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Davialfa

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  1. John Elkann: "Siamo investitori industriali. Per noi conta l'impresa. Le famiglie imprenditoriali super performanti" 19 Gennaio 2021 ROMA - "In Exor non parliamo mai di investimenti, ma di imprese. Quello che è importante è l'impresa, non il nostro peso azionario. La diluizione (in Stellantis, ndr) non significa dunque disimpegno: a volte è la condizione perché l'impresa possa svilupparsi". In un colloquio con il quotidiano francese Le Figaro, John Elkann spiega il senso dell'alleanza con Psa e nega che la famiglia Agnelli prediliga gli investimenti finanziari a quelli industriali. Dice Il presidente e amministratore delegato di Exor: "Noi abbiamo investito in Fiat, nei suoi prodotti e nelle fabbriche. Abbiamo creato l'intera filiera che ha permesso di lanciare la Fiat 500 elettrica. Abbiamo fatto di Jeep un successo mondiale. E abbiamo lanciato dei prodotti estremamente performanti, a marchio Alfa Romeo, come Giulia e Stelvio. In piena pandemia, abbiamo proposto la prima Maserati il cui motore è derivato dalla nostra esperienza in Formula 1". Elkann difende anche il capitalismo familiare. "Nel corso dell'ultimo decennio, quello che va dalla crisi finanziaria del 2008 fino alla crisi sanitaria del 2020, i gruppi automobilistici controllati da famiglie o da loro fondatori hanno generato rendimenti due volte migliori degli altri (più 280% rispetto a più 120%). E questo, escludendo dal campione i casi particolari di Tesla nel settore della tecnologia, e di Ferrari, nel settore del lusso". La conclusione per Elkann è che "le famiglie assicurano una performance migliore". Elkann considera la nascita di Stellantis - di cui è presidente - "non un punto di arrivo, piuttosto un punto di partenza". "Possiamo affrontare con entusiasmo il prossimo decennio, durante il quale il mondo dell'auto conoscerà trasformazioni profonde pari forse a quelle che ci sono state alla fine del XIX secolo, con l'invenzione del motore e dell'automobile stessa". E ancora: "Tesla è un'opportunità: è la prova che c'è moltissima innovazione da apportare a un'industria che tuttavia è secolare. Fiat ha 120 anni, e la storia di Peugeot è ancora più antica. Le nostre due famiglie sono portatrici di un'eredità fatta di evoluzione e hanno dimostrato di sapere innovare e adattarsi". "Psa è riuscita perfettamente a integrare Opel. Idem per Fiat e Chrysler. Sappiamo far convivere, nella stessa famiglia, personalità molto diverse". Sui suoi rapporti con Carlos Tavares, ad di Stellantis, John Elkann osserva: "Il carattere forte è parte delle chiavi del successo. Come già in passato, sarò un presidente che ha la grande fortuna di poter lavorare a fianco di un dirigente molto competente e con il quale condivido la stessa ambizione, la stessa visione e lo spirito da pionieri. Ne abbiamo bisogno per scrivere un nuovo capitolo della storia dell'automobile che si annuncia appassionante". "Credo che bisogna sapere essere retto e fermo. Bisogna essere chiari sulle basi su cui si è pronti a prendere un impegno. Non fare è anche'essa una decisione, e talvolta è quella buona". Infine, sul ruolo svolto dal ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire, Elkann sottolinea: "Ha sostenuto molto, insieme al suo omologo italiano, la nascita di Stellantis e prende le decisioni che reputa giuste". da repubblica.it
  2. Ma stranamente guardando i siti francesi non mi pare che in Francia siano cosi convinti dell’acquisto da parte di psa....te che vivi in Francia invece dici che lo sostengono? ci sarebbe questo articolo di echos che parla dell’appartenenza di stellantis , ma bisogna essere abbonati https://www.lesechos.fr/industrie-services/automobile/a-qui-appartient-stellantis-1282368
  3. La cosa curiosa è che a quanto pare sia giornali italiani, che giornali esteri ritengono piu vero il contrario. E’ lecito chiedersi da cosa derivi questa convinzione da parte di tutti. Non posso credere che sia solo dal fatto che da un punto di vista fiscale Psa è l’acquirente o per il fatto che 6 su 11 nel cda provengono da psa. Possibile che queste due cose prevalgono sulla sede di Stellantis che e’ la stessa della ex fca, o sul fatto che e’ stata psa a cessare di esistere e di essere stata inglobata da fca poi divenuta stellantis, o sul fatto che primi azionisti siano i primi azionisti di fca o sul comunicato di psa di venir inglobata in fca? Capisco in Italia che i giornali hanno interesse a comunicare che psa ha comprato fca, ma all’estero?
  4. Scusate ma incomincio a fare confusione con tutti sti job 1, sinceramente ora come ora mi viene in mente il blowjob, ma riguardo al job 1 a metà 2021 si intende che gia’ parte la commercializzazione tra circa 6 mesi? In questo caso da una parte il finale del blowjob e del job 1 potrebbero coincidere, dall’altra mi mangerei un po’ le mani perché ho ritirato il my2020 ad ottobre e tra lockdown e restrizioni lo ho usato pochissimo, se poi ora esce a breve pure la versione nuova mi sembrerà gia’ vecchio
  5. Ma non dovrebbe essere la Grand Wagooner a confrontarsi con la X7? Lasciando stare che in quanto ad estetica pure il boiler dell'acqua calda che mi han montato in casa vince agilmente con la X7
  6. Concordo che sulla carta il marketing, la vendita, il servizio clienti dovrebbe essere allineato alla divisione dei brand che la stessa Stellantis ha presentato. Poi chiaro che la realtà è molto piu complessa, perchè allo stato attuale delle cose i concessionari credo buona parte sia già con l'acqua alla gola e chiedere cambiamenti del genere richiede investimenti significativi. Ci aggiungo anche che nessun sano di mente in europa adesso accetterebbe di vendere le fiat al posto delle Peugeot, oppure di avere un concessionario dove vende una lancia y, stelvio giulia e quelle cacate di suv ds. Infine per ogni brand hanno messo una testa, quindi probabile che avranno anche idee diverse su molti aspetti (bene perchè non puoi trattare alfa come Ds o come lancia e contrario, male perchè unificare le strategie di vendita/marketing/servizio clienti etc in base al target semplificherebbe le cose). La realtà purtroppo è molto più complesse della teoria, ma secondo me attualmente la questione commercializzazione dei brand e quindi anche concessionari è molto spinosa in Stellantis e avere alcuni marchi con gamme all'osso (principalmente i marchi italiani) non aiuta
  7. Wow, 12044 Porsche Taycan nel 2020? Devo dire meritati per il design che trovo decisamente bello sia fuori che dentro. Sulle prestazioni non giudico perchè non ho elementi e non ho ancora capito se ha un motore elettrico efficiente o no.
  8. Mah...hanno in casa un brand iconico come DS e vogliono rilanciare Alfa Romeo e Maserati 0_o .. Sto qui è suonato. Comunque Tavares o è un gran paraculo oppure sta gestendo bene questo inizio, la visita agli stabilimenti Italiani credo abbia una grande valenza simbolica.. Conoscendo immagino bene quelli francese, bene che come primo giorno di scuola sia andato a vedere la controparte. Ora davvero rimangono tutti in attesa di maggio per vedere questo piano industriale, che tra l'altro se fatto per 14 marchi potrebbe pareggiare le pagine della bibbia
  9. Ma quale sarebbe il problema di un adattamento per 500 a questo? Fermo restando che immagino opzione 1 per Stellantis sia quella di proseguire dal 2023 in poi con solo 500 bev
  10. Purtroppo vero anche questo e se ci mettiamo che per ragioni storiche e sociologiche l’italiano ha un mix di amore e odio per la propria patria gli articoli di chi insegue consensi o lettori si scrivono da se. Sicuramente la fusione Stellantis ha molte sfaccettature e lascia adito a tante interpretazioni, non c’è un bianco e un nero ma una graduale scala di grigi e’ un peccato che si dia invece un taglio così rigido. Ed e’ ancor più un peccato che son critiche fini a se stessi, un dissetarsi con le lacrime altrui... perche’ le critiche, se costruttive , arrivassero all’altro grande male italiano e se quest’ultimo fosse qualcosa di diverso da quello che e’ stato e purtroppo sara’ : domandarsi perche’ tra i più grandi costruttori di auto europei figurano paesi come spagna o alcuni paesi dell’est (privi di tradizioni motoristiche) sarebbe gia’ un inizio. Detto questo sarebbe comunque interessante sapere cosa pensano gli interni dell’ex fca in merito a questa diatriba.
  11. non mi vergogno a dire che trovo il fatto quotidiano un giornale degno sostituto della carta da c..o, la mia più grande preoccupazione e’ quando sara’ totalmente digitale e pulirsi con l’ipad non sarà così pratico. Nel complesso odio i giornalisti faziosi, quelli che non danno la possibilità di farsi una propria idea, quelli che forniscono solo le informazioni utili ad avvalorare la propria tesi omettendo appositamente le altre. Mi sta bene che un giornalista dia il proprio parere, e’ il suo lavoro (a patto che non lavori per l’ansa), ma perde completamente di credibilità se omette e non lascia il beneficio del dubbio. Purtroppo il giornalismo nostrano potrebbe benissimo collocarsi tra uno dei mali principali del nostro paese, alimentatore di ignoranza per un popolo aime’ in gran parte ignorante.
  12. Per curiosità, come è il sentiment interno rispetto a questa fusione? Visto che su giornali, riviste, online si parla molto della fusione anche in merito al "chi comanda chi, Parigi- Torino o Detroit", alla presenza dello stato Francese, Al ceo di provenienza psa etc. Tra i dipendenti o in generale internamente alla vecchia Fca cosa si pensa in merito? C'è dibattito o semplicemente ci se ne sbatte? C'è preoccupazione dell'ingerenza dello stato Francese? C'è preoccupazione che le decisioni potrebbero essere prese altrove? Quando c'è un merge chiaro è facile avere anche idee chiaro, ma quando c'è una fusione praticamente paritetica e transnazionale se non transcontinentale immagino che anche tra i dipendenti sorgano diverse domande e si provi a darsi diverse risposte. Anche perché molto difficilmente nel medio lungo periodo non emergono i veri centri di potere.. però ancor di piu la cosa è complicata se c'è dentro pure uno stato
  13. Io ho lo stesso problema, tra l'altro ogni tanto mi compare nel display la dicitura che io non sono abbonato ad alcun servizio e di registrarmi.
  14. Per chi si chiedesse come mai Maserati è dall'altra parte, per me è evidente che vogliono dare un continuo al marchio per il quale il rilancio è già pianificato molto nel dettaglio. Sostanzialmente hanno scelto per la continuità in base a: 1) brand che stanno funzionando in Fca (jeep - Ram), brand per il quale hanno già predisposto un piano di rilancio corposo e definito (Maserati), Altri brand gallassia usa dove Psa non ha know how.
  15. Considerazioni a caldo dopo presentazione id ogi -24 alto dirigenti vengono da psa, 18 da Fca, ci sta se penso che Tavares giustamente si vuole circondare di più da collaboratori che conosce, ci sta meno considerando le due diverse dimensioni che avevano le aziende - I ruoli piu importanti a parte il ceo, sono forse ex fca, ovvero Palmers come Cfo, manley come head Usa, JE come presidente - mi aspettavo ( anche se oramai si sapeva gia) una divisione dei brand generalisti più per mercati che per percezione valore. Fiat core per me mette un grande punto d domanda al concetto famiglia 500. Opel upper non lo capisco, oltretutto mettendola upper ribassa ancor di piu la percezione su fiat - Leggere che il capo design per Alfa sara’ lo stesso che era a capo del design di Ds, non mi fa dormire sonni tranquillissimi, ma spero mi possa sorprendere. In generale io non amo il design Francese, sopratutto nell’auto che lo trovo estremamente lezioso e in taluni casi barocco. E’ quel tipo di design che vedo bene per una segmento B ma molto male dal D in su - speravo che ci fosse la sorpresa alla conferenza dove Tavares diceva :” per il segmento premium ora ho alfa e lancia , fanculo a quella cacata Ds che mi sono inventato”. Anche perché da quanto ho capito si lavorera’ molto di sinergie e auto sorelle e sinceramente per me Ds, lancia, alfa non hanno una c...o in comune. Ho una forte paura che vogliano forzare similitudini che non ci sono e ritorno all’osservazione fatta sopra, che al design di lancia e alfa ci sia chi ha fatto le ds mi fa paura. - Ad ogni modo meglio una sinergia tra marchi posti nello stesso segmento, che una sinergia trasversale... pero’ a questo punto capisco ancor meno il suvvino alfa,jeep,fiat. - considerazione finale che mi viene in mente, un peccato ( anche se e’ una delle ragion d’essere) che questa fusione arrivi ora e non una decina di anni fa. Ora siamo in questa fase di passaggio che non vedra’ praticamente più sviluppi nei motori ice e probabilmente un graduale appiattimento delle differenze di pianali e della meccanica, a favore di una crescita dell’informatica. Mi sarebbe piaciuto vedere un gruppo apparentemente solido e comunque piu incentrato sul prodotto come appare essere stellantis, in un contesto come poteva essere quello di 10 se non 20 anni fa, sicuramente più apprezzabile da un appassionato di auto . Ora con software per guida autonoma ed elettrificazione l’europa parte gia’ indietro rispetto a Usa e Cina.. al di la’ dei proclami ancora non capisco come possano vedere la piena occupazione e il mantenimento degli attuali dipendenti... quando per me in Europa, a partire dalla Germania e a seguire tutte le altre nazioni il futuro industriale automotive lo vedo più che nero.
  16. Interessanti poteri speciali per uno che a detta di alcuni giornali si starebbe ritirando in pensione dopo aver svenduto la società ai Francesi. https://www.milanofinanza.it/news/stellantis-i-poteri-speciali-di-john-elkann-202101182124259444 Stellantis, i poteri speciali di John Elkann Il regolamento del board assegna prerogative peculiari al presidente esecutivo del neonato gruppo auto. Che dovrà essere consultato su tutte le decisioni strategiche: dai rapporti con i governi all'attività di m&a, dalla gestione delle crisi al portafoglio marchi | Debutto sprint per le azioni Stellantis in borsa In Stellantis John Elkann avrà dei poteri speciali. A stabilirlo è il regolamento del cda del gruppo appena nato dalla fusione fra Fiat-Chrysler e Peugeot. Il documento stabilisce che qualora il presidente del board sia anche un amministratore esecutivo - e questo è il caso di Elkann - questi debba essere consultato su alcune questioni strategiche rilevanti insieme al ceo, carica che per un quinquennio spetterà all'ex numero uno di Psa, Carlos Tavares. L'elenco dei temi rilevanti comprende otto punti e sostanzialmente riguarda tutte le decisioni cruciali per il futuro di Stellantis. Il presidente esecutivo dovrà infatti essere necessariamente consultato su: • Pianificazione finanziaria e strategica a lungo termine • Operazioni di fusione e acquisizione, inclusi significativi accordi di joint-venture, investimenti e disinvestimenti • Evoluzione strategica del portafoglio marchi e investimenti significativi in prodotti • Nomine, pianificazione di successione e remunerazione per le posizioni chiave nel comitato esecutivo globale • Relazioni istituzionali, incluse rapporti con i principali stakeholder governativi, soprattutto in questioni di rilevanza strategica • Questioni significative dal punto di vista delle pubbliche relazioni e principali eventi/argomenti di comunicazione • Interazione con i principali azionisti e partner di riferimento • Fornire la guida al cda e, in circostanze di crisi, al management esecutivo su problemi di governance e gestione ad hoc delle situazioni di crisi La previsione blinda ulteriormente gli accordi di governance contenuti nel prospetto di fusione fra Fca e Psa. Exor, holding della famiglia Agnelli-Elkann, sarà primo azionista di Stellantis con il 14,4%, seguita dalla famiglia Peugeot(7,2% con opzione per salire fino all'8,5%), dalla banca di investimento pubblica francese Bpifrance (6,2%) e dai cinesi di Dongfeng (5,6%). Come rivelato da MF-Milano FInanza, il controllo del gruppo è doppiamente blindato. Da un lato, è previsto un meccanismo di azioni a voto speciale che a gennaio 2024 assegnerà agli azionisti di riferimento la maggioranza dei diritti di voto. Dall'altro, in Olanda è stata costituita una fondazione Stellantis in funzione anti-scalata. Il veicolo disporrà infatti di un diritto di opzione che consentirà a tempo indeterminato di sottoscrivere azioni a voto speciale, bloccando sul nascere qualsiasi tentativo di acquisizione ostile nonché iniziative dei soci di riferimento non gradite dagli altri azionisti. (riproduzione riservata)
  17. A me risulta che non all'interno del kit inverno ma all'interno del pack convenience ci sia quello che chiamano parabrezza atermico ad infrarossi. Lo ha anche la mia stelvio, ma se mi chiedete come funziona non ne ho idea. Io ho il garage quindi non vi saprei nemmeno dire se funziona quando si ha il parabrezza ghiacciato. Non c'è comunque un tasto interno per selezionarlo, credo agisca automaticamente.
  18. semmai Filippina. Comunque prendendo meramente i luoghi di nascita ci sono 4 francesi 1/1,5 italiani 1/1,5 statunitense 1 canadese 1 filippina 1 portoghese 1 inglese Se uno guarda ai loghi sembra davvero una costellazione
  19. Ah beh qui il volante riscaldato è quasi d'obbligo :D, entrare in auto dopo aver camminato fuori in sto periodo è una goduria
  20. scusami, intendo dire quando rimane sospeso nella decisione se ritirarlo o convertirlo in ulteriori azioni stellantis
  21. E il buon Philippe mi fa aprire un topic più vasto. Mi sembra di capire che Stellantis cercherà di massimizzare le sinergie e usare i suoi 14 marchi non tanto per riproporli ovunque ma per scegliere il mercato da presidiare solo con quelli che potenzialmente possono fare bene. Anche in Europa, dove chiaramente ha la sua più alta concentrazione di brand, potrebbe comunque agire localmente con alcuni brand, vedi Lancia e forse Opel o Fiat. Pensando in ottica globale e avendo in mente la divisione che Tavares ha in testa per quanto riguarda il Posizionamento dei vari Brand, Quali sono secondo voi i marchi con cui Stellantis potrebbe decidere di presidiare le grandi macro categorie di mercati? Emea Apac Latam Nafta
  22. Lo scorso novembre, il CFO di PSA Philippe de Rovira aveva anticipato agli analisti che le attività in Cina sarebbero state con ogni probabilità semplificate in Stellantis. “Considerando i volumi di vendita complessivi – aveva detto il manager – non è ragionevole pensare che con la nascita di Stellantis continueremo con così tanti marchi, così tante piattaforme e così tante linee produttive”. Secondo il CEO di Stellantis Carlos Tavares, il nuovo gruppo avrà maggiori possibilità di successo sul mercato cinese, il più grande del mondo. Un territorio in cui la partita contro i grandi costruttori generalisti per una leadership globale, per Stellantis, è già cominciata. Interessante quello che dice sto Philippe, sopratutto per quanto riguarda discorso marchi riferito alla Cina... Mi pare un po’ strano visto che in realtà fca credo attualmente operi solo con Jeep, mentre psa con tutti e tre i suoi marchi. Dando per scontato che con jeep non vogliano uscire essendo il marchio piu globale di tutta stellantis, le sue dichiarazioni vorrebbero dire rimuovere 1 o 2 marchi francesi. Al contempo però, sempre che Philippe dica il vero, vorrebbe dire nessuna nuova entrata di qualche marchio fca. Io sinceramente vedrei adatti per la cina Jeep una tra peugeot e citroen ( non so cosa venda di più al momento) Maserati ( che con la svolta elettrica ed essendo brand i lusso mi sembra molto adatta) Rimuovendo quindi, in accordo con philippe, Ds che vende col contagocce e una tra peugeot e citroen. Conentrando tutti gli sforzi su una delle due (pianali, motori, comunicazione, rete) e sui due possibili brand globali jeep e Maserati. In questa maniera si coprirebbero quasi tutti i target. Chiaro che mancherebbe il brand premium ma con Ds stanno fallendo da tempo e Alfa allo stato attuale non ha una gamma all’altezza.
  23. Si e no. Dipende cosa intendi per prossimo futuro. Se con questo intendiamo 2-3 anni concordo. Se già andiamo sui 5 e più allora credo che probabilmente alcune scelte subiranno modifiche
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