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GFab

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  1. Tutto questo mi è chiaro, quello che mi chiedevo era proprio a livello operativo come funzionasse. Sono molto d’accordo che soprattutto il ruolo di Wester sia centrale nel garantire l’equilibrio, ma mi chiedevo come la cosa fosse organizzata. Per dire, da interviste recenti si sa che Ploué avrà il suo ufficio a Torino in quanto proprio lì ci sarà di più da lavorare in vista del lancio di numerosi modelli per i marchi italiani. Non so invece a livello di motori e piattaforme chi stia lavorando su cosa. Per dire, CMP è nata a Parigi (e in Cina credo, essendo condivisa con Dongfeng) e ora la stanno aggiornando a Torino. Nulla si sa invece dello step successivo identificato come STLA Small. Per il resto posso ipotizzare che STLA Medium sia principalmente ingegnerizzata in Francia (ex eVMP), Large forse in Italia (ex Giorgio Evo) e Frame negli USA. Ma immagino che poi tutti vengano coinvolti a seconda delle necessità. Per dire, la versione più “premium” di Medium potrebbe essere appannaggio di Alfa e via così. Ancor più nebulosa la questione motori e tecnologie. Tra l’altro con l’elettrico i motori sono quasi tutti comprati da terzi anche se posso immaginare che col tempo si voglia internalizzare sempre più.
  2. Ma in tutto ciò, qualcuno ha idea di come sia organizzata Stellantis concretamente? R&D generale (motori, piattaforme) è condiviso tra Parigi, Detroit e Torino o, che so, una piattaforma si sviluppa solo da una parte? (Al netto di Brasile e Cina) Da quel poco che ho capito io la filiale americana ex Chrysler resta abbastanza autonoma seppur condividendo tutto il condivisibile con il resto del gruppo. La questione credo sia ben più integrata tra ex Peugeot ed ex Fiat in Europa. Leggo sia in Italia che in Francia di una generale riorganizzazione dei colletti bianchi concentrandosi principalmente a Poissy e Mirafiori (oltre alle dependance come Russelsheim e Modena). Torino dovrebbe avere una specializzazione maggiore sul premium. Per il resto si occupa di prendere basi e soluzioni già pronte per fare modelli italiani o dice la sua in maniera più ampia? Credo che nel lungo periodo il successo dell’operazione visto da di qua delle Alpi si vedrà da questi aspetti. Oddio, già che si sblocchi lo sviluppo e l’immissione sul mercato di nuovi modelli è una vittoria considerato che FCA senza condivisione di piattaforme stava bellamente “seccando” la componente italiana fino a quasi farla sparire. Tra l’altro, FCA Italy esiste ancora come filiale?
  3. Un sito spagnolo sulle auto elettriche, ripreso da qualche blog italiano, parla dell’evoluzione della piattaforma (in senso lato) CMP per quanto riguarda la sua componente elettrica. Non ho la benché minima idea se siano semplici fantasie o se ci sia qualcosa di attendibile sotto. In ogni caso, sostengono che l’evoluzione della componente elettrica di CMP finirà sotto i nuovi modelli exFCA, ma anche ai restyling e nuovi modelli exPSA come step intermedio prima della cosiddetta STLA Small. Quest’ultima non si capisce poi se sia una semplice ulteriore evoluzione o uno stacco più netto. Per quanto riguarda i modelli che devono ancora uscire nominano la “baby” Jeep (2022), la Fiat 500 5p (2023), la nuova Citroen C3 (2023), l’Alfa Brennero (2023) e la nuova Fiat Panda (2024). Separatamente parlano di come, pur in presenza di piattaforme condivise tra tutti, ci sono modelli che nascono progettualmente insieme e si distinguono per la sola estetica esterna facendo riferimento all’accoppiata entry level C3/Panda in contrapposizione alle esistenti gemelle 208/Corsa. Non nominano altri modelli come nuove 500x e Renegade o Ypsilon e nemmeno il B-SUV rational di Fiat che si rumoreggiava. Sempre che le prime due non si spostino su altra piattaforma. In ogni caso, parlano di 3 step elettrici con fornitori diversi rispetto all’attuale accoppiata di motore Continental e batteria CATL che caratterizza le piccole exPSA. Nello specifico: -Base, disponibile su tutti i modelli ad esclusione di quelli più premium, 80 cv, 40 kWh, batterie SVOLT -Intermedio, motore Nidec, batterie sempre CATL ma di nuova generazione, 60 kWh -Sportivo, batterie ACC (che credo siano quelle made in Stellantis frutto dell’entrata in funzione delle prime gigafactory interne) fino a 200 cv, riservata alle versioni sportive dei modelli che le avranno
  4. Qualche dubbio sulla capacità di riempimento di Melfi in effetti ci sono. La Renegade prodotta lì copre due mercati (Europa e Nord America) e 500X (che vende sostanzialmente solo in Europa) fa buoni numeri. Suv di segmenti superiori (più costosi) e solo europei potrebbero fare numeri più bassi. La prossima Compass resta lì?
  5. Verissimo. La Tonale abbassata sarebbe già adesso una degna Giulietta. Giulietta che invece, se mai verrà fatta tra 5 anni, finirà su tutt’altra piattaforma differenziandosi sicuramente. Che spreco.
  6. Alla luce delle (poche) novità trapelate negli ultimi mesi, possiamo riprovare a fare il punto dei modelli previsti? Da quel che ho capito io tra dichiarazioni e mezze informazioni più o meno credibili, su piattaforma CMP (aggiornata) su cui a Torino si sta lavorando da un anno abbondante, ci sarebbero: Fiat Panda (Centoventi, probabile una stretta relazione con Citroen C3 considerato che Citroen è, all’interno di Stellantis, la marca gemella di Fiat rational) Fiat B-Suv (o A-Suv che dir si voglia) derivato concettualmente sempre dalla nuova Panda (probabile gemello Citroen C3 Aircross?) Fiat 500+ (5p) Fiat 500X (almeno che non migri su piattaforma superiore) sedi di produzione, sicuramente Tychy, ma anche un altro stabilimento (Kragujevac?). Mi viene facile pensare che Pomigliano perderà Panda (producendo Tonale e Dodge Hornet), ma magari non sarà così. Allo stesso modo 500X potrebbe lasciare Melfi se effettivamente questo stabilimento si concentrerà su STLA Medium. Sullo stesso pianale CMP aggiornato: Jeep A/B-Suv Jeep Renegade (per cui valgono le considerazioni fatte per 500X) Alfa Romeo B-Suv Lancia Ypsilon (che immagino sia una costola del progetto della 500 5p, sul modello 208/Corsa e 308/Astra, con ingombri identici) Stranamente nessun suv Lancia piccolo sarebbe previsto. STLA Small che nascerà nel 2026 sembrerebbe fuori da questi progetti exFCA che dovrebbero uscire prima. Al massimo potrebbe riguardare quelli previsti più avanti come 500X/Renegade. Probabile comunque che debutti con la nuova Peugeot 208. Per quanto riguarda invece STLA Medium (ex eVMP), piattaforma sviluppata in Francia (ci sarà apporto italiano?), sembrerebbero previsti: Lancia C-Suv Jeep Compass probabilmente entrambi a Melfi (con altre sorelle, DS7 e Opel Grandland?) Ancora da approvare eventuali berline di segmento C che si mormorava potessero finire a Cassino: Alfa Romeo Giulietta Lancia Delta Su piattaforme medio-piccole resta probabilmente fuori Tipo che si immaginava diventare un crossover rimanendo a Bursa. Considerato il piazzamento sul mercato è più probabile che sia su CMP che non su Medium, come succede con Citroen C4. Ci sono andato tanto lontano con questo gossip da ombrellone? Le tempistiche sono una grossa incognita, tutta sta roba dovrebbe uscire nell’arco di 3 anni a partire dall’inizio del 2023.
  7. Ehm, in realtà l’articolo dice quello che ho riportato. Ovviamente non ho la minima idea circa l’attendibilità del tutto, né sulla forma che poi la piattaforma prenderà (si intuisce che ci sarebbero diversi livelli di personalizzazione e che la versione Alfa/Maserati sarebbe opportunamente adattata). Per evitare fraintendimenti, copio il paragrafo in cui si parla della piattaforma Large come di una piattaforma nata in Peugeot sulla quale si starebbero adattando sterzo e sospensioni di Giorgio: Key to the plans laid out by Imparato since his arrival at Alfa Romeo is the adoption of the STLA Large platform. Initially developed by fellow Stellantis brand Peugeot, it will be used for all future combustion-engined Alfa Romeo models as a replacement for the Giorgio platform that underpins today’s Giulia and Stelvio. Unlike the Giorgio, the STLA Large was developed to support electrification. This will allow Alfa Romeo to offer mild-hybrid and plug-in hybrid variants of future models without expensive redevelopment of the Giorgio platform – something seen as vital to growing sales and helping the company return to profitability within the framework of increasingly tight emission regulations both at home and in key export markets. The version of the STLA Large platform to be adopted by Alfa Romeo is planned to feature unique chassis components. Engineering is already under way to adapt various systems used by the Giorgio platform, including its steering and suspension, to the new structure, which is also destined to be used by Maserati for its next-generation Ghibli saloon and Levante SUV.
  8. Credo che l’articolo di Motor1 citi semplicemente il seguente articolo di Autocar (sempre molto interessati ai retroscena dell’auto italiana): https://www.autocar.co.uk/car-news/new-cars/alfa-romeo-revive-gtv-ev-sweeping-range-renewal Si parla della piattaforma STLA Large (multienergia) come di un ibrido basato su un pianale PSA (penso EMP2) sul quale stanno adattando sospensioni e sterzo made in Giorgio. Non si capisce però la trazione dove starebbe in questo scenario. Parlano poi di motore elettrico Nidec e batterie Saft. Come modelli citano (non si sa con quanta attendibilità): Tonale (ultimo su base FCA pura) B-Suv (su CMP rinominato STLA Small. Non citano l’aggiornamento made in Torino in corso d’opera né altre versioni ipotizzate altrove) nuova Giulia (su Large dal 2023/4) nuova Stelvio (come sopra) coupé 4 porte (GTV) in sostituzione di Giulia coupé 2 porte già in avanzato stato di progettazione e cassata da Stellantis. Modello anti Tesla Model 3 e Bmw i4 possibile Spider (immagino derivata da quanto sopra) possibile nuova Mito in accoppiata con nuova Lancia Ypsilon Sostengono inoltre che STLA Large sarà ampiamente condivisa con Maserati (nuove Levante e Ghibli). Parlano di un team di 49 manager sotto Imparato per fare di Alfa il brand premium globale del gruppo. Non parlano di STLA Medium (Giulietta?).
  9. Al di là delle doti tecniche, secondo me la nazionalità conta. Non per avercela coi francesi, ma se ci fosse un trasbordo tecnico troppo diretto significherebbe che motori e pianali in futuro si faranno solo a Parigi. Mi auguro che non sia così e che anche Torino dica la sua in due ambiti così importanti. E non solo sull’alto di gamma vista la grandissima esperienza anche sul basso con la grande storia di Fiat nelle utilitarie. Mi rincuorano i rumors che dicono che il pianale CMP sta subendo un aggiornamento prima del debutto sotto il trio polacco e che questo aggiornamento sta avvenendo a Torino. Ok il gruppone, ma non buttiamo alle ortiche tutta la progettazione italiana.
  10. Fanta-CEO interessante. Mi pare che nei segmenti bassi mancherebbe solo la nuova Panda/120 (B hatch con lunghezza probabilmente ridotta). Comunque se si conferma la 500 5p a Tychy, credo sia probabile che il B-SUV rational finisca a Kragujevac. B-SUV rational che potrebbe essere essenzialmente la stessa macchina proprio della Panda/120, ma in versione rialzata. Dando per fisso il trio a Tychy, probabile che anche Ypsilon ed eventuale derivato rialzato finiscano in Serbia. A Mirafiori potrebbe nascere una qualche segmento A ex-PSA se si ritornasse sulla scelta di abbandonare il segmento. Per il resto 500X probabile che resti a Melfi, Panda invece la vedo difficile che resti a Pomigliano nella prossima generazione. Segmento C Lancia sì, probabile che se mai sarà esca da Cassino. Anche se pure Pomigliano potrebbe essere in ballo, oltre a Tonale e derivato Dodge. Che spasso il Fanta-CEO...
  11. La nuova 500 c’è ed è uscita qualche mese fa. L’intento è di spostare nel giro di qualche anno l’intera clientela 500 verso il BEV, tenendo in piedi per ancora qualche anno (magari con lievi aggiornamenti) la precedente versione mild hybrid. Una nuova 500 ICE su CMP nel giro di 2-3 anni credo sia fantascienza. Se proprio le vendite della BEV faticassero così tanto a decollare e nel mentre quelle della ICE crollassero, credo che l’idea sia di derivare una nuova versione ICE dalla BEV del 2020. L’anno scorso era trapelato ufficiosamente che questo piano B fosse già previsto. È vero che ora c’è Stellantis e che l’intento è quello di unificare tutte le piattaforme e che CMP e future iterazioni è il vincitore nel basso di gamma. Ma da qui a rifare due volte lo stesso modello (tra l’altro non un modello a caso, IL modello della gamma Fiat europea) su due piattaforme diverse nel giro pochi anni, credo ne passi.. Il discorso è completamente diverso per la presunta 500 5p/Giardiniera che è a tutti gli effetti un modello a parte e di cui si continua a sapere ben poco (fabbrica? pianale? anno di lancio?).
  12. Se la condivisione di pianali e meccaniche nei segmenti popolari (che poi è la quasi totalità delle vendite attuali di Stellantis in Europa) è scontata, oltre che il più grande valore aggiunto dato dalla fusione, quello su cui ce la si giocherà sarà il modo in cui ciò avverrà. Mi spiego, a livello di progettazione è evidente la competizione interna tra Torino e Parigi e altrettanto evidente è la posizione privilegiata della seconda che ha già iniziato un processo di rinnovamento totale delle piattaforme e sfornato un bel numero di modelli. In Europa, Marchionne era sostanzialmente in attesa di unirsi a qualcuno o ridurre tutto fino a quasi scomparire. Quello da capire ora è la misura di quest’azione. Le prossime exFCA dei segmenti a-b-c saranno basate su meccaniche condivise nate a Parigi, ma avranno una forte personalizzazione o Fiat diventerà semplicemente ciò che una Seat o Skoda è per Volkswagen? Le prossime piattaforme nasceranno al 100% a Parigi o sarà un’azione congiunta? Al di là delle fabbriche (che sono importantissime) è questo che mi chiedo da italiano. Pensare a una Fiat (ingegneristicamente) totalmente asservita mi dispiacerebbe molto, soprattutto pensando al fatto che è la marca che ha praticamente inventato e re-inventato il segmento A e B per decenni. E pur amando la storia di Lancia o Alfa, non considero Fiat più sacrificabile solo perché operante nei segmenti meno costosi. Sull’alto di gamma paradossalmente credo ci siano meno rischi per il semplice fatto che Maserati e Alfa e i relativi investimenti sono l’unico barlume di premium dell’intero gruppo e non vedo grande concorrenza interna.
  13. Non si dice quasi nulla, ma, per quel che vale, l’articolo di 4R (sotto) è il primo da non so quanti anni a riportare le parole di un dirigente dell’azienda che parla di un futuro per la marca Lancia. Poco per poco (partire da una nuova Ypsilon leggermente ingrandita e crossoverizzata su base 208) sembra giù un miracolo. Capaci che davvero nel giro di 4-5 anni ci ritroviamo una segmento C (non oso dire quel nome) su base nuova 308... Spero siano modelli Lancia con un sufficiente grado di distinzione da Alfa o (soprattutto) DS. https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2021/02/15/lancia_napolitano_nel_nostro_futuro_molto_piu_che_la_ypsilon_.html
  14. Che le Lancia debbano essere eleganti non ci piove. Che debbano essere classiche invece avrei qualche dubbio. La Delta e la Thema, ultima stagione veramente fortunata del marchio, non scimmiottavano linee anni 50 barocche. Lancia ha bisogno di un nuovo design tutto da immaginare. Rispettoso sì del suo passato e dei suoi elementi identificativi, ma proiettato nel futuro. Le citazioni dal passato le vedo bene, ma non vedo bene un marchio intrappolato in schemi del passato. Spero poi che nell’ottica del dividere i marchi non si rifugga nuovamente dal dinamismo. Le Lancia devono esprimere dinamismo. In maniera diversa da Alfa, meno sfrontata, ma pur sempre dinamismo. Quando si è voluto dare la sportività ad Alfa e l’eleganza fine a se stessa a Lancia credo sia stato fatto un grosso errore.
  15. Partendo dai modelli di cui ha parlato François in modo sibillino nelle varie interviste degli ultimi anni (per quanto possano valere quelle parole alla luce degli stravolgimenti societari intercorsi), la situazione attuale quindi sarebbe: - Fiat 500 (BEV, eventualmente mHEV a seconda delle vendite) a Mirafiori - Fiat 500 5p, oggetto dei misteri e di infiniti articoli di QR da almeno 5-6 anni. Non si sa nulla, tantomeno se sarà CMP o eMini. Nel secondo caso QR ipotizza sede di produzione a Mirafiori. Tempistica? Forma (più berlina, più mini-wagon “Giardiniera”)? Dimensioni? Immagino qualcosa sui 3.90 / 4 metri, in linea con l’equivalente 120/Panda. - Fiat 500X, in attesa di secondo restyling (2021, si spera) con aggiunta di versione mHEV. La seconda generazione (anche BEV come saranno tutti i modelli) dovrebbe esserci, ma sembra molto al di là dal venire. Potrebbe rimanere comunque a Melfi (concentrando in Italia la produzione della sotto-gamma 500 dal valore aggiunto maggiore) e spostarsi su qualunque sia la piattaforma standard di Stellantis in quel momento. Non credo esca prima del 2023/24 e come dimensioni sarà B-SUV grande (4,30 m). - Fiat Panda/120. Sui 3,90, piattaforma misteriosa. Idealmente potrebbe essere l’equivalente rational della 500 5p. Considerato il concept del 2019 sembrava ormai prossima. Ora appare invece ancora distante e potrebbe arrivare dopo di altri modelli. La produzione potrebbe essere in continuità con l’attuale (Pomigliano) o più probabilmente spostarsi all’estero col resto della gamma rational. Indiziato numero 1 sarebbe Kragujevac considerato che l’equivalente B-UV è probabile che sia uno dei tre modelli annunciati per Tychy. - Fiat B-UV. Piattaforma CMP, prodotta a Tychy. Sul mercato a inizio 2023. Sui 4,10-4,15 come Mokka e più piccola di 500X. - Fiat C-UV. Probabilmente il più lontano nel tempo di tutti. Probabile sostituta di Tipo anche come sito produttivo (Bursa). Nessuna informazione ulteriore. In generale mi immagino che i crossover Fiat siano appunto crossover e che si lascino i modelli più alti da terra ad altri marchi come Jeep. Per quanto riguarda le piattaforme siamo nel campo delle illazioni. Probabile che si sia iniziato a lavorare su CMP prima di quanto annunciato (primavera 2020?). Nel creare la piattaforma del futuro si profila invece la lotta tra eMini e smartCMP. Quel che è certo è che ce ne sarà una sola. Così a naso, temo che le piattaforme generaliste saranno sviluppate a Parigi, lasciando all’Italia solo quelle premium (Giorgio evo, per fortuna). Questione da un milione di dollari: Lancia. Al di là di tutto, la nomina di un direttore di marca ad hoc e la menzione sembrano segnali indicativi non dico di un rilancio ma di un possibile tentativo di sopravvivenza. Detto ciò, è davvero difficile predire cosa accadrà. Ipotizzando che davvero si voglia investire, il primo modello potrebbe essere una nuova Ypsilon basata sulla 500 5p (anche nel sito di produzione). Mi aspetterei un allargamento di platea in modo da uscire dal mercato al femminile nel quale si sono concentrati negli ultimi anni. Questo anche perché i gusti hanno subito evoluzioni e quelli femminili si stanno distanziando sempre più da un certo stile lezioso. Si veda ad esempio il successo della Renegade tra il pubblico femminile. O, al contrario, un interesse maschile verso modelli curati e modaioli. Giusto fornire scelte diverse, sempre meno facile imbrigliarle in categorie di persone specifiche. Mi stupirebbe poi non vedere un crossover dal potenziale forse più interessante, senza dimenticare che, almeno in Italia, dalla Ypsilon all’epoca derivò con discreto successo la Musa che era un MPV e che ora sarebbe sicuramente un crossover. il next step, ma siamo nella fantasia pura, sarebbe un segmento C parente di 308, magari leggermente crossover pure quello. Non oso aggiungere un nome per definire questo modello perché tremano i polsi. Rispetto a quanto detto, mi sono perso qualcosa? Sappiamo qualcosa di più? So che QR di febbraio parla di queste cose, ma non ho capito se ci sono delle informazioni nuove o se siamo al consueto guessing game.
  16. Al di là delle piattaforme in sé, se a Torino si smette di svilupparne e si utilizzano solo quelle francesi è un oggettivo impoverimento tecnico non da poco. Il successo della fusione visto dall’Italia ce lo si gioca tutto lì. Ok condividere propulsori e piattaforme, ma si auspica che qualcosa si continui a sviluppare anche a Torino sennò la fine è quella di Opel appunto. Che, vedendo la Corsa rispetto alla 208, non mi pare un grande esempio nemmeno nell’adattamento partendo da meccaniche comuni. Mi auguro che anche Torino avrà modo di dire la sua sulle tecnologie e che ci sia un lavoro di distinzione maggiore..
  17. Il grosso problema resta quello del ritorno economico. FCA in questi anni ha trovato il modo di investire le poche risorse (rispetto ad altri grandi gruppi) dove c’erano possibilità di successo e così si è garantito un futuro. Peccato che questo abbia significato investire quasi solo in due brand americani (Ram e Jeep). In Italia c’è stato il tentativo semi-abortito sul segmento premium (Alfa e Maserati) e la morte quasi totale dei segmenti popolari. Una vera e propria resa che nessuno dei concorrenti diretti ha seguito. Da Stellantis mi aspetto la ripresa dello sviluppo nel settore premium che si presuppone essere basato in Italia. Anche se, come detto, bisogna capire in che modo e su che basi tecniche. Mi preoccupa un po’ di più Fiat (e Lancia). Da una parte finalmente si dovrebbero sbloccare le cose perché si risolve la questione pianali da condividere che bloccava tutto da anni. Dall’altra è evidente che quei segmenti, a livello di sviluppo, saranno presidiati principalmente da Peugeot. C’è modo e modo di condividere i costi. Si va dal ricarrozzamento totale stile Rav 4 con logo Suzuki, al ricarrozzamento personalizzato stile Opel Corsa rispetto a Peugeot 208, fino alla condivisione delle sole componenti essenziali, che è quello che auspico. No perché se Fiat si aggrega come ha fatto Opel, a Torino di progettazione rimarrebbe solo lo stretto necessario per customizzare qualche plancia o frontale..
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