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3volumi3

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  1. Il mondo è un posto un po' più triste da quando non c'è più SAAB...
  2. Sempre condivisione fanali posteriori tra modello Fiat coupé e modello Fiat molto diffuso in allestimento per i gggiovani Fiat 850 Coupé Fiat 128 Rally
  3. Questo mi pare si fosse già visto in un altro thread, quando il carry over si tenta di nasconderlo in modo infelice
  4. Ecco, appunto, al di la della tua interessantissima disamina sui l trattamento "non liscio" delle superfici della plancia, queste foto mi hanno fatto venire in mente una tendenza molto più banale del periodo a cavallo tra gli anni '60/70: l'applicazione di pannelli in (spesso finto) legno sul cruscotto. Qui a titolo d'esempio gli interni della triade italiana di inizio anni '70: Lancia 2000 (1972) Fiat 132 (1972) Alfetta (1972) Mi ci sarebbero davvero molti esempi su altri modelli coevi. A che cos'era dovuta questa moda? Azzardo questa ipotesi: verso la fine degli anni '60 l'elettronica di consumo (TV, radio e HIFI) comincia ad avere una diffusione crescente nella vita quotidiana, complice i nuovi prodotti made in Japan che abbassano notevolmente i prezzi di questi apparecchi. Ma in questo periodo, a livello di design, questi oggetti elettronici ancora si rifanno ancora un concetto pre-transistor (o valvolare, se si preferisce) nel quale le grandi dimensioni imposte dalle valvole facevano in modo che questi apparecchi fossero considerati dei veri e propri elementi di arredo. Quindi nella percezione dell'epoca questi oggetti, anche all'inizio del passaggio ai transistor, erano un ibrido tra un mobile e un apparecchio. E sappiamo tutti di che materiale sono fatti la maggior parte dei mobili: Anche in seguito, fino alla fine degli anni '70, per una questione di convenzione stitlistica, apparecchi sempre più hi-tech e piccoli (specialmente quelli pensati per un utenza mainstream molto conservatrice), continuavano a utilizzare questa reminiscenza "legnosa": Fino ad arrivare a settori di elettronica di consumo che non avevano antenati negli anni '60: Cosa c'entra tutto ciò con gli interni delle auto a cavallo tra i 60'/70'? Ebbene, anche in quel settore, secondo me, in quel momento si stava vivendo un periodo di transizione stilistica. I cruscotti in lamiera che erano la norma (anche per vincoli di produzione di materiali) fino ai primi anni '60 ormai risultavano troppo demodé in un epoca sempre più indirizzata all'hi-tech, mentre la plastica veniva ancora percepita come una soluzione troppo cheap, specialmente nelle fascie medio alte della produzione automobilistica. Ecco che allora, nelle intenzioni degli interior designer dell'epoca, uno strato di finto legno al posto della lamiera o della plastica avrebbe ricordato quegli apparecchi elettronici molto in voga diffusi in quasi tutte le abitazioni dell'alta borghesia dell'epoca, avrebbe, insomma, fatto tanto "salotto borghese". Almeno io la vedo così
  5. Paradossalmente sono queste continue notizie di prodotti sempre migliori che al momento non mi fanno prendere in considerazione le elettriche. Quello delle elettriche è (finalmente!) un settore in fase di estrema evoluzione dove da un anno all'altro la tecnologia su elementi strategici come la batteria (e quindi l'autonomia) continua a fare passi avanti notevoli. Insomma, si sa per certo che la vettura elettrica della prossima generazione sarà nettamente migliore e più conveniente, cosa che non succede con le vetture con motori endotermici nelle quali le evoluzioni sono ormai marginali da una generazione all'altra. Ovviamente tutto secondo me
  6. Sì, hai ragione, mi sono espresso male. In realtà con "integrati" intendevo la soluzione in voga dagli anni '80 fino a inizio secolo dei paraurti in tinta con la carrozzeria con la fascia centrale in plastica. I classici banali esempi che mi vengono in mente sono questi: Negli esempi che hai fatto tu i paraurti erano sì integrati, ma sempre di un colore diverso. Ma ho sbagliato io a usare il termine "integrati" per indicare un'integrazione solo a livello cromatico
  7. argomento già affrontato, ma ci torniamo sopra volentieri: i tergicristalli con posizione "random" Giusto. E anche (lo noto solo adesso) i paraurti in lamiera ma integrati*, una soluzione che sarà diffusa solo dagli anni '80, ma con i paraurti in plastica. * o almeno che vogliono dare questa impressione
  8. Raramente degli interni riescono a essere così opulenti ma anche eleganti: Facel Vega HK500, quando i francesi si cimentavano ancora nel vero lusso.
  9. Il cruscotto della Pahnhard PL 17, dove quasi tutti i comandi erano risolti nel piantone dello sterzo (con buona pace della sicurezza in caso di urto ) (piccolo OT: ma quanto erano carine le ultime Panhard? )
  10. Probabilmente era cambiato lo sponsor Agevolo foto: https://www.imcdb.org/vehicle_796917-Peugeot-205-CTI-1988.html
  11. E dello sfrontatissimo product placement delle Opel (che come avete ricordato sopra aveva stretti rapporti commerciali con Fininvest) ne "I ragazzi della terza C", vogliamo parlarne? Scrivo sfrontatissimo perché mi ricordo che venivano assegnati gli ultimi modelli ai protagonisti e questi non mancavano mai di trovare l'occasione di lodarli nel bel mezzo di una scena. Addirittura gli sceneggiatori trovarono un pretesto per ambientare una scena nel concessionario Opel e far vedere tutta la gamma '87, e magari spiegare le caratteristiche salienti di un modello attraverso il venditore/attore (quella scena me la ricordo ancora) Altre foto: https://www.imcdb.org/vehicle_774444-Opel-Corsa-1986.html https://www.imcdb.org/vehicle_780215-Opel-Corsa-1986.html https://www.imcdb.org/vehicle_782654-Opel-Kadett-GSi-Cabriolet-1987.html https://www.imcdb.org/vehicle_780218-Opel-Corsa-1986.html
  12. Grazie, non chiedevo spiegazione più esaustiva. Hai risolto un (piccolo) mistero! Abbiamo già ampiamente smentito questa ipotesi due pagine fa
  13. Pensare che doveva essere una macchina tappabuchi in attesa della 132, progettata in fretta e furia usando il pianale della 1500c (o 1800, non ricordo, ma dovrebbe essere lo stesso ) e parti della più recente 124. Ma quando il progettista si chiama Giacosa, alla fine viene fuori una vettura che sarà rimpianta, specialmente se confrontata con quella che l'ha sostituita.
  14. Penso che a cavallo tra gli anni '80/90 la maggior parte dei lavafari fossero con delle spazzole, come questo (ma magari l'ugello era integrato nella spazzola): E comunque quello più recente col solo ugello, sarebbe stato un componente molto più piccolo rispetto a quello del paraurti della Fiesta Mk3, esattamente come questo O questo
  15. No, guarda, è una cosa che avevo notato in tempi non sospetti... Erano previsti dalla casa, non so se in certi allestimenti o come optional, su google immagini cercando ne trovi...
  16. Avendo anch'io tale dubbio (anche se si sarebbe trattato di un accessorio inconsueto su un'utilitaria), quando ho fatto la foto ho controllato: non sono lavavetri, sono un unico semplice pezzo di plastica senza ugelli di sorta
  17. Un volto noto, una vecchia conoscenza che da ragazzino incontravi spesso. Lo incontri inaspettatamente, lo guardi, vedi com'è ridotto, e ti rendi conto che il tempo è passato inclemente per entrambi. Lo scruti anche di spalle, e pure lì non ti fa una bella impressione, con tutti quei segni del tempo... Questa invece è una banalissima Ford Fiesta mk3, ma per me molto importante, perchè penso che sia l'ultima vettura (in certe versioni) venduta nella UE ad avere una caratteristica già ai suoi tempi un po' demodé... Parlo dei rostri ai paraurti, un ritorno agli anni '60! Secondo voi ho ragione a dire che fu l'ultima vettura (tipo berlina, escludendo quindi i fuoristrada) ad avere i paraurti forniti di rostri, almeno nel mercato UE? Nerd del vecchiume a quattro ruote, fatevi sotto!
  18. Domanda ingenua da profano a esperto: quand'è che a tuo parere il marchio non è stato più gestito in questo modo? Quand'è diventato meno concreto e attento ai particolari costruttivi? Inoltre a tuo parere si è mantenuta anche oggi una traccia di questa filosofia di attenzione agli aspetti funzionali ed estrema cura dei dettagli?
  19. Ok, non è proprio un mashup... O almeno è un mashup di idee... BMW ha sta proponendo scudetti sempre più ipertrofici. E' giunto il momente che anche Alfa segua questa tendenza nei prossimi face lifting! (foto che avevo già postato con pessimo tempismo poco prima che il server andasse in down e cancellasse gli ultimi post. Chiedo pazienza a che avesse già visto)
  20. Mi sembra molto meglio ma mi piacerebbe vedere affiancate le due versioni
  21. Ma infatti il senso di spostare la maniglia sul montante è di mimetizzarlo con questo per preservare la pulizia delle linee: Col C-HR invece mi pare che abbiano raggiunto l'effetto opposto, e allora tanto vale
  22. Approfitto di questa riapertura per un dettaglio curioso che ho scoperto in questi giorni, magari ai più attempati qui dentro è già noto. Mi riferisco al contagiri della Talbot Horizon, una soluzione che puzza di posticcio lontano un miglio E per i meno attempati, questa era la macchina in oggetto, car of the year 1979:
  23. Sì, penso che siamo tutti d'accordo nel considerare il design del Cybertruck così volutamente grezzo da diventare una provocazione. Nel caso della BX di Bertone (e di tutti i grandi car designer) il design non vuole stupire, ma piacere all'osservatore attraverso un armonia delle forme. Invece con questo attrezzo siamo sempre nel campo dell'ostentazione visiva come per la nuova C4 e simili barocchismi contemporanei, ma in questo caso è un'ostentazione per sottrazione Ma questa citazione mi permette di fare outing dichiarando la mia approvazione per il design minimale delle altre Tesla. E' come se volessero dichiarare in modo indiretto che il loro prodotto ha contenuti così innovativi (e non sono affatto un fan Tesla, sia chiaro) da non aver bisogno di stupire con un design sopra le righe. Anche in questo vedo la volontà di Elon Musk di non porsi come uno dei tanti follower.
  24. Sapete se hanno conservato le sospensioni idropneumatiche? Mi sembrano una soluzione troppo sofisticata e costosa per un mercato povero come quello iraniano...
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