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johnpollame

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  1. Parmi gran pasticcio. La coorte marchettinara avrà preteso a quelchecosti il richiamo allo spigolo progenitore, snaturando quel che volume avrebbe permesso di far sinuoso, ad accozzaglia di linee cacofoniche, nè risonanti, nè originali. Occasione persa di veder la bella E-tron uscir dal bozzolo concettuale. Peccato.
  2. (Mi si perdoni lo sproloquio: frasi a vanvera affastellate come son venute...) L'automobile d' Europa nell'ultima decade...forse s'è compiuta per quel che poteva essere quando nacque. Agli albori del Millennio era diventata bella, parca, sicura, piacevole. Buona parte del listino superava di molto le esigenze e le aspettative del cliente. E proprio in quel momento, ci s'accorse del Male Oscuro: non c'era più posto per tutti... La lotta per sopravvivere ha reso feroci, bulimiche, schizofreniche le Case, ecco allora rincorse folli ad inventarsi nuovi acquirenti, prodotti progettati per creare bisogni e desideri non per venir ad essi incontro: tutto un affumicare arrosti, aureo placcar volgare stagno. L' Automobile sempre più bene voluttuario, sempre più oggetto per signorine (checchè dica l'anagrafe), sempre meno ruspante, sempre piu ammennicolo. Senza vergogna si gettaron via annali di storie, persin chi limava tubetti d'alluminio a grattar qualche etto sull'asfalto della Florio,s'è messo per fame a far cassoni a nafta... Sul Disegno che prima rendeva bello l'utile or s'affermava l'utile che s'adegua in qualche modo alle forme divinate dal Marchettaggio come foriere del Valor di Marca. Sempre più vezzeggiato il novello acquirente, servilmente blandito per esser ferocemente spremuto come sorrentino agrume. Terribile il colpo per chi ebbe colpa di non aver blasone: l' Immago fu imperante, e vincitor chi la cavalcò. Vincitor teutonico, ordunque, chè nella decade scorsa rifulsero l'insegne Wolfsburgiche, sbandierate da marchettatori maestri, rincorse con stanco slancio dalle Bavaresi e Stoccardiche. Ma sol vincitor di battaglia, che l'automobil come la si conosce si prepara ad essere tutt'altro e lo sarà in men di quel che si crede, e se l' Autodelpopolo indora ed imbelletta bella parte di semoventi a milionate: lor cugine che prima ebbero ben altra nobiltà, guardano tremanti il Futuro, costrette dal loro stesso blasone ad inventarsi diavolerie per convincere che valgon quanto a lor serve farsi pagare per tirare avanti. E tra loro sempre più aspra sarà la lotta per l'Inganno, sempre più sbeffeggiata sarà la fierezza del vecchio appassionato, eppur questo è il futuro: basta benzina, basta rumore, asepsi totale condita -a peso d'oro- con elaborata chincaglieria a crear suggestione, a scimmiottar l'emozione di quando l' Automobile era cosa eroica. Come mai più non sarà. Eppure la crisi ha rimescolato le carte, il bisogno base di muoversi ha lasciato spazio a vetturette onestissime, sane, robuste, fresche, simpatiche, e soprattutto le nascenti leve d'automobilisti hanno una percezione nuova del prodotto vettura, più moderna, scollegata dagli gli echi di un passato piò o meno glorioso. Allora ci sarà spazio a nuovi concetti: non più un cieco scimmiottare vetuste glorie, ma creare un mezzo per sportarsi che faccia star bene, facile da usare, che diverta, che non impegni, che sia semplice. "fiendly" "eco-easy-chic" sono le locuzioni che userebbe qualcun di mia conoscenza. Ecco: una sorta di "iCar" (anche questa azzeccatissima definizione che prendo indegnamente in prestito), che si possa declinare secondo lo spettro di valori (sportività, ecologia, divertimento, libertà, etc.) verso i quali il mercato virerà (o verrà sapientemente indirizzato...). Sarà davvero questo quel che è lì a venire? Ai posteri la(rdua?) sentenza, si badi bene, comunque, che sempre più fuori dalla nosta Vecchia Europa si giocherà la partita, ad ogni modo, si sa, il Tempo è galantuomo.
  3. Parmi comportamento sanzionatorio ben incauto se il sol fallo del fu dipendente è quel del volantinar etereo. Ordunque -a mio parer modesto- o qualche semidirigente umanrisorsaro anelante promozione, nella stucchevole foga di mostrar solerzia, ha -ehm- "deiettato fuor di recipiente" non commisurando il comminare ( e se fosse andrebbe per questo incontro ad amarezze di riflesso), oppure la realtà delle cose non collima esattamente sol con quanto riporta il quotidiano, e il protagonista qualcuna in più ne ha combinata. E l' Azienda ha i mezzi per dimostrarlo, altrimenti sarà essa a soffrire le conseguenze d'una reazione mal ponderata.
  4. In tal caso parlasi -annuso- del solo amerindo mercato: nelle ziosammiche terre le circoscritte V&W tuttora rimandano sprattutto ai variopinti, lisergici furgoncini, i cui viaggi non eran di sola matrice motoria...
  5. Prima un piccolo appunto (ahimè da dover condensare in poche righe, pur se Sintesi m'è nemica): lo stilista d'automobili, che col designar ce campa, mai potrà esser solo alfiere indefesso dell' Arte, araldo incorruttibile del Bello. Malgrado molto del sue sentir nelle carboniche proprie linee riversi, trattasi sempre di mercenario al soldo di chi Prodotto commissiona, interprete dei paroloni del Marchettaggio, strillone del concetto che la Casa ci vuol propinare. Al buon Bangle avevan chiesto rottura, novità, minimalismo chic e Monaco rottura, novità, e sciccoso minimalismo ha avuto. Il biemwuista non apprezzò da principio, ma complice una Daimlebenz con cinerea coltre sul capo avendo mancato di molto il bersaglio d' Affidabilità sulla pre-EVica EKlasse, la passata generazion bavarese recuperò in fretta il favore degl'indecisi. Or a Monaco, una scossa d' assestamento a riportar su binari più classici con voluttuose linee e volumi rassicuranti il bersaglio di mezzetà (che quasiottantamila euro per la Fünf non ce l'hanno i giovin rampanti). Ma si badi: è un ritorno non in nome del Bello, quanto del Soldo. Capo di centrostile è, come direttor di giornale, responsabile formale di quel che altri disegnano: garante per il Committente della linea editoriale imposta. V'è allora preghiera di non giudicar con superficialità la profession del Designator Automotivico, che assai (molto assai) più complessa è del sol tirar belle linee. Alcune malignità che in giro si leggono sul lavoro fatto da certuni (invece molto apprezzato da chi un pelo in più se n'intende, ho sentito...) risultano pretestuose ed arroganti alle mie orecchie. Ciò detto, il ritorno del Bangle su sponde padane potrebbe significare poco, anche nulla, ma verosimilmente che in corso Marconi voglion (neppur si sa per quali scudi) linee decise, che il Nostro ha dimostrato d' esser bravo a (far) perseguire.
  6. Nel vagar vacuo per l'etere, mesi fa m'ero imbattuto in una virtual piazza in cui giovin plebaglia di Beozia s'aggruma a vomitar verbi su l'automobile, ad intrecciar contrappunti che vanno a solleticarmi un mai sopito -perverso- gusto per l'orrido, tanto son desolanti nella propria inconsapevole, maleducata, idiozia. Talvolta, però, capita qualcuno a depositar ponderate sentenze: perle gettate in porcilaia le quali, pur non cogliendo appieno (o per nulla affatto) il mio sentire, a volte s'offrono come spunti d'interesse al mio ragionare. In ciò che in questo piacevole agorà riporto, setacciando il semplicismo di certe affermazioni decontestualizzate (il tale era a risponder a barbare affermazioni) si scorgono un paio di frasi su cui poter ricamare. Come la chiosa californiana...
  7. Mi par d'interpretar l' azteco verbo, come rammarico per non aver avuto spalla avversa su cui abbattere una Lancia forte, rigogliosa, che quando in famiglia arrivò il monellaccio orfano del Portello, come Caino fu per l' elegante sorellina. Senza un' Alfa a reclamar cibo in nido altrui come pulcino di cuculo, or forse -a sentir Montezuma- s'avrebbero due scudi italiani sugl' allori, mentre invece or ci si azzuffa tra italici appassionati per un biscione ch' ancor non si sa da che parte pigliare ed una Lancia che sol invadente sangue oltratlantico ha potuto rianimare. Poi su Alford meglio di Alfiat, solo speculazioni si possono affastellare, vero che Madama Concorrenza avrebbe obbligato gl' eredi dell' Enrico come del Giovannino a porre in ballo denari e denari in più. Ma se Alfa oggi fosse provincia pechinese? Boccone forse innocuo, ma amarissimo al mio palato...
  8. fuor dal seminato: Mi permetto di puntualizzare come lo "stile operativo" aziendale assai raramente segue gli stereotipi della mera nazionalità. (Mi si scuserà l'oftopico: ma mi son sentito chiamato in causa avendo ognidì a che fare con fabbrica -manco fosse classica barzelletta- di volta in volta Tedesca, Italiana e Albionica, di Nipponica Multinazionale, ritrovando gli stereotipi di cui sopra mischiati in variegata e variabile -a volte sorprendente- trasversalità ) Personalissimamente: oramai "avanti o indietro", riferito a queste vetture, ha per me il significato di "sopra o sotto" nel sidereo Spazio Aperto. rientrando nel seminato: Credo che il buon Araldo, invidiando la teutonica capacità d'infilarsi nelle -discutibili- pieghe d'omologazione, abbia voluto far notare come -crede lui- le vetture Fiat dovrebbero comportarsi almeno altrettanto bene nella quotidianità.
  9. Per quanto in Bavaria si lustrino i muscoli con oleose essenze, in realtà si manovra per feroce lotta d'indipendenza. Piuttosto bigie son le decadi a venire per chi non vomiterà milioni di vetture: mentre c'è chi ha wolfsburghiane spalle forti, a Monaco sono assai sguarniti in retroguardia. Si preparino i puristi baiermotorverchiani: qualche rospo (glassato con dovizia, per carità) dovranno ingoiarlo anche loro. Tanto l' Ottantapercento, neppure sa... Certo che Alfiat o Fiatalfa almeno si scandisce bene in ugola: Biemvuot o Peugevù è di una cacofonia davvero fastidiosa al mio orecchio. (non che Porschwagen poi...)
  10. Faccio sommessamente notare ce la RR di cui si fa menzione non ha nulla in comune, se non il Marchio ed una ormai lontanissima origine, con l' azienda e la fabbrica che s'occupano d'automobili (controllate da BMW). Un po' come accade per i trattori Lamborghini, che nulla hanno a che fare con VAG...
  11. Assai classicamente Zagato. Bella ed emozionante, per carità, ma stucchevolmente autoreferenziale. Lo scopo d'una concept sarebbe veder del nuovo, suggerire tracce di quel che sarà. A meno che, come potrebbe esser qui il caso, non sia altro che una maquette per un facoltoso, nostalgico committente .
  12. Nel suo esser cionfa, tornita, rotonda in modo demodée, l'adorabile Tapirona sostiene il color pastello assai meglio di qualunq'altra vetturetta. Rossa-rossa (ma pur gialla) parmi Granturismo Anni Sessanta in versione caricatura. E ciò me la rende simpatica, alla facciaccia dei sofisti detrattori.
  13. Molto bella, scenografica, fortemente bavarese senz' essere volgarotta. Sottopelle -come di prammatica- d'alta classe. Vettura non nelle mie corde, ma eccellente. Volumi assai personali, accennavo, ma noto spruzzatine di maquillage preso in prestito dalla signorina delgli anelli in certi particolari: son l'unico?
  14. Archetipo. Sinolo tra essenza e forma: Mai più, ahinoi, ma ora ancora. Per il resto, protagoricamente, ogni Sportiva è bell'a mmamma soja...
  15. Notizia parmi foriera di tempi funesti, araldo di crepacuore per chi ammira l'italico ingegno applicato alle semoventi. Montezuma, nel sue esser comunque fallace, mai considererà vetture alla stregua di volgari frigoriferi: il futuro dell'Automobile peninsulare si annuncia disarmantemente neutro, stemperando ogni temperamento in una lattea neutralità globale. Ahimè, se davvero lascia scettro ad Abele per dissapori sulle venture strategie d'industria col Maglionico, c'è d'aspettarsi che l'ultima stilla di romanticismo ch'ancora s'intravvede -aguzzando cornea- nel produrre vetture all' italiana, è destinata a seccarsi assai prima di quanto certi Oracoli divinarono.
  16. Mi permetto di far notare come Maserati entro i patri confini tuttora goda dell'aura di quei Favolosi Anni Sessanta, all'estero invece - almeno fino ad una decina d'anni orsono- la tara sul Tridente era fatta sulla detomasica serie biturbata ma biturbante (nel senso -Canaico(*) - di turbar due volte i propri possessori per grane d'ogni sorta e genere...). -Eppur la Ghibli, ultima della stirpe, nella sua sproporzione tanto m'ha affascinato...- Nella Perfida Albione c'è chi riteneva le vetture modenesi della fin del secolo scorso mero ciarpame. (Ricordo il Geremia Clarsone spappolarne una sorridente per puro, sfrontato, ludibrio) Ordunque il tridenteo "plus", più sopra citato, appena messo il muso fuor di confine, già più non c'era e tanto vale non rimpiangerlo... ********** (*)- Canaico: da Canà Oronzo, inventore del modulo calcistico "bizona" (bis-zona, doppia zona)
  17. Parmi riproporre stilemi un filo ritriti, ma facendolo in modo piuttosto originale il risultato non è affatto noioso. Sottopelle niente di gran nota ma m'attendo la massima onestà quotidiana su asfalto. Vettura di sostanza ma dal blasone parvenu, s'accinge al ritaglio di spazi a proporzione inversa di denaro sonante e diretta di gingilli e annate di garanzia. Beato chi l'apprezzerà per quel che è.
  18. Da quel che distante annuso, Giulietta parmi degna d'esser,non tanto Alfa che fu, ma bella e buona macchina. E più che la fu Alfa, ai miei occhi d'oggi. E l'ossa d'oggi... (sic). Che sempre meno e sempre men rabbiosi , mi dicon gl'uomini del Marchettaggio, son chi vuol sentir odor di corse quotidiane, e che sotto lamierata pelle ha pur vaga idea di quel che succeda. Mi si racconta, e mi scopro ahimè a crederci pur nolente, che per dieci puri alfisti persi (numeri a casaccio tanto per discuter, non si fraintenda...) , altri cento imberbi automobilari possansi interessare al trilobato prodottino, se men ruspante e meglio infiocchettato. E che comunque s'uno sia attratto da costosa vettura teutonica, non v'è ragion adesso di tentarlo con similaria, che a far breccia ora occorron denari che non s'avranno per chissà quanto, e un o due papi nuovi a Roma di bellissime semoventi, a migliorare l'una la successiva e da vendersi discountate come fosse sottomarca. E'questa Giulietta la migliore delle Alfa possibili? Un fisico quantista direbbe che è semplicemente l'Alfa più probabile oggi. Ma il domani è dietro l'angolo, e tronfio di possibilità e quanto più disperata sarà la situazione, tanto più inaspettate. Molte -invero- tristissime, foriere d'angosciosi sensi. Altre, però... (scaramanticamente meglio non parlarne...) Giulietta, Tis but thy name that is my enemy.
  19. Per pagar tanto e perder meno, la scelta obbligata è alta teutonicità: BMW, Audi, Mercedes pari sono in questo. Per star più comodi in cotanta strada, tra le drei andrei sulla terza. Oftopico (che non è, mi par di capire, il caso in questione): Si badi che a voler spender meno ma perder tutto, per chi percorre un giro di globo all'anno vi sono anche insospettabili, comodissime passiste, da tener finchè campano. Come certe soffici francesone. Ma anche della Croma mi si racconta sia vettura da non scommetterci una lira a vederla, ma che poi si rivela una di quelle macchine che ci si tiene stretta vent'anni e svariate centomigliaia di chilometri. Per poi dire ai nipoti "ah, adesso le auto non le fan più come una volta"...
  20. Tra quel che indichi, se mi toccasse la scelta andrei sull'italica Puntona, che mi par la più atta a soddisfar trasversali esigenze. Convengo che il milledue per la sola città può anche andare, ma la piacevolezza a tutto tondo dell'EVOluta torinese meriterebbe d'esser sfruttata anche per viaggiare a fondo, e se i vaporosi equini fossero -diciamo- un centinaio, s'avrebbe un buon mezzo equilibrato per davvero ogni occasione. Peccato per il muso da mustelide, ma il resto è davvero concreto, fin quasi succulento. Ad ogni modo di questi tempi (e ai prezzi d'oggidì) difficile trovarne una che sia men che discreta: guardale, provale, poi piglia quella che più t'aggrada. Se c'è un parimerito, quella che men ti fan pagare...
  21. Mmmmh... posteriore debole, ma... Eppur mi piace. Molto, man man che la rimiro. Trovo la gobba del cofano sexissima sui paraurti, trovo le superfici lisce e tornite molto animalesche, coerenti, stanco degli ormai banalissimi tagli. (Ri)trovo uno sguardo alfoso. Mi pare molto anni Ottanta. Anni Duett80. Anni che amo. Credo che sarà piccolinapiccolina, credo che dal vivo mi farebbe innamorare vieppiù, credo che dal Pinin l'hanno pensata come per farla sul serio (perchè altrimenti quel parabrezza "vero"?). La sogno, che solo il sogno può starci ora, con tutti i difetti che potrebbe avere, anche se le ruote trarranno per davanti, anche se i devio saran della Punto. La plafoniera, per fortuna, non ci sarà...
  22. Sentori un po' âgée d'una fantascenza stereotipata all'interno (ma è la moda), un filo sovradisegnata fuori ma assai più sbozzata e filante rispetto alla precedente... (Si passa da pachiderma a plantigrade, comunque) Venderà, oh se venderà...
  23. Porto a testimonio il mio ricredermi dal pregiudizio che m'ottundeva prima di averla avuta casualmente tra le mani qualche mese fa: la Ypsilon "ecochic" (sic) è un vero gioiellino. Nel suo piccolo adorabile anche per lunghe tirate autostradali nonostante i suoi soli 77 criceti gasati (1700 Km in un sol fin di semana...) , una guida piacevolissima, ed una qualità di vita a bordo assolutamente inaspettata per un auto di quelle dimensioni: francamente non l'immaginavo. Se tra sconti e pseudo-incentivi il prezzo potrà essere competitivo, la terrei in gran considerazione.
  24. Ahimè sì. Con tutti i suoi difetti e distinguo, e a suo modo. Più d'ogni altra "quattrometri". E ancor più perchè è brutto anatroccolo. ( e se non è irrazionalità questa...)
  25. Eh Jack (et al.), l'itaglianità prevede che l'opinione segua l'emozione... L'illusione per un roseo futuro prossimo, proiettava calda luce su di un neutro presente: or che la speranza è disattesa, il neutro è visto grigio... Per quel che vale il mio parer modesto: proverbiale è la feroce abilità nel commerciar dei Wolfsburghiani: assicurerebbe numeri e pullular di versioni, un futuro solido e -chissà- uno stile all'altezza dell'italico ingegno, ma... Dopo un primo entusiasmo m'è sorta consapevolezza che forse un'Alfa Krautofila, nella sua teutonica precisa compiutezza, potrebbe non solleticarmi quelle corde irrazionali che -con tutti i difetti e i distinguo- a loro modo ancora le Alfa sono in grado di mandare in risonanza. Come fanciulla che perde la testa per l' avventuriero scapestrato e si trovi a pensar di lasciar l'impiegato di banca dal lavoro sicuro, or mi trovo a rimuginar su cosa augurarmi... Visto che, pur ormai svelate le linee guida, la situazione è ancor palesamente nebulosa sul parare, momentaneamente sospendo il giudizio. Il tempo, comunque, sarà galantuomo.
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