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Pawel72

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  1. Perdonatemi ma io le varie Seat e Skoda trovo semplicemente tristi, personalità ( carattere) zero.. dal design banale e piatto dèjà vu mille volte.., nulla di nuovo . Hanno tolto gli interni e altri mille pezzi dalla Seat Leon.. Sembra che l'unico obiettivo del gruppo VW sia quello di uscire dalla me....da e quello di fare cassa... Non si sforzano minimamente d' inventare qualcosa di nuovo e di essere creativi .., le solite furbizie e pocho impegno creativo...col minor costo possibile...............
  2. Peugeot inevitabilmente diventerà (sta diventando) near premium., almeno questo sarebbe l'obiettivo di Tavares..,( Push to pass), effettivamente la 308 in certe versioni (GT, GTi) , ora la 3008 non lasciano alcun dubbio in merito. Mi vien da dire : Peugeot è ritornata fare grandi automobili dopo tanti anni di pausa...ho in mente soprattutto le vecchie 403, 404, 504,405.. ecc Nuovo cambio automatico EAT6 è fluido , cambi di marcia sono rapidi , ho provato la 308 sia il 2.0 BlueHDi che il 1.6 BlueHDi anche col cambio manuale funzionava bene almeno quello da 6 marce. Probabilmente i vecchi cambi non erano proprio perfetti io ho una 207 CC 1.6 benzina col cambio da 5 marce e devo dire che funziona comunque bene. Per quanto riguarda i motori 1.6 , 2.0 BlueHDi mi sembra siano apprezzati..hanno un andamento della coppia estremamente fluido e pastoso
  3. Sono tante le novità all'orizonte., la Renault sembra davvero molto impegnata ad ampliare la propria gamma e ad offrire un range di modelli valido ..Mègane,Talisman, Koleos , Scenic,(XL), Captur a passo lungo, Kadjar ibrida plug in (2018.Pick-Up Alaskan, Alpine ecc. Renault è anche tra i pochi Costruttori che non ha tagliato gli investimenti sul prodotto durante la crisi .. Se vanno avanti di questo passo potrebbero veramente raggiungere il gradino più alto del podio per quanto riguarda le vendite in europa..sia il Brand che il gruppo Renault.. Che ne pensate QR; Ottime notizie per Renault: a maggio il costruttore francese è diventato il primo importatore in Italia con 14.827 unità, pari a una quota del 7,90%, e ha quindi superato il marchio Volkswagen, sceso al terzo posto nel ranking generale...
  4. Un facelifting leggero però decisamente riuscito.., ora finalmente disponibile con i fari a led.... per quanto riguarda gli interni non avranno la qualità della 208 , Polo.., però sono accettabili a livello delle varie Fiesta, Corsa ecc
  5. Ogni tanto ascolto volentieri la musica classìca ed elettronica..., devo ammetere che alla radio tristemente ed inevitabilmente coninuano a trasmettere la solita musica commerciale... Jean Michel Jarre , Tangerine Dream .. Daft Punk : Cd Tron Legacy Soundtrack è un capolavoro ascolta i brani The son of Flynn e Recognizer , poi brano Veridis Quo, Cd Discovery. M83 ti consiglio di ascoltare primi Cd ce ne sono diversi brani intrumentali dreamy molto belli. Poi gruppi come Dead Can Dance, Deep Forest, Air, Boards Of Canada, Sigur Ros ecc. Moby brano Novio , Royksopp brano Coup de Grace,
  6. Peugeot propone contratti triennali ai suoi piloti: Georges Boillot, il pilota di punta, Jules Goux e Paolo Zuccarelli. I compensi sono aumentati e a volte vengono conferiti anche delle cariche formali – Boillot è ad esempio Capo Officina – e soprattutto premi allettanti: 30.000 Franchi Francesi in caso di vittoria a un Gran Premio, 10.000 Franchi Francesi per un secondo posto, 5.000 Franchi Francesi per un podio. E poi restano da costruire evidentemente le auto “che i piloti devono utilizzare in corsa e per le prove” molto diverse dai veicoli di serie. Ma all’alba della stagione 1912 emerge una controversia tra gli ingegneri di Beulieu e i piloti, a proposito delle vetture da concepire. I primi, che regnano su quello che viene ricordata come “l’officina degli stregoni” desiderano preparare delle vetturette per presentarsi sui campi di gara. I secondi, sfruttando i nuovi regolamenti, esigono motori strapotenti, dei veri bolidi estremi. A seguito del rifiuto dei loro ingegneri decidono di lasciare Beaulieu e di costruire la vettura per conto proprio: gli ingegneri si riferiscono ai piloti col soprannome di ciarlatani, li prendono in giro perchè osano dare lezioni a degli ingegneri. Koechlin viene estromesso in questo contrasto tra stregoni e ciarlatani. Boillot, Goux e Zuccarelli contattano direttamente Robert Peugeot per convincerlo delle reali competenze dei piloti circa la concezione delle vetture da corsa. Robert Peugeot li sostiene. Gli offre uno spazio a Suresnes ma impone loro la presenza di Ernest Henry, un ex ingegnere della fabbrica svizzera di motori Picker-Moccand. Un uomo attento e curioso, capace di analizzare, di interpretare le sensazioni dei piloti e di riportarle sul tavolo da disegno. A Beaulieu gli stregoni si agitano e persuadono l’azienda a chiedere la collaborazione di Ettore Bugatti per la realizzazione di tre grosse vetture da competizione. La lotta avviene nel più grande segreto, i fratelli Peugeot attendono gli eventi per scegliere il migliore dei due progetti. Non ci sarà battaglia, anche se alla resa dei conti, i cronometri si fermeranno sul km lanciato a 160 km/h per la Bugatti e a 185 km/h per la Peugeot. I ciarlatani contribuiscono con così tante innovazioni da rivoluzionare l’architettura del motore ad alto rendimento. La posizione degli alberi a cammes è in testa ai motori, le valvole inclinate sono comandate senza bilancieri per una migliore circolazione dei gas, il blocco motore è un monoblocco per offrire grande rigidità, i pistoni sono fusi con leghe leggere e infine la candela è posizionata al centro della camera di scoppio. Tutto questo costituisce una serie di primati che nella storia tecnica dei motori vengono ricordati come “prima e dopo Peugeot”. Boillot, Goux e Zuccarelli passano di successo in successo con la loro Peugeot L76 (la Belle Hélène) - un bolide costruito su misura da artigiani parigini, senza alcun componente proveniente da Beaulieu – e costituiscono un “innegabile riferimento internazionale”. Nel frattempo la concorrenza inglese, americana, italiana, tedesca e francese cercherà di realizzare motori simili. È “il periodo d’oro di Peugeot nello sport”, gli anni migliori di questi tre piloti moschettieri tutti e tre di 27 anni. Punto d’orgoglio di questa avventura: le vittorie ai Gran Premio del ACF e di Francia nel 1912, della ACF nel 1913, d’America nel 1913, 1916 e 1919, le celebri 500 Miglia di Indianapolis Anno di costruzione 1912 - Numero di esemplari costruiti: 3 - Potenza fiscale di 40 CV rettificati a 53 CV –MOTORE 4 cilindri – alesaggio 110 mm corsa 200 mm – cilindrata: 7.598 cc - rapporto volumetrico: 4,5 -potenza: 148 CV a 2.200 giri/min - regime massimo: 3.000 giri - raffreddamento: a pompa centrifuga - carburatore Claudel - accensione a magnete Bosch: 1 candela per cilindro - monoblocco in ghisa - testata emisferica integrata - carter superiore ed inferiore in alluminio - pistoni in acciaio BND – peso 920 gr – 2 segmenti - albero motore in acciaio NC2 - 5 supporti di banco su cuscinetti in bronzo non regolabili – distribuzione 2 alberi a cammes in testa comandati da albero verticale e rinvii angolari - Rinvii delle valvole di sezione quadrata con molle individuali per contrapporsi all’inerzia del rinvio. E’ un sistema semi desmodromico, poiché manca un collegamento continuo con lo stelo della valvola. - 4 valvole per cilindro (2 di aspirazione e 2 di scarico) - inclinazione a 45° - diametro del fungo valvola: 60 mm, alzata di 11 mm. FRIZIONE A dischi multipli CAMBIO 4 velocità + retromarcia TRASMISSIONE ad albero e cardano sulle ruote posteriori PONTE POSTERIORE coppia conica 18 x 42 - rapporto di demoltiplicazione: 0,428 TELAIO carreggiata: 1,37 m - passo: 2,76 m - lunghezza: 3,96 m - massa in ordine di marcia: 980 kg FRENI a pedale sul differenziale, a tamburo di 320 x 80 mm - a mano sulle ruote posteriori, a tamburo con alette di raffreddamento, 450 x 45 mm AMMORTIZZATORI a frizione Truffault RUOTE Rudge Whitworth, pneumatici anteriori: 875 x 105 - posteriori 895 x 135 PRESTAZIONI Velocità massima : 190 km/h
  7. Una concept car che guarda al futuro delle corse, prendendo spunto da uno dei momenti salienti nella storia sportiva della Peugeot: la L500 R HYbrid, prototipo avveniristico dal cuore plug-in, si presenta al mondo rendendo omaggio alla L45 di Dario Resta, che il 30 maggio del 1916 consegnò al marchio francese la seconda affermazione alla 500 Miglia di Indianapolis, ottenuta a una media di 135 km/h. Tutta la forza dell'ibrido, in cifre. Alta soltanto un metro da terra e pesante 1.000 kg, la L500 R HYbrid è accreditata di uno 0-100 km/h teorico da 2,5 secondi e di un tempo sul chilometro da fermo di 19 secondi.. La L76 FU la prima vettura al mondo ad utilizzare un motore a quattro cilindri con quattro valvole per cilindro, più un doppio albero a camme in testa, ed è stata la prima auto da corsa moderna di raggiungere 190 chilometri all'ora... On 30 May 1916, the PEUGEOT L45 driven by Dario Resta won the mythical Indianapolis 500 race, at an average speed of 135 km/h. A hundred years later, PEUGEOT L500 R HYbrid, a futuristic interpretation of the Indy spirit, pays tribute to the incredible “Charlatans” team that brought PEUGEOT three superb US victories on the Indy 500 speedway from 1913 to 19191. A racing concept for intense driving sensations PEUGEOT L500 R HYbrid hugs the asphalt to deliver its full potential right from pullaway. With its wide track, low profile (just one metre high) and light weight (1,000 kg), PEUGEOT L500 R HYbrid is made for performance: it takes just 2.5 seconds to reach 100 km/h from standstill, and 19 seconds to cover 1000 metres. Developped by PEUGEOT Sport teams, the 500-bhp plug-in hybrid petrol powertrain features two electric motors (one front and one rear) plus a 270 hp petrol engine, yielding peak torque of 730 Nm. Style-wise, the sleek lines run from the lion badge on the radiator grille toward the driver to end in a streamlined rear feature (a nod to the car’s century-old ancestor) highlighting the three distinctive rear lamp claws that form part of Peugeot’s design identity today. Racing experience amplified through prospective vision of the PEUGEOT holographic i-Cockpit Because the PEUGEOT L500 R HYbrid racing car is designed to be one with its driver, driving sensations are amplified by a driver compartment deliberately designed to form an individual floating capsule enclosed in the bodywork. Through a prospective concept, the PEUGEOT i-Cockpit technology takes a radical motorsport stance, with a small steering wheel embedded in the structure and two holograms showing information in dual disc displays. In their relentless quest for aerodynamic, the PEUGEOT teams reinterpreted the original L45 two-seat architecture to produce a single seater that offers a virtual co-pilot an amplified real-time racing experience through a virtual reality headset. The L500 R HYbrid is a timeless Peugeot, extending to the future with its forward-looking design, overtly acknowledging the past prowess of its predecessors, and proudly showing off some of Peugeot’s present-day design identity features, such as the front light signature seen on the PEUGEOT 3008 SUV, or the striking blue and black colour scheme as a reference both to the 500-bhp petrol hybrid drivechain and to the colour of the original L45. A racing concept tribute to PEUGEOT prowess at the Indy speedway PEUGEOT L500 R HYbrid pays tribute to the L45 and to Peugeot’s illustrious past in the USA, when the Lion claimed three victories in the 500-mile event at the Indianapolis speedway, the world’s second-oldest racetrack. The L45 (for 4.5 litres) took over from the L76, put together in 1912 by a team of intrepid young drivers known as the “Charlatans”, who produced a whole series of racers that would open a new age in racing engine design, through to 1919. The L76 was the first car in the world to use a four-cylinder engine with four valves per cylinder plus a dual overhead camshaft, and was the first modern racing car to reach 190 km/h. At the wheel of Peugeot’s first racers —L76, L57, L3 and L45— the Charlatans claimed success after success on the racetracks of the world. Drivers Georges Boillot, Jules Goux and Paolo Zuccarelli, and engineer Ernest Henry, enjoy enduring renown for bold innovation. The team’s early American exploits marked the start of a string of exceptional victories for PEUGEOT Sport in the USA: Ari Vatanen in 1988 and Robby Unser in 1989 won the mythical Pikes Peak hill race with PEUGEOT 405 T16, and Sébastien Loeb’s PEUGEOT 208 T16 Pikes Peak made a record-breaking run in 2013, completing the 20 km to reach the summit in 8’13”878. There’s no let-up in the spirit of conquest at Peugeot; this was quite clear, for example, when Stéphane Peterhansel victoriously signed PEUGEOT comeback to the Dakar, after its four successive wins from 1987 to 1990. http://www.peugeot.com/en/news/l500-r-hybrid-how-peugeot-sees-the-future-of-motor-sport
  8. Gli interni sono spettacolari dal sapore 'premium'.., nel complesso mi piace la trovo equlibrata, comunque elegante e dinamica.., fari posteriori molto interessanti , comunque si fa notare e credo che avrà successo come la 308..
  9. Le conseguenze economiche del Dieselgate non si sono ancora esaurite/concretizzate per VW ed ecco che anche sulla scelta new age dell'ibrido, sulla quale, al posto del Diesel, intende concentrarsi il marchio, cala una mazzata legale. Un'azienda di Baltimora (Maryland, Usa) specializzata in sistemi ibridi, la Paice LLC, ha infatti accusato il colosso tedesco di aver sfruttato i propri know how e tecnologie sviluppate, appunto, in campo ibrido, senza "pagare il conto". I sistemi usati dal gruppo sono infatti tutelati da brevetti della Paice LLC e la Casa sostiene che VW abbia troncato bruscamente la collaborazione (senza pagare nulla) dopo avere "imparato" dal 1999 al 2004 quello che c'era da sapere per poi debuttare (2010) con prodotti basati su ciò che aveva appreso. Al di là di quello che potrebbe sembrare, ergo un tentativo di speculazione in un momento di debolezza del marchio, c'è da riscontrare che Paice LLC ha già vinto due cause con Toyota e Hyundai su identici presupposti e che attualmente i due marchi pagano royalties per l'impiego dei suoi brevetti. Un'altra causa con Ford è ancora in corso, ma ciò prova comunque che le richieste dell'azienda yankee non sono peregrine. Al momento Volkswagen non ha espresso alcun commento. Alex Severinsky è un ingegnere russo, residente negli USA, che nel 1994 registrò il brevetto di Hyperdrive. Hyperdrive è un dispositivo meccatronico che permette una transizione senza soluzione di coninuità dalla trazione elettrica alla trazione termica nei sistemi di propulsione ibrida. In un sistema ibrido in parallelo, come ad esempio quello della Toyota Prius, viene richiesta spesso l'accensione in moto del motore a combusitone interna a velocità sostenuta oppure l'intervento del motore elettrico per garantire maggior potenza in accelerazione. Far interagire i due motori nel modo migliore non è cosa banale, e richiede un rotismo epiciloidale ed una centralina elettronica particolarmente vigile e ben programmata. Toyota sviluppò un dispositivo simile senza sapere delle ricerche del dottor Severinsky e così pure altri costruttori di vetture ibride, ad esempio Ford (che non importa modelli ibridi in Europa). Ma Paice - una società nata con l'unico scopo di far valere i diritti del brevetto di Severinsky, - dopo anni di lotte giudiziarie ha vinto la causa con Toyota. L'ex primo costruttore mondiale, che ha fatto della tecnologia Hybrud Sinergy Drive il proprio portabandiera, dovrà pagare al signor Severinsky 98$ per ogni vettura ibrida venduta. Piccolo patricolare, Toyota ne ha già prodotte oltre 2 milioni a livello mondiale. http://www.motori.it/attualita/6810/toyota-perde-causa-milionaria-su-sistema-ibrido.html http://www.autoblog.com/2016/05/18/us-paice-lawsuit-vw-hybrid/
  10. Tranquillo lo sapevo già...., già il giornalaccio che però spiega bene le cose in modo molto chiaro e preciso.....
  11. Vorrei sottolineare che non ho nessuna intenzione di denigrare qualsiasi brand, ne tantomeno accendere un flame.., se voi chiedeste ai vostri colleghi di lavoro , amici non esperti del settore.., credo tutti vi risponderebbero di non essere al corrente di questo fatto .., tutto qui... Perché la Casa che si vanta di aver inventato l’automobile usa lo stesso propulsore del primo marchio low-cost della storia? La risposta è nei costi per le omologazioni, nelle normative e nel disinteresse del pubblico per la tecnica. Ma, in ogni caso, è in ottima compagnia “Hai visto la mia nuova Classe A diesel?”, “Che bella, è il 2.2?”, “No no, sai, con questi motori moderni 90 CV bastano” “Ah, bravo, allora hai lo stesso motore della mia Dacia Duster, quanto l’hai pagata?”. Il proprietario della Classe A è rimasto attonito e sta cercando di mettere a fuoco la portata della notizia. Nessuno gli aveva detto che con i 24.000 euro spesi per la sua Mercedes si ritrova sotto il cofano lo stesso motore di una Dacia (che costa circa 10.000 euro in meno). E non si è ancora trovato a chiacchierare con il proprietario di una Nissan Qashqai o di una Renault Clio… Scherzi a parte, per quale motivo quelli che si vantano di aver inventato l’automobile usano lo stesso propulsore del primo marchio low-cost della storia, che nella sua carriera non ne ha mai progettato uno con le proprie forze? La risposta è tanto semplice quanto scontata: per spendere meno soldi. Il fatto è che con l’uscita di scena della vecchia Classe A e dei suoi motori a “sogliola”, i tedeschi si sono trovati davanti a un bivio: progettare un motore diesel medio-piccolo partendo da zero o utilizzare qualcosa di già pronto. Ha prevalso la seconda soluzione e gli amici di Renault sono venuti in aiuto fornendo l’onnipresente 1.5 dCi. Dopodiché a Stoccarda ci hanno preso gusto e nel vano motore della nuova Classe C è finito il 1.6 dCi. Ma non è tutto, perché per sdebitarsi i tecnici Mercedes hanno fatto diverse visite in Francia, curando la qualità delle nuove Renault Espace e Talisman, ma hanno anche fornito il 2.2 diesel (con tanto di cambio automatico) alla Infiniti Q50, mentre la nuova Q30 utilizzerà tutta la piattaforma proprio della Classe A. Questo perché Infiniti è il brand di lusso di Nissan, che a sua volta fa gruppo con Renault. Un bell’intreccio, non c’è che dire, e la trama è diventata ancora più fitta con l’arrivo della nuova Smart, in cui le “parentele” con la Twingo sono fin troppo evidenti. Che c’è di male? Niente, se ci si convince che il blasone è qualcosa che non ha a che fare con il metallo e poi “così fan tutte”. Il Gruppo Volkswagen è maestro indiscusso nell’incrociare non solo motori e cambi, ma anche intere piattaforme, sospensioni componenti di ogni tipo, insomma, tutto quello che non si vede da fuori. Così può succedere che l’Audi TT, la Skoda Octavia, la Seat Leon e la Volkswagen Golf siano quasi impossibili da distinguere se guardate da sotto il ponte del meccanico. Altri esempi? Toyota Aygo, Citroën C1 e Peugeot 108 sono, meccanicamente parlando, la stessa macchina. Gli inglesi di Jaguar Land Rover non sono da meno, i coreani di Hyundai-Kia, i tedeschi di BMW-Mini; persino gli italo-americani di FCA stanno imparando in fretta. Avete presente la Fiat 500X e la Jeep Renegade? Ecco, spessa piattaforma, stessi motori, stessa linea produttiva. La verità è che progettare organi meccanici rispettosi delle normative ha dei costi esorbitanti, così come rientrare nelle diverse omologazioni di varie parti del mondo. Inoltre, se si eccettua una piccola parte di “talebani della tecnica”, nessuno è interessato alla meccanica o a guardare dentro il cofano. Quello che conta è quello che si vede da fuori o al massimo quello che si tocca dentro: rivestimenti, pulsanti, comandi e display. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/13/quando-mercedes-e-dacia-hanno-un-cuore-solo-le-parentele-che-non-ti-aspetti/1927229/
  12. Avete mai sentito la storiella della pubblicità ingannevole.. Red bull non mette le ali.., l'azienda paga 13 milioni di dollari per lo spot ingannevole...!!! 2010. Mercedes ha rilasciato il nuovo spot istituzionale che porta al debutto l'inedito slogan "The best or nothing". La Casa della Stella torna così ad utilizzare un claim per promuovere i propri modelli, dopo aver abbandonato alcuni anni fa lo storico "Ihr gute Stern auf allen Straßen". ... Il meglio o nulla.., ne siamo proprio sicuri..., comunque i motori 1.6 Renault , sono onesti e di buon livello.., mentre il 2.1 Turbodiesel da 170 Cv della Nuova Classe C ,mi sembra piuttosto ruvido e un po' troppo rumoroso.., avrà 20 anni questo motore.......... !!! ??? “Hai visto la mia nuova Classe A diesel?”, “Che bella, è il 2.2?”, “No no, sai, con questi motori moderni 90 CV bastano” “Ah, bravo, allora hai lo stesso motore della mia Dacia Duster, quanto l’hai pagata?”. Il proprietario della Classe A è rimasto attonito e sta cercando di mettere a fuoco la portata della notizia. Nessuno gli aveva detto che con i 24.000 euro spesi per la sua Mercedes si ritrova sotto il cofano lo stesso motore di una Dacia (che costa circa 10.000 euro in meno).. Audi: all'avanguardia della tecnica.., non certo quella motoristica...., non vorrei scrivere e riscrivere la solita papardella in merito ai loro famosi 1.6 , 2.0 TDI ., ''puliti'', poi quelli 1.4 TSI ecc.... Volkswagen, Audi Return 2009 & 2010 Green Car of the Year Awards... http://www.triplepundit.com/2015/10/volkswagen-audi-return-2009-2010-green-car-of-the-year-awards/ La pubblicità è il rumore di un bastone in un secchio di rifiuti. George Orwell,
  13. Beh le auto , motori perfetti non esistono..., una volta i motori duravano molto di più .., e si sa perchè... E' possibile una cosa simile? Parlo del motore 163cv... Mio padre a 60k km si è accorto che all'improvviso l'auto ha inziato a perdere molta potenza... Siccome era vicino al tagliando l'ha portata dal meccanico, pensando fosse andata in protezione per via del DPF (successo sulla mia honda), e invece.... Possibile non abbia avuto nessun segno? Possibile questo tipo di rotture? Possibile che la casa riconosca il difetto anche se non in garanzia? Il 320d [sia il 163cv e soprattutto il 177cv] è famosissimo per la rottura di turbine e attuatori. Sopratutto nel 2007 c'è stata una moria di 320d assurda Un paio di persone che conosco dopo la seconda rottura [non solo della turbina & Co. ], hanno riparato la macchina fuori dalla rete bmw, con turbine aftermarket e attualmente non hanno problemi, uno ha superato a 160.000km e la due turbine si erano rottetra i 40 e i 50.000 se ricordo bene http://www.daidegasforum.com/forum/meccanica-ed-elettronica/392909-bmw-320d-60k-km-turbina-ko.html Mercedes220TDI classe E. Mi capita che dopo avere viagiato un po la macchina mi va in ricovero perde la velocita e accelerando non prende giri,da quello che capisco io dal rumore si stacca la turbina perche non sento il fischio della turbina. la spengo estrago la chiave poi dopo un po la rimeto in moto e va bene pero succede di nuovo dopo questo procedimento. Vorrei che qualcuno mi aiutasse. GRAZIE. Anch'io ho avuto il problema che l'auto dopo un po' che viaggiavo poneva il motore in recovery e andava come i diesel di 30 anni fa. In MB a desio hanno fatto la diagnosi ed hanno sostituito il debimetro, ma il guasto non è sparito. Tornato in MB altra diagnosi e mi hanno specificato che era una componente della turbina, che non veniva venduto a parte e pertanto si doveva sostituire la turbina intera (1850 €) L'auto ha continuato andare in recovery, e sono tornato in MB incazzato come un coccodrillo, e dopo che ho minacciato tutti, hanno mandato l'auto da qualche parte per una diagnosi più profonda, con il resposnso che La causa di tutto era la centralina motore ( 4200€ con iniettori e porta iniettori)...... http://www.mercedesbenzclub.it/forum/viewtopic.php?f=6&t=26563 .
  14. Esistono le case automobilistiche tra le più longeve al mondo che non hanno bisogno della continua pubblicità all'avanguardia, the best or... ecc Dimostrano con fatti reali, senza troppa arroganza.., quanto valgono e quanto sono seri ed onesti...
  15. Vi rendete conto adesso ogni 3 mesi meterrano sulla copertina qualche obbrobrio Vw, Audi and company .., questo è davvero imbarazzante..io non la compro più !!!!!! Comunque la Touran di gennaio e la Tiguan di aprile hanno pure lo stesso identico colore blu...
  16. La produzione dei propulsori BlueHDi del Gruppo Psa ha raggiunto il milione di esemplari. Si tratta delle varianti Euro 6 con tecnologia SCR utilizzate sui modelli Peugeot, Citroën e DS e proposti nelle versioni 1.6 da 100 e 120 CV e 2.0 da 150 e 180 CV. Il milionesimo è stato assemblato nella fabbrica francese di Trémery, dove ogni giorno vengono completate circa 7.000 unità divise tra i 1.6 (5.000 unità) e 2.0 (2.000 unità). Sul totale degli esemplari prodotti, le varianti del 1.6 sono circa 815.000 in poco più di due anni. La tecnologia SCR. L'adozione risale al 2013, quando ancora la normativa Euro 6 non era entrata in vigore. Questa tecnologia ha rappresentato per il Gruppo PSA un primato sul mercato, così come accaduto nel 2000 con il sistema Fap. Gli attuali motori BlueHDi sono stati di catalizzatore di ossidazione, filtro attivo antiparticolato con additivo (il Fap) e del Selective Catalytic Reduction (l'SCR) che riduce gli NOx.
  17. Non mi sembra abbia le cromature esagerate , io aspetterei di vederla dal vivo e in tutta la bellezza per giudicare.., Comunque sarà un bel SUV.., sono certo che ruberà molti clienti (premium oriented) alle varie tedesche..,come lo sta già faccendo la 308....
  18. Il Gruppo PSA ha confermato l'intenzione di tornare sul mercato americano nell'arco di 10 anni. Un team dedicato lavorerà per introdurre già entro il 2017 i primi servizi di mobilità e solo in seguito saranno presi in considerazione sia la realizzazione di modelli dedicati alla clientela americana, sia lo sviluppo di una rete commerciale dedicata. ll nuovo piano strategico "Push to Pass". Dopo aver recuperato stabilità ed aver ripensato gli equilibri tra i vari brand con il piano "Back to Race", da qui al 2021 il gruppo guidato da Carlos Tavares sarà impegnato in una grande evoluzione che trasformerà letteralmente l'azienda. Peugeot, Citroën e DS. Con un target di crescita del 15% per i ricavi del Gruppo nel 2021 (e 10% già entro il 2018) e un del 6% per il margine operativo, il piano industriale mette in campo soluzioni che delineano cambiamenti importanti e una sempre maggiore differenziazione tra i prodotti offerti da Peugeot, Citroën e DS. Per il brand Peugeot l'obiettivo è quello di diventare il primo marchio generalista della fascia alta del mercato, lavorando sui servizi offerti al cliente e sulla qualità del prodotto, oltre che sul rapporto qualità-prezzo. Plug-in hybrid, elettriche, benzina e diesel: 121 novità in 5 anni. Ogni brand presenterà almeno un nuovo modello per ogni area ogni anno: in totale sono previsti 26 nuove vetture, a cui si aggiungeranno otto veicoli commerciali e un pick-up con portata da una tonnellata, fondamentale per alcuni mercati http://www.quattroruote.it/news/industria/2016/04/05/gruppo_psa_i_dettagli_del_nuovo_piano_push_to_pass.html
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