerando molto molto gradualmente. In questo modo il consumo istantaneo diminuisce molto nonostante le ripetute fermate, e il fatto che non vi sia necessità di avere accelerazioni vibranti, protegge anche dal rischio di far soffrire il motore. Ovvio che le procedure non sono granitiche: quando serve, in città, si può tirare una marcia a 3.000 rpm, e fuori città talvolta può servire un'accelerazione molto "pigra" e graduale.
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