forse quindici anni fa poteva essere così. O forse anche dieci.
A quei tempi il professionista nella maggior parte dei casi apparteneva ad una famiglia se non abbiente almeno borghese. Aveva fatto studi che altri (magari figli di operai) non si potevano permettere e presumibilmente aveva buone conoscenze. Questo naturalmente vale per chi svolge una professione tecnica tipo ing. arch. avv. gran figl. di putt. o similari.
In questi ultimi anni c'è stata una vera esplosione di laureati e il mercato a prima vista sembra essere impazzito aprendosi ferocemente alla concorrenza. Questo se fossimo in un qualsiasi paese che non sia l'Italia. Da noi gli incarichi importanti in gran parte continuano a finire in mano ai professionisti che li avevano già 15 o 20 anni fa, e in seconda battuta ai loro eredi. Agli altri rimangono le briciole. Questa è la norma.
Nulla toglie che ci sia qualcuno molto bravo o a volte molto fortunato che sfondi lo stesso venendo praticamente dal nulla.Ci sono, ma sono sempre meno e faticano il doppio.
Il resto dei liberi professionisti è una pletora di "subappaltatori" di lavori di concetto che difficilmente farà dei soldi, ma facilmente aiuterà a farli fare ai grandi studi o alle imprese di consulenza. La differenza rispetto ad anni fa è che questi "liberi" professionisti al tempo erano assunti.
Anche io sono un libero professionista e non mi lamento pur non guadagnando cifre folli, ma vedo in giro molti miei ex compagni di scuola anche molto validi che remano veramente.