concordo
dato per scontato che si voglia continuare ad essere, nei limiti del possibile, uno stato sociale, il concetto credo sia questo:
se per la crisi sei costretto ad aumentare la tassazione e a tagliare è chiaro che l'economia ne risente in negativo, c'è poco da fare
In questa ipotesi se si procede con tasse e tagli lineari con la scure i danni sono ancora maggiori
Se invece procedi (e soprattutto riesci) a tagliare solo spreco, i danni li limiti.
La soluzione è sempre quella; in uno stato come il nostro, nei momenti di crisi e non, riuscire a eliminare tutte le storture che incancreniscono il sistema, per redistribuire e sostenere i settori produttivi e i punti di forza del paese, creando un circuito virtuoso.
Lo stato deve aiutarla l'economia, ponendo le giuste condizioni, non mettergli i bastoni tra le ruote.
Molto più difficile a farsi che a dirsi; e capisco che la situazione in Italia da questo punto di vista sia tragica, ma questo governo deve dare qualche segnale in più in questa direzione.
Poi potranno dirci che le tasse è un piacere pagarle, certo è che ora lo stato appare come un ostacolo e un peso
Paradossalmente puoi tagliare la spesa pubblica del 50%, abbassare l'imposizione fiscale del 30%, e continuare ad avere sprechi nella PA
Avresti qualche soldo in più in tasca, ma maggiori spese per servizi privati
Che si voglia lo stato sociale europeo o quello americano, c'è poco da fare, dobbiamo cambiare nella qualità, non nella quantità
che non è proprio la stessa cosa