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The name is stupid also for the Italian market…
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Decisamente. Anche perché probabilmente non è neanche iniziato il suo sviluppo e si ricollega al tema sollevato da Elkann e De Meo sulle pseudo kei car europee. Non darei nulla per scontato. Speriamo solo che con François pensionato sparisca anche l’orrido nome Pandina. A questo punto se la Panda diventa quella che adesso chiamano Grande Panda, meglio che si inventino un nome nuovo per la segmento A futura.
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(Per quanto valga la loro parola) non avevano già confermato che la prossima generazione sarebbe rimasta a Pomigliano? Sarebbe auspicabile, soprattutto se le Small in arrivo lì saranno di segmento C e non B, garantendo volumi più ridotti.
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Ma davvero le due pandone giganti (fastback e suv) per il mercato europeo le faranno entrambe in Marocco? Mi stupisce perché hanno già due fabbriche SmartCar (Trnava e Kragujevac) e soprattutto mi aspettavo che una delle due finisse in Turchia dove con Tipo hanno mantenuto per anni la leadership di mercato. Mi pare assurdo buttare via il lavoro fatto (ma è un po’ il tratto distintivo dell’azienda in effetti..).
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Volkswagen ha un portafoglio marchi in Europa che è decisamente meno ridondante di quello di Stellantis che è praticamente il cimitero di mezza industria generalista europea. Il piazzamento dei singoli marchi è abbastanza chiaro. I due problemi principali sono probabilmente Seat che non riesce a trovare la sua identità e infatti è stato messo un po’ da parte e probabilmente il successo di Skoda che si è sovrapposto parzialmente a Volkswagen, reinterpretando i valori originari del marchio quasi meglio di VW stessa. Ciò detto, per me la somiglianza tra modelli del gruppo VW è fastidiosa quanto quella di Stellantis, ma credo che quest’ultima sia sottolineata di più per diverse ragioni e cioè che innanzitutto VW ha un grosso marchio al centro e poi dei satelliti storicamente marginali e cresciuti più recentemente dopo l’entrata nel gruppo (Seat e Skoda. Lascio Audi a parte nel premium), mentre Stellantis ha almeno 3 famiglie di marchi notissimi (PSA, FGA, Opel) che fino a poco tempo fa erano separate e quindi adesso fa specie vederle diventate dei cloni. Dall’Italia poi la sottolineatura è ancora più forte perché i marchi exFGA hanno fatto uscire modelli basati su esistenti piattaforme exPSA. In un futuro saranno tutti modelli Stellantis e basta e probabilmente questa cosa verrà un po’ meno. Ciò detto, io prego che lavorino sui singoli marchi e modelli meglio di quanto fatto da Tavares che ha davvero ucciso ogni particolarità e spinto le condivisioni fino a far uscire modelli praticamente appaiati tra loro. 208/Corsa/Ypsilon è una via di mezzo tra una semplice condivisione di pianale ed una mera operazione di “brand engineering”. Su queste basi è davvero difficile dare un futuro ai diversi marchi.
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Vedo che di listino siamo grossomodo sui 25k per la base (che poi è già un medio allestimento) e sui 29k per LX e HF Line. Mi sapete dire a quali street price corrispondono? Leggo di tante belle promozioni ma mi pare che abbiano tutte tassi da usura e limitazioni… Trovo molto carine sia la LX blu con interni ruggine che la HF Line arancione coi cerchi dorati/brunati. Assurdo che la HF Line non abbia di serie la piastra per ricaricare il telefono comunque…
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Al netto dell’eccessiva somiglianza alla macchina da cui deriva, a me questa Ypsilon piace (d‘altronde è carina anche la gemella 208 e, nelle versioni meno basiche, anche l’altra gemella Corsa), ma non sono sicuro abbiano avuto abbastanza coraggio. Mi pare di vedere tante scelte al risparmio e un marketing abbastanza indeciso su cosa stiano vendendo. Temo che su queste basi, con un tentativo sul quale anche loro hanno creduto solo a metà, sia davvero difficile un rilancio del marchio Lancia. E se lo è già in Italia, all’estero mi pare quasi impossibile. Ciò detto, il nuovo muso della HF mi piace, così come sembra interessante anche il nuovo colore arancione. (E comunque quello che mi auguro da parte di Filosa è magari di approvare meno modelli, ma di dare un’identità forte e una differenziazione adatta a quelli che si producono.)
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Non dirlo a me, lo so benissimo. Stavo solo cercando di riportare cosa dicevano gli appassionati francesi. Dirò di più, FCA era da anni che si preparava a fondersi azzerando gli investimenti dove sapeva che avrebbe lasciato spazio al partner con cui si sarebbe fusa. Com’è successo nei segmenti generalisti europei infatti. Una decisione cercata e condivisa dagli ex FCA, certamente non subita da dei fantomatici poteri forti francesi. E permettetemi, una decisione pesantissima per l’ex FCA Italy, ridotta a poco più di una filiale che mette i loghini su macchine progettate e prodotte all’estero. Pure questo va detto. E ci sta pure che infatti ci sia stato per ora poco di cui rallegrarsi in Italia di questa fusione avendo avuto come risultato la decimazione delle attività sia di sviluppo che produttive nel paese. Un risultato di cui la fusione è solo il passaggio più recente e come ben sappiamo parte da molto prima, almeno dalla crisi della fine degli anni 90. Ciò detto, è evidente come tra i non addetti ai lavori, sia in Italia che in Francia, sia stato facile fare l’equazione uso di tecnologia e management francese uguale PSA ha comprato FCA. A mio vedere la dirigenza di quest’azienda non ha nessuna intenzione di favorire questo o quell’altro posto, ma ha dimostrato varie volte di perseguire un obiettivo esclusivamente finanziario e, potendo, svilupperebbe e produrrebbe tutto nel paese dove gli costa meno, fosse anche l’India (chi ha detto SmartCar?) o il Nord Africa. Mi pare chiaro che, al netto di discorsi di prestigio nazionale che lasciano un po’ il tempo che trovano, nell’ottica di garantire lavoro e benessere in Italia a tutti i livelli, il nostro interesse dovrebbe essere quello di veder riportare parte dello sviluppo e della produzione di massa in Italia. Per dare lavoro a qualche futuro ingegnere del Politecnico di Torino non farebbe schifo che Mirafiori fosse almeno interessata ad esempio allo sviluppo delle future piattaforme generaliste, dei motori e delle batterie. Similmente, se vogliamo mantenere un minimo di produzione, riportare nelle varie Melfi e Pomigliano un paio di modelli da numeri male non farebbe… Non mi pare molto difficile da capire neanche questo. Poi del fatto che FCA (che non esiste più) abbia “vinto” in America, non vedo a noi in Italia cosa importi. Oltre ad essere completamente ovvio, non essendo esistita PSA in America…
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Mi riferivo a quello postato poco fa di Caradisiac e mi pare un altro su L’Argus. Anche Les Echos parla spesso di temi aziendali Stellantis. Sul fatto che in Francia non ci fosse il giochino speculare al nostro su chi ha comprato chi ho qualche dubbio. I commenti agli articoli che ho letto ne hanno sempre parlato e il grosso dava per scontato che fosse PSA l’acquirente. E ci stava anche che fosse quella l’impressione; non è stata la parte francese a subire il management FCA e l’azzeramento delle proprie attività di ricerca e sviluppo con conseguente abbandono di motori e pianali. Una cosa su cui però ho sempre letto i francesi molto combattivi è la questione Puretech. Tantissimi lo considerano un grosso problema visti i noti problemi di affidabilità.
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Alcuni articoli francesi sull’arrivo di Filosa riportano preoccupazione per una “defrancesizzazione” di Stellantis a vantaggio dell’America da una parte e dell’Italia dall’altra, ipotizzando ad esempio motori sviluppati in Italia invece che in Francia. Traspare lo choc per una fusione che in Francia è stata venduta come un’acquisizione di FCA da parte di PSA. Sensazione che in Francia è stata finora confermata dalla totale supremazia data all’R&D francese almeno in Europa. Ovviamente sono solo preoccupazioni, non c’è nessun segnale in questa direzione. Certo, visto da questo lato delle Alpi, un riequilibrio a livello R&D sarebbe più che necessario. La gestione Tavares è stata un tornado per le attività italiane.
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Concordo pienamente. Ds può al massimo rimanere come versione top di gamma di Citroen, se proprio si vuole essere magnanimi. E comunque speriamo che si riporti un minimo di progettazione in Italia anche nei segmenti di mercato generalisti. La Stellantis di Tavares è stata un incubo vista da questo lato delle Alpi..
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Se la stampa italiana sembra completamente all’oscuro di quello che accade in Stellantis sin dal principio, la stampa di settore francese (L’Argus) e spagnola (La Tribuna de Automocion) sembra avere qualche informazione interna in più. Proprio gli spagnoli dicono che Filosa punterebbe a sciogliere il cluster premium, riunendo Ds ai marchi francesi e Alfa/Lancia agli italiani. Non mi è ben chiaro cosa questo vorrebbe dire in pratica. Si parla poi della nuova strategia dell’ibrido+elettrico che sostituisce l’all in elettrico a tutti i livelli e sul piccolo dopo aver provato a “ibridare” la nuova piattaforma Small si sarebbe deciso che era troppo tardi e quindi di prolungare la vita a CMP per i modelli ibridi invece di abbandonarla. Le due piattaforme quindi coesisterebbero a lungo.
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Anche elettrica? Questa non doveva essere la sorella ICE-only di Wagoneer S? Mi devo essere perso qualche pezzo.. interessante capire come si muovono sull’ibrido comunque.
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Di sto passo quando avranno le ibride saremo tornati ad avere bisogno delle elettriche che nel mentre magari avranno preso abbastanza piede. Quest’azienda arriva sulle cose sempre per ultima, è un martirio continuo. Certo che sentir parlare dell’ennesimo stop e ripartenza sia per Alfa che per Maserati è davvero impossibile da sentire. È successo troppe volte. Non ci crede più nessuno.
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El italiano Antonio Filosa es el elegido para ser el nuevo CEO de Stellantis, según ha podido saber La Tribuna de Automoción, con lo que se convertiría en el sucesor del portugués Carlos Tavares al frente del grupo francoitaliano. Sin embargo, necesita ser ratificado por el Consejo de Administración, que se reunirá en junio y del que está por confirmar si tiene el apoyo suficiente para acceder al cargo. En el caso de que no fuera avalado, la decisión sobre el nuevo máximo mandatario se pospondría a septiembre y se intentarían activar otras vías que, por el momento, han quedado aparcadas. El Consejo, liderado por John Elkann (también presidente del grupo) desde que el 1 de diciembre dimitió Tavares, acude a esta reunión dividido ante la llegada de Filosa —actual director de Operaciones (COO) para América, de Calidad y miembro del Comité Ejecutivo—. En un principio, cuenta con el respaldo de los miembros procedentes del Grupo FCA, mientras los que llegaron desde el Grupo PSA «tienen sus dudas». Además, la tercera facción, la que aparece desde China, tras la integración de Leapmotor, tampoco le habría respaldado. Posible jubilación de Imparato Así, las mismas fuentes señalan que, en caso de no salir adelante su candidatura, hay dos nuevos nombres en el horizonte, el primero, de un alto dirigente estadounidense con experiencia en compañías tecnológicas de Silicon Valley, y el segundo sería el CEO de Grupo Renault, Luca de Meo, aunque esta opción, hoy día, se puede considerar una quimera pues ya desestimó el ofrecimiento cuando se le propuso hace unos meses. De esta manera, por el momento quedan descartadas otras opciones que se han valorado en el pasado, como la de Wayne Griffiths, exCEO de Seat y Cupra hasta el 31 de marzo, con quien se negoció hace unos meses. Los nombramientos en el seno de Stellantis no cesarían con la llegada de Filosa pues a este se sumaría el de Luca Napolitano como director de la Región Europa Extendida en sustitución de Jean-Philippe Imparato, quien se jubilaría a pesar de que fue uno de los primeros nombres que se barajó como sucesor de Tavares. secondo questo articolo, il CdA di Stellantis è spaccato a metà tra ex FCA che vogliono Filosa ed ex PSA che non lo vogliono. Situazione che mi ricorda un’altra fusione francoitaliana poi risolta a favore del socio di maggioranza italiano e cioè EssilorLuxottica. Si dice che se a giugno la cosa non si risolve, la decisione verrà prorogata a settembre e, saltato Filosa, ci sarebbe il nome di un manager della Silicon Valley. Menzionano anche De Meo, ma avrebbe già detto di no. Altro grosso cambiamento (che però vedo citare solo qua) è che Imparato andrebbe in pensione e il capo supremo europeo diventerebbe Napolitano. Un po’ di tentativo da parte di Exor di forzare le cose nel controllo dell’azienda in effetti parrebbe vedersi e farebbe anche il paio con gli articoli dalla Francia che dicono che i Peugeot, pur mantenendo la quota, siano in fase di diversificazione in seguito al crollo del valore delle azioni di Stellantis, dove non vorrebbero investire ulteriormente. Alla fine vogliono fare proprio quello che hanno fatto con maggior successo gli Agnelli. Agnelli che in termini di valorizzazione del capitale, dovrebbero ogni giorno inginocchiarsi sulla tomba della buonanima di Marchionne.
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